Egitto… non solo Marsa Alam

Un viaggio alla scoperta del Mar Rosso, dell'antico Egitto e delle tradizioni beduine
Scritto da: gigimarika
egitto... non solo marsa alam
Partenza il: 28/04/2012
Ritorno il: 06/05/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €

Sabato 28 aprile

Finalmente si parte, sveglia alle 2:00 con partenza prevista da Milano Malpensa alle 6:30. Purtroppo per pochi muniti perdiamo la priorità al decollo e dobbiamo attendere quasi un’ora. Noi siamo Luigi e Marika e si vola con Air Italy. Assonnati per la levataccia cerchiamo di riposare ma ogni poco il nostro sguardo punta fuori dal finestrino. Ci colpiscono i colori del deserto ed il contrasto con cielo e nuvole. Il colore della terra rossa ci ricorda l’Africa. I ricordi del Kenya e della sua gente si riaccendono in noi. Poco prima dell’atterraggio vediamo anche il Nilo. E’ imponente e crea una lunga gola scura tra il deserto. Alle 12:00 si arriva a Marsa Alam (porto delle bandiere). Il clima è caldo secco e molto ventilato, non c’è una nuvola. Per le pratiche d’ingresso c’è un sacco di gente, dopo quasi un’ora di attesa riusciamo a fare il visto d’ingresso (25 Euro): noi entriamo con il passaporto; è più facile che usare la carta di identità. In tal caso occorrono anche due foto tessera dall’Italia. Finalmente raggiungiamo il pullman, mentre aspettiamo gli altri compagni di viaggio ci colpiscono le insegne dei resort/ ristoranti. Tutte le indicazioni stradali sono indicate come Km a nord e a sud dell’aeroporto privato di Marsa Alam. La strada è una e quello basta come distinzione. Il nastro d’asfalto è tutto dritto e movimentato da sali e scendi: taglia in due la grande distesa del deserto arabico orientale. Vediamo solo, sparse qua e là, alcune case / resort modernissimi e tante fondamenta in costruzione. Raggiungiamo il Tulip Beach Resort (17 Km sud di Marsa Alam) è un ottimo villaggio con ogni comfort: piscine enormi, buona cucina, pontile di 700 m e lunga spiaggia sabbiosa. Un paradiso per il relax. Sono già le 14:00 pranziamo e sperimentiamo i primi cibi con tipica speziatura. Non male! Poco dopo ci dirigiamo in esplorazione verso la spiaggia. Tante palme, prato verde e lettini con accanto ampio paravento di foglie di banano. Passeggiamo sul pontile e vestiti fuori acqua facciamo già il nostro primo “snorkeling”. L’acqua è limpidissima e si vede perfettamente il fondale. All’inizio solo sabbia poi finalmente barriera. Subito vediamo diverse meduse quadrifoglio (ci dicono che non sono urticanti), poi accanto alla scaletta un grande pesce leone, una specie di “serpente di mare”, enormi ricci diadema e una piccola murena. Fantastico! Bagno in piscina e poi cena e passeggiata nell’altra ala del resort. E’ ancora più moderna e attrezzata. Qui non ci manca proprio nulla! Tisana alla menta ed ibisco e poi quattro passi ai negozietti sulla spiaggia. Qui incontriamo Ciccio che vende papiri e ci spiega la tecnica di preparazione della carta: scopriamo una versione più scura e pregiata di papiro. Impariamo anche un po’ di simbologia egizia: albero della vita, segni zodiacali, occhio di Horus, patto del matrimonio. Che fascino la storia di questa civiltà!! Ciccio spegne la luce del negozietto e vediamo tutti i papiri illuminati e fosforescenti. Alcuni sono fantastici e sembrano in 3D. Dopo tappa al negozio di collane artigianali dal “Romano” Gennaro – e poi profumi e spezie da Alex. Ciascuno ci accoglie al meglio e scherza con noi. In ogni bottega riceviamo un regalo di benvenuto. Ci colpisce la loro intraprendenza! A diversità dal Kenya dove la gente era talvolta insistente e assillante qua sono veramente accoglienti. Sfiniti alle 23:00 ci guadagniamo il letto.

