tesori di giordnia e relax sul mar rosso
Pomeriggio a disposizione che sfruttiamo per un riposino e poi una visita alla città di Aqaba, preziosa per la Giordania come sbocco sul mare, porta un po’ di refrigerio a chi viene dai deserti rosa più a nord. Le sue spiagge sabbiose e le sue scogliere coralline sono le più pulite del Mar Rosso anche se abbiamo trovato la città molto calda e poco pulita rispetto al resto della Giordania. Aqaba è inoltre un porto franco dove le tasse locali sui beni sono ribassate. Visitiamo la spiaggia privata del nostro albergo pulita ma modesta. Restiamo un po’ delusi dall’ambiente ma forse il mare è migliore in altre parti della città. Rientriamo per la cena e a nanna presto, il giorno seguente ci aspetta una lunga trasferta.
27.07.2009 Sveglia alle ore 06.00, colazione e… Primi contatti con i nostri “compagni di viaggio prestige”. Partenza ore 07.00 con destinazione finale Amman. Attraversiamo parte del Wadi Araba lungo 166 km e si estende dal Golfo di Aqaba al bordo meridionale del Mar Morto. Che si trova a 417 m sotto il livello del mare, il punto più basso della superficie della Terra. Dopo diverse soste per ammirarne il paesaggio arriviamo al Dead Sea Spa hotel dove sostiamo per provare l’emozione di galleggiare nel Mar Morto e successivamente per il pranzo. Il Mar Morto è un lago situato tra Israele (e il territorio della Cisgiordania) e la Giordania. Chiamato anticamente “Asfaltide” Le acque del Mar Morto sono conosciute fin dai tempi dei Romani per le loro qualità curative. Maher ci propone al termine del soggiorno “marino” l’escursione facoltativa a Betania, luogo del battesimo di Gesù. Accettiamo la proposta e al termine del pranzo ci rechiamo sulla zona che si trova di fronte a Gerico e che viene identificata da duemila anni come quella in cui Gesù Cristo fu battezzato da Giovanni Battista. Le scoperte archeologiche registrate a partire dal 1966 tra il Fiume Giordano e Tell Al-Kharrar hanno consentito di identificare questa regione come la biblica “Betania oltre il Giordano”, dove Giovanni viveva al tempo in cui battezzò Gesù. Scendiamo fino al fiume Giordano, ridotto a un modesto corso d’acqua al confine con Israele. Ne immergo i piedi a pochi passi dalla bandiera. Terminata la visita e recuperato chi non ha preso parte all’escursione ci dirigiamo ad Amman e all’albergo Regency Palace (Geneva per gli altri), cena con Carla e Fabio che conosciamo meglio e con i quali leghiamo, passeggiata serale per l’acquisto di acqua (il clima della Giordania ci fa bere come cammelli) e…..Buona notte.
28.07.2009 Sveglia alle 08.000, colazione e ritroviamo bus e guida alle 09.00. La mattinata è dedicata alla visita di Amman, la capitale e la più popolosa città della Giordania. Dapprima la Moschea di re Abdullah. Costruita negli anni ’80 dal defunto re Hussein è l’unica moschea di Amman che accoglie visitatori non mussulmani ed è caratterizzata dalla sua inconfondibile cupola blu purtroppo per poter entrare alle donne è richiesto di coprirsi il capo e messi a disposizione dalla Moschea stessa un lungo vestito nero col cappuccio che ci fa sembrare dei Belfagor. Prossima tappa la Cittadella, Jabel al-Qala una collina al centro della città dove sono stati ritrovati i resti dei più antichi insediamenti all’interno dell’area urbana di Amman. Da questa collina si può ammirare un bel panorama sulle case delle città, e si comprende molto bene da cosa deriva il sopranome di “città bianca”. Si ha anche una bella visione del teatro romano dalla parte in cui la collina scende a strapiombo sulla città. “Scendiamo” con il bus fino al Teatro Romano costruito, probabilmente tra il 138 e il 161 d.C. Sotto l’imperatore Antonio Pio, sfruttando il ripido fianco del colle al-Jaufa. Con la capacità di di 6000 posti è il teatro più grande della Giordania e grazie alla sua ottima acustica è tuttora utilizzato. Al termine della visita, nuova meta: con il nome Castelli del Deserto sono conosciuti tre castelli della Giordania, due dei quali costruiti nell’VIII secolo dagli Omayyadi nei pressi dell’attuale confine con l’Iraq. Al-Azraq, Qasr al-Kharana, Qusayr Amra. Rientro ad Amman per la serata, chi sceglie una discoteca della città e chi invece una passeggiata 29.07.2009 Sveglia alle 08.00 e partenza per Jerash, l’antica Gerasa, e capitale dell’omonima regione giordana, nel nord del paese, a circa trenta chilometri dalla capitale Amman, con resti romani meglio conservati persino di quelli italiani! L’ingresso al sito archeologico di Jerash, è segnato dall’imponente arco di trionfo costruito in onore dell’imperatore Adriano. Circondato da spesse e lunghe mura, intervallate da porte e torri, Jerash ospita, tra i suoi resti più importanti, un’antica piazza ovale circondata da un colonnato composto da 56 colonne di stile ionico, il tempio di Artemide, il più maestoso del sito, il teatro, che ha una capienza di 4.000 persone e che viene ancora oggi utilizzato una volta all’anno durante il Festival della città. Poi ci sono alcune chiese costruite in epoca bizantina, tra cui quelle che sono state conservate meglio sono quelle di S.Giorgio, S.Giovanni e Ss. Cosma e Damiano, che hanno alcune mura in comune. Pranzo presso il ristorante del sito e nel pomeriggio partenza per Ajlun una cittadina situata nei pressi del Parco Nazionale di Dibbin.. Visitiamo il castello considerato uno dei maggiori esempi di architettura militare araba. Esso sorge a 3km da Ajlūn, alla quale deve il nome, su una montagna alta 1.250m, dalla quale è possibile vedere la valle del fiume Giordano e i monti della Galilea.Rientro ad Amman per cena e pernottamento 30.07.2009 Dopo la prima colazione, lasciamo Amman in direzione di Petra, che raggiungeremo in serata, nel frattempo visitiamo altri luoghi. Prima sosta Madaba, “la città dei mosaici”. La principale attrazione di Madaba, che si trova nella chiesa ortodossa di San Giorgio, è un mosaico bizantino del VI secolo, che rappresenta Gerusalemme e altri luoghi sacri. La mappa misura 25 x 5 metri che conta ben 5 milioni di tessere di pietra colorata, raffigura monti e valli, villaggi e città fino al delta del Nilo. Questo mosaico sicuramente il migliore tra gli innumerevoli mosaici che si possono ammirare nelle chiese e nelle case di Madaba.
E’ la volta del Monte Nebo, dieci minuti più a ovest di Madama, il luogo più venerato della Giordania, il Monte Nebo, con il monumento dedicato a Mosè. La leggenda racconta che qui morì e fu sepolto, dopo aver visto la Terra Promessa. Da un piazzale di fronte alla chiesa si gode una vista stupenda attraverso la valle del Giordano e il Mar Morto fino ai tetti di Gerusalemme e di Betlemme.! Sul punto più elevato della montagna, Syagha, sono stati scoperti nel 1933 i resti di una chiesa e di un monastero.La tappa successiva ci porta al Castello di Kerak ma prima di raggiungerlo i nostri uomini (o meglio Claudio) devono dar prova di forza e spostare un’auto mal parcheggiata sul ciglio della strada (attesa di circa 5 minuti del proprietario che causa una lunga coda di auto alle nostre spalle) che impedisce al pullman di continuare (strada stretta). Per raggiungere Karak si passa prima attraverso il Wadi Mujib, un ripido canyon profondo 1000 metri. La fortezza è un dedalo di sale dalle volte in pietra e corridoi interminabili. Il castello è un edificio maestoso, ed è certamente fra i più impressionanti esempi del genio architettonico militare dei crociati. In serata raggiungiamo Petra, albergo Crowne Plaza, su consiglio della guida prenotiamo i biglietti per Petra by night: candele lungo il percorso a piedi del siq che porta al tesoro e poi al tesoro stesso dove dei musicanti suonano i loro strumenti. Resti catturato dalla magia della notte. 31.07.2009 Petra: come descrivere questa splendido sito? Un operatore ci ha seguito e filmati e così abbiamo un ricordo visivo della nostra visita.Petra è il lascito dei nabatei, l’operoso popolo arabo che si stabilì in Giordania oltre 2.000 anni fa. I nabatei dominavano le rotte commerciali dell’antica Arabia, imponendo pedaggi e proteggendo le carovane cariche di spezie e sete indiane, avorio africano e pelli d’animali. Il Regno Nabateo durò per diversi secoli, e Petra divenne una città ammirata ovunque per la sua cultura raffinata, l’imponente architettura e l’ingegnoso complesso di dighe e canali. Alla fine, comunque, l’imperatore romano Traiano annesse il regno. A partire dal XVI secolo Petra venne completamente dimenticata dall’Occidente, e rimase tale per almeno 300 anni. Poi, nel 1812, un viaggiatore svizzero di nome Johann Ludwig Burckhardt persuase la sua guida a condurlo sul sito della presunta città perduta. Prendendo appunti e disegnando schizzi di nascosto, scrisse “sembra molto probabile che le rovine a Wadi Musa siano quelle dell’antica Petra”.Il sito è situata a mezza strada tra il Golfo di Aqaba e il Mar Morto, La posizione nascosta, tra rocce e pareti scoscese, e la disponibilità di acqua fecero del sito un luogo propizio allo sviluppo e alla prosperità di una città. Petra è una città scavata nella roccia e situata tra anfratti della montagna, sicché roccia e pietra sono visibili in ogni punto del sito. Le costruzioni della città sono in gran parte ricavate nell’ arenaria. Una caratteristica particolare di queste arenarie è la variazione del colore, con sfumature dal giallo ocra al rosso fuoco al bianco, dovute alla diversa concentrazione degli ossidi durante il lungo processo di consolidamento. Queste spettacolari variazioni cromatiche sono particolarmente visibili sui soffitti di molti edifici di Petra. Alla città si accede attraverso il Siq, una stretta gola, lunga più di 1 chilometro, fiancheggiata da ripide pareti rocciose alte 80 metri. Attraversare il Siq è un’esperienza unica: i colori e le formazioni rocciose ci lasciano a bocca aperta. Una volta raggiunta la fine del Siq, scorgiamo finalmente il Khazneh (il Tesoro). Il Tesoro è solo la prima delle molte meraviglie che offre Petra. Non appena si entra nella valle di Petra si viene sopraffatti dalla bellezza naturale di questo luogo e dalle sue meraviglie architettoniche. Sono centinaia le tombe scavate nella roccia per durare in eterno e 500 di esse sono sopravvissute, vuote ma affascinanti dal momento in cui si varca la soglia e ci si addentra nella loro oscurità. Qui si trova anche un’imponente costruzione nabatea, un teatro in stile romano, in grado di ospitare 3000 spettatori. Sono visibili obelischi, templi, altari sacrificali e strade colonnate, All’interno del sito vi sono altri due musei: il Museo archeologico di Petra e il Museo nabateo di Petra. Entrambi ospitano i reperti degli scavi effettuati nella regione di Petra e ne raccontano il passati. All’interno del sito, numerosi artigiani della città di Wadi Musa e di un vicino insediamento beduino hanno allestito delle bancarelle per la vendita di prodotti artigianali locali, come vasellame e gioielli beduini e bottiglie di sabbia variopinta della zona. La visita con Maher si protrae per tutta la mattina e dopo pranzo “scaliamo” la scalinata di 800 gradini scavati nella roccia per raggiungere l’imponente Monastero di Ad-Deir che . Dall’alto domina la vallata. Siamo rimasti nel sito dalle nove del mattino fino alle 18.00 ma sono molti i sentieri e le salite che rivelano, centinaia di tombe scavate nella roccia, facciate di templi, sale funebri e bassorilievi, ma ci vorrebbero molti giorni per completare la visita: un palazzo tombale in stile romano, un colo santuario commemorativo della morte di Aronne, il fratello di Mosé, costruito nel XIII secolo dal sultano mammalucco sul Monte Aronne (Jabal Haroun) nella catena Sharah. Questi panorami raggiungono il massimo del fascino la mattina presto e il tardo pomeriggio, quando il sole conferisce calde sfumature alle pietre multicolori, e si può ammirare la bellezza di Petra come la vide Burckhardt nel 1812. Quando egli compì il suo viaggio la strada era lunga e difficile, mentre oggi poche ore di guida da Amman vi permettono di raggiungere questa destinazione indimenticabile. Il nostro albergo (Crown Plaza) si trova dinanzi il sito e possiamo ammirarne il tramonto prima di cena.
01.08.2009 Solo un terzo del gruppo decide di approffitare della gita alla Piccola Petra sito archeologico collocato poco lontano da Petra. A differenza di Petra, nella quale i Nabatei vivevano e seppellivano i propri morti, Piccola Petra fu pensata per ospitare le carovane provenienti dall’Arabia e dall’Oriente, che andavano sino in Siria ed in Egitto. Per poterli far sostare dopo la traversata del Wadi Rum, i Nabatei scavarono prima delle piccole grotte nella arenaria, arrivando poi a costruirne di grandiose per il numero di carovanieri che vi sostavano. Come Petra anche questo sito fu “riscoperto” da Johann Ludwig Burckhardt, il quale però non gli dedicò particolare attenzione, nel 1812. Egli considerò Piccola Petra parte di Petra stessa e fu così identificata sino alla metà del secolo scorso. Rientriamo a Wadi Musa dove ci attendono i nostri compagni di viaggio al King’s Way Hotel e sosta per il pranzo al Mövempick Nabatean. Nel pomeriggio partenza per il Wadi Rum, e gita in fuoristrada attraverso il deserto che si conclude dopo il tramonto con la cena in un accampamento beduino con balli al seguito. Proseguiamo per Aqaba per la notte, una coppia rimane al campo.
02.08.2009 Lasciamo l’albergo alle 11.30 per l’aeroporto dove ci attende il volo della Neos che porterà una decina di noi a Sharm el Sheik e gli altri rientrano a Milano.
Arrivati al Seaclub Royal Nubian di Sharm abbiamo la piacevole sorpresa dell’assegnazione della Royal Suite: due camere, due bagni con vasca idromassaggio, TV schermo piatto + DVD, due entrate indipendenti, stanza jacuzzi per 4 persone. Non abbiamo capito il motivo dello scambio, se per pubblicità o perchö servissero i nostri bungalows. 03.08.2009 – 09.08/.2009 Giorni di pieno relax, con tanto sole e mare e giochi fantozziani. Un appunto, ,Sharm è dintata la Rimini dell’Egitto: ombrelloni e lettini ovunque con poco spazio fra una sistemazione e l’altra, 150 alberghi in zona ed altri in costruzione!!.Me la ricordavo più “libera”. Inoltre la barriera corallina è stata rovinata dai turisti incompetenti ed incoscienti che ci “camminano” sopra. Un vero peccato .