Usa West Coast… consigli di viaggio

Tutte le cose a cui pensare prima di partire e i consigli post-viaggio... San Francisco, Yosemite, Death Valley, Las Vegas, Grand Canyon, Monument Valley, Bryce Canyon...
Scritto da: moniasvario
usa west coast... consigli di viaggio
Partenza il: 21/05/2012
Ritorno il: 06/06/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
Ciao! Siamo tornati dal viaggione negli Stati Uniti sulla costa ovest (Nevada, Arizona, Utah, California), semplicemente stupendo! Ora però, a differenza degli altri miei diari di viaggio, vorrei scrivere un ‘capitolo a parte’ in cui parlare di cose più pratiche relative all’organizzazione, dei vari ‘se tornassi indietro… farei… prenoterei… non visiterei…’ insomma, esperienze vissute in quei fantastici 16 giorni.

Ogni paragrafo è a tema (i voli, gli alloggi, l’auto a noleggio, l’assicurazione sanitaria etc.) e nella prima parte vengono definite le fasi di organizzazione, accorgimenti, pensieri, idee mentre alla fine ci sono i commenti e consigli post-viaggio. Spero che questo scritto nel suo piccolo possa in qualche modo risultare utile a chi legge.

Primo. Giocare d’anticipo sull’organizzazione di un viaggio di tali proporzioni è necessario, soprattutto dal punto di vista economico; noi abbiamo iniziato a maturare l’idea a settembre per viaggiare a maggio, così che a conti fatti crediamo di aver risparmiato un bel po’ di soldini sia per quanto riguarda la prenotazione dei voli che degli alloggi.

I VOLI E L’ITINERARIO

Controllando sul web le possibili opzioni di volo da Milano per gli States, ci rendiamo conto che i tickets one way (es. andata Milano-San Francisco con rientro ad esempio da Las Vegas) risultano essere costosissimi, fino a circa 1000 € a tratta, mentre si possono trovare buone offerte sui pacchetti a/r da e per gli stessi aeroporti (es. Milano-San Francisco e rientro idem).

Così, per una volta nella vita ci affidiamo ad un’agenzia di viaggio per la ricerca delle migliori opzioni di volo, scelta peraltro risultata essere molto soddisfacente.

Riusciamo a trovare dei buoni prezzi per il mese di maggio pre-pagando i voli già ad ottobre. Il ragazzo dell’agenzia infatti ci consiglia di fare i biglietti aerei entro i primi di dicembre perché in quel periodo in genere sono in uscita i cataloghi delle grosse agenzie viaggi (Valtur etc.) che si accaparrano delle ‘slots’ sui voli più ambiti (soprattutto per i viaggi di nozze), riducendo le disponibilità di posti economici.

La scelta delle date e degli aeroporti non è fra le più semplici, ma purtroppo da questa decisione dipende tutta la stesura dell’itinerario quindi è forse la prima delle cose da valutare!

La nostra idea è di atterrare a San Francisco per poi ripartire da Los Angeles ma, visti i numerosi diari di viaggio e i nostri gusti personali, crediamo di non essere particolarmente interessati a vedere quest’ultima città quindi ci pare inutile aggiungere un sacco di km al nostro itinerario solo prendere il volo di rientro in Italia. Stesso discorso vale per l’opzione Phoenix.

Guardando poi il sito dell’aeroporto McCarran di Las Vegas notiamo che esistono dei voli diretti per l’Europa (su Francoforte, Parigi e Amsterdam), quindi..pensiamoci!

Ipotizzati gli aeroporti di atterraggio (San Francisco) e di rientro in Italia (Las Vegas), con una matita tracciamo su una mappa stradale della West Coast un percorso che vada a toccare i punti di interesse che vorremmo visitare (già selezionati in base ai giorni a disposizione), poi passiamo a verificare la città ove fermarci a dormire compatibilmente a:

• Esistenza di alloggi in quell’area, che non siano troppo onerosi;

• Fattibilità dei km da percorrere durante la giornata, dal punto A al punto B

Un bel lavoraccio, insomma!

Si delinea così il percorso di massima: San Francisco – Yosemite – Sequoia –Death Valley – Las Vegas– Grand Canyon –Monument Valley –Bryce Canyon – Zion- Las Vegas aeroporto

In un lugubre sabato di ottobre, complice l’influenza che mi blocca in casa, leggiamo meglio i diari di viaggio di provetti viaggiatori e scopriamo un sacco di cose favolose da aggiungere al nostro percorso nello Utah e Arizona (Arches, Antelope Canyon, Petrified Forest…), quindi redigiamo un nuovo percorso aggiornato e nel frattempo sorge anche un dubbio relativo al TIOGA PASS, che si trova a est dello Yosemite a circa 3000 mt slm. Esso è chiuso per molti mesi l’anno a causa della neve; dando un occhio alle statistiche ci rendiamo conto di come, anche ad inizio estate, il passaggio non sia sempre assicurato: ci sono stati anni in cui era aperto già a metà maggio, altre volte non era transitabile nemmeno a metà giugno. Dilemma..

In base ai piani, partendo da San Francisco a fine maggio in direzione est, dopo aver visitato il parco dello Yosemite, l’idea sarebbe di fare il passo Tioga per scendere alla Death Valley (circa 300 km). Però se non vi si potesse accedere per la neve, dovremmo fare un giro lunghissimo (800 km circa) a sud-est passando per Bakersfield. Dopo una breve discussione decidiamo di voler evitare ‘punti di domanda’ o inconvenienti già all’inizio del viaggio, quindi optiamo per un percorso antiorario: atterraggio a Las Vegas e volo di ritorno da San Francisco. Tale scelta ci permette di posticipare l’attraversamento del Tioga Pass alla fine della vacanza, ed essendo giugno la probabilità di trovarlo aperto sarebbe maggiore; in più, in caso di persistente chiusura, l’affrontare gli eventuali 800 km a fine viaggio porterebbe meno sconvolgimento alla tabella di marcia piuttosto che doverceli sorbire all’inizio dell’itinerario. Ecco quindi i voli prenotati:

21 maggio 2012: MALPENSA – NEWARK (New York)– LAS VEGAS

5 giugno 2012: SAN FRANCISCO –NEWARK – MALPENSA (arrivo il 6 giugno)

Il costo totale è di 854 € a/r per persona incluse le commissioni dell’agenzia di viaggio; ci pare un prezzo molto buono. In un primo momento ci viene proposto un volo d’andata con lo scalo a Newark di solo 1 ora e mezza prima di prendere il volo successivo per Las Vegas ma crediamo essere un tempo troppo breve per sbrigare tutte le formalità doganali in un aeroporto a noi sconosciuto, quindi preferiamo prenotare il volo successivo, aspettare quasi 4 ore a Newark e atterrare comunque a Las Vegas ad un orario decente, intorno alle 20. Prima della partenza telefoniamo in agenzia viaggi per confermare i voli prenotati diversi mesi prima e ci viene comunicato che gli orari dei voli interni (NY-Las vegas e San Francisco-NY) sono cambiati leggermente, con un piccolo guadagno di tempo, yeah!

Il giorno prima della partenza andiamo sul sito della United Airlines per fare il check-in online e scegliere/cambiare i posti a sedere (operazione eseguibile solo 24 ore prima del volo), però nessun codice riportato sui biglietti elettronici in nostro possesso è quello corretto per accedere ai dettagli di booking! Sta’ a vedere che non esiste la prenotazione…attimo di panico!!! Quindi decidiamo di chiamare il numero verde della compagnia aerea e una signora (inglese? Americana? Chissà dove stiamo telefonando!) controlla il tutto comunicandoci l’errore: sono in essere due prenotazioni, quella relativa ai voli con i vecchi orari di ottobre e quella nuova con gli orari corretti.

Provvede a cancellare quella errata comunicandoci il magico numero di conferma tramite cui, in diretta telefonica, riusciamo finalmente ad procedere con il check-in online. Meno male si è sistemato il tutto! I nostri posti sono già assegnati per tutti e quattro i voli, però preferiamo modificare quelli della tratta New York-Las Vegas. Ed ecco l’itinerario preventivato suddiviso in base ai giorni:

1 Volo da Malpensa con arrivo a Las Vegas

2 Visita di Las Vegas

3 Noleggio auto-Route 66-Grand Canyon-Meteor Crater-Sedona- notte a Flagstaff

4 Petrified Forest – Canyon de Chelly – notte a Mexican Hat/Kayenta

5 Monument Valley-Muley point-Natural Bridges- Island in the sky- notte a Moab

6 Dead horse point – Arches- notte lungo la U24 zona Bryce canyon

7 Cathedral Valley – Bryce Canyon –Lake Powell- notte a Page

8 Horseshoe bend – Antelope Canyon – Waves???- notte a Kanab

9 Coral pink sand dunes –Cedar Breaks – Zion – notte a Las Vegas

10 Visita di Las Vegas

11 Death Valley- notte a Fresno

12 Yosemite park – notte a Modesto

13-14-15 San Francisco

16 Volo di ritorno 🙁

Ed ecco invece il percorso effettivamente compiuto:

1 Volo da Malpensa con arrivo a Las Vegas

2 Visita di Las Vegas

3 Noleggio auto-Route 66-Grand Canyon- notte a Flagstaff

4 Monument Valley – notte a Mexican Hat

5 Goosenecks – Natural Bridges N.M- Arches- notte a Moab

6 Dead Horse point- byways U12 e U24-Goblin Valley-Capitol Reef- notte a Cedar City

7 Bryce Canyon- notte a Kanab

8 Antelope Canyon – Lake Powell – Horseshoe bend- notte a Page

9 Zion- notte a Pahrump

10 Death Valley – Mono Lake – notte a Mammoth Lakes

11 Tioga Pass – Yosemite – Mariposa Grove – notte a Stockton

12-13-14-15 San Francisco

16 Volo di rientro L L , tristezza!

Appunti post-viaggio inerenti voli e itinerario

A) Fare una previsione dei km da percorrere giornalmente è molto indicativo, in quanto non sempre il percorso è fatto di strade ampie, dritte e veloci (come si pensa generalmente); in realtà ci siamo spesso imbattuti in dislivelli pazzeschi, strade ripide, passi di montagna…quindi il tempo impiegato è stato molto superiore al previsto. Consiglio di visionare la presenza di passi di montagna e varie altitudini sulle mappe, cosa che noi non abbiamo fatto allungando notevolmente le tempistiche di viaggio ..ihihi.

