Selamat datang ke Malaysia 2
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Come al solito ho visionato il sito http://touroperator.qviaggi.it alla destinazione Malaysia e con mia piena soddisfazione ho “estratto” il tour operator Gorgonia Viaggi ed in particolare la signora Monica che mi ha aiutato. Organizzazione perfetta
Diario di viaggio
02.08.2014
Milano Malpensa ore 23.00 volo della Qatar Airlines, scalo a Doha e dopo quasi 15 ore di volo (al freddo e meno male che ci avevano fornito di calze e coperta) arriviamo a Kuala Lumpur (aeroporto si trova a Sepang, vicino alla pista di F1) in perfetto orario. Questa volta ) nessuna suoneria telefonica, ormai tutti hanno lo smartphone e naturalmente la prima cosa da fare è accenderlo (chissà perché abbiamo questa mania di accendere il cellulare ancora prima di scendere dall’aereo). Ho notato un altro spiacevole segno di maleducazione: buttare i rifiuti in terra di proposito: in aereo ci avevano fornito di coperta (sigillata), di un astuccio con tappi, calze, mascherina e spazzolino (sigillato) e delle cuffie per ascoltare i programmi a disposizione (sigillate). Beh tutti i sacchetti di plastica e la carta erano “spalmati” sul pavimento e quando abbiamo lasciato l’aereo gli assistenti di volo ci hanno pure “ringraziato” per il porcile creato!
Ci avviamo verso l’uscita e prima particolarità: il nostro volo prosegue per Puket e quindi prima di lasciarci “sbarcare” ci dobbiamo identificare con relativa spunta sulla lista passeggeri. Seguiamo il cartello Baggage claim e ………….camminiamo parecchio fra negozi, persone, banchi, fino a raggiungere una specie di piccolo metro (KLIA Express) che ci porta fino alla hall degli arrivi e al nastro bagagli che per fortuna ha “sputato” anche i nostri. All’uscita troviamo il nostro autista che ci accompagna al Prince Hotel & Residence dove ci viene assegnata una stupenda camera superior. Doccia e nanna.
04.08.2014
Kuala Lumpur è stata fondata nel 1857 alla confluenza dei fiumi Gombak e Kelang, e in lingua malese il nome significa “confluenza fangosa” ed `la capitale della Federazione della Malesia.
Mattinata a disposizione, usciti dall’albergo ci dirigiamo verso destra e di fronte a noi si “erge” un enorme centro commerciale il Pavillon con otto piani al suo attivo: incredibile. Per il momento lo evitiamo e proseguiamo la nostra passeggiata fino ad arrivare ad una passerella sopraelevata che oltre a proteggere i pedoni dal traffico li conduce in diverse direzioni. La nostra scelta, fatta a caso, ci porta davanti al Congress Center e al parco vicino che ci permette di ammirare per la prima volta le famosi Torri Petronas.
Rientriamo nello stabile del Congress Center dove troviamo un piano con piccoli bar/snack/ristoranti e visto che abbiamo un certo languorino ci mangiamo un Chicken & chip (da qui in avanti il fritto è quasi d’obbligo) poi imbuchiamo una galleria alla ricerca di un’ agenzia cambio che troviamo proprio all’interno di un altro centro commerciale (aria condizionata gelida) Suria Kl che guarda caso si trova sotto le torri e che ammiriamo da più vicino, Rientriamo verso l’hotel, la nostra guida ci aspetta alle 13.45 con gli altri membri del gruppo e con i quali partiamo verso la visita della città. Prima tappa il Thean Hou Temple, uno dei più grandi templi cinesi nel Sud-est asiatico. ll tempio sorge su una collina chiamata Robson Heights, a ridosso del cimitero cinese più grande di Kuala Lumpur. Il luogo di culto è dedicato alla divinità femminile del mare Mazu. All’esterno del tempio ci sono alcune statue che riproducono i dodici animali dello zodiaco cinese.Terminata la visita ci dirigiamo verso il Palazzo Reale dove sostiamo per un foto (non siamo autorizzati ad entrare). Fino al 2012, il Palazzo Reale aveva la propria collocazione in Jalan Istana, sede storica in un palazzo le cui origini civili risalivano agli anni ’20. Nel corso del 2011 un nuovo edificio è stato costruito in Jalan Duta, nei pressi di Mont Kiara,e l’attuale re della Malesia, ha spostato la residenza ufficiale della corona malese nella nuova dimora. Foto di rito e ci avviamo verso il National Monument, il monumento nazionale dedicato ai caduti della Malesia in guerra nella seconda guerra mondiale e durante la cosiddetta “Emergenza malese” (1948-1960), un periodo contrassegnato da instabilità politica e civile nel clima della guerra fredda. Nel 1960 venne posto un primo monumento ufficiale ai caduti della Malesia e del Borneo, sotto forma di una stele con un’iscrizione dedicata alla memoria di coloro che avevano dato la vita nel corso delle due guerre mondiali e durante l’Emergenza. Con l’indipendenza della Malesia, e in concomitanza di alcuni lavori urbani, la vecchia stele fu spostata al centro di una rotonda, mentre nel sito che occupava in precedenza venne costruito un nuovo monumento, ispirato a quello che l’allora primo ministro malese vide nel corso di una visita ufficiale negli Stati Uniti nel ’60 (l’USMC War Memorial, che ospita la statua dedicata ad Iwo Jima). L’opera venne commissionata nel 1963 al medesimo scultore. Vista l’ora e l’impossibilità di entrare nella Moschea di Masjid Jamek (ora della preghiera), facciamo tappa prima ad un orto botanico con diverse orchidee
Ripartiamo e sostiamo davanti alla Moschea di Msjid Jamek, tra le più antiche moschee della Malesia. Una serie di cupole sovrastano l’edificio, immerso in un giardino tropicale tra prati verdi e palme lussureggianti, Purtroppo è l’ora della preghiera e non possiamo visitarne l’interno. Ci dirigiamo verso Merdeka Square che rappresenta il cuore pulsante di KL. E’ qui che ogni fine anno la gente si ritrova per festeggiare il nuovo anno. Il centro della piazza è dominato dal maestoso Sultan Abdul Samad Building, uno stravagante edificio che prende il suo nome dal sultano Abdul Samad, il sultano di Selangor al potere al momento della sua costruzione. Si caratterizza per l’aspetto tipicamente moresco, e per l’imponente torre orologio alta 41 metri. Risaliamo sul bus e sosta fotografica alle Petronas Towers, il simbolo di KL che furono per qualche anno l’edificio più alto del mondo con un’altezza di 452 metri, poi superate dal Taipei 101 e dal Burj Khalifa di Dubai. Le due torri sono collegate tra loro a 175 metri per mezzo dello Skybridge, un suggestivo passaggio sospeso nel vuoto. Le torri ricordano una stella ad otto punte in stile arabesco anche se, con la spettacolare illuminazione notturna, sembra di osservare un’astronave. Rientro in albergo per uscire più tardi per cena e visita notturna alle Petronas e al parco annesso. Poi…………buona notte.