Domenica 29 aprile

Sveglia alle 7:00, fuori c’è una luce fortissima, sembrano le 11:00. Il sole illumina già tutto il resort. Scattiamo alcune foto mentre ancora tutti i turisti dormono. Colazione e poi si parte per il primo snorkeling vero. Inauguriamo pinne, mutino e macchina subacquea. Il mare è calmo e fortunatamente c’è poco vento. Vediamo un sacco di pesci chirurgo, alcuni pesci balestra, pesci scatola, fuciliere lunare e di Suez, pesci farfalla di diversi colori. Non mancano i pesci damigella a ventre bianco, un grosso pesce unicorno arancione con la tipica coda allungata e il lungo pesce ago adagiato sul fondale. Ci colpiscono i colori vivi della barriera: sfumature gialle, rosate e azzurre e numerose tridacne. Si vedono il corallo poroso, dito, madrepora lattuga e cervello, la sinularia e vari tipi di gorgonie. Per ora però vediamo meno pesci in branco rispetto alle Maldive. Pomeriggio di relax in piscina con passeggiata in spiaggia dove ci sono molti granchi violinisti dal color azzurro brillante e dalla lunga chela. Per cena menù indiano con ottimi piatti!

Lunedì 30 Aprile

Sveglia presto per fare snorkeling di buon mattino. Luce ideale e mare molto calmo. Anche oggi fortunatamente poco vento. Il guardiano del molo ci accompagna subito in acqua per vedere la tartaruga verde. Dopo 10 minuti di attesa risale in superficie per respirare e pensare che noi stavamo desistendo. La immortaliamo con la macchina fotografica: sale a galla e dopo poco torna sul fondale. E’ fantastica! Vediamo anche un’aquila di mare, purtroppo è troppo veloce e un po’ lontana per fotografarla. Nuotiamo verso il reef e vediamo una grande murena che pattuglia la barriera sotto di noi! E’ veramente grossa! Riusciamo anche a filmarla. Proseguiamo il viaggio tra coralli molli colorati, idrozoi e madrepore. Per puro caso vediamo un pesce pietra che si mimetizza perfettamente, diversi pesci angelo imperatore che mangiano i coralli e pesci farfalla filamentosi e mascherati. Viaggiano sempre a coppie, hanno colori gialli intensi. Accanto alla scaletta del pontile, a pelo d’acqua, alcuni pesce trombetta. Infreddoliti, dopo oltre un’ora e mezza di nuotata, usciamo dall’acqua con ancora negli occhi l’esperienza vissuta. Lungo il pontile, il mare ci regala ancora la vista di una razza a macchie blu.

Nel pomeriggio escursione guidata a El Quesier (18 Euro a persona), si parte alle 14:30 e si rientrerà alle 20:00. Per raggiungere il paesino di pescatori, ci aspetta un’ora di minibus: che salti su queste strade dissestate. A lato carreggiata, tolto Port Galib, un centro modernissimo con resort e porticciolo, solo deserto orientale e alcune basi militari missilistiche. A El Quesier si ha la sensazione di essere arrivati alla fine del mondo, in parte è abbandonato. Ci colpisce la grande area della fabbrica dei fosfati, anch’essa abbandonata a se stessa. I fosfati erano impiegati per uso militare, fertilizzanti, saponi, medicinali. Il degrado di El Quesier (che significa scorciatoia) e del suo porto, d’importanza strategica per le spezie e i pellegrinaggi verso la Mecca, è stato legato all’apertura del canale di Suez. Nella cittadina vediamo il granaio, una moschea e una chiesa ortodossa. Dopo poco breve tappa al mare con tè alla menta e ibisco a bordo della spiaggia.

Qui si vedono un sacco di uomini che fumano il narghilè e non fanno nulla. Ci spiegano che è una loro abitudine quotidiana e qua le persone sono molto rilassate. Tappa a Selkhet Papyrus (negozietto dove vendono papiri) e a un bazar con profumi e spezie. Qui compriamo due splendidi papiri per 80 L.E., poi in un altro negozietto ibisco e anice stellato.