B) Suggerisco di preventivare molte ore per la visita della Death Valley, sia per quanto riguarda gli spostamenti necessari al suo interno, sia perché la strada per entrarci ed uscirci sembra interminabile; forse dico questo perché io non vedevo l’ora di andarmene a causa del caldo (42°C) e dei notevoli giramenti di testa dovuti agli sbalzi di pressione (noi siamo giunti da est, dove si passa dal Salsberry Pass a quota 1000 mt fino al BadWater Basin a -86 slm in pochissimo tempo)

C) Abbiamo voluto stendere un itinerario ‘sommario’ prima della partenza ma a conti fatti abbiamo modificato molte cose lungo il percorso! E’ ovvio che si vorrebbe vedere tutto e ancor di più ma il mio consiglio è quello di partire con una certa ‘flessibilità mentale’ che permette di non vincolarsi troppo ai tempi programmati, dato che le tappe sono comunque da rimettere in discussione una volta seduti in auto! Essere pronti all’imprevisto o al cambio necessario di programma aiuta a godersi appieno la vacanza. Nonostante le modifiche al percorso, siamo riusciti a rispettare le notti negli alberghi prenotati e un po’ ‘critici’ dello Utah (vedi paragrafo oltre) senza perdere i soldi pagati in anticipo, nonostante si abbia comunque la possibilità di cancellare la prenotazione entro le 24 ore prima senza costo.

D) I voli d’andata: essendo tutti operati dalla stessa compagnia aerea (United) a Milano abbiamo ricevuto le boarding pass sia per la tratta Mxp-New York sia per NY-Las Vegas. Facendo solo scalo, a New York abbiamo dovuto fare il ‘re-check’ del bagaglio stivato; in buona sostanza abbiamo preso le valigie dal nastro al ‘luggage claim’ e, dovendo imbarcarle per il secondo volo, ci siamo diretti alla sezione ‘Re-check baggage’ accodandoci nella corsia ’60 minutes or more’ cioè quella per i passeggeri che non sono in ritardo per il loro prossimo volo interno. Ad accoglierci c’era un signore grosso e casinista che, una volta chiesto dove eravamo diretti, ci ha indicato a quale ragazzo lasciare le valigie affinché le mettesse sul nastro corretto e via di nuovo stivate! Tutto qua.

E) Per i voli di ritorno, abbiamo stampato tutte le boarding pass dalla postazione self service dell’aeroporto di San Francisco (la United vola dal terminal 3) e, a differenza dell’andata, non abbiamo dovuto fare il ‘re-check’ delle valigie stivate una volta giunti a New York ma le abbiamo raccolte direttamente alla Malpensa. Inoltre, una volta atterrati a Newark e scesi dall’aereo, ci siamo trovati direttamente nella hall degli imbarchi senza dover ricontrollare il bagaglio a mano per il volo intercontinentale. Della serie: arrivederci e grazie! Ahahahah! E’ stato sufficiente verificare sui tabelloni il numero di gate del volo per Malpensa (o sulla bording pass) che, giusto il tempo di sederci 5 minuti, gli assistenti di terra stavano già iniziando la procedura d’imbarco! PS: i passeggeri vengono chiamati per gruppi in base ai posti assegnati; il numero di gruppo sta scritto sulla carta d’imbarco.

F) .. come FANTASTICO Tioga Pass che abbiamo trovato aperto! E’ di una bellezza straordinaria, posti di montagna favolosi, laghi, picchi innevati, rocce grigie stile dolomitico. Consigliatissimo!

IL PASSAPORTO

Io ho l’esigenza di fare un nuovo passaporto e la procedura che ho adottato è stata la seguente:

• Sul sito della Polizia di Stato ho preso appuntamento presso la Questura della mia città (data e ora da selezionare nell’apposito calendario);

• inserito tutti i dati anagrafici sul sito e stampato poi il foglio finale;

• reperite 2 fototessera identiche e recenti;

• rinvenuto il mio vecchio passaporto (cimelio archeologico) per la riconsegna c/o la Questura;

• acquistato in tabaccheria il contrassegno telematico (ex marca da bollo) di € 40,29 che ha validità un anno dall’inizio del viaggio – ps: non si deve acquistare se il viaggio è intra-EU!

• Pagato in posta il bollettino di € 42,50 intestato al Ministero Economia e Finanze – Dip. del Tesoro; cc 67422808; causale ‘importo per rilascio passaporto elettronico’

Una nota importante: dite chiaramente al fotografo che le fotografie servono per il passaporto perché devono essere fatte in un modo preciso, con sfondo totalmente bianco ed orecchie ben visibili; ho rischiato di dover prendere un nuovo appuntamento perché la mia fototessera non era appropriata, infatti in scansione sul pc della Questura i miei occhi sembravano due enormi buchi neri…un mostro! ..ragion per cui ho dovuto rifare le fotografie seduta stante! Non vi dico le corse!

La consegna del mio nuovo passaporto è stata veramente celere: nelle 2 settimane successive.

Prima della partenza per gli States è richiesta la compilazione dell’Esta, documento sostitutivo del Visto, che si può fare comodamente online al costo di $14 sul sito: https://esta.cbp.dhs.gov/esta/application.

E’ più che mai conveniente stampare la pagina di conferma postuma al pagamento perché, nonostante venga richiesto un indirizzo email, in posta elettronica non è mai arrivato alcun documento; in più è consigliato trascrivere il numero di pratica qualora vi sia necessità di entrare nel sito in una fase successiva (ad esempio per ristampare). Resta comunque il fatto che nessuno ci ha mai chiesto di visionare l’Esta!

L’AUTO A NOLEGGIO

Ci affidiamo al broker enoleggio auto. Quello che consiglio è, invece di fare mille preventivi online, di chiamare il centralino per chiedere tutte le informazioni possibili, farsi inserire gli opzionali e magari mercanteggiare sul prezzo! Ad esempio chiediamo un preventivo per 11 giorni (nei due giorni iniziali a Las Vegas e nei due e mezzo finali a San Francisco non useremo l’auto) per un’auto piccola (es Chevrolet Aveo), secondo guidatore gratis, un pieno di carburante incluso, km illimitati, assicurazione full kasko, tassa di rilascio da un aeroporto ad un altro inclusa. Totale 335 € di cui 55 si pagano in fase di prenotazione su carta di credito e il resto sarà saldato a poco meno di un mese dalla partenza.

Vi è un accordo fra gli Stati della California – Nevada – Arizona per cui non si paga la tassa di rilascio ‘one way’ se ad esempio prendiamo l’auto a Las Vegas e la lasciamo a San Francisco.

Consiglio vivamente di leggere attentamente il voucher che si riceve una volta saldato il totale e stampare tutte le condizioni di noleggio (sul sito sono chiarissime e pure in inglese).

Attenzione! Postepay, Visa electron, bancomat non sono accettati come cauzione all’inizio del noleggio! Per quanto riguarda l’obbligatorietà della patente internazionale, nel dubbio telefono all’autonoleggiatore il quale mi conferma che è sufficiente quella italiana.

Dopo circa un mese dalla prenotazione eseguita, chiamo Enoleggioauto per togliermi una mera curiosità: quanto costerebbe noleggiare un 4X4 (o comunque un’auto un po’ più alta) rispetto alla nostra piccola Aveo e..sorpresa…per una Jeep Liberty l’addizionale di costo è solo € 34 in più per 11 giorni di noleggio. Confermo il cambio di vettura dopo aver letto diversi commenti di turisti che hanno avuto problemi nel completare il trail dentro la Monument Valley per via della strada dissestata. C’è anche da ricordare che per danni al sottoscocca, marmitta etc. l’agenzia di noleggio potrebbe attribuire la responsabilità di negligenza al conducente (ovvero l’avventurarsi in strade sterrate, su rocce etc) e nessuna assicurazione coprirebbe la spesa per il danno alla vettura. Quindi…a conti fatti riteniamo utile avere un’auto un po’ più adatta per questo genere di strade.

La nostra prenotazione è con la DOLLAR e leggo alcune recensioni sul web poco incoraggianti, dicasi file immense al desk e operatori di banco che tentano in tutti i modi di appioppare assicurazioni varie.

