Tour delle Hawaii

Maui - Kauai - Big Island (e San Francisco)
Scritto da: tommen
tour delle hawaii

Per in nostro viaggio di nozze abbiamo organizzato un tour delle Hawaii, con tre giorni a San Francisco prima del rientro in Italia. Nel complesso il viaggio è durato tre settimane.

In seguito daremo delle informazioni utili per organizzare un viaggio di questo tipo, partendo dalle informazioni di carattere generale, per poi dare quelle più specifiche per ogni isola.

Guida utile alle Hawaii

Voli per le Hawaii

Per i voli intercontinentali l’opzione più comoda ed economica partendo dall’Italia è volare con compagnie di SkyTeam o StarAlliance, con scalo in un grande aeroporto europeo (Parigi, Francoforte, Amsterdam) e destinazione finale in California. Da qui si prende poi un altro volo per le Hawaii con una compagnia aerea americana.

Generalmente volando su Los Angeles si trovano le offerte migliori sia per i collegamenti con l’Europa, che per le Hawaii. Altri aeroporti americani della West Coast con buoni collegamenti per le isole sono San Francisco, Seattle e Vancouver (Canada). Honolulu, Maui e Kona (Big Island) sono collegate anche ad altre città americane (Denver, Houston, Atlanta, New York), ma partendo dall’Italia, nel complesso, facendo scalo in questi aeroporti il volo verrebbe a costare decisamente di più.

Hawaii: dove e quando andare

Per vedere bene ogni isola delle Hawaii mettete in conto 4-5 giorni ciascuna. Dovendo scegliere quali isole visitare, per questioni di tempo abbiamo optato per Maui, Kauai e Big Island. Non abbiamo incluso Oahu, l’isola più popolosa dove si trova la capitale Honolulu, perché avevamo letto opinioni non troppo entusiaste a riguardo: pur essendo un’isola apparentemente molto bella, con delle spiagge favolose, negli anni è stata sfruttata e snaturata dal turismo di massa molto più rispetto alle altre. Altre isole minori dell’arcipelago sono Lanai e Molokai, poco turistiche e decisamente selvagge.

Quando andare alle Hawaii? Non esiste un periodo migliore: il clima è stabile e bello tutto l’anno. I periodi di alta stagione sono quello di Natale-Capodanno e i mesi estivi, con un alto afflusso di turisti americani.

Nel periodo che va da dicembre a inizio marzo è possibile avvistare le balene, con un picco a gennaio e febbraio. Le megattere migrano ogni anno dall’Alaska verso le acque tranquille delle Hawaii per partorire e crescere i cuccioli, prima di risalire a nord.

L’inverno è teoricamente più piovoso dell’estate, ma bisogna considerare che comunque piove quasi tutti i giorni tutto l’anno (tranquilli: piove soprattutto di sera o di notte). In generale nelle isole la costa rivolta a sud-ovest è quella più secca e soleggiata, dove si trovano la maggior parte degli hotel e delle spiagge, mentre la costa rivolta a nord-est è quella più umida, verdissima e rigogliosa, dove piove davvero tutti i giorni.

Quanto costa un viaggio alle Hawaii?

Un viaggio alle Hawaii è tutto fuorché economico e l’approccio a un preventivo di agenzia può essere scioccante. Il modo migliore per tagliare i costi (anche del 50% sul totale!) è di organizzare tutto da soli, senza rivolgersi a un’agenzia di viaggi. Può essere uno sbattone in effetti, ma si tratta comunque di Stati Uniti: qualsiasi informazione si trova su internet, è tutto in inglese, i pagamenti sono sicuri e si trovano facilmente le recensioni degli altri viaggiatori.

Per risparmiare sull’alloggio, noi siamo sempre stati in Airbnb con cucina. In questo modo potevamo risparmiare anche sui pasti e mangiare qualcosa di fresco e decente. C’è da dire, infatti, che i ristoranti alle Hawaii sono molto cari, anche per gli standard americani, e la cucina lascia molto a desiderare.