La visita alla più antica cittadina del Mar Rosso termina con passeggiata lungo la via centrale piena di bazar e assillanti venditori. Questa sera a letto presto, domani sveglia prima dell’alba: destinazione Luxor!

Martedì 1 maggio

Sveglia ore 4:15 per partenza per l’antica Tebe: ci aspetta la visita dei tempi di Luxor e di Karnak, l’attraversamento del Nilo, la valle dei Re e la visita dei colossi di Memnone.

La gita si prevede intensa ma l’emozione di vedere monumenti che raccontano di sette mila anni di storia ci da una carica enorme. Il costo dell’intera giornata, inclusi ingressi e pranzo è 105 Euro a persona. Torniamo alla partenza… usciti dalla stanza del resort rimaniamo colpiti dal cielo, c’è molta foschia, non capiamo se è sabbia, la guida ci dirà poi che si tratta di umidità. Mai più pensavamo di trovare nebbia in Egitto, ci spiegano che capita solo un paio di giorni all’anno con il cambio di stagione quando comincia a fare giornate calde e l’interno è ancora freddo. La nebbia ci accompagnerà per le prime ore di viaggio creando un paesaggio magico che ci lascia vedere e in alcuni tratti immaginare il deserto roccioso orientale. La lunga strada che ci attende, cinque ore di pullman, sarà spesso interrotta da posti di blocco che sembrano spuntare dal nulla. Per le prime ore solo deserto con qua e la qualche pianta di acacia e cespuglio secco. I colori giallastri della terra prevalgono. Il paesaggio cambia completamente quando ci avviciniamo al Nilo. Dal giallo del deserto orientale si passa al verde delle zone fertili vicine al lungo fiume (6660 Km totali). Si vedono campi coltivati a canna da zucchero, prezzemolo, mais. Molte palme e banani. Le strade prima deserte si riempiono di persone e bambini che con carretti spesso trascinati da asini trasportano il raccolto. Lato strada e nei campi donne vestine di nero o uomini che lavorano con lunghe e larghe tuniche. Vediamo anche semplici case di paglia e mattoni crudi. Questo è l’Egitto vero…Alle 10:45 finalmente raggiungiamo Luxor (posto sacro): ci colpisce subito il contrasto delle macchine tra il nuovo e il vecchio. Modelli nuovissimi affiancati a carrozze, cavalli o caratteristici taxi colorati usati dalla gente del luogo. Si inizia con la visita del tempio di Luxor (ingresso incluso di 50 L.E.). La vista ci lascia sbalorditi: la statua all’ingresso di Rameses II e l’obelisco di 23 metri sono veramente maestosi, ci aprono le porte all’epoca faraonica. Le 5 sale con le camere sacre, i colonnati a fiore di loto, il salone delle feste, il santuario della barca sacra e la camera di Alessandro Magno ci affascinano. Questo è il nostro primo viaggio in Egitto e vedere nel luogo originario e dal vivo queste opere ci lascia senza parole. Al tempio di Luxor meritano un ricordo anche il viale delle Sfingi e la statua di Tutankhamon e la moglie sul trono.

E’ ora di risalire sul pullman per raggiungere la vicina Karnak e visitare il tempio (ingresso incluso di 65 L.E.). All’ingresso troviamo il corridoio degli arieti, dove non possiamo non scattare alcune foto. Subito dopo entriamo nella sala del popolo, dove troviamo un altare in alabastro per il Dio Amun, un pilastro e la statua di Ramses II con sotto la piccola statua della moglie Nefertari. Procediamo con la sala sacra dai 134 colonnati con capitello a papiro aperto o chiuso. Qua con l’aiuto della guida leggiamo qualche cartiglio. La simbologia egizia ci affascina!

