Viva il cambio automatico

Viaggio on the road fra i più bei parchi naturali del West
Scritto da: lugeta
viva il cambio automatico
Partenza il: 19/02/2010
Ritorno il: 07/03/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Italia-Monaco-San Francisco

Oggi grandi preparativi. Le valigie dovrebbero essere già pronte in teoria..in pratica ci sono le 1000 cose dell’ultimo minuto. Partenza da casa alle 9.45 arriviamo all’aeroporto di Verona quasi troppo presto. Ci rassegniamo mangiando un buon panino con il salame..così per non perdere l’abitudine. Saliamo finalmente in aereo e ci danno una piccola merendina: biscotti, acqua e..panino con il salame (noooooooooo..ancora no!!!) Cambio di aereo a monaco e poi12 ore di volo. Proverebbero chiunque! Almeno ci sono tanti film per passare un po’ il tempo. Finalmente arriviamo a San Francisco. Viaggiamo verso il centro città con la Bart eppoi esperienza nuova, prendiamo un taxi. A piedi sarebbe stato troppo nemmeno Messner ce l’avrebbe fatta! Buonanotte

San Francisco Venerdì 20/02

Oggi giornata iniziata, come sempre grazie al fuso orario, molto presto. Alle 6 telefonata a casa con voip,tutti felici. Alle 7 siamo già a fare colazione, prima delle 8 facciamo la spesa. Dobbiamo comprare i biglietti per i 3gg in cui staremo a S. Francisco, fermiamo la prima ragazza che passa e chiediamo info..lei mitica tira fuori il suo i-phone(ogni americano degno del suo nome ne ha uno)e ci fa vedere in un’ attimo dove siamo e il tragitto x arrivare all’ holiday inn dove vendono questi ticket. Arriviamo poi a china town prima che i negozi siano aperti. Poco male, aspettiamo e spendiamo i primi dollari. Il quartiere è davvero carino, i negozi non mancano, e nemmeno gli odori forti. Intanto ci siamo già fatti un giro con il cable car, che alla mattina è quasi deserto. Giungiamo poi al mare, e visitiamo i vari moli, tra cui uno con varie navi museo. Pranziamo con zuppa di granchio e insalata al pier 39. Per smaltire il tutto ci noleggiamo 2 bici e facciamo il giro lungo il mare, che ci porta poi sul golden gate ed infine a Sausalito. Qui andiamo a vedere le case galleggianti, che ospitano per lo più artisti. Il giro è molto carino! Ritorno in battello e via a vedere i tornanti di Lombard Str. Per la cena ci buttiamo in un locale che fa hamburger. Comunque ordinare non è facile, le varianti sono quasi infinite. Infatti ordiniamo per sbaglio patatine all’aglio..una testa d’aglio. Cable car e poi albergo. Solo le 19 ma siamo distrutti.

San Francisco Sabato 21/02

La sveglia suona all’alba(in realtà la sveglia non esiste ma siamo ancora vittime del jet leg). Il giro della città inizia subito con qualcosa di miracoloso..un uomo su una sedia a rotelle non riesce a risalire sul marciapiede e così scende dalla carrozzina e camminando se la spinge!Sarà per questo che questa città prende il nome da un santo?? Comunque partiamo alla volta dell’accademia delle scienze. L’accademia è bellissima. All’interno c’è un planetario con uno spettacolo stupendo. Non si può non pensare al creatore e alle cose che ha fatto. Bellissimi anche gli acquari e la serra tropicale con stupende farfalle. Una breve visita al museo difronte all’accademia. Purtroppo la super mostra su tutankamon è a numero chiuso,gratis ma a numero chiuso(ecco che cos’era tutta quella coda che abbiamo visto stamattina!). Piccolo giro anche al Japanise Tea Garden. Carino. Tornati in città un pochino di shopping e via a mangiare il granchio al porto. Buono anzi buonissimo ed economico. Purtroppo oggi siamo sempre in ritardo e così arriviamo 10 minuti dopo la chiusura all’ufficio turistico e 8 dopo la chiusura di starbucks. Cable car,spesa notturna in un market 24 ore, e nanna.