Per evitare ore o ore d’attesa (nonostante vorremmo prendere l’auto la mattina presto, tipo le 8am), ho deciso di iscrivermi al DOLLAR EXPRESS MEMBER sul sito della Dollar, che dovrebbe permettere di avere una specie di ‘corsia preferenziale’ dato che sul web si inserisce già numero di carta di credito, dati vari inerenti la patente di guida etc. Abbiamo l’assicurazione con zero franchigia ma siamo comunque intenzionati a controllare bene eventuali scheggiature di parabrezza, bozzi sulle gomme etc e fare fotografie dei vari graffi esistenti (su cui appaia data e ora) così come il livello del serbatoio, che sia pieno. Inoltre un ulteriore accorgimento prima di partire: mettere in moto la vettura per verificare che l’aria condizionata sia funzionante. Se ci facessero scegliere la vettura, essendo in due ci importerebbe poco dello spazio del bagagliaio ma piuttosto tenderei a scegliere un’auto nuova (il che implica riduzione rischio di problemi al motore o altro a causa di usura). Al banco verificheremo l’eventuale costo per l’assistenza stradale in caso di avaria, traino etc. Pare che il deposito richiesto dalla Dollar su carta di credito sia di circa 350$ a garanzia.

Appunti post viaggio inerenti l’auto a noleggio

Location: A Las Vegas il padiglione degli autonoleggi è abbastanza distante dalla zona arrivi dell’aeroporto, c’è un servizio navetta ma noi abbiamo preferito prendere il taxi che dall’hotel ci ha portato agli autonoleggi (18 $).

• Contratto di noleggio: Prima di partire ho ritenuto utile leggermi tutte le condizioni di noleggio della Dollar sul loro sito web. Al banco l’addetta è stata molto gentile e ha spiegato tutte le condizioni, cosa è incluso e non incluso nella nostra prenotazione (tutto perfettamente pertinente a ciò che sapevamo); decidiamo di non sottoscrivere la polizza ‘Personal Protection Plan’ (è una copertura sanitaria in caso d’incidente) dato che abbiamo già la polizza a parte, ma aggiungiamo la copertura ‘Road Safe’ al costo di $ 5,99+TAX al giorno, che garantisce assistenza stradale gratuita in caso di foratura di gomma, problemi alla batteria, perdita chiave etc.. Dato che non ci funzionano i telefoni, avere questa tipologia di assistenza ci fa partire un po’ più rilassati!!!Al termine della firma del contratto e cauzione di 350 $ su carta di credito, scendiamo al garage.

• Scelta dell’auto: ci viene fatta scegliere la vettura (Jeep, Ford Escape) che debba però avere una targa della California, lasciandola a San Francisco. Optiamo per una Escape, presupponendo forse minori consumi essendo un’auto di maggiore diffusione, anche su mercati europei. Controlliamo i graffi e notiamo una scheggiatura al parabrezza. Una volta partiti con l’auto, prima dell’uscita del garage c’è un chiosco Dollar dove l’addetta segna il numero di targa dell’auto scelta e le facciamo scrivere sul contratto l’esistenza del danno al vetro. Si parte!

• Riconsegna dell’auto: sulla I101 direzione aeroporto di San Francisco c’è l’uscita autostradale con l’indicazione ‘car rental return’, quindi è abbastanza semplice trovare il garage degli autonoleggi. L’addetta si avvicina e con una specie di telecomando scansiona il codice a barre presente sul parabrezza dell’auto per risalire ai dettagli del noleggio. Ci controlla il kilometraggio finale (abbiamo fatto più di 4100 km) e, vedendo l’indicatore di benzina segnare la riserva, ci chiede se avevamo la polizza di primo pieno di carburante incluso nel prezzo di noleggio, esatto!; ciò implica che dovevamo semplicemente lasciare l’auto più vuota possibile

Non ci controlla nemmeno i graffi presenti , poi ci chiede se è andato tutto bene, se ci sono stati problemi con l’auto; le ho fatto notare la scheggiatura di parabrezza che avevamo fatto segnare dalla sua collega sul foglio e l’addetta mi chiede se può tenere il foglio ove è stato scritto il danno, non prima però di averne fatto una foto da tenere come ‘prova’..bhé..non si sa mai. Due giorni dopo verifico che vi sia soltanto l’addebito della polizza Road Safe su carta di credito, tutto ok!

• Dollar express: la registrazione online fatta da casa per accelerare i tempi di presa dell’auto non è servita, dato che giunti al banco alle 9 circa c’era solo una persona in fila davanti a noi e 3 addetti.

• Patente di guida: non ci è stata richiesta la patente internazionale: è ok sia la cartacea (antecedente il 1999), sia la rettangolare rosa di plastica rigida (formato europeo).

Suv: la nostra bella Escape è stata perfetta per la Monument Valley! Non so come abbiano fatto ad arrancare sullo sterrato auto come Aveo o Mustang (ne abbiamo visto una bianca scappottata con i sedili in pelle in mezzo alla polvere della MV! Ma chi la lava poi???).La Ford faceva un po’ di fatica sulle salite dei passi di montagna anche se a volte era sufficiente spegnere l’aria condizionata per aumentare un po’ la potenza.

• Dollar center: ottimo giudizio complessivo!

Rifornimento: La benzina era la 85 ottani ma andava bene anche la 87. Ogni pompa ha il suo computerino ove inserire la carta di credito (no PostePay); successivamente viene richiesto l’importo che si intende rifornire e di selezionare la tipologia di carburante. Una volta ultimato il rifornimento, si può prendere la ricevuta. Un paio di volte ci è stato richiesto il ‘zip code’ (=codice postale…forse per le tasse?) quindi abbiamo aggiunto il nostro italiano, ovviamente non riconosciuto. Da uno scontrino di un bar qualunque rinvenuto in auto abbiamo ricavato il codice postale ed è stato accettato (?boh?). Se si ha difficoltà nell’uso del rifornimento automatico (soprattutto con le carte di debito), si può entrare alla cassa e chiedere di rifornire per Tot. dollari. Il cassiere prende una pre-autorizzazione sulla carta per tale importo e alla fine del rifornimento si torna da lui e si riceve lo scontrino di incasso esatto.

A causa del lungo viaggio giornaliero e dei posti sperduti in cui ci siamo infilati, abbiamo sempre fatto in modo di non arrivare MAI in riserva di carburante (al massimo con un quarto di serbatoio) e tutte le mattine era nostra cura fare rifornimento. PS: un pieno 50 $ = circa 40 €.

ALLOGGIO

Ahi ahi! Quante ore passate sul web a cercare soluzioni di alloggio economico nei luoghi più critici, dispersi nel nulla, dove si rischia di dormire in auto se non ci si muove con un po’ d’anticipo (e comunque di soluzioni veramente ‘a buon mercato’ non ce ne sono!)

I nostri luoghi critici sono:

• Kayenta / Mexican Hat (zona Monument Valley)

• Moab (zona Arches)

• Kanab (a sud del Bryce canyon)

Prenotiamo questi alloggi a gennaio e ad un mese dalla partenza essi sono in sold out! Meno male ci abbiamo pensato per tempo! Leggendo e rileggendo migliaia di recensioni, pensiamo di optare generalmente per la catena Motel 6. Si dice non essere qualitativamente eccelsa ma davvero molto economica e dato che siamo due persone che si adattano bene in qualsivoglia situazione, giorno per giorno durante gli spostamenti vorremmo prenotare presso queste strutture ricettive oppure su Booking.com, Trivago.com ove spesso si riescono a trovare ottimi alberghi a buon prezzo (offerte last minute)

Consiglio di visitare il sito booking.com e di iscriversi alla sezione ‘flash deals’..insomma..si ricevono newsletters ogni giorno in posta elettronica (un po’ rompi..) ma in compenso si ha la possibilità di ottenere notevoli riduzioni sul costo di molti hotels, soprattutto i più ‘quotati’ e di una certa qualità.

Riteniamo utilissimo scaricare alcune guide turistiche/brochures dai siti del turismo dello Utah e Arizona con gli elenchi delle strutture ricettive poiché alcune di esse sono difficili da trovare sul web in quanto sprovviste di un proprio sito internet oppure troppo piccole per quotarsi su motori di ricerca come Booking.com.

La prima prenotazione che facciamo è presso l’albergo ove soggiorneremo la prima notte di arrivo (è richiesto dall’agenzia all’atto della prenotazione dei biglietti aerei: nel caso in cui si perdano le valigie esse vengono recapitate all’hotel). Direi che a Las Vegas non abbiamo particolari problemi di disponibilità, scegliamo l’Hotel Excalibur, uno dei più economici (una stanza matrimoniale 80$ per due notti, circa 56 €, pochissimo!!!) che si trova a sud della Strip; essendo abbastanza vicino all’aeroporto, ci verrà comodo il giorno in cui noleggeremo l’auto la mattina presto.

Attenzione! Cosa importantissima! Noi abbiamo prestato molta cura nel fare in modo di non soggiornare a Las Vegas nel weekend perché i prezzi delle camere raddoppiano ed oltre! Un esempio?Una camera doppia per una notte (es. mercoledì) in uno degli hotels più lussuosi: $76. La stessa camera di sabato la davano a $178! Tsè…

Parlavo prima degli alberghi ‘crititci’, ovvero in zona Canyon de Chelly, Monument Valley e Arches.

In base al nostro percorso salendo da Flagstaff a est lungo la I180 verso la Monument Valley, una tappa prevista è il Canyon de Chelly. Nella vicina città di Chinle ci sono pochissimi hotels (e costosi) quindi dopo una serie di ragionamenti abbiamo deciso di aggiungere 2 ore e mezza di strada per arrivare a ridosso della Monument Valley, così da poterla visitare la mattina presto nei suoi più bei colori (o meglio ancora la sera precedente al tramonto).

Qui le opzioni di alloggio sono principalmente a KAYENTA e MEXICAN HAT, le quali sono più o meno equidistanti dalla Monument Valley (una mezz’oretta circa di auto).

A Kayenta ci sono 3 alberghi presso cui è impossibile trovare una doppia a meno di 100€ e secondo me più si va avanti con i mesi più la città è presa d’assalto (anche perché è zona di passaggio fra Monument Valley e Page/Bryce Canyon).

A Mexican Hat ci sono più opzioni ed anche più convenienti ed è qui che abbiamo prenotato una notte presso il Mexican Hat Lodge al costo di 97$ (circa 75€) senza dover pre-pagare: i numeri di carta di credito ci sono stati richiesti solo a garanzia. Meglio così!

L’indomani ci sposteremo a nord, verso gli Arches dove alloggeremo in un’altra zona critica: MOAB.

Qui le soluzioni d’alloggio sono numerose ma anche molto care rispetto al nostro budget ed inoltre, dopo un paio di preventivi richiesti per email, scopriamo che la notte in cui dormiremo in città (25 maggio) cade nel week end del Memorial Day e si terrà pure il loro tipico Art Festival per cui i prezzi sono rialzati…Tra i vari preventivi visionati spuntiamo una notte presso il DAYS INN di Moab al costo di 95$ (poco più di 70€) con colazione inclusa (rarità), approfittando di un’offerta non rimborsabile da ‘prenotazione super-super anticipata’!

Il giorno seguente dopo la visita agli Archi proseguiremo in direzione ovest per poi deviare a sud verso Capitol Reef e Bryce Canyon lungo la U24 e U12. Essendo la nostra idea di massima quella di alloggiare a stretto ridosso delle zone che vorremmo vedere l’indomani, notiamo come nei pressi di Bryce Canyon vi siano diverse cittadine come Tropic, Escalante, Panguitch…con buone e numerose strutture ricettive quindi al momento decidiamo di non prenotare anche perché non abbiamo ancora una vaga idea di come evolverà la giornata dopo la visita agli Arches, cioè fin dove riusciremo a spingerci. Meglio essere liberi da vincoli di alberghi prenotati e prepagati almeno quando si può!

Decidiamo di prenotare l’hotel di San Francisco, ove passeremo gli ultimi 3 giorni del nostro viaggio. La zona più chic della città è attorno a Union Square ma quel che ci interessa è un hotel decente a buon costo, che si trovi ad un giusto crocevia fra le cose da vedere, ben servita dai mezzi pubblici, nonché relativamente ‘tranquilla’ (..chiediamo troppo, forse? Ihih)

Optiamo quindi per il Motel Capri, in zona di Greenwich street /Lombard street, nell’area nord della città, crediamo strategica perché abbastanza vicina al centro ma anche ad un grande parco e all’accesso al Golden Gate.

Prenotiamo sul sito booking.com dando i numeri di una Visa Postepay. Sul foglio di conferma sta scritto che il costo della prima notte sarebbe stato addebitato all’atto della prenotazione, in realtà il mancato addebito ci fa sorgere un sospetto: sta’ a vedere che l’uso dalla Poste Pay non è valido quindi non è passato il pagamento e la stanza non è confermata!? (cosa che tra l’altro è successa a mia sorella con un hotel in Grecia nonostante un numero di prenotazione fosse stato emesso!).

Dubbiosi, prima di partire preferiamo (dopo un’email non risposta) fare un colpo di telefono e l’operatore ci da’ conferma della prenotazione con l’importo da saldare al check out. Bene!

Appunti post- viaggio inerenti gli alloggi

A) Attenzione a chi viaggia a fine maggio! L’ultimo lunedì del mese cade il Memorial Day e quel week end abbiamo incontrato una difficoltà pazzesca nel trovare un alloggio; considerate che avremmo dovuto dormire fra Escalante e Bryce Canyon ma non abbiamo trovato nulla se non a Cedar City (200 km oltre!). Prenotate prima di partire!!!

B) In quasi tutti gli hotel abbiamo preso una camera con letto ‘queen size’ cioè da una piazza e mezza, ci si sta comodamente in due!

C) La mattina si trova sempre del caffé nella hall degli hotels, tanto che noi abbiamo deciso di comprare tutto il necessario per fare la colazione in camera (latte a lunga conservazione -l’abbiamo trovato solo nei bricks con cannuccia, tipo succo per bambini!-, corn flakes, succo, biscottini..); si trova anche una postazione internet gratuita, utile per verificare il percorso dell’indomani o per prenotare un hotel a destinazione. Da intendersi: gratis ovunque tranne a Las Vegas (a pagamento, salato tra l’altro..).

D) Quello che mi sento di consigliare è di non arrivare dopo le 20 nella città in cui si vuole soggiornare perché poi la ricerca dell’alloggio diventa lunga e stancante; se avessimo avuto i telefoni funzionanti avremmo potuto risparmiare un sacco di tempo telefonando agli alberghi durante il viaggio (numeri di telefono reperibili dalle brochures che avevamo appresso) oppure avendo a disposizione una connessione internet su smartphone avremmo ancor meglio potuto visionare un’ampia gamma di opzioni direttamente dal sedile dell’auto…E vabbé! E’ andata bene comunque!

E) Gli alloggi dove abbiamo dormito sono stati:

‘Exalibur Hotel’@ Las Vegas (NV): è vero che l’albergo è economico, ma tutti gli extra sono salatissimi, a partire dalla colazione da Starbucks dentro l’hotel: 23 $ per 2 cappucci, 1 croissant, 1 muffin, acqua e una banana..an’vedi!Al momento del checkout ecco una sorpresa in fattura: al costo diurno della stanza (40 $) vanno aggiunte tasse varie per un totale di $ 19/ giorno! Bé, se si pensa alla tipologia di albergo lussuoso e al contesto in cui si trova (la Strip), il costo totale rimane comunque irrisorio, però…

‘HOWARD JOHNSON’ @ Flagstaff (AZ): molto economico (55 $) ma spartano,non si riusciva ad aprire la finestra del bagno se non tenendola lievemente sollevata con la saponetta…

‘MEXICAN HAT LODGE’ @ Mexican Hat (UT): già in fase di prenotazione online ci è stato richiesto di scegliere la stanza; ho optato per la 4, semplicemente perché mi piace il numero…!Camera pulita, di un bell’arancione che mette allegria, coffee/tea machine e soprattutto lo ‘Swinging Steak’: ristorante in stile western accanto all’hotel, la carne è una delizia! Costo 97 $, uno dei più bassi di questa zona attorno alla Monument Valley.

‘DAYS INN’ @ Moab (UT): un buon albergo con letto king size (ad un piccolo costo aggiuntivo rispetto alla camera queen) e soprattutto una lauta colazione continentale inclusa. Ottima. Costo 95 $, tariffa scontata per aver prenotato con laaaaaargo anticipo.

‘CEDAR REST’ @ Cedar City (UT): dopo aver guidato per 200 km aggiuntivi rispetto al previsto nel maledetto ponte del Memorial Day senza trovare un letto nemmeno a pagarlo oro, intenta a pensare a quanti strati di vestiti avremmo dovuto metterci per dormire in auto con una temperatura esterna di 5°C, all’1 di notte ci imbattiamo nelle ultime 3 camere rimaste credo in tutto lo Utah presso il Cedar Rest motel (ovvero…’quel che rest’..), spuntando tra l’altro un prezzo stracciato: 50 $ (tasse incluse). Peccato le stanze fossero per fumatori, però devo dire che pur di mettermi orizzontale non ho avuto alcuna esitazione ad esaurire tutta la mia scorta di deodorante… La mattina scopriamo un angolo della hall dove fare una piccola colazione: c’è la macchinetta del caffè, cornflakes, biscottini e un piccolo frigorifero a terra da cui si può prendere latte e succo di frutta. Ci riteniamo apposto.

AIKENS LODGE’ @ Kanab (UT): mi sono innamorata di questa cittadina,troppo bella! Abbiamo prenotato una camera queen (66 $+tax) e ci è stato assegnato..come dire…un mini appartamento comprensivo di 3 stanze con un totale di 4 letti! Mah..??! I gestori sono stati di una cordialità pazzesca e, nonostante la reception chiudesse alle 23, la signora ha atteso che verificassimo le ultime cose in internet utili per l’indomani per una mezz’oretta aggiuntiva. La mattina su un tavolino c’è tutto il necessario per una piccola colazione anche se in un bar a poca distanza troviamo il primo, vero cappuccino della vacanza…

‘RODEWAY INN’ @ Page(AZ). Mi diverte ancora ricordare la modalità di prenotazione di questo hotel di Page: la notte precedente, prima di giungere a Cedar City abbiamo fatto il giro di tutti gli hotel in zona Bryce canyon, fra cui il Best Western, un super mega sciccoso albergo da non so quante stelle dove abbiamo chiesto la disponibilità di una stanza (eravamo pronti a sottoscrivere un mutuo); la signora alla reception dal mio punto di vista ci ha trattato malissimo, con superficialità ed indifferenza e, ancor prima che finisse di parlare con noi aveva dato attenzione ad altri clienti dell’albergo. Questa cosa mi ha fatto talmente arrabbiare e mi è tornata alla mente l’indomani passandoci accanto: dato che avevamo bisogno di prenotare l’alloggio a Page e ci serviva internet, ho fatto fermare il mio ragazzo nel park del Best Western e questa volta tutta bella profumata con borsetta e occhiali neri sono entrata con la schiena dritta ad usufruire bellamente della postazione internet dell’hotel per farmi tutti gli affari miei! Grazie dunque! Ed arrivederci! 😉 Comunque, tornando a noi.. al Rodeway Inn: prenotiamo una doppia queen a 95$ + tax, inclusa un’abbondante colazione continentale a buffet. Anche a Page come a Moab, Kayenta…i prezzi sono abbastanza alti rispetto alla media perché trattasi di zone nel mezzo del nulla ad alto afflusso turistico. L’hotel è bello, con il tipico ballatoio dei motel americani che si affaccia sulla piscina e sulla lavanderia. Ottima permanenza a Page.

