Siviglia meravigliosa

Una città creata per far star bene abitanti e turisti!
Scritto da: ANIA70
siviglia meravigliosa
Partenza il: 29/01/2011
Ritorno il: 01/02/2011
Viaggiatori: 4
Spesa: 500 €
PROGRAMMA DI VIAGGIO SIVIGLIA 29 GENNAIO/ 1 FEBBRAIO 2011 29/01 Arrivo a Siviglia ore 18:20: è ancora luce e il cielo è meraviglioso. Volo con ryan air perfetto e puntuale. Prendiamo il taxi fino al centro (euro 24) per Hotel Sevilla Center , Avda. De La Buhaira, 24. Dopo aver preso possesso della stanza, ci si incammina per il cuore di Siviglia, il quartiere Santa Croce (Barrio santa Cruz): ‘la parte più bella ed accattivante di questa splendida città andalusa è il barrio di Santa cruz. Questo quartiere un dedalo di viuzze su cui si affacciano bei palazzi con stupendi balconcini fioriti, vi accoglie con la sua tipica atmosfera andalusa. Il flamenco la fa da padrona da queste parti ‘Il Barrio de Santa Cruz è il quartiere più tipico di Siviglia, un luogo dove respirare l’aria genuina tipicamente andalusa. L’atmosfera nel Barrio è quasi irreale, tra piccole e animate piazzette, strade strette dove quasi le abitazioni si toccano senza lasciare spazio al cielo, balconi fioriti e caratteristiche griglie alle finestre. Qui la scelta di locali è infinita, tra menù turistici, ristoranti raffinati e bar specializzati in tapas, praticamente ogni angolo è una tentazione per il palato. Durante la notte il quartiere diventa ancora più magico, con i lampioncini in ferro battuto e strade molto frequentate per la vita notturna.

Alle ore 21.00 inizio spettacolo di flamenco alla Casa de la Memoria, a centro del Barrio (Calle Ximenez de Enciso 28); qui si può invece assistere ad uno spettacolo di vero flamenco tradizionale , che propone veri spettacoli in un suggestivo contesto al centro di un tipico patio andaluso. Necessaria la prenotazione il giorno prima, posti limitati, prezzo € 15. Io non lo consiglio perché è noioso. DAlla Casa de la Memoria siamo andati a mangiare alla Vineria San Telmo, n° 1 nella classifica trip advisor. Abbiamo preso la degustazione di tapas (5 tapas 21.90 euro) presentate molto bene.