San Francisco, Fresno Domenica 22/02

La giornata inizia all’insegna della pioggia. Comunque prepariamo le valige, facciamo colazione e andiamo in sala. La sala da fuori è carina,molto semplice. Dentro invece è carina lo stesso ma è veramente tipica americana..moquette ovunque. I fratelli ci accolgono benissimo. Si sono già prenotati per venire da noi, speriamo non siano di origine cilena… Con grande fatica e sotto la pioggia con i bagagli, arriviamo al noleggio per scoprire che la macchina è a pochi metri del nostro albergo (Doh!). Presa la macchina lasciamo la città avvolti dalla nebbia e dalla pioggia torrenziale. In compenso la macchina non è la economy, ma la confort, ovvero una berlina dodge nera e semi nuova. Per i bagagli non ci sono proprio problemi. Il cambio automatico è una gran cosa. E con il cruise control la macchina va praticamente da sola! Verso Fresno vediamo a non più di 100 metri, e le colline sono carine e molto verdi. Prendiamo un motel per la notte e poi andiamo a mangiare nel classico fast food, questa volta messicano. Alle 8 Lidia crolla, io crollerei ma ho mangiato troppo e troppo piccante. Devo ripiegare sul basket in TV.

Fresno, Death Valley Lunedì 22/02

Facciamo abbondante colazione al Mc che comprende uova, pancake, panino vuoto, e ovviamente un hamburger. Purtroppo la tappa per vedere le sequoie salta per il brutto tempo. Vista la neve si accede solo con catene. Partiamo dunque per la Death Valley. Mentre ad ovest della sierra il tempo è brutto, appena scollinati troviamo il sole e il deserto. A Ridgecrest mangiamo e ci domandiamo cosa ci facciano così tante persone in un luogo così sperduto(sembra di stare a Radiator Springs). Anche le commesse ci chiedono cosa ci facciamo in questa città! Noi diciamo di essere di passaggio, e loro che c’è una base militare enorme, e la città è sorta per questo. Facciamo rifornimento di acqua e benzina e via per il deserto. Deviamo per vedere una città fantasma, che ha solo muretti crollati e relitti di varie epoche e provenienze. Scappiamo il prima possibile. Sta sera dormiamo nel parco nazionale in un “hotel” nel nulla a Panamint Springs. Per la cena andiamo a vedere nell’unico ristorante che c’è..13$ un panino! Optiamo per mangiare in camera “cena al sacco”. Dopo cena andiamo a vedere le stelle l’inquinamento luminoso è inesistente ma purtroppo c’è la luna quasi piena. Alcune foto ma poi ci viene in mente che ci sono indicazioni da tutte le parti di stare attenti a vedove nere,scorpioni e serpenti a sonagli e così via a nanna..domani sveglia presto.

Death Valley Las Vegas Martedì 23/02

Notte difficile. Faceva freddo! Ciò rende ancora più gradita la passeggiata che facciamo alle dune di sabbia verso le 8. La passeggiata dura solo un’oretta e mezza ma il sole ci cuoce, meno male che è inverno! Però bellissimo camminare sulle dune, in salita è un po’ faticoso, ma in discesa è stupendo. Arriviamo al centro visitatori e ci dicono che abbiamo saltato delle cose belle da vedere..sti americani!Non potevano dirlo prima!?! Andiamo a sud verso Bad Water un lago in cui solo il pensiero di bere fa venire il mal di pancia. Siamo a meno 87 metri sul livello del mare. Camminiamo fino alla riva,foto di rito e via… Con la macchina facciamo una piccola deviazione ed entriamo in una strada tutta curve circondata da montagne multicolori: rosso,azzurro,giallo,verde.. Tornati a furnace creek mangiamo uno dei panini più cari d’America. Complice l’acqua troppo fredda Luca si congestiona immediatamente. No comment! Ultima tappa allo Zabriskie Point eppoi salutiamo la valle e ci dirigiamo verso Las Vegas. Arriviamo all’imbrunire e Las Vegas ci accoglie con la sua accecante luce. Puntiamo subito all’albergo (Flamingo) tempo di depositare i bagagli in camera e si esce. Il Bellagio è la nostra prima meta. Aspettiamo giusto 5 min e vediamo lo spettacolo delle fontane. Molto bello! Poi iniziamo a gironzolare più o meno senza meta passando da un albergo all’altro. Carino il Venetian. Poi nanna abbiamo intenzione di dormire a lungo.

