Viaggio in Italia: 7 giorni tra Basilicata e Puglia

Alla ricerca delle bellezze italiane.
viaggio in italia: 7 giorni tra basilicata e puglia

Vista l’incertezza del periodoIo, io e il mio compagno non avevamo pianificato di fare un viaggio, ma alla fine, dalla mattina alla sera, abbiamo deciso di partire alla ricerca dei posti più iconici tra Basilicata e Puglia.

Abbiamo prenotato il primo appartamento a Matera e siamo partiti.

1° tappa – Matera

Siamo arrivati a Matera in serata e dopo aver posato le valigie ci siamo incamminati verso il centro storico illuminato. Girare tra i “Sassi” nella parte vecchia di Matera è stato come fare un tuffo nel passato; la sensazione è quella di entrare in un vero e proprio presepe, infatti viene chiamata anche “la seconda Betlemme” ed è stata usata come location del film “The passion” di Mel Gibson e “Il Vangelo secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini.

Le abitazioni e negozi illuminati dalla luce artificiale donano a Matera un fascino particolare e senza tempo. Verrebbe da dire che la sera dà sfoggio a tutta la sua bellezza.

La mattina successiva abbiamo prenotato un tour tra i “sassi” e abbiamo fatto un bellissimo giro di tutta la parte vecchia. La nostra guida ci ha illustrato le caratteristiche di questo bellissimo e antico insediamento.

Consigliamo a tutte le persone che, come noi, non conoscono bene la città, di effettuare un tour guidato, in modo da scoprirne la storia, le particolarità e le caratteristiche peculiari.

Matera ha due principali quartieri: la “Civita” e il “Piano”. Attorno alla “Civita” si sviluppano il Sasso Barisano e i Sasso Caveoso. Il primo prende il nome dalla città di Bari perché orientato verso nord-ovest e rappresenta la parte primaria dei sassi.

La differenza sta nel fatto che qui vivevano le famiglie più facoltose, infatti, sono presenti “case in grotta” e “vicinati”, ovvero insiemi di abitazioni che si affacciano su un cortile con  l’unica differenza che le facciate sono più lavorate e sono maggiormente curate.

Il Sasso Caveoso invece è orientato verso sud e prende il nome dalla città di Montescaglioso, nota nel medioevo come Mons Caveous. Questa parte delle città è considerata il quartiere più antico e che maggiormente conserva l’aspetto della città rupestre.

Qui si trovano le abitazioni scavate all’ interno della calcarite (tufo), costruite l’una sopra l’altra. La particolarità è che con il materiale scavato si realizzava la parte anteriore dell’abitazione, andando così a chiudere la “grotta”; da qui il nome “casa-grotta”.

Le abitazioni scendono come a formare dei gradoni verso una profonda fossa naturale “la gravina”. Negli anni cinquanta i Sassi furono definiti la “Vergogna Nazionale” a causa delle condizioni igienico sanitarie in cui versavano.

La popolazione dovette abbandonare le abitazioni per spostarsi in insediamenti più moderni. Negli ultimi decenni, in seguito ad opere di recupero, i Sassi sono stati riportati al loro antico splendore e sono divenuti il simbolo della rinascita della città. Nel 1993 I Sassi sono stati dichiarati Patrimonio mondiale dell’ UNESCO come “un modello di vita in equilibrio con l’ambiente con cui si integra, senza stravolgerlo, pur sfruttandone le risorse”.

Finita la nostra visita ci siamo spostati sul versante opposto della gravina, sull’altopiano della Murgia Materana, per ammirare la vista dei sassi nella loro interezza. Posto perfetto per fare bellissimi scatti con una visuale completa su Matera.

Successivamente siamo tornati nel centro storico ed abbiamo girato senza meta, perdendoci tra le viuzze per catturare qualche scorcio suggestivo.

Cosa vedere a Matera

Le chiese rupestri

Vi sono circa 150 rupestri sul territorio materano, e per la loro tutela è stato istituito il Parco delle Chiese Rupestri, dichiarato anch’esso patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.