Il giorno dopo Dopo aver preso un bel caffè al BODEGA SANTA CRUZ, ci siamo incamminati per visitare i siti patrimonio dell’Unesco. Dopo aver fatto una passeggiata intorno ai siti patrimonio dell’Unesco per avere una visione d’insieme della meraviglia che ci aspettava, abbiamo iniziato da I Reales Alcázares entrata euro 7.50. L’Alcázar é uno dei monumenti piú impressionanti di Siviglia. L’Alcázar é un palazzo-fortezza la cui costruzione fu voluta da Abd Al Ramán III nel 913. Per la sua bellezza é stato scelto in passato come residenza da molte generazioni di monarchi. É qui che dimora il re Don Juán Carlos quando viene in visita a Siviglia. Importante fu il contributo del re Pietro I “Il Crudele” (1350-1369), il quale ricostruí parte dell’Alcázar e ne fece un palazzo unitario che costituisce l’opera migliore dell’arte mudéjar sivigliana. Le numerose stanze, patii e saloni combinano gli stili piú svariati e molte influenze architettoniche che vanno dall’islamico al neoclassico. La bellezza delle sue fontane e dei suoi giardini é un altro degli elementi di grande interesse. A pranzo abbiamo mangiato alla CERVECERIA GIRALDA che si trova all’inizio della via Mateos Gago una strada gremita di tapas bar che parte proprio dalle spalle della cattedrale, è ricavato da un antico bagno turco molto caratteristico, con le classiche piastrelle azulejos a rivestire gli interni,offre una vasta scelta di ottime tapas, sia di carne che di pesce (polipo con patate ottimo).Tre o quattro di queste al massimo sono già sufficienti per un pasto normale (3,5/4 euro l’una). Senza vino si sta intorno i 15 euro a testa. Alle 14.30 siamo entrati nella Cattedrale di Siviglia APERTURA DOMENICALE ORE 14.30 ingresso euro 8 É la terza cattedrale piú grande del mondo, dopo quella di San Pietro al Vaticano e quella di San Paolo a Londra. É una delle ultime cattedrali gotiche della Spagna e mostra giá i segni dello stile rinascentista. La cattedrale sorge sui resti di quella che era la Grande Moschea nel secolo XII. Fu convertita in tempio cristiano nel 1248 quando Fernando III di castiglia conquistó la cittá. Dell’antica moschea si conserva ancora il minareto, conosciuto oggi come la Giralda, e il Patio degli Aranci. La parte esterna, un magnifico gioco di volumi, manifesta il talento del suo architetto, di cui non si conosce il nome. Si entra dalla Porta del Perdono, antica e maestosa entrata della moschea. Le cappelle della cattedrale La Cappella Maggiore, di indubbia ricchezza, é chiusa da splendide grate plateresche (sec. XVI). L’immensa e sfavillante pala dell’altare di stile fiammingo (1482-1525) é la piú grande della Spagna (20 metri d’altezza) La grande sacrestia, bella sala del secolo XVI a forma di croce greca, ospita la preziosa custodia rinascentista di Juan de Arfe. Di stile plateresco, la Cappella Reale colpisce per la sua maestositá. Nelle altre cappelle e nel tesoro si possono ammirare opere di artisti quali: Murillo, Valdés, Leal e Zurbarán e altri Dall’interno della cattedrale si accede alla Giralda Bisogna salire per quasi 5 minuti prima di arrivare sulla cima della torre. Il panorama visibile dalla sommità della torre vale la “sfacchinata”.La Giralda offre al visitatore un’immagine elegante e fiera. Questo minareto di stile Almohade fu costruito dai mori tra il 1184 e il 1197 e aveva un’altezza di 79 metri. Nel 1586, dopo la riconquista, i cristiani vi aggiunsero il campanile, la torre raggiunse quindi quasi i 100 metri d’altezza. A questo punto siamo rientrati in albergo per riposarci un pò. Verso le otto ci siamo diretti nuovamente verso il centro visitando il Palazzo dell’Ayuntamiento, l’amministrazione comunale della città, un edificio dalla facciata rinascimentale disegnata da Diego de Riano nella metà del XVI secolo. Il palazzo è Situato in Plaza de San Francisco, che storicamente rappresenta il centro della politica e della socialità. In questa piazza si celebravano feste, manifestazioni, corride e i processi pubblici del Tribunale della Santa Inquisizione. Dalla piazza iniziano Calle Sierpes e Calle Tetuan/Velazquez, le strade dello shopping di Siviglia. (dire shopping a Siviglia è un po’ esagerato) Tra le due strade si trova la Capilla de San José, famosa per i suoi meravigliosi decori barocchi del settecento. La sera abbiamo cenato presso la Taberna Coloniales ad Plaza Cristo De Burgos 19 un locale veramente caratteristico con camerieri simpaticissimi. Abbiamo mangiato in piedi al bancone ma è stato molto divertente. Lo consiglio. Alle 22.30 siamo andati alla CARBONERIA Indirizzo: C/ Levíes 18 ‘Locale ricavato in un ex deposito di carbone, ingresso gratuito, le consumazioni hanno prezzi più che buoni, ma soprattutto l’atmosfera è calda e rilassata, puoi goderti uno spettacolo di flamenco in maniera molto informale. È un locale per turisti o per studenti universitari, non trovi un sivigliano neanche tra i dipendenti. La mattina dopo andiamo in Piazza di Spagna, Parque de Maria Luisa. Una piazza stupenda da fotografare panchina per panchina. ‘Non credo di esagerare, dicendo che Plaza de Espana a Siviglia è la più bella piazza del mondo, anche più di piazza San Pietro! un colpo d’occhio impressionante, il semicerchio di colonne, i ponti decorati di ceramiche, e i sedili con piastrelle rappresentanti tutte le città della spagna… Davvero unica, grandiosa’…. La Piazza di Spagna fu costruita per l’Esposizione Iberoamericana che si tenne a Siviglia nel 1929. Rappresentativa dell’architettura regionalista, é fatta di mattoni con applicazioni in ceramica policroma. Piazza di Spagna é una piazza di forma ovale del diametro di circa 200 metri, circondata da una magnifica costruzione con grandi torri a ogni lato. Al centro della piazza si trova una bellissima fontana. La forma semicircolare simbolizza l’abbraccio della Spagna alle sue nuove colonie e guarda verso il Guadalquvir come rotta da seguire verso l’America. É decorata principalmente con mattoni, marmo e ceramica, che danno alle torri un tocco rinascentista e barocco. La Piazza di Spagna é stato l’elemento piú costoso di quell’esposizione e l’unico elemento estraneo é la fontana centrale. La piazza é circondata da quattro ponti che rappresentano i quattro regni di Spagna.

