In questo borgo dell’Abruzzo c’è un antico castello che ha ospitato Gabriele D’Annunzio, ed è un posto sorprendente
Quella di Gabriele D’Annunzio non è solo la vita di uno dei più grandi scrittori della letteratura italiana, tant’è che gli valse il soprannome di Vate. La sua è stata una vera e propria cavalcata nella cultura, nella politica e nella società italiane a cavallo tra la fine dell’Ottocento e il Ventennio, un protagonista onniscente e onnipresente che ha discusso e fatto discutere, e che ha lasciato tracce di sé in molte parti d’Italia. Dalla natìa Pescara a Gardone Riviera, dove fece costruire il celebre Vittoriale, passando per un piccolo borgo dell’Abruzzo in cui si trova un magnifico castello al quale è legata parte della sua storia. Oggi andiamo a Casoli per scoprire il Castello Ducale, un luogo sorprendente e dannunziano nel senso più ampio del termine.
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La storia del Castello Ducale, il simbolo di Casoli
Il Castello ducale di Casoli, noto anche come castello Masciantonio, si trova a Casoli, in provincia di Chieti. La sua storia è profondamente radicata nella storia della regione e ha attraversato diverse epoche e proprietari. La prima menzione di un castrum a Casoli risale al Memoratorium dell’abate Bertario di Montecassino, antecedente all’833. La torre pentagonale, attorno alla quale si sviluppò il castello, fu probabilmente costruita nel XII secolo, durante il periodo normanno e servì come rifugio per gli abitanti della cittadina romana di “Cluviae”, assediati dai Saraceni. Durante il XIV e XV secolo, il feudo di Casoli fu dominato dai Principi Orsini, che diedero al castello la sua prima struttura. Successivamente, il castello passò nelle mani di diverse famiglie nobili, tra cui i Colonna, i Carafa, i Crispano e i Filomarino. Nel 1642, il feudo fu acquistato da Tommaso d’Aquino, che nel 1645 ottenne anche il titolo di duca di Casoli. La famiglia d’Aquino mantenne la proprietà del castello fino all’abolizione della feudalità nel 1806. Nel XX secolo, il castello fu proprietà della famiglia Masciantonio, che ospitò personalità illustri come Gabriele d’Annunzio, Francesco Paolo Michetti e Guglielmo Marconi. Nel 1982, il castello fu venduto al comune di Casoli e recentemente è stato restaurato e aperto al pubblico come museo e centro convegni.
Il rapporto tra i Masciantonio e D’Annunzio
Pasquale Masciantonio fu avvocato e deputato del Regno d’Italia dal 1900 al 1924, servendo per ben sei legislature, anche durante la Prima guerra mondiale. La famiglia, originaria di Casoli, aveva acquistato da qualche anno il castello quando Pasquale e Gabriele D’Annunzio si conobbero a Napoli intorno al 1900-1901. Il rapporto d’amicizia che si instaurò tra i due rese il Castello di Casoli un vero e proprio luogo di ritrovo per gli aristi abruzzesi del periodo, tra Michetti, Scarfoglio, Tosti, Barbella e De Titta, oltre ovviamente allo stesso D’Annunzio. Si può dire, insomma, che quel castello divenne una sorta di corte rinascimentale dei tempi moderni, in cui Masciantonio faceva la parte del mecenate, raccogliendo intorno a sé le migliori espressioni della pittura, della letteratura, della musica e del giornalismo.
Il castello oggi
Il nucleo originario del castello è una torre pentagonale. Attualmente, il castello si articola attorno a un cortile centrale. La torre, l’elemento più antico, ha una pianta pentagonale ed è decorata con bucature e una cornice superiore. La parte esterna del castello è rettangolare con tracce di bastioni. All’interno, vi sono diverse sale, tra cui la stanza dove dimorò Gabriele D’Annunzio, che vi scrisse una celebre frase. Il castello offre anche una vista panoramica sulla Majella e sui monti circostanti. Il castello non è al momento visitabile, perché sono in corso importanti lavori di restauro, ma arrivare fin qui significa godersi comunque la sua imponente mole dall’esterno e approfittare per ammirare il bel borgo con al suo interno la Chiesa di San Rocco, quella di Santa Maria Maggiore nonché il vicino Lago Sant’Angelo, o di Casoli, da cui si ammirano magnifici scorci sulla Majella.