Terra Santa

La Terra Santa, luogo che lascia un segno Per festeggiare il nostro 40° anniversario di matrimonio, io e Luisa abbiamo scelto un viaggio in Terra Santa, consapevoli di andare incontro a forti emozioni. E così è avvenuto. Certe emozioni però, non si possono spiegare a parole, perché quella Terra, martoriata da continui conflitti, possiede e...
Scritto da: ricky74
terra santa
Partenza il: 18/06/2009
Ritorno il: 25/06/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
La Terra Santa, luogo che lascia un segno Per festeggiare il nostro 40° anniversario di matrimonio, io e Luisa abbiamo scelto un viaggio in Terra Santa, consapevoli di andare incontro a forti emozioni. E così è avvenuto.

Certe emozioni però, non si possono spiegare a parole, perché quella Terra, martoriata da continui conflitti, possiede e sprigiona una magia indescrivibile, perciò bisogna visitarla.

Abbiamo percorso il territorio di Israele da nord a sud con una cartina geografica decritta come ai tempi della vita terrena del nazareno Gesù, proprio per capire il Suo percorso: abbiamo attraversato la Galilea, la Samaria e la Giudea.

Parte della ex Giudea, appartiene oggi alla Palestina e di conseguenza il nostro percorso ci ha portato anche davanti al “ mostruoso muro “ che divide le due entità: Israeliani e Palestinesi.

Noi non abbiamo incontrato alcun tipo di difficoltà, ci è sembrato anzi che entrambi i popoli vivano in armonia, ma naturalmente il nostro giudizio è da “ Turisti per caso “ , dovremmo soggiornare più tempo per poter dare un giudizio obiettivo.

Certo è che tutta quella fascia di terra Mediorientale è traboccante di fascino e di suggestione. Naturalmente chi è credente prova ulteriori particolari emozioni: vedere la casa-stalla dove è nato Gesù ( Betlemme); i luoghi della crescita ( Nazaret, con la strada dei falegnami); la località dove ha lasciato alle moltitudini un meraviglioso messaggio ( Monte delle Beatitudini), il lago dove dialogava con gli Apostoli ( Lago di Tiberiade); il luogo della sofferenza ( Gerusalemme) e moltissimo altro ancora, ci ha causato dei piacevoli brividi ! Ma siamo convinti che anche gli agnostici o addirittura gli atei, trovandosi su quella Terra, si sentirebbero diversi e rientrerebbero nelle loro case con qualche domanda in più nei loro cuori.

Siamo partiti il 18 giugno con un programma di otto giorni da trascorrere fra Israele e la Palestina e sette notti: tre a Nazaret e quattro a Betlemme.

Partiti in aereo da Orio al Serio (BG), dopo tre ore e mezza di volo siamo atterrati a Tel Aviv. Questa città ha esattamente cent’anni, fondata nel 1909 da un gruppo di coloni sionisti su dune desolate, oggi è una bellissima città con 500.000 abitanti, affacciata sul Mare Mediterraneo.

Tel Aviv significa “ La Collina della primavera” è la capitale economica ed è gemellata con Milano.

La successiva tappa ci ha visti ad Haifa, città anch’essa sul Mediterraneo, porto di Gerusalemme e terza città di Israele. Molta luminosa, ricca di un passato storico di notevole importanza. Oggi ha 250.000 abitanti.

Sopra questa città si trova il Monte Carmelo e qui ci siamo imbattuti nel primo incontro con i luoghi religiosi: Il Monastero chiamato Stella Maris, abitato dall’ordine religioso dei Carmelitani, nato sopra la grotta dove il biblico profeta Elia (El ia), si ritirava a pregare. La grotta è ancora visibile.

Dal Monte si può ammirare la bella località di San Giovanni d’Acri, ultima roccaforte dei Crociati, che l’abbandonarono nel 1291, dopo la settima crociata.

Il giorno seguente di buon mattino, attraversato il suk (mercato) di Nazaret, ci siamo recati sul luogo dove l’Arcangelo Gabriele è apparso a Maria, logicamente ora sopra la casa della Vergine, abbiamo trovato una splendida Chiesa. Trovarsi davanti al punto dove, per i cristiani, tutto è iniziato, non ci ha lasciati indifferenti. Successivamente, siamo saliti sul monte Tabor, dove i Vangeli parlano della trasfigurazione di Gesù; qui abbiamo visitato una significativa Chiesa costruita nel 1924 su disegno di un architetto italiano: Barluzzi.

Le ore passavano troppo velocemente, perché le cose da vedere erano tantissime.

Il giorno dopo c’è stata l’esperienza del Lago di Tiberiade, chiamato anche: Mare di Galilea o Lago di Genesaret. L’abbiamo attraversato in barca e dopo una sosta in centro lago per un raccoglimento, siamo sbarcati in prossimità di Cafarnao. Questa località era un luogo molto frequentato da Gesù, qui si trovano ancora testimonianze descritte nella Bibbia, inoltre ci sono delle vestigia risalenti a duemila anni or sono, compresi resti della casa di Simone, chiamato Pietro. Questo luogo è sotto la protezione dei Frati Francescani.

E’ stata poi la volta di Tabgha, sempre sul Mare di Galilea dove avvenne la moltiplicazione de pani e dei pesci e la conferma del Primato all’Apostolo Pietro. Di seguito siamo saliti sul monte delle Beatitudini e tra una meraviglia e l’altra, abbiamo ammirato un magnifico panorama sul Lago di Tiberiade.

Abbiamo visitato in seguito un Kibbutz. Questo luogo è una vera testimonianza dell’abilità del popolo di Israele, che da un terreno incolto assegnato loro come Stato nel 1948 dalle Nazioni Unite, hanno saputo far nascere floride distese di campi, ricchi di vegetazione, prodotti agricoli e alberi da frutti.

All’interno dei Kibbutz si possono trovare Sinagoghe, Centri culturali e Biblioteche.

La tappa successiva è stata sul fiume Giordano, affascinante corso d’acqua circondato da una verdeggiante vegetazione, che divide Israele dalla Giordania. Poi è stata la volta di Cana, città del primo miracolo di Gesù: la trasformazione dell’acqua in vino durante un banchetto di nozze.

Il giorno seguente abbiamo visitato Cesarea Marittima, località sul Mare Mediterraneo fatta costruire da Erode il Grande, residenza del Governatore della Giudea: Ponzio Pilato.

E’ ancora visibile un acquedotto romano e nelle vicinanze si possono vedere le rovine d una cittadella fondata dai Crociati nel XII-XII secolo.

La tappa successiva: Jaffa, chiamata “La bella”, un’altra città che si affaccia sul Mediterraneo. Antico porto romano, porto dei Crociati e porto delle truppe francesi di Napoleone. Affonda le sue radici in un passato molto lontano. Essa esiste da 3600 anni ed il suo nome compare in documenti assiri ed egiziani molto antichi.

E’ stata poi la volta della visita alla città che ci incuteva una certa agitazione, una tappa particolarissima: Gerusalemme.

Città delle tre religioni Monoteiste, magnifico luogo abitato da ebrei, cristiani, musulmani.

Incontro di moltitudini, con le loro tradizioni, usi e costumi.

La città vecchia è racchiusa tra quelle antiche mura ricostruite tante volte nei secoli, tranne il lato occidentale, coevo di Salomone figlio di Davide.

Dentro queste antiche mura si trovano: La Basilica del Santo Sepolcro, la via Dolorosa, la Casa dell’ultima Cena, il Golgota, la Casa della Dormizione di Maria Vergine, la spianata delle Moschee, il Muro del pianto e tanto tanto altro ancora.

Una città che non si può dimenticare, entra in noi, lascia un segno.

Abbiamo visitato anche Gerusalemme notturna e lasciamo a chi ci legge, immaginare l’atmosfera che si incontra.

Lasciata la capitale, un’altra città ci attendeva: Betlemme.

Questa località, ci accoglieva al tramonto e subito alla nostra mente ci appariva il presepe. In effetti, la struttura delle case tutte squadrate e grigie, ricorda il simbolo natalizio.

Il nostro albergo era addirittura adiacente alla Basilica della Natività, custodita da Cristiani-Ortodossi e dopo aver visto un mosaico bizantino del IV secolo nel pavimento all’entrata, siamo scesi per una stretta scaletta e ci siamo trovati nel luogo dove il piccolo Gesù, emise i primi vagiti.

Non sappiamo descrivere quei momenti particolari, noi eravamo confusi.

Dopo altre visite nei luoghi descritti dai Vangeli, ci siamo diretti verso la Valle delle Rimembranze e qui abbiamo visto l’orrore delle persecuzioni agli ebrei. Una distesa di alberi sempre verdi, dove ognuno di essi rappresenta un morto nei campi di sterminio. Queste piante, con tanto di nome e cognome, sono state messe da famiglie che hanno avuto un parente scomparso nei lager.

Successivamente ci siamo recati al “ Memorial Shoah “ e di seguito in una stanza buia, dove migliaia di lumicini accesi ricordano le migliaia di bimbi morti nei campi di concentramento, mentre una voce fuori campo faceva l’appello delle vittime.

Per un reportage dettagliato di questo nostro viaggio, dovremmo scrivere ancora tante e tante pagine, perché tante e tante sono state le emozioni provate nei successivi luoghi visitati, ma non vogliamo dilungarci di più e occupare troppo spazio su questa bella Rivista.

Permetteteci però di concludere, menzionando brevemente altre due località visitate: il deserto di Giuda ed il Monte degli Ulivi.

Il deserto è una distesa interminabile di dune sassose dal colore ocra, dove vivono beduini i quali accolgono i turisti con i loro manufatti di collane e bracciali, ma non disturbano il turista. Camminare su quella terra e “sentire” quel silenzio è molto affascinante. Lì ci si può veramente abbandonare alla meditazione. Alzando poi lo sguardo, si scorge in lontananza il Monte degli Ulivi da un lato, mentre dall’altro versante si scorge Gerico, città da noi in seguito visitata.

Oltre il deserto di Giuda, si trova la misteriosa località di Qumran, diventata famosa per i suoi Rotoli e da qui, si scorgono le prime sponde del Mar Morto.

Sul Monte degli Ulivi invece, il credente prova emozioni particolari, sa di trovarsi in un luogo dove Gesù trascorse le sue ultime ore terrene.

E’ un luogo molto suggestivo, affascinante, mistico e udite udite, abbiamo saputo da fonti ufficiali, che alcuni tronchi di ulivo che adornano il giardino del Getsemani, hanno più di duemila anni, grazie a degli innesti eseguiti a suo tempo.

Ci fermiamo qui, questo in sunto il nostro meraviglioso viaggio per festeggiare i quarant’anni 40 anni di matrimonio.

Grazie per l’attenzione.

Roberto e Luisa Landoni



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche