Natale in Giordania e Israele

Dieci giorni tra Amman, Petra, Mar Morto, Gerusalemme, Betlemme e Tel Aviv
Scritto da: martiteo
natale in giordania e israele
Partenza il: 21/12/2013
Ritorno il: 31/12/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Informazioni utili:

Sicurezza: all’inizio qualche timore l’avevamo anche noi, ma alla fine ha ragione la Lonely Planet. Non abbiamo mai avuto la sensazione di essere in pericolo o comunque in situazioni di poca sicurezza. I controlli sono frequenti ma effettuati sempre in modo cortese, perciò ci si abitua in fretta, così come alla presenza di militari armati nei bus. I controlli alla frontiera con la Palestina sono particolarmente accurati per i locali, ma i turisti possono restare sul bus.

Temperatura: a parte il caldo di Eilat e il vento gelido di Petra, la temperatura è gradevole: qualche grado in più dell’Italia, complici anche le belle giornate di sole che abbiamo trovato, ma ventoso.

21 e 22 dicembre

Arrivo ad Amman all’una di notte con volo Lufthansa Milano-Francoforte-Amman: ci siamo fatti organizzare dall’hotel il pick up dall’aeroporto dall’Italia. Il Jordan Tower Hotel è davvero basico come hotel, ma in una buona posizione per visitare la zona del teatro romano e la collina che lo sovrasta. Visti i pochi giorni e non avendo sentito parlare in modo entusiastico della città, abbiamo deciso di dedicare ad Amman solo il 22 dicembre, giusto il tempo di riposarsi, visitare gli scavi e passeggiare senza particolare meta per le vie della città.

Nel corso della giornata ne approfittiamo anche per prendere il biglietto per il bus del giorno dopo: la stazione degli autobus è un po’ fuori, noi ci andiamo in taxi e torniamo poi a piedi, per visitare anche una zona della città non propriamente turistica.

Una nota: abbiamo provato a prelevare in due banche ma il nostro bancomat (circuito Maestro), che non ci ha mai tradito nei nostri viaggi, non ci ha permesso di prelevare e nemmeno gli impiegati allo sportello ci hanno saputo aiutare… se dovesse capitare anche a voi non preoccupatevi, abbiamo scoperto che si trattava di banche d’affari, riprovate con un’altra banca (in centro ci sono numerosi bancomat) e non avrete problemi.

23 dicembre

Sveglia presto per prendere il bus per Petra – Wadi Musa. Il proprietario dell’hotel ci aiuta a fermare un taxi che porti fino alla stazione dei bus.

L’autobus ci lascia giusto di fronte all’ingresso per Petra e con un taxi raggiungiamo il Cleopetra, un ostello davvero carino con un proprietario super disponibile e simpatico. Se come noi andate d’inverno preparatevi: Petra di giorno ha una temperatura piacevole ma con il calare del sole arriva un vento davvero gelido!! In questo caso avere una stanza piccola è un vantaggio perché si scalda prima!

L’ostello ci organizza per il pomeriggio il tour del Wadi Rum: lo paghiamo un po’ caro, lo ammettiamo, ma è perché siamo solo in due e abbiamo una macchina tutta a nostra disposizione (non per scelta ma perché non ci sono turisti con cui dividerlo).

Come detto in tutte le guide, i tassisti vi proporranno un tour del deserto a un costo decisamente inferiore: attenzione, perché spesso non vi portano davvero nel Wadi Rum!

Il tour del Wadi Rum in una 4×4 vale davvero la pena, soprattutto per il colore rosso della sabbia che rende il paesaggio spettacolare. Tra l’altro il nostro autista/guida fa tappe frequenti, permettendoci di fare delle passeggiate sulle dune.

Cena nel ristorante Arabi: ve lo consigliamo perché si mangia bene e si spende poco!

24 dicembre

Con il taxi dall’hotel in 5 minuti arriviamo a Petra. E’ forse anche più bella di quanto potessimo immaginare. Vi consigliamo di affrontare la salita che porta al Monastero perché lo spettacolo che si aprirà davanti ai vostri occhi, nonché il panorama che si può vedere da lì, è magico. Noi non abbiamo acquistato il pranzo a sacco dall’hotel ma all’interno del sito non abbiamo avuto problemi a trovare punti di ristoro: certo è più caro, ma il costo di un panino è comunque abbordabile.

Cena di nuovo da Arabi! Falafel e kebab ottimi!

25 dicembre

E’ venuto il momento di lasciare la Giordania e passare la frontiera! Grazie all’aiuto dell’ostello condividiamo un taxi con due ragazzi svizzeri anche loro diretti ad Aqaba. Il taxi ci lascia esattamente di fronte alla frontiera: l’uscita dalla Giordania è rapida e veloce, l’ingresso in Israele richiede qualche formalità in più. In questo periodo dell’anno non ci sono molti turisti perciò sbrighiamo la cosa in un quarto d’ora: le domande sono molte e dettagliate, non aspettatevi grandi sorrisi ma sempre cortesia ed educazione.

