Nelle terre della Ferrari
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ALBERGO
Ho alloggiato al Maranello Village, che più che un albergo è una piccola città. Per due notti ho pagato 102 euro, inclusa la tassa di soggiorno e esclusa la colazione, che ho fatto al bar ( quella dell’albergo costa 10 euro). Il Maranello Village è un albergo-residence dotato di ristorante, ristorante self service e palestra. È molto bello, molto nuovo e soprattutto molto Ferrari! L’unico neo è che si trova fuori da Maranello città, per cui senza la macchina può essere un po’ scomodo. Io avevo la macchina e in 5 minuti si è in città, inoltre hanno un parcheggio coperto, gratuito e con accesso controllato, oltre che uno scoperto, gratuito e incustodito.
Le stanze, bagno incluso, sono molto spaziose, davvero enormi se paragonate per esempio alle stanze degli alberghi giapponesi! Sono dotate di ogni confort, addirittura di Sky e sono arredate in maniera moderna. Ovviamente non pretendete che nel mini bar ci sia la Red Bull, perché ovviamente è bandita! 😉
GIORNO 1: Museo Ferrari di Maranello
Sono arrivata la domenica mattina e, dopo aver fatto il check in e depositato la valigia, assieme al mio amico siamo subito partiti alla volta del museo Ferrari. Il biglietto d’ingresso costa 15 euro, per i membri di Ferrari club c’è lo sconto di 4 euro. Abbiamo anche prenotato il giro in minibus in fabbrica e alla pista di Fiorano alla modica cifra di ulteriori 15 euro.
Il museo è ricco di automobili, ovviamente: Ferrari di ogni tipo, di ogni epoca e per ogni gusto. La parte che mi è piaciuta di più e quella secondo me più emozionante è la sala delle vittorie, dove ci sono esposti i trofei, le foto dei campioni del mondo di F1 e le ultime Ferrari campioni del mondo, da Schumacher in avanti. È davvero suggestivo e toccante, perché la sala è un po’ in penombra e sulle tv scorrono video delle vittorie passate, accompagnati ovviamente da musica adatta a far emozionare. Davvero bello, ci siamo rimasti un sacco di tempo, come imbambolati a pensare alla grandezza della Ferrari e dell’uomo che ha creato questo splendido sogno.
Finita la visita al museo abbiamo dato un’occhiata al Ferrari store e poi ci siamo diretti al punto d’incontro per il giro in minibus. Il giro è solo due volte al giorno, alle 12h30 e all’13h30 e pare che in alta stagione sia meglio prenotare prima, perché i posti sul bus sono ridotti.
È durato un’oretta ed è stato molto interessante, perché abbiamo potuto varcare i cancelli della fabbrica! Ovviamente divieto assoluto di scattare foto e non siamo mai scesi, però è stato bellissimo poter vedere il luogo dove vengono costruite le Ferrari! La fabbrica è talmente grande che viene chiamata “cittadella Ferrari”, ci sono addirittura le biciclette, così i dipendenti si spostano più rapidamente. La guida ci ha raccontato che le Ferrari da strada vengono costruite su ordinazione e i tempi d’attesa possono essere davvero molto lunghi, fino ad arrivare anche ad un anno! Ci diceva che il colore più richiesto è ovviamente il rosso, anche se, per esempio, gli acquirenti giapponesi preferiscono comprarle bianche… chissà perché!
Usciti dalla fabbrica siamo andati in pista a Fiorano. Siamo stati fortunati, perché non c’erano attività in pista, essendo forse anche domenica. Perché se la pista è in utilizzo, ovviamente non si può girare col minibus! E onestamente sarebbe una gran fregatura, oltre che un furto, pagare 15 euro e non poter fare metà del tour previsto! Quindi mi sento di consigliare di prenotare il giro in fabbrica e in pista nel fine settimana, dove c’è meno rischio di trovare qualcuno in pista a Fiorano. Perché nonostante le F1 non possano più girare, pare ci sia un sacco di gente ricca che compra le Ferrari – da strada o addirittura le vecchie F1- e che poi va a Fiorano a divertirsi un po’!
