Giordania, Israele e Palestina: viaggio tra i luoghi simbolo del Medio Oriente sulle orme di Gesù

Un viaggio alla ricerca dell’interiore
Scritto da: giusep11
giordania, israele e palestina: viaggio tra i luoghi simbolo del medio oriente sulle orme di gesù
Ascolta i podcast
 

Giordania, Israele e Palestina: sulle orme di Gesù. Un viaggio alla ricerca dell’interiore. Nota della redazione: il racconto riguarda un viaggio svolto prima del 7 ottobre, data di inizio delle ostilità tra Israele e Striscia di Gaza. Per informazioni aggiornate, è possibile consultare il sito viaggiaresicuri.it, curato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Premessa. Lo scorso anno mi trovavo in Nepal per l’EBC e l’ultimo giorno ho conosciuto un israeliano con cui, scambiando quattro chiacchiere, ha fatto riaccendere in me quel desiderio di visitare la Terra Santa. Per molti mesi ho covato dentro di me questo sogno che avevo da tanti anni e che per via dell’instabilità ed incertezza sulla sicurezza avevo sempre rimandato. Al ritorno dal viaggio di giugno comincio a mettermi a lavoro sapendo che avrei dovuto faticare non poco per l’organizzazione generale che avrebbe coinvolto più paesi sapendo che sarebbe stato un viaggio, come al solito, fai da te.

Mi metto al lavoro cominciando a leggere e ad informarmi  e amplio il raggio d’azione anche alla Giordania perché ci sono dei siti di notevole importanza religiosa. Le difficoltà di capire sono veramente tante non tanto per la Giordania ma per Israele, soprattutto perché avrei dovuto affrontare numerosi spostamenti senza auto ma solo con bus. Passano le settimane e il viaggio comincia a prendere corpo e se da una parte sono incoraggiato dall’altra restano numerosi dubbi su come gestire una serie di questioni. Per la preparazione stampo una serie di appunti, mappe, biglietti che formano un piccolo faldone parte del quale porterò in viaggio.

Diario di viaggio

È il giorno della partenza. Scelgo la strategia di visitare la Giordania permanendo 3 notti per evitare di pagare il visto. Intanto acquisto il Jordan-pass per 75JOD che mi permette di visitare Petra per 2 giorni, entrare in altri siti ed evitare il costo del visto. All’arrivo all’aeroporto di Amman con volo Wizz 60euro ed esibisco al banco immigration il visto elettronico insieme al Jordan-pass e disbrigo velocemente la procedura di entrata. Mi reco al banco change per avere un minimo di dinari e resto per qualche ora in aeroporto fino alle 5 del mattino per prendere il bus che fa la spola aeroporto-centro per 3.3 JOD (nota bene: 1 JOD = 1,33 EUR)

Amman, 24 settembre

Dall’aeroporto arrivo con bus al 7th circle quando ancora è notte e subito vengo intercettato da un presunto tassista che mi dice che la fermata Jett non si trova lì ma a Abdali, ovviamente non gli do ascolto provocando la sua irritazione. Dopo essere tornato alla carica senza successo, comincia a fare giorno e a piedi arrivo velocemente alla fermata Jett dove si trova anche il mio albergo che mi fa un check-in molto anticipato per lasciare lo zaino e mi cambia anche dei soldi. Dopo un piccolo riposino, esco in strada per acquistare un panino da un ragazzo con il carretto per 1 JOD e valido il mio ticket per l’escursione odierna negli uffici Jett. Alle 8.30 arriva un minibus con pochi turisti per l’escursione Amman-Monte Nebo-Betania-Madaba acquistato dall’Italia sul sito Jett.

Ricordo velocemente il valore dei vari siti:

  • Betania, oltre il Giordano, riconosciuto come il luogo dove è stato battezzato Gesù ed è stato visitato da vari papi;
  • Monte Nebo, dove arrivò Mose e da lì vide la terra promessa senza poterci arrivare perché morì
  • Madaba, la città dei mosaici e dei parchi archeologici

Fa molto caldo e tra uno spostamento e l’altro arriviamo al pomeriggio ad Amman verso le 17. Saluto la mia amica giornalista di France-press che lavora in Libano conosciuta durante il tour e torno in albergo per una doccia. La sera faccio un giro per trovare un ristorante, ma dopo avermi proposto interiora di capra in salsa e articoli simili, prendo un kebab per andare sul sicuro.