‘SADDLE WEST CASINO HOTEL’ @ Pahrump (NV): torniamo in Nevada e si capisce dalla presenza del casino al piano terra dell’hotel, da attraversare per intero prima di giungere alla reception. L’albergo-casino è localizzato al lato dell’interstatale ma fortunatamente ci viene assegnata una stanza che volge su un cortile interno (con immancabile piscina). Abbiamo scelto di soggiornare in questa città per la vicinanza alla Death Valley che l’indomani vorremmo percorrere ad un orario piuttosto mattiniero onde evitare un caldo eccessivo. La stanza è carina, ma l’indomani troviamo una pallottola accanto alla portiera della Ford…!Yuppi! Si parte per la Valle della Morte! -Che allegria-

‘MOTEL 6’ @ Mammoth Lakes (CA) : tipica catena di motel economici americana, buon rapporto qualità/prezzo, stanza carina e ordinata. Manca però il phon e la macchina del caffé, presente invece in quasi tutti gli altri alberghi dove abbiamo soggiornato

‘MOTEL 6’ @ Stockton (CA): siamo capitati per caso in questa città dato che l’intento di quella giornata era di spingerci il più vicino a San Francisco (da cui dista circa 100 km); essendo stati contenti del soggiorno nel Motel 6 la sera prima, abbiamo voluto fare il bis ma appena giunti al posteggio del motel di Stockton abbiamo notato un paio di tizi poco raccomandabili sul ballatoio che ci osservavano ad ogni nostro passo. In seguito abbiamo appreso che vi è un elevato tasso di criminalità in questa città. Al motel ho avuto paura, ci siamo chiusi dentro la stanza a doppia mandata. Da evitare questo posto se possibile (essendo intonate al tappeto, mi sono pure dimenticata le scarpe in hotel, ora ai piedi di chissà quale gangster…acc!)

‘MOTEL CAPRI’ @ San Francisco (CA): discreto motel situato vicino a Lombard Street, con buoni collegamenti con il centro tramite autobus. A San Francisco è difficile trovare un alloggio per meno di 100 $ e abbiamo scelto questo per il prezzo e la location che ci era congeniale.

PRENOTAZIONE DELLA VISITA ALL’ANTELOPE CANYON

A sud est di Page vi sono dei canyons che negli ultimi anni pare abbiano conosciuto un’impennata turistica pazzesca, parliamo di UPPER ANTELOPE CANYON e LOWER ANTELOPE CANYON. Il più gettonato è l’Upper e sul sito www.navajonationparks.org si trovano le seguenti possibilità per le visite guidate:

• www.navajotours.com che non si può prenotare online ed è la soluzione più economica; ci si reca all’ingresso del posteggio circa una mezz’ora prima della partenza del tour (è prevista una visita guidata ogni due ore dalle 8 am alle 4 pm) con la formula del ‘chi prima arriva meglio alloggia’. Spesa: $32 per persona.

• www.antelopecanyon.com di Caroline Ekis; il punto di incontro è presso l’agenzia a Page dove partono le jeep per il canyon e lo spostamento è di circa 20 minuti. I prezzi variano a seconda della fascia d’orario: le visite delle 10.15 e 11.30 sono le più costose ($ 46 p.p. inclusa tassa d’ingresso di 6 $) poiché in quegli orari i raggi del sole entrano più meno perpendicolari nel canyon creando giochi di luce particolari. Nota: il punto di raccolta e di inizio del tour è esclusivamente in città a Page, non vi è la possibilità di essere ‘raccolti’ al posteggio del canyon, ad esempio.

• www.overlandcanyon.com; stesso discorso come sopra inerente la partenza dal centro città e i relativi costi in base agli orari di entrata al canyon.

Le prenotazioni possono essere fatte (ad eccezione dei Navajo Tours) sui siti web delle agenzie e il numero di carta di credito è richiesto a garanzia contro eventuali no-show in loco o mancata cancellazione della prenotazione almeno 24 ore prima del tour.

Qualora non vi siano le condizioni giuste per entrare nel canyon (pioggia o brutto tempo) i tours vengono sospesi a discrezione dell’agenzia e non vi è alcun addebito su carta di credito.

Tutte le visite guidate durano più o meno 1 ora e mezza ed essendo le ore preferite quelle a ridosso del mezzogiorno, vi è la possibilità di imbattersi in frotte di turisti tanto che a volte pare sia difficile fare fotografie decenti.

A proposito di fotografie: oltre a quello standard, si può optare per il ‘tour fotografico’ ad un maggiore costo e della durata più estesa di circa due ore, nel quale teoricamente dovrebbe essere garantito meno affollamento nel canyon.

Ora..i dilemmi sono i seguenti:

A. Prenotare al costo di 46$ la visita delle 11,30 per avere la certezza dell’ottima luce nel canyon (a scapito però della qualità della permanenza se vi fosse eccessivo afflusso di gente?)

B. Presentarsi presso i Navajo la mattina presto e ‘bloccare’ la visita delle 11,30 al costo ben inferiore di $32 (ma senza avere la certezza del posto prenotato!)

Boh! Seguendo vari suggerimenti ed intuendo che fine maggio è un periodo di afflusso turistico notevole, abbiamo deciso di prenotare il tour delle 11,15 di Carolene Ekis ma non vi era più posto (nb: richiesto a marzo per maggio) quindi ci siamo rivolti all’Overland Canyon Tours, dopo aver letto ottimi giudizi su Tripadvisor, bloccando la prima visita successiva, quella delle ore 12.15.

Accanto all’UPPER ANTELOPE CANYON vi è il LOWER ANTELOPE CANYON che alcuni ritengono addirittura più bello. A differenza dell’Upper, nel Lower ci si incunea in una fessura del terreno e si scende da alcune scalette ripide, quasi verso il centro della Terra! Il canyon è molto più stretto e tortuoso e sono necessarie buone scarpe con suola adeguata. Il tour del Lower prevede un’entrata da un lato e l’uscita dal lato opposto, mentre per L’upper l’entrata e l’uscita sono nel medesimo luogo (si percorre una specie di grotta al livello del terreno).

Si ricorda a chi volesse visitare entrambi i canyons che la tassa d’ingresso al Navajo Park (6 $) si paga una volta sola per i 2 tours.

Il sito per le info inerenti il Lower Canyon è: www.lowerantelope.com; il costo è di 26$ e ogni mezz’ora parte un tour; il primo è alle ore 8,30. Non è possibile prenotare, basta rivolgersi agli addetti all’ingresso del canyon.

Appunti post-viaggio inerenti l’Antelope Canyon

UPPER ANTELOPE CANYON: Siamo stati molto soddisfatti di aver scelto l’Overland Canyon Tour perchè, a differenza di altre agenzie, offrono una visita guidata con un ristretto numero di partecipanti; noi siamo in 7 e, ricevuta una bottiglia d’acqua in omaggio, veniamo caricati su una jeep e accompagnati dentro all’Upper Antelope da una guida fantastica (Jackie) che si offre di prendere le nostre macchine fotografiche per scattare fotografie in punti strategici o di particolare effetto visivo (anche sdraiandosi sulla sabbia!). In base a due calcoli, entriamo nel canyon intorno alle 12.35/12.40 e i raggi filtrano ancora bene a creare fantastici giochi di luce con le rocce circostanti. Una volta giunti alla fine del canyon c’è uno spiazzo ove ci ha raggiunto un’altra guida che suona una canzone tipica dei Navajo con il flauto. Bellissimo.

Torniamo poi indietro per il medesimo percorso e decido di spegnere la macchina fotografica per godermi pienamente la magia di quel posto. Il mio ragazzo ha con sé il cavalletto ma è davvero impossibile riuscire a fermarsi in un posto per fare fotografie evitando di inquadrare figure umane. Il canyon è infatti pieno di persone che si muovono a gruppi e vengono fatte fermare a turno in un angolo affinché i turisti del gruppo precedente possano fare qualche fotografia frettolosa. Quello che consiglio è di essere pronti a fare quante più foto possibili e sulla quantità qualcosa di bello si trae di sicuro! Alla fine del tour guidato rientriamo a Page in jeep e all’ufficio chiediamo la ricevuta di avvenuto pagamento dell’ingresso al Navajo park (i 6 $ che sono inclusi nei 48 p.p. saldati).

LOWER ANTELOPE CANYON: Dopo un breve pranzo a Page torniamo in zona Antelope canyon per vedere il Lower. Sono circa le 15 quando arriviamo al chiosco d’ingresso dove mostriamo la ricevuta menzionata sopra e paghiamo i 20 $ d’ingresso a cranio (accettano solo cash). Il ragazzo ci dice che siamo fortunati perchè fra un quarto d’ora parte l’ultimo tour della giornata (così presto?). Poco dopo si fa dunque avanti un ragazzino che accompagna noi e due ragazze svizzere presso una fessura nel terreno dentro cui ci infiliamo. Fantastico! Il ragazzino fa palesemente il galletto con le ragazze per cui, distratto, prosegue dentro al canyon senza curarsi degli altri visitatori =noi. La cosa non ci dispiace affatto, anzi..ci da’ modo di fermarci dove e quanto vogliamo nel Lower per fare fotografie bellissime (questa volta con l’ausilio del cavalletto) e goderci il posto in tutta tranquillità. Dopo più di mezz’ora vediamo apparire dalle rocce in senso opposto di marcia le due svizzere seguite dalla nostra ‘guida’ che si ferma titubante chiedendoci se facevamo parte del suo gruppo.. eh ciaaaaaaaooooo!!! Ci raccomanda semplicemente di giungere in fondo al canyon e di uscire dalle scalette e non di fare il percorso a ritroso (come sta facendo lui, del resto).

Questo posto è favoloso e direi che mi è piaciuto più dell’Upper, sarà per la tranquillità e il silenzio che regnano, sarà perchè fa un certo effetto sentire di scendere ‘al centro della terra’ per circa 15 mt! Fra i cunicoli del canyon incontriamo delle persone con una super attrezzatura fotografica e con un ‘pass fotografico’ al collo. Bhé, ci sentiamo fortunati di avere la loro stessa possibilità di stazionamento nel canyon senza aver sborsato un dollaro in più per l’acquisto del pass! Il tutto grazie alla nostra guida farfallona! Dopo un’ora abbondante complessiva giungiamo alla fine del canyon, risaliamo le ripide scalette e rientriamo al parcheggio camminando sotto un sole cocente. Il chiosco d’ingresso è chiuso e a campeggiare nelle vicinanze restano solo 4/5 auto, un paio di signori e un ragazzino che sta attendendo che due tedeschi terminino il loro tour fotografico; crediamo che dopo di ciò tutto venga chiuso, anche il cancello d’entrata che da’ sulla strada principale. In effetti sul sito web è specificato che l’ultimo tour è alle ore 16; consiglio dunque a chiunque voglia vedere il Lower Antelope canyon di programmare una visita ad un orario decente, tipo di mattina o nel primo pomeriggio

PARTECIPAZIONE ALLA LOTTERIA ‘THE WAVES’!

Esatto, proprio così! Stiamo parlando dell’area COYOTE BUTTES NORTH a ovest rispetto a Page, direzione Kanab.

L’area è talmente bella (sbirciare il web per credere..) e necessita di tale protezione che vengono concessi solo 20 permessi di accesso al giorno, di cui 10 tramite una lotteria online mentre gli altri 10 vengono messi in palio tramite estrazione a Kanab e sono validi solo per accedere l’indomani (così da ‘bloccare’ il turista un giorno in più, embé..).

Occorre tentare la fortuna, quindi a gennaio (4 mesi prima del viaggio) abbiamo partecipato alla lotteria dal sito governativo statunitense:

E’ necessario compilare un form indicando il numero di persone per cui si richiede l’entrata a ‘The waves’ nonché 3 date preferite per la visita, tutto al costo di $5.

In data 1 febbraio 2012 è avvenuta l’estrazione dei fortunatissimi. Possiamo veramente chiamarli tali perché nella data da noi preferita c’erano circa 380 richieste…per soli 10 ingressi, figuriamoci!! Ed infatti non siamo stati estratti, sigh!

L’assegnazione dei famigerati 10 tickets della lotteria online funziona così: se per la data del 29 maggio viene estratto il sig. X che ha fatto richiesta di 5 ingressi (ad esempio tutta la sua famiglia), egli si aggiudicherà tutti i primi 5 biglietti; ne rimarranno ulteriori 5 da dividersi fra gli estratti successivi che hanno indicato come data favorita il 29 maggio.

Alcune persone sostengono che chi ha ampia scelta di date (ad esempio per chi si ferma una settimana a Page o dintorni) dovrebbe attendere gli ultimi giorni di gennaio per ‘puntare’ sulle date di maggio ove non vi è molta richiesta (trovarne…), dato che sul sito viene riportato il numero aggiornato di richieste per ogni giorno del mese.

Per chi non vince la lotteria resta sempre l’opzione di tenere controllato il sito: può accadere infatti (anche se raro) che chi è stato estratto e non salda i 7$ di costo d’ingresso per qualsivoglia disguido (es non legge la mail), perda il diritto all’ingresso, il quale viene rimesso in disponibilità. Chi è estratto e paga questa fee, dopo qualche mese riceve a casa un plico con tutto il necessario (mappa, il pass, le indicazioni stradali..).

Non essendoci aggiudicati l’ingresso tramite lotteria online, vorremmo tentare la fortuna in loco. In buona sostanza la nostra idea è di (provare a) visitare The Waves il 29 maggio, così abbiamo prenotato l’hotel più economico a Kanab (altra zona ‘critica’ per l’alloggio) per la sera del 27.05. L’indomani mattina ci presenteremo presso il Grand Staircase-Escalante National Monument Visitor Center di Kanab dove alle 9 am avrà inizio la famigerata estrazione (vedi il seguente link dove viene mostrata un’estrazione: http://www.youtube.com/watch?v=ofiGqytOuWE).

Sia in caso di esito positivo che negativo, seduta stante ci dirigeremo a est, direzione Page per la visita all’Antelope Canyon, menzionato nel paragrafo precedente. Negli spostamenti fra Arizona e Utah è importante stare attenti al cambio d’orario, inoltre in alcune zone Navajo non si applica l’ora legale..mah..un delirio. Per facilitarci la vita abbiamo scaricato una mappa esemplificativa della situazione, vedi: www.nationsonline.org/maps/US-timezones.jpg ma sappiamo per certo che sarà comunque complicato capirci qualcosa!! Avremo la certezza solo affidandoci agli orologi locali!

Appunti post-viaggio inerenti l’estrazione a Kanab per l’accesso a The Waves

Precisi come orologi svizzeri ci facciamo trovare alle 8.30 del 28 maggio presso il Grand Staircase-Escalante National Monument Visitor Center di Kanab dove si cominciano a raccogliere le iscrizioni per la lotteria. In buona sostanza ogni gruppo di persone compila il form a nome di un referente (il più fortunato?) che indica il numero di ingressi per cui fa richiesta (nel nostro caso, 2). Ad una certa ora, credo alle 9 am, vengono ufficialmente chiuse le iscrizioni e tutti i presenti vengono accompagnati in una stanza dove ad ogni domanda d’iscrizione viene attribuito un numero progressivo, poi il ranger fa una specie di appello comunicando quale numero è stato assegnato al referente sig x, al sig y, al sig z.. Dopo poco le palline con i numeri vengono poste in un’urna e viene estratto il primo numero, poi il secondo fino ad esaurimento dei 10 posti disponibili per l’ingresso valido per l’indomani; il giorno in cui abbiamo tentato la fortuna si sono aggiudicati gli ingressi 3 coppie e un gruppo di 4 persone. Questa visita enormemente ambita non è da considerarsi comunque una passeggiata semplicissima: trattasi di un loop di più di 5 km sotto il sole cocente, su dune di sabbia e pendii scoscesi. Non siamo rimasti delusi dalla mancata estrazione dato che la probabilità era davvero bassa; si consideri inoltre che fra le circa 70 persone presenti nella stanza quel giorno c’era persino gente tentava la fortuna da 3 giorni consecutivi!

Something about..le ore. Da Kanab a Page si porta avanti la lancetta di un’ora ma è stato tutto molto semplice perché in quasi tutti i bar, uffici etc..alle pareti sono appesi 2 orologi, uno con l’ora dell’Arizona e l’altro con l’ora dello Utah!

LE MAPPE STRADALI E NAVIGATORE SATELLITARE

Non siamo molto amanti dei sistemi gps ma per esperienza di alcuni amici che hanno viaggiato negli States, abbiamo deciso di portare il satellitare. Potrebbe diventare un mezzo utile ad esempio per evitare di prendere strade sterrate che dopo km diventano letteralmente impraticabili oppure per capire la direzione giusta una volta giunti ad un crocevia nel mezzo del nulla

Così abbiamo scaricato le mappe USA del TomTom al costo di 29€.

Mesi fa abbiamo acquistato una mappa con scala 1:2.000.000 (USA West Coast) che ci ha aiutato a pianificare il percorso ma crediamo che sul posto sia meglio avere una mappa dettagliata di ogni stato. A Las Vegas e San Francisco abbiamo deciso di muoverci con i mezzi pubblici evitando problemi di parcheggio, traffico, multe etc. e anche risparmiando il costo di ben 4 giorni totali di noleggio auto.

Appunti post-viaggio

Il tom tom si è dimostrato un mezzo utilissimo per il calcolo delle tempistiche dei vari spostamenti, soprattutto in previsione dell’itinerario dell’indomani. Per il resto credo che le buone mappe dello Utah, Nevada (reperite presso i Visitor centers) siano state ampiamente sufficienti per raggiungere i siti di maggiore interesse, che sono peraltro ben segnalati lungo le strade. Il navigatore ci è stato però prezioso per uscire da Las Vegas una volta presa l’auto all’aeroporto.