I supermercati sono diffusi e hanno prezzi mediamente alti (è tutto d’importazione), ma richiedendo la tessera fedeltà si può risparmiare parecchio; i migliori sono Walmart e Safeway. Nel parcheggio dei Safeway spesso c’è anche la pompa di benzina, che ha prezzi più bassi rispetto agli altri distributori.

La maggior parte delle attrazioni alle Hawaii sono gratuite o costano comunque poco: si tratta di parchi statali e nazionali, il cui prezzo del biglietto vale decisamente la visita. Non è necessario fare per forza escursioni organizzate (ne esistono di tutti i tipi e per tutte le tasche), ad esempio l’eruzione del vulcano si vede benissimo senza fare un tour con guida, e le balene si possono avvistare direttamente dalla spiaggia; certo, un’escursione in barca permette di avvicinarsi di più e vederle meglio!

Come muoversi nelle Hawaii

Per spostarsi da un’isola all’altra di fatto esiste un solo modo: l’aereo. Le isole sono mal collegate via nave, o non sono collegate affatto. Ci sono diverse compagnie che effettuano voli interni (Alaskan, United, South Western) ma la migliore è Hawaiian airlines, che offre collegamenti più frequenti e più economici (anche se non troverete certo i prezzi delle low cost europee!) tra tutte le isole e con il continente. Su internet si può richiedere gratuitamente la tessera HawaiianMiles, che tra i benefit ha soprattutto lo sconto del 50% sul prezzo del bagaglio da stiva per i voli inter-isola (non per i voli tra California e Hawaii).

Per gli spostamenti all’interno delle isole è necessario prendere un’auto a noleggio. I mezzi pubblici infatti sono praticamente inesistenti, per cui se non volete rinchiudervi in un resort e perdervi tutto quello che le Hawaii hanno da offrire, dovete spostarvi in auto.

Per trovare l’offerta migliore esistono diversi motori di ricerca (Kayak, Carrentals, Expedia), che permettono di risparmiare abbastanza rispetto a prenotare direttamente dal sito delle compagnie di noleggio. A volte può essere presente l’offerta lampo “manager exclusive”, cioè un’auto di qualsiasi dimensione/cilindrata disponibile quel giorno alla tariffa di un’economy. Gli autonoleggi spingeranno per farvi prendere un SUV fuoristrada, ma non abboccate: per girare le isole è sufficiente un’utilitaria, le strade sono belle, larghe e generalmente poco trafficate. Abbiamo trovato un tratto di strada sterrata soltanto dopo la Road to Hana a Maui (vedi sotto), ma comunque fattibile con la nostra piccola Chevrolet Spark, basta andare piano e fare attenzione alle buche. Un posto dove potrebbe effettivamente servire un 4×4 è l’ascesa al Mauna Kea a Big Island, dove comunque si può salire solo fino a un certo punto ed esistono tour organizzati che vi portano fino quasi al picco.

Per guidare basta la normale patente italiana, non ci è mai stata richiesta una patente internazionale. Cosa fondamentale per prenotare un’auto a noleggio è una carta di credito (Visa o Mastercard), la carta di debito non è praticamente mai accettata!

In generale per i pagamenti, anche nei negozi e nei supermercati, funziona sempre la carta di credito. I contanti sono quasi sempre accettati. Le carte di debito tipo bancomat non sempre funzionano, e conviene averne di operative su più circuiti internazionali (Visa o Mastercard; Maestro di solito è rifiutata).

Assicurazione medica USA

Altra cosa purtroppo da non dimenticare quando si viaggia negli Stati Uniti è l’assicurazione medica. Racconti e aneddoti di viaggio narrano di spese altissime se si ha la sfortuna di dover ricorrere al medico negli USA, pertanto, oltre ad accendere un cero e sperare di stare bene, vale la pena investire qualcosa in una polizza. I premi richiesti dalle compagnie di assicurazioni possono essere molto salati (abbiamo avuto preventivi che superavano i 700 euro) e sono diversi se il viaggio ha come destinazione gli USA rispetto a tutto il resto del mondo. Noi abbiamo cercato un’assicurazione online tramite Segugio e stipulato infine con Columbus.

Che differenza c’è tra National e State Park?

Ultima informazione introduttiva, prima di parlare delle varie tappe una ad una, riguarda la differenza tra State e National park. I parchi naturali in America si dividono in parchi a dipendenza nazionale (National, appunto) e parchi gestiti autonomamente da ognuno dei 50 Stati (State). I parchi nazionali fanno parte di un enorme e glorioso circuito che annovera tra gli altri i famosi Yellowstone, Yosemite, Sequoia, Grand Canyon, ecc. Se avete intenzione di visitare più parchi nel corso di un anno solare, è possibile acquistare un unico biglietto che permette ingressi illimitati a tutti i parchi nazionali degli Stati Uniti. Esistono anche tariffe molto vantaggiose per gli over65.

Nelle Hawaii sono presenti due National Parks: Volcanoes (a Big Island) e Haleakala (a Maui). Il biglietto per il singolo parco costa 10$ a veicolo più 5$ a persona, ed è valido per tre giorni con ingressi illimitati.

I parchi statali, invece, fanno storia a sé. Alcuni parchi sono gratuiti (molte spiagge, ad esempio, sono considerate State park, e sono ad accesso libero), per altri si paga un ingresso di qualche dollaro o il parcheggio, per altri ancora bisogna prenotare sul sito internet con largo anticipo. L’unico parco per cui avevamo prenotato un mese prima è stato l’Haena State Park a Kauai, dove i parcheggi in loco sono limitatissimi e vanno a ruba in poche ore, per cui si prenota un parcheggio a distanza di circa 10 km dall’ingresso del parco, con un bus navetta.

Maui: dove stare e cosa vedere

Maui è l’isola più turistica delle Hawaii dopo O’Hau. È collegata con voli diretti sia alle altre isole che alle città americane della West Coast.

La zona migliore dove soggiornare è la costa ovest che va da Kihei a Wailea-Makena: questa è la parte climaticamente più secca dell’isola, con mare calmo e un susseguirsi di belle spiagge. La zona di Kihei è più economica (sempre secondo gli standard delle Hawaii), mentre a mano a mano che ci si sposta verso sud gli hotel diventano più lussuosi e aumentano i campi da golf. Ci sono diverse spiagge di sabbia dorata e mare calmo, buone per lo snorkeling e per imparare a surfare delle piccole onde. Tutte le spiagge sono ad accesso libero, anche quelle antistanti i resort; la più bella è Makena beach (anche chiamata Big beach).

Un’altra zona dove si potrebbe scegliere di stare a Maui è quella di Paia, sulla costa nord. Ex villaggio di pescatori, ora più adatto ai surfisti esperti, visto che qui le onde possono essere decisamente potenti. È sconsigliato se volete fare una vacanza rilassante all’insegna della tintarella e se non siete surfisti.

Road to Hana

Tra le cose principali da vedere a Maui, forse la più famosa è la Road to Hana. Si tratta della strada numero 360, che percorre la costa nord-ovest dell’isola fino al villaggio di Hana. Per percorrerla tutta è necessario mettere in conto un’intera giornata, partire al mattino con buone provviste di acqua e cibo e, soprattutto, il serbatoio della macchina pieno di benzina! Partendo da Kihei, si oltrepassa l’aeroporto e si supera Paia. La prima tappa obbligatoria che si incontra è Ho’okipa lookout, punto panoramico da cui ammirare le onde enormi e i surfisti che le sfidano, e poi, poco sotto, la spiaggia dove le tartarughe marine vanno ad arenarsi. Superati questi primi chilometri, la vera e propria road to Hana si fa tortuosissima (lasciate guidare chi di voi soffre il mal d’auto!) e offre un susseguirsi di scorci e cascate.

