Madagascar en route
In autonomia, senza autista masticando il francese
Ascolta i podcast
29 Marzo – 21 Aprile Itinerario: Tana, Ambositra, Ranomafana, Fianar, Ambalavao, Ranohira, Toliara, Ifaty, Salary, Morombe, Manja, Mandabe, Morondava, Miandrivazo, Antsirabe, Tana, Nosy Be, Tana. Spesa approssimativa: 3.100€ a persona (929 volo, 380 volo interno, autonoleggio 800, nosy be 380, cash 550, prelievo 400) Eravamo in due, io e la mia amica Cristina. Consigli pratici Con o senza autista – Avendo sempre viaggiato in maniera indipendente, abbiamo deciso di noleggiare una macchina senza autista, poi abbiamo scoperto perchè il 95% dei noleggi è con autista! La situazione di alcune strade, se strade si possono chiamare, è veramente tragica e forse anche il periodo non era uno dei migliori, infatti le guide consigliano di fare certe strade solo da giugno a novembre. Inoltre le indicazioni sono una rarità! A parte la bellissima RN7 e la RN34. Imparate un po’ di francese, è un peccato non poter dialogare con i malgasci e l’inglese lo sanno veramente in pochi. Malaria si malaria no – Dopo averci pensato a lungo, letto molto e parlato con i dottori, ho deciso di fare la profilassi antimalarica. Ho iniziato a prendere il Lariam 2 settimane prima di partire per vedere se lo tolleravo. A parte un po’ di vertigini sembrava che lo tollerassi bene. Ora riguardando indietro e ripensando ai momenti di ansia che ho avuto in diversi momenti di questa vacanza (e io non sono un persona ansiosa!) e le vertigini per 1-2 giorni dopo ogni assunzione, non sono sicura se la rifarei… L’organizzazione è iniziata 4 mesi prima della partenza, con l’acquisto del biglietto aereo (Air France, Firenze-Parigi, Parigi-Antananarivo) e le letture di guide (Lonely Planet, la mia bibbia di tutti i viaggi, è stata una delusione…. Molto meglio la Bradt, a breve dovrebbe anche uscire una nuova edizione). Iniziamo con il racconto…. 29 Marzo 2010 Sveglia alle 4! Portata Maya, la mia gatta, da Cristina e alle 4 e 50, a 2ºC, siamo partite da Siena. Alle 6 siamo arrivate a Firenze, colazione e imbarco. A Parigi abbiamo fatto le corse per prendere il volo per Antananarivo, per fortuna era un po’ in ritardo e ce l’abbiamo fatta. Il volo di 11 ore è stato tranquillo, visti vari film, mangiato, bevuto, sonnecchiato…. Siamo arrivate a Tana poco prima delle 11 di sera, ci ha subito accolto un caldo umido incredibile! Per fare la fila alla dogana, lentissima, abbiamo sudato l’inverosimile. Abbiamo aspettato i timbri e le firme sul passaporto e l’arrivo delle valige. Sono arrivate! Un miracolo! Anche loro sono riuscite a prendere la coincidenza a Parigi! All’aeroporto c’era ad aspettarci il tassista mandato dall’albergo, con cartello col mio nome. Sosta allo sportello della Bank of Africa, per cambiare degli euro in ariary. Per fortuna il tassista ci avverte dicendoci di cambiare solo pochi soldi. Ok, ne cambiamo 200€ e ci torna indietro una montagna di ariary! Oddio, sembra una rapina! Abbiamo fatto 15-20 minuti in macchina e visto poco perchè era tutto così buio! Le poche luci che ci sono sono così fioche… Dopo mezzanotte e mezza siamo arrivate all’hotel Sakamanga, consigliato da vari viaggiatori e in effetti è molto carino, un labirinto di hotel pieno di cimeli da museo! Camera nº 16, carina, con matrimoniale e letto singolo, bagnetto e ventilatore! 39€, prenotato dall’Italia. Doccia e a letto! 30 Marzo Dormito sega cane bau…… Alle 7 nostre (le 8 in Madagascar) ci siamo alzate e siamo andate a fare colazione nel cortile interno dell’hotel, pieno di piante. Colazione francese con baguette, marmellata, miele, ananas, succo acidulo, cake, caffè latte. Buono. Alle 10 eravamo già in strada e abbiamo iniziato a girare per la città un po’ senza meta. Che casino questa città! Tantissime macchine e altrettanta gente, che vende di tutto per la strada. Ci siamo dirette verso la zona alta della città, faticando un po’ non solo per le salite, ma soprattutto per il caldo che si iniziava a sentire. Siamo state ‘adescate’ da due ragazzetti che ci hanno accompagnato fino al Rova, il palazzo reale, a circa 4km dal centro. Ci hanno fatto da guide, parlando in francese, inglese e italiano! Da dinventare strulle! Dopo la salitaccia, loro erano arrivati a casa, ci hanno lasciate (con 2.000 ariary a testa) e noi siamo tornate indietro da sole. Abbiamo circumcamminato il lago Anosy, intravisto il mercato dei fiori e poco dopo anche la madonna, dal caldo che faceva (28-29 ºC)….. Alla ricerca di un posticino dove mangiare siamo finite ad Isoraka, quartiere tranquillo poco sopra il Sakamanga. Ci siamo fermate all’Indigo e s’è mangiato nel tranquillo giardino del ristorante. Piatti da tutto il mondo: pollo delle Antille, pollo al miele e vaniglia! Buonissimo! E per la prima volta la famosa birra Three Horses Beer, che ci accompagnerà per tutto il viaggio. Dopo pranzo siamo tornate in albergo e ci siamo buttate a letto sotto il ventilatore a palla! Pennichella, poi altro giro in città, questa volta nella parte bassa, più caotica. Vicino all’ambasciata americana ci hanno dirottate in un’altra direzione, così siamo andate a fare una sosta coca-cola rinfrescante. Tornate in albergo, doccia e riposo. Cena al ristorante dell’hotel, con un aperitivo della casa (“pasteur”???) a base di rhum, lime, ginger e ananas che abbiamo sorseggiato per tutta la cena. Primo filetto di zebù! Buono! Con 3 verdurine. Poi una fonduta di cioccolata con la frutta… Che porcata… Peccato che il mio stomachino era un po’ sturbato e la fame poca. Partita a scopa e a letto. 31 Marzo Dormito malissimo anche stanotte! Veloce check al computer dell’hotel e poi a fare colazione nel giardino. Chiuse le valige, fatto check-out e aspettato il taxi. Oggi andiamo a prendere la macchina! Noleggiata dall’Italia al Madarental, uno dei pochi (o l’unico?) che noleggia senza autista, in direzione aeroporto, sulla RN4 per Mahajanga a circa 12km da Tana. Poco prima di arrivare si ferma il taxi che si è surriscaldato… Ci dice di avere pazienza che tra un po’ dovrebbe ripartire e infatti 5 minuti dopo riparte. Arriviamo al Madarental e Daniel, il proprietario belga, ci viene incontro salutandoci. Dopo la burocrazia, abbiamo fatto il check della macchina, un pickup 4×4 bianco della Nissan con cassone! e segnato ’graffiata sul tutta la carrozzeria’ hahahaha, bene almeno per i graffi non saremo colpevoli! Daniel ci ha disegnato anche una mappa come arrivare sulla RN7 senza dover rientrare a Tana e dopo le 12 siamo partite! Che il tour abbia inizio! Fino a dopo Tana c’era un bel casino per le strade! Poi diventa più tranquillo, ma dobbiamo sempre stare attentissime a: gente, carretti, bici, zebù, galline, buche e altri imprevisti! Comunque la strada è discreta, come una nostra stradina provinciale, il paesaggio è quasi montano, con abeti, la terra rossissima (altro che terra di siena!!), le casette fatte di terra, zebù e bimbi ovunque, bancarelle sul bordo della strada dove vendevano di tutto e le bellissime risaie. Dopo le 3 e ½ siamo passate per Antsirabe con i suoi milioni di pousse-pousse, abbiamo continuato il viaggio e alle 5 e ½ siamo arrivate ad Ambositra. Ci siamo fermate all’inizio del paesello, all’hotel Sokela de la Mania, hotel semplice con magnifica vista sulle risaie. Oltre a noi non c’era nessun altro e ci ha fatto un po’ strano, avere tutto l’albergo per noi, effetto Shining, mancava la bimba sul triciclo nel corridoio…. Comunque la camera era grande e dava sulle risaie, a 35.000 ariary (12€). Siamo andate a cena al ristorante dell’hotel, logicamente vuoto anche questo, illuminato da lampade a risparmio energetico quindi pure con poca luce! Oioi ma dove siamo finite? Dove sono i turisti? Abbiamo preso il menu a 12.000 ariary con zuppetta, zebù lesso (romanzava) con fagiolini e per finire banane flambè, buonino… Presi gli accordi per la colazione, siamo tornate in camera, partita a scopa, lettura e a nanna presto. 