Umbria: il mio sogno si è avverato

Umbria: il mio sogno si è avverato! Da tanti anni avevo il desiderio di visitare l’Umbria. Non c’è mai stata l’occasione, anche perché il mio ragazzo c’era stato con la scuola. A fine marzo mi sono laureata definitivamente (ossia alla specialistica) e quindi ho pensato che fosse il momento opportuno per partire, anche da sola. Ho...
Scritto da: atena82
umbria: il mio sogno si è avverato
Partenza il: 11/04/2007
Ritorno il: 20/04/2007
Viaggiatori: da solo
Spesa: 1000 €
Ascolta i podcast
 
Umbria: il mio sogno si è avverato! Da tanti anni avevo il desiderio di visitare l’Umbria. Non c’è mai stata l’occasione, anche perché il mio ragazzo c’era stato con la scuola.

A fine marzo mi sono laureata definitivamente (ossia alla specialistica) e quindi ho pensato che fosse il momento opportuno per partire, anche da sola.

Ho preparato per mesi il viaggio, grazie a 3 guide diverse (consiglio la leggera e comoda Tracce del Touring Club) e a vari siti internet. Non sono una grande guidatrice e quindi mi preparavo ad affrontare una vacanza tutta con i mezzi pubblici.

Sono partita mercoledì 11 aprile, la prima tappa è stata Orvieto, raggiunta con un IC plus da Mestre (dove vivo). Avevo prenotato una notte alla “locanda del lupo”, in mezza pensione. Ci sono tre stanze, a me è capitata una grandissima (quella “gospel”), con 2 letti singoli e uno matrimoniale. La stanza oltre ad essere molto spaziosa è molto carina. Mi sono trovata bene anche se gli altri ospiti erano un po’ troppo “casinisti”, infatti la notte ho avuto difficoltà ad addormentarmi. Il pomeriggio ho fatto un primo giro per Orvieto, ho acquistato la Carta Unica Orvieto (già alla stazione) che con 18 euro comprende i vari musei convenzionati, e l’andata e ritorno con la funivia.

Sono salita sulla Torre del Moro dalla quale ho potuto subito ammirare la città dall’alto. Ho fatto un sacco di foto al Duomo… Sono scesa ed ho proseguito il mio giro verso la piazza, il Duomo è davvero qualcosa di splendido! Ma finche non lo si vede dal vivo non si può capire fino in fondo quanto è bello! Nessuna foto può davvero racchiudere lo splendore di questo capolavoro. Ho visitato il Duomo, a parte la facciata anche la Cappella di San Brizio merita la visita. La cosa che consiglio a tutti è di guardare la facciata quando il sole comincia a tramontare, l’oro dei mosaici si illumina più fortemente e la bellezza lascia senza fiato. Poi ho prenotato il giro nell’Orvieto Underground. Mentre aspettavo sono stata al Museo Faina. La visita guidata ad Orvieto Underground è molto interessante, si visita una parte delle cavità sotterranee alla città e la guida spiega esaurientemente i vari usi che nel tempo si sono fatti di questi luoghi. Infine sono stata al Museo Archeologico, sembra molto piccolo ma in realtà raccoglie molto materiale etrusco.

Sono rientrata in Locanda per la cena. Dopo cena ho fatto una breve passeggiata, ho visto il Duomo di sera (bellissimo il contrasto tra la pizza nel pomeriggio, piena di turisti, e di sera, non c’era nessuno!) e sono passata davanti al Palazzo del Comune (molto bello illuminato) e alla vicina Chiesa di S. Andrea con un campanile molto molto particolare. La mattina seguente, ho lasciato il bagaglio alla Locanda e sono andata a visitare il Pozzo della Cava, c’è un percorso ben pensato con spiegazioni molto chiare. Sono salita fino alla chiesa di S. Giovenale ma era chiusa, comunque anche da li si gode un bel panorama. Poi ho ripreso il mio bagaglio e sono scesa verso la funivia. Li ho visitato il famoso Pozzo di San Patrizio. E’ grandissimo e molto caratteristico. Certo sono molti i gradini ma per chi fisicamente può visitarlo è quasi un dovere se si và ad Orvieto. Purtroppo non ho avuto il tempo di visitare la Necropoli che mi hanno detto essere davvero molto bella. Ho preso il treno verso Perugia (in realtà ho dovuto cambiare a Terontola). Guardando fuori dal finestrino: che spettacolo, quanti colori. Tutti i toni del verde, poi quelli del marrone, un tappeto di fiori gialli, e poi le montagne… era questo quello che cercavo! Arrivata a Perugia prendo il bus numero 1 per raggiungere l’hotel. Non è molto lontano da Fontivegge (stazione FS), ma chi conosce Perugia sa bene come anche pochi passano essere duri visto le salite e le discese continue. Ho prenotato al Centro Mater Gratiae. Arrivata alla fermata mi sono spaventata, bisogna salire su una collina, saranno 600 metri di salita…E io avevo pure la valigia. Mi sono sentita male! Fortunatamente poi la cosa si è ridimensionata. Certo la sera non è il caso di uscire da soli. Comunque mi sono fermata 8 notti e nel complesso non posso lamentarmi, c’è un clima familiare e le camere sono accoglienti. La colazione è abbondante, le cene non mi hanno entusiasmato molto ma io sono anche un po’ delicata con il cibo.

Riprendo il racconto, nel pomeriggio dovevo andare a Ponte San Giovanni a trovare dei parenti. Prima con il bus 7 sono stata a San Sisto, per la visita al Museo Perugina. L’entrata è gratuita e teoricamente dovrebbero poi anche servire degli assaggi. Io non so perché, forse perché ero sola o loro indaffarati (c’è un negozietto prima della sala del museo) ma non mi hanno offerto proprio nulla. Il museo lo consiglio, la Perugina è un gran pezzo di storia della città. Non vi aspettate comunque grandi macchinari (io sono rimasta delusa). Ci sono soprattutto raccolte che riguardano la storia dell’azienda e la pubblicità. La mostra mette anche in luce come fossero avanzati in termini contrattuali i rapporti impresa-dipendenti. Ciò mi ha fatto pensare a quanto poco la Nestlè (ora proprietaria di Perugina) possa dire la stessa cosa. Prima di andare dai parenti sono stata un momento in Piazza IV Novembre e ho avuto una spiacevole sorpresa: la fontana, uno dei simboli della città, è senza acqua per manutenzione, fino all’estate.

Dopo cena una mia amica che studia in città mi è venuta a prendere e con delle amiche siamo stati al “Dollaro”, locale carino e molto grande. Niente di straordinario comunque. Poi con l’auto mi hanno fatto fare un breve tour notturno della città.

