Capitale della cultura e dell’arte: a Borgo Castello di Gorizia arrivano le “panchine narranti”

Il 2025 è un anno davvero straordinario per Gorizia, la bella città del Friuli Venezia Giulia che, insieme a Nova Gorica in Slovenia, si divide il ruolo di Capitale europea della cultura. Insieme a questo ambito riconoscimento a livello continentale, ci sono tanti progetti che vogliono portare bellezza in questo luogo ai confini del Bel Paese. Ed è proprio con questo intento, oltre che per dare maggiore evidenza all’identità e alla ricchezza della tradizione, che Confcommercio Gorizia presenta le Panchine Narranti, un progetto artistico che ruota intorno all’installazione di quattro panchine artistiche ispirate alla natura, alla storia, alla tradizione e all’enogastronomia goriziana e realizzate in collaborazione con Associazione Prologo e Associazione Examina nell’ambito del PNRR Bando Borghi.
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Una rigenerazione urbana nel cuore pulsante di Borgo Castello
Le quattro panchine “narranti”, arricchite da vere e proprie opere scultoree, rappresentano un intervento di arredo urbano che impreziosisce Borgo Castello, la zona di Gorizia che ruota intorno all’antico maniero. Un intervento al centro dell’impegno concreto di Confcommercio Gorizia nella rigenerazione urbana in atto nel borgo ai piedi del Castello simbolo della città grazie al PNRR Bando Borghi, di cui l’associazione di categoria è soggetto attivo da oltre un anno come capofila de La Via del BorGO. Con l’installazione delle Panchine Narranti, Confcommercio Gorizia vuole valorizzare lo spazio pubblico di Borgo Castello, rendendolo più attrattivo e funzionale; promuovere l’identità locale attraverso l’arte e la cultura materiale del territorio; coinvolgere artisti locali, favorendo la produzione artistica contemporanea anche come elemento di valorizzazione della tradizione; migliorare l’esperienza urbana, offrendo ai cittadini e ai visitatori spazi di ritrovo arricchiti da elementi simbolici e di pregio.
Un viaggio, quello delle Panchine Narranti, scritto e interpretato da quattro artisti diversi:
- Damjan Komel (Šempeter pri Gorici – Slovenia)
- Lara Steffe (Moena – Trento)
- Stefano Comelli (Trieste)
- Paolo Figar (Gorizia)
Questi quattro artisti, nelle loro panchine-sculture, hanno rispettivamente rappresentato quattro aspetti dell’identità goriziana attraverso quattro simboli: il fiume Isonzo racconta la natura del territorio (Panchina della Natura di Komel), il merletto goriziano racconta la tradizione isontina (Panchina della Tradizione di Steffe), l’antico cancello di via Rastello racconta la storia del borgo (Panchina della Storia di Comelli), il mastelùt (vaso di mostarda) racconta l’enogastronomia goriziana (Panchina dell’Enogastronomia di Figar).
Le panchine narranti di Gorizia: dove si trovano e cosa rappresentano
Ognuna delle panchine artistiche installate a Gorizia ospita un manufatto artistico ispirato a un tema identitario del territorio e, grazie a un QR Code, dà accesso a specifici contenuti digitali, dal video dell’artista al racconto animato curato da Armando “Miron” Polacco, fino alla galleria fotografica di Borgo Castello. Soprattutto, ciascuna di queste panchine ha un tema e una narrazione che meritano un approfondimento.
La Panchina della Natura di Damjan Komel, dedicata al fiume Isonzo, si trova in Viale D’Annunzio, sul marciapiede lato civici pari, in prossimità della curva che porta alla Porta Leopoldina, storico accesso a Borgo Castello. È dedicata a Karl von Czoernig-Czernhausen, funzionario e studioso austriaco che contribuì alla fama turistica di Gorizia come “Nizza austriaca”. La Panchina della Tradizione di Lara Steffe, dedicata al merletto goriziano, è situata in Via Rastello, all’altezza del civico 52 (dove si trova la Bottega del Cappello di Confcommercio Gorizia), nella piazzetta che fa angolo con via delle Monache, oggi rinata come polo culturale e creativo. È dedicata alle suore Orsoline, che introdussero e diffusero l’arte del merletto in città.
La Panchina della Storia di Stefano Comelli dedicata al cancello di via Rastello è situata all’intersezione dell’antica via del commercio con Piazza della Vittoria, crocevia di storia mercantile e architettura veneziana. È dedicata a Leonardo, ultimo conte di Gorizia e figlio di Enrico VI di Gorizia e Caterina Garay. Infine, la Panchina dell’Enogastronomia di Paolo Figar dedicata all’uva e al mastelùt si trova infine in Piazza della Vittoria, sopra alla gradinata che conduce all’ingresso del Palazzo del Governo, uno dei cuori pulsanti della città. È dedicata a Giovanni Glessig, un offelliere (pasticcere) goriziano.
Un progetto per una nuova identità cittadina
Quello delle panchine di Borgo Castello a Gorizia è un progetto corale che ha viste coinvolte entità diverse, ma unite da un progetto di identità cittadina e di promozione del bello.
Gianluca Madriz, Presidente di Confcommercio Gorizia, ha presentato così la realizzazione del progetto: “Con questa iniziativa guardiamo al futuro del borgo: le Panchine Narranti sono infatti opere permanenti, che abbiamo fortemente voluto per raccontare l’identità del territorio durante l’importante appuntamento di GO! 2025 ma pensate per lasciare un segno tangibile nella valorizzazione del domani di questa parte meravigliosa della città. La rigenerazione urbana in atto a Borgo Castello è frutto dell’impegno profuso ogni giorno nell’ambito del PNRR Bando Borghi: le panchine sono un invito rivolto alle persone a essere parte attiva di questa rigenerazione, a fare rete, a condividere e a godere della bellezza che ci circonda. Le Panchine Narranti sono un esempio tangibile di come la cultura può rappresentare un’opportunità concreta per il territorio, i suoi abitanti e le sue realtà associative”.
Gli fa eco Monica Paoletich, Direttore di Confcommercio Gorizia: “Abbiamo ideato, sviluppato e realizzato questo progetto in stretta collaborazione con Associazione Prologo e Associazione Examina, due realtà goriziane che hanno messo le loro competenze, la loro esperienza e il loro amore per l’arte e la cultura a servizio del territorio in cui sono radicate. L’impresa culturale contribuisce a creare indotto a livello locale anche grazie alle nuove generazioni che si mettono in gioco nel terzo settore. Se il nostro territorio vuole essere appetibile deve avere un’identità attraente e suggestiva: per questo, da oltre un anno, abbiamo intrapreso il racconto di una proposta turistica attraverso linguaggi sempre nuovi che cerchiamo di veicolare in tutte le attività che organizziamo, fra cui quella delle Panchine Narranti che oggi presentiamo con grande emozione”.