Usa e Hawaii: lo spettacolo della natura

Un viaggio che riempe il cuore, gli occhi e l'anima di emozioni, mentre si osserva il volto più bello della natura
Scritto da: SunshineMex
usa e hawaii: lo spettacolo della natura
Partenza il: 21/10/2016
Ritorno il: 11/11/2016
Viaggiatori: 2
Spesa: 4000 €
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Organizzare un viaggio così lungo e pieno di tappe in un mese è stato molto arduo ma con un po’ di pazienza e tante serate di fronte al pc in cerca di informazioni ed alloggi ci siamo riusciti.

Finalmente il 21 ottobre è arrivato… Los Angeles, arriviamo. Nonostante il programma dettagliato preparato in un solo mese, in volo incontriamo Bryan un ragazzo che vive a Los Angeles che ci fornisce un sacco di informazioni per scoprire al meglio la città. Svolte tutte le procedure della dogana usciamo dall’aeroporto e saliamo sulla navetta che ci porterà all’autonoleggio Dollar… dove un’impiegata approfitta della nostra stanchezza e ci fa scegliere ulteriori opzioni…alla fine ci ritroviamo a pagare altri 190$ per pedaggio autostrada gratis e pieno vuoto, ma con una buona dormita ci renderemo conto che è stata una fregatura. Il navigatore era incluso nel contratto di noleggio e lo consiglio vivamente per muoversi senza perdita di tempo all’interno delle città.

Il nostro Hotel (Days inn Hollywood near universal studios) non ha grandi pretese, si trova nella parallela alla Walk of Fame, posizione tranquilla e molto comoda per i movimenti che abbiamo in programma.

22 ottobre

Impostiamo il navigatore in direzione Down Town e subito ci immergiamo nel traffico a 6 corsie della città, ma in 20 minuti siamo a destinazione. Edifici moderni si alternano a curate zone verdi attrezzate. Passeggiamo tra gli edifici a testa in su ma evitiamo di entrare nei musei per le lunghe file all’esterno. È quasi ora di pranzo e decidiamo di mangiare al mare…

A Venice Beach, le palme ondeggiamo, la gente passeggia, si allena, prende il sole, esibisce, rilassa, nuota…in lontananza si intravede la ruota panoramica, noleggiamo una bici e pedaliamo spensierati senza una meta precisa… il molo di Santa Monica è un punto focale, è un magnete che attrae per la sua caratteristica ruota colorata.

Il sole sta tramontando e il cielo si tinge di rosso. Su consiglio di Bryan ceniamo sulla Hollywood blv da Katsuya, locale di tendenza progettato da Starck… 200$ spesi per il menù degustazione giapponese che offre i migliori piatti dello chef.

23 ottobre

Oggi visiteremo i famosi Universal Studios, arriviamo verso le 9:30 e per fortuna non c’è tanta fila, paghiamo 18$ per il parcheggio multipiano e 115$/px per l’ingresso al parco. Iniziamo subito con la visita guidata in trenino nei set cinematografici…40 min molto divertenti ed interessanti per gli amanti del cinema, proseguiamo la giornata a divertirci come bambini nel parco giochi di ultima generazione. Spettacolare Henry Potter ma non meno divertenti tutti gli altri. In bassa stagione non serve fare l’ingresso maggiorato perchè le file scorrono velocemente. Terminiamo la giornata a cena da El Compadre, ottimo cibo messicano a prezzi incredibilmente adeguati.

24 ottobre

Prima di lasciare Los Angeles facciamo una breve passeggiata alla ricerca delle “Stars” on the street… Sofia Loren, Marilin Monroe, Donal Duck, Michael Jackson sono incastonati al centro di ogni stella, e le loro impronte invitano a confrontarle con le nostre. Spider man, Batman e i Pokemon passeggiano tra i passanti e mentre percorriamo la street intravediamo sulle colline la famosa scritta Hollowood… è ora di metterci in auto… si parte in direzione Las Vegas… Attraversando la faglia di Sant’Andrea il paesaggio appare per molte ore monotono ed è interrotto solo per un breve tratto dai caratteristici cactus del deserto del Mojave. Interrompiamo la guida con una breve visita alla città fantasma di Calico che si presenta spettrale… halloween è alle porte e finti scheletri ed alieni di plastica rendono ancora più irreale la finta ricostruzione del paesino.