L’ASSICURAZIONE DI VIAGGIO

..come dire: addentrarsi in una giungla! Grazie ai consigli reperiti in internet siamo riusciti a definire 3 o 4 buone opzioni assicurative; considerando che a noi interessa soprattutto l’assicurazione sanitaria (dati i costi elevati delle cure mediche negli Stati Uniti), vorremmo trovare una compagnia che, in caso di ricovero o prestazioni ospedaliere, paghi direttamente la struttura sanitaria in quanto non avremmo la possibilità di anticipare migliaia di euro in loco per poi ricevere il rimborso una volta rientrati in Italia. Alcune assicurazioni online che abbiamo visionato sono: Viaggi sicuri – Insurance bookers – Travelguardworldwide – Columbus – Worldwideinsure. Dopo varie rivisitazioni e preventivi abbiamo deciso di optare per la Columbus assicurazioni del gruppo Chartis Group UK che si appoggia a determinate cliniche ed ospedali pagando direttamente l’eventuale degenza dell’assicurato. Con 70 € a testa abbiamo acquistato la copertura ‘premium’ per un viaggio singolo di 16 giorni comprensiva di assicurazione sanitaria, smarrimento bagaglio, cancellazione del viaggio (prima della partenza) e interruzione del viaggio. Lette tutte le condizioni contrattuali ci siamo convinti di avere in mano una buona polizza, sperando comunque di non doverla utilizzare!

Prima dell’acquisto abbiamo visionato il sito web www.codici-sconto.it, nel quale è presente il link al sito di Columbus assicurazioni che ci ha permesso di ottenere una riduzione del 10% sul costo finale. Una volta pagato il premio con carta di credito abbiamo ricevuto il certificato di polizza in email e anche il link per scaricare le condizioni assicurative in italiano ed in inglese; pensiamo di salvare entrambe le copie pdf su chiave usb prima del viaggio. Non è richiesto di spedire alcun documento firmato per la sottoscrizione e validità della polizza assicurativa.

Appunti post-viaggio

Non abbiamo avuto nessun incidente e necessità di utilizzo della polizza, meglio così!

DOCUMENTI IMPORTANTI

Lo so, forse siamo troppo scrupolosi, ma abbiamo deciso di fare doppia stampa dei biglietti aerei, conferme alberghiere, voucher dell’auto a noleggio, assicurazione di viaggio e tenerne una copia ognuno, oltre a mettere tutto su una chiavetta usb (non si sa mai nella vita).

Appunti post-viaggio

Sia negli hotels che al noleggio auto non ci hanno mai chiesto il foglio o il numero di prenotazione: è stato sempre sufficiente fornire il nostro nome e cognome.

UN MATCH!

E’ un po’ come il giapponese che viene in Italia e non va a vedere una partita di calcio a San Siro.. avremmo noi potuto recarci negli States senza vedere una partita di uno dei loro sports nazionali? NO! Io vorrei assistere un match di baseball mentre il mio ragazzo avrebbe preferito il football americano. Sorry…il campionato di football finisce a febbraio quindi si va a vedere la partita di baseball! Una grande botta di…fortuna ci consente di essere a San Francisco il primo weekend di giugno quando i Giants giocano in casa contro la squadra di Chicago e lo stadio di baseball è proprio sulla costa con una gran bella vista baia!

Appunti post-viaggio

Ci sono partite di baseball il sabato, domenica e lunedì. Nell’ultimo giorno di permanenza a SFO ci siamo diretti allo stadio (ci arriva proprio vicino sia il bus 45 che il 30, facilissimo!) e preso i biglietti direttamente allo sportello al costo di 28 $ cadauno. Ci è stato assegnato il settore 319, sopra al diamante da dove si vedeva benissimo lo svolgimento del gioco. Ci ha impressionato la passione per questo sport dei tifosi americani, tutti bardati dei colori dei Giants, seduti tranquillamente accanto a tifosi avversari, in un clima di vera festa, ci è piaciuto! All’uscita dallo stadio abbiamo seguito la massa che si è diretta alla linea metro letteralmente presa d’assalto. La partita è iniziata alle 12.45 e terminata dopo circa 2 ore e mezza.

SCHEDA TELEFONICA?

Ma anche no.. pensiamo di comunicare con i parenti a casa usando semplicemente sms e l’email.

Appunti post-viaggio

Raccomandiamo di verificare la copertura dei cellulari: i nostri sono dell’ante-guerra e non vi era possibilità di utilizzo; abbiamo comunicato con l’Italia per e-mail e comprato una scheda telefonica da 10 $ per fare un paio di telefonate durante la permanenza.

GUIDA TURISTICA

Sulle ali dell’entusiasmo ho acquistato 8 mesi prima della partenza la Rough Guide degli Stati Uniti Occidentali ma a dire il vero mi ha un po’ deluso; ho trovato informazioni piuttosto sommarie e, pentita amaramente di avere ‘tradito’ la Lonely Planet ma poco propensa ad acquistare una seconda guida, ho deciso di scaricare i files pdf dal sito della Lonely (in inglese) relativi alle zone di interesse, principalmente Utah e Arizona. Comodissimi, 5$ l’uno, ho potuto stampare i 3 capitoli ordinati con un enorme risparmio economico e di spazio in valigia!

Appunti post-viaggio

Ne abbiamo fatto un buon utilizzo soprattutto per quanto riguarda la scelta delle cose da vedere a San Francisco, mentre per quanto riguarda i parchi abbiamo ritenuto migliore l’uso delle mappe e guide consegnate all’ingresso, straordinariamente chiare.

‘DOVE SIAMO NEL MONDO’

Poco prima della partenza ci siamo iscritti al sito web www.dovesiamonelmondo.it, promosso dal Ministero degli Esteri e dall’Unità di Crisi, riportando i nostri recapiti, date e destinazione del nostro viaggio così da essere rintracciabili qualora vi fossero urgenze, rischi per noi durante la vacanza, calamità naturali etc. Bhé, si spera che tutto ciò non accada e credo che tale iscrizione sia particolarmente utile a chi si dirige in luoghi di guerra o ‘critici’ dal punto di vista della politica internazionale.

LA VALIGIA

Abbiamo deciso di mettere metà dei miei vestiti nella valigia del mio ragazzo e vice-versa così se uno dei due bagagli si perdesse, avremmo almeno dei ricambi per i primi giorni di vacanza!

Viaggeremo con la United Airlines e i limiti di peso/misure dei bagagli sono:

• Bagaglio a mano: 1 borsone/trolley + 1 oggetto addizionale (tipo pc, macchina fotografica, borsetta..); la dimensione max totale dei due dev’essere di cm 23 x 35 x56 o al massimo di 114 cm lineari (lunghezza+larghezza+profondità). Non si fa riferimento al peso

• Bagaglio in stiva: non più di 2 valigie da 23kg max cadauna e massima dimensione esterna lineare di 157 cm

Per chi volesse chiudere con lucchetto la valigia da stivare, è necessario che sia conforme TSA, dotato di foro per una chiave speciale che è in dotazione alla dogana per eventuali controlli. In assenza di questa particolare chiusura, la valigia sottoposta a controlli potrebbe subìre rotture.

Facendo un breve excursus dei vari diari di viaggio e forum in internet, ho tentato di estrapolare una specie di lista delle cose utili da portare. E’ ovvio che ogni vacanza è diversa dalle altre in termini di luogo (mare,montagna, deserti..), di adattamento dei viaggiatori e delle propensioni degli stessi.

Della lista che segue varie cose sono state da me scartate, mentre altre a sorpresa si sono rivelate veramente utili.

• dollari

• phon da viaggio (in alcuni motel non c’è)

• scotch

• coltello multiuso

• spago

• olio per condimento per un’eventuale insalata che gli americani riempirebbero di salse; contenitore: una piccola bottiglia di the’ per bambini ben sigillata.

• sciarpa / foulard (a copertura di aria condizionata micidiale)

• cuscino per aereo (…e per le pennichelle in auto)

• posate di plastica (per colazione in camera)

• macchina fotografica e accessori + cavalletto

• scheda telefonica

• pile alcaline ricaricabili

• ombrellino /impermeabile

• occhiali da sole

• presa multipla

• salviettine umidificate

• creme solari

• satellitare + accessori

• libro

• costume da bagno

• medicinali di primo soccorso (antidolorifico, lassativo leggero, cotone, disinfettante, collirio, cerotti, garze, forbicine)

• salviettone

• piccolo binocolo

• cellulare + caricatore

• accendino

• thermos

• lucchetto tsa

• chiavetta usb con copie prenotazioni hotels etc

• sacchetti grandi trasparenti (tipo domopack utili per conservare ad esempio panini o affettati, oppure da usare come piccola pattumiera o per contenere liquidi che si trasportano nel bagaglio a mano)

• piccola torcia

• copie cartacee documenti

• tappi per orecchie

• cappello

• adattatore di corrente

• mappe e brochure

Appunti post-viaggio inerenti la valigia:

All’aeroporto di Las Vegas noto che la mia valigia ha probabilmente subito un controllo, dato che il lucchetto è mancante. A circa metà del viaggio abbiamo lavato magliette & C. presso la lavanderia dell’hotel, di tipo self service a gettoni e poi messo tutto nell’asciugatrice, così che i panni sembravano ‘quasi’ stirati. Lo so che è difficile e sono anche io incappata nell’errore..però raccomando di non partire con troppi vestiti perché appunto c’è possibilità di lavarli ed inoltre si torna in Italia con jeans, magliette, scarpe nuove che si trovano a prezzi stracciatissimi.

Olio per condimento: non l’abbiamo mai usato semplicemente perché ce lo dimenticavamo sempre in auto, però sarebbe stato decisamente utile per insalate ‘volanti’ da accompagnare a ottimi burgers.

Il thermos è stato un fedele alleato per mantenere fresca l’acqua durante gli spostamenti in auto a temperature notevoli e anche per le escursioni fatte.

DENARO E CARTE DI CREDITO

Abbiamo con noi 2 carte di credito Visa e un’American Express più una Poste Pay (circuito Visa). Prima di partire abbiamo cambiato circa 600 Euro ottenendo 780 $, di cui 100$ a testa per spese personali e 580 $ come cassa comune.

