Quanto sei bella Roma
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Roma è romantica al tramonta quando i tetti delle cupole s’infiammano di rosso, frizzante la sera con il brulicare di mille locali, elegante di notte quando la luna si specchia nelle grandi fontane. E’ affascinante persino con la pioggia, assonnata quando il mattino tutto pian piano si risveglia, solitaria nei caldi pomeriggi estivi e giovane durante le frizzanti giornate primaverili. Non c’è un momento del giorno o una stagione in cui Roma non sia bella con ‘la maestà der Colosseo’ e ‘la santità der Cupolone’ e ammirando questi monumenti unici al mondo sembra che il tempo si sia fermato. In questa città tutto è eterno, persino le emozioni e i ricordi che la fanno rivivere dentro ognuno di noi.
CONSIGLI PER RISPARMIARE UN PO’
Avendo organizzato il viaggio all’ultimo momento, abbiamo inevitabilmente optato per l’aereo scegliendo la compagnia low cost Ryanair che fino a pochi giorni prima della partenza offre prezzi vantaggiosi (considerate che siamo partiti da Orio Al Serio-Bergamo per atterrare a Roma-Ciampino). Da Ciampino vari servizi di autobus offrono il collegamento con Stazione Termini che si raggiunge in circa 40/50 minuti a secondo del traffico. Prenotando su uno dei siti internet delle aziende fornitrici del servizio si può usufruire di alcuni sconti, che periodicamente vengono aggiornati.
Un altro mezzo altrettanto comodo per ‘scendere’ direttamente nel centro di Roma è il treno (Frecciarossa o Italo, da Milano), tuttavia si risparmia, rispetto all’aereo, solo se si prenota con ampio anticipo o si ha la fortuna di centrare le offerte.
Roma, come tutte le metropoli europee è abbastanza cara, quindi diffidate di hotel dalle tariffe ridicole perché potreste veramente rischiare di ritrovarvi in un porcile. A mio parere, l’unico modo per trovare una tariffa economica ma seria è attendere gli ultimi giorni (a meno che non siano periodi particolari come Natale e Pasqua) riservando una camera senza la cancellazione. Noi solitamente ci appoggiamo al sito Booking.com che per gli iscritti propone offerte interessanti e anche questa volta non siamo rimasti delusi, alloggiando all’hotel Medici. Situato a 10/15 minuti a piedi dalla stazione Termini ma in una via tranquilla e silenziosa, dispone di camere ampie e climatizzate e deposito bagagli gratuito. Il personale è gentilissimo, la colazione è ottima e abbondante e la posizione dell’hotel è strategica, infatti abbiamo raggiunto a piedi tutte le principali attrazioni di Roma. Il sito internet è: http://www.hotelmedici.com/ita/dovesiamo.asp
Se non volete trascorrere le vostre giornate in coda davanti all’ingresso del Colosseo o dei Musei Vaticani vi consiglio di acquistare i biglietti su internet. E’ applicato un piccolo costo aggiuntivo per la prenotazione ma se come noi avete poco tempo e soprattutto non volete sprecarlo in lunghe attese, è la soluzione migliore. Qui di seguito vi segnalo uno dei diversi siti di prenotazione online: http://www.ticketsrome.com/it/prenotazione-musei-roma
UN TUFFO NELLE FONTANE DI ROMA
Partiamo alla scoperta di roma rigorosamente a piedi perché ogni angolo della città è magico ed è un peccato cedere alla pigrizia prendendo la metro o gli autobus. Monumenti a parte, ogni palazzo trasuda storia e la bellezza delle facciate non passa inosservata così come le monumentali fontane che compaiono inaspettate agli incroci delle strade.
Stupenda la Fontana dell’Acqua Felice in Piazza San Bernardo, detta anche Fontana del Mosè per la grande statua del Profeta alloggiata nella nicchia centrale, mentre con la mano destra indica il miracolo dell’acqua che fuoriesce dalla roccia. Il travertino con cui è stata realizzata la fontana è stato razziato dalle Terme di Diocleziano, così come i quattro leoni saccheggiati da altre opere architettoniche come il Pantheon. Quelli che ora vediamo sono delle copie mentre gli originali sono custoditi nei Musei Vaticani.
All’intersezione tra Via XX Settembre e Via delle Quattro Fontane, suggestivo incrocio dal quale osservare in lontananza l’Obelisco di Trinità dei monti e l’Obelisco del Quirinale, si ammirano le famose Quattro Fontane. Le fontane furono realizzate agli angoli dei palazzi in quanto Papa Sisto V, volendo abbellire la via ma non avendo risorse economiche sufficienti, si rivolse ai proprietari dei palazzi. Questi ultimi gli concessero lo ‘spazio’ contribuendo alle spese e così le opere divennero per metà pubbliche (perciò usufruibili da tutti) e per metà private. La prima fontana rappresenta Diana simbolo di fedeltà, la seconda Giunone segno di Fortezza, la terza il Tevere emblema di Roma e la quarta l’Arno immagine Firenze.
Sfortunatamente non abbiamo avuto il piacere di ammirare la Fontana del Tritone in Piazza Bernini per via dei restauri. Ci siamo allora consolati con cartoline e foto sui libri; peccato avrei voluto vedere l’originale con la figura possente, mitologica di Tritone poggiata sulla conchiglia sostenuta dai delfini.
Al centro di una delle Piazze più trafficate di Roma, ovvero Piazza della Repubblica, giace una fontana a mio parere affascinante e nel contempo provocatoria per il periodo in cui fu realizzata (fine 1800), la Fontana delle Naiadi. Bellissima di giorni quando i getti d’acqua risplendono al sole e tra essi emergono le sculture di quattro Naiade, ovvero quattro fanciulle (ninfe) completamente nude avvinghiate a figure mitologiche e raffiguranti: la ninfa degli oceani, la ninfa dei fiumi, la ninfa dei laghi e la ninfa delle acque sotterranee.
Il Fontanone dell’Acqua Paola, in Rione Trastevere, è proprio un ‘fontanone’ date le dimensioni della vasca e la grandiosità dell’opera scultorea in marmo che l’arricchisce con le sue tre alte arcate da cui fuoriesce la preziosa acqua. Un po’ fuori dal centro e dai tradizionali percorsi turistici, è a mio parere una delle più belle di Roma.
Una fontana secondo me sopravvalutata è la Fontana della Barcaccia in Piazza di Spagna, proprio ai piedi della scalinata di Trinità dei Monti. Realizzata da Pietro e Gian Lorenzo Bernini e conclusa nel 1629 rappresenta una barca che sta affondando e dai cui fianchi fuoriesce appunto l’acqua.
La Fontana dei Quattro Fiumi creata da Gian Lorenzo Bernini nel 1651 non ha nulla a che vedere con la Fontana della Barcaccia infatti qui l’artista ha superato se stesso. Quattro figure titaniche simboleggiano i corrispondenti quattro fiumi dei quattro continenti allora conosciuti: Nilo, Gange, Danubio e Rio della Plata. Queste sostengono l’obelisco egizio un tempo collocato nel circo Massenzio, sulla cui cima giace una colomba, mentre sculture di piante e animali abbelliscono ulteriormente l’opera. Si dice che la fontana simboleggi la rivalità tra il Bernini e il Borromini, autore dell’antistante chiesa di Sant’Agnese. Comunque la si pensi resta il fatto che ci troviamo davanti a due capolavori di inestimabile valore.
Eccoci finalmente al cospetto di sua maestà Fontana di Trevi che compare tra le case come un incantevole miraggio e in uno spazio ristretto, se si pensa alla grandezza di altre piazze dove sono ubicate delle famose ‘sorelle’. La fontana sorge al termine dell’acquedotto Vergine, probabilmente il più antico di Roma, ed è un tripudio di statue (dell’Abbondanza e della Salubrità nelle due nicchie laterali e dell’Oceano in quella più grande centrale), di bassorilievi, di altre sculture minori e soprattutto di acqua. Bellissima di giorno e indimenticabile la notte, la Fontana di Trevi ci ha stregato con i suoi zampilli e il gioco di luci e ombre notturne. Intrigante pensare che se si lancia una monetina nella vasca rimanendo di spalle, sicuramente si rivedrà Roma: noi abbiamo seguito la tradizione e speriamo di tornarci al più presto.
Semplice ma di sicuro effetto la Fontana dei Quattro Leoni in Piazza del Popolo. Posta alla base dell’Obelisco Flaminio è costituita da quattro vasche con altrettanti leoni in stile egizio di marmo bianco.
Elegante, in particolare con le luci della sera, è la Fontana di Piazza della Rotonda adagiata proprio di fronte al Pantheon e sulla quale s’innalza l’Obelisco di Ramses II.
I PALAZZI DEL POTERE
Vi siete mai chiesti, ascoltando i loro nomi al telegiornale, che cosa rappresentano e chi ospitano i più famosi palazzi di Roma? Io devo ammettere che ho sempre fatto molta confusione perciò, grazie al pretesto del viaggio a Roma, mi sono brevemente documentata. Premetto che non sono una fan della politica e che anzi, il vedere in giro per Roma le molte ‘auto blu’ con tanto di autista mi ha parecchio irritato, comunque qui si tratta di interessarsi un minimo alla storia più recente del nostro paese.
Il Palazzo del Quirinale sorge sull’omonimo colle e domina l’ampia e spoglia Piazza del Quirinale dov’è vietato sedersi sui muretti che la circondano, pena richiamo del poliziotto o del vigile di turno. L’Obelisco del Quirinale senza geroglifici e in granito rosso la sorveglia affiancato dalle statue dei Dioscuri (o figli di Zeus) mentre domano i cavalli. E’ la residenza ufficiale del Presidente della Repubblica e, curiosità, prima vi abitava la famiglia reale sabauda.
Il Campidoglio è oggi la sede del comune di Roma. Giace sul colle Campidoglio e nella Piazza omonima, abbellita centralmente dalla statua a cavallo di Marco Aurelio, si accede ai Musei Capitolini.
Il Palazzo del Viminale nella Piazza del Viminale è la sede del Ministero dell’Interno.
A Palazzo Chigi che si trova lungo Via del Corso, risiede dal 1961 la presidenza del Consiglio dei Ministri, ovvero il Governo italiano. L’ingresso è in Piazza Colonna dove si erige la bella Colonna di Marco Aurelio.
Palazzo Chigi confina con Palazzo Montecitorio, sede della Camera dei Deputati mentre Palazzo Madama, in Corso del Rinascimento alle porte di Piazza Navona, è la sede del Senato della Repubblica Italiana.
Ora conoscete i ‘palazzi del potere italiani’ e quindi, se volete protestare sapete dove recarvi.
A SPASSO PER ROMA: SPLENDIDA DI GIORNO, ROMANTICA AL TRAMONTO E INDIMENTICABILE LA NOTTE
Non si può rinunciare a una passeggiata al tramonto sul terrazzo di Roma, ovvero il Viale di Trinità dei Monti che si snoda dalla chiesa omonima fino a Villa Medici per poi gettarsi nei giardini di Villa Borghese.
Da Piazza di Spagna saliamo la celebre scalinata di 135 gradini scandita dai ‘balconi’, che durante la bella stagione sono spesso abbelliti da composizioni floreali in modo da farli apparire dei giardini pensili. Giungiamo al cospetto dell’alto Obelisco e della Chiesa di Trinità dei Monti dalla cui piazza è d’obbligo affacciarsi per ammirare la caratteristica area sottostante.
Procediamo guardando meravigliati la miriade di cupole e campanili che spiccano sui tetti rossi, arrivando senza fretta ai giardini di Villa Borghese. Questo è l’enorme polmone verde della città che custodisce Villa Borghese, nella quale sono conservate sculture e dipinti di indubbio valore e bellezza.
Consiglio: se volete visitarla ricordate che l’accesso è consentito solo previa prenotazion che deve avvenire almeno un giorno prima della visita.
Continuiamo con la romantica passeggiata fino al Terrazzo del Pincio che domina Piazza del Popolo, dove al centro spicca l’immancabile Obelisco. La vista è da mozzare il fiato e farebbe appassionare anche le persone più fredde e insensibili. E’ proprio qui che mi sono letteralmente innamorata di Roma eleggendola, personalmente, a ottava meraviglia del mondo.
Sotto di noi vediamo le tre principali vie di Roma convergere nella grandiosa Piazza del Popolo, sorvegliata dalle chiese gemelle di Santa Maria in Montesanto e Santa Maria dei Miracoli (formate dai vertici di via del Corso, via del Babuino e via Ripetta) ed erette sul lato opposto all’enorme Porta del Popolo.
Abbandoniamo con riluttanza il Terrazzo per raggiungere il centro della piazza e ci sediamo sui gradini della fontana dei Quattro Leoni, ascoltando un paio dei ragazzi che suonano, cantano e ballano poco lontano. Riposiamo un attimo, godendoci il monumentale panorama che ci circonda e la temperatura perfetta di una serata settembrina, per poi continuare a scoprire le più belle attrazioni romane.
Piazza Navona, baricentro della capitale e dalla particolare forma ovale, è stupenda quando la sera si popola di pittori e caricaturisti che sfoggiano la propria arte e allettano i turisti esponendo quadri e bozzetti. I tavolini esterni dei ristoranti sono pieni di clienti che si godono del buon cibo e dell’ottimo vino durante le lunghe sere romane. L’atmosfera è impreziosita dalla monumentale fontana dei Quattro Fiumi posata di fronte alla chiesa di Sant’Agnese (la cui facciata si trova in posizione arretrata rispetto alle due torri laterali) e dalle fontane del Moro e del Nettuno rispettivamente ai vertici opposti della piazza.
Imperdibile una passeggiata serale tra gli stretti vicoli che si snodano ai lati di Piazza Navona fino a Piazza della Rotonda dove la mole del Pantheon (il tempio degli dei) svetta sopra tutti gli altri edifici con le sue linee pulite ed equilibrate dell’architettura classica. L’alto porticato, le cui colonne ci hanno colpito per la loro possenza, anticipa l’ingresso all’interno della cupola, famosa per essere la più grande in muratura e meglio conservata al mondo. Pare quasi una volta celeste e se vi immaginate le stelle invece delle decorazioni l’effetto è assicurato.
Poco distante, la serie di colonne del Tempio Adriano che adornano la tranquilla Piazza di Pietra non ci lascia certo indifferenti.
Inebriante rigettarsi nel caos delle stradine piene zeppe di ristoranti, bancarelle e negozietti e osservare qua e là le Madonnelle. Piccole nicchie solitamente raffiguranti la Madonna, dipinta o scolpita, agli angoli di alcuni palazzi e le cui candele un tempo, accese dai credenti, servivano a illuminare Roma.
La notte è giovane e noi ci perdiamo tra i locali finché il nostro fisico non reclama una tregua e ci costringe a rientrare in hotel. Pazienza, l’indomani ci attende un’altra magnifica giornata in una Roma tutta da esplorare.
LE ALTRE IMPERDIBILI BELLEZZE, NON SOLO DI ROMA MA DELL’INTERO PIANETA
Durante la bella giornata di sole il Vittoriano ci abbaglia con il bianco dei suoi marmi. Chiamato anche Altare della Patria, è stato eretto per celebrare il Padre della Patria Vittorio Emanuele II. Incantevole il lungo colonnato e la grande scalinata che sembra condurre nell’Olimpo; meravigliose le decorazioni, i bassorilievi e le statue che adornano l’intero monumento. Impossibile non provare rispetto e ammirazione davanti a tanta bellezza e al significato di unità che rappresenta.
Non impressiona il pensiero di trovarsi al cospetto di una delle sette meraviglie del mondo?
Personalmente, quando per la prima volta ho visto il Colosseo l’emozione mista all’euforia mi ha riempito il cuore.
Non è stato costruito in materiali pregiati, dato che duemila anni fa utilizzarono mattoni e calcestruzzo per innalzarlo, e non presenta particolari decorazioni, eppure l’imponenza del Colosseo strega le menti di chi ha la fortuna di contemplarlo.
Di forma ellittica, era composto da tre alte file di arcate che si sovrapponevano fino ad un’altezza di circa 50 metri dove terminavano in un attico coperto. Queste racchiudevano come un guscio il ‘palco’ centrale e sostenevano le tribune, alle quali si accedeva attraverso scalinate e diverse gallerie ellittiche e che potevano ospitare ben 50000 spettatori.
Nel Colosseo si poté assistere alla lotta fra gladiatori e belve feroci, esecuzioni e grandi spettacoli navali fino al VI secolo d.C., quando fu abbandonato a seguito della caduta dell’Impero Romano. Nei secoli successivi fu saccheggiato, danneggiato, considerato un enorme giacimento di pietre e mattoni per la costruzioni dei palazzi di Roma.
Solo intorno al 1700 si riconobbe l’estrema importanza storica del monumento che pian piano venne recuperato, anche se ormai la stessa mano dell’uomo che l’aveva eretto si era resa responsabile della suo decadimento.
Suggestivo anche affrontare la visita del Palatino e del Foro Romano, due grandi esposizioni permanenti e a cielo aperto di arte, cultura e scultura dell’antica Roma.
Per esempio, passeggiando nello stadio Palatino, in realtà sontuoso giardino, o sotto l’Arco di Settimo Severo o tra i ruderi delle vecchie Domus, ci si può fingere cortigiani fantasticando sulla vita dei ricchi e sulla Roma di un tempo.
Visto da lontano la semplicità e la colorazione delle pietre di Castel Sant’Angelo contrastano con l’eleganza e il candore delle statue in travertino di ponte Vittorio Emanuele II, delle sue arcate in muratura e delle sculture marmoree del Bernini di Ponte Sant’Angelo. Particolarissimo il corpo cilindrico del Castello protetto da possenti muraglioni e suggestiva la statua in bronzo dell’Arcangelo Michele poggiata sulla sommità, che sembra sorvegliare tutta Roma.
La parte centrale di castel Sant’Angelo fu costruita intorno al 130 d.C. dall’imperatore Publio Elio Adriano che la concepì come una monumentale tomba per sè, i familiari e i propri successori. Tuttavia solo per circa un secolo preservò tale mansione, fino a quando vi trovarono riposo le spoglie dell’imperatore Caracalla.
Nel tempo intorno al Mausoleo furono edificate delle imponenti cinte murarie che ne convertirono la funzione originaria in fortezza blindata e prigioni. Passato poi nelle mani del papato vennero costruiti una serie di appartamenti divenuti via via sempre più sontuosi per ospitare i diversi Pontefici.
Lunga e travagliata è la storia del Castello, tante sono le leggende che lo riguardano ma fra tutte, la più celebre è sicuramente quella dell’Arcangelo Michele.
Papa Gregorio I (detto anche Gregorio Magno e pontefice dal 590 al 604) salì sul gradino più alto della Chiesa proprio mentre a Roma imperversavano carestie, anarchia, disordini tra la popolazione e un alluvione aveva messo definitivamente in ginocchio la ‘città eterna’. Come se non bastasse, la peste stava mietendo gli ultimi sopravvissuti a quelle terribili calamità naturali e sociali. Papa Gregorio Magno quindi, decise di organizzare una processione per implorare un intervento divino che pare si manifestò con la splendente apparizione dell’Arcangelo Michele nell’atto di riporre nel fodero la propria spada: era il 29 agosto del 590. A tale visione seguì la sera stessa la fine della peste; per tale motivo il ‘mausoleo di Adriano’ o ‘mole Adriana’ divenne ‘Castel Sant’Angelo’ e in cima al castello fu posta la statua dell’angelo.
Ovviamente la statua che oggi possiamo ammirare non è la stessa, tuttavia non manca di fascino e imponenza con il suo corpo in bronzo che raggiunge 5 metri di altezza e un’apertura alare di circa 6 metri.
Ai Musei Capitolini è conservata una curiosa pietra ove si dice sia incisa l’impronta che l’Arcangelo Michele lasciò atterrando dal cielo per porre fine alla pestilenza. Dato che non c’è nessuno in grado di smentire o sostenere tali leggende, crederci mi risulta estremamente affascinante.
Dopo la visita a Castel San’Angelo proseguiamo entusiasti lungo via della Conciliazione, tenendo gli occhi ben aperti per osservare lo splendore che via via si avvicina.
Trovarsi in Piazza San Pietro è un’emozione che non si può rivivere in nessun altro angolo del mondo. Sacralità, imponenza, rispetto, dedizione e religiosità si mischiano travolgendoci il cuore e anche chi non crede o la fede l’ha abbandonata da un pezzo, ormai disilluso e rassegnato, in qualche modo qui si ritrova a sperare. Piazza San Pietro appare come un grande ellisse aperto verso Castel Sant’Angelo, chiuso sul lato opposto dalla Basilica e protetto lateralmente dai poderosi porticati progettati dal Bernini.
L’Obelisco Vaticano, senza geroglifici e realizzato in granito rosso, con i suoi 25,50 metri di altezza svetta nel centro della piazza sorretto da quattro leoni in bronzo. Superato, ci si avvicina sempre più al cospetto della facciata della Basilica pensata da Carlo Maderno e conclusa dopo pochi anni di lavoro nel 1614. Slanciate colonne sostengono un decorato cornicione con timpano mediano sopra cui svettano 13 statue tra cui quella di Gesù (in posizione centrale) nell’atto di benedire e dietro di esse si affaccia la cupola di San Pietro.
La Basilica di San Pietro è stata dichiarata dall’UNESCO patrimonio dell’Umanità nel 1980 e non appena vi si accede superando il grandioso atrio, se ne comprende il motivo. Durante le belle giornate il sole filtra attraverso le finestre della cupola e della volta della navata centrale, adornata da splendidi stucchi, regalando una visione quasi ancestrale dell’interno. Incredibile pensare che la Basilica sorge sulla tomba del primo apostolo Pietro e delle rovine di un’antica chiesa e che per realizzarla ci sono voluti più di cento anni. La cupola di San Pietro progettata da Michelangelo Buonarroti, domina il cielo di Roma con i suoi: 134 metri di altezza (compresa la croce) e 42 metri circa di diametro. Al culmine della cupola (rivestita esternamente da lastre in piombo) si erige la lanterna sulla quale poggia la grande sfera in bronzo dorato sormontata dalla croce, divenuto il simbolo della Città del Vaticano. Elettrizzante camminare sul terrazzo di San Pietro per poi entrare nel loggiato che corre lungo tutta la base della cupola e dal quale si osserva dall’alto l’interno della Basilica. Esaltante proseguire nella strettissima scalinata che si apre tra i due gusci della cupola con la sensazione di esserne assorbiti. Incredibile raggiungere la cima e godere di un panorama impressionante sulla città eterna. La bellezza di Piazza San Pietro toglie il fiato. In lontananza si distinguono tutti i principali monumenti di Roma, mentre appena sotto la cupola si aprono i verdissimi Giardini Vaticani e i lineari edifici dei Musei Vaticani: fantastico.
Consigli pratici
L’ingresso alla Basilica di San Pietro è gratuito, tuttavia bisogna sottoporsi ai controlli al metal detector (stile aeroporto) che ovviamente, dato l’enorme afflusso di gente creano delle lunghissime file. Se scegliete di visitarla d’estate quindi, evitate le ore più calde o perlomeno munitevi di ombrello per ripararvi dal sole e di bottigliette d’acqua per rinfrescarvi.
Per salire sulla Cupola bisogna affrontare una lunga coda (questa volta per fortuna all’ombra di un porticato), perciò munitevi di pazienza e magari ingannate l’attesa leggendo la guida di Roma e dei suoi monumenti: il tempo impiegato nella cultura non è mai sprecato. L’accesso è a pagamento: 5 euro se si vuole salire a piedi lungo i 551 gradini oppure 7 euro se si preferisce l’ascensore. Tuttavia, ricordate che l’ascensore porta solo fino ai piedi della cupola, sulla terrazza, quindi bisogna comunque inerpicarsi su 320 gradini. Sono tanti ma credetemi ne vale assolutamente la pena!
CONSIGLI PER SPUNTINI E CENE
Dopo le abbandonanti colazioni in hotel saltavamo automaticamente il pranzo per optare su un più veloce ed economico spuntino pomeridiano e qui a Roma abbiamo trovato due posti dove le pizze al trancio sono spettacolari e farcite con gli ingredienti più vari.
Panificio e Pizza al trancio ‘ La Renella’ in zona Trastevere www.cibando.com/panificio/renella e il ‘Pinsere’ proprio sotto all’hotel Medici dove alloggiavamo, poco distante da Stazione Termini in via Flavia. Non ha un sito internet ma se andate su tripadvisor lo trovate nei primi posti della classifica.
Se siete vicino a Piazza Navona e avete voglia di un buon caffè allora entrate al ‘Caffè di Sant’Eustachio’ che si trova in Piazza Eustachio, zona Palazzo Madama. Oltre alle specialità di caffè e cappuccino vendono anche cioccolato, liquore e caramelle tutto rigorosamente a base di caffè. www.santeustachioilcaffe.it/
La sera bisogna concedersi un po’ di relax, abbandonandosi al piacere del ‘dolce far niente’ e lasciandosi servire e viziare dall’ottima cucina romana. Vi segnalo due locali che non vi deluderanno: ‘Trattoria del Pollarolo’ in Via Ripetta appena usciti da Piazza del Popolo www.dalpollarolo1936.it/ e, poco distante dal Colosseo, la ‘Taverna dei fori Imperiali’ www.latavernadeiforiimperiali.com/#5.
Spero di esservi stata utile con questa personalissima guida di Roma e di avervi fatto sognare e desiderare quell’atmosfera di eterno e meraviglioso che solo ‘l’ottava meraviglia del mondo’ (almeno io la considero tale) sa regalare.