Tirano e la Valtellina

Valtellina e il Trenino Rosso del Bernina
Scritto da: BStefania
tirano e la valtellina
Partenza il: 08/09/2019
Ritorno il: 14/09/2019
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
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1° Giorno 08 Settembre 2019: Montefiascone – Aprica – Tirano (596 km)

Alle ore 09.00 siamo partiti da Montefiascone per le nostre ferie annuali, stavolta con un’ora di ritardo rispetto al solito, perché sabato sera Fabrizio è rientrato dal lavoro molto tardi e stamani prima di metterci in marcia siamo andati a salutare sua mamma. I miei li avevo salutati venerdì quando erano venuti da me. Stavolta lungo la strada abbiamo trovato più traffico del solito e pioggia a tratti, ciò ha contribuito ad incontrare più imbranati lungo la rete autostradale…chi cambiava corsia senza segnalarlo… chi con il camper occupava la 3° corsia con la 1° perennemente libera, forse la vedevano occupata! Siamo usciti sul lago d’Iseo per trovare un ristorante dove mangiare, ma essendo le ore 14.00 stavano chiudendo tutti, di conseguenza ci siamo fermati in un bar ad Esine per sgranocchiare due panini. Rifocillati ci siamo fermati ad Aprica per sgranchirci le gambe dalla lunga corsa in auto e prendere un caffè (parcheggio di un’ora € 1,00). Passeggiando abbiamo approfittato per fare un po’ di shopping. Da qui a Tirano ci vogliono ca.30 min… Avevo scelto Tirano perché centrale per i nostri spostamenti. Tirano è la “Città del Vino” per i sui terrazzamenti vitati che fanno da sipario alle prealpi Retiche, la “Città Slow” per la sua filosofia del vivere lento, ed oggi capolinea della Ferrovia retica. Avevo prenotato una camera matrimoniale Superior presso l’Hotel Corona in mezza pensione. Arrivati in hotel ci hanno dato la chiave elettronica per il box auto prenotato (box nr. 7 a € 72,00 per 6 giorni). Parcheggiata e scaricata la macchina abbiamo fatto il check in. La camera superior assegnata è chiamata D.o.M., molto spaziosa e moderna, il letto è grandissimo con un materasso duro come piace a noi e cuscini in memory foam…che spettacolo dormirci!!! Che dire del bagno, spazioso e dotato di tutto con lavabo in pietra, mi sono accorta poi che l’unica cosa che manca sono le bustine di plastica per gettare gli assorbenti. Come avremmo poi modo di constare, pulizia impeccabile, le recensioni su Booking.com si sono rivelate utilissime (come sempre). Ci siamo riposati un po’ e poi siamo andati a cena che viene servita all’Hotel Bernina della stessa catena, abbiamo preso i Pizzoccheri della Valtellina e i bocconcini di Capriolo il tutto innaffiato dal vino rosso Valtellina sup Sassella della Cantina Triacca.

2° Giorno 09 Settembre 2019: Tirano – Bormio – Tirano

Sarà l’abitudine, sarà l’adrenalina di essere in ferie e di andare alla scoperta di questi luoghi, alle ore 6.30 già avevo gli occhi aperti, ho atteso fino alle ore 7.00 poi giù dal letto. Ho lasciato Fabrizio dormire un po’ di più mentre io sono scesa a fare colazione, c’era l’imbarazzo della scelta, l’unica “pecca” è la macchinetta automatica per caffè e cappuccino, così l’ho trovata prevalentemente all’estero. Alle ore 9.00 siamo partiti alla volta del Parco Nazionale dello Stelvio, istituito nel 1935 e il più grande dell’arco alpino. Ma sopra Bormio con precisione a Bagni Vecchi c’era la strada chiusa a seguito di una frana che ci hanno detto accaduta la settimana prima, allora abbiamo ripiegato per Santa Caterina Valfurva ma anche lì strada chiusa per una frana accaduta a luglio. Abbiamo cambiato nuovamente programma salendo a Bormio 2000 per vedere il panorama e giocare con la neve. Scesi di qualche tornante abbiamo fatto una passeggiata nel bosco e passeggiando abbiamo trovato molti funghi, la maggior parte non commestibili, e uno scoiattolo. Siamo ritornati in centro a Bormio e lasciata la macchina al parcheggio coperto sotto l’ufficio informazioni (per 3 ore € 2,80) abbiamo percorso la pedonale via Roma ricca di negozio e monumenti da visitare come la Chiesa di Santo Spirito, chiesa sconsacrata con dei pregevoli affreschi all’interno, la Torre Alberti. Volevamo visitare la distilleria Braulio ma era chiusa per ferie ma ci siamo fermati all’annessa Steak House Braulio per la nostra sosta pranzo. Abbiamo preso un tagliere di salumi, una zuppa rustica con formaggio Casera e due Braulio per terminare, il tutto al costo di € 47,50. Abbiamo proseguito la passeggiata fino a Piazza Kuerc dove si trovano altri monumenti come la Chiesa dei SS Gervasio e Protasio di origine medievale. La facciata è a timpano ed è arricchita da un portale in pietra verde e da 2 nicchie ove sono posizionate le statue dei Santi cui è dedicata. L’interno, a navata unica, è arricchita da 8 cappelle laterali, a sinistra dell’altare è custodito un organo seicentesco, impreziosito da numerose cariatidi e sotto il quale è posizionata la “cappella del S.Sepolcro”. La Torre della Bajona e il Kuerc, il luogo dove un tempo avvenivano le adunanze e si amministrava la giustizia, infatti sulle colonne venivano affissi i decreti e le sentenze. Sulla piazza si affacciano anche molti palazzi affrescati.

Prima di ritornare a Tirano siamo saliti verso Oga per visitare una chiesa che si intravede da Bormio, è la Chiesa della Madonna del Caravaggio, peccato che era chiusa e che viene aperta solo in determinate date ma da qui il panorama su Bormio è spettacolare, infatti ci siamo fermati alcuni minuti per ammirarlo. Ripresa la macchina siamo ritornati a Tirano, Fabrizio è rientrato in hotel per riposarsi, io sono andata a fare una passeggiata nel centro storico. Ho attraversato l’Adda entrando per Posta Poschiavina e poi attraverso le stradine sono arrivata a Palazzo Salis (biglietto intero € 7,00 con audioguida). Il seicentesco palazzo merita una visita. Fu dimora della nobile famiglia Salis von Zizers, governatori e podestà della Valtellina di origine svizzera. Si accede dall’imponente portale barocco in pietra, si sale alle 10 sale decorate ed affrescate dove spicca il “Saloncello” con il soffitto riccamente decorato. Il percorso termina con il bellissimo giardino all’italiana. Ho proseguito la visita con la Chiesa di San Martino. Sono rientrata in hotel per fare una doccia e distendere le gambe aspettando l’ora di cena. Stasera Pennette con riduzione al vino Sessella e Bresaola con i caprini.

3° Giorno 10 Settembre 2019: Tirano – Livigno (76km) – Tirano (52km).