Riflessioni: osservare la terra promessa dal Monte Nebo è molto emozionante perché la visuale che abbiamo oggi è la stessa di quella di Mosè migliaia di anni fa. È molto bello sedersi e osservare in silenzio cercando di scrutare l’orizzonte lo stesso di Mosè. La visita al sito di Betania procede, una volta arrivati al visitor center, col trasferimento con bus fino al sito e poi si inizia la camminata verso il fiume. Questo sito stabilisce il luogo esatto dove Giovanni Battista battezzò Gesù e si presenta come un fiumiciattolo inquinato in cui dalla parte israeliana le persone si immergono in acqua per rievocare il battesimo. Debbo dire che c’è molta concorrenza tra la sponda giordana e quella israeliana per attirare più turisti possibili, ma il lato riconosciuto è quello giordano. Per Madaba occorre spostarsi in vari luoghi della città per vedere i vari siti che vanno dai parchi archeologici alle chiese tra cui quella di San Giorgio dove è custodito l’imperdibile mosaico della mappa della Terra Santa.

Petra, 25 settembre

Dalla fermata Jett del 7th circle alle 7.00 mi aspetta il bus per Petra che arriverà alle 10.30. Alla fermata incontro la mia amica giornalista che sta aspettando un altro bus e dopo esserci salutati cordialmente parto. Arrivato a Petra, corro all’ostello per poggiare lo zaino e subito mi reco al visitor center dove mostro il Jordan-pass per entrare. Si percorre il primo tratto sullo sterrato per arrivare al Siq molto comodo da percorrere perché c’è ombra ed è cementato. La bellezza di Petra è ben riconosciuta e non è discutibile, per cui non mi soffermerò tanto nella descrizione quanto nel sottolineare che il periodo in cui sono stato io non è consigliabile per l’eccessivo caldo e aggiungo che per una visita completa occorrono 2 giorni, altrimenti si può fare in un giorno vedendo le cose fondamentali senza poter fare tutti i trail che sono in ripida salita e per la maggior parte a gradini.

Si possono raggiungere vari view point da cui si può osservare il Tesoro dall’alto generalmente custoditi da beduini che per fare una foto ti chiedono soldi o fare una consumazione. La grandezza del Tesoro sta sia per la vista imponente ma anche per la tecnica di costruzione ovvero è stata scolpita nella roccia e realizzata dall’alto verso il basso al contrario di come usualmente si procede. Il sito dovrebbe chiudere alle 18.00 ma si può stare almeno fino alle 19.00 nel periodo.

Wadi Rum, 26 settembre

Al mattino mi alzo presto per terminare il giro di Petra e alle 10.30 sono alla fermata per prendere il bus della Jett che mi porterà al Wadi Rum. Avevo preso contatti con il beduino Sultan del campo in cui sarei andato per farmi venire a prendere al visitor center, ma lui mi aspettava presso i loro uffici a Wadi distante qualche chilometro raggiunto dopo aver chiesto un passaggio ad un altro beduino che conosceva Sultan. Durante il tragitto verso il campo facciamo conoscenza e dopo avermi offerto un tour a 60 JOD, decidiamo di aggregarmi ad un altro gruppo di 7 persone tra cui una ragazza italiana per 45 JOD che stavano per partire con il pick up ed iniziare così il classico tour nel deserto in cui si raggiungono vari punti molto belli fino ad arrivare al tramonto visto da una roccia gustando il thè, con alla guida del pick up un ragazzino del campo molto simpatico.

Tornati al campo ci prepariamo per la cena non prima di aver gustato un tè seduti a giro. Prima della cena c’è il rito dello scoperchiamento del coppo sotterrato nella sabbia per la cottura della carne e poi via si entra nella sala per cenare. È il compleanno di un beduino per cui si susseguono canti e balli con assaggio della torta e ricevo i complimenti di qualche beduino per la mia performance di ballerino con una ragazza del gruppo. Dopo aver cacciato la volpe del deserto nei pressi del campo, che siamo riusciti e scorgere per poco, termina la festa ma non vado a dormire e faccio una camminata nel silenzio del deserto mirando le stelle.

Info Giordania:

  • Jett Bus, https://www.jett.com.jo/en/
  • Jordan Pass, https://jordanpass.jo/
  • E-Visto, https://eservices.moi.gov.jo/MOI_EVISA/;jsessionid=_zsg0mvKC8Jh3x2t4-y4V2iM8dS2iFUJUmKKOZLPfCx2CAIQrIfg!1315067501
  • Bus shuttle, https://sariyahexpress.com/airport-express/

Eilat, 27 settembre

Mi alzo presto per scattare le foto all’alba e fare un lungo giro nel deserto per vedere altri campi simili al nostro e dopo aver fatto ritorno è ora della colazione seguito dal check-out e via col pick up si torna a Wadi Rum. Mi attende Israele e devo raggiungere Aqaba, ma sono fortunato perché proprio la ragazza italiana è diretta lì e mi da un passaggio fino alla frontiera. Dopo averle pagato il passaggio, comincio la trafila per l’uscita dalla Giordania attraverso una passerella fino ad arrivare allo sportello finale dove contano anche il numero di giorni di permanenza per stabilire se bisogna pagare o meno il visto. Arrivo dalla parte di Israele e dopo vari step di controlli e domande da parte dell’agente che rilascia il visto sottoforma di bollino, esco fuori non prima di aver chiesto il cambio che è vergognosamente sfavorevole anche gravato dalle commissioni.  Per via del forte caldo sosto per qualche minuto nei pressi del border ma vengo invitato da una agente a prendere il taxi o il bus dalla strada principale che dista circa un chilometro. Mi metto in cammino e arrivo alla fermata del bus, fermo il primo che passa e dopo aver convito l‘autista nel farmi salire senza biglietto né shekel arrivo in centro a Eilat.

La temperatura è molto alta, ci sono 40 °C con percezione 45 e con vento molto caldo. Mi reco alla stazione dei bus per acquistare la tessera Rav Kav che opportunamente ricarico di 100NIS per avere una certa autonomia; come secondo step cambio i soldi con tasso molto favorevole e senza commissioni, ed infine acquisto una sim per 19euro per telefonate nazionali e internet 20Giga. Arrivo all’ostello e resto dentro per quasi tutto il pomeriggio per via del forte caldo.

Masada, 28 settembre

Il bus-444 parte alle 7.00 arriva a Masada Visitor Center alle 10.00. A quest’ora non è più possibile salire lungo il Sentiero del Serpente per cui bisogna acquistare il biglietto con cabinovia A/R. Masada mi ha sempre affascinato sia per la sua storia che per l’ingegneria romana che è riuscita a creare un terrapieno per arrivare fino in cima alla montagna in cui vi era il villaggio ricoprendo un dislivello di 130 metri. Anticamente questo villaggio fu creato da Erode il grande che si era arroccato qui per sfuggire ai possibili attacchi degli ebrei in quanto lui era figlio di un soldato romano ed era mal visto. In quel tempo il sito si presentava molto fiorente con piscine, campi agricoli, palazzi etc.. Dopo Erode il villaggio fu abitato dagli Zeloti, integralisti ebrei che vissero lì fino all’arrivo delle legioni romane che dopo un anno di accerchiamento riuscirono ad invadere il villaggio. Ricordiamo solo che dopo un anno i romani finirono di costruire una rampa fatta di terra, pietre e altro per arrivare quasi in cima alle mura sfondate con un ariete durante la notte. I romani non entrarono ed attesero il mattino dopo quando trovarono tutti morti per non cadere nelle mani di Roma. Furono estratti a sorte tra i Zeloti 10 persone per uccidere tutti i 960 abitanti, alla fine quello che restò si suicidò. È commovente visitare il museo per ammirare i dieci cocci in cui si vedono chiaramente i nomi dei 10 estratti per uccidere gli altri.

Attualmente, dopo 2000 anni, del sito rimane poco, si vedono ancora i campi romani intorno all’area, tra cui quello del comandante Flavio Giuseppe e la sua abitazione, ma sicuramente il fascino non tramonta. Finisco la visita anche per il forte caldo e scendo con la cabinovia per prendere il bus-444 per Gerusalemme e cambio per Nazareth col 955. Qui non c’è una vera stazione dei bus, ma solo una fermata semplice. Mi dirigo subito presso l’ostello districandomi tra le stradine tortuose fino ad arrivare al cancello e dopo aver suonato non rispondendo nessuno; sono costretto a telefonare e a farmi aprire da un ragazzotto che era lì al posto del titolare. L’ostello era vuoto e aveva una visuale invidiabile sulla città soprattutto sulla Basilica dell’Annunciazione. Lascio lo zaino e mi reco in visita alla basilica in cui non trovo nessuno e posso restare in silenzio e in preghiera fino alle 22.00. Con un colpo di fortuna riesco ad entrare dentro la grotta chiusa da un cancello perché proprio in quel momento stavano mettendo i fiori e il sacerdote mi ha permesso di entrare per qualche secondo. Al ritorno cerco di ricordare le stradine, ma sbaglio un vicolo e solo dopo aver chiesto a un gruppetto di musulmani la strada giusta, riesco ad arrivare accompagnato da uno di loro. Per cena prendo un falafel che non mi ha fatto per niente impazzire.

Galilea, 29 settembre

Arrivo a piedi, dopo 1,5km, alla fermata Tunnel Intersection alle 6.20 per prendere il bus-352 fino al Monte Tabor terminal. Da qui attraverso un sentiero non proprio marcato e con molta fatica anche per il caldo riesco ad arrivare in cima al monte dove vi è una chiesa che ricorda la Trasfigurazione di Gesù. A quell’ora non c’è ancora nessuno per cui si può fare la visita alla basilica con calma e senza la presenza di gruppi rumorosi Si respira un’aria di pace e tranquillità e incontrando un francescano gli chiedo il significato religioso della Trasfigurazione. Mi risponde facendomi capire che in quella occasione Gesù, che è apparso sempre come un uomo, si mostra per la prima volta come Dio. Faccio una foto col frate e con dispiacere di dover andare cerco non con poca difficoltà di trovare il sentiero per la discesa dalla parte opposta di quella della salita. Arrivo alla fermata del bus sulla strada principale e sono completamente bagnato di sudore. In attesa c’è una ragazza araba con cui scambio delle battute e attendiamo insieme l’arrivo del bus.

Dopo una mezzoretta di attesa passa il bus-442 che ci porta a Tiberias e da lì prendo il 450 arrivando nei pressi del Monte delle Beatitudini. All’arrivo riesco ad entrare al centro religioso che sta per chiudere, ma riesco a fare una visita rapida alla chiesa. Il caldo è terribile e per raggiungere la fermata del bus cerco prima un sentiero e poi mi faccio dare un passaggio da alcuni turisti arrivando così a Tabgha. Anche qui la chiesa è già chiusa e riapre alle 14.30 per cui decido di andare a Cafarnao con autostop. La distanza è breve ringrazio la ragazza dell’autostop ed entro nel centro religioso con scritto all’ingresso “La citta di Gesù”. Cafarnao è veramente incredibile, qui potete trovare la casa di Pietro che spesso ospitava Gesù, la Sinagoga e gli scavi che mettono in evidenza la presenza di un villaggio. Mi metto seduto in riva al lago Tiberiade per stare tranquillo e mirare le acque calme del lago pensando che oltre 2000 anni fa Gesù ci camminò proprio sopra. Sto ancora un po’ per godere dell’atmosfera del posto e torno a Tabgha questa volta a piedi.

Anche qui vi è un centro molto importante per la presenza di due chiese: quella delle Moltiplicazione dei Pani e dei Pesci e quella del Primato di Pietro. In quest’ultima vi è una roccia all’interno della chiesa in cui Gesù poggio i pani e i pesci dando luogo al miracolo, mentre esternamente vi è un’altra roccia con dei gradini su cui sostò Gesù in attesa del ritorno dei Pietro e gli altri dalla pesca miracolosa. È inutile dire quanta emozione ci può essere toccando quelle rocce su cui Gesù sedette. Vado via a malincuore, arrivo alla fermata del bus e col 450 torno a Tiberias. Verso sera faccio una piccola camminata e ceno in ostello. Durante la serata usando internet cerco un taxi per l’indomani in quanto essendo sabato in pieno shabbat non avrei potuto usare i mezzi pubblici.

Kafr Kanna / Nazareth, 30 settembre

Appena sveglio contatto il tassista scelto per arrivare a Cana, a circa 24 chilometri da Tiberiade. Dopo l’ok mi preparo e attendo che arrivi. Appena partiti riceve un’altra telefonata da altri 2 turisti che devono andare a Cafarnao, dopo aver acconsentito di caricarli lui li convince di venire con noi facendo cambiare il loro programma. All’arrivo la tariffa pattuita scende da 150NIS a 100 perché considero la corsa come condivisa anche se ho dovuto subire le sue proteste inutili (invito ad usare delle App per trovare i taxi con risparmio del 50%, infatti la tariffa per Cana era di 200NIS).

La visita qui non si dilunga molto in quanto vi è solo la chiesa che ricorda il primo miracolo di Gesù durante le nozze trasformando l’acqua in vino, tanto è vero che nel sotterraneo della chiesa vi è una giara grande che si pensa abbia contenuto il vino. È tradizione per molte coppie ricelebrare in questa chiesa le proprie nozze.

Mi porto alla fermata Leumi Bank per prendere il bus-24 che porta a Nazareth. Il ritorno a Nazareth non è solo di passaggio ma è prevista la vera visita della città in questo giorno. Ritorno sempre nello stesso ostello, ma questa volta incontro Josepha il titolare. Ovviamente come prima visita mi reco alla Basilica dell’Annunciazione con particolare attenzione alla zona archeologica esterna alla chiesa e contigua alla grotta dell’apparizione che mette in evidenza la presenza di un villaggio che ai tempi contava un centinaio di persone. È evidente che le case erano delle grotte scavate nella roccia e parzialmente ci possono essere dei muri. A seguire visito la Chiesa di San Giuseppe poco distante. È interessante scendere nel piano sotterraneo per scoprire dei reperti archeologici.

