Cosa vedere a Modena in un giorno: un tour all’insegna dell’arte di strada nella città della musica

Qui si viene solitamente per il cibo o i motori, ma anche l'arte di strada ha "il suo perché"
cosa vedere a modena in un giorno: un tour all'insegna dell'arte di strada nella città della musica
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A Modena solitamente si viene per la Ferrari, per Pavarotti o per il pluristellato chef Massimo Bottura. Motori, musica, cibo. Modena è di certo tutto questo ma è anche tanto altro, ed è questo che noi Viaggiopatici_mattiperiviaggi vorremmo farvi scoprire con un itinerario che parte da un bel parco alle porte del centro storico, prosegue sotto i portici colorati di piccole vie sconosciute ai turisti e vi porta anche lì, a due passi dal Duomo, in quella Piazza Grande che è – a ragione, secondo noi- patrimonio dell’umanità UNESCO. La Modena che vogliamo raccontarvi è quella parte di centro lontana dai soliti luoghi turistici ma che si trova – come si dice qui – “a due tiri di schioppo” dal Palazzo Ducale, da Piazza Roma e dalla Ghirlandina, simbolo incontrastato della città. Insomma, ci piacerebbe accompagnarvi in una Modena diversa da tutto ciò che potete trovare su una qualsiasi guida turistica. Filo conduttore del nostro percorso sarà la street art, che qui a Modena vuol dire sì arte, ma anche gioco, intrattenimento e riqualificazione urbana.

Ma andiamo per tappe.

Cosa vedere a Modena in un giorno: le tappe imperdibili

modena

Viale delle Rimembranze

Arrivando in città lasciate l’auto su quelli che per i modenesi sono semplicemente “i viali” (viale delle Rimembranze o viale Muratori) così quando poi tornerete a prenderla, potrete approfittarne per concedervi un aperitivo al fresco del Parco in uno dei localini che affacciano sulla via. Sì, lo sappiamo che siete appena arrivati in città, che volete vedere cose e che è ancora presto per pensare allo spritz, ma fidatevi: ci ringrazierete!

Chiesa di San Francesco e Chiesa di San Barnaba

Dai viali imboccate Corso Canalchiaro e, lasciandovi sulla destra la Chiesa di San Francesco (che vale una sosta, è stata appena restaurata ed è bellissima), imboccate la piccola viuzza a sinistra, Rua Muro. Qui vi si presenta, a darvi il benvenuto, la prima opera del nostro tour, comparsa in epoca Covid sulla porta di una cantina della via per mano di un artista sconosciuto. Si tratta di un “francobollo” che ritrae, pare, una Maria Beatrice D’Este (chiamata dagli inglesi Mary of Modena, figlia del Duca d’Este, nata in città nel 1658) “mascherinata” a dovere e con in testa un’antenna-Ghirlandina, probabile polemica contro la diffusione del 5G.

Arrivati all’incrocio con Via degli Adelardi girate a destra. Sulla vostra sinistra vi troverete un’altra chiesa: si tratta di San Barnaba e non potete assolutamente perdervela perché l’interno lascia senza fiato: insomma, non sarà “street”, ma di certo arte la è!

Via Carteria

Uscite dalla chiesa e proseguite su Via Carteria: ecco, questo è il vero cuore della street art modenese. Certo, sparse sui muri della città si trovano altre opere – ad esempio in via del Voltone, dove c’è l’Uomo Blu di Dem, oppure a due passi da Piazza Pomposa dove c’è il Mouse di Ericailcane – ma la “via dell’arte” di Modena è di certo via Carteria. Per lungo tempo questa piccola ma deliziosa viuzza in pieno centro storico – una delle poche vie medievali della città, in cui un tempo sorgevano i mulini utilizzati dalle cartiere di Modena – è stata abbandonata a sé stessa, poi nel 2012 un progetto del Comune di Modena ha dato la possibilità a tanti artisti di esprimere il proprio estro a cominciare dalle saracinesche di alcune attività commerciali. E da allora non ci si è più fermati.

Piazza Grande

Percorrete la via fino all’incrocio, poi giratevi a guardare sulla destra. Ecco spuntare dai palazzi del centro, lei: la Ghirlandina. Percorrete la strada che vi trovate di fronte fino ad arrivare di fronte alla facciata del Duomo, costeggiatelo e in un attimo sarete in Piazza Grande.

Mercato di via Albinelli

Se per caso vi è venuto un languorino – o se volete vedere un posto davvero spettacolare in cui ogni modenese “fighetto” il sabato mattina va a fare spesa – vi consiglio di prendere via Albinelli fino ad arrivare all’omonimo Mercato. Qui troverete tantissimi banchi di alimentari, ma anche alcuni localini in cui fermarvi per mangiare qualcosa al volo. Ci sono anche piccoli spazi ricavati da ex banchi in disuso in cui fermarvi a gustare qualcosa di comprato direttamente al mercato: comprate un panino da Massimo (Bedendo), un etto di mortadella dal banco a fianco e mangiatevelo qui per vivere un’esperienza da veri modenesi!

Dove mangiare a Modena: i luoghi imperdibili

Dopo pranzo girate a zonzo per le vie del centro ma non dimenticatevi di portare a casa qualche vera prelibatezza modenese. Tre su tutte: tortellini, Lambrusco e Aceto Balsamico. Per i primi il punto di riferimento in centro è di certo la Boutique del Tortellino, in via Scarpa. Dietro il banco troverete Antonine, a fare la sfoglia il figlio, che ha imparato i segreti del pesto e la chiusura dell’”ombelico di Venere” da un vero maestro della pasta fresca. Chiedete ad Antonine di raccontarvi il legame della sua famiglia con Modena, è una storia commovente e bellissima che però non vi vogliamo spoilerare.

Per Lambrusco e Aceto Balsamico, invece – ma anche se siete amanti di birre particolari – tappa obbligatoria è La storica bottega di via dei Tintori, ovviamente in via dei Tintori. Si tratta della classica “bottega di una volta”: caramelle e cioccolatini sfusi, grossi barattoloni di vetro con caffè e mentine, ma anche ottimi vini e ottime bottiglie d’aceto rigorosamente balsamico (sappiate che a Modena nessun altro tipo di aceto è contemplato!).

A questo punto immagino sia giunta l’ora dell’aperitivo. Potete quindi con tutta calma tornare alla vostra auto, che avrete lasciato sui viali, e fermarvi a due passi da questa per bervi un Lambrusco Spritz – del resto siete nella terra del Lambro, come non approfittarne?! – e gustarvi qualche pezzo di gnocco fritto e salame mentre riguardate le fotografie scattate in giro per la città.

Insomma, siamo partiti dalla street art e abbiamo finito col gnocco fritto, ma del resto ragazzi, qui a Modena siamo goderecci: è sempre il momento giusto per “meter i pe a l’ora” (=mettere i piedi all’ombra, ossia stare a tavola!).

Baci, baci
Chiara, la vostra Viaggiopatica

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albinelli_esterno

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antonine

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