Oggi dopo colazione siamo partiti per andare a visitare e passare un’intera giornata a Livigno, paradiso dello shopping con boutique alla moda, ristoranti, dove si respira la tipica atmosfera di montagna. In andata siamo passati dal passo del Foscagno. Alle ore 10.30 eravamo alla Latteria di Livigno e al bar abbiamo ordinato 2 yogurt frozen per un totale di € 6,80, poi abbiamo chiesto di fare una visita guidata e ci hanno fornito 2 audioguide dicendoci che al termine avremmo avuto una piccola degustazione (€ 14,00). Il percorso è all’interno dello stabile lungo un corridoio con vetrate che guardano dentro lo stabilimento dove viene lavorato il latte. Digitando il numero delle vetrate sulle audioguide viene spiegato il processo di trasformazione del latte in burro, ricotta, yogurt e formaggio. Mentre la degustazione consiste in yogurt, bicchieri di latte e formaggi, da quello più molle tipo il Tosella a quello più stagionato come il Casera. A seguire abbiamo fatto una piccola passeggiata sulle sponde del lago. Prima di andare a pranzo abbiamo colto l’occasione di fare il pieno di gasolio al costo di 0,92€/lt…abbiamo risparmiato quasi 20,00 eur. Lasciata l’auto al parcheggio (€ 8,00 per 5ore) abbiamo fatto una piccola passeggiata in centro facendo un po’ di shopping per qualche pensierino. A pranzo siamo andati al Birrificio di Livigno con annessa Steakhouse. Qui si produce la birra più alta d’Europa, la 1816 il cui nome sta ad indicare l’altitudine di Livigno. Avevo visto questo locale seguendo una puntata di MelaVerde dove spiegavano che questa è l’attività di Andrea Rocca, mastro birraio che, con la moglie Tiziana, dal 2001 produce birra e la propone abbinata ad un menù particolare nel suo locale. Abbiamo ordinato uno stinco, wurstel e una degustazione di birre, avevo capito che dovevano essere quattro fisse più una che varia a seconda della stagione, invece ce ne hanno portate 6 di tutta la loro produzione in bicchieri piccoli più una stagionale, che buone!!! Tutte finite tranne l’acqua rimasta piena e abbiamo speso € 50,00. Dopo questo lauto pranzo ci siamo fermati un po’ nella veranda esterna, Fabrizio si è trattenuto di più mentre io ho raggiunto il MUS, Museo di Livigno e Trepalle che vuole testimoniare lo spirito di adattamento e l’arte di arrangiarsi con poco. Il museo è situato in un’antica abitazione e attraverso un percorso innovativo vuole aiutare a comprendere il passato di questo paese, il costo del biglietto è di € 3,50. Su MelaVerde avevo anche visto la sig.ra Menia che preparava le pomate con erbe officinali e passeggiando su Via Fontana ho trovato la casa, ho atteso qualche minuto ma non c’era nessuno. Rifacendo la strada al ritroso per raggiungere Fabrizio mi sono fermata a fare shopping nel negozio di NeroGiardini. Per rientrare a Tirano abbiamo oltrepassato il passo della Forcola, poi attraverso la Svizzera siamo passati per Poschiavo e Brusio. Pensavamo che dovevamo fare dei controlli alla dogana, invece nulla. I poliziotti erano dentro il gabiotto ma intenti a fare altro. Rientrati in hotel doccia rinfrescante e cena, ma con quello che abbiamo mangiato oggi solo una zuppa e verdure.

4° Giorno 11 Settembre 2019: Tirano – Trenino del Bernina – Sankt Moritz – Tirano.

Oggi la giornata è dedicata al trenino del Bernina. A piedi abbiamo raggiunto piazza delle Stazioni dove si trovano sia la Stazione Ferroviaria Italiana che la Stazione Ferroviaria Retica quella da dove alle ore 10.07 partiremo per Sankt Moritz. Il Trenino Rosso del Bernina è il treno più lento d’Europa e patrimonio dell’UNESCO dal 2008. Il treno parte da Tirano ed è composto da moderne e confortevoli carrozze panoramiche (BEX) con vetrate a cupola, online avevo prenotato 2 posti singoli in prima classe al costo di 288CHF. Avevo letto che bisognava arrivare prima per disbrigare le solite formalità doganali, ma come al solito nulla, siamo arrivati prima per niente. La costruzione della intera linea risale al 1910 e la prima corsa è stata effettuata nel 1913. Il treno percorre 2,5 km in territorio italiano, mentre il restante è in territorio svizzero. E’ una visita da non perdere, la natura che si attraversa in un viaggio di ca.2ore 15 min è da mozzafiato, ogni paese che attraversa ha un qualcosa che rimane nel cuore. Il percorso del trenino si snoda attraverso questi paesi:

Villa di Tirano passando accanto alla chiesa della Beata Vergine.

Campolocologno, dove sul tetto della dogana sventola la bandiera Svizzera.

Campascio la cui stazione è preceduta da piantagioni di piccoli frutti:ribes, lamponi e mirtilli.

Brusio con il viadotto elicoidale simbolo del trenino che nel 2010 ha spento 100 candeline e rappresenta un vero fiore all’occhiello della Ferrovia Retica e del Comune di Brusio. Si tratta di un vero miracolo di ingegneria di inizio ventesimo secolo, è in pietra e compie un giro completo di oltre 360°. Con il trenino si passa sotto la quarta campata e poi si sale di 20mt con la sola forza dell’energia idroelettrica.

Miralago, passata la stazione e all’inizio del lago di Poschiavo a 1800mt di altezza c’è la chiesetta medievale di San Remigio.

Si giunge a Le Prese,dove si trova l’Hotel Le Prese, alloggio prediletto dal filosofo Friedrich Nietzsche.

Si arriva alla stazione di Poschiavo dopo ca, un’ora dall’inizio del viaggio. Dopo che il treno ha transitato dalla stazione di Poschiavo, comincia nuovamente a prendere quota su un costone boscoso molto panoramico. In questo punto il percorso è costituito da una serie di ponti e gallerie, e al buio dei tunnel il treno compie un giro di 180°. Via via si incontrano piccole stazioni lungo l’antico sentiero del vino.

Prima di arrivare alla stazione di Cavaglia, nel fitto dei boschi si trovano le “marmitte dei giganti” 28 tra piccole e grandi buche nel terreno anche di 14mt di profondità, che si sono create dopo lo scioglimento dei ghiacci.

Lasciata la piana di Cavaglia il trenino compie altri 300mt di dislivello fino al Lag da Palù e guardando in alto si scorge la cima del ghiacciao del Piz Palù e si giunge alla stazione di Alp Grùm dove all’angolo dell’edificio è collocata una scritta in giapponese, in ricordo di un gemellaggio iniziato negli anni venti tra Svizzera/Giappone, tra la linea ferroviaria Tirano/Sankt Moritz e la ferrovia Hakone/Tozan.

Il trenino continua la sua arrampicata fino a 2253mt, all’Ospizio Bernina la cui stazione, leggermente più bassa del passo stradale è posta tra i due laghi, il lago Bianco, una diga ad alta quota che riposa ai piedi del ghiacciaio Piz Cembrena da cui riceve acqua pura e chiara e il lago Nero di origine naturale.

Superato il piccolo Ley Nair e il Ley Pitschen, iniziamo la discesa lungo la valle del Bernina. Dopo alcuni minuti di tragitto il treno inizia una lieve discesa e dopo la curva “Montebello” sulla sinistra appare il panorama della catena del Piz Bernina. Infine si giunge alla stazione di Morteratsch,dove la lingua del ghiacciaio Bernina ora guarda da lontano i viaggiatori ma agli albori della ferrovia lambiva la stazione. La leggenda ricorda un amore sfortunato tra la dolce Teresa e il pastorello Eratsch.

Pontresina, noto centro turistico con case in tipico stile engadinese la cui fama si deve a Clara Chris, giovane imprenditrice che iniziò per gioco ad affittare le stanze in esubero della propria casa con lo scopo non tanto lavorativo ma dal desiderio di trovar marito. Poco distante dalla stazione si apre la Val Roseg dove è possibile fare passeggiate con carrozze a cavalli (servizio OMNIBUS).

Dopo 2 ore e 15min di viaggio si raggiunge la cittadina di St. Moritz, gioiello delle Alpi e situata nell’Alta Engandina a 1856 mt. St. Moritz è una delle località turistiche più famose, dove eleganza ed esclusività la caratterizzano questa cittadina. E’ al centro del magnifico paesaggio dei laghi engadinesi e gode di un clima secco e frizzante. Il famoso sole di St. Moritz splende in media 322 giorni l’anno. Usciti dalla stazione abbiamo fatto un tratto di lungolago fino alla terrazza panoramica per fare alcune foto. Da lì abbiamo preso le scale mobili del St. Moritz Design Gallery fino in centro, Sankt Moritz Dorf, dove abbiamo passeggiato per un breve tratto sulla via Serlas, la via pedonale dello shopping e dei grandi alberghi, tra i quali il principale è il Palace-Hotel con la struttura di una fortezza e il tetto a guglie verdi, le cui foto della costruzione adornano i muri delle scale mobili. Mi spiace dirlo ma purtroppo a me non piace…meglio ritornare sul lungolago. Ci siamo fermati a mangiare al ristorante Pier 34 spendendo 55,70CHF per un hamburger, un’insalata e un pezzo di Torta Engandina.

Dopo pranzo abbiamo continuato la passeggiata sul lungolago, Sankt Moritz Bad, poi verso le ore 14.30 ci siamo incamminati per tornare in stazione, alle 15.11 avevamo sempre il BEX per rientrare a Tirano, treno che parte sempre dal Binario 6. Mi sono dimenticata di aggiungere che il treno ha anche una carrozza bar tra la prima e seconda classe, dove abbiamo preso, sia in andata che al ritorno, due caffè macchiati (3,50CHF all’uno) e 2 bottiglie d’acqua (4CHF a bottiglia) e che è presente una voce guida che oltre ad indicare le stazioni racconta in poche parole la storia dei luoghi che attraversiamo, devo aggiungere più esaustiva in andata che al ritorno. Alle 17.32 con la tipica precisione svizzera siamo arrivati a Tirano. Rientrati in hotel ci siamo concessi un po di relax prima di andare a cena, stavolta alle ore 19.00 avevamo già le gambe sotto il tavolo. Stasera abbiamo degustato una grappa veramente buona, L’Ambra della distilleria Francoli.

5° Giorno 12 Settembre 2019: Tirano – Oga (44km) – Grosio (30km) – Tirano (14km).

Oggi abbiamo a visita guidata, prenotata alle ore 10.30 al Forte Militare Venini a Oga, considerato una delle più suggestive testimonianze della guerra del 15/18. Siamo arrivati prima e lasciata la macchina al parcheggio dell’Hotel Al Forte siamo andati a prendere un caffè poi ci siamo incamminati lungo il sentiero che conduce al forte. Dal parcheggio ci si impiega ca. 5 min. È arrivato prima anche Marco, la nostra guida e responsabile del sito, e abbiamo iniziato subito la visita. Il costo del biglietto è di € 5,00 per persona + € 35,00 per la visita guidata. Il forte sorge in posizione strategica e dopo essere stato disarmato e ripulito è stato adibito a museo della Grande Guerra. E’ stata una visita molto interessante e Marco spiega molto bene, è dettagliato nell’esposizione, si vede che è appassionato del sito che gestisce. Il percorso museale si sviluppa su quattro livelli e permette al visitatore di percorrere ogni angolo della struttura, tanto da rendersi conto di come erano le condizioni di vita dei soldati e degli ufficiali durante la Prima Guerra Mondiale, le privazioni, l’igiene ma anche la grande abilità di come in due anni hanno costruito questa fortezza con scalpello e mani nude…si rimane letteralmente affascinati e sbalorditi. Al forte erano di stanza 100 soldati e 10 ufficiali. Il percorso di visita inizia con l’ingresso principale, la cui particolarità è il pavimento in legno che attraverso un meccanismo si apre creando un vuoto. Poi si passa alla cucina molto piccola, il reparto mensa e le latrine divise tra quelle dei soldati, più piccole rispetto a quelle degli ufficiali. Il piano terra include le stanze dei soldati con panche di paglia, che veniva cambiata una volta l’anno, e sacchi di lana di pecora che fungevano da sacchi a pelo. Si prosegue con le stanze degli ufficiali con le brandine, la stanza del generatore dove si sente ancora l’odore del gasolio e l’unica stanza piastrellata per evitare incendi, che serviva a dare corrente alla struttura, in tutte le stanze si vedono tubi di rame rivestiti di pelle di pecora ancora in perfette condizioni. Si sale al primo piano che ospita i locali destinati ad uso bellico, qui si trovano le quattro torrette dei cannoni corazzate, le riservette degli esplosivi, la cui comunicazione è legata all’interfono, un tubo che collegava i due ambienti da dove venivano impartiti gli ordini e la richiesta di munizioni trasportate rigorosamente a mano. Le torrette potevano compiere un giro di 360° con una gittata di quasi 13 km superando le Alpi, questo perché erano cannoni della Marina Militare Italiana. Poi con Marco siamo scesi nei sotterranei dove fra cunicoli e passaggi segreti si trovavano le polveriere e il reparto caldaia che garantiva il riscaldamento a tutto il forte attivo fino al 1958. Siamo saliti sul piano del tetto dove abbiamo potuto vedere esternamente le torrette e godere di una vista mozzafiato sulle vette circostanti. Dopo questa visita che ci ha particolarmente colpito, siamo acesi a Grosio a mangiare presso il ristorante Red Fox assaggiando sempre prodotti locali e bevendo un buon vino rosso locale spendendo € 43,00. Mentre Fabrizio è rimasto in paese al parco di Villa Visconti Venosta facendo amicizia con un dipendente comunale che tagliava l’erba, io ho fatto la visita guidata delle ore 14.00 al Parco delle Incisioni Rupestri al costo di € 5,00. Il parco è stato istituito nel 1978 e il percorso inizia con la roccia a forma di dorso di balena, la cosiddetta Rupe Magna, dove ci sono le incisioni scoperte nel 1966 dal dott. Pace. Le figure incise sono uomini stilizzati oranti o armati, animali, coppelle, figure femminili. Da qui attraverso un sentiero si arriva ai ruderi di due castelli, il Castello Vecchio di S. Faustino risalente al X secolo e utilizzato come punto per riscuotere il dazio, e il Castello Nuovo visconteo del XIV secolo. Al termine della visita di ca.1 ora e 30 min siamo rientrati in hotel per una doccia, relax con shopping e poi cena.

6° Giorno 13 Settembre 2019: Tirano – Teglio – Bianzone – Villa di Tirano (15km) – Tirano.

Stamattina, nostro ultimo giorno in Valtellina, siamo andati a visitare Teglio, la patria del pizzocchero, il cui centro storico è ricco di edifici medievali come la Torre de li Beli Miri, situata sul dosso a sud del paese ed è quanto rimane del castello medievale, oggi simbolo del paese. Scendendo dal parco abbiamo visitato la chiesa romanica di San Pietro. Da non perdere la visita di Palazzo Besta (biglietto d’ingresso € 4,00). La visita inizia dalle vecchie cantine dove oggi sono raccolti pietre con incisioni, poi si accede al cortile quadrato con due ordini di logge le cui pareti sono interamente coperte di affreschi con scene dell’Eneide. Al primo piano si visitano alcuni preziosi ambienti come il salone d’onore decorato con scene tratte dall’Orlando Furioso. Alle ore 11.00 abbiamo lasciato Teglio in direzione di Bianzone per andare a visitare con pranzo degustazione incluso, la Tenuta La Gatta della Cantina Domenico Triacca, azienda a conduzione familiare la cui sede è presso un antico convento domenicano del ‘500 circondato da 13 ettari di vigneto dove è possibile passeggiare tra i filari terrazzati e visitare l’antica cantina per scoprire le uve Nebbiolo. Ci attendeva Ivana che ci ha accompagnato prima ai vigneti spiegandoci la nascita e lo sviluppo dell’azienda, poi siamo passati allo shop per un aperitivo e poi passando attraverso la cantina contenenti le barrique per la conservazione del vino siamo saliti nella sala a fare la degustazione (4 vini con pranzo annesso a € 35,00 per persona).

Un po brilli…o meglio allegri…siamo scesi allo shop per comprare qualche bottiglia. Ritornando verso l’hotel Fabrizio è andato a riposa mentre io sono scesa a Villa di Tirano per visitare il Santuario mariano della Beate Vergine di Tirano edificata nel Cinquecento sul luogo dell’apparizione della Beata Vergine al tiranese Mario Omodei, promettendo la cessazione della pestilenza che colpiva il bestiame. All’interno, a tre navate a croce latina, nella cappella di sinistra è il luogo dell’apparizione, qui è custodito anche un antico ed imponente organo barocco, tra i più grandi in Europa. All’uscita dalla chiesa, lo spettacolo è stato veder passare ben 3 treni rossi che transitano vicini alla chiesa. Prima di rientrare in hotel mi sono fermata al negozio di prodotti tipici LA NUOVA BOTTEGA per fare acquisti. Ho comprato i Pizzoccheri, marmellate varie e il Pesteda, un condimento aromatico ideale per la carne. Un po di relax in camera, cena e preparazione dei bagagli, domani si parte per rientrare a casa.

7° Giorno 14 Settembre 2019: Tirano – Montefiascone.

Dopo la prima colazione e salutato i ragazzi della reception alle ore 8.00 siamo partiti per rientrare a casa. Ci siamo fermati a Villa di Tirano per comprare le mele in un presidio della Coldiretti e proprio davanti al negozio c’era il Ponte di Sasso che segna l’ingresso nella zona. Per pranzo ci siamo fermati a Monte San Savino presso il ristorante L’Osteria della Chianina, niente di speciale o meglio carne buonissima ma il servizio lento e soprattutto…”ma non potevate andare da un’altra parte!!!”

Alle 16.00 eravamo a casa con 1668 km percorsi.



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