Sogni di staccare completamente la spina e ricaricare le tue batterie? Allora la tua destinazione è Pantelleria!

La natura selvaggia, il mare cristallino e un cielo incredibilmente stellato ti aspettano a Pantelleria: scopri cosa fare quattro giorni in questa isola speciale
Scritto da: martina.z
sogni di staccare completamente la spina e ricaricare le tue batterie? allora la tua destinazione è pantelleria!

La chiamano la Perla Nera del Mediterraneo per le sue incredibili colate laviche che caratterizzano il paesaggio, e mai nome è stato più azzeccato. È la meta ideale per rilassarsi completamente nelle sue acque calde termali o nel silenzio dei dammusi. Se mi porto a casa qualcosa da questo viaggio, non ho dubbi: l’incredibile sensazione di pace con il mondo che si prova su quest’isola.

Una persona che abbiamo incontrato e che ha scelto di lasciare tutto ed andare a vivere a Pantelleria ci ha detto: è l’unica isola dove il mare è secondario. Ed è proprio vero. Noi abbiamo visitato molte cale ma l’isola ti rapisce per la sua natura e il suo silenzio.

Pronti con le valigie? Si parte!

Giorno 1

La nostra rotta per il relax inizia il 20 agosto, con atterraggio a Pantelleria alle ore 13.30. L’aeroporto è molto piccolo, come ci si può aspettare, e nel giro di pochi minuti siamo fuori. Abbiamo appuntamento con Massimo al parcheggio per il noleggio dell’auto. Gentilissimo, super velocemente ci consegna le chiavi della nostra Panda blu e siamo pronti per raggiungere il nostro dammuso!

Il nostro dammuso è un’oasi di pace a 10 minuti dall’aeroporto, con una splendida vista sul mare e la possibilità di ammirare il tramonto dal suo tetto. Giacomo, il nostro host, ci consiglia subito dove andare nei primi 2 giorni a Pantelleria, visto che tira vento ed il mare quindi è molto mosso. Dove andare allora in queste condizioni? Cala Levante (o Tramontana, in base alla direzione del vento), Lago di Venere e Laghetto delle Ondine. Benissimo, abbiamo l’imbarazzo della scelta! Scegliamo il famosissimo Lago di Venere e intorno alle 16 siamo lì. Non mi dilungo troppo, ci torneremo qualche giorno dopo al mattino dove la luce è bellissima poiché il pomeriggio la montagna crea ombra sul lago e l’effetto non è stato dei migliori.

Rientrando al nostro dammuso, ci fermiamo ad un’alimentari dove facciamo la conoscenza di un bellissimo cagnolino nero, un vero e proprio amante delle coccole. Se andate a Pantelleria, non potete perdere questo piccolo alimentari in località Siba, almeno per conoscere questo cucciolo!

Fatta la spesa per la nostra colazione, siamo pronti per la cena al ristorante Sea View, in zona Cala Gadir. La prenotazione tramite The Fork è comodissima, il servizio è gentile. Cena a base di pesce, molto buona e prezzi moderati. Non ci ha entusiasmati, ma abbiamo mangiato bene. A questo punto, a letto e pronti per il primo vero giorno a Pantelleria!

Giorno 2

Una bella giornata di sole ci sveglia questa mattina, ma come ci aveva anticipato il nostro host, c’è ancora tanto vento. Quindi, decidiamo di seguire il suo consiglio e recarci a Cala Levante. Ma prima, abbiamo un importante tappa: la pescheria a Pantelleria Centro, per comprare il pesce per la sera e goderci un bellissimo barbeque al nostro dammuso. Non avevamo una pescheria specifica che ci era stata consigliata, ne abbiamo scelta una qualunque ed il pesce era freschissimo: già non vediamo l’ora che sia la sera per cucinare.

Dopo una piccola sosta al nostro dammuso per conservare la spesa, si va a Cala Levante. La cala è piccolina ma non troppo affollata, c’è anche una parte di solarium abbastanza comoda per potersi sdraiare con i teli ed effettivamente il mare è calmo. Qualora si viaggi con bambini, consiglierei questa cala essendo facilmente raggiungibile e con una scaletta comodissima per la discesa a mare. Purtroppo incontriamo qualche piccola medusa, ma questo non ci impedisce di goderci un bel bagno.

Dopo il pranzo al nostro dammuso e un riposino, andiamo a scoprire il Laghetto delle Ondine, uno tra i più famosi posti di Pantelleria. È facilmente raggiungibile con una breve passeggiata a piedi ed il laghetto con fuori il mare mosso è davvero suggestivo. Consiglio di arrivare fino in fondo per poter ammirare questo spettacolo! Qui, al contrario della mattina, la comodità viene meno poiché sono presenti solo scogli.

Rigenerati dalla calma di queste acque, torniamo per un aperitivo al tramonto sul tetto del nostro dammuso e un ottimo barbeque tra amici!

Giorno 3

Questa mattina il sole splende e allora decidiamo di tornare a Lago di Venere per poterlo vedere con una luce diversa: è uno spettacolo. Già solo dalla strada per arrivare al lago il panorama di colori è bellissimo. È quasi incredibile come possano esserci tutte queste tonalità di azzurro all’interno di un lago. Scendiamo e ci posizioniamo nella zona al lato opposto della montagna, dove è presente una quantità minore di fanghi e una piccola zona di ombra. Le acque del lago hanno temperature diverse, ci sono zone fresche e zone più calde. Consiglio una passeggiata lungo il perimetro, per poter davvero apprezzarne i colori. E, ovviamente, i famosi fanghi che si dice abbiano proprietà esfolianti.

Visto l’orario, decidiamo di restare a pranzo in zona e ci fermiamo all’Azienda Agricola MaRai. Un piccolo bar con un dehor delizioso, servono panini e prodotti panteschi tra cui la famosa insalata: da provare! Posto assolutamente consigliato anche per una veloce pausa. A questo punto, torniamo a casa per sfuggire alle ore calde del primo pomeriggio, per poter raggiungere poi un altro luogo must dell’isola: l’Arco dell’Elefante.

L’Arco dell’Elefante è il posto che in assoluto mi ha colpito di più: i colori dell’acqua sono bellissimi, l’arco è molto suggestivo e ci sono due piccole grotte adiacenti. Purtroppo, questo pomeriggio era pieno di meduse e non siamo riusciti a fare il bagno, davvero un peccato. Abbiamo deciso quindi di spostarci alla Cala del Bue Marino: non è la stessa cosa, ma non ci sono meduse ed almeno possiamo rinfrescarci. Anche questo posto è consigliato per le famiglie con bambini, poiché abbastanza comoda la discesa.

Tornando, pensiamo di fermarci al Lido Shurhuq per l’aperitivo al tramonto: mozzafiato! Siamo stati fortunatissimi nel trovare un tavolo in prima fila per poterci godere questo spettacolo. Il lido è molto carino, l’aperitivo è un piccolo piattino ma va benissimo per passare un oretta in compagnia.

E infine, dopo le docce si va a cena alla Trattoria da Pina (dove consigliamo di prenotare), e scopriamo che ogni martedì c’è il dj set! Qui si mangia davvero bene ma dopo aver provato il bacio pantesco tutte le sere posso confermare che questo è quello che mi è piaciuto di più, da non perdere! Poi, a fine servizio, inizia la musica, si balla e c’è il bancone per i cocktail. Abbiamo fatto serata ed, esausti, siamo tornati al nostro dammuso.

Giorno 4

Bene, oggi la nostra giornata inizia in salita: decidiamo di andare alle Favare. Il parcheggio più vicino è a soli 15 minuti a piedi dal sito ma, purtroppo, noi sbagliamo ad impostare il navigatore e parcheggiamo in quello lontano ben 1 ora e mezza! Le Favare sono carine, sono dei getti di calore che fuoriescono alle rocce ma, in sincerità, non valgono 1 ora e mezza di cammino sotto il sole. Di conseguenza, prima di iniziare il percorso, informatevi bene sulla durata dello stesso a partire dal vostro parcheggio. In compenso, questo errore ci ha permesso di trovare sul nostro cammino la grotta di Benikulà. Si tratta di una sauna naturale all’interno della grotta, alla quale si accede da una entrata abbastanza stretta e dove all’interno possono stare circa 3-4 persone. L’esperienza è molto carina per gli amanti della natura.

Soffocati dal caldo della camminata, decidiamo di fermarci alla Spiaggia Sataria. Non fatevi ingannare dal nome, non è una spiaggia, ma è pianeggiate quindi ci si può stendere. È stata davvero una piacevole scoperta, la zona è praticamente sotto un arco naturale che crea una zona di ombra e probabilmente era una ex zona termale. Ne valeva la pena!

Dopo pranzo, ancora un’altra tappa: Cala Gadir. Questa è una zona davvero particolare. Si raggiunge facilmente a piedi e in fondo sono presenti 3 piccole vasche naturali di acqua calda: delle vere e proprie terme a cielo aperto. Le persone del luogo consigliano di sdraiarsi nelle vasche alla sera, quando tutto è buio e si vedono le stelle: l’effetto wow è assicurato

Infine, oggi decidiamo di andare a pranzo nel locale La Favarotta perché è la serata del cous cous (come perderselo?!). Nonostante la strada per arrivare al locale non è delle migliori, il posto è consigliato. Cibo niente male e atmosfera super cordiale, da provare.

Giorno 5

Oggi è un giorno tanto atteso: abbiamo prenotato il giro in barca dell’isola! Ci svegliamo presto e alle 9 siamo già al porto di Pantelleria, pronti ad imbarcarci su una piccola barchetta insieme ad altre 4 persone per un tour di una giornata. Sconsigliamo vivamente di appoggiarsi alle compagnie più grosse, ma di contattare chi fa giri semi-privati. Abbiamo viste le barche e ci sono sembrate strapiene, difficile godersi la giornata. Noi eravamo in 8 ed è stato comodissimo. Il prezzo tra le due soluzioni è simile. Nel nostro caso, era di 70 euro a persona, pranzo incluso.

Il giro parte dal porto di Pantelleria e si conclude lì intorno alle 17. Anche se non sembra, l’isola è abbastanza grande quindi non si riescono a fare le soste in tutte le cale. Ma è stata comunque una piacevole giornata. Dalla barca si riesce ad ammirare una Pantelleria diversa e inaccessibile, oltre che tutte le sue famose colate laviche. È una prospettiva assolutamente interessante, che ti fa rendere conto di quanto sia ancora (per fortuna) un’isola autentica, dove la natura ne fa da padrona.

Rientrati la sera nel nostro dammuso, ordiniamo le pizze alla pala da Maestrello per goderci l’ultima serata di relax sotto le stelle. Valutazione della pizza: ottima!

Giorno 6

Purtroppo, oggi nessuna escursione: ci svegliamo con calma, prepariamo le nostre valigie e alle 13.45 il nostro aereo ci aspetta: purtroppo è il momento di salutare questa magnifica isola!

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