L’isola di Pasqua? Dista meno di 100 chilometri da Roma: in questo borgo c’è un autentico Moai

È il posto giusto dove godersi una gita fuori porta, per rigenerarsi dallo stress quotidiano, e la sua vicinanza a Roma la rende anche una destinazione ideale da raggiungere in giornata.Del resto, tra i tanti borghi medievali della Tuscia, qui si capisce subito perché questo è uno dei più interessanti: già dal parcheggio gratuito, con il suo magnifico panorama, Vitorchiano si è mostrato in tutta la sua bellezza, circondato dal verde della natura circostante. Questa piccola località, un paesino adagiato su uno sperone di peperino, una roccia vulcanica tipica di queste zone, ha molte frecce al suo arco, compresa una che viene… dall’altra parte del mondo!
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Un moai tutto italiano
Appena fuori le mura di Vitorchiano che, come abbiamo visto, si trova a circa 100 chilometri a nord di Roma, è possibile ammirare addirittura una statua moai, le sculture tipiche dell’isola di Pasqua, che dalla nostra capitale dista 15mila chilometri. E sì, avete capito bene: non c’è alcun bisogno di attraversare mezzo mondo e raggiungere l’Isola di Pasqua per vederne una, ma basta venire qui in provincia di Viterbo.
Il motivo per cui è stata ideata una statua Moai italiana è per salvaguardare le gemelle dell’Isola di Pasqua che, con il grande afflusso di turisti da tutto il mondo, negli ultimi anni hanno subito un grave deterioramento. È così che, nel 1987, venne invitata una delegazione pasquense in Italia con il compito di trovare un tipo di roccia il più simile possibile al tufo, da utilizzare per restaurarle. La scelta è ricaduta sul peperino: basti pensare, infatti, che buona parte del territorio del Lazio è coperto da rocce vulcaniche (come nel caso del tufo ai Castelli Romani). Gli artisti provenienti dall’Oceano Pacifico, così, crearono a Vitorchiano una statua di prova che poi fu lasciata sul posto come attrazione turistica.
Il centro storico di Vitorchiano
Dopo aver ammirato il panorama da fuori e aver scoperto questo angolo di isola di Pasqua in pieno Centro Italia, ci si dirige il centro storico e una volta entrati da Porta Romana ci si può incamminare tra i pittoreschi vicoli del paese, fino a raggiungere Piazza Roma. Il paese è ricco di terrazze e punti panoramici, ma quello che colpisce è anche la cordialità delle persone che ci abitano, pronte ad aiutare per informazioni o anche solo dando il buongiorno. Un luogo in cui sentirsi i benvenuti. Nei pressi dei monumenti principali è presente una breve descrizione di ciò che si va a visitare e grazie proprio a questa cartellonistica, si scopre che a Vitorchiano sono state girate alcune scene del film Armata Brancaleone (di Mario Monicelli, 1966).
Un buon luogo in cui concedersi una pausa gastronomica nel borgo è il Ristorante Zafferano di Buzzi Paolo (via Borgo Cavour, 19), sicuramente piacevole grazie alla cortesia delle ragazze ai tavoli, alla velocità del servizio e ai piatti semplici e succulenti.
Cosa vedere nei dintorni di Vitorchiano
Appena pranzato, ci si dirige verso il centro botanico Moutan, distante giusto un paio di km dal centro. Qui si può trascorrere un’ora piacevolissima alla scoperta delle peonie cinesi. Sì, perché questo giardino di circa 15 ettari ospita la più vasta collezione al mondo di questi fiori. Parliamo di oltre 250.000 piante di differenti dimensioni, colori e varietà! Inoltre, tra aprile e maggio è possibile ammirare anche la fioritura del glicine.
Terminata la passeggiata, a non molta distanza si può visitare anche Sant’Angelo di Roccalvecce. Questo piccolo paesino che dista circa 15 km da Vitorchiano, fino al 2017 era ignoto ai più e anzi, stava conoscendo una triste situazione di abbandono. Grazie all’idea di uno dei suoi abitanti, Gianluca Chiovelli, il destino di questo posto ha preso totalmente un’altra strada e Sant’Angelo si è trasformato nel Paese delle Fiabe. Il progetto di Chiovelli, che vede la collaborazione di un team di street artists, è stato infatti quello di affrescare le facciate delle abitazioni con scene tratte dalle fiabe per bambini, iniziando da Alice nel Paese delle Meraviglie, il primo murales realizzato, nel quale le lancette dell’orologio segnano proprio la data in cui tutto ha avuto inizio: 11 e 27, ovvero il 27 novembre del 2017.