260km, 5 ore e ½ 1 Aprile Dormito discretamente anche se Cri all’inizio mi ha svegliato ogni 5 minuti, accendendo la luce perchè aveva qualche moscerino o formica che le girava nel letto! Ci siamo svegliate presto, foto alle risaie e giù a fare colazione. Pane scongelato, burro, marmellata, miele, caffè latte, succo e banana (6.000 ariary). Abbiamo pagato e siamo partite. Giro per Ambositra, caotica, colorata, gente che vendeva di tutto, qualche pousse-posse. Sosta in banca per cambiare degli euro e alle 9 siamo ripartite. Abbiamo fatto dei bellissimi paesaggi dell’altopiano, con le casette di terra rossa e le risaie. Ogni poco facevamo delle soste foto, troppo bello! A una sosta siamo state ‘assalite’ da un gruppo di bimbi, abbiamo iniziato a distribuire le penne che ci siamo portate dietro e qualche chewing gum. A un’ora da Ranomafana abbiamo abbandonato la RN7 e abbiamo fatto 30km di sterro, ogni tanto anche bruttino con parecchie buche. Alle 12 e ½ siamo arrivate al Setam Lodge, un hotel a 1-2km dal parco e ~7km da Ranomafana. E’ bellissimo! Tutti questi bungalow su per la collina! E che bungalow! Belli spaziosi con vista sul parco, a 90.000 ariary (30€). Sistemazione veloce e pranzo al ristornate dell’albergo con insalata di avocado, crèpe al formaggio e patate fritte, accompagnato dall’immancabile THB. Dopo pranzo siamo andate a piedi all’ingresso del parco per chiedere informazioni. Non abbiamo fatto in tempo, che subito una guida ha attaccato bottone. Così siamo rimasti d’accordo per il tour notturno di stasera e quello di domani mattina. Ci spiegano anche che siccome il ciclone ha portato via un ponte dentro il parco, il tour sarà diverso dal solito. Torniamo al bungalow, doccia e capelli, lettura e partite a scopa nel terrazzo del ristorante. Abbiamo preso la macchina e per le 18 ci siamo fatte trovare all’ingresso del parco, abbiamo caricato la guida Adrien e compagno e abbiamo continuato un pezzo di strada. Per poco non arrotiamo un lemure! Lasciamo la macchina e facciamo la strada a piedi, con le nostre torce a dinamo (ma chi ce l’ha fatte prendere!?!). Avvistiamo una serie di camaleonti, qualche cucciolo, qualche maschio con le corna e anche la specie più piccola del Madagascar, solo qualche cm di esserino! Che tenero! Poi delle rane e il simpaticissimo Microcebus, il lemure più piccolo, che sembra piano B del film Madagascar. Ci siamo appostate e ho cercato di fargli le foto, impresa non semplicissima visto che era buio pesto! Alla fine del tour abbiamo accompagnato le guide a Ranomafana e siamo tornate in albergo per cenare: zuppa di verdure, salsicce, patate e fagiolini, e per finire squisito crème caramel (ma non s’era ordinato la papaya???) e logicamente una THB. Tornate in stanza, non ce l’ho quasi fatta a leggere e sono crollata dalla stanchezza. La notte ha piovuto un po’. 140km, 3 ore e ½ 2 Aprile Dormito discretamente, ma svegliata con mal di testa fotonico e bentornate le vertigini! Accidenti al Lariam…. Colazione alle 7 e via per il parco. Con la macchina siamo andate al paese a prendere le guide e altre 3 persone che avevano bisogno di un passaggio. Siamo andati all’ingresso per fare il biglietto, poi abbiamo fatto un altro pezzo in macchina. Giro nella foresta pluviale di 2 ore e ½, abbiamo visto i lemuri marroni comuni e quello capo rosso. Poi rane, gechi, ragni giganti e il simpaticissimo coleottero dal collo a giraffa. Anche la vegetazione era bella rigogliosa, con diverse specie di orchidee. Era un caldo-umido soffocante! Ma abbiamo fatto una bella passeggiata e ci siamo infilati nella fitta giungla per avvistare i lemuri! Dopo abbiamo riaccompagnato le guide all’ingresso del parco e siamo tornate in albergo. Doccia veloce e chiuse le valige. Abbiamo pranzato con panino al tonno, insalata di pomodoro, peperone, mais e formaggio. Poi anche una crèpe e banana flambè. Alle 12 eravamo in macchina, direzione Ambalavao. La strada per riprendere la RN7 era asfaltata, quindi abbiamo fatto veloce ad arrivarci. Dopo di nuovo sulla RN7, verso Fianar, il paesaggio è cambiato, è più brullo. Siamo passate da Fianar, bruttina, caotica, ma dopo il paesaggio è diventato bellissimo, con i massi rocciosi all’orizzonte e in mezzo la valle verdissima di risaie, abbiamo fatto tante soste foto. Alle 3 siamo arrivate ad Ambalavao e siamo andate all’hotel Aux Bounganvillées. Ci hanno fatto vedere prima le camere, un po’ piccole e buie (30.000 ariary), poi abbiamo optato per un bungalow familiare a due piani! (60.000 ariary). Alla reception abbiamo conosciuto Adrien, la guida nonchè fondatore dell’Anja Reserve, che ci ha convinte a partire subito per il parco. Abbiamo giusto lasciato le valige nel bungalow e poi siamo partiti. Il parco si trova a 12km a sud di Ambalavao sull RN7. Abbiamo lasciato la macchina e ci siamo incamminati. Abbiamo fatto si e no 20m che abbiamo già trovato il primo gruppo di lemuri catta! Non avevano paura per niente, ci siamo potute avvicinare tantissimo per osservarli e fare foto. Che carini che sono e che versi buffi che fanno! Peccato che siamo state divorate dalle zanzare…. Lariam proteggici tu! Però ne è valsa la pena, è stato veramente emozionante vederli così da vicino! Poi abbiamo fatto un percorso lungo le rocce e un ruscello dove le donne stavano lavando i panni. Siamo saliti sempre più su, per un percorso avventura sulle rocce tipo free climbing, fino ad arrivare a un mega masso roccioso dal quale si poteva ammirare tutto il paesaggio intorno… Spettacolare! A destra la valle di risaie contornate dalle montagne, a dritto un laghetto e il sole che stava tramontando, a sinistra tutte le rocce e il punto più alto, con una tomba bianca in lontananza. Una pace lassù indescrivibile… Si sentiva solo qualche verso d’uccello e ogni tanto i lemuri. Siamo rimasti lì a gustarci il panorama e il silenzio, finchè il sole non è tramontato. Poi abbiamo fatto la lunga discesa a valle, tra le rocce, lastre di pietre, piante le più svariate (euforbie, piede di elefante, frutto della passione, guava). E’ stato abbastanza faticoso, ma ampiamente ripagato dal panorama che abbiamo visto. Con l’imbrunire siamo tornati in albergo e abbiamo salutato Adrien. Siamo andate nel bungalow per fare una doccia e ci siamo accorte di essere un po’ a corto di contanti e Adrien ci ha pure detto che fino a Toliara non ci sono banche! Merda, ci tocca tornare a Fianar e domani e pure sabato, poi c’è pasqua, pasquetta…. Mmmmmmm…….. Vabbè, ci penseremo domani. Andiamo a cena al ristorante dell’albergo e ci sono anche altri turisti, uh è la prima volta che non mangiamo da sole! E s’è mangiato pure bene, pollo basquias (ma dov’è la carne in questo pollo???) con verdurine e crocchette. Tutto ingerito in due nanosecondi! Avevamo fame? Il pollo l’abbiamo mangiato con le mani, menomale c’è l’amuchina J Tornate in bungalow abbiamo deciso di dormire al piano di sopra che la temperatura era buona anche senza ventilatore. S’è letto un po’ e ci siamo addormentate prestissimo. 140km, 3 ore 3 Aprile Dormito malino causa letto scomodissimo a conchiglia e cuscino di marmo malgascio! Colazione alle 7 con la solita baguette rafferma, caffè con latte condensato, burro, marmellata d’ananas e succo pure. Alle 8 e ½ eravamo in macchina, direzione Fianar, alla ricerca della banca perduta. A Fianar c’era una gara ciclistica, quindi ancora più casino. Ma le banche le abbiamo trovate abbastanza bene, il primo bancomat ci ha risputato la carta, gocciolina di sudore freddo, proviamo il secondo, che funziona! 400.000 ariary a testa olé! Si riparte. Di nuovo la strada bellissima per Ambalavao e poi sempre più a sud. 3 volte siamo state fermate dalla polizia, ma tutte e 3 le volte è stato velocissimo, loro molto sorridenti e solo curiosi di queste due turiste a giro senza autista…. Dopo i massi rocciosi intorno ad Ambalavao, è iniziata una infinita distesa desolata, senza alberi nè villaggi e la strada dritta e noiosissima! Entro in trance e metto l’autopilota! Pure la temperatura inizia a farsi sentire. Passato Ihosy il paesaggio cambia lentamente e finalmente si iniziano ad intravedere le prime rocce dell’Isalo. Alle 3 siamo arrivate a Ranohira e ci siamo dirette all’hotel Isalo Ranch, che però era pieno! Incredibile, dagli alberghi completamente vuoti a quelli pieni! Il tipo dell’albergo, Xavier, ci organnizza subito una guida per il parco che parla italiano e ci suggerisce altri alberghi, così iniziamo a girare. Il primo verso la Reine dell’Isalo, nuovissimo, ancora hanno da finire alcuni bungalow e bellissimo, ma troppo costoso… Siamo tentate dalla piscina, ma poi decidiamo di vederne altri. Ci fermiamo all’hotel Les Toiles de l’Isalo, che ha una decina di bungalow semplici ma carini e una piscinetta centrale (63.000). Bevuta una birra fresca a sgaraglò, ci buttiamo in piscina. Ah, questa è vita! Dopo un po’ che siamo a mollo, arriva la guida e ci mettiamo d’accordo sul percorso da fare domani nel parco. Promette bene, ci ha già organizato pure lo chauffeur che ci sposterà la macchina (perchè si entra da una parte e si esce da un’altra) e il pick-nick! Incredibile! Tornate in stanza, cerchiamo un posto dove appendere un paio di mutande che abbiamo lavato, Cri ravana in un buchetto nella doccia e zompa fuori un animale! Un fuggi fuggi e urla isteriche, ci avrà sentito tutto l’hotel! Cri: ho toccato qualcosa di morbido! Io: sarà un pipistrello Toriamo coraggiose in bagno armate di pila (sempre quella a dinamo….) e scopriamo l’animale spaventoso in doccia: una ranocchietta! Hihihihi La prendo con le mani e la porto fuori. Doccia e caccia alle zanzare! Cavolo il bagno ne è pieno! Aiuto e fa caldissimo! Più ci si muove più si suda e il ventilatore è pure rotto…. Alle 7 siamo andate a cena, mezze morte di fame pure oggi, visto che abbiamo saltato il pranzo. Insalatina di tonno, maiale con verdurine e patatine, banana flambè. Tutto buono. Rischiamo di addormentarci a tavola, quindi andiamo a frescheggiare a bordo piscina e a osservare un gruppo di gatti miagolanti che aspettava davanti alla porta della cucina. In camera era caldissimo, abbiamo montato le zanzariere e ci siamo infilate dentro. Letto un po’ con la pila a dinamo (nemmeno la lampada del comodino funziona…) e sudato tanto! 350km, 6 ore 4 Aprile Notte caldissima e piena di sogni! Verso la mattina la temperatura è un po’ scesa e si stava meglio. Alle 6 ha suonato la sveglia e ri era già caldo! Colazione con baguette morbida! Wow! Alle 7 eravamo pronte, è arrivato lo chauffeur Bosco che ci ha portate alla biglietteria. Lì c’era ad aspettarci la guida, Rafara, facciamo i biglietti (25.000 a testa) e paghiamo la guida per i 3 percorsi scelti (84.000), per un totale di 17km. Passiamo a prendere il pick-nick a un baracchino sudicio: 3L d’acqua, 4 panini al tonno e pomodoro, banane e due uova sode con ancora la merda attaccata! Noooooooooooo! Andiamo al parcheggio della Piscine Naturelle, che è dietro al nostro hotel, lasciamo la macchina nelle mani di Bosco (speriamo bene) e ci incamminiamo. Il primo pezzo è tutto in salita, fin su la cresta della formazione rocciosa e poi camminiamo in alto lungo questa cresta con vista su tutta la vallata e Ranohira in lontananza. Bello davvero! Al Cirque de Namaza, una formazione rocciosa che somiglia ad un anfiteatro, abbiamo fatto una sosta veloce. Abbiamo visto le tombe Sakalava e il cumulo di sassi dei desideri, dove si aggiunge un sasso e si esprime un desiderio, se poi si avvera si deve tornare e ringraziare… Arriviamo alla Piscine Naturelle, un posto bellissimo, tipo oasi nel deserto, peccato le orde di turisti francesi rumorosi. Ci buttiamo subito nell’acqua freschissima della piscina, ignorando il divieto della dottoressa della ASL….. Pranziamo con i panini al tonno, buoni, e speriamo che il dukoral, il codex e il vaccino per il tifo facciano il loro dovere! Ci asciughiamo e ci riposiamo un po’, poi si riparte. Facciamo il pezzo più noioso del percorso, lungo una pianura assolata e infinita, per più di 2 ore! Per fortuna è arrivata una nuvola in nostro soccorso, se no c’era da sentirsi male! Finito il pezzo noioso, scendiamo giù nel canyon e inziamo a camminare lungo il fiumiciattolo. Il caldo è insopportabile e l’umidità pure, facciamo molta fatica…. Abbiamo visto 3 volte la madonna e forse anche i 3 re magi…. Mammamia, penso di non avere più una tossina nel corpo da quanto ho sudato! Arrivati al campeggio del parco facciamo una sosta e avvistiamo un bel gruppo di lemuri catta sugli alberi. Continuamo l’interminabile percorso lungo il fiume e quando avevamo già perso le speranze ed ettolitri di sudore, arriviamo al lago blu (manga) e 50m dopo quello nero. Molto belli, ma la stancezza era più forte e siamo riuscite solo a infilarci i piedi, freschissima! Poi stremate abbiamo fatto la salitaccia fino alle Cascade de Nymphes, piccola cascata con un’altra bellissima pozza naturale. Al ritorno abbiamo incontrato altri turisti con le facce stravolte, menomale, non siamo solo noi quelle fuori forma! Ha iniziato a piovere, il che non ha fatto abbassare il caldo ma solo aumentare l’umidità… E rendere scivoloso il percorso. Anche per colpa della stanchezza abbiamo fatto un paio di scivolate. Alle 3 e ½ siamo arrivate al secondo parcheggio, dove doveva esserci Xavier con la nostra macchina, ma non c’è…. Aspettiamo con la stanchezza che si fa sentire sempre di più. Finalmente arriva! Mi metto io alla guida e partiamo. Fatto quasi tutto in prima da quanto era brutta la strada. Siamo passati per un fiumiciattolo dove la macchina pure col 4×4 inserito andava dove le pareva tipo sapone! Attimo di paura e la stanchezza che non aiutava… Lasciamo la guida all’ingresso del parco, diamo una mancia e poco dopo lasciamo pure Xavier, pagato pure lui torniamo in albergo mezze morte! Ci trasciniamo al bar e beviamo 1L di coca cola. Tuffo in piscina e ci riprendiamo un pochino. Doccia e capelli e a rilassarci a letto. Iniziamo a sentire i tuoni in lontananza e infatti inizia a piovere, tipo per 15 minuti, un odorino strabuono di terra molle entra nel bungalow. Dopo le 7 andiamo a mangiare: uova con verdurine, zebù grigliato, patate fritte e babane con cioccolata! Ha ri iniziato a pioviscolare e lo ha fatto per gran parte della notte. Abbiamo letto un po’ con la lucina fioca della stanza e alle 9 ci siamo addormentate! 5 Aprile Mi sono svegliata prestissimo…. Ci ri è il sole ed è di nuovo caldo! Colazione con i panini vivi (bachini, coleotteri….) e caffè col latte condensato. Check-out e 10 alle 8 eravamo già in macchina, direzione sud. Sosta foto alla Reine de l’Isalo (roccia a forma di donna seduta) e alla Fenètre de l’Isalo, una finestra nella roccia sul panorama circostante. E poi via verso Toliara. Siamo passate da Ilakaka e altri paesini simili, famosi per le pietre preziose, soprattutto zaffiri, infatti in periferia si vedono le cave a cielo aperto. 5 volte siamo state fermate dalla polizia, ormai ci hanno preso gusto! E Adrien che ci aveva detto che non fermano i turisti perchè non parlano nè inglese nè francese…. 4 volte è andata bene, sempre sorridentissimi e contentissimi della nostra patente internazionale, mentre la 5a volta il polizziotto ha fatto storie…. Continuava a chiedere un fantomatico documento medico senza il quale in Madagascar non si può guidare! Menomale Daniel dell’autonoleggio ci aveva avvertite, che ogni tanto ci provano a tirare fuori qualche soldino dai turisti…. Ma essendo più dura di loro, ho iniziato a tirare fuori tutti i documenti in nostro possesso e all’ennesimo che gli ho fatto vedere, ha ceduto e detto che era proprio quello che cercava, mah…. Alle 11 e ½ siamo arrivate a Toliara, che brutta e insignificante cittadina! E che caldo infernale! Stop veloce a un bancomat e dal benzinaio per il pieno. Lasciamo con grande dispiacere la Route National 7 per andare verso nord, su una strada di sabbia, sassi e buche. Per fare 25km ci abbiamo messo 45 minuti e 1L di sudore! Mammamia che fatica! E a pensare che ne dobbiamo fare 500 di km così, prende male…. A Ifaty cerchiamo l’hotel Le Paradisier, ma non lo troviamo! Facciamo anche due volte la strada ma niente, è introvabile, allora ci dirigiamo a Les Dunes, il miglior albergo della zona a quanto dice la guida, a Mangily, il paesello a nord di Ifaty. In effetti è veramente bello, bungalow di lusso enormi (85€), con camera matrimoniale, camera con due letti singoli, mega bagno con doccia gigantesca (all’italiana ci dicono, boh), vari ventilatori, zanzariere, patio con due poltroncine con vista sul mare! Che però non è granchè, anche un po’ roccioso… Dopo il drink di benvenuto, ci impossessiamo del nostro bungalow familiare, facciamo una doccia veloce e andiamo alla ricerca dello Snack Bar, che è in riva al mare, accanto alla piscina. Che bel posto! Mangiamo una fresca insalatona ed evitiamo la birra visto che si suda già abbastanza…. Resto del pomeriggio di relax a bordo piscina, con vari bagni, lettura, pennica….. Aaaah bene! Aridoccia e dopo andiamo alla reception a chiedere informazioni sulla strada costiera che vogliamo fare per arrivare a Morondava, passando da Salary. Sembra che abbiamo chiesto come arrivare sulla luna! La gente ci guarda strano, chi ci dice che la strada costiera non esiste, chi che è appena finito il periodo delle piogge e non è praticabile, altri sparano dei chilometraggi assurdi (80km fino a Morondava, quando invece sono quasi 500…..). Aiuto nessuno lo sa! Questa è gente che non si è mai spostata dal paesello e non sa nemmeno cosa c’è al di là di Mangily! Ci prende male, le nostre guide non aiutano molto, la Lonely è così vaga, la Bradt da qualche informazione in più, ma non troppo confortanti (strada da fare solo da giugno a novembre!). Come cavolo ci arriviamo a Morondava??? Ceniamo e ci rilassiamo un po’ con del buon cibo: zuppa di barbabietole, coscetta di pollo con una salsa misteriosa, un po’ di pasta e per finire un dolce tipo tronchetto all’ananas e salsa di cioccolata bianca. Tutto veramente squisito! Dopo cena chiediamo alla reception se possiamo fare una telefonata e chiamiamo il Salary Bay, almeno loro sapranno come è la strada per arrivarci? Mi risponde una signora che ci tranquillizza dicendoci che la strada costiera esiste, è praticabile con un 4×4 (catcat) e che ci vogliono circa 3 ore e ½. Ci rincuoriamo un po’ e ci convinciamo che in un modo o nell’altro, prima o poi a Morondava ci arriviamo! Frescheggiamo un po’ sul portico del bungalow, poi entriamo per leggere. 270km, 4 ore e ½ 6 Aprile Miglior dormita fatta finora, nel letto spettacoloso e con una temperatura perfetta! Giro in spiaggia e poi a far colazione. Anche questa non ci ha deluse: panini, croissant, cake, frutta e mega caffè latte! Abbiamo fatto il check-out e alle 8 e ½ eravamo in macchina, pronte per la grande avventura, ovvero la risalita verso nord! Il primo pezzo era tranquillo, dopo Mangily siamo passate per Madio Rano e un altro paio di paeselli. Troviamo addirittura un’indicazione per Andavadoaky e il Salary Bay, mancano ancora 61km…. Dopo Manombo la “strada” inzia a diventare a sabbia alta, con la temperartura sale anche lo stress, andiamo avanti in prima o al massimo in seconda, rischiando di rimanere insabbiati ogni 2 metri… Facciamo una pausa pipì nel bush e per riprendere fiato, il caldo è veramente insopportabile e dalla tensione mi sono venuti anche gli strizzoni di pancia. Continuamo e la strada si alterna a sabbia, rocce e breccino, andiamo tra i 20 e i 40km/h e dobbiamo fare in totale 84km, ommiddio non arriveremo mai! Per fortuna il paesaggio è incantevole, un mare così bello era tanto che non lo vedevo! Qualche villaggio sperduto di pescatori, poi km e km di foresta spinosa e il mare azzurrissimo alla sinistra. Riusciamo a fare anche qualche sosta foto. Verso le 12, dopo aver chiesto 2 volte indicazioni, arriviamo a Salary, un paesello di pescatori di poche capanne. Ancora 2-3km di strada e …. Un miraggio! Il Salary Bay! E che miraggio! Sabbia bianchissima, mare azzurro, una decina di bungalow sparpagliati su un promontorio che si affaccia sulla baia di Salary, veramente paradisiaco! Ci accolgono con un succo di benvenuto e poi ci rinfreschiamo pure con 1L di coca cola, un po’ ci riprendiamo. Ci portano al bungalow, bellissimo, col tetto in paglia, matrimoniale al piano terra, 2 letti singoli nel soppalco, bel bagno con grande doccia, terrazza con amaca e doccia esterna. Bello davvero! Laviamo subito un po’ di panni – lavaggio malgascio, col sapone per le mani! J e stendiamo al filo fuori. Doccia e via per il pranzo in riva al mare con: carpaccio di tonno affumicato, pesce perroquet e come contorno le solite 3 verdurine. Per finire una fresca macedonia di frutta. Purtroppo lo stomaco ha risentito parecchio lo stress e non sono riuscita a mangiare tutto, che peccato! Dopo facciamo due chiacchere col gestore e un ragazzo che guida i quad e che parlucchia un po’ d’italiano. Raccontiamo che dobbiamo arrivare a Morondava e ci dicono che sarà una grande avventura! Ecco, pure loro ce lo dicono, tanto stavo già parecchio tranquilla! Ci danno un po’ di indicazioni su come sarà la strada che dobbiamo fare domani per arrivare a Morombe e ci dicono che è parecchio sabbiosa, sabbia alta, più alta di quella che abbiamo trovato oggi…. Mmmmmmmmm Andiamo a stravaccarci in spiaggia, sotto il mega ombrellone di foglie di palma. Purtroppo non riesco a rilassarmi, anzi faccio anche due corse al bagno…. Leggo un po’ e poi metto i piedi a mollo. Peccato che c’è bassa marea e a riva ristagnano delle alghe rosse, pure puzzolenti, vabbè niente bagno, ma faccio un servizio fotografico a un’iguana dalla coda spinosa. Prima del tramonto torniamo al bungalow e frescheggiamo un po’ sull’amaca. Poi ammiriamo il tramonto meraviglioso e scattiamo una marea di foto. Dopo la doccia andiamo a cena, iniziamo con una birra e le noccioline e facciamo di tutto per rilassarci! Arriva l’antipasto: carpaccio di pesce capitano, buono, fresco! Poi riso e gamberetti con una salsina strepitosa, causa intolleranza ne mangio pochi, se no poi corro in bagno anche per vomitare… Il dolce è frutta con un po’ di farina e zucchero e ripassato in forno, infatti era incandescente! Tutto buono buono. Dopo cena andiamo a frescheggiare in terrazza con partitina a scopa. A dormire presto nel lettone comodone gigante e col ventilatore a palla! 84km, 3 ore e ½ 7 Aprile Per mezza nottata ho dormito veramente bene, poi mi sono svegliata e non sono più riuscita a dormire. Alle 6 e ½ siamo andate a fare colazione, col nodo allo stomaco che non mi abbandona da ieri e mi toglie anche la fame, ma mangio lo stesso, a forza. Paghiamo la notte (70€) e i pasti e alle 7 e 15 siamo già in macchina, visto che ci hanno consigliato di partire presto, quando la sabbia è ancora fresca e si rischia meno di insabbiarsi. E di sabbia ce n’era veramente tanta! Si scivolava come se si andasse sul sapone…. Una volta siamo rimaste insabbiate, ma siamo riuscite ad uscirne in retromarcia. Abbiamo preso un’altra stradina che dava per Chez Gianni (sarà italiano?), ma purtroppo la stradina era a fondo chiuso e finiva con delle casine. Chiediamo informazione per Andavadoaky e 3 ragazzi ci dicono che ci portano loro al bivio dove la strada è migliore. Non so come abbiamo fatto ad intenderci, perchè parlavano solo malgascio, comunque montano nel cassone del pickup e torniamo indietro. Ci mostrano il bivio con la strada che dovrebbe essere migliore e diamo dei soldi. Si, meglio parecchio…. Mmmmmmmmmaremmaccia maiala! Andiamo avanti pianissimo, una volta ci fermano una famigliola di zebù che ci cammina davanti e non si scanzano… Scendo dall’auto e cerco di farli andare da parte, ma questi scappano! E io a corrergli dietro! Cristina che muore dalle risate in macchina e io con mezzo embolo rientro e non ho concluso niente! Ma almeno questi 5 minuti di ilarità ci hanno fatto bene, poi dopo un po’ gli zebù entrano in un campo e ci lasciano la strada libera. Vediamo i primi baobab, che belli! Sono cicciottissimi! Sosta foto…. Poco dopo vedo una tartaruga in mezzo alla strada e grido: tartaruga! Cri si ferma all’istante e rimaniamo bloccate in un mare di sabbia, salvo la tartaruga che mi piscia pure addosso! Andando avanti e indietro (ho cercato anche di spingere il pickup….) riusciamo a venirne fuori! Ormai siamo sudate fradice, il caldo è insopportabile e non sono nemmeno le 9!!! Procediamo piano piano in prima-seconda per stradine sabbiose, di villaggi o gente neanche l’ombra… In un altro punto di sabbia alta iniziamo a sentire puzza di bruciato, pensiamo che le gomme si sono surriscaldate sulla sabbia, ma poco dopo inizia ad uscire fumo bianco dal cruscotto! Cazzo! Ci fermiamo all’istante in un punto peggio non c’era! Pensiamo che si è fuso o il motore o la frizione, surriscaldati perchè è da ore che andiamo in prima o al massimo in seconda….. Cerchiamo di rimanere calme, logicamente il cellulare non prende…. Tiro fuori il libretto delle istruzioni e mi metto a leggerlo all’ombra di un arbusto. Ne ricavo poco, è pure tutto in francese, ma leggo come si mettono le ridotte! Sante ridotte! Utili per quando c’è molta sabbia! Siiiii è proprio il caso nostro! Dopo una mezz’oretta iniziamo a sentire dei fischi in lontanza e si avvicinano 3 pastori, cerco di spiegarli che la macchina ha fatto fumo, ma non ci capiamo. Però ci spingono fuori e con l’aiuto delle ridotte riusciamo veramente a uscirne! Do dei soldi e ripartiamo. Con l’ansia fino alla gola e la voglia di vomitare procediamo, sentiamo sempre il puzzo di bruciato, ma almeno non esce più fumo! La strada migliora un briciolo e ogni tanto riusciamo anche a mettere la 3a! Ormai le strade le scegliamo a naso, ce n’è sempre una scelta di almeno 3 e prendiamo quelle che ci ispirano di più! Spesso le stradine si ricongiungono… Finalmente iniziamo a vedere un po’ di gente per la strada e carichiamo nel cassone 3 donne, qualche metro più in là diventano 6. Ogni scossone che prendiamo, ridono a crepapelle! La strada diventa un lago e infatti rimaniamo anche infangate, ma ci rispingono fuori! Arrivati al paesello, le persone sono scese e ci hanno ringraziato calorosamente, sinceramente il momento migliore della giornata! Finalmente arriviamo ad Andavadoaky, chiediamo del Laguna Blu resort, dove volevamo fare una sosta per pranzo. Un tipo ci dice: guide, guide! E lo carichiamo. Ci porta verso il mare e iniziamo a vedere qualche cartello (o è un miraggio?). Arriviamo al Laguna Blu e ci appare deserto e trasandato…. Ma che è successo qui? Come in un film dell’orrore ci accorgiamo che è abbandonato! Entriamo e troviamo una signora che dorme sulla terrazza e ci racconta che il resort ha chiuso da qualche mese (e basta?) per problemi sanitari, o almeno è quello che riusciamo a capire. Desolate torniamo indietro e lasciamo il tipo ad Andavadoaky, diamo dei soldi, penne, chewing gum e arriva sempre più gente! Poi un ragazzo ci chiede un passaggio per Morombe, per lui e il suo generatore! e glielo diamo volentieri, così ci può dire la strada e aiutarci se ci dovessimo ri inforssare…. Caricano il generatore e partiamo. Ora che abbiamo scoperto le ridotte andiamo come un taxi-brousse! Nessuna duna ci può fermare! 