Tra le più rinomate abbiamo:

  • Chiesa di San Pietro Barisano che sorge nel Sasso omonimo, con la facciata in stile romanico – barocco;
  • La chiesa di Santa Lucia alle Malve contenente affreschi di notevole fattura;
  • La cripta di San Giovanni che formano, attraverso un cunicolo interno, un unico complesso rupestre di grande suggestione;
  • La chiesa di Santa Maria de Idris scavata nel fianco del Monterrone,

si trova al centro del Sasso Caveoso. Da qui potrete ammirare una vista fantastica sui Sassi. La chiesa è piccola e deliziosa e all’interno potrete trovare vecchi affreschi bizantini.

Casa-Grotta nel cuore del sasso Caveoso

Se volete avere un’idea di come fossero le abitazioni prima dell’evacuazione non potete  perdere la visita alla casa grotta.

In questa vecchia abitazione il tempo sembra essersi fermato; la grotta appare com’era arredata ed utilizzata ai tempi.

All’interno della casa grotta vivevano famiglie molto numerose e la loro vita si svolgeva intorno ad un’unica grande stanza.Nell’abitazione non vi erano finestre ad esclusione della porta di ingresso e le persone condividevano questo spazio con gli animali di proprietà.

  • Orari di apertura: tutti i giorni dalle 9:30 fino a sera.
  • Costo del biglietto: 3 euro.

La Cattedrale di Matera

Situata su un piano alto della città, offre una splendida vista sul Sasso Barisano. La costruzione, risalente al XIII secolo, sorge sui resti dell’antico monastero benedettino.

Dal 1627 la cattedrale fu dedicata alla Madonna della Bruna e a Sant’Eustachio, protettori della città.

La facciata è in stile romanico – pugliese con un portale riccamente decorato con un imponente rosone a 16 raggi (simbolo della ruota della vita)

  • Orari di apertura: tutti i giorni dalle 10:00 alle 19.00.
  • Costo del biglietto: 1 €. Audioguide 2 €.

Il Palombaro Lungo di Matera

Il Palombaro lungo è la grande cisterna, scavata sotto la centralissima Piazza Vittorio, utilizzata fino ai primi decenni del secolo scorso per la raccolta di acqua potabile. Costruita nel 1846 come riserva idrica per gli abitanti del Sasso Caveoso fu riportata alla luce nel 1991 in occasione dei lavori di sistemazione della piazza. Il serbatoio, profondo 15 metri e contenente circa 5.000 metri cubi d’acqua, era parte di un ingegnoso sistema di raccolta d’acqua, formato da una complessa trama di canali, grotte, gallerie, cisterne sotterranee, per recuperare le acque piovane e le acque della falda nelle vicinanze.

Nel tardo pomeriggio ci siamo detti: “Matera è un posto meraviglioso! Ma visto che siamo qui, perché non andare a scoprire gli angoli nascosti della Puglia?”

Detto fatto! Abbiamo cercato il posto più vicino a Matera che suscitasse il nostro interesse.

Quindi abbiamo prenotato un trullo vicino al centro storico di Alberobello e siamo partiti per la nostra seconda tappa.

2° tappa – Alberobello

Dopo poco meno di un’ora dall’arrivo, nel nostro trullo, abbiamo posato le valigie e ci siamo diretti verso il centro storico. È stato come essere catapultati in una specie di favola, piccole vie, luci soffuse, il tutto avvolto da un’atmosfera veramente particolare.

Camminando tra le viuzze si può ammirare una grande quantità di trulli; strutture diffuse in tutta la Valle d’Itria sebbene la concentrazione più alta si trovi ad Alberobello. Nel centro storico di questa città se ne contano più di 1.500, e tutti in perfetto stato di conservazione, capolavori di antica sapienza costruttiva, testimonianze di una cultura secolare e ancora viva.

I trulli sono antiche costruzioni in pietra a secco a lastre dal tetto a forma conica. La tecnica di costruzione sembra risalire al XVII secolo, e che ancora oggi viene usata per la costruzione di nuovi edifici.

La struttura dei trulli, seppur priva di elementi di sostegno e collegamento, possiede una straordinaria stabilità. Al culmine di ogni trullo spicca un pinnacolo decorativo e sui tetti sono spesso disegnati a calce simboli legati alla religione o alla tradizione popolare come simboli primitivi, cristiani e magici che hanno potere protettivo e benaugurante.

La forma dei pinnacoli, per alcuni studiosi, è una sorta di “marchio” posto dai maestri trullari; altri sostengono che sia un decoro scelto dai proprietari della casa; altri che debbano le proprie origini a una primitiva simbologia magica.

Nel 1996 Alberobello e i suoi trulli sono diventati patrimonio mondiale dell’UNESCO.

Come dicevo all’inizio, passeggiare nel centro storico è come immergersi in una fiaba senza tempo, la cui magia ti avvolge e ti rimane impressa per sempre. Nei rioni storici della città si trovano i Trulli più antichi, ancora oggi abitati o utilizzati come botteghe e negozi dove acquistare souvenir e assaggiare i prodotti tipici della zona. Vi assicuro che sarà difficile non fare un po’ di shopping.

In serata abbiamo cenato al “Il Poeta Contadino”, un ristorante molto elegante che consiglio a tutti gli appassionati del vino poiché ha una carta dei vini eccezionale.

Noi lo abbiamo apprezzato per l’ottima cucina.

La mattina seguente ci siamo svegliati prima del sorgere del sole per poter scattare delle fotografie e fare dei video senza l’invasione dei turisti. Come prima tappa, ci siamo recati sul belvedere, dove si ha una visione d’insieme sui due rioni. Poi abbiamo vagato alla ricerca degli scorci migliori da immortalare.

Cosa visitare ad Alberobello

Rione Monti

Il quartiere – da non confondersi con l’omonimo romano – posto sul versante sud della città detto “Rione Monti“, raccoglie la maggiore concentrazione dei trulli (ne conta oltre mille) ed è il luogo più caratteristico panoramicamente parlando. Attualmente le viuzze di questo rione sono poco abitate e sono state adibite ad attività commerciali di tipo turistico.

Rione Aia Piccola

Quartiere posto nel versante sud-est di Alberobello e prende il suo nome dal fatto che anticamente vi era posta un’aia “piccola”. Posso azzardare che sia l’angolo più caratteristico e tranquillo della città, qui si trovano i trulli ancora abitati. Ed è ancora possibile respirare il fascino abitativo di un tempo di queste strutture uniche al mondo. Non essendoci attività commerciali questo da l’ idea di come fosse l’aspetto di Alberobello in passato.

Basilica dei santi medici Cosma e Damiano

Il monumento, fra i più importanti della città, si trova nel lato nord del centro storico e la struttura per come la vediamo oggi risale al 1885. È stata nel corso dei secoli oggetto di trasformazioni e abbellimenti. L’ interno a croce latina è stato modificato tra ottocento e novecento in stile neorinascimentale. Con le sue torri caratterizza il paesaggio circostante.

Trullo sovrano

Appena più a nord della Chiesa dei Santi Medici, si trova il Trullo Sovrano. Costruito intorno al 1797 per conto della famiglia del sacerdote Cataldo Perta, ed oggi adibito a museo. Esso è l’unico trullo a svilupparsi su due piani, con una cupola alta 14 metri.

Dichiarato monumento nazionale nel 1930

  • Orari di apertura: visitabile dalle ore 10.00 alle 18.30.
  • Costo del biglietto: intero € 1,50 – Ridotto (fino a 12 anni) € 1

Chiesa di Sant’Antonio

La Chiesa di Sant’Antonio è una chiesa del 1927 a croce greca posta ai margini del Rione Monti. La sua forma rende omaggio ad alle tradizioni di Alberobello ed presenta una copertura a trullo alta 23 metri circa.

Trulli Siamesi

Nel cuore del Rione Monti potete trovare una coppia di trulli detti “siamesi” chiamati così per le cupole gemelle. La sua particolarità sta nella forma doppia della copertura: può sembrare un’unica struttura mentre in realtà è divisa in due; ogni trullo ha il suo ingresso che si affaccia su due differenti strade.

Un’antica leggenda racconta che il trullo fosse di proprietà di due fratelli, i quali, diventati rivali per amore di una fanciulla, decisero di dividere il trullo e creare due affacci separati.

Casa d’Amore

Inizialmente era proibito costruire edifici stabili, tutti erano costruiti in pietra a secco.

Francesco D’Amore, il proprietario di questa casa, fu il primo cittadino a costruire in città la sua casa con l’utilizzo di malta. Successivamente, edifici e trulli furono costruiti diffusamente con l’utilizzo di malta, un composto di calce e “vuolo”, una particolare terra locale dal colore rossastro. Si inaugurò così il passaggio dall’ architettura tradizionale a quella “palaziale” ottocentesca, conservando in parte i tratti tipici della costruzioni a trullo..

Museo del territorio – Casa Pezzolla

L’antica casa del medico Giacomo Pezzolla ospita il Museo cittadino dedicato alla cultura ed al territorio di Alberobello. Il museo raccoglie, in 15 trulli (di diversa dimensione) comunicanti fra loro, molte testimonianze sulle origini dei trulli e della straordinaria cultura contadina alla sua base.

Il museo inoltre approfondisce storia ed evoluzione anche del suo territorio e dei suoi luoghi più rappresentativi.

Orari di apertura: Tutti i giorni tranne il lunedì Dalle ore 10.00 alle 13:00 e dalle 15:30 alle 19:00 (ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura)

La Puglia è grande e le giornate son pizzicotti quindi valigia in macchina e via per la prossima meta.

Mentre Gianluca era alla guida, io spulciavo su internet i luoghi che avrei voluto vedere così ho prenotato due notti nei presso i faraglioni di Sant’Andrea e mentre ci stavamo dirigendo lì, siamo passati vicino ad Ostuni. Quindi che fare? Non lo visitiamo? Certo!

3° tappa – Ostuni

Città in calce bianca dall’atmosfera fiabesca dove perdersi nella bellezza. Ti si scaglia davanti maestoso al di sopra di distese di ulivi dai tronchi secolari e dalle forme meravigliose, in un susseguirsi di effetti cromatici meravigliosi. Il contrasto tra la terra rossa, il verde degli ulivi e il bianco del borgo ne fanno uno scenario da cartolina. Quando siamo arrivati in prossimità di Ostuni il tempo era peggiorato. Sopra di noi c’erano dei nuvoloni (che fortunatamente erano di passaggio), ma ci hanno regalato un contrasto magnifico, che faceva risaltare ancora di più il borgo bianco.

Definita la Città Bianca per eccellenza, e così chiamata per via del suo caratteristico centro storico. Un tempo interamente dipinto a calce bianca, oggi solo in parte. L’unica della valle con sbocco sul mare, regala scorci incantevoli su di esso.

Una città tutta da scoprire girovagando in libertà e senza fretta tra vicoli, ripide scalinate, piazzette, corti, case bianche, botteghe e resti delle mura aragonesi che ti fa sentire subito a casa.

Cosa visitare a Ostuni

Piazza della Libertà e Obelisco di Sant’Oronzo

Uno dei luoghi più importanti del centro storico è Piazza della Libertà, dove convergono molte delle vie principali e che risulta essere un ottimo punto di partenza per visitare Ostuni.

Una piazza ricca di ristoranti, bar e locali ed uno dei centri culturali principali. La sera si anima e diventa il centro della “movida”.

Sulla piazza si affaccia il Palazzo San Francesco, oggi sede del municipio ma che in origine era un monastero francescano del settecento. Accanto possiamo vedere la Chiesa di San Francesco.

Domina invece su tutta la piazza l’Obelisco di Sant’Oronzo (anche conosciuto come “la guglia”) alto quasi 21 metri e risalente al 1771 circa. Omaggio al protettore della città, Sant’Oronzo. Sulla superficie della colonna potrete ammirare diverse raffigurazioni. Sulla cima della colonna invece potrete vedere la statua di Sant’Oronzo, che ancora oggi protegge Ostuni.

Mura aragonesi

Ostuni è circondata da mura difensive medievali, che sono state ampliate e modificate nel corso dei secoli. Ne possiamo vedere tre:

  • la prima risale al tempo dei Messapi
  • la seconda venne costruita dall’imperatore Basilio e rinforzata dall’imperatore svevo Federico II
  • la terza quella più maestosa e meglio conservata, si estende da Porta Nova a Palazzo Scalona.

Cattedrale di Santa Maria Assunta

Nella parte più alta della città troviamo la Cattedrale di Santa Maria Assunta che è una delle maggiori attrazioni della città. Costruita nel 1400 è realizzata con una fusione tra stile gotico e quello proprio della scuola veneta. Il fulcro della facciata è sicuramente l’enorme rosone centrale finemente decorato che è anche il secondo più grande di tutta Europa.

La facciata ha un’architettura pura, semplice ed elegante; la finestra circolare, i bassorilievi, i fregi, le edicole sono lavorate egregiamente. Uno monumento veramente squisito.

Al suo interno invece troverete un soffitto dipinto che sovrasta tre navate divise da colonne, e le cappelle riccamente decorate.

Arco Scoppa

Di fronte alla chiesa troviamo l’Arco Scoppa costruito su ispirazione del Ponte dei Sospiri di Venezia. Inizialmente venne costruito in legno e successivamente, il vescovo Scoppa lo fece ricostruire in muratura affinché risultasse più sicuro.

Offre uno scorcio particolare dal quale fotografare la cattedrale.

Porta blu, Ostuni

A pochi passi dalla cattedrale, troverete la Porta Blu di Ostuni, una delle porte più fotografate.  La porta dal colore del mare, spicca sul candore delle Pareti ed è divenuta un’ottima location per foto ricordo.

È posta in alto e si ha così la possibilità di ammirare anche una magnifica vista.

Chiesa di San Giacomo di Compostela

La chiesa più antica, molto particolare perché non ha la classica struttura esterna di una chiesa. Ha solo un ingresso semplice e vista da fuori non sembra neppure una chiesa.

Risale al 1423 e all’ interno ha linee gotiche; offre alcuni interessanti elementi come le statue dei Santi Cosma e Damiano, lo stemma della famiglia e un altare in pietra locale finemente intagliata.

Museo Civico di Ostuni

Il Museo Civico di Ostuni è uno dei musei più importanti della città. È stato inaugurato nel 1989 all’interno dell’ex monastero di Santa Maria Maddalena dei Pazzi, contiene reperti appartenenti all’età messapica, medievale e moderna, reperiti nelle zone adiacenti ad Ostuni.

Si possono anche ammirare tutte le testimonianze archeologiche rinvenute nella Grotta di Santa Maria di Agnano: frammenti di affreschi, ceramiche, iscrizioni in lingua messapica, armi, terrecotte e calchi delle due sepolture paleolitiche.

  • Orari di apertura: 10:00-13:00 / 16:00-19:00
  • Costo del biglietto: intero €5,00. Ridotto €3,00

Mare

Ostuni non è solo centro storico ma anche mare, con bellissime spiagge e calette mozzafiato.

Alcune delle calette più belle le troviamo sulla Costa Merlata, ricca di insenature.

Tra le spiagge imperdibili: Lido Morelli immersa nella natura selvaggia con sabbia bianca e fine, Cala Quarto di Monte, spiaggia del Pilone, Torre Santa Sabina e Torre Pozzella particolarmente affascinante con le sue rocce a picco sul mare e la torre omonima.

Dopo esserci rifocillati in un panificio lungo il corso, dove credo di non aver mai mangiato dei panzerotti così buoni, quasi a malincuore, siamo ripartiti per quella che sarebbe dovuta essere la nostra terza tappa che ora è diventata la quarta.