Abbiamo girato in pista come una vera F1, solo che a 40 all’ora invece che a 200… la guida ci ha raccontato tante cose, come che il record di pista è ancora detenuto da Schumacher, che ha voluto venisse costruito un rettilineo più lungo, per accelerare al massimo. All’entrata c’è un F-104 tutto colorato di rosso e la guida ci ha raccontato che è stato donato dall’Aeronautica militare dopo che è stato utilizzato per fare una gara di accelerazione con Gilles Villeneuve su una pista aeroportuale del Veneto. Volevano vedere chi fosse più veloce tra un jet e una F1 e Villeneuve, per dare il massimo, ha fatto togliere gli alettoni dalla sua F1, il che può essere molto rischioso, visto che servono appunto per tenere la macchina inchiodata a terra! Ebbene, essendo lui un grandissimo pilota, non solo è riuscito a non ammazzarsi, ma ha anche vinto la gara contro il jet!!! Era davvero un grande, infatti era il pilota preferito dal Drake.
Dopo il tour, consapevoli di aver visto posti incredibili, abbiamo continuato la nostra giornata facendo shopping al Ferrari store ufficiale – che per i membri Ferrari club offre il 20% di sconto – che si trova davanti all’entrata della fabbrica, e dando un’occhiata agli altri negozi, per finire poi con un giro per il centro di Maranello. Esistono due monumenti dedicati a Enzo Ferrari in città. Uno davanti al municipio, che io avevo scambiato per un monumento ai caduti, e che invece è stato donato da Piero Ferrari. L’altro si trova all’ingresso di un parchetto, a 200 metri dal municipio, il cui significato mi è ignoto, perché non si capisce molto cosa voglia rappresentare, sembra un po’ un monumento futurista… in generale comunque nulla di che. Diciamo che se io fossi il sindaco di Maranello, farei molto di più perché l’anima Ferrari di questa città fosse ben visibile.
Per cena abbiamo mangiato alla Locanda del Mulino. Un posto molto carino, costruito appunto in un antico mulino. Io ho preso gnocco fritto, orecchiette, broccoli e salsiccia e una coca e ho speso 16 euro, col coperto ovviamente. La pasta era molto buona, e anche il mio amico australiano ha dimostrato di apprezzare molto il cibo.
GIORNO 2: Museo Enzo Ferrari di Modena
Per il nostro secondo giorno siamo andati a Modena a visitare il museo Enzo Ferrari, costruito laddove c’era la fabbrica di suo padre e dove tutto quindi ha avuto inizio. Siamo ovviamente andati in macchina, ci abbiamo messo mezz’ora o poco meno e per fortuna siamo riusciti a parcheggiare in un parcheggio libero e sterrato proprio di fianco all’entrata del museo, in via Soli.
Anche qui l’entrata costa 15 euro, scontata per i soci Ferrari club. Enzo Ferrari ha vissuto lì, in quei luoghi. Lì suo padre lavorava e la vendita di quell’officina ha permesso a Enzo di acquistare la sua prima auto da corsa e di dare quindi vita a quello che poi sarebbe diventato un mito.
Nelle sale della vecchia officina ci sono esposte tante macchine, tra cui quella con cui Ascari ha vinto il primo campionato di F1. C’è anche la ricostruzione dell’ufficio del Drake a Maranello e fa davvero tanta impressione, perché alla scrivania c’è la statua di cera di Enzo e quando la vedi ti viene un colpo perché sembra davvero lui!