Mi incammino per arrivare alla fontana della Vergine dove anche Maria con la giara andava a prendere l’acqua e fu proprio lì che apparve per la prima volta l’angelo a portare l’annuncio. Nel pomeriggio faccio un lungo giro per la città passando attraverso le strette stradine fino ad arrivare alla parte alta dove vi è la chiesa dei salesiani molto grande da cui si vede tutta la città. Per la strada incontro un fornaio e compro pizza e focaccia molto buona. Alla sera alle 20.30 partecipo alla processione dove le preghiere vengono lette in varie lingue. Si arriva alla basilica e dopo la funzione si visita la grotta. Ormai si sta facendo tardi e torno in ostello.

Megiddo/Beit She’An, 1 ottobre

Mi alzo presto per prendere il bus-720 che mi porta a Megiddo Junction e poi cambio col 248 fino all’ entrata di Megiddo National Park. È ancora presto, attendo un po’ che aprono il cancello, compro il ticket e prima di entrare nel sito c’è una rappresentazione video con delle spiegazioni sul sito stesso. Tutti sanno che questo sito rappresenta l’Armageddon che secondo il Nuovo Testamento qui si svolgerà l’apocalisse.

A parte questo elemento dobbiamo dire che questo sito ormai ridotto a quasi un cumulo di pietre trova il suo fascino in quanto oltre essere antichissimo è stato terreno di molte battaglie ed è stato distrutto e ricostruito numerose volte. Si va da 4000 anni a.C. con l’occupazione degli israeliani, alla occupazione dei faraoni, all’epoca di Salomone, agli Arabi. La visita dura un paio di ore accompagnata sempre dal caldo intenso; esco dal sito e prendo il bus-56 fino ad Afula poi cambio col 411 e arrivo a Beit She’An. Questa è una delle città più antiche della nazione, esistente dal 6000 a.C. Fu teatro di varie conquiste fino a cadere nelle mani di Roma, diventando una città della provincia romana in seguito alla conquista di Pompeo. La città detta Scitopoli (per gli Sciti) fu famosa per l’industria del lino producendo capi pregiati. Andò distrutta in seguito al terremoto, tuttavia ancora oggi si possono ammirare i colonnati, l’anfiteatro con 7000 posti a sedere, resti di palazzi e strutture termali. Ho apprezzato molto la visita di questo sito per il suo splendore che ancora oggi si può immaginare.

Raggiungo il terminal bus per prendere il 961 che mi porta a Jerusalem central station e con bus-1 arrivo a Damascus gate dove c’è il terminal HaNevim da cui parte il bus-231 per Betlemme. Attendo una mezzoretta e via si parte arrivando alla città vecchia e dopo una camminata a piedi arrivo all’ostello. Trovo un signore anziano che mi fa il check-in, mi prepara il letto e approfitto per fare un giro. Ormai è sera, molti negozi sono chiusi ma dopo aver consumato un kebab arrivo comunque alla Basilica della Natività che ormai è chiusa, come anche la Grotta del Latte. Non mi resta che gironzolare ancora un po’ e rimandare le visite all’indomani. Tornato in ostello trovo un altro ospite francese che di mestiere fa il viaggiatore. La conoscenza è piacevole e fatta la doccia mi metto a dormire.

Betlemme, 2 ottobre

Mi alzo presto per cominciare le visite e percorso il souk arrivo alla Basilica della Natività a cui si accede attraverso una porticina bassa detta “Porta dell’Umiltà”, chinandosi come segno appunto di umiltà nei confronti del luogo santo. Trovo già una fila di gente, ma paziento e aspetto il mio turno. Purtroppo la fila è disordinata e quando arrivo alla grotta, per la presenza di sacerdoti che stanno svolgendo una funzione la visita è rapidissima, ovvero consta di inginocchiarsi e toccare la stella che porta al centro un foro che simboleggia il punto dove è nato Gesù. Naturalmente non sono soddisfatto e mi prometto di tornare più tardi. Mi metto in cammino per arrivare al campo dei pastori, luogo dove fu annunciata la nascita di Gesù da un angelo ai pastori. È un luogo pieno di pace dove potete ammirare sia la grotta dei pastori che la chiesa posta sopra nonché gli scavi archeologici. Prima di tornare indietro mi siedo su una panchina per godere della pace del luogo.

Tornato in centro, visito la Grotta del Latte dove si narra che la Madonna perse delle gocce di latte che colorarono di bianco la roccia circostante. Ritorno alla Basilica, e questa volta la visita è più lenta, posso anche scattare delle foto. Soddisfatto esco per visitare il mercato pieno di mercanzie e dopo aver mangiato una bella porzione di riso e pollo, decido di andare via non prima di avere cambiato dei soldi al cambiavalute con rapporto 1:4.

