Madagascar terra e mare

più volte le decine di monete che rifileranno, ci proveranno a fregarci all’inverosimile… ma non siamo degli degli sprovveduti.
Salutiamo il nostro autista con un’altra piccola mancia (in realtà gliela avevamo data alla fine del tour non essendo sicuri che lo avremmo rivisto dopo il soggiorno mare) che per lui è inaspettata e lo rende così strafelice che non sa che fare se non lasciarci mail e recapito telefonico qualora dovessimo tornare. Con la santa pazienza attendiamo l’apertura del check-in bivaccando nei pressi di un unico ristorante. Faccio mio un proverbio malgascio: ciò che l’occhio ha visto, il cuore non dimentica e do un sentito arrivederci “Veloma” a questa grande isola, un pezzo d’Africa dalle caratteristiche singolari.
14 settembre – 18° giorno: TANA – PARIGI – ROMA
Ore 00,55 partiamo per fortuna puntualmente da Tana dove sono diversi e ripetuti i controlli, gli ultimi proprio davanti le scalette dell’imponente aeromobile Air France. Nel bel mezzo della pista banchetti improvvisati per rifarci aprire i bagagli a mano ed essere nuovamente perquisiti uno per uno. Dopo un’oretta uno spuntino con yogurt, ananas, sandwich al pollo e barretta al cioccolato. Lo spazio tra un sedile e l’altro non è poco e anche la programmazione film in italiano non scarsa. Vediamo Fortunata di Mazzantini-Castellitto e poi cerchiamo di riposare un po’. Un via vai di persone per qualcosa di caldo durante la gelida notte. Chi vuole può servirsi da sé per uno spuntino con panini o biscotti. Un’ora e mezzo prima dell’atterraggio la colazione con omelette o crêpe.
L’arrivo a Parigi alle ore 10,45 è preciso. Rimarremo tre ore prima di imbarcarci sull’aeroplano Joon delle 14,10 che ci porterà nella nostra amata capitale.