Un viaggio-reportage in treno da Rimini a Brindisi
Il viaggio-reportage parte domenica 1 marzo ed è stato ideato per documentare lo stato e le potenzialità di alcune piccole ferrovie dell’itinerario da Rimini a Bari, con tappe intermedie ad Ancona, Pescara, Foggia (con visita alla Foggia-Lucera).
L’occasione consentirà anche di perseguire l’obiettivo di sensibilizzare le istituzioni delle Regioni attraversate (Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia) sulla necessità di salvaguardare il patrimonio ferroviario italiano e di proporre il treno quale “fil rouge” per scoprire non solo le inestimabili ricchezze naturali e artistiche di cui l’Italia è particolarmente ricca, ma anche i misconosciuti tesori di archeologia industriale. Ricordiamo le splendide e decadenti colonie marine degli anni Trenta mescolate agli hotel dell’industria turistica romagnola, l’artigianalità manifatturiera del polo marchigiano, la raffineria di Falconara e il porto di Ancona. E, ancora, Pescara con la sua stazione centrale e la Puglia con la sua industria agroalimentare e le sue infrastrutture.
Dalla linea Adriatica, tra Rimini e Brindisi, inoltre si diramano numerose linee secondarie che consentono di esplorare il territorio alle spalle della costa. Alcune sono da tempo dismesse (la Rimini-San Marino, la Fano- Urbino, la Porto San Giorgio-Fermo-Amandola o la Sangritana nella tratta Lanciano-Castel di Sangro) e attendono interventi di ricostruzione o, almeno, di recupero del tracciato e delle opere d’arte connesse. Altre sono tuttora in funzione (pensiamo alle linee per Macerata, Ascoli Piceno, Teramo, Campobasso), ma meriterebbero di essere valorizzate a fini turistici e culturali. Altre ancora (la Foggia-Lucera e la Barletta-Bari, che serve l’aeroporto internazionale “Karol Woityla”) hanno già conosciuto interventi di ammodernamento e sono esempi positivi per il rilancio del trasporto su rotaia a livello europeo.