Sempre col bus-231 passo al check point dove tutti i palestinesi devono scendere mettendosi in fila e essere controllati mentre io rimango a bordo e attendo il militare che mi controlla il passaporto. Per via dei documenti non in regola di qualche locale e dopo varie discusioni, si riparte e arrivo a Damascu gate. Faccio il check-in in ostello ma il loro POS non funzionava con la mia VISA per cui ho dovuto cambiare al cambiavalute proprio al piano di sotto (guarda caso); esco subito fuori e comincio a visitare la città vecchia all’interno delle mura entrando dalla porta di Damasco proprio di fronte l’ostello.

Mi limito a prendere confidenza col le varie viuzze che portano fondamentalmente in due direzioni: una verso il Muro del Pianto e l’altra verso la Basilica del Santo Sepolcro. I controlli ci sono per l’accesso al Muro e in questi giorni è particolarmente frequentato ed è difficile trovare uno spazio per stare in preghiera di fronte ad esso. Giungo alla Basilica e dopo la visita esco attraverso la porta di Jaffa e ritorno a piedi con una gradevole passeggiata verso Damascu gate.

Info: per arrivare a Betlemme da Gerusalemme prendere il bus-231 perché porta al cento città, altri bus fermano al check point 300 e da lì bisogna prendere un taxi per arrivare in centro. Quindi attenzione!

Gerusalemme, 3 ottobre

Mi alzo di buon mattino, faccio colazione e comincio a percorrere le stradine interne alla città vecchia. Prendo la direzione per il Muro del Pianto e dopo i controlli entro nello spiazzale diviso in due settori, uomini e donne, ma pur sempre gremito di persone. Allora decido di visitare il Monte del Tempio a cui si accede attraverso un ponte di legno (unica entrata per i non musulmani) dopo aver subito altri controlli. La Spianata è considerata il centro del mondo dall’Islam e dall’ebraismo e vi sono vari luoghi di interesse come la Cupola della Roccia, la Moschea di Al-Aqsa e altri. Ovviamente non si può visitare una moschea se non si è musulmani.

Arrivano degli ebrei che visitano la Spianata e vengono circondati dai militari e scortati per tutta la loro visita passo passo per evitare problemi. Per uscire si può utilizzare le varie porte ma non si può ripercorrere il ponte di legno. Tornato al Muro, decido di visitare i tunnel sotterranei con guida inglese per esplorare tutto ciò che si nasconde sotto ed è davvero incredibile vedere le fondamenta formate da rocce molto grandi di svariate tonnellate.

Passo il pomeriggio a visitare la zona del monte degli Ulivi uscendo da Dung gate. Scendendo giù, visito il Getsemani con l’Orto degli Ulivi che ricorda l’agonia di Gesù. Questa chiesa è molto visitata e la ritengo la più importante dopo la Basilica del Santo Sepolcro. Ricordiamo che Gesù venne qui dal Sion dopo l’ultima cena e restato solo in meditazione fu raggiunto da Giuda che con un bacio lo tradì e fu preso dai soldati. Più in basso troviamo la chiesa che venera la Tomba della Vergine, davvero molto bella; salendo incontriamo la chiesa di Maria Maddalena da cui si scorge una bellissima vista sulla Cupola e Gerusalemme vecchia fino ad arrivare in cima al monte degli ulivi per contemplare fin al tramonto la città vecchia. Ricordiamo in questa zona ci sono altre chiese che ricalcano dei passi del Vangelo. Scattate le foto al tramonto, si torna al Muro Occidentale e si termina la visita alla Basilica del Santo Sepolcro.

I punti da visitare sono diversi all’interno della Basilica, ovvero salendo la scalinata a destra dell’entrata si va al Monte Golgota che è uno sperone di roccia inglobato nella basilica ed è il luogo della Crocifissione, infatti qui vi è un foro dove fu piantata la croce. Scendendo proprio al di sotto del Golgota vi è una roccia che conteneva la croce e presenta una frattura dovuta al terremoto dopo la morte del Cristo. Al piano terra, all’entrata, c’è una lastra marmorea dove fu disteso Gesù sceso dalla croce dopo la morte per essere unto con olii ed è molto venerata.

Infine c’è un mausoleo all’interno del quale c’è il Santo Sepolcro ovvero una grotta anche se non appare così, costituito da una lastra di pietra dove fu riposto Gesù. Ovviamente ci sono altri punti nella Basilica sempre importati da vedere come il grande mosaico di fronte all’entrata che raffigura i momenti della passione sul Golgota. Terminata la visita esco dalla porta di Jaffa per poi raggiungere a piedi Damascu Gate.