Impossibile non notare dalla strada “Peggy Su”, caratteristico dinner reso celebre per essere stato set di famose riprese cinematografiche, ed anche ottima sosta per il pranzo.

A metà pomeriggio arriviamo a Cin City ed è subito chiara la scenografica impostazione della città. Costruzioni fantasmagoriche ripropongono edifici storici esistenti tra milioni di luci colorate. Ogni hotel ha casinò pieni di gente intenta a giocare, la dimensione temporale e spaziale si perde tra i tavoli da gioco mentre fuori si passeggia a testa in su ammirando i giochi di luce, gli spettacoli danzanti delle fontane del Bellagio e l’eruzione del vulcano al Mirage.

25 ottobre

La sveglia suona all’alba, il Gran Canyon ci attende… la strada da percorrere è tanta ma il paesaggio offre piacevoli panorami e paesaggi. Arriviamo a Tusayan all’ora di pranzo e ci rifocilliamo da RP’s stage Stop con due sandwich davvero buoni che puoi comporti a tuo gradimento. Prenotiamo il volo in elicottero nel vicino aeroporto per 380$ che sarà disponibile solo alle 14. L’attesa è ripagata dallo spettacolo che apparirà sotto ai nostri occhi volando sopra il North Rim. Gli occhi si riempiono di lacrime per l’emozione e la magnificenza del luogo. Con il cuore e la mente ancora pieni di stupore proseguiamo in auto verso l’ingresso sud del parco, costo 30$, dove la natura ci regala ancora il suo stupendo volto. Lo spettacolo è incredibile anche con i piedi per terra e si diventa ingordi di emozioni… da Mother point proseguiamo a piedi fino ad Hopi point e con l‘arrivo del tramonto il sole si nasconde all’orizzonte e lentamente il buio ci avvolge. La giornata finisce con una squisita bistecca dell’arizona e una deliziosa birra del gran canyon da bigE-Steek house

26 ottobre

Perchè non siamo andati a vedere l’alba al gran canyon? E perchè non abbiamo prenotato il favoloso albergo all’interno del parco? La sveglia suona alle 7 ma non partiamo prima delle 9. Il viaggio verso la Monument Valley durerà 3 ore ma lungo il percorso si passerà per east canyon e le soste per ammirare il panorama saranno ancora tante perchè il Gran Canyon è come una droga… non puoi smettere di riempire gli occhi e il cuore di meraviglia. Da non perdere la sosta al Desert View, il punto più estremo del canyon. Dirigendoci verso il deserto degli indiani Navajo lo scenario inizia a cambiare…. e le numerose bancarelle con i prodotti tipici indiani a Little Colorado ne sottolineano la territorialità. L’ ingresso alla Monument Valley costa 20$ ogni auto con 4persone+6$ ogni persona in più.

La distesa dei film western è davanti i nostri occhi mentre consumiamo dei sendwich sul muretto del parcheggio, numerose jeep accompagnano i turisti tra le strade sterrate ma il costo del tour è elevato. Anche altre auto tentano l’avventura. E’ necessario guidare lentamente ed evitare qualche buca ma in 3 ore percorriamo l’intero percorso fermandoci per le foto di rito. Le grandi rocce monolitiche sono i guardiani del parco, presenze maestose nella vastità dello spazio incontaminato. Si respira aria polverosa e nonostante la temperatura piacevole la sete è tanta. Indispensabile averla con se in abbondanza. Il tramonto spegne la luce sui padroni della valle e ci dirigiamo al nostro motel weterill gestito da indiani dove scopriamo che il loro orario non rispetta ora legale. Nei dintorni ci sono solo fast food, e nonostante il blue coffe sia un locale frequentato da gente del posto, la cena non è eccelsa, ci siamo solo noi e altri due tavoli di indiani, non accettano la carta di credito, ma il conto è di soli 26$ in totale.

27 ottobre

Dopo una ricca colazione americana con i pancake carichiamo le valige in auto e via verso Page dove abbiamo prenotato la visita per le 12am all’ Upper Antelope Canyon… lungo la strada ci sorge un dubbio… quale sarà l’orario? legale o normale? Per fortuna è quello normale ed arrivando con un’ora di anticipo ci inseriscono nel gruppo delle 11. Orario indicato il migliore, ma purtroppo in autunno ed inverno i fasci di luce non entrano in verticale. La nostra guida ci spiega ed indica i punti più affascinanti e scatta foto sfocate per noi. Sono comunque molto gentili ed indicano le impostazioni migliori per scattare le foto sia con il cellulare che con la macchina fotografica. E’ pieno di gente ma non importa perchè gli sguardi sono rivolti in alto. Il tour ha un costo di 40$+8$ a persona per l’ingresso al parco.

Il luogo è meraviglioso, sembra di fluttuare tra le onde rosse della roccia… gli scatti si susseguono tra gli innumerevoli punti vista ma, in assenza di cavalletto, la maggior parte delle foto saranno sfocate per la poca luce interna.

Estasiati dalla bellezza del luogo, approfittiamo per visitare anche il Lower, 20$/px il park è già stato pagato all’upper. Mai idea fu più azzeccata, l’affluenza è minore, per la diversa conformazione del canyon c’è più luce, il percorso è ancora una volta mozzafiato. Si scende con una ripida scala e si risale in stretti ma accessibili cunicoli, anche qui la guida offre lo stesso servizio fotografico ed è davvero gentile. Le foto sono stupende.

La terza tappa prevede 10min di auto dal Lower canyon per arrivare al Horshoe Bend da cui si apre un altro panorama vertiginoso. Il Colorado River è sotto di noi mentre compie una curva ad U. Non ci sono protezioni e la sabbia rende la roccia scivolosa sul ciglio a strapiombo, nonostante questi pericoli, degli intrepidi si sporgono e si calano dal bordo…ho paura per la loro incolumità. Cautamente cerchiamo di scattare qualche foto che immortali la profondità della gola. Avverto la voglia di tuffarmi nel vuoto e poter volare nel canyon come un uccello.

Pranziamo tardissimo da Slakers con un buon hamburger.

Sono ormai le 17 quando arriviamo alle sponde del Lake Powell…non c’è anima viva. L’ingresso al parco costa 25$ ma non lo paghiamo perchè non c’è nessuno al box. È nuvoloso e forse non aiuta a rendere magico il panorama. Il nostro motel si trova a Kanab dove arriviamo in tarda serata… ottima cena da Roking V. E’ buio pesto… ci attraversano 3 o 4 cervi e per poco non li investiamo.

28 ottobre

Questa giornata la dedichiamo alla visita di Bryce Canyon. Il tragitto è di un’ora e mezzo e scorre tra le valli ed i ranch. Purtroppo incontriamo delle alci investite a bordo strada.

L’ingresso al parco è di 30$, il servizio navetta è terminato ad inizio ottobre, quindi ci si può spostare solo con il proprio mezzo sempre facendo attenzione agli abitanti del bosco che pascolano tranquilli sul bordo stradale, ma i rangers vigilano per la loro incolumità.

Prima tappa a Bryce point dove si può subito ammirare la maestosità’ dell’ anfiteatro. Sprovvisti di cibo ci fermiamo per un sandwich al Lodge interno al parco per poi iniziare la piacevole camminata tra gli hoodoos partendo dal Sunrise point e percorrendo tutto il Queen garden ed il navajo Loop Trail… per terminare al Sunset point, una passeggiata a volte impegnativa ma piena di scorci incredibili. Anche gli scoiattoli si avvicinano in cerca di cibo… ma prestate attenzione perchè sono aggressivi. Non ancora soddisfatti procediamo con l’auto verso gli altri affascinanti punti di vista panoramici, piove ed arriviamo al Rainbow Point dove ci attende davvero un arcobaleno che incornicia la valle monumentale. La giornata giunge al termine e rientriamo verso il nostro albergo a Kanab… l’ attenzione è al massimo, la strada e’ buia e gli attraversamenti di alci sono continui. Cena da Huston un tipico pub frequentato da giovani, cibo semplice e spesa contenuta. Sono le 22 e la città è deserta…

29 ottobre

Iniziamo la giornata con un’arrabbiatura, il navigatore preso a noleggio non si collega alla rete. Perdiamo mezz’ora per chiamare l’assistenza e risolvere il problema. Per fortuna Zion non è lontano… lo scenario dal lato est è straordinario. Prima di pagare il nuovo ingresso al parco mi ricordo dell’esistenza dell’abbonamento annuale per entrare in tutti i parchi. Infatti il ranger lo conferma, con 80$ si visitano tutti i parchi tranne quelli gestiti dagli indiani, (antelope e Monument) ed ha la durata di un anno. Inoltre, mostrando le ricevute di ingresso degli altri parchi visitati il Ranger è talmente gentile che ci fa pagare solo la differenza… da ora in poi entreremo senza fare file e senza pagare ulteriormente. E’ sabato e c’è tanta gente attrezzata per il trekking. Ci sono diversi percorsi più o meno impegnativi, noi non siamo preparati e scopriamo troppo tardi che è possibile noleggiare attrezzature per il canioning nel Narrow trail… Percorriamo fin dove possibile senza bagnarci le scarpe e ci rendiamo conto della bellezza del percorso che avremmo potuto fare se organizzati. Torniamo indietro con rammarico, sarebbe stato un percorso di 8h a/r nel canyon non senza il pericolo di piene improvvise. Scegliamo un altro percorso medio difficile a mezza costa e ci infiliamo tra il verde, giallo e rosso delle foglie autunnali. Mangiamo il sandwich comprato nel supermercato all’ingresso del parco seduti su una panchina mentre ammiriamo la natura che ci circonda. La stanchezza inizia a sentirsi e decidiamo di rimetterci in viaggio verso Las Vegas. Piccola sosta ristoratrice ad Hurricane da River Rock per un caffè e dolcetto ammirando il fiume Virgin scorrere sotto d noi. Ottimo il parfait casalingo.

E’ sabato sera e le vie intorno Las Vegas sono intasate dal traffico. La Trump Tower svetta all’ingresso della strip. La nostra lussuosa camera è all’ultimo piano e la vista sulla Down Town è da Wow! Quasi ci dispiace lasciare la camera, ma ci immergiamo tra la folla e le luci scintillanti. Halloween è vicino e molte persone sono in costume. Ceniamo con il buffet da Harras, 35€/px, ma la qualità non è il massimo. Ci immergiamo tra la folla camminando per tutta la strip a testa in su… un paio di puntate al casinò ma la fortuna non è proprio dalla nostra parte… ma nemmeno per le persone intorno a noi… mi ricordo una frase che diceva sempre mio zio alle feste di Natale… ”il banco vince sempre”… appunto… sono le 4, è ora di andare a letto.

30 ottobre

La sveglia ci ricorda che dobbiamo affrontare 2,30 ore di auto per arrivare alla Death Valley, il cielo è nero, il vento soffia forte ed intorno a noi solo terra arida. Entriamo nel parco ma non c’è nessuno all’ingresso e le mappe sono terminate. Saliamo con l’auto al Dante’s view e da 88f si passa a 55f. Un’ immensa distesa si apre sotto di noi, siamo i padroni del panorama, il vento è fortissimo e inizia a piovere, scappiamo via mentre un arcobaleno ci accompagna fino a valle. Proseguiamo per Zabrisky point fino a Badwater siamo a -86mt sotto il livello del mare e camminiamo su una distesa di sale, intorno a noi non c’è niente, niente punti di ristoro, i bagni chimici abbandonati ai bisogni dei turisti. Per fortuna avevamo acqua e qualche provvista. Il sole Inizia a scendere, ci avviamo verso Ridgecrest la strada è infinita al buio senza illuminazione ne segnaletica. La sabbia portata dal vento copre parte della strada, la guida diventa faticosa e dobbiamo star attenti anche all’ attraversamento di animali, ed infatti troviamo un lupo morto in mezzo la strada. Non ne possiamo più, il nulla ci circonda sembra di essere davvero delle anime disperse in una valle di morte. Non c’è nemmeno la luna ad illuminare il cammino. All’ orizzonte si intravedono delle luci… finalmente Rridgecrest! Sono le 20:40 impolverati e stanchi mangiamo da Kristy’s family tavern buon cibo americano o forse è la fame che ce lo fa sembrare eccellente. Doccia al Clarion inn e nanna. Il materasso è sfondato ma la stanchezza ci fa cadere in un sonno profondo

31 ottobre

Sveglia alle 8 per recuperare le ore di sonno perse a Las Vegas. Buona colazione americana al ristorante convenzionato con il motel e poi in marcia, ma ci attende un inconveniente. Da programma avevano calcolato solo un’ora e mezza di viaggio, ma in realtà saranno 5 lunghe ore per arrivare alla famosa Giant Sequoya. Accidenti, arriveremo davvero tardi. Attraversiamo coltivazioni di arance e ci fermiamo per una veloce sosta pranzo da Orange at works, sandwich e una buonissima spremuta di arancia riempiono lo stomaco brontolante. Arriviamo al visitor centre dove il ranger ci istruisce sul percorso da fare nel poco tempo che ci rimane prima che diventi notte… mentre saliamo in quota siamo avvolti dai colori giallo rosso e verde delle foglie e gli enormi fusti delle sequoie ci proiettano nel mondo degli gnomi. All’improvviso un profumo di caramella balsamica inonda l’abitacolo ma non è una caramella… viene da fuori! Parcheggiamo l’auto e camminiamo tra gli alberi maestosi e wow! Il gigante più grande del mondo è davanti a noi… enorme! Continuiamo la passeggiata nei dintorni, avvistiamo qualche abitante del bosco ma per fortuna nessun orso. Imbrunisce e rientriamo al motel6… economico e molto basico. Non c’è asciugacapelli, né prodotti bagno, solo saponette. Cena da Black bear Dinner… buono ma non eccezionale. E’ la notte di Halloween, ma in realtà, a differenza dei film americani, non vediamo molti addobbi ed anche poche maschere in giro. Il mito della notte delle streghe svanisce.

01 novembre

Questa mattina ci alziamo presto per raggiungere il famoso Yosemite park. Impiegheremo 3h di viaggio tra scenari montani simili alle Dolomiti. All’improvviso, dopo un lungo tunnel buio, si apre uno scenario paradisiaco nonostante le nuvole e la pioggia che però sembra stia per terminare… da tunnel view si può vedere tutta la Yosemite valley spesso chiamata “la grande cattedrale della natura”, è un esempio senza pari di valle scavata da un ghiacciaio. Le fragorose cascate, le ripide pareti di granito, i prati verdissimi e le massicce formazioni rocciose ne fanno un’autentica meraviglia della natura. Ad ovest svetta El Capitan, una parete di roccia di 900 m dove molti scalatori si cimentano nella salita. Sulle ripide pareti della valle si possono vedere numerose cascate. Sullo sfondo la cima dell’Half Dome, che si può vedere da quasi tutto il parco, con la sua forma caratteristica domina la valle. Altre cascate notevoli sono quelle di Bridalveil (“il velo della sposa”, 189 metri), Vernal (97 metri), Nevada (181 metri) IIllilouette (113 metri), che creano uno scenario imponente nel parco. Troverete anche numerosi cartelli che avvisano la presenza di orsi e cassette in metallo per conservare cibo per coloro che volessero campeggiare all’interno del parco. Il ranger ci indica i luoghi migliori da visitare…partiamo ben coperti verso le cascate… il percorso è medio facile ma in salita…gli spruzzi della cascata ci bagnano è mentre ci asciughiamo al sole consumiamo uno spuntino in compagnia di uno scoiattolo in cerca di cibo. Proseguiamo per Mirror lake… dove sentiamo dapprima un toc toc continuo e poi avvistiamo un picchio mentre batte sul tronco di un albero. La giornata sta per giungere al termine ed inizia a far freddo. Salutiamo il parco ed i suoi abitanti e ci riscaldiamo con una bella doccia calda al Best Western a Oakhurst. Cena con un ottimo stufato alla birra da South Gate Brewing.

02 novembre

Abbandoniamo gli scenari montani, il mare ed il caldo ci attendono alle Hawaii. Sosta pranzo a San Matteo al The fish market SM. Il volo è operato dalla Virgin, i bagagli non possono superare i 50 pound, a bordo servono solo cibo a pagamento mentre alcune bibite sono gratuite. Atterriamo nella ventosa isola di Maui, sbrighiamo velocemente le pratiche di noleggio dove il sig. Tom ci fornisce qualche informazione per visitare l’isola.

Spostiamo l’orologio altre 3 ore indietro rispetto la California.

03 NOVEMBRE: Aloha Maui!

Che vento che soffia! E il mare ha l’onda lunga. Il nostro Hotel Kaanapali shores è carino, ma la spiaggia inesistente. Trascorriamo la mattina in relax a bordo piscina perchè le onde non permettono di fare il bagno in mare. Il pranzo da Java jazz è un ottimo sandwich e pollo teriaky. Le nuvole ed il vento incombono e proseguiamo il pomeriggio on the road direzione Napili bay e la zona nord dell’isola. La costa è frastagliata, la strada piena di curve, i ponti ad una corsia. Intorno la natura è incantevole ed i serfisti cavalcano le onde. Nei punti di sosta vediamo molti vetri rotti… sembra che qualcuno apposti i turisti e rubi nelle auto. Attenzione. Anche sull’isola i ristoranti chiudono tra le 20 e le 22… quindi ceniamo verso le 21 da Kiros con ottimo cibo locale, ahi poke e mahi mahi, terminiamo la serata passeggiando nell’ormai deserta ma carinissima cittadina di Lahaina e poi nanna.

04 NOVEMBRE

Anche oggi è previsto tempo ventoso e mare agitato. Decidiamo quindi di visitare la costa est nonostante sconsiglino la guida sulla strada per Hana… in realtà è molto meglio di quella del giorno precedente. Non è niente di diverso dalle nostre strade montane, cambia solo lo spettacolo della natura che lo circonda… vegetazione rigogliosa, fiori tropicali, costa lavica. Non ci sono cartelli o segnali stradali, l’unico modo per capire quando si è nei pressi di un luogo da visitare è quello di procurarsi le riviste turistiche che potete trovare all’aeroporto o cercare i luoghi con molte auto parcheggiate. Ci sono dei sentieri che vi porteranno ad esplorare la foresta tropicale fino a raggiungere cascate e laghetti in cui qualcuno fa il bagno ma è sconsigliato per il pericolo di contrarre leptospirosi. Consigliate scarpe comode per guado dei fiumi e zone melmose e scivolose. Io le ho affrontate con le ciabatte del mare ma non è stato semplicissimo. Gli scenari riempiono gli occhi ed il cuore. Si respira aria di vita. La natura ha una forza potente e vitale. Pranzo al sacco nel giardino botanico lungo la strada dove si paga un ingresso di 15$/px ma a mio avviso non vale la pena se non per la presenza di bagni pubblici e tavolini pic nic. Le nuvole iniziano a coprire il cielo… piove… ma per una vegetazione del genere la pioggia è fonte naturale di vita… e sembra che in questa zona di acqua ne faccia davvero tanta durante l’anno. Raggiungiamo Hana e proseguiamo con le soste consigliate dalla rivista ma non vogliamo affrontare il percorso di ritorno al buio visto le avverse condizioni meteo. Proseguire in auto chiudendo il cerchio viene sconsigliato con la pioggia perchè la strada è impervia e con poca manutenzione. Rientriamo e ceniamo al giapponese del hotel Hyatt ma la cucina ha chiuso da 3 minuti… sono le 21:34… ci fanno accomodare al bar e ceniamo ugualmente.