05.08.2014
Si parte per Malacca (Melaka) a 160 km da Kuala Lumpur la città storica per eccellenza della Malesia, Malacca è uno dei siti storici più importanti della Malesia peninsulare nonché luogo riconosciuto dall’UNESCO. Maggior porto commerciale del sud-est asiatico alla fine del XV secolo, fu colonizzata da conquistatori europei, che lasciarono, quali testimonianze del loro passaggio, I secoli di colonizzazione portoghese, olandese e britannica, oltre alla cultura cinese, influenzarono l’architettura cittadina. Saliamo su un barcone per un giro della città e fra le acque verdastre del fiume riusciamo anche ad intravvedere un varano. Al termine del nostro giro in battello ci avviciniamo a piedi a Town Square con la Torre dell’Orologio e lo Stadthuys, sede del municipio che spicca per il suo colore rosso. Sulla stessa piazza si affaccia la Christ Church: con la vivace facciata rossa, costruita con mattoni importati dall’Olanda. È la più antica chiesa protestante della Malesia. Sulla piazza sono pronti per un giro gli allegri e coloratissimi risciò ma dobbiamo proseguire nel nostro giro e saliamo verso la Chiesa di San Paolo eretta nel 1521 quando la città di Malacca venne occupata dai cattolici portoghesi, sulla collina dal nome omonimo. La chiesa è posta sopra la collina di San Paolo e per raggiungerla occorre fare una gradinata. Al suo interno si trovano ancora numerose tavole tombali in pietra appartenenti ai nobili defunti olandesi. E’ possibile ammirare un panorama della città vecchia di Malacca. Alcuni gradini separano la chiesa dal’entrata principale la Porta di Santiago una delle quattro principali porte della fortezza A Famosa, il forte costruito dai portoghesi. Purtroppo questa porta è tutto quello che rimane di ciò che doveva essere un magnifico forte, stando alle ricostruzioni e alle antiche incisioni di fonti portoghesi, olandesi e inglesi. Dopo aver ammirato Malacca dall’alto riscendiamo verso la città e visitiamo il museo peranakan Baba Nyonya, una casa peranakan ristrutturata finemente e riconvertita a museo. La casa rispetta ancora la suddivisione delle stanze originali, con un grande cortile interno, la cucina, le stanze private ai piani superiori. Tutto il mobilio è autentico, così come gli utensili presenti in ogni stanza. È presente anche una collezione di abiti d’epoca, nonché di giochi, passatempi, fotografie d’epoca. Pranzo con menu tipico cinese/malese e poi è la volta di Cheng Hoon Teng Temple: il tempio cinese più antico della Malesia è dedicato alla dea della misericordia. Tempo libero per un po’ di shopping o passeggiata in Jonker street, rientro a Kuala Lumpur dove passiamo la serata ad ammirare suoni e luci delle fontane sotto le Petronas
06.08.2014
Partenza con destinazione Cameron Highlands, una località collocata su un’altura dello Stato malese del Pahang, a nord di Kuala Lumpur. Si tratta di un’area piuttosto grande, scoperta dagli inglesi nel 1885 e sviluppata a partire dal 1930 circa, ancora oggi ospita piantagioni di té e frutti, grazie al microclima locale favorevole non senza alcune soste per strada facendo. La prima alle Batu Caves, grotte calcaree situate ai margini di Kuala Lumpur, famose per ospitare al proprio interno una serie di templi induisti e rappresentare un sito religioso di primaria importanza per la regione. Il nome Batu deriva da quello di un fiume delle vicinanze, il Sungei Batu (fiume roccioso in Malay). Nelle grotte di si festeggia una delle più importanti celebrazioni tamil: il Thaipusam. Che ogni anno attira un milione di devoti da tutta la Malesia, persino dall’India, nonché turisti da tutto il mondo. Con il passare degli anni il numero dei templi collocati al di fuori delle caverne e anche al loro interno è aumentato, diventando un elaborato complesso religioso. La scalinata, originarimente in legno, fu sostituita da una più solida in cemento, con i suoi attuali 272 scalini ed un’imponente statua dorata del dio Murugan è stata edificata alla base della scalinata. Con i suoi 42 metri, si tratta della statua dedicata a Murugan più alta del mondo.
Lasciamo le Batu Caves per una piccolo atelier di batik dove quasi tutti i componenti del gruppo acquistano dei manufatti da portare a casa. In marcia per raggiungere un autogrill dove in 30 minuti ci cibiamo di un hamburger che sarà la rovina del mio stomaco. La strada per salire alle Cameron Highlands è stretta e piena di curve. Il nostro autista non è forse molto esperto e affronta le curve in maniera spigolosa che porta l’hamburger trangugiato in fretta a risalire dallo stomaco verso …………..la parte alta. Meno male che la prima sosta mi aiuta a riprendere fiato. Ci fermiamo per ammirare la cascata di Iskandar un piccolo mercato, con assaggio di alcuni frutti, e il piccolo villaggio di Orang Asli (tribù originaria malese) con dimostrazione di bravura alla cerbottana e salita sulla palma per raccogliere le noci di cocco.