Per chi arriva dall’inverno in Italia e dal vento gelido di Petra, il sole caldo di Eilat è una vera benedizione: 25 gradi! Un taxi ci porta alla stazione dei bus e, dopo aver acquistato i biglietti, attendiamo l’ora di partenza su una panchina e restiamo a goderci la bella giornata.

Dopo pranzo parte il nostro bus della Egged per Ein Gedi (la destinazione finale del bus è Gerusalemme): qui abbiamo avuto qualche piccolo problema a raggiungere l’Ein Gedi Kibbutz Hotel. L’autista non parla inglese e a quanto pare non conosce il nostro hotel (scopriremo poi che non è così). Insomma, un po’ di problemi di comunicazione e ci lascia nel centro di Ein Gedi, dicendoci che in 5 minuti saremo all’hotel. Non sapendo da che parte andare, chiediamo informazioni a un altro hotel della zona, in quale ci dice che la nostra meta è lontana circa 30 minuti da lì…con un taxi privato che gentilmente ci organizza al volo ( e 50 euro che potevamo risparmiare…) riusciamo ad arrivare al nostro hotel, che è davvero splendido! Abituati a ostelli o poco più, questi bungalow immersi nel verde, con piante tropicali e gatti che vagano liberi per il giardino, ci sembra un sogno. Nel prezzo della camera abbiamo cena e colazione incluse a buffet: molto villaggio turistico, ma non si mangia male.

26 dicembre

Approfittiamo dell’ingresso gratuito alla spa dell’hotel, proprio sul Mar Morto, per goderci qualche ora di relax! La spa non è esattamente quello che ci aspettavamo: d’estate deve essere decisamente più bella, ma d’inverno ci sono solo 3 vasche di acqua caldissima, una mista, una solo donne e una solo uomini, esattamente identiche e di piccole dimensioni…una vera delusione. Un trenino in 2 minuti porta proprio sulla riva del Mar Morto: siamo un po’ titubanti all’idea di togliere i nostri accappatoi perché fa piuttosto freddo. Ma alla fine quando ci ricapita? Un bel respiro e via dentro: l’acqua tiepida è davvero piacevole! La sensazione però di stare a galla senza fatica per me, che non so nuotare, è davvero unica!

Il bus che ci aveva portato la mattina alla spa ci riporta all’hotel dove prendiamo i nostri bagagli e attendiamo il bus per Gerusalemme. E qui scopriamo due cose: 1. C’è una fermata dei bus Egged esattamente di fronte alla reception dell’hotel; 2. Il bus che arriva mentre attendiamo il nostro è guidato da un autista di nostra conoscenza…lo stesso che ieri non capiva dove fosse il nostro hotel! Non commentiamo…

Con il bus arriviamo senza problemi a Gerusalemme: è facile non fare caso al fatto che il bus vi lascia a una fermata anonima e se dovete riprendere poi l’autobus per un’altra destinazione come noi vi verrà spontaneo recarvi lì… Invece esattamente alle vostre spalle c’è la vera – ed enorme – stazione degli autobus da cui troverete mezzi per ogni città del Paese!

Raggiungiamo a piedi The Jerusalem Little Hotel: un hotel davvero carino, in posizione centrale e con una bella terrazza su cui fare colazione (non aspettatevi molto di più di pane e marmellata di fragole e simil-Nutella).

Vaghiamo un po’ per la città e alla fine ci infiliamo in un posto un po’ turistico in cui scopriamo – per caso, non l’abbiamo ordinata in preda alla nostalgia dell’Italia! – che sanno fare una cotoletta alla milanese ottima!

27 dicembre

Gerusalemme è semplicemente splendida: la città vecchia lascia senza fiato per la sua maestosità e per la diversità dei vari quartieri che incontrerete lungo il cammino, senza quasi accorgevene. Oggi è venerdì perciò ci dedichiamo alla visita della città con l’obiettivo alle 5 di portarci al Muro del Pianto per assistere al momento della preghiera. Non mi dilungo in descrizioni dei monumenti, che sono meravigliosi anche se come noi non si è credenti, o dell’atmosfera che si respira in città: l’unico consiglio che mi sento di darvi è di organizzare il vostro viaggio in modo da essere qui di venerdì, perché è un privilegio poter assistere a un momento così carico di spiritualità come la preghiera serale.

Con la preghiera inizia però anche lo Shabbat: questo significa che tutti i negozi sono chiusi e lo resteranno nella giornata di sabato. Per la cena optiamo quindi per un acquisto al supermarket e una cenetta romantica in camera a base di panini!

28 dicembre

Il silenzio che ci accoglie al risveglio è totale: sembra una desolazione post bomba atomica, senza nessuna persona per strada e con tutti i negozi chiusi. Qui accade ogni settimana, ma per noi è una cosa nuova e restiamo a fare colazione sulla terrazza a goderci il silenzio.

Come consigliato dalla guida, il sabato è la giornata ideale per vedere Betlemme che, in quanto musulmana, non rispetta lo Shabbat. Come potrete ben immaginare, all’ostello non abbiamo trovato grande entusiasmo alla richiesta di informazioni per visitare Betlemme: ma non preoccupatevi, come ben descritto nella guida, si può raggiungere a piedi in 10 minuti la stazione dei bus da cui parte quello per Betlemme, che vi lascerà proprio ai piedi della via principale che porta alla città. Il biglietto si fa direttamente sul bus. La differenza con Israele è notevole: nessun traccia del benessere, della ricchezza, dell’ordine a cui ci si abitua a Gerusalemme. La città è ricca di colori e profumi, ma onestamente non bellissima; secondo noi era però importante dedicare una giornata alla visita di questa realtà per prendere coscienza della situazione che sta vivendo il popolo palestinese.

Pranzo da Afteem: un ristorantino con un proprietario molto accogliente che ci fa provare un hummus delizioso!

Nel pomeriggio rientriamo a Gerusalemme e facciamo una passeggiata nella Città Vecchia, un’atmosfera surreale.

29 dicembre

Alla mattina sveglia di buon’ora per vedere il Monte del Tempio e la Cupola della Roccia: noi siamo arrivati alle 8:30 pensando che bastasse, invece siamo entrati alle 10:30 e considerate che alle 11 in punto chiude (questo significa che degli inservienti verranno a mandarvi fuori, senza ulteriori ritardi). Il consiglio è quindi di andare lì anche prima se volete essere sicuri di entrare! Anche perché se non riusciste ad accedervi vi perdereste uno spettacolo meraviglioso. Avremmo potuto stare ore a fissare la cupola della roccia per ammirarne i dettagli, ma purtroppo abbiamo avuto solo mezz’ora di tempo.

Per completare la mattinata perfetta ci siamo fermati sulla via del ritorno in una pasticceria per fare colazione: se pensate di avere mangiato delle buone brioche in Italia dovete per forza provare quelle di Gerusalemme, sono davvero ottime!

Prendiamo i nostri zaini e ci avviamo alla stazione dei bus dove acquistiamo il biglietto per Tel Aviv. Arrivati a Tel Aviv consigliamo – una volta che sarete riusciti a trovare l’uscita dalla stazione, cosa che a noi ha richiesto 20 minuti – di prendere un taxi per l’hotel: è davvero una brutta zona, che non ci ha trasmesso una sensazione di sicurezza.

Abbiamo alloggiato all’Hayarkon 48 Hostel, un ostello semplice ma pulito e con una bella zona comune con cucina dove poter fare colazione.

Pranzo con un delizioso kebab con hummus e poi una passeggiata nel centro della città con tanto di acquisto di occhiali da sole al mercato a soli 4 euro: un vero affare! Abbiamo attraversato dei quartieri stupendi, dove si alternano vie raffinate ed eleganti e mercati vivaci e pieni di profumi: mi è bastata una sola giornata per innamorarmi di Tel Aviv e farle guadagnare un posto tra le mie città preferite al mondo.

30 dicembre

Oggi giornata dedicata alla visita di Jaffa. Nel corso della passeggiata sul lungomare di una decina di minuti che porta da Tel Aviv a Jaffa, con un sole caldo e i surfisti che cavalcano le onde, prendiamo coscienza della nostra poca voglia di tornare a casa… Jaffa è un piccolo gioiello sul mare: vale davvero la pena di vederla, è una città antica ricca di fascino. Il pranzo al porto è forse uno dei migliori della vacanza: la zuppa di pesce del “Container” è da provare!

Ci godiamo gli ultimi momenti della nostra permanenza in Israele prendendocela comoda e passeggiando per le vie della città per l’ultima volta. E poi via con i nostri zaini verso il bus che ci porta alla stazione dei treni e da lì con un bus gratuito verso l’aeroporto. La serata trascorre tra un film e l’altro in attesa dell’aereo alle 5:30.

31 dicembre

Abbiamo un bel po’ di tempo da passare a Zurigo in attesa del volo Swiss per Milano e dato che non abbiamo mai visto la città ne approfittiamo per fare una passeggiata.

Il nostro viaggio in Medio Oriente è stato speciale: siti storici come Petra e città che uniscono modernità e tradizione come Tel Aviv credo saranno difficili da dimenticare…



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