Pantelleria, istruzioni per l’uso

Consigli utili per chi desidera una vacanza diversa
Scritto da: salvicat
pantelleria, istruzioni per l'uso
Partenza il: 01/09/2012
Ritorno il: 08/09/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
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“Pantelleria: istruzioni per l’uso”:

È questo il titolo di un libricino che al nostro arrivo in areoporto ci è stato fornito dall’agente dell’agenzia di viaggi “la Cossira” che ha organizzato per noi la vacanza (volo + alloggio in dammuso + noleggio auto). (“noi” siamo io e il mio ragazzo Francesco). L’organizzazione è stata perfetta e per una settimana abbiamo goduto della bellezza e dell’unicità di quest’isola affascinante. Alcuni consigli per chi volesse partire alla sua scoperta: lasciate a casa le infradito e le ciabattine. Portate solo scarpe da ginnastica e scarpe per camminare sugli scogli. Non dimenticate gli occhiali da sole e un cappellino (per proteggersi dal vento e dalla mancanza di ombra) e naturalmente maschera, pinne e boccaglio. Portate una felpa (la sera fa freschino).

Da non perdere:

1- un tuffo nel laghetto delle ondine (e nel laghetto dei gamberi qualche scoglio più in là)

2- la sauna naturale nella grotta di benikulà. (per arrivarci vi consiglio il sentiero che parte dal parcheggio di Zighidì e attraversa la valle del monastero con una puntatina alla favara grande)

3 – Il giro dell’isola in barca con Fabio di “Vivere il mare”

4 – Lo snorkeling a cala cottone

5 – un bagno nelle acque termali di Cala Gadir (Attenzione: non fermatevi alla prima vascona di cemento piena di alghe che vedete appena arrivati: più avanti sugli scogli a destra c’è una piccola vasca scavata nello scoglio con acqua bollente. Il massimo è immergersi completamente in acqua e dopo 5 minuti uscire e buttarsi nel mare lì di fronte. Un esercizio tonificante!)

6 – Le arancine del panificio “il terremoto” a Khamma (o anche quelle di Pinuzzu al porto di Pantelleria).

7 – La cena a base di pesce al ristorantino “Donne fugate” a Pantelleria. Il tanto decantato lago di venere è splendido da vedere. Il suo fondo melmoso, però, fà un pò schifo. Se provi a entrare sprofondi nel fango fino al ginocchio. A quanto pare però questo fango fa bene alla pelle, per cui è da provare anche questo! Cose negative: le strade sono strettissime, spesso dissestate. La segnaletica a tratti è carente e i cartelli sono tutti cancellati. Da evitare: la grotta di Sataria, ovvero: le terme dei poveri. Posto di raro squallore, sembra uno stabilimento termale appena bombardato. le vasche sono immerse nel buio, il fondo è pieno di alghe filamentose e l’acqua non è nemmeno tanto calda. L’isola è questo e molto altro e sicuramente una sola settimana non è sufficiente per vederla tutta comunque…buona Pantelleria a tutti!



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