Risaliamo sul pullmino e la mia tortura ricomincia e dopo interminabili minuti, forse ore e curve arriviamo finalmente alla piantagione di the BOH (Best Of Highlands) situata a 1.505 metri di altitudine. È stata fondata da J.A. Russel, arrivato in Malesia nel 1890 all’età di 7 anni con i suoi genitori e i suoi quattro fratelli. Incomincia la sua carriera professionale nel commercio prima di ottenere l’autorizzazione per coltivare il tè nella regione.. Questa impresa a conduzione familiare è oggi famosa per il suo tè di qualità ed è la più grande azienda in questo settore. Ci fermiamo nei pressi di una terrazza panoramica sulla piantagione con annesso negozietto dove acquisto del the al limone per sistemare il mio stomaco (quando cerchi una coca cola che generalmente non bevo mai, non la si trova mai). La guida ci richiamo all’ordine per la visita della fabbrica con relative spiegazioni e al termine della quale ci rechiamo a Tanah Rata, la più grande città delle Cameron Highlands (stato del Pahang) per grio nel mercatino locale dove acquistiamo delle ottime fragole. La sera si avvicina ed è ora di ritiraci nel nostro albergo lo Strawberry Park Resort (http://www.strawberryparkresorts.com/) una caratteristico ed accogliente albergo, camere ampie e spaziose peccato che il riscaldamento non esiste perché le temperature serali sono fresche e la camera pura. Non importa, doccia bollente e dopo cena doppia coperta sul letto
07.08.2014
Si riparte verso il fondo valle e con nostro sollievo percorriamo un’altra strada più ampia e con meno curve di quella utilizzata all’andata. Arriviamo a Ipoh, la capitale moderna dello stato malese del Perak. Anche Ipoh venne sviluppata dai britannici, a seguito dell’espansione dell’industria mineraria dello stagno e delle prime piantagioni della gomma. Direzione il tempio di Sam Poh Tong ubicato all’interno di una grotta a circa 5 km a sud di Ipoh. Sembra sia il più grande tempio ubicato all’interno di una grotta ed è un’impressionante opera d’arte con varie statue del Buddha sparse tra le stalattiti e le stalagmiti. Secondo la leggenda, la grotta fu scoperta nel 1890 da un monaco cinese che stava passando per Ipoh. Egli decise di farne la sua casa e un luogo di meditazione. Rimase qui per 20 anni fino alla morte. Ancora oggi, la Sam Poh Tong è occupata da monache e monaci che dedicano la propria vita a Buddha, è necessario percorrere una ripida discesa di 246 gradini che porta a una grotta aperta con una vista eccellente su Ipoh ed i suoi dintorni. Altre attrazioni presso il tempio includono un bellissimo stagno giapponese con carpe e tartarughe giapponesi, che sono il simbolo della longevità. All’interno del tempio, bellissime statue intagliate del Buddha in varie forme. Proseguiamo in direzione di Bukit Merah, con sosta e visita alla stazione ferroviaria nello stile barocco Edwardiano/neoclassico e soprannominata il Taj Mahal di Ipoh. Prossima tappa Kuala Kangsar, con sosta fotografia al palazzo del sultano (Galeri Sultan Azlan Shah) e alla vicina moschea senza mancare il vecchio palazzo reale l’Istana Kenangan che dal 1931 fino al 1933 ospitò il sultano del Perak Iskandar Shah. Arriviamo a Bukit Merah e prima di imbarcarci un ottimo panino alla “paninoteca” dell’imbarcadero. Arriva il nostro turno e con un bel barcone raggiungiamo l’isola degli Oran Utan, dove una fondazione si occupa dello studio e conservazione di questi animali. Particolarità: i visitatori sono in gabbia mentre gli animali sono liberi nel loro ambiente. Dopo aver assistito ad una video informazioni sulle attività della fondazione, riprendiamo il barcone per rientrare verso Penang che raggiungiamo dopo aver attraversato uno dei ponti più lunghi di tutta l’Asia, il Penang Bridge di 13.5 km. Sistemazione all’hotel Four Seasons by Sheraton (http://www.starwoodhotels.com/fourpoints/property, un buon hotel sulla spiaggi, buon servizio e ottima connessione internet ma situato lontano da ristoranti.. Accettiamo la proposta della guida che ci viene a prendere alle 20.00 per accompagnarci verso la zona dei ristoranti per poter cenare, fare un giro di shopping e rientro in hotel
08.08.2014
L’isola di Penang – Pulau Pinang è una una delle mete preferite dei viaggiatori. Prima base della colonizzazione britannica in Malesia, La sua dinamica capitale, Georgetown, è forse la più intatta ed attraente Chinatown esistente al mondo. Partenza verso Kek Lo Si, il tempio più importante di Penang e uno dei più affascinanti della Malesia, formato da numerose pagode decorate, piccoli tempietti e statue. Si estende su un’ampia superficie e comprende due differenti livelli, collegati da una funivia. Nella parte superiore si trova l’enorme statua in bronzo che raffigura la dea della misericordia. La statua è alta 30 metri ed è circondata da una struttura con colonne decorate per reggere il tetto. Il tempio si trova in posizione panoramica sulle colline che circondano la cittadina di Georgetown,. Al termine della visita si scende vero Georgetown, passando per la zona coloniale con cvisita a Khoo Kong Si la casa di un clan cinese molto pittoresca, riccamente decorata con tetti spioventi, pareti d’oro con incisioni cinesi, pilastri e finissime rifiniture in legno. Oltre alle varie sale di preghiera e di culto, contenenti numerosi cimeli e statue di Buddha, Visitiamo anche un museo che narra la storia del tempio ed una antica cucina. La visita continua per Georgetown con i mercati per la strada e e le case sulle palafitte e il quartiere indiano. La fame comincia a farsi sentire e siamo accompagnati ad un gelido centro commerciale dove troviamo una piccolo bistrot con specialità locali e poi subito fuori per scaldarsi. Il nostro gruppo si divide per la serata, io e Claudio siamo accompagnati in aeroporto per il nostro volo verso Kuala Lumpur il resto del gruppo torna in albergo e parte di esso lo ritroveremo il giorno successivo sulla stesso volo per Redang. Arrivo a Kuala Lumpur in serata e e trasferimento con cart velocissimo (seduta al contrario del senso di marcia ho chiuso gli occhi con la paura che si schiantasse sulla porta dell’hotel) al Sama Sama Hotel collegato all’aeroporto (http://www.samasamahotels.com/). Finestra con vista sulla torre di controllo.
09.08.2014
Colazione al ViP lounge dell’hotel e ”trasferimento” in aeroporto per la prossima destinazione: l’isola di Redanag. Al gate ritroviamo alcuni nostri compagni del tour con i quali dividiamo i momenti di attesa in aeroporto e successivamente le ore all’imbarco del traghetto per Redang, le corse sono previste alle 09.30 e alle 12.00 e il nostro arrivo al molo alle 10.00. Finalmente dopo due ore di attesa e una ora e mezza di viaggio approdiamo a Pulau Redang, l’isola più grande della costa orientale della Malesia peninsulare. con circa 7 km di lunghezza e 6 km di larghezza. L’isola è anche un luogo importante per la conservazione delle tartarughe marine, che giungono sulle spiagge a nidificare e deporre uova. Solo le isole più grandi come Redang, Lang Tengah, Perhentian e Kapas dispongono di servizi per i visitatori e strutture turistiche. Per poter preservare il parco marino come tale e garantire la sopravvivenza delle numerose specie animali e vegetali del mare, è stato necessario controllare e porre dei limiti alle attività umane nell’arcipelago. La nostra meta sull’isola è il Laguna Redagn Island Resort, raggiunto con un simpatico trenino trainato da un trattore ).
09.08-14.08.2014
Giornate di dolce far niente passate fra nuotate in un mare azzurro e caldo, passeggiate sulla lunga spiaggia bianca e snorkeling dove abbiamo avvistato anche un piccolo squalo. La sera cena nei diversi bar/ristoranti delle vicinanze in compagnia di nuovi amici conosciuti in viaggio