Gerusalemme, 4 ottobre

Mi alzo sempre presto per prendere il bus-263 per Betania. Si tratta di un bus locale arabo per cui ci dobbiamo aspettare fermate a richiesta anche diverse da quelle ufficiali marcate da segnaletica specifica. Seguo l’itinerario del bus con le app per fermarmi nel posto giusto anche segnalato dal display del bus che evidenzia la prossima fermata in 3 lingue. Lo stop a richiesta da parte di un passeggero non nella fermata annunciata dal display mi ha fuorviato e sono sceso prima. Ho chiesto delle info ad un negoziante che ha provveduto a fermare un taxi non ufficiale che carica chiunque e per 3NIS mi porta alla fermata giusta dopo avermi fatto girare molto facendomi credere che la distanza per arrivare lì era notevole per prendermi di più ma il mio occhio attento aveva visto che era già passato di lì prima e non si era fermato. Al momento del pagamento fa la mossa di non voler dare il resto ma io tendo la mano e aspetto. Sono qui per visitare la tomba di Lazzaro, che consta di una struttura a cui si accede tramite una porticina che dà sulla strada e dopo aver sceso dei gradini ripidi si arriva in fondo dove c’è una piccola camera un po’ asettica senza nessuna indicazione. All’entrata ho trovato un personaggio che chiedeva 2 dollari ma non vedendo nessuna indicazione dei prezzi con cartelli o altro desisto e dopo aver chiesto una ricevuta mi presenza un blocchetto farlocchio e attende il pagamneto. Dopo aver perso tempo nel visitare altre cose lì vicino, stanco dell’attesa mi molla e seguendo una via laterale ritorno sulla strada principale evitandolo.

Dopo aver comprato delle pizze da un fornaio e una cola, gironzolo arrivando nei pressi del muro di separazione che non permette di raggiungere Gerusalemme direttamente ma facendo un giro lungo col bus. Tornato in città faccio un riposino e mi viene in mente di anticipare un giorno rispetto al rientro fissato il 7 ottobre. Sento che il viaggio è finito, ho raggiunto tutti i punti e mi sento stanco. Mi viene in mente di guardare se c’è un volo di rientro per il 6 e vedo che costa 60 euro, faccio un balzo e mi reco nell’ostello che avevo prenotato per 2 notti. Alla mia richiesta di cancellare un giorno, venendo accolta, prenoto subito seduta stante il volo Wizz per il 6 ringraziando molto il ragazzo dell’ostello. Tutto contento termino la giornata a zonzo.

Gerusalemme, 5 ottobre

Dopo colazione esco per fare le ultime visite. Visito la Chiesa di Sant’Anna nei pressi di Lion Gate in cui secondo la tradizione nacque la Madonna. Adiacente la Chiesa vi è la piscina di Betzaeta dove Gesù guarì il paralitico. Ripercorro la via Dolorosa. Immancabili le prime stazioni che ricordano la condanna e la flagellazione dove sorge la medesima chiesa; questo luogo mi ha fatto particolarmente sentire qualcosa dentro. Dalla ricerca delle varie stazioni, talvolta difficili da trovare, sono facilitato seguendo un gruppo con guida. Prima di arrivare alla Basilica del Santo Sepolcro, si può attraversare una chiesa luterana che sfocia nei pressi della Basilica.

Mi trasferisco nel nuovo ostello scelto per la sua terrazza che dà sulla città vecchia e faccio visita alla bellissima Basilica della Dormizione di Maria, luogo dove Maria si abbandonò al sonno eterno. Ci sono all’interno dei mosaici bellissimi che raffigurano la Madonna col Bambino e decorazioni a pavimento. Da non dimenticare la cripta dove c’è la scultura della Madonna dormiente. Nella stessa zona della Porta di Zion vi è la tomba di Davide, visitabile senza ingresso. Nel pomeriggio, prima di congedarmi, torno di nuovo al Muro Occidentale per mettere la mia preghiera tra le fessure delle pietre del muro che una volta l’anno viene svuotato e tutti i bigliettini vengono seppelliti nel monte degli ulivi. Ricordiamo che il muro è la parte di tempio non distrutto dai romani di Tito nella guerra giudaica.

Passo la sera sul terrazzo dell’ostello per ammirare la città vecchia con le sue luci e la Cupola della Roccia illuminata, prima cenando e poi sorseggiando un infuso. Mi congedo così, fissando il panorama di Gerusalemme cercando di impressionare l’immagine in me da renderla indelebile nel tempo.

Rientro in Italia, 6 ottobre

Dall’ostello cammino a piedi fino alla fermata del tram-1 che porta alla stazione centrale e da lì il treno per Ben Gurion aeroporto e via il volo per Roma.

Informazioni utili

Darò delle informazioni che ritengo utili per affrontare il viaggio con meno sorprese.