Las Vegas, Flagstaff Mercoledì 24/02

Mattina sveglia presto(come sempre ormai). Alle 9 siamo già in macchina. Alle 10 colazione al Mc, abbiamo scoperto che hanno la torta di mele calda e soprattutto buona e poi hanno il wi fi. Senza come potremmo prenotare l’albergo a Flagstaff? Il viaggio trascorre lungo ma tranquillo. Il paesaggio da deserto diventa foreste. A Lidia inizia a venire mal di testa, scopriamo poi che è dovuto al forte dislivello, più di 2000 metri in un giorno. La soluzione però è semplice: bisogna reintegrare liquidi. Subito da starbucks e prendiamo il tee più buono del mondo. Il clima di Flagstaff è freddissimo, 0°C, ciò non impedisce ai residenti di girare in pantaloncini e maglietta. Il nostro obiettivo è vedere un museo che tutte le guide consigliano. Arriviamo a 5 min dalla chiusura così il signore all’ingresso non ci fa pagare ma ci da 5 min per fare tutto il giro. Siamo bravissimi. La sera andiamo all’adunanza ma l’orario esposto fuori era sbagliato e così arriviamo a ¾ di adunanza. A fine adunanza i fratelli vengono a salutarci. Sono stati molto carini..ci hanno invitato anche a cena e noi pur non avendo fame siamo andati per stare con loro. Così abbiamo visto dall’interno una casa tipica americana. Entriamo dal garage tipico americano, passiamo per la lavanderia, arriviamo in cucina piena di ogni cosa sia commestibile. La serata è passata allegramente. E’ stata una gioia parlare tanto spagnolo, i fratelli sono d’origine messicana. Rimaniamo d’accordo che domani andremo a fare colazione insieme. Tornati al motel Travelodge dormiamo subito perchè è già mezzanotte.

Flagstaff ,Grand Canyon, Kayenta Giovedì 25/02

Appena svegli pensiamo alla colazione da fare con i fratelli. Dove andremo? Ci portano in un locale tipico americano. Mangiamo pancakes con cruncy bacon (noi che siamo abituati a pane nutella). Tante chiacchiere poi si parte per il Grand Canyon. Il paesaggio continua a cambiare..sembra abbia nevicato abbondantemente ma noi non abbiamo problemi perchè è una bellissima giornata. La vista al nostro arrivo è qualcosa di fantastico, unico,indescrivibile, ecc.. Facciamo milioni di foto!Pranzo al sacco con vista sul Canyon. Un po’ tristemente partiamo e ci dirigiamo verso la Monument Valley, prossima tappa del nostro viaggio in pieno territorio navajo. Durante il tragitto vediamo paesaggi straordinari. Facciamo tantissime foto. E’ il tramonto. Arriviamo a Kayenta che è buio. Tappa obbligata al Mc per vedere dove possiamo dormire. Mangiamo un panino che si chiama Angus proprio buono e poi,forti dei prezzi visti in internet, andiamo a contrattare all’Hampton Ill. La contrattazione va a buon fine e così ci troviamo nella più bella stanza d’albergo fino ad ora. Tutto in stile navajo. Stasera andremo a letto presto domani si parte all’alba per la Monument Valley. P.S oggi stiamo pagando il mangiare di ieri…Fagioli al Taco Bell a pranzo e fagioli dai fratelli a cena. Anche qui stendiamo un pietoso velo.