Al termine, Hana non ha un granché da offrire, e anche definirla “villaggio” è eufemistico: si tratta di un po’ di case sparse, qualche chiesetta, un bar, una pompa di benzina (spesso a secco!), alcuni giorni qualche bancarella di frutta. La maggior parte dei turisti, arrivati a questo punto, ripercorre la road to Hana al contrario. La parte più bella del tragitto, invece, è proprio quella che inspiegabilmente nessuno fa e che nessuna guida turistica o navigatore consiglia, cioè la strada che prosegue dopo Hana, che girando attorno al massiccio centrale dei vulcani, riporta verso Kahului passando da sud. Questa strada inizia dopo le cascate Wailua e passa attraverso la zona più selvaggia dell’isola; il primo tratto è tortuoso e sterrato, fattibile con qualsiasi auto in realtà, ma andando a passo d’uomo. Dopo qualche chilometro la strada è nuovamente asfaltata e percorribile con più tranquillità.

Haleakala National Park

Altra attrazione imprescindibile di Maui è il parco nazionale del vulcano Haleakala. L’accesso in auto è consentito fino alla sommità, dove ci sono gli osservatori astronomici. Esistono diversi tour organizzati per vedere l’alba dalla cima del vulcano, ma la proprietaria del nostro Airbnb ci aveva sconsigliato di prendere parte a questi tour e di optare per il tramonto. L’accesso al parco alla sera infatti è gratuito e meno affollato, mentre al mattino, dalle 3 in avanti, è a pagamento e c’è molta più gente. Noi comunque ci siamo presi una giornata intera per esplorare il parco, facendo una bella camminata lungo il sentiero che scende nella caldera e risalendo in tempo per assistere al tramonto.

Consiglio: portarsi molta acqua, della crema solare e vestirsi a strati; durante il giorno il sole picchia forte e non c’è ombra, mentre alla sera il vento è gelido e fa freddo, sono necessari pantaloni e maglia a maniche lunghe e giacca a vento.

Ultima – non per importanza – attrazione di Maui sono le balene. Le megattere (humpback whales) si possono vedere un po’ in tutte le isole nel periodo invernale, con un picco verso gennaio-febbraio, ma noi le abbiamo viste soprattutto a Maui. Stando in spiaggia nella zona di Kihei, si vedono anche ad occhio nudo durante tutta la giornata, ma se volete vederle più da vicino potete prendere parte a uno dei diversi tour di whale watching. L’offerta è varia, si va dalle imbarcazioni più grandi e caciarone, in cui i turisti sono più interessati a bere e mangiare che ad ammirare le balene, ai gommoni più piccoli (una decina di persone) che permettono di muoversi con più agilità. La legge vieta assolutamente di avvicinarsi alle balene a una distanza inferiore ai 50 metri circa (traducendo dalla distanza in piedi…) e di disturbarle in qualsiasi modo, ma questo basta per poterle vedere e fotografare meglio.

Per prenotare noi ci eravamo rivolti a un negozio della catena Boss Frogs, che affitta materiale da snorkeling economico ma offre anche la possibilità di prenotare delle gite. La compagnia si chiamava Bluewater rafting e, oltre alla capitana, era presente anche una biologa marina che spiegava il comportamento e la biologia delle balene.

Kauai: dove stare e cosa vedere

Delle tre isole che abbiamo visitato, Kauai è probabilmente quella che ci è piaciuta di più. Quest’isola rappresenta la quintessenza delle Hawaii, con una natura prepotente, paesaggi pazzeschi, intere zone ancora inaccessibili e incontaminate. A causa del clima umido, tutta l’isola è ricoperta da una fittissima foresta pluviale, tant’è che è anche chiamata the Garden island. Un altro soprannome di Kauai è Chicken island, a causa dei polli selvatici che sono onnipresenti. Pare che negli anni Ottanta dei nubifragi abbiano scoperchiato il tetto di alcuni pollai: i galli domestici così liberati si sono incrociati con i polli selvatici che già vivevano sull’isola e, da allora, in assenza di predatori, la popolazione è esplosa. Galli e galline sono letteralmente ovunque: nel parcheggio dei supermercati, in spiaggia, persino al ritiro bagagli dell’aeroporto. Il primo consiglio pratico che ci sentiamo di dare a chi volesse visitare Kauai è quindi quello di portarsi dei tappi per le orecchie per dormire, perché i galli (a decine!) iniziano a strillare al mattino presto, molto prima dell’alba.

A Kauai c’è una sola strada statale che percorre la costa da nord a sud. Le zone più turistiche sono Poipu (a sud) e Princeville/Hanalei (a nord). Volendo visitare un po’ tutto, può essere conveniente alloggiare nella porzione centrale sulla costa est: a Wailua, Kapaa o nel capoluogo Lihue.

Lihue non è una cittadina pittoresca, ma offre tutti i servizi ed è comoda per gli spostamenti; ogni zona dell’isola si trova entro un’ora di macchina.

Cosa vedere a Kauai

Il modo migliore per farsi un’idea complessiva dell’isola è fare un tour in elicottero. Avevamo letto diverse recensioni su molti siti di viaggi e tutti erano concordi nel dire che questa è un’esperienza irrinunciabile a Kauai. Siamo d’accordo! Se c’è un posto al mondo dove vale la pena fare un tour in elicottero, è proprio quest’isola. La gita è costosa, è innegabile, ma permette di ammirare dei posti altrimenti irraggiungibili e soprattutto di vedere per intero la Napali coast, la frastagliatissima costa vulcanica che fa bella mostra di sé su tutte le guide turistiche e le pubblicità delle Hawaii.

L’offerta di tour in elicottero è piuttosto varia, ma la vera differenza di prezzo è tra elicotteri con il portellone o senza. Senza portellone le foto risultano più nitide, perché manca il riflesso del vetro e la gita costa quindi un po’ di più. Se, come noi, opterete per un tour con portellone, ricordatevi di vestirvi di nero e a maniche lunghe per ridurre al minimo i riflessi; noi indossavamo anche mascherine nere. Dopo aver letto tutte le recensioni su Google e su TripAdvisor, abbiamo scelto la compagnia Air Kauai helicopters, e ci siamo trovati bene: volo tranquillo, senza sobbalzi, 6 passeggeri più il pilota, bellissimo tour su tutta l’isola con possibilità di fare foto e video per tutti i passeggeri indipendentemente dal lato dell’elicottero in cui si era seduti. Conviene prenotare con largo anticipo per il primo giorno in cui starete a Kauai, in modo che sia possibile posticipare la gita a un altro giorno, nell’eventualità di brutto tempo.

Napali Coast

La Napali coast si può vedere, oltre che dall’elicottero, anche dal mare o a piedi. Soprattutto in estate, quando il mare è tendenzialmente più calmo, vengono organizzati diversi tour in barca che partono dalla costa sud (Waimea) verso la costa. Per percorrerla a piedi, il punto di partenza si trova invece a nord, dopo Hanalei, entrando nell’Haena State Park. Il biglietto per questo parco, come dicevamo sopra, va prenotato con largo anticipo sul sito gohaena.com che apre le prenotazioni 30 giorni prima. La maggior parte dei visitatori prenota l’ingresso al parco con parcheggio e bus navetta fino all’ingresso, poi prosegue a piedi percorrendo il primo tratto del sentiero chiamato Kalalau Trail fino alla Hanakapiai beach, che si percorre in qualche ora. Da qui volendo parte una diramazione verso le cascate Hanakapiai falls (altre 2 ore sola andata). Generalmente a questo punto si torna indietro. Solo alcuni camminatori più esperti percorrono l’intero Kalalau trail fino alla Kalalau beach, impiegandoci 2 giorni e dovendo quindi campeggiare all’interno del parco. Comunque, il primo tratto del sentiero, quello fino alla Hanakapiai beach, è stupendo e offre dei panorami molto belli sulla costa, ed è adatto più o meno a tutti; ovviamente bisogna avere delle scarpe adatte e portarsi acqua e cibo.

Waimea canyon

Altra cosa imperdibile a Kauai è il Waimea canyon. Anche in questo caso si tratta di uno state park, si accede in auto e il biglietto comprende anche l’ingresso al Kokee state park, che si trova proseguendo sempre sulla stessa strada. Il canyon è impressionante, profondo 1000 metri e lungo una ventina di chilometri, è anche soprannominato il Grand canyon del Pacifico. Lo si può visitare semplicemente in auto, scendendo ai numerosi lookout sparsi lungo la strada per fare delle foto, oppure, molto meglio, percorrendo uno dei diversi sentieri: vi consigliamo di fare il Waimea canyon trail e proseguire lungo il Waipoo falls trail: la vista sarà appagante.

Il Kokee state park è famoso soprattutto per due punti di osservazione (Kalalau lookout e Puu o kila lookout) da cui vedere la Napali coast dall’alto. Il consiglio è quello di avere pazienza e attendere: questi lookout sono molto spesso immersi nella nuvole e la visibilità è nulla, ma aspettando anche solo 10-20 minuti potrebbe uscire il sole e offrire un panorama bellissimo.

E per le spiagge? Ci sono diverse località di mare sparse lungo la costa dell’isola, ma se dovessimo scegliere una spiaggia a Kauai, sarebbe Poipu beach: sabbia dorata, mare tranquillo, tartarughe e foche monache che prendono il sole indisturbate accanto ai bagnanti.

Big Island: dove stare e cosa vedere

Hawaii è l’isola che dà il nome a tutto l’arcipelago e, proprio per evitare confusione, viene spesso chiamata con il suo soprannome, the Big island.

Volendo tracciare una linea immaginaria da nord a sud, si possono distinguere due zone molto differenti: quella a est, dove si trova Hilo, molto umida, dove piove tutti i giorni, e la parte ovest dell’isola, dove si trova Kona, che è invece secca e assolata. Per visitare bene tutta l’isola conviene soggiornare prima in una zona e poi nell’altra, in modo da evitare i lunghi spostamenti. Noi siamo stati prima a Kona (3 notti) per fare vita da spiaggia, e poi vicino a Hilo (3 notti) per visitare li Volcanoes National Park. Kona e Hilo sono collegate tramite la Saddle road, che si percorre in circa 2 ore e attraversa il centro dell’isola passando tra i vulcani Mauna Kea e Mauna Loa; questa informazione è utile soprattutto se dovete organizzare degli spostamenti aerei: conviene prendere tutti i voli da Kona, che ha un aeroporto più grande e meglio servito rispetto a quello di Hilo, e conviene noleggiare l’auto e restituirla sempre a Kona.

Spiagge Big Island

Kona è anche il posto migliore dove soggiornare per visitare questa parte dell’isola, che offre soprattutto delle ottime spiagge, sia di sabbia bianca che di sabbia nera. Ce ne sono così tante che è impossibile vederle tutte, per cui esplorate! Quelle che ci sentiamo di consigliare sono: Anaehoʻomalu Beach, Hapuna Beach (è uno State park con prenotazione, si può prenotare l’ingresso sul sito internet del governo oppure direttamente sul posto arrivando al mattino presto; è una spiaggia molto grande di sabbia bianca, tenuta benissimo, il biglietto vale la pena!), Manini’owali Beach a Kua Bay (stupenda al tramonto), Kahalu’u Beach (spiaggia a sud di Kona di per sé non idilliaca, di ghiaia scura, ma a forma di baia riparata con barriera corallina e acque cristalline, quindi ottima per lo snorkeling; la parte più a nord è invece aperta e offre delle buone onde per imparare a fare surf, abbiamo noleggiato delle tavole per due giorni al negozio lì di fronte – Kahuluu bay surf and see – che ha prezzi sotto la media e offre anche lezioni private o di gruppo). Se volete mangiare un buon poke nella zona di Kona, vi consigliamo Da Poke Shack, vicino a Magic sand beach.

Volcanoes national park

La zona di Hilo è comoda soprattutto per visitare il Volcanoes national park. Molti turisti cercano albergo proprio al villaggio di Volcano, che ha come unico lato positivo proprio quello di essere a ridosso del parco, altrimenti si trova proprio fuori dalla civiltà. Se vi fermate più di una notte, forse conviene alloggiare nei dintorni di Hilo città, in modo da essere più comodi ai servizi (supermercati, pompa di benzina etc.). Il biglietto di accesso al parco dura 3 giorni e si può entrare e uscire a piacimento, anche di notte, per cui ci si può gestire la visita al meglio. Al centro informazioni del parco, che si trova poco oltre l’ingresso, i rangers – con una pazienza olimpica davvero encomiabile – spiegano tutto quello che c’è da vedere, i punti da cui osservare meglio l’eruzione e lo scorrere della lava, rispondono a tutte le domande e danno anche suggerimenti su come organizzare la visita in base ai propri tempi ed esigenze. Per farsi un’idea generale vi consigliamo di percorrere in auto la Chain of creters road fino al mare (molto bella la vista sulla scogliera e l’Holei sea arch) e scendere lungo i vari lookout segnalati. Dal centro informazioni parte anche il Crater rim drive, che percorre il bordo del cratere in senso antiorario, e che si può percorre anche a piedi lungo un sentiero bello, pianeggiante e incredibilmente poco frequentato. Non perdetevi la visita notturna al parco, per ammirare lo spettacolo della lava che erutta dal Kilauea sotto il cielo stellato.

Altra cosa da vedere vicino a Hilo è l’Akaka falls state park. Si tratta di un piccolo parco di foresta pluviale che ruota attorno a una magnifica cascata alta 135 metri. La visita in totale dura mezz’oretta e il biglietto (a inizio 2022) costa 5$ a persona, più 10$ a macchina per il parcheggio…Lasciando però l’auto a bordo la strada, qualche centinaio di metri prima dell’ingresso, il parcheggio è gratuito e consentito (per lo meno, così fan tutti!) per cui non vale la pena addentrarsi in auto fino all’accesso ufficiale al parco.

Una cosa che purtroppo non abbiamo potuto vedere a Big Island è la Waipio valley, nella parte nord-est dell’isola. Al momento della nostra visita la strada di accesso era stata chiusa per smottamenti, per cui le visite alla zona erano proibite. Pare che la valle di Waipio sia un giardino dell’Eden idilliaco, con campi coltivati, foreste, cascate, spiagge incontaminate e cavalli selvaggi che vagano liberi. Sarà per un’altra volta…

Parlando di cibo, se volete mangiare un buon poke a Hilo, consigliamo Suisan fish market. Si tratta di una pescheria, non di un ristorante, che compone poke da asporto col pescato del giorno. Potete gustarlo nel vicino parco cittadino Japanese garden.

San Francisco

Al ritorno dalle Hawaii ci siamo fermati tre notti a San Francisco. Sulla città troverete sicuramente guide più approfondite e recensioni più puntuali. Ci sentiamo di dare due soli consigli, sulla zona dove alloggiare e su una gita da fare.

Trovare un quartiere a San Francisco che sia relativamente economico, comodo per gli spostamenti, ben servito e soprattutto sicuro, all’inizio potrebbe sembrare un’impresa. Vi consigliamo quindi la zona limitrofa a Union Square. Restringete il campo di ricerca alla piazza e alle vie immediatamente attigue, perché a poche centinai di metri inizia il malfamato quartiere di Tenderloin, dal quale vorrete invece tenervi alla larga.

La giornata più bella che abbiamo passato in città è stata quella in cui abbiamo preso delle bici a noleggio al Ferry building e siamo andati a vedere il Golden gate bridge. Per una vista spettacolare sul ponte, vi consigliamo di attraversarlo (portatevi una giacca perché sul ponte tira un vento piuttosto forte) e salire al Battery Spencer sul lato sinistro. Per la gita dal Ferry building al Golden gate bridge, andata e ritorno, mettete in conto almeno 5 ore per fare le cose con calma.

Bene, speriamo di avervi dato tutte le informazioni utili per organizzare una bella vacanza fai-da-te alle Hawaii. Mahalo!

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