4° tappa –  Faraglioni di Sant’Andrea, Le Due Sorelle, Grotta della poesia

Faraglioni di Sant’Andrea

Una delle tappe da non perdere è sicuramente quella ai Faraglioni di Sant’Andrea. Si tratta di una parte di costa molto suggestiva; una vera e propria opera d’ arte realizzata dalla natura.

Qui le alte scogliere si tuffano a picco sul mare, celando grotte e anfratti.

A pochi metri dalla costa spuntano, dall’ acqua limpidissima, gigantesche formazioni calcaree a forma di arco e di torri. Quella più suggestiva è sicuramente l “Arco degli Innamorati”.

Davanti alla roccia ad arco si trova una scala in cemento che scende verso il mare.

I gradini portano ad una bassa scogliera che crea una piattaforma naturale, dove è possibile buttarsi per fare una nuotata indimenticabile tra le sue pareti.

Dopo un tuffo rinfrescante è possibile fare una passeggiata panoramica sul sentiero sterrato che corre lungo la cresta delle falesie. Qui potrete ammirare una vista splendida e trovare altri accessi al mare.

Le Due Sorelle del Salento

Dopo i faraglioni di Sant’ Andrea, spostandosi con la macchina in un altro tratto di costa poco distante, si trovano i faraglioni “Le Due Sorelle” così chiamati perchè molto vicini e simili tra loro; facilmente raggiungibili tramite due strade, una che porta alla spiaggia e un’ altra per ammirale dall’ alto. Noi abbiamo scelto la seconda in modo da poter effettuare qualche scatto direttamente dalla scogliera .

Grotta della Poesia

Dopo la sosta fotografica ai faraglioni ci spostiamo per raggiungere una delle più belle  piscine naturali al mondo: la Grotta della Poesia. Inutile sottolineare che, per la sua bellezza, questo luogo attira ogni anno migliaia di turisti .

Essendo molto frequentata sono istituite delle opere per la tutela e la preservazione del sito naturalistico. L’accesso quando siamo andati era libero, ma a seconda del periodo potrebbero esserci delle limitazioni d’ingresso (almeno cosi ci è stato riferito). Rimane comunque un tappa da non perdere, da ammirare e dove concedersi un bel bagno rinfrescante.

5° tappa – Monopoli

Monopoli è un’antica cittadina pugliese le cui origini dovrebbero risalire a una poderosa fortezza messapica, sede vescovile dall’XI secolo, dominio dei veneziani e degli spagnoli  la cui influenza ha lasciato un segno.

Il porto vecchio è un porto naturale circondato da palazzi a pietra bianca dallo stile veneziano, gotico e bizantino. È la porta d’ingresso in città per chi arriva dal mare ed è la testimonianza dell’importanza che ha avuto Monopoli negli scambi commerciali nel corso dei secoli.

Il centro storico ha strette viuzze lastricate in pietra calcarea, archi e vicoletti, su cui domina la cattedrale di Santa Maria della Madia, con la sua monumentale facciata e il campanile barocco. Monopoli è una città a misura d’uomo e il suo centro storico, dove ci sono le principali attrazioni turistiche, è quasi tutto pedonale. Si può lasciare l’auto nei parcheggi indicati e passeggiare in totale relax.

Ritagliatevi qualche ora per girarla in lungo e in largo scoprendo ogni angolo suggestivo, per poi nel pomeriggio rilassarvi nelle acque cristalline dei dintorni.

Mura di cinta e torrioni

Durante la vostra passeggiata potrete costeggiare le antiche mura di cinta e proseguendo sul lungomare vedere alcuni dei torrioni storici della città. Tra i più importanti, il torrione Santa Maria dal quale è possibile ammirare il porto e il mare.

Monopoli oggi è conosciuta anche per lo splendido litorale costiero dove si susseguono

innumerevoli calette nascoste tra le rocce, contornate da un mare cristallino.

 Castello di Carlo V  

Sul promontorio detto Punta Penna si erge il castello di Carlo V a forma pentagonale, con una torre cilindrica preesistente che si presume risalga all’epoca romana. Il maestoso castello fu portato a termine nel 1552, periodo della dominazione spagnola. Utilizzato come carcere è ora sede di convegni, meeting ed ospita al suo interno il Museo Archeologico Comunale.

Cattedrale di Santa Maria della Madia  

La Cattedrale di Santa Maria della Madia è la chiesa più importante della città, nota inoltre perché ospita il quadro della Madonna della Madia, protettrice di Monopoli.

La cattedrale ha una facciata monumentale e dovrebbe risale al XII secolo. Pare sia stata  abbattuta e nel Settecento ricostruita in stile barocco.

6° tappa – Otranto

La sera ci siamo diretti verso Otranto per cenare e scoprire il suo centro storico.

Otranto è inserita nella lista dei “borghi più belli d’Italia” divenuta patrimonio Unesco. È un insieme di autenticità, unicità storica e artistica.

Il centro storico di Otranto è un labirinto di viuzze con case bianche addossate l’una all’ altra . Le strade in  pietra viva, decorate  tutto l’anno da fiori, rendono questo luogo speciale.

Qui potrete trovare numerosi negozi di artigianato e di gastronomia e fare un pò di shopping.

Castello Aragonese

Il castello aragonese, realizzato alla fine del XVI sec, domina Otranto con la sua imponente architettura.

La cattedrale di Otranto

La Cattedrale, intitolata a Santa Maria Annunziata, è un edificio che presenta sulla facciata un bellissimo rosone gotico e al suo interno si trova uno splendido mosaico pavimentale che si estende sulle tre navate della cattedrale.

7° tappa – Polignano a Mare

Uno dei luoghi forse tra i più suggestivi e rinomati della Puglia è sicuramente Polignano a Mare, che grazie alla sua fantastica scogliera a picco sul mare è conosciuta in tutto il mondo.

Fonte d’ispirazione per molti artisti, ha ispirato anche il celebre cantautore Domenico Modugno per la creazione di “Volare”.

Tutto il centro storico si presenta come un insieme di strette viuzze lastricate in pietra, dove si incontrano numerose scale, logge e terrazzi. Da questi ultimi è possibile ammirare una serie di scorci con vista spettacolare.

Chiesa Matrice Santa Maria Assunta

Nella Piazza Vittorio Emanuele II si trova la Chiesa Matrice consacrata a Santa Maria Assunta. Si tratta di un edificio del 1295 che negli anni ha subìto diverse modifiche. La parte esterna della chiesa si presenta spoglia con un portale del tardo rinascimento sormontato da un’elegante monofora. Molto più imponente è il campanile, posto di fianco e costituito da un’alta torre.

Lama Monachile

Lama Monachile o Cala Porto è una caletta lunga e stretta, ricoperta di ciottoli e incastonata tra pareti rocciose; un tempo letto di un torrente.

Questa cala rappresenta uno degli scenari più famosi e fotografati del paese. Questo scorcio si può ammirare, in tutta la sua bellezza, dal ponte borbonico alto circa 15 metri. È un luogo preso d’assalto soprattutto nei periodi di alta stagione.

Grotta Palazzese

Grotta Palazzese è senz’altro un posto estremamente suggestivo, caratteristico e affascinante, con una lunga storia da raccontare. Oggi nella grotta si trova un esclusivo ristorante, il “Ristorante Palazzese”, annoverato tra i più belli al mondo. La sua particolarità è che, oltre a trovarsi all’interno di una roccia a strapiombo sull’acqua, non è visibile da nessun punto del paese di Polignano. Insomma è una vera chicca per i pochi che si concedono una cena lussuosa.

Monumento a Domenico Modugno

A Polignano a Mare non poteva mancare un riferimento al celebre artista Domenico Modugno in quanto sua città natale. Sul bellissimo Lungomare infatti si erge una statua di bronzo a lui dedicata. Il monumento è alto tre metri e raffigura il grande interprete a braccia aperte, probabilmente mentre intona uno dei suo brani più popolari come “Nel blu, dipinto di blu (Volare)”.

Da li potrete andare sulla scogliera dalla quale ammirare una vista magnifica, specialmente all’alba.

Guarda la gallery
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