Le abbazie trappiste del Belgio e percorsi alternativi

L’idea di andare in questa zona nasce alcuni anni fa, dopo la visita di Bruges e l’aver assaporato le ottime birre del Belgio. In ogni caso mi ero messo in testa la possibilità di visitare queste abbazie pensando alle vecchie tradizioni dei monaci con scantinati (seppur industriali) dove mantenevano il segreto della specifica birra legato soprattutto al territorio dove veniva prodotto. Niente di tutto questo e sinceramente il percorso delle birrerie trappiste di per sé è stato una autentica delusione. Siamo riusciti a fare una visita guidata solo di una abbazia, la “Maredsous”, e anche in questo caso una visita che non ci ha portato assolutamente a vedere la produzione di birra, ma in una aula didattica dove la guida, un vecchio professore di storia, ci illustrava questa antica tradizione ma con un modo di fare che ci ha sconvolto, perché, come fossimo a scuola, faceva domande ai presenti per poter proseguire nella sua illustrazione e già per noi era difficile capire in lingua francese e figuratevi a dover rispondere. Beh la visita è stato un vero martirio e abbiamo potuto visitare solamente il cortile dell’abbazia. Per nostra fortuna nel tour abbiamo visitato delle bellissime città che hanno bilanciato la delusione del percorso della abbazie trappiste.
Ma veniamo con il dettaglio del viaggio.
Il gruppo questa volta era composto da me, mia moglie, mia sorella e un mio amico. A causa di questa strana combinazione spesso ho dovuto dormire con Stefano lasciando mia moglie con mia sorella, perché nella maggioranza dei casi si trovano sistemazioni con camere doppie. Volo da Bologna con Ryanair per Colonia (Germania) acquistato alcuni mesi prima a circa 50 € a/r, destinazione vicinissima ai confini dell’Olanda e del Belgio e ad Aquisgrana dove prevedevo di sostare al ritorno.
Il giorno 15 agosto dopo aver parcheggiato a Bologna (look4parking) € 40 per una settimana, arriviamo in aeroporto con 2 ore di anticipo come in genere è consigliabile. Volo puntuale e atterriamo a Colonia dirigendoci nella zona delle agenzie di noleggio auto Mi sono trovato bene con Rentalcar e tramite Global avevo prenotato un’auto s.w. per circa 170 euro una settimana. Poi lì grazie all’aiuto di una ragazza tedesca, che anche lei stava noleggiando auto e che parlava pure italiano, ci siamo districati con le informazioni e abbiamo pagato qualcosina in più per il fatto che andavamo oltre frontiera (tipo 20 €). L’auto ricevuta era una Ford C MAX un modello superiore a quella prenotata, e aveva persino il navigatore non richiesto, anche se non siamo riusciti ad impostare l’italiano e ci dava informazioni in tedesco ma ugualmente molto comodo. Sul ruolino di marcia eravamo un po’ in ritardo e ritirata l’auto ci dirigiamo verso Maastrich in terra olandese. Arriviamo verso le 18 nel piazzale del mercato difronte a l’Hotel de la Bourse prenotato con booking. L’Hotel ha un’ottima posizione e offre anche una colazione abbondante e varia. Nel periodo c’erano lavoro di ristrutturazione, e una sala era completamente all’aria, ma non ci ha disturbato più di tanto. Abbiamo il tempo di portare l’auto al parcheggio fuori città e tornare all’hotel a riprendere le donne che nel frattempo si erano sistemate nella camera. Il tempo non è dei migliori ma non piove e facciamo un primo giro a vedere la città e cercare dove rifocillarsi. Arriviamo alla piazza centrale zona con molti localini dove poter cenare; nella piazza sono rivolte le absidi della cattedrale e di un’altra chiesa separate da una strada ma gli ingressi sono chiusi e quindi non ci resta che pensare a dove voler mangiare. Visto che mia moglie si lamenta di aver fame scelgo il primo ristorante che mi sembrava pure carino ed entriamo. Alla fine però verrò rimproverato perché lei (anche se l’unica) non ha gradito il cibo. (ristorante DE DIKKE in Platielstraat). Percorriamo le strade del centro, fermandoci a guardare le vetrine. Ci sono molte strade riservate a pedoni, e il centro della città è molto ben conservato anche se a nostro avviso niente di particolare. Rientriamo stanchi dopo la lunga giornata di spostamenti.
Il mattino successivo rifacciamo un percorso lungo le stesse strade arrivando fino al fiume Mosa e poi nuovamente verso la Cattedrale ma questa volta era troppo presto e avremmo dovuto aspettare le 10 per l’apertura e così decidiamo di riprendere il percorso verso il Belgio e le abbazie. Alle 10 infatti caricati i bagagli siamo già sulla strada in direzione di Namur e la vicina abbazia della Maredsous. Le strade in Belgio sono ben tenute e addirittura le autostrade hanno una fila di lampioni che le illuminano lungo tutto il percorso, un vero spreco di energia per quanto mi riguarda. Anche il traffico piuttosto scorrevole, solo un po’ di coda vicino Liegi a causa di un incidente, e poco prima di pranzo arriviamo all’Abbazia attraversando la bella Vallonia e in particolare rue de la Moulignée, un bellissimo percorso anche fluviale che avremmo voluto goderci di più. Comunque la giornata è splendida e l’abbazia immersa nel verde, e ci pregustiamo la visita con un bel percorso a piedi. Nella zona arrivi turisti ci mangiamo anche un panino mentre facciamo i biglietti per la visita in francese e come ho raccontato già sarà una autentica delusione. 90 minuti di vista con guida francese di cui 60 passati nell’aula didattica posta all’interno di un magazzino di formaggi e il rimanente in giro per l’abbazia nel cortile e nella chiesa molto spoglia. Anche in quest’ultima siamo stati a sedere in delle panche con il professore che ci spiegava del perché le monete cartacee raffigurassero la cronologia degli stili architettonici e via dicendo… ma la birra? Non vedevo l’ora di tornare a gustarmi la consumazione di birra compresa nel biglietto!
Verso le 16,30 riprendiamo la C max direzione Dinant. La cittadina di Dinant è molto carina e sinceramente se siete in Vallonia vi consiglio di visitare. Li c’è l’Abbazia vecchia delle Leffe (che ovviamente dopo le 18 abbiamo trovato chiusa) e la Maison du Leffe, costruita sull’altra sponda del fiume in zona panoramica che è soprattutto un locale commerciale dove si può mangiare, bere e forse anche dormire ma nessuna visita aziendale. Qui a Dinant abbiamo soggiornato per una notte al Cote Sax, un bed and breakfast molto carino, di recente ristrutturazione di una coppia giovane belga/francese. Le camere ampie e luminose danno verso la Mosa ed è uno spettacolo. Anche la colazione veramente abbondante e il servizio molto soddisfacente. A spasso per Dinant incontriamo una famiglia italiana in camper e dopo 4 chiacchiere ci facciamo delle foto sulla panchina di Adolphe Sax.