Le pareti del gigantesco edificio principale mostrano un insieme di banchi e ornamenti con piastrelle che simbolizzano le 48 provincie spagnole con le relative mappe, mosaici raffiguranti fatti storici, gli scudi di ogni cittá e agli estremi colonne con nicchie in cui erano conservati libri di letteratura, storia e arte di ognuna delle provincie.

Da piazza di Spagna abbiamo percorso tutto il lungo fiume fino alla torre dell’oro. A Plaza de Toros non siamo entrati perché non ci andava di spendere 6 euro solo per entrare nell’arena! Poi abbiamo attraversato il fiume attraverso il Puente de Triana o Puente Isabel II, che vi porta dritto dritto alla Plaza del Altozano, una graziosissima piazza con palazzi di mattoni ed azulejos coloratissimi, famosa per i suoi balconi e miradores (bovindi) in ferro battuto. Alla fine del Puente de Isabel II si trova la statua della giovinetta gitana, fiera nelle sue vesti tradizionali, con la chitarra al suo fianco mentre, poco prima, una futuristica statua del Matador Belmonte veglia l’immagine veneratissima della Vergine, in questo caso la Vergine di Triana.

Su questa graziosa piazza si trovano anche due splendide botteghe di ceramica, attività artigianale per cui il quartiere è famoso: anche solo le pareti decorati e le insegne che si trovano fuori dai negozi sono dei capolavori che non ho potuto fare a meno di immortalare per voi. A questo punto abbiamo gironzolato tra le viuzze spiando nei vari portoni per scorgere pati sempre bellissimi e botteghe di ceramica.

“Il cuore pulsante di Siviglia si trova lungo le rive del fiume Guadalquivir. È qui che si anima la vita notturna. Il ritrovo è sempre lo stesso: calle Betis, la lunga via piena di piccoli locali, uno accanto all’altro, che si affaccia sul fiume. È questo il punto di partenza per addentrasi nel quartiere di Triana (il nome deriva dal passato di colonia romana ed è legato a quello di Traiano), dove l’antico e il moderno si incontrano. Dove la tradizione e l’innovazione si intrecciano celebrando il passato e il futuro di questa città in pieno fermento. Voy a Sevilla!, dicono gli abitanti di Triana, un tempo abitato da marinai, operai, e ceramisti, ogni volta che attraversano il Ponte Isabel II per andare a fare un po’ di shopping in città. Fieri di essere i custodi delle tradizioni popolari, della buona cucina e delle belle arti, ai trianesi piace molto sottolineare la loro indipendenza: nei negozi di souvenir sulle magliette è spesso stampata la scritta “Triana indipendente”.” A pranzo poiché il raccomandato Kiosko de las Flores era chiuso, abbiamo mangiato alla primera del puente proprio li accanto. E abbiamo mangiato molto bene sulla terrazza sul fiume. Dopo abbiamo visitato la parte nord della città (Barrio Macarena, Il ponte di La Barqueta, architetto Juan José Arenas, realizzato per l’Expo 1992, collega il centro storico di Siviglia con l’isola di La Cartuja, Alameda de Hercules) ma sinceramente non ne vale la pena. La mattina dopo non sapendo più che vedere, abbiamo visitato il monastero della cartuja e poi pranzato presso Eslava (c/ Eslava, 3 – 5, zona di San Lorenzo). Ottimo e veramente economico e frequentato da sivigliani.



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