Appunti post-viaggio

CONTANTI: l’utilizzo di una cassa comune si è rivelata una buona idea e siamo riusciti a spendere tutti i contanti (soprattutto gli ultimi 3 giorni) portando a casa un dollaro a testa come ricordo! 😉

I contanti sono serviti in alcuni posti dove accettavano solo cash, ad esempio in alcuni bar per la colazione e in un pub dove abbiamo preso una birretta la sera. In quest’ultimo caso non accettavano carte di credito perché c’è la macchina bancomat nel locale stesso, ma per noi prelevare sarebbe stato troppo oneroso. Abbiamo poi tenuto da parte l’importo esatto di contanti per pagare la navetta che ci ha portato all’aeroporto di San Francisco l’ultimo giorno.

CARTE DI CREDITO: Non avendo a disposizione i cellulari, non abbiamo potuto controllare gli addebiti di carta di credito (sms alert) ma poco male, nell’estratto conto è stato tutto regolare.

La Poste Pay è servita davvero a poco, non ci aspettavamo che fosse così raramente accettata.

MANCE: Si aggiunge circa il 15% del servizio offerto. Abbiamo impiegato un po’ di tempo per capire come funzionasse il tutto; in buona sostanza il cameriere porta il conto al tavolo in visione al cliente, lo ri-porta via assieme alla carta di credito per prendere una pre-autorizzazione per il totale dovuto. Dopo un po’ viene fornito lo scontrino in duplice copia che riporta l’importo ed uno spazio sottostante ove scrivere la mancia che si vuole lasciare. La sommatoria dei due importi è l’ammontare che verrà effettivamente incassato; una copia resta al cliente come ricevuta.

ANNUAL PASS

L’Annual Pass (o ‘America the Beauty’) è il pass che permette l’accesso gratuito alle maggiori attrazioni della west coast, costa 80 $, dura un anno e si può acquistare online oppure si può comprare all’ingresso del primo parco che si visita, come abbiamo fatto noi al Grand Canyon. Su vari blog consultati online prima della partenza gira voce di gente che, una volta acquistato negli States, lo rivende in Italia, procedura non molto onesta..

Appunti post-viaggio

E’ risultato comodissimo, occorre firmarlo sul retro ed ad ogni accesso ai parchi il ranger al chiosco d’entrata controlla che la firma sia corrispondente a quella sul documento d’identità. E’ per questa ragione che credo che il trucchetto della ri-vendita in Italia non funzioni molto, proprio perché le firme vengono controllate! Inoltre il ranger lo striscia in una macchinario come fosse una carta di credito, forse per evitare che lo stesso pass venga usato per più ingressi, non so. Comunque ci ha consentito l’entrata gratuita alle attrazioni elencate qui di seguito (accanto è riportato il costo d’ingresso se non in possesso del pass):

Grand Canyon NP ($ 25/auto)

Glen Canyon NRA ($ 15/auto)

Natural Bridges NP ($ 6/auto)

Zion NP ($ 25/auto)

Arches NP ($ 10/auto)

Death Valley NP * ($ 20/auto)

Cedar Breaks NM ($ 4/persona)

Yosemite NP ($ 20/auto)

Bryce Canyon NP ($ 25/auto)

*Alla Death Valley si presenta il pass o si paga l’ingresso presso il Visitor Center di Furnace Creek, dato che la valle non ha una sola via d’entrata.

Facendo un rapido conteggio, avremmo pagato tutti gli ingressi 154$; con il pass abbiamo dunque risparmiato 74$. Consigliato assolutamente!

Esso non vale per l’accesso a:

ANTELOPE CANYON (6$ l’ingresso al parco Navajo più il costo dei tours)

DEAD HORSE POINT (10$ per auto)

GOBLIN VALLEY (7$ per auto)

CORAL PINK SAND DUNES (6$ per auto)

CAPITOL REEF (5$ per auto)

MONUMENT VALLEY (5$ per persona)

LAS VEGAS, INFO VARIE

• E’ stato utile prendere le varie brochures nelle halls degli alberghi o agli angoli delle strade dove vengono forniti coupons con sconti su cene, buffets, gite, shopping negli outlets;

• Comprate le bottigliette d’acqua dai ragazzini lungo la strada conviene: sono fresche e costano 1 $, mentre nei bar o negli hotels possono costare anche il triplo!

• Lungo la Strip vi sono dei chioschi di vendita di biglietti per spettacoli, ad esempio il Cirque du Soleil o spettacoli teatrali etc che erano affollatissimi di gente in coda fin dalla mattina. Il nome è “TIX FOR TONIGHT” e devono essere particolarmente convenienti.

• E’ suggerito appostarsi in tempo lungo la strada di fronte al Bellagio la sera prima della ressa di gente; c’è uno spettacolo delle fontane ogni 15 minuti e noi siamo stati particolarmente fortunati perché il sottofondo musicale era la versione inglese di ‘Con te partirò’ (‘Time to say goodbye’)di Bocelli. Da pelle d’oca.

• Abbiamo preso una birra all’Hard Rock Café e volevamo stuzzicare qualcosa ma niente. Intorno alle 23 la cucina era chiusa e alla mezzanotte sembrava stessero chiudendo, sollevavano le sedie sui tavoli!Strani orari per una città così viva..

IN VIAGGIO…

A) E’ assolutamente indispensabile l’acquisto del ‘frigoriferino da auto’! Si tratta di un box di polistirolo acquistabile presso qualunque supermercato al costo di 4/5 $ da riempire con ghiaccio in modo tale da tenere al fresco le bottiglie d’acqua.

Durante il suo viaggio negli States un amico comprava delle bocce da 5 galloni d’acqua da tenere nel box, da travasare poi nelle bottigliette da ½ litro; in realtà noi abbiamo ritenuto più comodo comprare man mano dei blister da 24 bottigliette d’acqua (meno di 5$). Nel box mettevamo anche della frutta e dei biscotti dentro ai sacchetti domo pack ben chiusi (peccato che un giorno è filtrata l’acqua creatasi dallo scioglimento del ghiaccio –dove se non alla Death Valley- e dei biscotti al cioccolato non è rimasto altro che…poltiglia!).La mattina prima di partire svuotavamo l’acqua rimasta nel box riempiendolo con il ghiaccio reperito gratuitamente dal dispenser dell’hotel. Comodissimo!

B) In viaggio…gli Americani ti vedono in difficoltà, si avvicinano e ti aiutano (vedi il primo rifornimento alla pompa di benzina…quale carburante mettiamo??!! Dove paghiamo? Come si fa?..)

C)Ad un incrocio fermi al semaforo se non bisogna né svoltare a sinistra né andar dritti ma volessimo svoltare a destra anche a semaforo rosso ci si può immettere, ovviamente dando la precedenza a chi giunge da sinistra. Noi non lo sapevamo e a Page siamo rimasti fermi ad attendere il verde mentre c’erano alte auto accodate dietro di noi che non ci hanno neanche suonato, della serie: RELAX, YOU’RE IN THE STATES…Che beltà!

ONESTA’

Sono giunta alla conclusione che negli Stati Uniti ci si dimentica di essere italiani. Un esempio? Al Visitor Center di Capitol Reef non abbiamo pagato l’accesso alla Scenic Drive ma ci è stata data una busta da compilare con nome e cognome, indirizzo, targa dell’auto dentro cui vanno inseriti 5$ per l’accesso. All’inizio della strada panoramica c’è una cassetta ove infilare la busta per intero, tranne una strip staccabile da tenere visibile in auto come ricevuta in caso di controlli (mai visti..). Non vi sono posti di blocco in entrata, né sbarre quindi volendo si potrebbe tranquillamente proseguire la strada senza pagare nulla; la stessa cosa avviene al Cedar Breaks NM mentre l’esempio più lampante è alla Death Valley dove si paga l’ingresso al Visitor Center che a Furnace Creek, al centro della valle. Per raggiungerla e mostrare l’Annual Pass ci siamo fatti km aggiuntivi, giusto per essere in regola e ricevere anche una buona mappa dell’area! Si potrebbero scrivere papiri sull’argomento, mi sento solo di dire che noi italiani avremmo molto da imparare…E comunque dico che dare questi soldi che servono per il mantenimento di posti favolosi è ancor più soddisfacente rispetto a fermarsi obbligatoriamente ai chioschi d’ingresso per pagare.

MANGIARE BENE SI PUO’

Noi abbiamo tenuto una buona scorta di crackers in auto (ottimi come break), inoltre abbiamo evitato tutte le salse salsine salsette che gli Americani mettono nei panini rendendoli ‘multipiano’ e pieni di grassi. E’ sempre stato molto divertente notare la faccia stupita dell’addetto che ogni volta era pronto ad aggiungere qualcosa al panino che stava preparando,mentre noi ci fermavamo al burger+ insalata. Stop.

L’idea è quella di mangiare vario: a volte il pollo, a volte beef, messicano, un’insalatona… Non parliamo della ‘pizza’ provata a San Francisco! 😉

Per quanto riguarda il bere personalmente ho evitato il più possibile le bibite gassate, w l’acqua! Nelle tavole calde una volta finita la bibita (i bicchieri sono di dimensioni giganti..) si può tornare al dispenser per riempirla di nuovo gratuitamente.

A conclusione di questo scritto non posso che augurare a tutti un magnifico viaggio negli States, alla scoperta di posti fantastici e gente stupenda! Enjoy!

Ciao.



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