La visita prosegue con i due obelischi di Hatshepsut di granito rosa, la camera sacra tutta di granito grigio, il lago sacro che forniva l’acqua necessaria alle abluzioni dei sacerdoti ed il famosissimo scarabeo. Come da tradizione, perché porti fortuna, percorriamo intorno tre giri in senso antiorario. Dopo due siti storici così importanti, un attimo di pausa per la visita alla fabbrica del papiro. Qua i prezzi sono veramente molto alti! Non compriamo nulla e siamo contenti degli acquisti dei giorni precedenti. Dopo pranzo breve navigazione sul Nilo per ammirare le sponde fertili e i templi da un’altra prospettiva… Il fiume è percorso da diverse barche da crociera, ci auguriamo, in un prossimo viaggio, di salire a bordo anche noi.

Per ora con il barchino attracchiamo sulla riva occidentale del Nilo, dove ci aspetta il bus per accompagnarci alla valle dei Re. Solo una decina di minuti ci separano. Purtroppo la guida ci comunica che è vietato scattare foto sia all’interno delle tombe sia all’ingresso del sito. Il biglietto per la visita di tre tombe è 80 L.E. La così detta valle dei Re si presenta come una montagna brulla e arsa dal sole. Durante il più grande periodo storico dell’antico Egitto, quasi tutti i faraoni furono sepolti qui. Le tombe sono scavate nella roccia a 100-150 m di profondità. In totale se ne contano 64 ma solo 24 sono visitabili. Noi entreremo in tre di esse: Ramses III, IX, IV.

Di tutte e tre ci colpiscono i geroglifici colorati e le decorazioni che dal pavimento al soffitto mostrano misteriose rappresentazioni dell’Aldilà. Le ultime due tombe che visitiamo sono le più grandi e decorate. Quella di Ramses IX ha nel corridoio il soffitto decorato da intensi colori gialli e blu. Quella di Ramses IV, al fondo, contiene un grande sarcofago di granito grigio. E’ veramente molto imponente! Nella Kings’ Valley c’è anche la tomba di Tutankhamon ma la visita richiede un biglietto a parte. Noi non la visitiamo, la guida ci dice che la sua modestia non corrisponde alla fama dell’illustre proprietario: è piccola, poco decorata e tutti i suoi splendidi tesori sono al Museo Egizio del Cairo. Questo sito è bellissimo, si percepiscono i colori ed anche gli odori del mondo egizio. Peccato solo per i venditori ambulanti che ci assillando a grido di 1 Euro per propinarci statuette false, papiri, cappellini, ecc… Li abbiamo trovati, a ogni tempio, per tutta la giornata.

Ora ci aspettano gli artigiani scalpellini di granito, alabastro, onice e altri tipi di pietre. Compriamo alcuni oggetti tra cui vasi canubi e scarabei portafortuna. L’ultima visita della giornata è ai colossi di Memnon: due monoliti alti 18 metri posti in una fertile area tra campi di canna da zucchero. Finisce qui la fantastica visita di Luxor e inizia l’estenuante viaggio di ritorno della durata di sei ore. Sfiniti ma con nel cuore un po’ di storia egizia alle 23 rientriamo in resort.

Mercoledì 2 maggio

Dopo colazione, anche se la giornata di ieri è stata molto impegnativa, siamo pronti a rituffarci in mare. Finalmente oggi vediamo due pesci pagliaccio ma non sui loro classici anemoni. Oltre a loro sul fondale Luigi vede un pesce Napoleone. E’ in profondità, quindi, più che i suoi colori percepiamo il profilo curioso. Il mare ci mostra anche il pesce balestra titano, tanto bello quanto pericoloso quando sta proteggendo il suo territorio. Tutt’intorno i soliti migliaia di pesci colorati.

Alle 13:30 dopo pranzo si parte per un jeep Safari (40 Euro per persona). Ci vengono a prendere con un fuoristrada destinazione deserto roccioso orientale. Breve tappa per raggruppare i 4×4 e poi si parte per il game drive. Il percorso dura 30-40 minuti dove il nostro autista si diverte a percorrere ad alta velocità le polverose strade desertiche, aggirando colline e saltando sui dossi, mentre noi saltiamo sui nostri sedili improvvisati e cerchiamo di tenerci al meglio. Siamo inseguiti da un’altra jeep che sul tetto trasporta un ragazzo addetto alle riprese che ci seguirà tutto il giorno. Ci chiediamo tutti come fa a resistere con tutta quella polvere e soprattutto ai salti.

Raggiungiamo l’albero dell’acacia: è la più vecchia della zona, di oltre duecento anni, la crescita della pianta indica la presenza di acqua a 20-30 metri di profondità. Per questo dai beduini è chiamato l’albero della vita. Si riparte per raggiungere un punto panoramico, in cima alla collina, qua scattiamo alcune foto e dominiamo questo imperioso panorama. Sotto un sole cuocente le sfumature della terra, dal giallo all’ocra, riempiono i nostri occhi. Il deserto roccioso però a diversità di quello sabbioso non ha una forte escursione termica tra giorno e notte.

Arriviamo alle tenda beduina e qua ci offrono un ottimo tè alla menta, mentre alcuni compagni di viaggio partono con il quad noi ci rilassiamo all’ombra al fresco e socializziamo con i giovani rimasti. Dopo poco ci aspetta la passeggiata in dromedario (in Egitto non ci sono cammelli, i pochi che si vedono arrivano dal Sudan). Mi raccomando, in fase di salita e discesa, tenersi forte! Marika il giorno dopo scoprirà di avere un enorme livido sulla schiena causato proprio dalla dura sella alla salita sull’animale. Nella passeggiata ci accompagna un giovane beduino, i nostri cammelli sono affiancati ed in alcuni momenti si toccano. La visita al villaggio si completa con il pozzo, con le donne che cucinano il pane (per il fuoco utilizzano escrementi di dromedario) e con alcuni serpenti tra cui la vipera cornuta (il morso è letale in un paio di minuti) e il cobra (se toccato con un bastone si gonfia per difesa).

Sono quasi le sei, saliamo sulla montagna accanto e ci godiamo il tramonto: i colori del cielo non sono molto intensi ma il panorama a 360° sul deserto ci affascina. Segue la cena seduti su puff e poi uno spettacolo con uomo rotante (gira su se stesso, in continuo, per almeno dieci minuti) e il fachiro. La luna piena ci impedisce di godere appieno dello spettacolo dell’immensa volta celeste. Consigliamo vivamente l’esperienza del deserto con i suoi colori e le tradizioni beduine. Entusiasti, impolverati ed un po’ stanchi alle 21:00 rientriamo in hotel. Qui incontriamo Francesco ed alcuni amici che festeggiano il compleanno. Senza perdere tempo, sportivi e ricoperti dalla sabbia del deserto, ci uniamo all’elegante gruppo e brindiamo al festeggiato.

Giovedì 3 maggio

Come i giorni scorsi sveglia prima delle 8:00 e dopo colazione snorkeling di quasi 2 ore partendo dal pontile del resort fino a quello sulla sinistra. Il mare è più mosso dei giorni scorsi. Vediamo una grossa murena grigia, in una buca un pesce istrice. E’ veramente grande! Lo osserviamo un po’ incuriositi per alcuni secondi. Poi il mare ci regala un pesce scatola giallo e un pesce palla stellato. Vicino all’altro pontile ci sono pesci molto più grandi ma è un po’ lungo arrivarci vista la corrente contro. Sul fondo anche un grande pesce pappagallo, il tempo di vederlo e già sparisce. Infreddoliti ma veramente contenti usciamo dal mare (è consigliabile avere una macchietta o mutino per non scottarsi e per potere stare a lungo in acqua, non l’avessimo avuto non avremo potuto stare in acqua così tanto). Il mare ci affascina talmente tanto che anche nel pomeriggio decidiamo di tornare a fare snorkeling. Rivediamo il tordo dalla coda festonata, il trevally gigante, il pesce istrice, riesco a fotografarlo benissimo e a pelo d’acqua finalmente vediamo un barracuda. Lo fotografo veloce e scappo…mi incute un po’ di timore. Anche oggi siamo soddisfatti! Tornando in camera, sul pontile vediamo per la seconda volta la razza o trigone a macchie blu.. dopo poco muovendosi s’insabbia. Per sera cena messicana. Non vediamo l’ora di gustare tacos e fajitas. Ceneremo con Sabrina, Marco e i due piccoli Eduardo e Francesco che dopo poco si addormentano sfiniti per l’intensa giornata di mare.

Venerdì 4 maggio

Oggi mini crociera attraverso la baia azzurra di Marsa Mubarak e Marsa El Shuna (45 Euro per persona con pranzo e bevande incluse). Partenza ore 8:30, un minibus ci accompagna a Port Ghalib. Un paesino modernissimo nato dieci anni fa: con case a schiera, ponti e canali, praticamente una Porto Cervo egiziana. Qua ci aspetta la barca “San Giovanni”. Dopo circa un’ora di navigazione, si arriva alla baia di Marsa Mubarak: qui il mare limpidissimo ha un colore blu intenso. Dall’acqua il benvenuto arriva da un delfino, lo vediamo benissimo. Proviamo a fotografarlo ma con scarsi risultati. Si parte per il primo snorkeling: appena entrati in acqua vediamo un pesce leone nascosto nella sua tana, subito dopo un grosso pesce balestra. E’ molto più grande di quelli che abbiamo visto fino ad ora. Il mare ci mostra anche un anemone con due pesci pagliaccio e per finire un pesce palla stellato. La barriera ha dei bei colori ma in alcuni punti è rovinata forse dalle troppe barche che attraccano in questa baia. Sul fondale, in un breve tratto, vediamo un sacco di spugne. Unica nota negativa i troppi turisti. Risaliamo in barca e si parte per la seconda tappa.

Marsa El Shuna è una baia in cui il fondale ha colori verdi magnifici, si ha un forte contrasto tra il colore del mare e le numerose meduse che galleggiano. Inoltre il deserto incontra il mare e crea una colorazione bellissima. Ci troviamo tra il nostro resort e Port Ghalib, poco lontano si vede una base militare. In un attimo ci tuffiamo: dalla barca si vedono già alcune grosse tartarughe. L’emozione è già alle stelle… poche pinnate e raggiungiamo le due tartarughe verdi. Sono veramente enormi! Non ne abbiamo mai viste così grandi. Si spostano lentamente sul fondale di sabbia e riusciamo così a osservarle e filmarle a lungo. Il cuore batte a mille, nuotiamo con loro e le osserviamo mentre mangiano le meduse e le alghe sul fondale. Luigi nuota accanto alla tartaruga ed emerge insieme con lei per respirare insieme e poi rituffarsi nel blu. Incredibile nuotare con tartarughe di oltre cento anni, è un’emozione indimenticabile come nuotare con le mante alle Maldive. Qua siamo talmente vicini a loro che alcuni turisti le toccano. Io, Marika, mi arrabbio un sacco e allontano queste persone veramente maleducate! Pranzo in barca e poi nuovamente in mare a vedere la barriera corallina. In un buco vediamo una murena gigante che apre e chiude la bocca. Sembra molto arrabbiata, poi rivediamo il pesce leone, pesci trombetta e una razza a macchie blu che nuota sul fondale. Riusciamo a filmarla mentre si nasconde tra le rocce. Qua la barriera è la più bella vista fino ad ora: vediamo coralli fuoco e fuoco piatto, stellato e dito rosa. I colori sono intensi e le sfumature dal giallo, rosa e azzurro ci lasciano senza parole. Ci colpiscono anche tanti ricci diadema, facciamo attenzione a non toccarli. Un attimo di panico, tutti sono già sulla barca ed io, Marika, seguendo un turista tedesco al posto della guida mi trovo in una zona lontana dall’imbarcazione. Non vedo più nessuno, fortunatamente Luigi vedendomi in mare smarrita si sbraccia per farmi vedere la traiettoria più breve per raggiungere l’imbarcazione. Velocemente “pinneggio” e raggiungo il gruppo. Sono già le quattro, dobbiamo rientrare. Oggi il mare ci ha omaggiato del delfino e delle tartarughe ma ha tenuto nascosto il dugongo. Peccato! In settimana, nell’escursione di mercoledì è stato visto. Sarà per la prossima volta… l’emozione, in ogni caso, non ci è mancata! Per cena menù egiziano, piatti ottimi!