2 ore di strada a tratti discreta, altri molto sabbiosa, cerco di non forzare la macchina tenendo le marce alte. Dopo le 2 arriviamo finalmente a Morombe, che dopo giorni di campagna e qualche paesello ci sembra una metropoli! Scarichiamo il generatore e lasciamo il ragazzo che ci indica la direzione dell’hotel, scopriamo che aveva lo smalto rosa alle mani…. Mah…. Arriviamo mezze morte all’hotel Baobab, bungalow molto semplici sulla spiaggia, ma ci sembrano regge! Beviamo un’aranciata fresca e chiaccheriamo col gestore, che ci da indicazioni per arrivare a Morondava, dice di partire molto presto e dormire a Manja, è quello che faremo. Ci facciamo una doccia e riprendiamo fiato. Poi usciamo a fare benzina, visto che fino a Morondava non ne troveremo. Cerchiamo pure un meccanico e il benzinaio chiama un omone a torso nudo che stava mangiando un coscio di pollo. Cerco di spiegare qual’è il problema nel mio francese, riusciamo a capirci e mi dice è il disco! Che è sto disco? Mah…… Dopo 2 secondi ci sono 5-6 persone col capo infilato nel motore! Si consigliano a lungo, uno tira fuori un filtro e lo pulisce. Purtroppo non ne ricaviamo niente, dicono che si è surriscaldato! Si, grazie! E fin qui s’era arrivate pure noi….facciamo il pieno e lasciamo una mancia e varie penne (stilò stilò). Passiamo dalla Botika Orange a comprarci un cellulare malgascio (10€!), era ora! E dalla Air Madagascar per chiedere conferma dell’orario del nostro volo interno che dovremmo prendere. Ma non ha nemmeno un computer, dice che la sera passa dall’albergo a lasciarci gli orari…. Vabbè. Torniamo in hotel e facciamo una passeggiata in spiaggia, ma non è granchè. Aridoccia e riposo! Alle 7 andiamo a cena: pesce alla griglia (sarà mica il famoso pesce saltafango???) e patate fritte, mangiato tutto in 7 minuti. Facciamo 2 chiacchere e ricordiamo i momenti più assurdi di oggi. Paghiamo la notte e la cena (40.000 e 23.000) e torniamo in bungalow. Terza doccia e salta la luce, nooooo il ventilatore! Leggiamo un po’ a lume di candela e sudiamo l’inverosimile. Dopo una mezz’oretta torna la luce e col ventilatore acceso riusciamo ad addormentarci. 110km, 7 ore 8 Aprile Sveglia alle 5 dopo aver dormito una sega e sudato litri e litri! Siamo partite che era ancora buio. Passiamo per qualche villaggio su una strada molto variabile, dalla sabbia (non come ieri!!!), alle rocce, alla terra rossa, nel complesso non malaccia, si va sui 30-40 km/h. Durante il tragitto carichiamo diverse persone e facciamo da taxi-brousse. Prima delle 9 arriviamo a Bevoay, dopo aver sbagliato strada una sola volta. Qui ci aspetta il traghetto-chiatta per attraversare il fiume Mangoky. Veniamo assalite dai ragazzi del posto, qualcuno si offre come guida, gli altri sono solo curiosi di queste due vazaha, donne e senza chauffeur! Aspettiamo un po’ e poi ci fanno salire sulla chiatta, giusta giusta per una macchina. Pochi minuti di tragitto e siamo già all’altra sponda. Chiedo il prezzo e mi dicono che non costa niente, solo un cadeau, ok lascio 5.000. Facciamo un pezzo di letto del fiume con la sabbia alta, ma in prima e con le ridotte ce la facciamo. Poi un pezzo veramente estenuante, buche e fango, si avanza pianissimo e ci mancano ancora 82km da fare… Ma Miss Guado non si scoraggia e supera ogni fiumiciattolo! La Regina delle Dune oggi si riposa un po’ di più. Ogni tanto il paesaggio è spettacolare, con gruppetti di baobab in lontananza o singoli proprio a bordo della strada. Il caldo diventa insopportabile e ci concediamo una mezz’oretta di aria condizionata, ma così il 4×4 non ce la fa quasi in alcuni punti…. Alle 2 arriviamo a Manja, sudate fradice e senza acqua, cerchiamo l’hotel Kanto, che ci aveva suggerito il gestore dell’hotel Baobab, ma è chiuso e ci dicono che apre alle 3. Chiediamo informazioni sulla strada di domani e ci dicono che il ciclone ha portato via la strada da Belo sur Mer a Morondava! Olé! Uno si offre di farci da guida e portarci a Morondava passando da Mandabe, quindi ci mettiamo d’accordo. Cerchiamo dell’acqua e scopriamo che solo l’hotel Kanto ha l’acqua in bottiglia…. Ci mettiamo ad aspettare all’ombra, diventando l’attrazione del paese. Poi alle 3 aprono ed entriamo nell’hotel. Ci portano a vedere la stanza, rimaniamo un po’ sconvolte, ma tanto non abbiamo alternative e la prendiamo. Chiedo per un ventilatore, perchè era un forno e dell’acqua. Ci facciamo una doccia e ci buttiamo a letto davanti al ventilatore a riposare. Vado a chiedere per la cena e ci mettiamo d’accordo per le 7, prendo dell’altra acqua. Andiamo a cenare nel cortiletto interno, dove un gruppetto stava bevendo birra, altri stavano giocando a domino con molto trasporto! tipo circolino arci insomma. Ci portano una strisciolina di carne alla griglia (zebù?) che non era male, del riso per 20 persone bianco e sciapo, e una zuppetta con qualche ossino e due foglioline con cui ci ho insaporito il riso. Mangiamo a forza, dobbiamo anche prendere il Lariam stasera. Da bere neanche l’ombra e sono sempre più convinta che i malgasci quando mangiano non bevono. 5 canini bianchi malconci e altrettanti gatti ci gironzolano intorno affamati e alla fine gli diamo i resti. Andiamo a prendere una birra al bar-negozino dell’hotel, dove si era riunito mezzo paese. Beviamo la birra nel cortiletto e frescheggiamo ancora un po’. Poi torniamo in stanza per una partita a scopa. E’ un caldo infernale, ma forse col ventilatore riusciamo a dormire… 164km, 8 ore 9 Aprile Dormito un po’ a pezzi, causa caldo, zanzare e letto scomodo. Alle 5 e ½ suona la sveglia, mi alzo con un po’ di vertigini, grazie Lariam. Ci prepariamo ed usciamo ad aspettare la guida. Ma questo non si fa vedere…. Dopo una ventina di minuti decidiamo di fare un giro nel paesello e lo troviamo, ci dice che non viene perchè poi non saprebbe come tornare a Manja. Vabbè, partiamo senza guida e appena fuori dal paese ecco già il primo incorcio! Cavolo, iniziamo bene. Un ragazzo ci viene in nostro aiuto e ci disegna addirittura una mappa con tanto di km, da qui fino a Mandabe! Gli lasciamo una manciata di penne. Ok, partiamo. Ore e ore a giro per il bush malgascio, ogni tanto la strada la inventiamo da noi, giri per campi e qualche paesello. Carichiamo 2 ragazzi e li portiamo fino a Mandabe, dove arriviamo poco prima delle 12. Appena fuori dal paese troviamo un camion in panne nel fiume da attraversare. Ci dicono che s’è rotto il disco (e due! quando torno devo scoprire che parte del motore è!) e se possiamo dare un passaggio a 2 donne fino a Morondava. Accettiamo e ripartiamo. Fango, sabbia e ancora fango, guadiamo diversi fiumi e a un certo punto siamo nel nulla! Più nulla del solito, la strada è ancora meno strada, in mezzo a un bosco di palme o per campi con l’erba altissima che ogni tanto la perdiamo del tutto e ci tocca scendere e cercarla a piedi…. Le donne ci dicono che non può essere questa la strada, perchè tutti i giorni un trattore fa Mandabe-Morondava e le tracce del trattore non si vedono più da un po’ (e lo dite solo ora????). Torniamo indietro e dopo vari tentativi anche a piedi, ritroviamo la strada giusta e seguiamo le tracce del trattore come dei segugi! E infatti lo incrociamo anche il trattore, si ma fermo perchè in panne! (il disco?) con una marea di gente sopra e tonnellate di roba, ci credo si è rotto! Ci chiedono un passaggio, accettiamo e salgono 6 adulti e 2 bambini! Oddio, speriamo bene, in 12 sul pickup per queste stradacce! Ma siamo state ripagate ampiamente dal nostro gesto altruista, perchè senza di loro non saremmo mai arrivate a Morondava! Poco dopo che l’abbiamo caricati, prima difficoltà. La macchina non ce la fa a salire un pendio dopo un fiume, nemmeno con le ridotte! Si spenge di continuo e a un certo punto partono anche i freni! Attimo di panico, tiro il freno a mano e faccio scendere tutti. Così alleggerita ce la faccio a salire e ripartiamo. Percorriamo una “strada” che è peggio di un letto di un fiume! Fatta di rocce e crepacci. Infatti finiamo con la ruota davanti in uno scatafosso e la macchina rimane bloccata, appoggiata sul semiasse anteriore! Facciamo vari tentativi, la macchina non si