Kayenta,Monument Valley, Mesa Verde, Ouray Venerdì 26/02

Avevamo pianificato di svegliarci presto ma ci siamo svegliati per le 8 e un quarto. Abbiamo fatto la migliore colazione fino ad oggi. La cosa più caratteristica era la macchinetta per fare i waffel da soli, tra il resto erano buonissimi. Durante la colazione sentiamo un lingua famigliare: italiani. Salutiamo e ci scambiamo informazioni sui rispettivi viaggi ma non ci dilunghiamo troppo perché oggi dobbiamo fare tantissime cose. Prima tappa Monument Valley. All’arrivo siamo subito avvicinati da indiani che ci offrono tour diversi dal normale per la modica cifra di 60 dollari a persona. Ci accontentiamo di fare il giro normale. Iniziamo a scendere con la macchina per una strada in cui ci vorrebbero i 4 ruote. Però Luca se la cava benissimo. Il paesaggio inutile dirlo è splendido. Il terreno,quando scendiamo a fare foto, è molto soffice. Meno male! Facciamo un minimo di shopping e sotto le bancarelle Navajo ci sono gli scoiattolini. Altri segni animali sono delle orme di felino abbastanza grandi, abbozziamo l’idea che ci possano essere dei puma o leoni di montagna. Finito il giro partiamo subito per Mesa Verde. Arriviamo solo 15 min prima dell’inizio dell’ultimo tour utile. Ci ingozziamo un sandwich casalingo. Andiamo a vedere le rovine di un villaggio costruito in una grande caverna naturale. La guida è un ranger molto simpatico che riesce a mettere Lidia in difficoltà un sacco di volte. La visita è un successo abbiamo imparato un bel po’ di cose. Finita la visita facciamo il nostro solito giro nel museo(5 minuti netti). Nelle guide leggiamo che a ”sole” 120 miglia ci sono delle terme naturali. Facciamo una pazzia e ci dirigiamo li. Prenotiamo in un albergo che ha le terme all’interno. La strada per arrivare è molto panoramica ed anche se è notte riusciamo a vedere molto per via della luna piena. Con una piccolissima deviazione entriamo in Silvertone. Sembra di essere tornati indietro ai tempi del Far West. Molto carina peccato che di notte le foto non vengono. Per strada siamo fortunatissimi riusciamo a vedere una volpe(solo Luca) e un lupo con relativa preda in bocca. Arriviamo a Ouray alle 9 mettiamo le valigie in camera, ci cambiamo e andiamo subito alle piscine. L’acqua della prima piscina è caldissima e anche se è all’aperto dobbiamo scegliere una piscina più fredda. Tornati in camera doccia e nanna.

Ouray, Moab Sabato 27/02 Colazione un po’ patacca. Facciamo una passeggiata di 10 min nella neve e andiamo a vedere una palestra di ice climbing. Si parte alla volta di Moab(stasera dovremo stare attenti ai moabiti?). Viaggio ancora 1 volta lungo. Mangiamo messicano. Arriviamo al parco nazionale Arces in cui,già il nome dice ci sono tantissimi archi naturali. Per un colpo di fortuna entriamo gratis. Il più famoso di questi archi si trova sulle targhe delle macchine qui nello Utha. Noi per una serie di circostanze non riusciamo a vederlo. Qui Lidia vede numerose tracce di grossi felini..schernita da Luca poi si scopre che ci sono cartelli in giro per il parco che ti dicono cosa fare nel caso che si sia la futura cena di qualche leone di montagna. Usciamo dal parco che è già buio. Cerchiamo un motel e poi per un’altra serie di circostanze ci fermiamo in uno un po’ patacca ma, almeno è silenzioso. Quasi tutti sono sull’autostrada e quindi rumorosi. Dobbiamo andare a fare bucato. Ci indicano una lavanderia a gettoni. Andiamo e ci cimentiamo. Mentre aspettiamo attraversiamo la strada e andiamo al Burgher King. Lidia ormai un po’ stufa invece del solito panino prende un milkshake Luca prende un buon panino. Ritiriamo i panni. Torniamo in motel. Rivista e nanna.

