Una settimana nella selvaggia Pantelleria

Una settimana tra cibo, scogliere a picco sul mare e la natura selvaggia.
Scritto da: Vale&Jacopo
una settimana nella selvaggia pantelleria
Partenza il: 20/06/2021
Ritorno il: 26/06/2021
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
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Atterriamo a Pantelleria la domenica mattina e subito troviamo ad aspettarci l’auto (PANDA YOUNG) già noleggiata presso l’autonoleggio Brignone: auto vintage ma assolutamente affidabile soprattutto considerando le stradine sterrate da percorrere per raggiungere certe spiagge che mettono a dura prova coloro che scelgono il motorino per la loro vacanza… in genere lo preferiamo ma non volevamo rischiare! Ad aspettarci c’è pure Mirko, il gentilissimo proprietario del nostro dammusino (“I Dammusini”) che ci scorta al nostro fantastico dammuso e ci fornisce qualche dritta per la nostra vacanza! Abbiamo organizzato la nostra vacanza in modo da vedere un paio di spiagge al giorno. Premettiamo che, come noto, Pantelleria non ha vere e proprie spiagge da cale di scogli e porticcioli in legno ed è caratterizzata da acque turchesi e vento. Di conseguenza obbligatorio munirsi di scarpine da scoglio, maschera per lo snorkeling e tappetini/materassini (noi viaggiamo sempre leggeri per cui abbiamo comprato in loco un materassino da yoga in un negozio cinese in paese). Consigliate anche comode scarpe da ginnastica se si vuole dedicare qualche mezza giornata a camminate nella montagna grande o alle favare. Fatte queste premesse riassumo brevemente quelle che per me sono state le “spiagge” assolutamente da vedere:

– Cala Gadir: grazioso porticciolo con una passerella in legno comoda per stendersi in comodità

– Balata dei Turchi

– Nikà (nuotando verso sud cioè dirigendoti verso a sinistra guardando il mare tempo 5-10 minuti si trova un’insenatura dove c’è acqua calda/caldissima che esce da dei soffioni dal fondo!!)

– Arco dell’elefante

– Cala Tramontana (altro porticciolo in legno)

– Lago di Venere

– Lago delle Ondine (noi l’abbiamo visto in un momento ben poco propizio…dopo una settimana di scirocco era una specie di pozza verde ma mi confermano che con il vento giusto è molto particolare)

Immancabile è la giornata del “Giro in barca”: noi abbiamo scelto la barca Dadigan, barca tranquilla con pochi passeggeri (cosa da non sottovalutare in epoca Covid) che ci ha fatto fare uno splendido giro dell’isola raccontandoci aneddoti, facendoci fare milioni di bagni nei posti più suggestivi e offrendoci cibo a volontà! Consigliato!

Abbiamo inoltre dedicato una mezza giornata alle escursioni: da vedere assolutamente il bagno di Beninkulà, una grotta dove ti fai la sauna e, in realtà un po’ per errore, siamo andati oltre oltre arrivi alle Favare, dei microvulcani da dove vedi uscire aria bollente.

Ultimo capitolo riguardo l’aspetto enogastronomico: considerate che nell’isola ci sono oltre 70 ristoranti! Noi siamo stati a questi: La Nicchia (molto romantico il giardino pantesco!), La Risacca, Le Cale, Il Cappero (ottimo Cus-Cus di pesce!!). Consigliato è anche l’apericena all’Azienda Agricola Biologica Emanuela Bonomo: 25 euro a persona, si mangia e si beve molto bene (abbiamo pure fatto un ordine da spedire a casa tanto ci hanno convinti!). Per staccare un attimo dal sole e dal caldo noi abbiamo optato per piccole pause pranzo che, a seconda di quale lato dell’isola eravamo, ricadeva su “Da Andrea” ristorante molto carino a Cala Gadir oppure dall’altro lato al KaiaKaia sul porto di Scauri. Come aperitivi (da fare dal lato di Scauri dove il sole tramonta) segnalo il famosissimo SesiVenti dove se prenoti prima puoi andare sui tetti dei Dammusi a gozzovigliare: esperienza molto carina. In ogni caso NON osate tornare a casa senza aver degustato lo Zibibbo ed il Passito ed esservi fatti venire il diabete per colpa del Bacio Pantesco!!

Buona vacanza



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