Portogallo e Spagna di Extremadura, Andalusia
Abbiamo sempre desiderato andare a Lisbona e visitare l’Andalusia (io c’ero già stato venti anni fa), ma abbiamo seguito il consiglio di un amico includendo nell’itinerario l’Extremadura, la regione subito a nord e devo dire che siamo stati contenti di averlo fatto.
Nel resoconto eviteremo informazioni da guida turistica ma daremo alcuni suggerimenti per rendere il viaggio più piacevole ed evitare alcuni inconvenienti.
Per quanto riguarda l’organizzazione generale avendo tempo e voglia ci si può organizzare completamente da soli sia per gli alberghi che per i mezzi di trasporto (aereo, auto). Noi non avevamo né l’uno né l’altra e ci siamo affidati ad un’agenzia, scegliendo gli alberghi da un catalogo, controllandone comunque le caratteristiche su Internet prima della conferma finale.
Per il viaggio aereo ci tenevamo a prendere un volo di linea, sia perché con i charter di solito si è vincolati ad una settimana tra andata e ritorno, sia perché volevamo partire da Bologna senza recarci in aeroporti secondari. Un volo TAP Bologna-Lisbona costa all’incirca 190 euro a/r per persona tutto compreso. E’ stato un volo puntuale, con un’ottima assistenza a bordo e a terra e pasti discreti a bordo.
Per l’auto a noleggio abbiamo scelto una formula tutto compreso al fine di metterci al riparo da eventuali danni (e infatti ce l’hanno ammaccata in un parcheggio). È assolutamente indispensabile l’aria condizionata! Per gli alberghi abbiamo scelto dei 3/4 stelle privilegiando la disponibilità di parcheggio, di colazione a buffet e, soprattutto, di piscina che con le temperature di quei luoghi è utilissima per ricaricarsi a fine giornata. Tenete presente che luglio e agosto sono bassa stagione e quindi chi vuole prenotarsi direttamente gli alberghi su Internet può trovare ottime offerte.
Ricordate che tutti gli alberghi vi forniscono gratuitamente la piantina della città e vi mettono in freezer i blocchi di ghiaccio da campeggio. Per il conforto durante gli spostamenti in auto ci siamo portati in valigia una piccola borsa termica e dei blocchi. Alla notte mettevamo nel frigo-bar delle bottiglie d’acqua comprate al supermarket e durante la giornata con la borsa avevamo sempre acqua fresca. Ricordate: spesso al bar costa meno la birra dell’acqua! Le mappe delle città dell’Extremadura sono direttamente scaricabili dal sito Internet della Regione (cercate su google con “turismo Extremadura”). 17 luglio: Lisbona, Evora Siamo arrivati in aeroporto alle 14 e ci siamo recati ai banchi “rent a car” per ritirare l’auto. La compagnia si chiama Sixt. Purtroppo c’era un solo impiegato allo sportello e una coda lunghissima. Agli altri banchi (es. Hertz), nessuna coda. Risultato, due ore per salire in macchina (una bella Peugeot 307). Appena imboccato il famoso ponte sul Tejo, lungo parecchi chilometri, è risuonato un allarme e la macchina non ne voleva sapere di superare i 40 all’ora. Morale: un paio d’ore perse per percorrere il ponte nelle due direzioni e sostituire (rapidamente, per fortuna) la macchina. Ci hanno dato una Megane diesel: almeno abbiamo risparmiato col carburante (Portogallo: benzina 1,38, diesel 1,09 – Spagna: benzina: 1,15, diesel 0,99) Evora è una bella cittadina nella quale si può spendere una serata e una mattinata. Per mangiare evitate le trappole per turisti nella piazza principale ma andate nelle piccole osterie nei dintorni del parcheggio coperto. Consiglio: A Tasquinha Do Zè, travessa das Nunes 4. Cena per due, euro 13.
Non dimenticate di visitare la cappella delle ossa a fianco della chiesa di San Francesco.
Fuori paese interessanti i dolmen preistorici (Cromeleque dos Almendres) immersi un un bosco di sugheri.
18 luglio: Evora-Mérida Usate tranquillamente le strade nazionali perché in Portogallo le autostrade sono a pagamento (portagem=pedaggio), ma il traffico sulle nazionali è scarso. Giunti in Spagna prendete pure le autostrade: in tutto il nostro viaggio solo la Siviglia-Jerez-Cadice è a pagamento.
Per l’Extremadura abbiamo scelto come base Mérida (2 notti). È la città con più tracce romane di tutta la penisola: si possono apprezzare moltissimi siti archeologici (Ponte romano, Alcazaba, Teatro, Anfiteatro, Casa dell’anfiteatro, Moreria, Sant’Eulalìa, ecc.). Vi consigliamo di visitare per prima l’Alcazaba, subito all’inizio del ponte romano: comprate il biglietto cumulativo per 7 siti a 9 euro: vi basta visitarne tre per ammortizzare il prezzo.
Zona commerciale del centro movimentata. Nessun particolare consiglio per il cibo.
Osservazione valida per tutto il viaggio: occhio alla siesta!! In genere in Spagna tutto chiude intorno alle 14 e riapre intorno alle 17 per poi chiudere definitivamente alle 19/20/22 a seconda della località. Pertanto preparatevi la sera prima un programma di massima per le visite ai monumenti onde evitare di pranzare alle 13 e trovarsi alle 14 con tutto chiuso (chiese comprese). Anche al sabato pomeriggio (tranne i centri commerciali) e tutta la domenica i negozi sono chiusi.
Andate comunque sempre negli uffici del turismo (li trovate sulla piantina che vi danno in albergo) e fatevi dare gli orari dei monumenti.
19 luglio: Trujillo, Càceres Abbiamo fatto un interessante giro dell’Extremadura visitando Trujillo (la città del conquistatore Cortés) e Càceres. La prima merita una passeggiata di un paio d’ore salendo su fino alla cattedrale dotata di un bellissimo altare appena restaurato e di un campanile con un rispettabile panorama. Càceres merita la visita per la cittadella chiusa tra possenti mura, mentre la parte moderna è piena di negozi.
20 luglio: Mérida, Zafra, Cordoba Lasciamo l’Extremadura con il rammarico di non aver potuto visitare Badajoz, Alcantara e Valencia di Alcantara ma serviva un altro giorno.
Prima di entrare in Andalusia c’è la cittadina di Zafra, adatta per una sosta mordi e fuggi.
A proposito di mordi, il pranzo l’abbiamo fatto in un distributore di benzina sulla nazionale per Cordoba vicino a Espiel: un ottimo pasto per 10 euro in due.
Siamo arrivati a Cordoba nel primo pomeriggio e onestamente senza navigatore GPS avremmo avuto grossissimi problemi a trovare l’albergo in quanto i centri storici sono un dedalo di viuzze con zone a traffico limitato e molti sensi unici.
Segnaliamo l’hotel Alfaros, in via Alfaros 18, in pieno centro ma dotato di parcheggio sotterraneo (11 euro/giorno e nessun’altra alternativa per parcheggiare) e di piscina ovviamente. Ottimo per visitare la città a piedi.
21 luglio: Cordoba La Mezquita vale da sola il viaggio. Ricordate che al venerdì l’Alcazar è gratuito. Carina la casa Andalusì. Ovviamente è bella tutta la juderia, ma anche la zona commerciale moderna. Il ponte romano è in restauro.
Per mangiare scegliete decisamente la Bodega Mezquita: due locali situati ai due lati della Mezquita stessa. Tapas a volontà a prezzi onesti.
Per il bere molti locali danno birre e bibite da asporto a un euro.
Cordoba è veramente la città più calda che abbiamo visitato. Al pomeriggio ci sono 45° senza umidità e con un insistente vento caldo, pertanto non dimenticate il cappellino e bevete in continuazione.
Attenzione all’aria condizionata quando entrate in certi locali. Si rischia una congestione istantanea.
22 luglio: Cordoba, Carmona, Siviglia Sulla strada per Siviglia c’è Carmona, interessante cittadina posta su un’altura. Vale la pena fermarsi un’oretta per una passeggiata nella cittadella cinta da mura.
Arriviamo a Siviglia nel primo pomeriggio, in tempo per scendere dall’albergo (posto su un’altura subito fuori la tangenziale) in città usando la comoda navetta e fiondarci nella taperia El Patio in San Eloy già consigliata da altri viaggiatori. Birra a 90 centesimi! Consigliamo la visita serale all’Alcazar: prospettive diverse e una temperatura più accettabile.
23 luglio: Ronda, Jerez, Siviglia Essendo domenica abbiamo deciso di andare a Ronda. Vale la pena di visitarla per il panorama che si gode dal ponte che unisce la città vecchia alla parte più moderna, interessante anch’essa. È una vera e propria faglia e per chi ha voglia c’è una scalinata che scende verso il torrente sul fondo.
A Ronda c’è la plaza de Toros più antica della Spagna, ma noi per motivi etici nei riguardi della tauromachia non l’abbiamo visitata.
Dopo il pasto a base di panino col prosciutto comprato in una bottega di alimentari vicino al ponte ci siamo diretti a Jerez passando per la strada panoramica del parco naturale della Sierra di Grazalema: alcune decine di chilometri di bei panorami andalusi.
A Jerez purtroppo non abbiamo potuto far nulla se non andarcene subito: alla domenica la città è completamente deserta e tutto, comprese le cantine, è chiuso. Sarà per la prossima volta. Se qualcuno di voi passerà da queste parti in un giorno feriale non dimentichi di andare anche a Cadice, bellissima città che abbiamo visitato in un’altra occasione.
Un rapido ritorno a Siviglia sulla nazionale (non c’è alcun bisogno di prendere l’autostrada a pedaggio), il tempo di trovare un parcheggio gratis poco lontano dalla cattedrale dalla parte del fiume e siamo entrati alle 18 per la visita alla chiesa e al campanile della Giralda: la domenica pomeriggio fino alle 18 è gratis e ci si può trattenere dentro fino alle 19.
24 luglio: Siviglia Ultime visite di prammatica per il turista tra cui segnaliamo: plaza d’Espana, l’interessantissima casa di Pilato e il barrio di Santa Cruz.
Alla sera giro a Triana (il quartiere subito oltre il fiume) dove tutti gli anni dal 21 al 26 luglio si svolge la “vela di Santa Ana”, una festa popolare con musica, giostre e tanti stand gastronomici sul lungofume. Lì abbiamo mangiato ottime ed economiche tapas.
25 luglio: Siviglia, Lisbona Siamo partiti presto e poiché abbiamo guadagnato anche un’ora per il fuso orario abbiamo deciso di non tagliare ma di passare per l’Algarve. Siamo passati vicino a Huelva e al parco naturale de Donana che ci era stato consigliato da amici ma che visiteremo in un’altra occasione. Abbiamo proceduto fino ad Albufeira dove siamo andati a vedere il mare, poi con la nazionale siamo arrivati verso Lisbona. Per evitare problemi nell’avvicinamento alla città siamo entrati in autostrada vicino a Alcacer do Sal e in tal modo siamo stati diretti al ponte XXV Aprile (più corto rispetto al precedente) dove abbiamo passato il Tejo. Anche in questo caso il navigatore è stato molto utile per arrivare all’albergo, situato in una zona semicentrale. Poiché Lisbona è una capitale, è piena di Ministeri e uffici vari, per cui tutti i parcheggi sono a pagamento. L’albergo ci ospitava l’auto per 9 euro al giorno, ma non merita altre particolari segnalazioni.
Dopo un bagno in piscina abbiamo preso la metropolitana e siamo andati in centro (fermata Baixo-Chado). Ricordate che la rete di trasporti di Lisbona è ottima ed economica. Un biglietto della metropolitana costa 70 centesimi ma acquistando l’andata/ritorno se ne spendono 1,30. Il biglietto per i tram costa 1,20 acquistato a bordo, ma alle biglietterie a terra (ad esempio dall’ascensore di Santa Justa, dove si usano gli stessi biglietti) uno da due corse costa 1,50.
Abbiamo tirato sera passeggiando nelle vie dello shopping, molto vivaci e con prezzi in genere inferiori rispetto all’Italia. Segnaliamo le botteghe dove si può gustare per un euro un bicchierino di Ginjina, il liquore di ciliegie caratteristico di Lisbona. Ce n’è una in fondo a destra appena usciti da piazza del Rossio e un’altra poco oltre proseguendo per la via dei ristoranti (Portas de S. Antao).
26 luglio: Sintra, Cabo da Roca, Belem, Lisbona Con l’aiuto del navigatore, anche oggi indispensabile specie per trovare Cabo da Roca, siamo usciti dalla città e siamo arrivati a Sintra. Andate all’ufficio del turismo: oltre alla solita mappa vi daranno una lunghissima lista di palazzi e musei, con i relativi orari.
Noi eravamo andati lì soprattutto per visitare il museo nazionale degli Azulejos ma, incredibilmente, è l’unico museo che chiude di mercoledì! Così dopo un giro in paese ci siamo diretti al palazzo de Pena. È veramente interessante, in quanto gli arredi interni lasciati dai reali di Portogallo sono in ottima conservazione: si noti una doccia assolutamente moderna. Si può salire in autobus, ma se salite in auto NON fermatevi al primo parcheggio che si vede salendo sulla sinistra: l’ingresso che c’è di fronte è riservato a chi sale in carrozzella a cavalli. Si deve proseguire un altro chilometro, poi provate il parcheggio che trovate sulla destra, il palazzo è poco più avanti. Se lì non c’è posto occorre superare il piazzale e lasciare l’auto nella discesa tra gli alberi: un’auto non troppo grande aiuta. Non ci sono altri parcheggi.
Abbiamo poi lasciato Sintra per andare a visitare la propaggine più occidentale dell’Europa, il Cabo da Roca. Molto suggestivo, ma è indispensabile un indumento per proteggersi dal forte vento fresco.
Abbiamo poi seguito la bella strada che lungo la costa va fino a Cascais dove, poco prima del paese, si può visitare la Boca do Inferno, una voragine nella scogliera che naturalmente rende il massimo in caso di burrasca.
Siamo infine giunti a Belem dove abbiamo lasciato l’auto di fianco alla torre omonima, interessante da visitare. Il parcheggio è gratuito anche se c’è qualche tizio che si “offre” di guardarvi la macchina. È l’unica volta che ci è capitato in questo viaggio.
Siamo poi andati a piedi in direzione del monumento a Vasco de Gama che si vede guardando in direzione di Lisbona. La strada la si può attraversare subito tramite una passerella sospesa oppure tramite un tunnel posto davanti al monumento. Il nostro scopo è stato di raggiungere la cattedrale di Belem, molto bella, ma soprattutto la pasticceria “Pasteis de Belem” dove si mangia il famoso “pastel de Belem”, un dolcetto di pasta sfoglia con la crema, da consumarsi caldo con un po’ di cannella o di zucchero a velo (80 centesimi). Purtroppo per le sue caratteristiche va assolutamente consumato in loco appena fatto.
Alla sera abbiamo mangiato in un centro commerciale al quale si accede uscendo dalla metropolitana (Baixo-Chado) da Rua do Crocefixo, voltando a sinistra ed entrando subito in una porticina che dà accesso agli ascensori: al 6° piano ci sono parecchi ristoranti. In uno di essi, quello in fondo al corridoio prendendo la destra uscendo dagli ascensori, si può acquistare da asporto un enorme piatto unico composto da vari tipi di carne con riso, patate e banana fritta per soli 3,98 euro; lo si può consumare nel salone comune. Veramente ottimo! 27 Luglio: Lisbona L’ultimo giorno lo abbiamo trascorso girando per la città visitando i monumenti principali: il castello di Sao Jorge all’Alfama (il panorama vale da solo i 3 euro d’ingresso), la cattedrale (Sé) con l’interessante scavo archeologico nel chiostro, il tram 28, l’elevador di Santa Justa, il parco delle nazioni con il centro commerciale Vasco de Gama (fermata metrò Oriente). Attenzione, la stazione del Rossio (quella antica naturalmente) è chiusa per restauro, così come l’elevador de Grazia.
A mezzogiorno abbiamo preso un panino in una catena (C. Das Sandes) dove abbiamo ordinato due panini “Presunto e brie”; dalla fotografia si capiva che il “presunto” è il prosciutto. Al momento dell’ordine la cassiera si è messa a ridere e abbiamo verificato dopo che “presunto” in portoghese si pronuncia proprio… prosciutto! Alla sera abbiamo mangiato il Bacalao in un locale che non merita di per sé stesso una particolare segnalazione, se non il solito consiglio di non mangiare nelle trappole per turisti e cercare qualcosa di più defilato. Per il caffè un italiano può essere abbastanza soddisfatto dell’espresso che si beve per 50 centesimi nel caratteristico bar “A Brasileira” nei pressi del Rossio. È il bar con la statua di Pessoa all’esterno.
28 luglio: Lisbona, Bologna A causa della partenza alle 8 abbiamo dovuto fare in questo modo: nessuna colazione in albergo, arrivo in aeroporto alle 6, deposito dell’auto in un parcheggio, check-in ai banchi della TAP, ripresa dell’auto dal parcheggio e riconsegna alla compagnia di noleggio, poi piccola colazione e imbarco.
In aereo ci è stata servita una buona seconda colazione, poi lo sbarco puntualissimo a Bologna.
Conclusioni Io ero stato in Andalusia venti anni fa e avevo trovato un paese abbastanza arretrato, pieno di mendicanti che ti assillavano per la strada, sporchetto.
Oggi invece abbiamo trovato grande dinamismo, dappertutto sono in corso lavori di miglioria dei trasporti (il metro aprirà a Siviglia entro la fine del 2006), mendicanti quasi scomparsi. Tuttavia, i costi per il turista sono inferiori che in Italia: dipenderà dall’IVA più bassa? Dalla maggiore sorveglianza nel passaggio peseta-euro? Sta di fatto che sempre più spesso costa meno andare all’estero che in Italia! Cosa ci è mancato? Un giorno in Extremadura, un paio a Siviglia e un paio a Lisbona: ce n’è abbastanza per organizzare un altro viaggio! Se avete bisogno di chiarimenti o consigli scriveteci pure all’indirizzo massimo.Poletti@libero.It.
Ciao da Massimo e Elena!