VIAGGIO IN AUSTRIA IN 10 GIORNI di Agosto 2004

Questo è un viaggio che io e mia moglie abbiamo intrapreso, dal 1 al 10 agosto 2004, toccando le città di Innsbruck, Salisburgo, Vienna, Graz e Klagenfurt. Mezzo di trasporto: Opel Zafira 2000 diesel. Percorsi circa 2000 chilometri. Dei quali1350 in territorio austriaco. Costo complessivo: 1350 euro così suddiviso: 600 euro per alberghi, 110...
Scritto da: Bruno Aguiari
viaggio in austria in 10 giorni di agosto 2004
Partenza il: 01/08/2004
Ritorno il: 10/08/2004
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Questo è un viaggio che io e mia moglie abbiamo intrapreso, dal 1 al 10 agosto 2004, toccando le città di Innsbruck, Salisburgo, Vienna, Graz e Klagenfurt.

Mezzo di trasporto: Opel Zafira 2000 diesel. Percorsi circa 2000 chilometri. Dei quali1350 in territorio austriaco.

Costo complessivo: 1350 euro così suddiviso: 600 euro per alberghi, 110 euro per gasolio, 50 euro per autostrade, 340 per cene, 35 euro per spuntini a mezzogiorno (già facevamo una colazione abbondante), 55 euro per bar e 160 euro per trasporti pubblici, musei, parcheggi, cartine, eccetera. Visto il periodo di alta stagione, ho prenotato tutti i pernotti un mese prima, scegliendo di preferenza pensioni 3 stelle da 55 a 74 euro per notte in camera doppia (compresa la prima colazione) con bagno e doccia in camera e dotate di parcheggio. In tutte, meno una, ho dovuto pagare in contanti, ma ci sono bancomat dappertutto.

1° GIORNO: Domenica (INNSBRUCK): Partenza da Brescia con Autostrada A4 e A22. Alla frontiera del Brennero (in un’area di servizio) abbiamo acquistato la Vignette, il tagliando adesivo obbligatorio da apporre al vetro dell’auto con il quale si può viaggiare in autostrada (costo 7,60 euro per 12 giorni). Il tratto fino ad Innsbruck è però a pagamento (8 euro).

N.B. In autostrada ci sono telecamere ogni 5 km. Non abbiamo mai visto polizia, ma la sensazione è quella di essere costantemente controllati. Numerosi sono i cantieri aperti, soprattutto d’estate, ed anche se in teoria si può andare (di giorno) fino ai 130 km/h, in pratica i limiti, per varie ragioni, sono spesso ridotti a 100 o 80 o 60 kmh ed è il caso di rispettarli per evitare brutte sorprese.

Ad Innbruck abbiamo soggiornato alla pension Menghini (66 euro), in periferia, ma con la fermata del tram a circa 1 km.

N.B.: Le pensioni in cui abbiamo soggiornato erano tutte pulite e il personale è stato sempre gentile e disponibile. Per la lingua ci è bastato un poco di inglese (tutte le persone che abbiamo contattato lo sapevano parlare).

Con il tram ci siamo portati in centro, nella città vecchia, completamente pedonale, dove abbiamo percorso tutta la Maria Theresien Strasse, e la Friederich Strasse sino al Goldnes Dachl (tettuccio d’oro), centro di attrazione turistica della città. Abbiamo poi proseguito visitando l’esterno dell’Altes Rathaus, dell’Hofburg, il castello imperiale, il duomo di St. Jakob, la Goldner Adler, fino al ponte sul fiume Inn con scorcio sulle case multicolori della sponda opposta. Non abbiamo potuto visitare l’Hofkirche (chiesa di S. Francesco con annesso il mausoleo di Massimiliano 1°) perché era chiuso dalle ore 17. Cena all’antico ristorante Ottoburg, di fronte alla Goldner Adler, (40 euro per un cordon bleu con patate e dei medaglioni di vitello e maiale con gnocchetti di semola + 2 birre).

2° GIORNO, Lunedì (ZILLERTAL e KRIMMLER) : Autostrada(A12) fino a Zillertal, da cui siamo usciti per percorrere, su strada normale, la bella vallata Ziller sino a Zell am Ziller dove corre anche un treno a vapore ed una pista ciclabile.

(Per chi lo desidera a Welten c’è il museo dei cristalli Svarowsky, che noi non abbiamo visitato).

Abbiamo iniziato quindi a salire sino al passo Gerlos (1507 m) dove è situata l’omonima cittadina attrezzata per lo sci invernale. Sosta al punto panoramico sul lago Durlassboden-Speicher con vista sul monte Reichenspitz (3305 m). Proseguito quindi sino a Krimmler, continuando sulla stessa strada, ma pagando il pedaggio di 7 euro, per ammirare le cascate con il salto più alto d’Europa (Wasserfalle, m.380 in 3 balzi). Parcheggiata l’auto, si sale a piedi, volendo, sino al 1° salto: noi ci siamo fermati al secondo. Mangiato un panino, abbiamo poi ripreso il viaggio sino al lago Zell am See, per riprendere quindi l’autostrada per Salisburgo. Per 3 notti abbiamo soggiornato ad Anif, un tranquillo e piacevole paesino a 5 km a sud di Salisburgo, alla bella pension Gallnhof, in camera con balcone con eccellente vista sulla pianura circostante e del castello di Hellbrunn (55 euro per notte).

Cena ad Anif all’Heuriger Friesacher Betriebe dove si scelgono dei piatti di carne come ad un self-service e si ordina da bere al tavolo. Abbiamo provato anche ad assaggiare lo strudel, (di mela e di frutta), ma niente di eccezionale (36 euro per pancetta cotta e arrosto con contorno di patate + 2 birre).

3° GIORNO, Martedì (SALISBURGO) All’Ufficio informazioni di Anif abbiamo acquistato la Salzburg card (28 euro x 48 ore) con la quale si ha libero accesso ai trasporti pubblici (lo sconto per il tragitto da Anif) ed alla maggior parte dei musei. In 5 minuti a piedi siamo alla fermata del bus n° 25 ed in un quarto d’ora siamo in centro a Salisburgo. Anche qui, come in tutte le città che abbiamo visitato, il centro storico è pedonale. Abbiamo attraversato la Getriebstarsse, via ricca di insegne e di negozi, visitato la casa natale di Mozart, il Duomo, la Residenz (gli appartamenti purtroppo quel giorno erano chiusi), la chiesa di S. Pietro con il caratteristico cimitero, la FranzisKaner Kirche (dove abbiamo assistito alle prove di un concerto). La musica di Mozart, e la musica in genere, è una componente onnipresente in ogni via di questa città ed è espressa in ogni forma, sentita dagli altoparlanti piazzati a lato di un ponte sul fiume Salzach, alle esibizioni di parecchi musicanti che si improvvisano sulle strade e piazze.

Curiosa anche una grande scacchiera con i pezzi sulla piazza della Residenza con vere sfide tra appassionati. Con la funicolare siamo saliti in pochi minuti alla fortezza Hohensalzburg, eretta nel 1077, con vista sulla città e visita completa con audioguida, compreso il museo delle marionette, il museo Carolino-Augusteo ed il Rainermuseum, un’esposizione sul reggimento salisburghese dal 1871 al 1918. Pranzo con Kraisenwurstel (ripieni di formaggio) preso in uno dei tanti chioschi del mercato.

Oltrepassato il fiume, abbiamo poi visitato i bei giardini del Mirabel, dal quale si gode un’ottima panoramica del duomo e della fortezza.

Alle 17 abbiamo preso un eiscafè ed una sachertorte al caffè Tomaselli (ottimo il gelato artigianale austriaco, delusi ancora invece per la torta!).

Cena al ristorante Sternbrau (37 euro per un piatto a base di pollo fritto ed una costata di manzo alla griglia con contorni di patate + 2 birre).

4° GIORNO, Mercoledì. (DINTORNI DI SALISBURGO) In auto fino al castello di Hellbrunn (in 5 minuti da Anif). Parcheggio interno all’ombra gratuito (non lasciatevi ingannare dalla sbarra), il parcheggio esterno, meglio segnalato, è a pagamento.

Siamo entrati alle 10 con un numeroso gruppo, con guida che parlava solo inglese e tedesco, per visitare i divertenti giochi d’acqua ideati dal burlone arcivescovo Markus Sittikus. E’ garantita l’innaffiata! Visita all’interno del castello con audioguida, interessante per chi ama la natura.

Dopo aver mangiato pane e wurstel al chiosco del castello, siamo saliti al museo delle tradizioni popolari aperto anche per una mostra a tema sulle maschere: particolare ed interessante.

Nel pomeriggio siamo andati ad Hallein (10 km a sud) e precisamente a Bad Durnberg a visitare una miniera di sale, ormai chiusa, ma che per secoli è stata la fonte di ricchezza per Salisburgo (da qui il nome). L’escursione è stata cara (15.30 euro a testa con la carta), ma ne è valsa la pena per il divertimento. Dopo aver indossato una tuta bianca per non sporcarsi, siamo saliti a cavalcioni su un trenino con un gruppo di 50 persone ed una guida che parlava, oltre al tedesco e l’inglese, anche l’italiano. Entrati in una stretta galleria siamo scesi poi in profondità utilizzando 2 volte dei lunghi scivoli di legno ed attraversando un suggestivo laghetto su una grande zattera, il tutto seguendo un racconto spiegato dalla guida e da un video.

Terminata la visita alla miniera abbiamo visitato anche l’interessante ricostruzione di un villaggio celtico in prossimità della miniera.

In auto abbiamo poi preso la strada per il Fuschlsee (bel laghetto circondato da montagne) e quindi il più turistico Wolfangsee fermandoci a St. Gilgen dove abbiamo cenato nell’elegante ristorante Gasthof Post (40 euro per una wiener schnitzel ed un filetto di trota affumicata + 2 birre).

5° GIORNO, Giovedì (MELK e VIENNA) Autostrada A1: dopo 40 km sosta in un’area di servizio per ammirare il bel panorama sul lago Mondsee. Proseguito quindi sino a Melk, dove siamo usciti dall’autostrada per visitare l’abbazia (quella citata dal romanzo di U. Eco, il nome della rosa, anche se non è quella rappresentata nel film). Non abbiamo visitato l’interno dell’abbazia, ma a chi piace lo sfarzo del barocco può meritare sicuramente la visita perché è una delle abbazie più belle d’Europa.

Abbiamo quindi ripreso l’autostrada sino a Vienna e preso possesso della camera nella pension Riede (74 euro per notte), in Niederhofstrasse, zona abbastanza strategica per muoversi velocemente con l’eccellente metropolitana.

Alla pensione abbiamo acquistato la Vienna card, valida per 72 ore, che ti dà accesso gratuito ai trasporti urbani, ma solo 10-15% di sconto sugli ingressi dei musei. (Se non si intende entrare nei musei è più conveniente pagare solo i 12 euro per un abbonamento di 72 ore alla metrò).

N.B. : gli austriaci sono talmente rispettosi delle regole che nella metrò non esistono barriere per verificare il possesso del biglietto.

Parcheggiata l’auto davanti alla pensione, abbiamo preso il metrò (U6 e U3) e in dieci minuti eravamo in centro, davanti al duomo di S. Stefano, bella cattedrale gotica (che ricorda Notre Dame di Parigi), ma non visitabile completamente perché transennata per 1/3 nella parte adiacente l’altare maggiore. Mi chiedo perché in certe chiese non ci sia mai nessuno che suona l’organo o perché non facciano suonare un disco o altro per creare un’atmosfera più adeguata ad una cattedrale.

Abbiamo visitato gran parte della città vecchia, all’interno del ring, compresa la Kartner strasse, una lunga via piena di negozi ed edifici interessanti, il Graben, con la colonna della peste, l’Honer Markt, a lato del quale si trova l’Ankeruhr, un originale orologio a carillon che ad ogni ora dovrebbe mostrare un personaggio della storia austriaca, ma che non era in funzione per restauro.

Come a Salisburgo, anche qui numerosi sono gli artisti di strada che si esibiscono nelle loro performances.

A cena siamo andati al ristorante Pfudl (41 euro per un steak krauter con fagiolini e patate ed un zwiebelrostrad con cipolle e patate + 2 birre).

6° GIORNO, venerdì (VIENNA) Il giorno seguente, con il metrò, in 10 minuti eravamo davanti al castello di Schonbrunn, palazzo stile 700, copia minore della reggia di Versailles, ma non meno attraente ed interessante della residenza francese.

Scegliamo, per motivi di tempo e di allergia al barocco, di non visitare i 40 appartamenti, considerando anche la lunga coda che alle 10 del mattino già si presenta davanti ai nostri occhi . Scegliamo invece di percorrere tutta l’area dei giardini, compresa l’area a pagamento, ammirando la grandiosa fontana di Nettuno e salendo infine fino alla Gloriette dalla quale si può ammirare una magnifica vista del castello con in primo piano la piscina con le ninfee.

Il pomeriggio proseguiamo la visita nel centro storico di Vienna, dal Neuer Markt all’Hofburg, passando davanti al museo dell’Albertina che ospita opere di Raffaello, di Michelangelo e di Leonardo (oltre che di Rubens, di Goya e di Rembrant), la Josefsplatz, la Stallburg, e la Michaelkirche (molto bello l’altare maggiore) nella Michaelplatz. Quando infine si entra nell’Hofburg, la residenza imperiale degli Asburgo e si arriva nell’Heldenplatz si rimane impressionati dalla maestosità di questa parte della città che sembra non finire mai per la magnificenza dei palazzi, delle piazze e dei giardini e che è poco definire esagerati.

Non manchiamo di fare un ultimo tentativo per assaggiare una vera sachertorte e decidiamo di mangiarla nella pasticceria che produce la torta originale: l’Hotel Sacher. Finalmente mangiamo una torta come si deve, fresca di giornata e non prodotta qualche giorno prima! Per la cena ritorniamo al ristorante Pfudl, dove ,essendo venerdì, non c’è il pieno del giorno prima (32 euro per un consommè e frittatina (frittatensuppe) ed una cotoletta (Kalbswienwer) + 2 birre).

7° GIORNO, sabato (VIENNA) Per questo giorno decidiamo di visitare i monumenti che sono all’asterno del ring, ad iniziare dall’Opera, la Maria-Theresien platz con i due palazzi del Kunsthistorisches Museum e del Naturhistorisces Museum, il moderno Museumsquartier, sino alla Votivkirche.

Davanti al Rathaus (l’attuale municipio) era attivo uno stand gastronomico internazionale in cui si potevano assaggiare specialità di diversi paesi del mondo.

Dopo aver mangiato seduti su una panchina nel giardino della Holdenplatz, abbiamo preso il metrò per visitare il mercato delle pulci che si tiene proprio di sabato nella Naschmarkt: un mercato dove si può trovare di tutto a prezzi interessanti (naturalmente da contrattare!).

Più tardi abbiamo visitato anche i giardini del Belvedere (per l’interno era ormai troppo tardi), passando a piedi per la fontana della Schwargeber-platz.

Mentre stavamo visitando l’orto botanico del Belvedere, ci ha colti la pioggia che però ha smesso dopo una mezzora.

Alle 18 eravamo al Pater, il maggior parco di Vienna, dove è permanente un Luna Park la quale ruota panoramica del 1897 è uno dei simboli di Vienna. Noi ci accontentiamo di fare un giro per il parco a bordo del trenino turistico.

Cena allo stand gastronomico del Rathaus dove si tiene anche una proiezione del …

(31 euro per 2 pajelle di pesce ed un piatto ungherese a base di calamari e pesciolini fritti + 2 birre) 8° GIORNO, Domenica (GRAZ e KLAGENFURT) Autostrada A2 sino a Graz. Parcheggiata l’auto nelle vicinanze del centro, arriviamo a piedi nella Herrenstrasse e nella Haupt platz (piazza del municipio) dove abbiamo assistito a diversi balletti del 72° raduno internazionale dei balli folkloristici.

Abbiamo poi proseguito per la Sporgasse, interessante via con case e negozi affrescate o decorate.

Per una ripida salita, siamo infine giunti allo Schlossberg, il castello di Graz del quale è rimasta solo l’antica torre dell’orologio, simbolo della città, ma dal cui colle si gode una magnifica vista sulla città.

Il viaggio è quindi proseguito fino a Klagenfurt a cui siamo giunti, sotto la pioggia, nella prima serata.

Dopo aver sistemato le valige nella pension Schattenhof (camera ampia e confortevole, ma che dava sulla strada, a 72 euro per notte), siamo andati in centro. In città, vuoi per la pioggia o perché era domenica, non c’era quasi nessuno e quasi tutti i ristoranti erano chiusi.

Troviamo una Pizzeria-Stekeria dove per 45 euro prendiamo 2 filetseak (tenere bistecche al sangue, alte 2 dita) con patate fritte + 2 birre).

9° GIORNO, Lunedì (WORTH SEE e KLAGENFURT) In auto abbiamo percorso la strada che costeggia il lago Worthsee, che da una parte lambisce la città di Klagenfurt, mentre dalla parte opposta è situato Velden un paesino molto turistico con parecchi negozietti di souvenir, un castello (lo Schloss, che è ora un hotel) ed un casinò. Gli accessi al lago che abbiamo potuto vedere erano tutti privati o a pagamento. Un trenino per turisti percorre le vie del paese.Dopo aver pranzato con wurstel e patate al Wurstesalon Goritschnigg, abbiamo ripreso l’auto e proseguito lungo la sponda sud del lago fino a Maria Worth, un pittoresco paesino con una piccola penisola sulla quale sorge il nucleo centrale storico composto da due belle chiese, la tardogotica St. Primus und Felician e la romanica Winterkirche che meritano una visita.

Attirati dall’acqua cristallina e non fredda del lago abbiamo potuto qui finalmente bagnarci i piedi in acqua dopo esserci riposati su un bel prato d’erba, da poco rasato, che costeggiava il lago.

Completato quindi il giro del lago, abbiamo fatto una sosta al parco di Klagenfurt, che si affaccia sul lago, e nel tardo pomeriggio siamo tornati in città per visitare con più luce le vie e le piazze del centro. Molto utile una enorme freccia rossa che ti guida nei luoghi più interessanti, dalla Neuer Platz, dove è posta la statua del dragone, simbolo della città, al Duomo, passando per il Rathaus, l’Alter Platz ed il Landhaus.

Verso le 19, colti da un temporale, ci siamo riparati in una prosciutteria italiana, la DOK Dall’Ara, dove abbiamo preso un orzotto di verdure con il prosciutto, un piatto di fettuccine con la trota affumicata, un ottimo crostone con mozzarella e pomodoro ed un dolce (fiordilatte) fatto di biscotto e panna cotta con sciroppo rosso, + 2 birre e caffè, il tutto a 33 euro.

10° GIORNO, Martedì (RITORNO) Per il ritorno abbiamo preso direttamente l’autostrada a Klagenfurt, direzione Villach ed in 40 minuti eravamo al confine di Tarvisio. Senza problemi il tragitto fino a Brescia, tutto in autostrada.



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