Moab, Panguitch Domenica 28/02

Stanotte abbiamo dormito male ma, ciò non ci ha impedito di svegliarci alle 9.45. L’adunanza era alle10!! Inutile dire che abbiamo volato. Digiuni arriviamo in sala. Adunanza carina più che altro ci basiamo sull’impressione perchè è in inglese. Il fratello che teneva la tdg continuava a fare battute. Dopo aver salutato i fratelli mangiamo di nuovo messicano(Luca non ce la fa più!Troppi fagioli). Partiamo alla volta di Panguitch. E la giornata passa in viaggio. Inizia a emergere in noi la voglia di stare anche un po’ tranquilli ma,domani dovrebbe essere l’ultima tappa prima di San Diego. Arriviamo a Panguitch e la troviamo di una tristezza infinita. Tutto chiuso. Alla fine prendiamo una camera in un motel di un cinese,siamo e resteremo gli unici clienti. Proviamo a fare un giro per questo paesino ma , fa troppo freddo e in più ci mette troppa tristezza. L’unico rumore che si sente è il cigolio dei cartelli pubblicitari di un meccanico ovviamente chiuso. Mangiamo da Sub Way per la prima volta. A Luca piace ma è indigesto per colpa dell’aria fredda che ha tenuto tutto il pomeriggio in macchina. Torniamo al motel e scopriamo che il riscaldamento della camera funziona male. Così ci mettiamo a letto con pigiama e pile. Dopo un po’ il riscaldamento inizia a funzionare a dovere e così dormiamo.

Panguitch, Bryce Canyon, Las Vegas Lunedì 1/03

Incredibile a dirsi dormiamo abbastanza male. Decidiamo di prenotare tutto via internet d’ora in poi..senza troviamo cose un po’ patacca. Facciamo un colazione buonissima a base di bacon, pancake, uova e succo d’arancia. Buonissima ma dopo 1 ora siamo già affamati. Comunque ci dirigiamo verso il Bryce Canyon. Siamo dubbiosi sul andare o no ma poi quando siamo li pensiamo che avremmo perso molto se non fossimo venuti. Il panorama è incredibile ma la cosa più bella è una passeggiata che facciamo nel canyon: il navajo loop. Scendiamo per circa 170 metri sul fondo del canyon. La discesa è molto divertente perchè dove non c’è la neve c’è una specie di terra rossa che in realtà è fango e rende la discesa un po’ scivolosa. Facciamo tantissime foto. Arrivati sul fondo vediamo tanti animali tipo caprioli. Il silenzio è spettacolare interrotto solamente da fragore di rocce che cadono verso valle. Lidia vorrebbe prendere una pietra ma desiste subito perchè si rende conto che si scioglie letteralmente appena si bagna. Finito il giro partiamo con destinazione San Diego. Il viaggio sarà più o meno di 600 miglia per cui non prevediamo di arrivare in giornata.

Dopo circa 40miglia ci attraversa la strada un gruppo di faraone. Pian piano la neve lascia il posto al deserto e noi siamo anche contenti. Passiamo Las Vegas e ci fermiamo alla prima uscita dopo la città. Passiamo la notte in un casinò. Qui il pernottamento ci costa meno che da qualsiasi altra parte, si preoccupano che tu abbia abbastanza soldi per giocare. Luca da bravo investigatore scopre che l’hotel ha la piscina idromassaggio e così ci cambiamo e andiamo in piscina. Dopotutto ce la meritiamo, abbiamo fatto 300 miglia in macchina oggi. Ceniamo al buffet poi facciamo un giretto per la sala da gioco. Lidia schiaccia, così tanto per fare, un tasto di una slot e iniziano a uscire monetine. No Comment! Subito ce ne andiamo in camera,un film e nanna.

Las Vegas,Mojave National Preserve, Escondido Martedì 2/03

Oggi sveglia verso le nove. Iniziamo a prendere più il ritmo di una vacanza. Facciamo colazione..con 12$ ci mangiamo di tutto e di più. Oggi i French Toast erano particolarmente buoni. Partiamo ma, invece che fare una tirata lunghissima fino a San Diego ci fermiamo al Mojave National Preserve. L’entrata è gratuita, la strada interna è tutta un sali e scendi. Molto divertente. Questo posto lo consigliano se si cerca “the middle of nowhere”(il centro del nulla). All’inizio si vedono solo Joshua Tree poi non ci sono più nemmeno quelli. Dato che non abbiamo tempo ci consigliano una passeggiata sulle Kelso Dunes. A differenza di quelle nella Death Valley qui la più alta è di circa 200metri. Ci dicono che ci vogliono più o meno 3 ore per arrivare su e tornare. Noi ce ne mettiamo 2 con una tappa in cima alla più alta abbastanza lunga(complice anche il fatto che deve aver piovuto da non tanto e quindi il terreno è abbastanza compatto). Veramente impegnativo è l’ultimo pezzo quando devi camminare in cresta ma, ne vale veramente la pena. In discesa se si scende sotto vento dalla duna più grande si può sentire un rombo cupo che è dovuto all’assestamento della sabbia. Mi raccomando maglietta a maniche corte, protezione solare e portatevi tanta acqua se venite qui!!!! Poi si riparte per San Diego. In realtà a San Diego non ci arriviamo perché ci viene lo sghiribizzo di andare domani a vedere un altro parco. Ci fermiamo quindi a Escondido solo per dormire poi domani decideremo se continuare verso San Diego o andare al parco. Stasera, complice il panino del Mc che abbiamo mangiato alle 4, decidiamo di prendere solo un tee da starbucks. Questo è forse la cosa che ci mancava di più delle città.

Escondido, Anza-Borrego Desert State Park, San Diego Mercoledì 3/03

La mattina inizia con un tremendo calo di zuccheri di Luca, quindi ci rechiamo velocemente da Danny’s. Qui ci scofaniamo nell’ordine 5 pancakes, 4 uova, 4 fette di bacon, 2 french toast e 2 succhi d’arancia il tutto condito con burro panna e sciroppo d’acero. Non riusciamo comunque a finire tutto. Visto la nostra colazione siamo ancora più decisi ad andare a vedere il deserto dell’Anza-Borrego. Prendiamo la macchina e partiamo. Passiamo dalla periferia ricca e verde di Escondido, alla foresta delle montagne Cliforniane, fino ad arrivare al deserto che tanto ci mancava. Capiamo subito che il meglio della fioritura deve ancora venire, ma comunque non rimaniamo delusi. Camminando nel deserto vediamo molti variopinti fiori. Poi facciamo il Pam Canyon Trail. Si tratta di una camminata in un canyon che conduce ad un posto incredibile. Un palmeto con annessa cascata in mezzo ad una canyon per il resto completamente desertico. Penso che d’estate lo stacco sia ancora più grande, ma già ora è molto particolare. Riprendiamo la macchina e via per San Diego. Qui ci aspettano decine di autostrade con infinite uscite e svincoli. Santo navigatore! Arriviamo all’albergo, e usciamo subito per la cena. Troviamo un ristorante carino qui vicino. Pappa e poi nanna!

