Sei giorni a Roma

Visitando al mattino e camminando il pomeriggio...
Scritto da: erbe
sei giorni a roma
Partenza il: 05/10/2010
Ritorno il: 10/10/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Cinque notti e sei giorni a Roma: presto a letto, presto in piedi, presto … 05 – 10 ottobre 2010 Anna e Marco. 05 ottobre – Partiamo di buon’ora, passo a prenderla alle sette. Faccio metano subito, così viaggio tranquillo in autostrada fino a Monte San Savino, dove mi cade l’occhio su un cartello che mi avvisa della presenza del metano poco oltre. Contento rifornisco l’auto e con un ultimo balzo sono a destino. Il traffico è caotico: auto in tripla fila, quando non ti superano a destra per poi sfrecciare via … . Consolari piene di auto, grande uso di clacson e di impropri vari: siamo a Roma. Poso le valige dalle suore, dove ho prenotato una camera doppia per i prossimi 6 giorni. (Suore dei cuori Santissimi di Gesù e Maria a 70 euro a notte compresa la prima colazione). Prendiamo la Metro a Furio Camillo e facciamo un salto a Piazza di Spagna, a respirare il ponentino. Fa caldo. Più caldo che da noi: si sta bene in maniche corte anche se siamo in ottobre. Poi un giro a piazza della Repubblica, su a villa Borghese con il tempio di Esculapio, per una graziosa strada panoramica fino a Trinità dei Monti e rientro in metro a casa. (quella che sarà la nostra casa per i giorni e venire.) 06 ottobre – Sveglia assassina alle sei e mezza, colazione e alle otto siamo in metro verso il Vaticano. Capitiamo nella fila per i Musei Vaticani, in mezzo ad un gruppo di tedeschi. La guida di questi, una simpatica signora dall’accento teutonico, ci da delle dritte sui musei: partire presto e sperare nella buona sorte. Consigli che applicheremo per tutto il viaggio (e di cui ringrazio). I Musei ( 15 euro) sono molto grandi, divisi in varie sezioni tutte interessanti e si fotografa solo senza flash, ma è possibile in molti casi appoggiarsi a dei piani di fortuna, e con l’autoscatto buona parte delle foto riescono bene. Usciamo dopo quattro ore intense e appaganti, tanto da non vedere più alcun museo per tutta la permanenza a Roma. (o quasi). Qualche foto a San Pietro e a Castel Sant’Angelo e poi prendiamo il battello all’imbarco ponte S. Angelo per un divertente giro sul Tevere di circa un’ora. Il battello è scoperto per una visione ottimale e dai microfoni proviene una buona descrizione dei ponti, un po di storia e un po di aneddoti. Per cena scegliamo una pizzeria al taglio come ce ne sono molte sulle traverse della Tuscolana. La pizza è buona e non costa molto, è diversa da quella a cui sono abituato: bassa e saporita. 07 ottobre – Solita sveglia assassina: per seguire il consiglio dell’amica guida ci alziamo nuovamente alle sei e mezza (ricordo a malapena che sono in ferie). Oggi si visita il Colosseo, Palatino e Fori Romani (intero 12 euro). Prendiamo la metro alle otto, cambiamo linea a Termini, e in un baleno siamo al Colosseo. E’ enorme, non me lo aspettavo così grande. Poi alto e ben descritto da parecchi pannelli. Ci dirigiamo quindi al Palatino: grande e con parecchi resti di mura diroccate. Il foro Romano è anch’esso molto vasto e ben curato, anche se sono un po’ deluso dal precario stato di conservazione dei resti. Molti muri sbrecciati, qualche colonna e tante parole a glorificare un’area archeologica tra le più importanti del mondo, peccato non riuscire a capirne di più anche per la mancanza di un adeguato percorso didattico illustrato lungo il Palatino e i Fori. Usciamo dalla parte opposta, verso il Campidoglio. Un breve giro nella piazza Michelangiolesca, all’ombra di Marco Aurelio e visita al Vittoriano, il monumento a Vittorio Emanuele II (gratis – offerta libera). Molto bello e maestoso. Ricordo la gradevole sensazione di luminosità del marmo bianchissimo nella giornata radiosa. Quasi abbagliante. Il museo del risorgimento italiano ( gratis anche questo) espone tutta una serie di affascinanti pezzi appartenuti agli eroi della nostra storia, Garibaldi in particolare. Gli ascensori per la terrazza alta sono invece a pagamento (7 euro). Veramente troppo per un panorama già visto, così procediamo oltre. Per cena ritorniamo sui nostri passi e ci saziamo con un paio di ottime e abbondanti piadine di fronte al nostro alloggio. 08 ottobre – Oggi si va a trovare i morti. Ci incamminiamo a sud sulla Tuscolana, grazie al consiglio di un gentile operatore ecologico. Alcuni chilometri e vari benzinai dopo troviamo a destra via dell’Almone, alla fine della quale si trova via Appia antica. Ci ristoriamo con un caffettino e acquistiamo la mappa della zona: con un solo euro ci vengono fornite tre cartine che ci saranno utilissime per tutta la giornata. Siamo circa a metà dell’Appia Antica (e abbiamo già percorso sei chilometri a piedi) ma il panorama è splendido, tra resti di tombe, acciottolato romano e una verde sensazione di pace che regala il parco. Oltretutto ho bevuto anche il caffè. Ci incamminiamo lungo l’antico tracciato e arriviamo alla tomba di Cecilia Metella (8 euro cumulativo con altri due posti): carino ma non è nei nostri programmi. Proseguiamo verso San Sebastiano, diamo un’occhiata alla Chiesa e notiamo le catacombe li vicino ma proseguiamo ancora. Arriviamo finalmente alle catacombe di San Callisto (8 euro, solo visite guidate), è ancora presto e c’è poca gente. Scende un gruppo di spagnoli, poi tocca a noi. Siamo solo in tre con la guida. La visita dura circa un’ora con un percorso di trecento metri sui venti chilometri di estensione totale delle catacombe. Mi aspettavo di più ma nondimeno ho trovato la visita interessante: ho la sensazione che ci sarebbe molto altro da dire e da vedere sui proto martiri Cristiani, la loro storia e le vicende legate al posto in particolare. Proseguiamo fino a porta San Sebastiano con il museo delle Mura di Roma, che non visitiamo e andiamo oltre. Arriviamo a San Giovanni in Laterano. La più bella Chiesa mai vista: tutto è oro, dipinto, scolpito, lucidato e splendente. Sono veramente impressionato e affascinato. Anna dice che non ha mai visto una Chiesa così. Oltretutto è completamente gratis, e sembra strano per una simile bellezza. Proseguiamo il nostro peregrinare per la via Appia nuova fino a Porta San Giovanni e prendiamo un caffè all’ultimo piano di un grande magazzino d’abbigliamento. Questo è l’unico posto dove sono stato trattato male in tutta settimana, nonostante la mia aria da pollo in visita parenti. Un cameriere “furbo” si è “dimenticato” di portarmi il resto di quanto pagato per le consumazioni, mi ha mentito sul prezzo del caffè, ha fornito un servizio scadente con inutili voli stile areoplanino della tazzina, il te inoltre era veramente scadente (anche se il caffè era buono). Naturalmente il tutto si è poi rivelato spropositatamente caro. (te e caffè per un totale di 7 euro, compresa mancia). Di positivo c’era il panorama, lavori stradali e traffico compresi. In definitiva un posto da evitare come la peste. Concludiamo a piedi fino a casa. Tanto sono solo alte tre fermate di metropolitana lungo l’Appia Nuova e di tempo ne abbiamo parecchio. 09 ottobre – Stamattina andiamo a San Paolo fuori le mura. Solita sveglia all’alba (forse anche prima) e via in metro verso la Cattedrale. L’esterno è enorme e maestoso: nell’entrata c’è un quadriportico con colonne altissime e bellissime, un giardinetto molto curato e al centro la statua di San Paolo in cappa e spada. Poi entriamo ed è tutto un tripudio di ori e marmi, dipinti splendidi e un bellissimo soffitto a cassettoni. Contrariamente a San Giovanni qui non ci sono sedie in mezzo alla navata centrale e l’effetto scenico di grandezza ed opulenza è ancora maggiore. Uscendo passiamo al Bookshop della Cattedrale e facciamo qualche acquisto in cultura, i regalini li prenderemo in uno dei numerosissimi banchetti che attorniano i monumenti di Roma, a metà prezzo. Riprendiamo la metro per portarci verso il centro. Siamo ora al cospetto del Panteon: è enorme. Le mura esterne sono alte alcune decine di metri, il diametro della struttura è quello di un enorme palazzone statale, le colonne del portico sono altissime. Si entra assieme alla folla dei turisti, in un gioioso scattare di flash e urla di richiamo. La gente mormora ad alta voce, anche se siamo in una Chiesa. E’ infatti questo il motivo del buono stato di conservazione del monumento. Dentro si respira un’aria di grandezza: il buco in alto sembra perfino piccolo, nonostante abbia un diametro di otto metri. Per finire degnamente la giornata andiamo verso piazza Navona, ad ammirare la Fontana dei Fiumi e Santa Maria in Agone. La fontana risalta per la bellezza ed il candore delle statue, l’acqua di uno splendido azzurro. Molta gente affolla la piazza, con quadri, banchetti di fiori, poster e tanti turisti. Santa Maria in Agone è famosa per la sua bellezza formale, per i suoi marmi policromi e per gli intarsi nei suoi altari. E’ piccola ma veramente bella. Sembra una dama di classe al suo meglio. Guadagniamo quindi la prima fermata della metro e via a casa. Verso sera usciamo a fare un po di spesa per l’indomani e a cena andiamo in un’interessante gastronomia con servizio tavola calda sulla Tuscolana: si scelgono le pietanze dal bancone e un cameriere le porta direttamente al tavolo. C’era un po di tutto, pizza, pasta, pasticci, verdure, carne e dolci. Si paga alla fine prima di andarsene. Qualità media e prezzo buono. 10 ottobre – Sveglia con calma, alle otto (finalmente) e poi avanti, un po a malincuore, verso la natia terra. E’ domenica e non incontriamo né traffico né incidenti. Alla prossima, amica Roma. Marco e Anna.


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