sposta di un mm…., anche i 2 ragazzi fanno la faccia preoccupata, ma dopo un po’ riescono a spingerla fuori dal crepaccio! fiuuuuuuuuu Chiedo quanto manca alla ‘bonne route’, mi rispondono 4km, bugia….. Ma riparto, con la speranza che a breve ci sarebbe stata la strada buona. Più in là rimaniamo impantanate nella sabbia-fango! E anche qui i ragazzi hanno preso il 4×4 di peso e l’hanno spinto fuori dal solco che si era creato! Ma che forza c’hanno???? A un certo punto la macchina mi si appoggia su un cumulo di terra centrale e rimane con le ruote all’aria! Ma anche per questo c’è un sistema malgascio! Con dei tronchi iniziano a spaccare un termitaio e buttano i pezzi di terra-termitaio sotto le ruote per fare attrito e funziona! Riusciamo a ripartire anche stavolta! Ormai ogni volta che ripartiamo è una grande festa! Noi abbiamo le facce sconvolte, loro sono così tranquilli, ridono e scherzono…. Quanto abbiamo da imparare da loro! Alle 5 e ½ inizia a calare il sole e dopo un’ora è buio! Ecco, e c’è ancora parecchia strada da fare! Guadiamo diversi torrenti, ma una pozza più profonda ci frega e rimaniamo infangati. Non ce la facciamo veramente più, di questo passo non arriveremo mai, siamo stravolte…. Ma loro sorridenti scendono tutti dal pickup e iniziano a staccare i ramoscelli dagli alberi. Dopo aver disboscato mezzo Madagascar, mettono le frasche sotto le ruote, io provo ad andare avanti e indietro e quando avevo già perso la speranza ce la faccio ad uscire dalla pozza! bastaaaaaaaaa Facciamo diversi km di stradina in mezzo al bosco e finalmente arriviamo al fiume Morondava! e miracolo, c’è un grosso ponte! niente guado a sto giro. Dopo il ponte troviamo l’asfalto!!! nooooooo un miraggio! e infatti qualche km dopo ne rimane veramente poco, ma parecchi crateri con un po’ di asfalto intorno. Continuamo a 20km/h e alle 7 e ½ arriviamo a Mahabo, un allegro paesino con tutta la gente per strada a far festa. Molti dei nostri passeggeri scendono qui e ci ringraziano calorosamente. Noi ringraziamo a sua volta per tutto l’aiuto che ci hanno dato, senza il système malgache, saremmo ancora infangate da qualche parte…. Ripartiamo e non ce la faccio quasi più, la regina delle dune oggi è crollata e ho guidato quasi tutto io…. Mi sono venute le vesciche alle mani e il sedere infiammato (non per modo di dire…). Continuamo a fare però il nostro mestiere di vazaha taxi-brousse, caricando e scaricando gente in vari punti. Finalmente alle 9 e ½ arriviamo a Morondava! Scendono le ultime persone (o questo quando l’abiamo caricato???) e noi ci dirigiamo verso l’albergo Chez Maggie a Nosy Kely. Sembra molto carino, peccato è buio. Gary, il proprietario, ci accoglie, che forse si era già messo a dormire. Chiediamo dell’acqua come due che hanno attraversato il sahara a piedi e ci facciamo portare alla nostra stanza. Carina, con due camere e l’aria condizionata!!! Doccia e capelli e a letto senza colazione, pranzo e cena…. Faccio anche un po’ fatica ad addormentarmi da quanto ero sconvolta e poi sogno le strade per tutta la notte…. 260km, 15 ore 10 Aprile Alle 5 mi alzo per spegnere l’aria condizionata e non mi riaddormento, ma rimango a letto semisvenuta. Alle 7 ci alziamo e facciamo un giro dell’albergo per vedere com’è fatto. Ci sono un paio di bungalow circolari enormi, poi una serie di stanze/appartamenti come il nostro, inserito tutto in un bel giardino, con piscina, mi piace. Ci affacciamo pure sul mare, che è lontanissimo per la bassa marea. Andiamo a fare colazione, finalmente si mangia! E il caffè latte era tanto che non era così buono! Ma la pressione rimane bassissima e giriamo come due zombie. Ci buttiamo a bordo piscina all’ombra a rilassarci. Siamo due catorci! Facciamo un po’ di bagni, letture, qualche partita a scopa, aaah bene il relax! Alle 12 e ½ andiamo a pranzare: insalatina fresca con pomodoro, mais, ananas, cetrioli, formaggio, peperoni verdi e cipolle! Squisita! Poi un carpaccio di pesce buonissimo e per finire un piatto di frutta. Ci trasciniamo in camera e ci riposiamo un’oretta. Dopo siamo andate nel paese, prima al cybercafè, per dare dei segni di vita, poi a fare benzina e infine al bancomat, che non funzionava! Alé! Ci risiamo! Partiamo e andiamo verso l’Avenue de Baobab, la superiamo e andiamo prima a vedere i baobab innammorati, dove veniamo accolte da un grosso serpentone! Avendo letto che in Madagascar non ci sono serpenti velenosi, gli faccio un servizio fotografico e poi gli tocco anche la coda, hihihi. Belli i baobab innammorati! Peccato tutte le scritte sui tronchi che ci hanno fatto…. Torniamo all’Avenue correndo come pazze e urlando towandaaaaaaa, per arrivare in tempo e non perdere il tramonto, il momento più bello per ammirare i baobab. E in effetti sono bellissimi! Piano piano si colorano di rosso e diventano ancora più magnifici! Facciamo foto da tutte le angolazioni possibili finchè ci basta la luce… Beviamo una fanta all’ananas (blaaaeeehhhh) e rifacciamo i 16km disastrati fino a Morondava. Facciamo un altro tentativo al bancomat, ma niente, ci risputa qualsiasi carta infiliamo…. Doccia e a cena: pesce alla griglia (pesce bistecca!), coi soliti legumetti, buono! E per finire l’immancabile banana flambé! Facciamo fatica a mangiare con questo caldo assurdo (38ºC…), ma io ce la faccio, Cri un po’ meno, che sta anche poco bene… Altra doccia e a letto, con l’aria condizionata a pallaaaaaaahhh! 11 Aprile Dormito abbastanza bene e svegliata alle 6. Colazione, check-out e alle 7 e 40 eravamo in macchina, direzione Miandrivazo. Pezzo iniziale infernale fino a dopo Mahabo, poi asfalto e pure bello nuovo! Mi sono addirittura fermata a fare la foto, dall’emozione! Poco più di 100km buoni fino a Malaimbandy, poi è iniziato lo sterro. Visto che sulla guida c’era scritto che era una strada bruttissima, ci siamo messe l’animo in pace e l’abbiamo fatta pianino. Invece era solo un pezzettino iniziale un po’ antipatico, dopo abbiamo trovato anche i lavori in corso, quindi promette bene. In una strettoia per i lavori, abbiamo sdrusciato con la plastica del paraurti un’altra macchina, che ci ha inseguite e bloccato la strada! Come in un film! E’ sceso e siamo andate a vedere qual’era il danno, ma non era niente, aveva solo un po’ di colore della plastica. Non convinto, ha chiesto dell’acqua per pulire la sdrusciata che infatti è venuta via. Vabbè, ci ha provato. Siamo ripartite un po’ scosse. Abbiamo fatto 50km di sterro strabuono, poi è ri iniziato l’asfalto! eeeh, dobbiamo informare la guida sull’evoluzione delle strade! Ci accorgiamo solo ora che la radio non funziona più, la fumata dell’altro giorno deve aver fuso qualche filo elettrico… Poco dopo le 2 siamo arrivate a Miandrivazo e visto che era presto e la cittadina non era niente di che, abbiamo deciso di continuare fino ad Antsirabe. Nooooo una Galana! E la guida che diceva che non si trovava gasolio fino ad Antsirabe! Dopo un po’ di km è iniziato un paesaggio mozzafiato: colline/montagne erbose verdissime con solchi di terra rossissima! Bellissimo! Una gioia per gli occhi! Facciamo molte soste foto. Passiamo da una marea di paesini, alcuni con nomi particolari tipo Ankilosato, Anjoma e quando arriviamo a Ankazomanga ci viene spontaneo da chiedere: Ankazomanga? Ci ridiamo su fin quasi ad Antsirabe…. Il tramonto si avvicina e la luce cambia, tutto diventa ancora più rosso… Purtroppo fa buio alla svelta anche per colpa di un mega nuvolone! Arriviamo ad Antsirabe col buio, verso le 6 e ½. Iniziamo a girare alla ricerca dell’hotel, ma non è per niente facile! Non ci sono punti di riferimento e la cittadina è incasinatissima! Quando finiamo dentro un mercato, torniamo indietro e inizio a chiedere indicazioni ai pousse-pousse. Ci dicono tutti direzioni diverse, ma alla fine riusciamo ad arrivare all’Hotel des Thermes, gigantesco, di sicuro un tempo molto lussuoso, ora un po’ in decadenza e interni anni 70. Anche questo ci ha ricordato un po’ l’Overlook Hotel di Shining…. L’esterno però è veramente bello e forse domani con la luce lo apprezzeremo anche di più. Ci facciamo una doccia veloce e andiamo a cena: medaglioni d’anatra al pepe rosa con riso, squisito! Poi un carpaccio d’ananas con la menta! Ero curiosa di questa combinazione, risultata eccellente! Torniamo in camera e ci mettiamo a letto. Oggi si dormirà bene, senti che freschino! 500km, 11 ore 12 Aprile Dormito benino, peccato il fastidio di un’unica zanzarina! Ci siamo svegliate alle 6, brrrrrr fa proprio fresco! Dopo le 7 siamo andate a fare colazione. Ecco, come pensato, il posto visto con la luce del sole fa un altro effetto, sempre un po’ decadente, ma un po’ meno Overlook Hotel! Ci sediamo a un tavolo al sole, quando fino a ieri rincorrevamo l’ombra! Uh il succo di oggi e di guanaba o come si chiamava il succo che abbiamo sempre bevuto a Cuba! Buono! Dopo colazione usciamo a piedi per fare un giro in città e veniamo subito prese d’assalto dai pousse-pousse e venditori di pietre ‘preziose’ molto insistenti, che ci rovinano la passeggiata. Ma la cittadina è veramente carina, coloratissima, movimentata e…. Piena di pousse-pousse! Facciamo un giro per i negozini, sosta al cybercafè e alle poste. Poi cediamo e prendiamo il pousse-pousse, Bernard nr.10, che ci aveva beccate subito all’uscita dall’hotel e ci aveva seguito per tutto il nostro giro, insieme ad altri due…. Perdiamo quasi la pazienza, perchè tutti ci volevano, ma partiamo con Bernard. Ci porta a fare il giro dei laboratori di artigianato, all’inizio siamo rigide rigide sul pousse-pousse, per niente rilassate, e anche dispiaciute per quest’ometto scalzo e nemmeno più tanto giovane che ci porta in giro per la città, per salite e discese….. Il primo laboratorio ci ha fatto una dimostrazione della lavorazione delle corna di zebù, che mi ha fatto più che altro senso, soprattutto il puzzo di corno bruciato e quando ha fatto vedere come plabbb esce l’interno del corno….. Blaeh. Poi da un altro laboratorio dove tante donne in una stanzina sedute a terra su dei pouff ricamavano tovaglie e altre stoffe, ci hanno fatto un po’ tristezza…. Abbiamo fatto piccoli acquisti in enrambi i laboratori, poi Bernard ci ha portate a fare un giro della città. Ci garba sempre di più questa cittadina! Ci siamo infine fatti lasciare al ristorantino L’Arche, dove abbiamo mangiato veramente bene: granchio alla vaniglia, insalatina di avocado e tonno, melanzane con camembert (una parmigiana malgascia). Siamo tornate all’hotel a piedi e ci siamo buttate in piscina, veloce bagnetto, perchè qua è fresco! e poi sulle sdraio a leggere, dormicchiare e giocare a scopa. Doccettina e a cena: zebù alla griglia con riso alle verdurine, banana flambé con gelato alla vaniglia. La pancia piatta dei giorni passati di diugiuno è ormai un vago ricordo….. 13 Aprile Sveglie alle 6, uuuh è tutto nuvolo! A fare colazione e alle 8 eravamo già in macchina. Giro per banca e benzina, decidiamo di dare anche una lavata al pickup, che ci vergognamo a riportalo in queste condizioni! In 3 si sono dati da fare per 9.000 miseri ariary, con tanto di scrostamento della merda di zebù con le unghie….. Alle 9 partiamo e poco dopo le 12 arriviamo a Tana. Rifacciamo la strada per il Madarental seguendo la mappa che ci aveva disegnato Daniel e lo troviamo anche bene. Facciamo il pieno e lasciamo la macchina, cercando di non curvare troppo, per non far sentire quel brutto rumore che fa quando si sterza parecchio, ricordino della strada Manja-Mahabo…. Ci chiedono se è tutto a posto e racconto della fumata bianca e della visita dal meccanico. Ci dicono che non è niente di grave! Vabbè se lo dite voi…. Chiamano Gérman il meccanico per fare la prova e noi stiamo a guardare ansiose. Non fa una sterzata come si deve, quindi il rumore brutto non lo sente, testa anche i freni e dice che è tutto a posto! Fiuuuuuu…. Ci chiamano uno dei loro chauffeur che ci accompagna all’aeroporto, per prendere il volo per Nosy Be. Arriviamo alle 2 e vediamo che il volo è stato posticipato alle 19 e 45 , che palle…. Andiamo al ristorante e facciamo un ricco pranzo d’anatra e cerchiamo di far passare un po’ di tempo. Poi ci spostiamo al bar, beviamo qualcosa e giochiamo a scopa. L’aereo arriva pure in ritardo e alla fine partiamo dopo le 8. 1 ora e ½ di volo rumoroso con atterraggio un po’ brusco…. Qua ri è caldo e umido! E anche molto…. Ci sono venuti a prendere in 2 all’aeroporto e dopo 15 minuti di macchina, su strada asfaltata, con indicazioni e linea centrale!, e 1km di sterro, arriviamo all’Anjiamarango Beach Resort. Vediamo subito che è un posto spettacoloso pur essendo buio. Ci accolgono in 20mila, con asciugamanino umido per le mani, drink di benvenuto e piattino di dolcetti! Che accoglienza! Poi vedono che siamo stanche e ci portano al bungalow, il primo, subito dopo la piscina, quello che ho guardato e sognato tante volte sul sito internet! Un bungalow spaziale! Con due letti al centro sotto un’unica zanzariera, angolo salotto con altri 2 letti, e fuori abbiamo pure due sdraio sotto un ombrellone di palma e un tavolo con 4 seggiole! Doccia, facciamo uscire una ranocchietta dalle cosce lunghe e andiamo a letto. 14 Aprile Dormito abbastanza bene, con il rumore del mare che sembrava entrasse nel bungalow… Alle 8 ci siamo alzate e siamo andate a fare colazione… E che colazione! Tutto buonissimo, mi sono alzata da tavola rotolando… Abbiamo fatto una passeggiata lungo la spiaggia, ora che si può che è bassa marea. Poi siamo svenute sulle sdraio a bordo piscina, alzandoci solo per fare qualche bagno nella bellissima piscina. Letture, partite a scopa e taaaaanto relax! Abbiamo aspetta il tramonto, foto, così abbiamo fatto conoscenza delle famose mouka-fuj! Piccoletti, ma che morsi che danno! Doccia, capelli e a prendere un aperitivo, punch al cocco! Poi a cena: pesce al cocco e sesamo, banana flambé con salsa di vaniglia, molto buono! Torniamo rotolando al bungalow e facciamo qualche partita a scopa e a domino all’aperto. 15 Aprile A parte ancora l’incubo-strada (ma quando la metabolizzo???), ho dormito bene, anche se era un po’ caldo. Alle 6 e ½ ha suonato la sveglia, colazione veloce, purtroppo. Ci hanno accompagnate al porto di Hell-Ville dove ci aspettavano per il tour delle isole. Con la barchetta a motore ci hanno portate prima a Nosy Tanikely, un isoletta-riserva marina. Fatto il biglietto (5.000) siamo salite fino al piccolo faro con avvistamento di lemuri (fulvus fulvus, sembra che ci siano solo qui) e delle volpi volanti, che si sentivano da lontano da quanto casino facevano! Poi siamo andate a fare snorkeling, prima alla ricerca delle tartarughe, ma non siamo state fortunate, poi proprio davanti alla spiaggia dove abbiamo visto una marea di pesci! Un pesce ago gigante, nemo e il compagno pesce da lenza hu-ha-ha, pesci di tutti e colori e forme, purtroppo anche qualche medusa… Sembrava di nuotare in un acquario, i pesci non avevano nemmeno paura, anzi, alcuni erano parecchio curiosi! Siamo ripartiti, godendo del vento in barca e siamo andati a Nosy Komba. Abbiamo fatto subito il parco dei lemuri (2.000), dove i lemuri ti zompano sull spalle per mangiare le banane dalle mani della guida, anche 3 alla volta! Ma che manine che hanno!!! Sono tenerissime! E bellissimi! Il maschio nero, mentre la femmina marrone con ciuffi di pelo bianchi alle orecchie. A Cri le hanno spalmato la banana nei capelli, hihihi. C’erano anche delle tartarughe, un boa constrictor che mi è stato messo intorno al collo e varie zanzare parecchio affamate… Al ritorno si deve fare un percorso ‘obbligato’ attraverso vari negozini, dove abbiamo anche fatto qualche acquisto, tra cui la vaniglia. Siamo andate a mangiare in un ristorantino che si affaccia sul mare, dove ci hanno portato tremila cose da mangiare, tra cui dei gamberetti favolosi, calamari, spiedini di pesce e zebù, patate, riso e per finire delle bananine, tutto buonissimo! anche se lo stomaco ne ha risentito dopo…. Siamo andate in spiaggia, abbiamo fatto un bagno nell’acqua non pulitissima (ci buttano di tutto…) e poi siamo andate a stenderci all’ombra. Alle 2 e ½ cerchiamo di ripartire, ma il motore non va! Ci sarà un sistema malgascio anche per questo? Certo che sì! Armati di cacciavite hanno aperto il motore, ravanato un po’ e dopo miracolosamente è ripartito! A Hell-Ville c’era ad aspettarci Angelo il tassista, con tanto di cartello col mio nome! Ci ha riportate all’albergo e l’ultima salita non ce l’ha quasi fatta, lasciando qualche mm di battistrada per strada, un puzzo di gomma bruciata! Poveretto. Ci hanno accolte con un cocktail di benvenuto (ma ogni volta che uno va via lo ridanno??) e poi siamo andate in piscina. Bagno e relax fino a dopo il tramonto. Doccia e a cena, stasera pollo al cocco, manioca fritta, riso e banana alla cannella. Partita a scopa e a dormire. 16 Aprile Quanti sogni! E che sudate!!! Per fortuna la mattina presto ha fatto una veloce sgrullata e la temperatura è scesa di un paio di gradi. Ci siamo alzate dopo le 7, con un po’ di vertigini… Noooo ancora. Colazione spettacolare anche oggi, con bignet di manioca e marmellata di papaya e vaniglia! e anche a sto giro ci siamo alzate rotolando… Giornata intera a bordo piscina a fare assolutamente niente! Un po’ di letture, partite a scopa e domino, lunghi bagni in piscina e ore e ore a guardare i granchi che scavano tane sulla spiaggia. Abbiamo aspettato il tramonto a mollo nella piscina e fatto delle foto micidiali. Aperitivo con Planteur, aaah non si chiamava Pasteur!!! Buono, più fruttato di quello di Tana. Poi cena di gamberi, sia spiedini che in umido, parecchio buoni e non li ho nemmeno rivomitati! Forse sono allergica sol a quelli italiani…. Partita a scopa e a letto. 17 Aprile Maiala che sudata stanotte! E poi ci si sono messe anche le bestie a dar fastidio, primo un gatto-fosa incazzato o in amore non si capiva, poi un animale parecchio dispettoso che picchiettava sul legno del nostro bungalow. Ho acceso la luce e ha smesso, ri iniziando poco dopo e poco più in là. Mi sono alzata per vedere chi era, ma niente. Ma almeno ha smesso. Alle 7 ci siamo alzate, mega colazione come sempre, poi siamo andate a Hell-Ville. Prima un giretto per i negozi con qualche acquisto da Abud. Sosta al cybercafè, dove veniamo a sapere dell’eruzione del vulcano in Islanda e della chiusura degli aeroporti europei!!! Alééééé!!! Telefono subito alla Air Madagascar per chiedere conferma del volo di domani e almeno questo vola… Sosta banca, e poi siamo andate a pranzo all’Oasis. Mega cocacolone e pizza malgascia!!! Aaahh la volevamo proprio assaggiare! Ed era pure buona, come lo può essere una pizza fuori dall’Italia, con pesce affumicato e crème fraiche. Alle 12 ci è venuto a prendere Angelo il tassista. Abbiamo fatto il giro lungo per tornare all’hotel, tutta la costa ad ovest, fino ad Andilana. Questa parte è più turistica, abbiamo visto diversi resorts, molti di italiani come ci dice Angelo. Appena tornati ci siamo buttate in piscina per rinfrescarci e ci siamo rimaste fino a dopo il tramonto. Doccia, aperitivo, poi cena a tutto zebù. 18 Aprile Dormito abbastanza bene con temperatura giusta e solo una veloce visita dell’animale sgranocchia-bungalow. Sveglia alle 7, accendo il cellulare e leggo l’sms della Air France: volo cancellato! Cazzo! Allora è seria sta storia del vulcano….. Andiamo a far colazione e ci scherziamo anche su. Dopo chiamo l’Air France e mi passa la voglia di scherzare: primo volo disponibile il 27 di Aprile! Mi prende un colpo e finisce pure il credito nel cellulare malgascio. Andiamo alla reception e facciamo chiamare Monique, che viene giù immediatamente tutta sparata sul suo quad. Richiama subito l’Air France per sentire e dopo un po’ riesce a farsi dare un volo Air Madagascar per il 20, vabbè, solo 2 giorni dopo, sopravviveremo. Andiamo in piscina per goderci quest’ultima giornata e rilassarci un po’. All’una si pranza col pescetto della prima sera, THB, poi dolcini di manioca e frutta. Torniamo in piscina, bagni, letture e partite a scopa. Chiamamo qualche albergo a Tana per le 2 notti che ci dobbiamo passare. Poi andiamo a preparare i bagagli e alle 6 partiamo per l’aeroporto. Dopo una lunga attesa all’aeroportino di Nosy Be, finalmente arriva l’aereo con un’ora di ritardo. Alle 11 arriviamo a Tana, il tassista ci stava aspettando e ci porta al Tonga Soa, a 5 minuti di distanza. Ci accoglie Ninah e ci porta a vedere la stanza. Abbiamo un appartamentino su due piani tutto bellino colorato! Scegliamo di dormire al piano terra e subito a nanna. 19 Aprile Dormito sotto le coperte! Che bel freschino! Abbiamo fatto un giro nel bellissimo giardino della signora e poi a colazione, baguette, burro e marmellata, succo di melgrano e jogurt! Caffè con latte condensato. Dopo Ninah ci organizza una macchina per il nostro giro. La mattina siamo andate all’Air France per sentire un po’ com’è la situazione e aver conferma del nostro volo Air Madagascar. Non eravamo le sole….. Abbiamo fatto 2 ore e mezza di fila, nel mentre si sentivano notizie parecchio scoraggianti… Non si sa se e quando gli aerei rivoleranno, uno esce con un biglietto Air France del 2 Maggio, primo posto disponibile! Aiuto! Noi facciamo velocissime, ci confermano il nostro volo Air Madagascar per il 20 dicendoci però che ovviamente ancora non si sa se volerà… Ma almeno questi di aerei sono già qui e non a Parigi come quelli della Air France. Un po’ distrutte usciamo dall’agenzia e ci facciamo portare alla Croc Farm, piccolo zoo con allevamento di coccodrilli a 3km da Ivato. Oltre ai coccodrilli c’erano diversi rettili, tanti camaleonti, tartarughe, 2 fosa un po’ tristi e 2 lemuri sifaka carinissimi! Pranziamo al ristorante e logicamente mangiamo coccodrillo, buono a insalata con l’ananas, cipolla e salsa cocktail. Alle 3 e ½ ci viene a riprendere l’autista e ci riporta all’hotel. Riposino, doccia (fredda), partita a scopa e caccia al blattone! Dopo le 7 siamo andate a cena, Ninah ci aveva promesso qualcosa di tipico malgascio e ci ha fatto: un passato di verdure col formaggio fuso, il romanzava con riso e salsa piccantissima! E non potevano mancare le banane flambé! Rimaniamo a chiaccherare un po’ con lei e ci racconta della situazione politica disastrosa del Madagascar, del presidente ex dj andato al potere con un colpo di stato e delle sommosse che ci potrebbero essere ogni giorno….. Ecco pure lei a tranquillizzarci, il vulcano non bastava…. Mi è presa un po’ di tristezza per questa situazione e da noi che non si sente niente e non si sa niente! Ci chiede di pregare per il Madagascar. Torniamo in camera, partita a scopa e a letto. 20 Aprile Che sonno agitato e quanti sonni! Stamattina il cielo è nuvoloso. Alle 8 siamo andate a fare colazione e Ninah ci ha raccontato di tutto e di più! Oltre alla difficoltà della lingua, saltava anche da un argomento all’altro, una fatica per starle dietro! Il cielo si è aperto, abbiamo fatto chiamare un taxi e contrattato per la giornata. Con la renault 12 scassatissima (si poteva entrare solo da un lato), siamo andate al Lemur Park a circa 22km da Tana sulla RN1. Giro di 2 ore e ½ con la guida per il piccolo parco ma pieno di lemuri! Abbiamo visto 7 specie diurne e 2 notturne, per niente intimoriti, uno si è buttato ai nostri piedi a pancia in su e giocherellava con un filo d’erba, che voglia di tocchicciarlo! Abbiamo mangiato un paninozzo lì e siamo venute via. Con fatica abbiamo svegliato il tassista e siamo tornate in hotel. Mi chiama l’Air Madagascar, rispondo pensando al peggio, invece mi dicono solo che il volo è ritardato, invece che alle 21 si parte alle 2 di notte! Ma almeno sembra che parta…. Andiamo a dirlo a Ninah che ci offre una birra e ci convince a cenare da lei dicendo che aveva dell’anatra. Come rifiutare? Ed era buonissimo, canard all’aceto balsamico e patate saltate, ultima THB. Dopo le 9 è arrivato l’autista, lo stesso dell’altro giorno, ma stavolta aveva na chiacchera! e non guidava proprio dritto… Oddio ma è briaco! Arriviamo comunque all’aeroporto, menomale è così vicino, ci prende 20.000 ariary dicendo che tanto non ci servivano più… Ci mettiamo in fila per il check-in che è ancora chiuso, c’è solo 5 ore al volo… Facciamo una partita a scopa a terra, girelliamo un po’ e guardiamo qualche pezzetto di partita con tutti gli altri (inter-barcellona) e aspettiamo, aspettiamo… Finalemente alle 11 e ½ apre il check-in, ci fanno firmare un foglio dove dichiariamo di essere state informate che l’aeroporto di arrivo potrebbe non essere Parigi! Che bello! Facciamo una sosta al cybercafè per riallacciare i contatti col mondo e passare un po’ di tempo. Poi aspettiamo ore… Passano le 2 e niente… Dopo le 3 ci dicono che entro una mezz’ora Parigi avrebbe dato la conferma se l’aeroporto apriva o meno. Alla fine si parte, poco prima delle 4. Salita in aereo mi addormento subito, ci portano una colazione e ridormo. Poi un po’ di letture, partite a scopa, sonnellini e il tempo che passa leeeeento! Ci portano anche un pranzo e poco dopo atterriamo a Parigi, sono le 14, tra un’ora e 50 abbiamo l’aereo per Firenze! Le corse per prendere le valige, la mia sembra che non arrivi più, arriva, corriamo alla navetta e aspettiamo… La navetta non passa. Prendiamo un taxi e andiamo all’altro terminal. Arriviamo alle 15 e 20, a chiusura del check-in! Una signora dell’Air France sente che dobbiamo andare a Firenze, ci chiede se eravamo in lista d’attesa o se avevamo i biglietti confermati, ehm direi confermati! Ci fa i biglietti e il check-in in 2 nanosecondi, corriamo all’imbarco e riusciamo a salire sull’aereo incredule… Ce l’abbiamo fatta! 1 ora e ½ di volo tranquillo, siamo addirittura arrivate 10 minuti prima a Firenze dove c’era il babbo di Cri ad aspettarci con la pizza della maman!!! Ho ripreso Maya e sono tornata a casa prima delle 20, stravolta, ma felice di essere a casa! Veloma Madagascar! PS: Totale km – 2.500, velocità media 36km/h…. PS2: risultato delle partite a scopa: 21 a 15, per me J