Turchia on the road tra cultura e mare

Alla scoperta delle meraviglie di questo Paese. Cappadocia da fiaba, Pamukkale da vedere e mare semplicemente meraviglioso
Scritto da: Lety13
turchia on the road tra cultura e mare
Partenza il: 09/08/2009
Ritorno il: 26/08/2009
Viaggiatori: Due
Spesa: 2000 €
3.100 Km in 16 giorni a poco più di 1000 euro tutto compreso!

9 agosto

Partiamo con destinazione Izmir. Trascorriamo la giornata in viaggio con due scali a Bucarest e Istanbul. Sfruttando una tariffa bassissima della Tarom e successivamente della low cost turca Fly Pegasus. Magari le low cost fossero tutte così! Ottima.

Atterrati con un po’ di ritardo abbiamo la prima (e fortunatamente ultima) brutta sorpresa della vacanza. Il rappresentante locale che doveva consegnarci l’auto prenotata dall’Italia era andato via; contattato al telefono ha saputo spiegare in inglese stentato che ormai poteva tornare due giorni dopo… panico! Così abbiamo perso tempo per noleggiare un’altra auto contrattando fino allo stremo lo stesso prezzo, e per fare la denuncia in loco in modo da ottenere subito il rimborso.

Finalmente in vacanza usciamo dall’aeroporto diretti all’hotel prenotato a Selkuc, l’Atilla’s Getaway. Il posto è carinissimo, con un bel giardino con piscina e camere spartane ma pulite. Ad essere sinceri la bella impressione l’abbiamo avuta solo il mattino successivo… infatti al nostro arrivo in nottata il mitico proprietario Atilla era piuttosto ubriaco ed è stata una vera comica riuscire a fare il check-in!!

10 Agosto

Di buon mattino, dopo una ricca colazione da Atilla, cominciamo la nostra vacanza con la visita del sito archeologico di Efeso, il cui ingresso è a pochi chilometri da Selcuk. Il sito è ben conservato e la biblioteca di Celso davvero bellissima. Abbiamo scelto di fare la visita in autonomia, assistiti solo dalla Lonely Planet e ciò ci consente di accelerare i tempi! Quando il caldo comincia a farsi insopportabile ci mettiamo in viaggio con destinazione Pamukkale. Il percorso è di circa 200 Km, di cui parte in autostrada e il resto su statali ben mantenute. Raggiungiamo Pamukkale alle 13:30. L’hotel Venus (booking.com) è davvero carino e confortevole con un rapporto qualità-prezzo insuperabile. Dopo una meritata “siesta” pomeridiana raggiungiamo l’ingresso del sito di Pamukkale-Hierapolis. Entriamo dall’accesso nord, dove c’è un funzionale servizio navetta (incluso nel prezzo, ma finisce alle 20:00!) che permette di raggiungere il centro del sito. Le vasche sono uno spettacolo unico che, al tramonto, quando i gruppi di turisti hanno lasciato posto al silenzio, diventa ancor più eccezionale. Il paese di Pamukkale non è nulla di più che un gruppo di case cresciute ai piedi della collina, così decidiamo di mangiare in Hotel e di sfruttare al massimo un ambiente così carino.

11 Agosto

Anche oggi ci si sveglia presto. Dopo una ricca colazione turca in hotel a base di pomodori, formaggio fresco, olive e ottimo burek ci rimettiamo in auto pronti alla lunga traversata di 700 Km che ci porterà a Goreme nel cuore della Cappadocia. Da qui non ci sono più autostrade, ma solo statali per la maggior parte a unica corsia che non consentono grandi medie di velocità… circa 11 ore con sosta per il pranzo e pause fotografiche, ma ne vale davvero la pena. Immergendosi nell’Anatolia, la civiltà e i turisti sembrano scomparire e s’incontrano solo piccoli villaggi in spazi sterminati e bellissimi, fatta eccezione per le città di Konia e Aksaray. Mi è sembrato davvero di rivivere l’atmosfera Usa. Lungo il percorso sosta pranzo in una locanda a gestione familiare: niente più inglese… abbiamo comunicato a gesti eppure non solo ci siamo capiti, ma abbiamo mangiato benissimo e con soli 7 Euro in due, con tanto di colonia per lavarsi le mani! Questa gente si è rivelata davvero meravigliosa. Tutti. Fantastici nel loro modo di essere e di porsi verso di noi. Passato Neveshir dopo pochi kilometri, improvvisamente si apre davanti a noi Uchisar e la valle di Goreme al tramonto. Emozionante davvero. Prima sera a Goreme. La calma, la tranquillità e la magia di questa cittadina ti avvolgono completamente. Sembra di essere nel paese delle fiabe. Ascoltare il richiamo del muezzim ai piedi della tomba di Aminta ci ha messo i brividi.