Nel padiglione costruito di fianco ci sono tante altre macchine, in particolare Ferrari da strada, e sulle pareti del salone viene trasmesso ogni 40 minuti un filmato che ripercorre la vita di Enzo. Ovviamente io mi sono commossa, perché è davvero bello e pensare a quello che quest’uomo ha creato e che oggi significa tantissimo per me e per milioni di altre persone al mondo, beh, ti fa venire le lacrime agli occhi. Poi, non mi ricordo più per quale ragione, in questo periodo oltre al filmato su Enzo ce n’è anche uno su Pavarotti, anch’egli originario di queste terre, che è altrettanto bello e toccante.
Dopo la consueta occhiata allo store, ci siamo diretti in centro per pranzare. Non abbiamo purtroppo visto molto di Modena, però devo dire che il centro coi suoi portici, e soprattutto il palazzo Ducale, sono molto belli.
Abbiamo mangiato in un localino in piazza XX settembre che si chiama Ai Sorrisi. Io volevo assolutamente assaggiare le tigelle e così ho fatto. Ne ho prese due, e credo che avrei dovuto prenderne molte di più, perché sono piuttosto piccole. Però erano davvero buonissime!!! Una al pesto modenese e l’altra con pancetta e tartufo. Squisite! Poi abbiamo preso il dolce, una specie di tiramisù che era davvero ottimo! Lo consiglio davvero, perché si mangia molto bene e a prezzi normali. Per le mie tigelle, il tiramisù e la cedrata ho speso circa 10 euro!
Finito di mangiare siamo tornati a Maranello, che ci aspettavano i parenti veneti del mio amico australiano, che non parlavano inglese, così mi è toccato fare da interprete, oltre che andare per la seconda volta in due giorni al museo Ferrari. Poi abbiamo portato i parenti a vedere l’entrata della fabbrica, e siccome era orario di uscita dal lavoro, abbiamo assistito al viavai degli operai e degli impiegati che tornavano a casa! Per chi conosce i volti degli uomini Ferrari, gli orari di uscita serali e del pranzo sono ottimi per fare un po’ di stalking!
Per cena volevamo mangiare al ristorante Drake, in pieno centro di Maranello, ma purtroppo non c’era posto, così la cameriera ci ha consigliato di andare al Carisma, di fianco al municipio – ce l’ha consigliato perché il proprietario è lo stesso-. Lì al Drake abbiamo però fatto in tempo a vedere Antonio Fuoco, pilotino della Ferrari Driver Academy.
Al Carisma per fortuna c’era posto e così abbiamo mangiato lì e abbiamo visto l’altro pilotino Ferrari, che quest’anno è il terzo pilota Sauber, Raffaele Marciello. Non abbiamo rotto le scatole a nessuno dei due per foto o autografi, ma ammetto che avrei voluto. Al Carisma io ho preso i garganelli pancetta, panna e rucola, una panna cotta e una coca. Il mio amico la pizza ai funghi e una coca e abbiamo speso in due 28 euro. Su Tripadvisor i commenti non erano molto lusinghieri, però a mio giudizio abbiamo mangiato bene.
CONCLUSIONI
Che dire, se sei tifoso Ferrari, Maranello è il posto più bello del mondo. I musei sono molto belli, a mio parere forse un po’ troppo cari però. Inoltre, sempre a mio parere e anche a parere del mio amico, si sente la mancanza di un museo dedicato interamente alla F1, perché alla fine i due musei espongono soprattutto Ferrari da strada. Ci vorrebbe un luogo per celebrare solo ed esclusivamente la F1 e i campioni Ferrari di passato e presente, e di materiale ce n’è sicuro in abbondanza.
Ferrari a parte, non è da dimenticare che queste terre hanno dato i natali anche a Lamborghini, Ducati e Maserati, che hanno anche loro i loro luoghi di culto, che purtroppo in questo giro non ho fatto in tempo a visitare, ma che sono sicura meritano.
Sono terre splendide e la cucina è davvero ottima! Anche per i non appassionati di motori, sono posti molto belli che una visita la meritano!