San Diego Giovedì 4/03

Oggi shopping selvaggio. Per essere pronti facciamo la solita esagerata colazione. Questa volta però la qualità non è il massimo. Andiamo, sempre grazie al navigatore, ad un outlet quasi in Messico. Iniziamo subito a puntare una macchina fotografica per Luca. Si decide per l’acquisto, ma la carta di credito fa uno scherzo e decide di non andare. Il negoziante dice che può riprovare solo dopo 24 ore e così tutto sfuma! Per riprenderci svaligiamo un negozio di pelletteria veramente economica e compriamo ben 4 giacche. Chissà dove troveremo posto per loro in valigia? Poi un paio di magliette e capellino e andiamo in albergo. Ci cambiamo al volo e via per l’adunanza. Lidia è stanchissima, vorremmo andare subito a casa, ma i fratelli fanno la fila per salutarci e così siamo i penultimi ad uscire. Spesa notturna e si torna in albergo per il meritato riposo.

San Diego, Venerdì 5/03

Oggi ci dedichiamo alla città. Andiamo per prima cosa al porto, dove visitiamo il museo allestito nella USS Midway, una portaerei che ha prestato servizio dalla seconda guerra mondiale fino alla prima guerra del golfo. Le dimensioni della nave sono impressionanti, ma ci rattrista sapere che qui è stata decisa la vita di molte persone. Andiamo poi sull’isola di fronte a San Diego per vedere il suo famoso albergo. Ma decidiamo poi che è meglio andare a mangiare. Troviamo un ottimo ristorante messicano, ma accetta solo contanti e noi abbiamo appena 5 dollari. Così facciamo mezzo pranzo e ne cerchiamo un altro. Trovatolo ci dicono che per pagare con la carta c’è un extra di un dollaro. Ma proprio oggi che non abbiamo contanti tutti sti problemi?!? Andiamo poi alla spiaggia di Mission, dove passeggiamo, ma il clima è tale da spingere in acqua solo i surfisti con la muta grossa. Comunque ci divertiamo a fare “scoppiare” alcune alghe arenate in spiaggia. Andiamo poi avanti lungo il mare verso la Jolla. Si fa buio e torniamo in albergo. Ci mettiamo di buona lena e riusciamo a chiudere le valige. Speriamo solo per il peso! Ora nanna per l’ultima notte statunitense.

San Diego, Washington D.C.,Francoforte,Verona. Sabato/Domenica 6,7/03

Solita colazione americana ma solo oggi abbiamo capito come fare per mangiare il giusto e con gusto. Partiamo poi per l’autonoleggio ma, non riusciamo a trovarlo subito. Arrivati in aeroporto scopriamo che il nostro volo non c’ . L’altro parte tra 30 minuti. Essendo noi nel paese più libero e democratico del mondo perdiamo una vita al controllo dei bagagli, e anche il volo. Poco male, dopo una bella arrabbiatura al check-in, ci cambiano i voli per Washington e poi Francoforte. Beviamo un tee da starbucks e aspettiamo. Una volta in volo scopriamo di dover comperare il pranzo. Paghiamo 9 dollari per un coso tailandese che non sa di nulla e un pacchettino di patate fritte. Ma non abbiamo scelta.

Da non perdere

  1. La stagione inverale, parchi quasi deserti, silenzio,alberghi sempre disponibili con prezzi da bassa stagione, i deserti piacevolmente temperati e paesaggi innevati spettacolari.
  2. Grand Canyon
  3. Trail Navajo loop al Bryce Canyon
  4. San Francisco con speciale attenzione al planetario dell’accademia delle scienze e mangiata di granchio nelle bancarelle che ci sono per la strada al Fisherman’s Warf
  5. Visita con i ranger a Mesa Verde
  6. Death Valley con percorso nell’Artist Drive e Bad Water
  7. Colazione tipica americana con pancakes bakon e uova. Ma non al Mc. Si deve scegliere un locale tipico.. Anche Danny’s va bene
  8. Un tuffo nelle acque termali di Ouray
  9. Salita alle dune del Mojave National Preserve
  10. Guidare in una delle infinite e rettilinee strade nel deserto.


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