05 novembre

Oggi è solo unicamente relax in spiaggia… dopo tutti questi giorni on the road è necessario riposare. Kaanapali beach è nostra. Il sole splende, il mare è calmo e ci immergiamo nelle splendide e calde acque hawaiane… giochiamo con le onde e respiriamo aria calda. Due tipi sotto l’ombra osservano i bagnanti e non solo… mmmm le borse… tenete sotto controllo i vostri oggetti personali… qui sembra ci siano continui furti. Non dimenticate la crema solare perchè il sole è molto forte. Facciamo un po’ di snorkling a Black Rock nella speranza di avvistare qualche tartaruga ma ci accontentiamo del bellissimo tramonto. A Kaanapali beach gli alberghi sono sulla spiaggia e sembrano degli enormi condomini, per fortuna lo sguardo è rivolto verso il mare e non ci rendiamo conto della loro presenza. La spiaggia è libera ma con discrezione si possono usare le docce degli alberghi. Cena da Grill a Lahaina, consigliato prenotare, ottimo cibo ma prezzi alti e aria condizionata molto fredda.

6 NOVEMBRE

Affondare i piedi nel pan grattato… morbido, d’orato, profumato. E’ questa la sensazione che ho provato arrivati alla magnifica spiaggia di Makena state park… acqua calma, limpida, calda, pesci colorati, sole splendente… non me ne andrei mai più da qui. Organizzatevi con cibo e acqua perché, essendo un parco, non ci sono alberghi alle spalle, ma solo un baracchino di tacos al parcheggio. Inizia a scendere il sole ed una marea di gente si spinge oltre la baia. Incuriositi scaliamo agevolmente la colata lavica, in lontananza arriva il suono dei tamburi che omaggiano la discesa del sole al tramonto… poco prima di oltrepassare la cima, un tipo in pareo sbuca dai cespugli e mi chiede qualcosa che non capisco, poi mi fa cenno se voglio del fumo… mmm bene! “No, non fumo” e mi chiede da dove vengo… forse penserà dalla luna? Inizio a vedere una caletta piena di gente che balla al ritmo dei tamburi… e tanta gente in acqua… il sole è sempre più vicino all’acqua… guardo la riva e vedo due chiappe nude, guardo meglio e vedo altre chiappe nude e non solo… ops… la spiaggia hippye è qui! Con un pò di rammarico, nel non avere la stessa spensieratezza mentale, torniamo sui nostri passi.

Cena da Sparkly noodle con ottimo cibo asiatico.

7 NOVEMBRE

Un tuffo dove l’acqua è più blu… ci troviamo in un’acquario di pesci colorati e tartarughe marine, è la baia di Napili. La mattinata è stupenda e ci godiamo la spiaggia e il mare, ma all’improvviso arrivano le nuvole, il vento e la mareggiata. Speriamo che ritorni il sole e pranziamo in riva al mare, ma la situazione peggiora. Costretti a rientrare in albergo ci prepariamo alla serata Luau. Una pioggerellina fine imperversa sopra di noi e lo show è a rischio ma sembra essere la loro quotidianità e 5 miglia più in giù la situazione è migliore. Inoltre sono organizzati con i poncho impermeabili che distribuiscono a tutti gli ospiti. Purtroppo non era più disponibile lo show all’ Old Lahaina Luau ed abbiamo ripiegato sullo spettacolo all’ Hyatt ma il cibo è di scarsa qualità. Anche se lo show è carino, non sprecate soldi per i posti vip non è necessario. alle 19.30 ci dirigiamo verso il centro per l’ultima sera di shopping, nonostante sia presto c’è poca gente in giro e molti negozi hanno già chiusi. Che tristezza, non sembra di essere in un posto di villeggiatura.

8 NOVEMBRE

Onda su onda… ecco il tema ricorrente. Ci godiamo le ultime due ore di sole e poi via verso San Francisco. Solito rito dei bagagli e distribuzione del peso nelle valige fino a 50pounds, check-in self service. Non è ammessa frutta a bordo. Volo con Hawaiian airline confortevole. Non avendo auto a noleggio optiamo per il trasferimento in hotel con lo shuttle service subito fuori l’uscita dell’ aeroporto per 17$/px. Raggiungiamo il Mosser hotel vicino Union Square, ma la via puzza ed è piena di barboni.

9 novembre

Che faticaccia… iniziamo subito ad affrontare le salite per visitare la zona di Union Square, la pittoresca china town, dove una sosta da non perdere è la fabbrica dei biscotti della fortuna ed arrivare alla torre Coet per ammirare il panorama a 360°, costo di 8$/px. Scendiamo per le vie residenziali ed eleganti della città con bei giardini a gradoni fino al porto dove troviamo subito posto per imbarcarci verso Alcatraz. La visita è molto ben organizzata e l’audio guida aiuta ad immergersi nell’atmosfera carceraria, ascolterete i racconti dei carcerati e di chi vi è transitato con le loro diverse motivazioni. Il biglietto costa 35$, online sarebbe costato 33$. Affamati ci fermiamo per una sosta pranzo al pier39 dove sentiamo gli schiamazzi dei leoni marini sdraiati sulle zattere. Una mostra sui vecchi giochi dei baracconi ci fa tornare bambini. Sulla strada del rientro ci imbattiamo in una promozione di una macchina massaggiatrice ad acqua. 1+1 gratis. Non ci lasciamo sfuggire l’occasione di rilassare le stanche gambe dopo una giornata di saliscendi. Ci voleva proprio un po’ di relax, 20$x10min/2px. Per cena un buon sushi da kyrios una sorta di pub con dj vicino Union square.

10 novembre

Giriamo per il quartiere dei musei, ma non entriamo perché è ancora presto e sono chiusi. È una zona in espansione con molti cantieri e i numerosi senzatetto sono accampati ovunque. Vorremmo proseguire verso il fisherman warf, ma la cable car è una forte attrazione per i turisti e una lunga fila ci fa desistere… decidiamo di prendere il tram… ma è in atto una protesta contro l’elezione del nuovo presidente Trump… ci viene un’idea… scavalcare la fila del cable car dirigendoci alla fermata successiva, e finalmente ci troviamo a Lombard street… una via in forte pendenza con 5 tornanti dove tutti si ritrovano per la foto di rito. E’ ora di dirigersi verso il porto e noleggiare le bici, 32$/px per 24h, che ci porteranno a Sausalito attraversando il famoso Golden gate, ed è davvero una piacevole passeggiata nonostante qualche piccola salita. Il tempo è quasi estivo ed il ponte è visibile in tutto il suo ingegneristico splendore. Con un’oretta e mezza comprensiva di soste per le foto, arriviamo a Sausalito e ci rifocilliamo con un ottimo e caro hamburger da Napa Valley. Il paesino è delizioso, una piccola baia di pace molto curata. Rientriamo con il traghetto ammirando il tramonto e lo skyline della città. La giornata è quasi giunta al termine e con essa la vacanza, domani si tornerà a casa. Prenotiamo lo shuttle per l’ aeroporto con partenza dal hotel per 17$/px.

Cena messicana da Tropisueno.

È stata una vacanza indimenticabile, piena di emozioni e luoghi di spettacolare bellezza, consiglio di organizzare bene anche le visite nei parchi perché pieni di percorsi ed esperienze che difficilmente potrete fare.

Svegliatevi prestissimo la mattina e godetevi la giornata, la sera alle 22 tutti sono già a nanna.

Se il budget è ridotto scegliete i motel, sono simili ai nostri 3 stelle, troverete quasi sempre Phon, ferro da stiro e asse, saponette, shampoo, balsamo, crema ma non bagno schiuma.

Bollitore, frigo e microonde in camera per organizzare colazione ed altri pasti come voi preferite. Portate con voi più di un adattatore per ricaricare tutte gli apparecchi elettrici. Funzionano molto bene anche se producono minor potenza.

Preparate le valigie con i cambi necessari e non più, le lavanderie sono quasi in tutti gli hotel.

Carta di credito con numeri a rilievo indispensabile per noleggio auto, consigliato navigatore e assicurazione completa. Si può pagare ovunque e qualsiasi cosa con le carte di credito, non è necessario viaggiare con molti soldi. Se non sapete cosa scegliere mentre leggete il menù fatevi consigliare dal cameriere e non sbaglierete nelle quantità e qualità.

Portate sempre con voi un foulard o una felpa, l’aria condizionata è ovunque.



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