Giordania

  • Se avete intenzione di visitare Petra 2 giorni e soggiornare minimo 3 notti conviene il Jordan pass così non pagherete il visto, altrimenti dovete calcolare la convenienza. Purtroppo il pass si può usare in pochi siti, es. non quelli a custodia francescana
  • È possibile fare la VISA elettronica sul sito ministeriale da presentare insieme al Jordan pass all’arrivo
  • All’uscita dalla Jordania controlleranno il numero di giorni di permanenza per pagare eventualmente il visto
  • Nel mio  periodo di visita la temperatura è stata abbastanza alta per cui bisogna tenerne conto
  • L’uso della carta di credito alcune volte non è possibile e il prelievo ATM prende dai 5 agli 8 JOD + quelli della tua banca
  • Per gli spostamenti si può usare la società di bus JETT
  • Per la visita a Petra ritengo impossibile fare tutti i trail in un giorno, tuttavia non è detto che si debbano fare tutti per cui il sito è visitabile anche in un giorno
  • La temperatura nel periodo è particolarmente alta quindi sfruttare le ore più fresche; gli orari di chiusura sono molto flessibili
  • Il deserto del Wadi Rum è molto bello soprattutto al tramonto e la sera, la escursione con jeep è cara minimo 45JOD mentre la tenda è molto economica, alcune anche a costo zero
  • Il turismo italiano è molto rappresentato in Giordania

Israele

  • Non è richiesto il visto all’entrata
  • Potrebbero farvi una serie di domante all’immigration quindi andare in tempo utile
  • Il cambio in aeroporto o al border è vergognosamente sfavolevole
  • Per i trasporti usare www.egged.co.il
  • Non è possibile pagare direttamente al conduttore ad eccezione dei bus locali arabi per cui acquistare la Rav Kav e ricaricarla per quanto è necessario, quando si sale sul bus urbano la tariffa è unica quindi basta toccare la carta sul rilevatore magnetico, per percorsi extra urbani dire al driver dove siete diretti e vi scala il credito corrispondente
  • Attenzione ai controllori entrano anche lungo le autostrade, io sono stato controllato 2 volte
  • Scaricare l’app Rav Kav anche per tenere sotto controllo il residuo del credito, basta aprire l’app e tenere a contatto la card sul cellulare
  • È possibile pagare con app come Moovit e HopOn
  • Per i taxi si può usare l’app Yango e Get Transfer, troverete prezzi molto convenienti
  • Consiglio di acquistare una sim appena arrivati che per me è stata utilissima per viaggiare in bus
  • Per il mio periodo la temperatura è stata molto alta con allerta arancione per il caldo, consiglio di visitare questi luoghi non prima di metà ottobre
  • Non ho ravvisato mai sensazione di pericolo né in Israele né in Palestina
  • Abbigliamento nel periodo molto leggero anche di sera, ma nei luoghi sacri stare ben coperti perché ho visto scacciare via persone con short dai sacerdoti

Conclusioni

Ho affrontato il viaggio solo senza usare auto, ma solo bus sfruttando l’efficienza e la capillarità dei trasporti Egged per cui chi volesse affrontare il viaggio in questo stile può farlo senza problemi deve solo incastrare gli orari. Non ho fatto uso di agenzie, ma solo di internet.

È stato un viaggio ispirato dalla curiosità di conoscere i luoghi dove Gesù visse: toccare, sentire, avvertire sensazioni particolari in quei luoghi Santi. Ho cercato di tracciare un itinerario che comprendesse il più possibile quei posti citati dal Vangelo. Sono stato a contatto con diverse etnie, come occidentali, arabi, ma soprattutto orientali provenienti dal sud-est asiatico come Tailandia e Hong Kong, anche loro ispirati dalla fede cristiana.

Per il costo della vita ho registrato livelli alti in Israele e più bassi in Giordania, ma all’interno dei territori palestinesi i prezzi sono minori(facendo il confronto col costo di alcuni prodotti come pane, pizza, cola). Al contrario, il costo dei trasporti pubblici è più basso rispetto la nostro. Il viaggio è stato distribuito abbastanza bene, se dovessi tornare indietro dedicherei un giorno in più alla Galilea e uno in meno a Gerusalemme. Dai racconti di altri più volte letto che occorrono 4 giorni per Gerusalemme , questo non mi trova d’accordo io dico massimo 3 compreso Betania e Jericho.

Ho sofferto il caldo, elemento che bisogna tener conto. Il posto che mi ha più appassionato è stata la Galilea con Cafarnao e Tabgha che avrei voluto visitare più lentamente.

Guarda la gallery
img20231005173452_11286_

img20231003080426_11288_

colorful sky and aerial view of the arabic quarter of jerusalem



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche

    Video Itinerari