12 Agosto

Cominciamo la giornata con la visita del Museo all’aria aperta di Goreme, l’unico luogo che troveremo davvero affollato di turisti. Davvero bello per le chiese affrescate nella roccia. Terminata la visita, prendiamo la strada per Urgup e possiamo dire che tutta la valle è un museo a cielo aperto. I famosi camini delle fate sono ovunque, anche se in forme e colori diversi tra loro. Lungo la strada incontriamo moltissimi angoli che meritano una sosta e una passeggiata ai piedi dei “camini”. Andiamo poi ad Avanos, dove pranziamo in una bella taverna con terrazza panoramica, e proseguiamo poi con la visita di un bel caravanserraglio e della città sotterranea di Ozkonak. Non è rinomata come quella di Derinkuyu, ma rende bene l’idea. Claustrofobica. Nel pomeriggio sosta a Cavusin. Serata a Uchisar. Nonostante le giornate caldissime ma secche e piacevoli, le serate sono piuttosto fredde da queste parti, consigliata una felpa.

13 Agosto

Trascorriamo la mattinata con una passeggiata nella valle bianca, uno dei tanti itinerari a piedi che si snodano fra le bellezze di questa terra, dove siamo soli. Qui i camini delle fate sono bellissimi. Luogo stupendo. Proseguiamo e raggiungiamo Urgup, dove visitiamo il villaggio e sostiamo per il pranzo. Dedichiamo tutto il pomeriggio a perderci per le mille stradine che si diramano nella zona e a rilassarci in ogni angolo incantato che questa regione ha da offrire. Serata a Goreme, con cena tipica nel famoso ristorante Dibek, consigliato vivamente dalla Lonely e per cui è necessario riservare un tavolo per assaggiare le specialità della casa; il locale è caratteristico, si cena a terra su cuscini, la cucina è buona ma nel complesso non entusiasmante rispetto ad altri meno rinomati! Ultima sera a Goreme. Credo che la Cappadocia sia un altro di quei luoghi che può essere raccontato, ma le emozioni che comunica possono solo essere vissute.

14 Agosto

Con un pò di tristezza lasciamo la meravigliosa Cappadocia e ci rimettiamo in marcia per i consueti 700 Km che ci separano da Antalya, dove sosteremo per la notte di ferragosto. Non era possibile raggiungere in un solo giorno la prima destinazione di mare scelta… così abbiamo prenotato una notte nel paradiso del divertimento turco. E’ bello scoprire questo Paese attraverso le sue strade e ci colpisce il livello davvero elevato raggiunto dai servizi come benzinai, aree di sosta e bagni pubblici, presenti anche nelle zone più remote. Raggiungiamo Antalya nel primo pomeriggio. Siamo accolti da un caldo insopportabile e da un caos che avevamo dimenticato. Dopo una sosta rigenerante nella piscina dell’hotel usciamo alla scoperta della parte vecchia della città piena di negozietti e ristoranti. E’ molto curata, è piena di turismo ma nulla qui ci è piaciuto. Escludendo le viuzze della città vecchia il resto è davvero uno scempio. Sembra una metropoli dell’est Europa o un triste quartiere periferico. Spiagge affollate e per nulla speciali. Prezzi alle stelle e fuori dagli standard del paese. Sono davvero felice di scappare domani mattina.

15 Agosto

Poca strada stamattina ci separa dalla nostra prima meta balneare. Lungo il tragitto facciamo sosta alla famosa spiaggia di Patara e alle sue rovine. Indubbiamente i 20 Km di sabbia bianca sono belli da vedere, ma il mare lascia un po’ a desiderare. Questa spiaggia viene descritta e pubblicizzata per meglio di ciò che è…. Finalmente arriviamo a Fethiye. L’albergo scelto è il Club Turkuaz Garden (booking.com), un piccolo villaggio in cui siamo stati benissimo. Curato, pulitissimo, ricca cena a buffet servita ai bordi della strepitosa piscina. Pochi turisti e quasi tutti turchi. Pomeriggio di relax e dedicato a una prima scoperta della città, con visita alle tombe licie e al castello. Serata di shopping nel dedalo di viuzze della città vecchia. Il caldo di Antalya è dimenticato e qui la vita sembra scorrere più lenta. Fethiye è molto carina, molto verde e con un lungomare pieno di localini caratteristici.

16 Agosto

Finalmente mare! Attorno a Fethiye, in pochi chilometri si trovano delle calette meravigliose, raggiungibili quasi completamente in macchina. Non sono affollate e frequentate sopratutto da turchi. Qui il mare è davvero bello. Numerosissimi sono i caicchi che attraversano il golfo e che raggiungono le spiagge più inaccessibili. Totale relax.

17 Agosto

Direttamente in hotel abbiamo prenotato per oggi l’escursione alle 12 isole. Con soli 12 euro ci vengono a prendere alle 9:00 per riportarci qui alle 19:00, escursione e pranzo in barca incluso. Ci sono moltissime barche che partono ogni giorno dal porticciolo turistico, con il medesimo itinerario ma soste differenti; si differenziano soprattutto per le lingue parlate a bordo e gestite da differenti operatori turistici. Approfittando del prezzo stracciato offerto dall’hotel, la nostra escursione è totalmente turca! Ma ci basta uscire dal porto per non pentirci della nostra scelta. Per l’intera giornata siamo stati animati da balli, musica e danze del ventre improvvisate. Ci siamo fermati in 8 isole, con soste di circa 50 min; fra tutte il famoso bagno di Cleopatra. Da non perdere.

18 Agosto

Oggi, ultimo giorno a Fethiye, non potevamo perdere la baia di Oludeniz. Un vero paradiso. La lingua di sabbia che divide il mare dalla laguna è equipaggiata di tutti i servizi necessari: ristorante, bar, docce gratuite e possibilità di praticare tutti gli sport acquatici. Davvero bella ma purtroppo, e naturalmente direi, affollata. Difficile trovare un angolino per il proprio ombrellone. Abbiamo deciso così di noleggiare un pedalò per l’intera giornata e godere nel migliore dei modi di mare e laguna! L’ultima sera a Fethiye, che ci resterà nel cuore.

19 Agosto – 24 Agosto

Oggi si riparte per la seconda destinazione balneare di questa vacanza. Avevo sentito parlare di Cnidos e così abbiamo deciso di trascorrere l’ultima settimana nella penisola di Datca. Lungo il tragitto (solo 200 Km stavolta!) facciamo sosta a Gocek, l’altro villaggio affacciato sull’omonimo golfo. Un piccolo gioiello frequentato per la maggior parte dai proprietari dei lussuosi yacht ancorati nel piccolo porticciolo. Altra sosta a Marmaris, porta della penisola di Datca. Per pranzo siamo all’Olive Garden Hotel (booking.com), prenotato dall’Italia. Non siamo nemmeno nel paese di Datca, ma a 15Km dal villaggio affacciati su una piccola baia nella frazione di Mesudiye. L’hotel, piccolo e a gestione familiare, è immerso fra gli uliveti rigogliosi della zona. La famiglia che lo gestisce è stata davvero splendida, anche se solo uno di loro parlava inglese… Andiamo subito al mare, che qui è proprio meraviglioso. E la vita scorre lenta. Ci sono pochi turisti, la maggior parte di loro giunta qui in barca a vela. Sostano e ripartono. La prima impressione è di essere tornati indietro nel tempo e di essere finiti in uno dei pochi luoghi rimasti integralmente come la natura ha voluto. Fino al 24 restiamo qui, trascorrendo le giornate al mare e visitando le numerose calette facilmente raggiungibili lungo l’unica strada costiera. Cominciato il Ramadan, anche i pochi turisti locali non ci sono più e ci godiamo il mare e le stupende spiagge totalmente soli o con qualche sporadico campeggiatore. Le piccolissime frazioni sul mare come Palamutbuku, sembrano non avere idea di cosa sia la delinquenza e vivono a ritmi da noi completamente dimenticati. Numerose sono le taverne sul mare (molti tavoli sono in spiaggia, illuminati solo dalle candele!) dove si possono fare scorpacciate di pesce a prezzi imbattibili. L’unico avamposto turistico è Datca, dove andiamo la sera per passeggiare e per il solito shopping. E’ qui che abbiamo l’unica delusione della vacanza: spinti dalla lonely planet mangiamo al Fevzi’nin Yeri, etichettato come il museo del mare e consigliato per il pesce a prezzi imbattibili. Pieno di affissioni di recensioni della Lonely e similari. In realtà è una taverna più brutta di molte altre con un servizio a dir poco incredibile rispetto a qualunque altro posto visto in Turchia… circa due ore per avere da mangiare, non hanno portato quanto ordinato e il pesce non era un pesce ma una porzione di un filetto palesemente congelato. Il conto ancor più assurdo, circa il 60% in più di qualunque altro locale a Datca e dintorni (impossibile verificare prima, il menù è il proprietario in persona!). Alle nostre proteste sul cibo e sul trattamento, siamo stati trattati piuttosto male e il proprietario non ha fatto altro che dirci parolacce in turco (non sappiamo il turco, ma alcune cose sono universali). Ne abbiamo parlato anche con gente del posto, come ripeto amichevole e splendida, che rideva al nostro racconto sottolineando che quel posto è per loro rinomatamente da evitare. Ci ridiamo su anche noi… e ci godiamo il resto. Assolutamente da non perdere è il sito di Cnidos. Situato sulla punta della penisola è raggiunto quasi esclusivamente in barca (eravamo i soli in auto) e le rovine si estendono su un’ampia superficie affacciata sui due vecchi porti romani. Entrando al sito (6 euro a persona) si può trascorrere la giornata nelle varie baie incontaminate e deserte… da sogno. Sembra starno, ma dopo sei giorni in questi luoghi senza Tv, giornali, internet… mi sento rigenerata.

25 Agosto

Oggi lasciamo la penisola di Datca e torniamo a Izmir. Passiamo di nuovo per Selcuk, dove visitiamo la casa di Maria, meta di pellegrinaggio anche per i musulmani. Ci sistemiamo in hotel a Izmir per l’ultima serata turca, ci concediamo una visita lampo della città che non è paragonabile a Istanbul, ha un fascino diverso ma ugualmente apprezzabile. L’ultima passeggiata nel profumato e colorato bazar.

26 Agosto

Si torna a casa. All’aeroporto riconsegniamo l’auto. Km totali: 3100! Non ne dimenticheremo neanche uno.



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