Sabato 5 maggio

Oggi è l’ultimo giorno della nostra splendida vacanza in Egitto. Abbiamo la fortuna di partire la sera con il volo di mezzanotte per cui possiamo goderci ancora l’intera giornata di mare. Al mattino snorkeling dal pontile. Oggi è il primo giorno di mare mosso. Entriamo in acqua e raggiungiamo a nuoto il pontile sulla sinistra. Vediamo pesci già visti gli scorsi giorni ma il pensiero di non essere più qua domani ci fa apprezzare ancora più i colori e la pace/tranquillità del mare… Durante la nuotata ci affianca una barriera di meduse, per fortuna che non sono orticanti, ce ne sono veramente tantissime, creano però in mare aperto contrasti con il blu/verde del mare. Verso le 11:00, quando torniamo in stanza a preparare i bagagli, il mare raggiunge il livello più basso di marea visto in questi giorni. Il paesaggio cambia completamente. Sul fondale di sabbia si vedono un sacco di stelle marine scure e alcuni “serpenti” d’acqua. A pochi metri dalla spiaggia emergono alcuni “atolli” di sabbia bianca. Ci sembra di essere in Kenya! Dopo pranzo ultimo bagno. Il mare è più calmo ma vista la nuotata del mattino, non ci allontaniamo molto dal pontile. Dopo circa un’oretta di snorkeling Luigi dice: ” Amore usciamo?” passa un attimo e dal pontile la gente grida: “Delfini”. Gli andiamo incontro e dopo un attimo ci accorgiamo di essere circondati da una ventina di loro. Siamo solo noi due e il bagnino che si è tuffato immediatamente appena li ha visti. Nuotiamo con loro con il cuore in gola dall’emozione, Luigi addirittura beve un po’ di acqua di mare. Invece io sono troppo concentrata a filmarli… quando quattro o cinque di loro mi vengono incontro, mi sento il cuore in gola. Riesco a filmarne anche due mentre mi nuotano accanto e riemergono per un attimo fuori dall’acqua per poi subito rientrare. Il mare non poteva regalarci, come finale, emozione più bella! Usciamo con un sacco di gente che ci chiede dell’emozione provata… Fantastico, dopo alcuni minuti il cuore batte ancora a mille!

Cos’altro aggiungere… L’Egitto è una terra piena di contrasti e meraviglie, partendo dalla lontana civiltà egizia con i “faraonici” templi di Luxor e Karnak, senza dimenticare la Valle dei Re, fino ad arrivare alla natura del mare e dei sui pesci e coralli colorati, per lasciarsi trasportare dalle tradizioni beduine gustandosi un tè alla menta un una tenda nel deserto. Come al solito fermi non siamo mai stati, ma una cosa ci manca, non abbiamo visto il mitico Dugongo, ottima scusa per tornare a fare tappa sul magico Mar Rosso.

Consigli utili

  • prese elettriche come l’Italia, non occorre alcun adattatore
  • non serve cambiare in lire egiziane, ovunque accettano euro (monete e banconote) e danno il resto in euro
  • portare monetine da 1 € per mance, servizi e piccoli souvenir
  • portare cappello, occhiali da sole, creme ad alta protezione, magliette per snorkeling, mutino se si patisce l’acqua fredda e scarpette da scoglio
  • tra le medicine non devono mancare fermenti lattici e l’Immodium
  • nelle escursioni portare bottigliette d’acqua e scarpe comode
  • non toccare pesci, tartarughe, barriera corallina e tutto ciò che si trova in mare
  • non portare a casa coralli, conchiglie e sabbia
  • consigliabile fare snorkeling di primo mattino, il mare è più calmo e limpido


    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche