Tra Garda e Valpolicella
Un week end di inizio primavera...
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L’idea di trascorrere un weekend “allungato” (sabato, domenica e lunedì) in terra veneta ci viene suggerito da un’allettante offerta per un soggiorno di coppia di una notte presso lo splendido Villa Quaranta Park Hotel di Ospedaletto di Pescantina (VR), con incluso accesso alle piscine e al complesso termale annessi all’albergo. La seconda notte abbiamo pernottato in una deliziosa e romantica mansarda del B&B “Ai due pini” di Pescantina, ambiente accogliente e familiare in cui viene servita agli ospiti un’abbondante colazione. Al nostro arrivo in Veneto, prima tappa a Borghetto sul Mincio, minuscolo agglomerato di case ed antichi mulini ad acqua proteso sul fiume Mincio, di cui si può godere di una bella veduta panoramica dal vicino Ponte Visconteo. Raggiunto quindi il lago di Garda abbiamo percorso, per ragioni di comodità e vicinanza, la riva orientale. Da Lazise fino a Malcesine, passando per Bardolino, Garda e Torri del Benaco: una serie di piccoli paesi, veri e propri gioielli architettonici, curati e armoniosi, non oppressi in questo periodo dal turismo di massa presente in estate. A Lazise abbiamo gustato un ottimo pranzo a base di pesce lacustre presso il ristorante San Marco: un appetitoso antipasto della casa a base di luccio, lavarello, persico e sarda di lago, uno squisito risotto alla tinca e un lavarello al forno accompagnato da vino bianco Custoza. A Malcesine consiglio di inerpicarsi per gli stretti vicoli che conducono fino al castello, da cui si gode di una splendida vista panoramica sul lago. Al tramonto lo scenario si rivela ancora più suggestivo. Per ora di cena abbiamo raggiunto Verona per una tappa classica dei miei viaggi nella città scaligera: la Taverna di Via Stella. Questa rustica osteria, informale e molto frequentata, propone una cucina tipica del territorio tra cui spiccano il risotto all’amarone, un must del locale, pasta e fasoi, gli straccetti e la pastisada di cavallo. Ottima la carta dei vini, anche al bicchiere, di produzione veneta. La mattina seguente ci siamo addentrati nel cuore della Valpolicella, tra le dolci colline consacrate alla viticoltura e costellate da piccolo borghi. Nei pressi di Sant’Anna d’Alfaedo, si trova il Ponte di Veja, enorme arco naturale di roccia formatosi a seguito di un crollo della parte interna di una grotta. Si dice che da tale meraviglia della natura abbia tratto ispirazione Dante Alighieri nella descrizione delle sue Malebolge infernali. Giunti al paese di Molina, parcheggiando nei pressi della chiesa e seguendo a piedi un rapido sentiero in discesa si arriva all’entrata del Parco delle cascate di Molina. Tre percorsi a scelta, di difficoltà e lunghezza variabile, conducono attraverso boschi e prati ad una serie di cascate e torrenti alimentate da sorgenti perenni. Il percorso medio, da noi scelto, consente di visitare il 90% del parco e richiede circa due ore. Nei pressi di una cascata, lasciandosi trasportare da un entusiasmo giovanile, si può salire su una altalena che oscilla fin quasi a ridosso della cascata stessa. Nel pomeriggio, dopo l’attività “escursionistica” della mattina, ci siamo dedicati al relax e al benessere proposto dalle magnifiche terme della Valpolicella del Villa Quaranta Park Hotel. Docce emozionali, idromassaggi, bagno turco, bagno mediterraneo, mediterraneo, sauna e grotta della neve… una parentesi rigenerante prima della cena alla trattoria Al borgo dell’Arusnate a S. Giorgio di Sant’Ambrogio di Valpolicella. Le tagliatelle “col cunel” e il brasato di fesa di manzo all’Amarone con polenta sono le specialità della casa. Lunedì dedicato ad una immancabile passeggiata per le vie di Verona che, come sempre, suscita piacevoli sensazioni. Pranzo alla “Hostaria la vecchia fontanina”, nelle vicinanze della chiesa di Sant’Anastasia, dove con un ottimo rapporto qualità/prezzo si assapora la tipica cucina veronese servita con accuratezza e ospitalità. Immancabile l’assaggio del bollito misto con pearà, annaffiato da vino Valpolicella Superiore. Ultima tappa del tour è Soave, con il suo centro storico cinto da mura e il castello medievale arroccato sulla collina e protetto da una triplice cinta muraria. Il castello rimane chiuso il lunedì, quindi con sommo rammarico è stato impossibile visitarlo all’interno. La visuale dal basso, del paese in primo piano e il castello sullo sfondo, è l’ultima cartolina di questo nostro breve ma interessante viaggio alla scoperta dei vari aspetti che il territorio veneto offre: natura, città d’arte, ospitalità e buona cucina!