Siamo arrivati al venerdì 13, la mia meta è stata Todi. Ho preso il treno delle Ferrovie Centrali Umbre dalla stazione di Sant’Anna. Se possibile i treni delle FCU sono peggio di quelle delle Ferrovie dello Stato, più sporchi e con i graffiti che coprono quasi completamente tutti i finestrini, così “addio panorama” (per dovere di cronaca dico però che ci sono anche un paio di treni nuovissimi, puliti e molto comodi). Arrivata alla stazione di Todi ho dovuto attendere più di 20 minuti l’arrivo di un autobus che mi portasse in città (la stazione dista più di 3 km dalla città…E, nemmeno a dirlo, sono tutti in salita!). Insomma per visitare Todi si consiglia la macchina, ma nel caso vi manchi bisogna armarsi di pazienza. Pazienza che comunque viene ampiamente ripagata! Todi è una cittadina piacevole, e la piazza è un posto bellissimo. Non so che aggettivi usare ma è probabilmente la città che più mi è piaciuta perché è ben conservata, non ha una grossa fama ma, al contrario di quello che uno può aspettarsi, dovunque ci si giri si scorgono angoli da fotografare o bei panorami da ammirare. Ho visitato il Duomo, naturalmente, poi le Cisterne Romane, il Museo Civico e la Pinacoteca che attualmente ospita una bella mostra dedicata al personaggio più famoso della città: Jacopone. Poi ho fatto un giro intorno al centro, sono stata a vedere i Nicchioni Romani, le Fontane Scannabecco, la Chiesa di San Carlo (o Sant’Ilario) solo da fuori però, il parco della Rocca (situato nel punto più alto della città, molto bello e tranquillo), il Tempio di San Fortunato, dal quale si accede al campanile. E’ bello guardare Todi dall’alto ma… devo dire che non è il massimo della sicurezza quel campanile. C’è poco spazio per camminare, il parapetto manca quasi del tutto, le campane occupano quasi tutto l’abitacolo ed è pieno di piccioni e di loro ricordi. Diciamo che bisogna fare attenzione. Purtroppo, essendo legata ai mezzi pubblici, non ho visitato Santa Maria della Consolazione, anche se l’ho potuta ammirare da fuori passandoci davanti con il bus. Un aneddoto simpatico è legato ai bar della piazza, ce ne sono due. Mi sono seduta ai tavolini di uno, sarò stata almeno 15 minuti, nessun cameriere mi ha chiesto nulla, mi sono spostata all’altro e lì ho atteso quasi 10 minuti. In tutte le altre città d’Italia si viene, praticamente subito, assaliti dalla domanda “Cosa prende?”, mentre a Todi sembravo trasparente! Sabato 14: la mia meta è stata la Cascata delle Marmore. Ho preso il treno FS, cambio a Foligno (attesa 50 minuti) per Terni. A Terni attesa del bus che porta alle Cascate. Il tempo non prometteva nulla di buono anzi, continuavo a pregare che non piovesse. Sono arrivata nei pressi delle cascate e già mi sentivo ripagata degli sforzi fatti…Wow! Ho preso il biglietto di entrata e ho prenotato anche una visita guidata. Erano le 11 e mezzo, circa, la visita l’avrei fatta alle 12, così ho iniziato a fare tante foto e a guardarmi intorno. Alle 12 la guida ci ha portato per il sentiero 2 (il più breve), e ci ha dato qualche notizia sulla cascata. Consiglio a chi vuole andarci di dedicare alla visita un’intera giornata, io non lo ho potuto fare. Ma sarebbe doveroso vedere lo spettacolo anche dal belvedere superiore e non solo da quello inferiore, come ho fatto io. L’acqua viene rilasciata ad orari prestabiliti. Nel fine settimana dalle 10 alle 13, e poi dalle 16 alle 20 (mi sembra). La guida ci ha detto che di sera è uno spettacolo e che è molto bello anche il sentiero 4, spesso trascurato dai turisti perché è dall’altra parte della strada ma permette di vedere tutta la cascata in maniera frontale. La guida ci ha anche consigliato la visita al Lago di Pediluco, lì vicino. Intorno alle 14 e mezza ero a Terni, ho fatto un giretto in centro. Ovviamente a quell’ora tutto era chiuso, anche le chiese, perciò ho visto tutto solo da fuori.

Ho preso il treno per rientrare a Perugia. La sera sono uscita con la mia amica e le sue amiche. Siamo state in Piazza IV Novembre, era piena di gente, soprattutto studenti.

Domenica mi sono svegliata alle 9 (le mie amiche mi hanno fatto fare tardi), con calma sono andata in centro per dedicare la giornata alla visita di Perugia. Per prima cosa mi sono recata in Piazza e ho visitato il Collegio della Mercanzia e quello del Cambio. Il primo consiste in una sola stanza, conservata benissimo dove i mercanti si riunivano per portare avanti i loro affari e dove si procedeva anche a processare e giudicare chi commetteva dei “reati” all’interno del commercio. Ripeto la conservazione è pressoché perfetta e il signore che mi ha accolto è stato molto dettagliato nell’illustrarmi la storia del luogo. Ho acquistato la Perugia Card, 7 euro, validità un giorno per 5 musei convenzionati. Chi ha più tempo può anche prendere quella che vale 3 giorni per tutti i musei a 12 euro. Sono molto convenienti. Il collegio del Cambio si articola in tre sale, in una è possibile vedere un capolavoro del Perugino. Il Duomo, sfortunatamente, l’ho visitato in fretta perché stava per iniziare la Messa. Poi sono stata al Pozzo Etrusco (l’entrata al pozzo permette anche la visita alla cappella di S. Severo e al Museo delle Mura di cui parlerò dopo), niente di particolarmente interessante, almeno secondo me. Poi sono stata alla vicina Cappella di San Severo dove è presente l’unico affresco di Raffaello rimasto a Perugia, affresco terminato dal Perugino (che era il maestro di Raffaello). Poi ho camminato un bel po’ per raggiungere il Cassero di Porta Sant’Angelo dove si trova il Museo delle Mura e delle Porte Urbiche. Il Museo è semplice ma ben fatto, permette di percorrere la storia della città attraverso le fasi relative alla costruzione delle Mura. Permette poi di raggiungere la sommità della torre di Sant’Angelo dalla quale si gode una bella vista sulla città.

Ho fatto un salto a Ponte San Giovanni per salutare i miei parenti, e poi sono stata con una di loro al vicino Ipogeo dei Volumni, di cosa si tratta? È il sepolcro di una nobile famiglia etrusca; adiacente si trova l’area della Necropoli del Palazzone; è un’area piena di ulivi e…Di buche…Ossia le tombe etrusche ritrovate! C’è poi una costruzione con alcune sale dedicate alla vita degli etruschi. Tutto molto ben presentato! Sono tornata a Perugia ed ho visitato la Chiesa di San Pietro: bellissima. Purtroppo l’orto botanico, che avevo letto essere un posto splendido, ora della Facoltà di Agraria, era chiuso. Per chiudere la giornata ho visitato la Galleria Nazionale, purtroppo ho avuto solo un’ora e mezza. Non mi aspettavo avesse tante opere esposte. La mia visita è stata certamente superficiale ma mi pare di poter dire che non bisogna perderla! Si trovano veri e propri capolavori.

Lunedì 16. Assisi la meta. Con un treno FS arrivo a Santa Maria degli Angeli, visito la Chiesa che ospita la Porziuncola, ossia una casettina di legno che S. Francesco sistemò e dove volle vivere, e il posto dove il Santo è morto (la Cappella del Transito). La chiesa è “moderna”, ma questi 2 elementi interni dell’epoca di Francesco rendono la visita molto coinvolgente. Ho preso un bus urbano che mi ha portato fino alla piazza Unità di Italia. Da lì sono stata subito a visitare la Basilica di San Francesco, prima quella inferiore, poi quella superiore. Non sono passata dall’interno, ho preferito vederle in modo “separato”. Tutto molto bello, e nonostante i tanti turisti si riesce a respirare spiritualità! Poi ho fatto una passeggiata per via San Francesco. Con molta tranquillità ho ammirato questa splendida cittadina. Sono arrivata in piazza del Comune: bellissima. Il tempio di Minerva, ora Chiesa dedicata a San Filippo Neri, è splendido. Sono scesa verso Santa Chiara, ormai era “chiusa per pranzo”. La piazza che accoglie questa chiesa mi è piaciuta moltissimo, ha un parapetto che permette di godere di un bel panorama, una fontana al centro e poi c’è la facciata molto semplice ma bella della Chiesa.

Sono quindi salita verso la Rocca Maggiore, una bellissima passeggiata che mi ha permesso di fare tante foto ai vari panorami che si aprivano davanti (sarebbe meglio dire dietro) a me. Ho visitato la Rocca, non c’è molto da vedere ma si può raggiungere le varie torrette per guardare dall’alto la città. Tirava un vento fortissimo, ero un po’ preoccupata di volare giù! Uscita dalla Rocca sono stata a visitare il Duomo di San Rufino, anche quella zona è molto bella, purtroppo ora stanno facendo dei lavori e quindi è tutto sottosopra. Sono andata a visitare Santa Chiara, all’interno oltre alla tomba della Santa c’è, in una cappella laterale, il Crocifisso che avrebbe parlato a San Francesco. Di Assisi mi è piaciuta molto la presenza di colombe bianche (ovviamente non vere) appese un po’ ovunque. Simbolo di pace ma anche elemento estetico che abbellisce ulteriormente la città.

Ho sentito la mia amica, è venuta a prendermi con l’auto e siamo andate all’Eremo delle Carceri; è certamente uno dei posti che più mi ha affascinato. Immerso nel verde della vegetazione, calma e quiete…In quel posto San Francesco e i suoi amici Frati si ritiravano a pregare. Si possono vedere le grotte dove pregavano, e anche il letto dove Francesco dormiva. Lì la natura trionfa e si capisce perché San Francesco amasse tanto quel posto.

Martedì 15 mi sono recata a Torgiano, con il bus urbano 5 da piazza Partigiani (durante la giornata ci sono pochissimi bus che giungono fino a Torgiano ma basta informarsi, ci mette mezz’ora ma fa un bel giro). Arrivata a Torgiano sono stata subito al Museo del Vino (biglietto cumulativo con quello del Olio e l’Olivo a 7 euro). Una bella rassegna che cerca di racchiudere molti aspetti legati a questa bevanda. Dalla preparazione della vigna, alla lavorazione del mosto, fino alla sua rappresentazione. Ogni sala è corredata da molti pannelli esplicativi e ci sono anche dei computer per una visita interattiva. Devo dire che il Museo è preparato così accuratamente…Che è quasi “troppo”. Le tantissime cose da leggere stancano un po’…Ammetto che alla fine ero così stanca che alcune cose non le ho lette. Poi sono andata a visitare l’altro Museo, più piccolo ma altrettanto ben preparato. Le ultime due sale erano momentaneamente chiuse. C’è una sala che presenta una panoramica di lampade ad olio di varie epoche, da quelle etrusche a quelle raffinate del secolo scorso: bellissima la sala ma soprattutto bellissime le lampade esposte! Uscita sono andata vicino al Museo del Vino dove si trova una piccola enoteca con i prodotti delle cantine Lungarotti (la stessa famiglia ha creato una fondazione che si occupa dei due musei). Una gentile signora mi ha presentato i vari vini, ho assaggiato il Torgiano, per essere precisa il Rubesco Riserva “Vigna Monticchio”, l’unico, con il Sagrantino di Montefalco, D.O.G.C d’Umbria. Buonissimo. Ho acquistato due bottiglie e sono andata verso la torre Baglioni, mi sono riposata un po’ e ho preso il bus. In albergo ho atteso l’arrivo della mia amica. Con altre due amiche siamo andate sul lago Trasimeno, a Passignano, anche se loro mi hanno detto essere molto più bello, ma anche più lontano, Castiglione. Abbiamo fatto una passeggiata sul lungo lago. La giornata non era tersa ma si poteva comunque godere del bel panorama che le isole in mezzo al lago regalano (Maggiore e Minore, e la grande Polvese). Se tornerò in Umbria andrò sicuramente a fare un giro in battello sul lago. Siamo state poi a Corciano. Un piccolo borgo, mantenuto in perfetto stato. E’ davvero una piccola meraviglia da poter ammirare anche con poco tempo a disposizione visto che è vicinissimo a Perugia! Mercoledì 16 ho fatto rotta verso Spoleto. Dico subito che mi aspettavo di più, decisamente, questo è l’unico posto che mi ha deluso un po’. Ma la colpa principale è da imputare ai numerosi cantieri aperti in città, inoltre è una città più trafficata delle altre, maggiormente caotica e avendo, come le altre, strade strette con i pietrosi regna un po’ di “rumore”. Sicuramente una volta terminati i tanti lavori sarà tutta un’altra cosa. Sono arrivata dalla stazione FS. Ho percorso il lungo viale Trento Trieste e mi sono subito diretta verso la Rocca. Prima di arrivarci ho incontrato il Duomo. Sicuramente la cosa che più mi è piaciuta di Spoleto. Ha una facciata bellissima, e che si ammira maggiormente dalla scalinata dall’altra parte della piazza. Arrivata alla Rocca dovevo aspettare un po’ per la visita guidata (compresa nel prezzo di ingresso).

La parte visitabile non è molta, ma si possono vedere il cortile con il pozzo, e un altro cortile utilizzato per l’ora d’aria dei carcerati che fino a pochi decenni fa erano rinchiusi qui. La Rocca conserva qualche affresco sulle pareti, la guida ci ha detto che volutamente non hanno completato gli affreschi trovati rovinati per non dare un’idea finta del tutto. La zona in cui sorge la rocca è bella perché ad un lato si trova un monte boscoso. Dalla Rocca si può vedere il famoso ponte Romano, bellissima opera. Purtroppo è chiuso, la guida ci ha detto che lo hanno chiuso principalmente per motivi di sicurezza. In Umbria è conosciuto come “il ponte dei suicidi”. Finito il giro sono scesa per visitare il resto della città. Sono stata alla casa Romana. E’ possibile vedere, conservati benissimo, alcuni pavimenti appartenenti ad una casa romana, davvero belli. Sono stata nella Piazza del Mercato, carina. Sono andata a vedere il teatro romano, che si può ammirare da piazza della Libertà oppure dal Museo Archeologico. Sono tornata in stazione e ho preso il treno verso Perugia. Sono scesa a Spello e…Che bella sorpresa! Ha tutte case in pietra, ben tenute, bellissime viuzze intorno alla via principale. Ha due belle piazze e una chiesa che ospita la Cappella Baglioni decorata da affreschi del Pinturicchio. La cittadina è piccola e tranquilla, percorrendo tutta la via principale si raggiunge una terrazza da cui è possibile vedere Assisi, oltre a tutta la valle. Giovedì 19. La mia meta era Gubbio. Avevo deciso però di dormire e di prendere il bus APM delle 11.05. Gubbio non dispone di una stazione ferroviaria (con FS si può raggiungere Fossato di Vico e poi prendere un bus). Durante la colazione in hotel ho parlato un po’ con una signora in vacanza con un’amica. Alla fine si sono aggregate alla mia gita. Le mie amiche mi avevano detto che la strada tra Perugia e Gubbio è molto brutta…Ero pronta al peggio (da piccola soffrivo molto di mal d’auto e ancora può capitarmi se le strade sono molto brutte), alla fine invece è stata una bella ora, immersa nel verde delle colline umbre, che bei colori! Curve ce ne sono, naturalmente e anche molte ma sopportabili. L’autobus ferma in Piazza dei Quaranta Martiri, una larga piazza dalla quale si ammira il resto del nucleo storico di Gubbio. Una bella passeggiata in salita verso Piazza Grande, con una sosta in piazza S. Giovanni, piccola e carina. Piazza Grande ricorda San Marino. Dal lato lungo è chiusa dal Palazzo Rangiaschi. Il lato opposto è aperto sulla città (ovviamente c’è un muretto). Ai lati corti si trovano il Palazzo dei Consoli e il Palazzo dei Podestà. Sicuramente il primo, simbolo della città, è più bello visto da lontano, in realtà questo palazzo lo si riesce a vedere praticamente da qualunque punto ci si trovi, al di sotto.

Siamo salite verso il Duomo e lo abbiamo visitato. Poi io sono stata a visitare il Palazzo Ducale (era dei Montefeltro, quelli di Urbino). Non c’è molto da vedere, infatti gli arredi originali non ci sono più, ma il biglietto costa poco, ci sono esposti bei dipinti e ci sono spesso anche mostre temporanee. Quando sono stata io li c’era una mostra sull’arte orafa della zona umbro-marchigiana. Vari orafi hanno preso spunto da gioielli presenti in qualche famoso quadro o affresco e lo hanno riprodotto fedelmente e, anche, reinterpretato. Molto, molto affascinante.

Sono andata a vedere il vicino giardino pensile e poi ho visitato parte del rigoglioso giardino Rangiaschi. Ho fatto moltissime e bellissime foto, perché è possibile inquadrare il Palazzo del Popolo incorniciato dal verde della vegetazione; dicono che solitamente dai turisti frettolosi questo posto è ignorato, il mio consiglio è di visitare questo parco perché merita davvero. Sono andata a vedere la fontana del Bargello, ossia quella “dei pazzi”. Qui si può prendere il diploma di matto. Come? A voi scoprirlo. Non è nulla di particolarmente splendido ma questa piazzetta che ospita la fontana trasmette la sensazione di un forte senso di comunità ancora intatto. Tornata in Piazza Quaranta Martiri ho rincontrato le due signore. Siamo state insieme al teatro romano, immerso in un bel parco pubblico. Il teatro è conservato molto bene. Infine abbiamo visitato la chiesa di S. Francesco. Purtroppo la Basilica di Sant’Ubaldo è un po’ lontana…O meglio raggiungerla implica una impegnativa salita, si può prendere anche una funivia ma ho preferito non andare fin lassù. Certo fa una certa impressione pensare che per la Corsa dei Ceri gli egubini debbano portare fino lì sopra un grosso peso come le statue dei tre santi (Ubaldo, Giorgio, Antonio). Abbiamo ripreso il bus e siamo tornate a Perugia. La sera sono stata in Piazza IV Novembre con le mie amiche, come sabato c’era molta gente in giro. Davvero tanta.

Venerdì 20 ho lasciato l’hotel intorno alle 10.30 e sono andata in stazione. Il mio ritorno a casa prevedeva una tappa ad Arezzo. Sono arrivata nel capoluogo toscano intorno alle 12.30 e ho avuto una brutta sorpresa: la stazione non ha un deposito bagagli. La cosa mi ha lasciato senza parole. Avevo la valigia trolley bella pesante, un sacchetto con 2 bottiglie di vino, uno zaino pieno. Il treno per Venezia partiva alle 17 e io avevo praticamente 5 ore da stare lì con le valigie! La cosa che più mi ha infastidito è stata la gran maleducazione di una signora all’ufficio accoglienza clienti FS… alla faccia dell’accoglienza!!! Dopo un primo momento di disperazione ho iniziato a dirigermi verso il centro della città. Mi fermavo ogni cinque metri per cambiare braccia con cui trascinavo la borsa e quella che portava il sacchetto con il vino…Mi sono seduta ad un bar, e poi piano piano ho risalito il centro storico. Arrivata in Piazza Grande ho fatto molte foto. La piazza è bellissima, la cosa che più la caratterizza è certamente la pendenza che la rende davvero unica. Ho continuato a salire fino al Duomo, che era chiuso. Lì vicino ho trovato un ufficio informazioni turistiche al quale potevo lasciare i bagagli. Ne ho approfittato ma per poco tempo. Sono stata a vedere la piccola ma bella chiesa di San Domenico, ho visto la casa del Vasari (solo da fuori però), poi sono andata a riprendermi la valigia, perché dovevo iniziare la discesa. La visita è stata certamente molto superficiale ma posso tranquillamente dire che è una città molto carina, certo nulla ha a che vedere con le tranquille città umbre…In più sconsiglio di visitarla con un trolley pesante al seguito visto che ha la pavimentazione fatta di pietroni! Ho preso il treno per Venezia, e sulle 20.30 sono arrivata a Mestre. Il mo viaggio era finito ma spero non finirà mai l’entusiasmo che mi ha accompagnato e la tranquillità che quei luoghi mi hanno trasmesso. Il mio sogno si è avverato, ma spero davvero di poter tornare presto in questa splendida regione per conoscerla ancora meglio!



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche