La Val Pusteria: una chicca Made in Italy!
La Val Pusteria: una chicca Made in Italy
Per quest’ avventura non parto sola, ma sono in compagnia della mia “bionda” Katia
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Partiamo lunedì 26 agosto da un paese in provincia di Bologna (Molinella) e dopo 4h e mezza, quasi 5 (considerando traffico, autostrada e pausa Autogrill), arriviamo nei pressi del Lago di Braies, uno dei gioielli della Val Pusteria, questa zona situata per metà in Trentino, sotto le province di Trento e Bolzano, e per metà in Veneto, sotto la provincia di Belluno. Da quest’ anno, precisamente dal 10/7 al 10/9, la strada che porta al parcheggio del Lago di Braies è chiusa al traffico dalle 10 alle 15. Arrivando intorno a mezzogiorno e mezza, parcheggiamo lungo la strada, appena fuori la località Ferrara, a costo zero. Da qui, decidiamo di prendere l’autobus che ci porta direttamente al lago. Attendiamo un po’ alla fermata ma vediamo che il bus previsto alle 13.14 non arriva ed insieme ad altri turisti, optiamo per salire su un ncc al costo di 4€ a persona (4€ sarebbe costato anche il biglietto dell’autobus). Arrivati al Lago, decidiamo di percorrerne il perimetro per poter scorgere ogni angolo e fare foto da diverse angolazioni e quindi, cogliere le diverse sfumature dell’ acqua.
Alla scoperta del Lago più fotografato d’Italia
Il tempo, nonostante le previsioni avverse, è clemente… sole e nuvole la fanno da padrone…ed ovviamente il colore dell’acqua del lago cambia ad ogni passaggio di nuvola piuttosto che all’uscita di un raggio di sole. Personalmente avevo già visitato il Lago di Braies in novembre di due anni prima con la neve… nonostante l’abbia preferito nella prima versione, visitarlo d’estate ed ammirare le numerose barche che l’attraversano… ha il suo fascino. Al ritorno ci siamo messe in fila alla fermata dell’autobus insieme ad altrettanti turisti (come periodo la montagna è ancora abbastanza affollata devo dire..). La fila si fa sempre più numerosa, il sole si era coperto del tutto e l’aria si è rinfrescata parecchio…io e la mia amica decidiamo di giungere alla macchina a piedi, percorrendo quei 4,5 km su asfalto che ci separano dal nostro mezzo. La passeggiata è molto pianeggiante, peccato non ci siano percorsi fuori dalla strada, dove le macchine e gli autobus sfrecciano a velocità sostenute. Decidiamo di fare un giretto a Dobbiaco prima di arrivare all’ hotel. Dobbiaco è graziosa, piccolina… un centro storico pedonale con diversi negozi tipici. Si gira in un’ oretta scarsa..ma è molto carina. Arriviamo a Sesto dove abbiamo prenotato all’Hotel Mondschein, in pieno centro, con la formula mezza pensione. Dopo le operazioni di scarico bagaglio, andiamo nella sala ristorante dove ceniamo con altri ospiti dell’ hotel. Rientriamo in stanza subito dopo e andiamo a letto…l’ indomani, se il bel tempo è confermato, ci aspettano le Tre Cime di Lavaredo.
Dal Lago di Misurina alle Tre Cime – MARTEDÌ 27/08
Il cielo è sereno, facciamo colazione in hotel, un salto al supermercato per farci fare due panini per il pranzo e ci dirigiamo al Rifugio Auronzo, da cui parte il percorso che costeggia le Tre Cime. Da Sesto sono circa 40/50 minuti in macchina. Al parcheggio subito sopra al Lago Misurina (Misurina Genzianella è il nome del parcheggio nonché della fermata dell’autobus), proviamo a salire in macchina ma a causa dell’intenso traffico e dei tornanti, opto per ritornare al parcheggio Genzianella e prendere l’autobus per giungere al Rifugio. Paghiamo 14€ del parcheggio, andiamo alla fermata e in fila con altre circa 50 persone e ci viene detto che l’autobus non arriverà prima di 2 ore a causa della tanta gente presente e del traffico. Guardo la distanza che ci divide dal Rifugio e vedo che in due ore ci si arriverebbe a piedi… così, convinco Kati ad andare su a piedi, almeno a provarci, nonostante il primo pezzo sia subito in salita. Dopo due ore e 700 metri di dislivello, arriviamo al Rifugio Auronzo (2320 s.l.m.). I
l percorso appena intrapreso è inizialmente su asfalto poi si prende il percorso sulla destra al Pedaggio con sbarra. Ovviamente ci sono pezzi in salita, in discesa e in piana… ma il paesaggio circostante compensa la fatica, a mio avviso. Dopo una sosta al Rifugio di mezz’oretta, partiamo lungo il percorso CAI 101 che ci porterà alla “facciata” delle Tre Cime, ovvero l’ immagine che siamo soliti vedere sulle cartoline di questo luogo 🙂
Per prima arriviamo, dopo circa 30 minuti a piedi, ad Rifugio Lavaredo (2344 metri s.l.m.), poi saliamo un altro po’ ed eccole lì, le Tre Cime di Lavaredo, nella loro maestosità. Dopo le varie foto di rito, proseguiamo per il Rifugio Locatelli (2405 metri s.l.m.). Dal secondo rifugio a qui ci abbiamo messo un’ ora circa camminando e facendo foto durante il percorso. Al Rifugio Locatelli ci fermiamo per riprenderci un po’… nonostante le previsioni avessero indicato una temperatura di 10 gradi di massima.. posso confermare che con il sole la temperatura è molto più alta… ma fortunatamente siamo vestite a strati…! Al Rifugio Auronzo ci siamo dimenticate di guardare gli orari dell’autobus per il ritorno… chiediamo info al Locatelli e ci dicono che alle 18.25 partirà l’ultimo autobus per riportarci all’ auto. Abbiamo due opzioni: tornare indietro da dove siamo venute o fare il giro completo intorno alle Tre Cime… anche se ci avremmo messo mezz’oretta in più, quindi due ore in totale. Io opto per la seconda opzione e anche Kati si convince… il percorso è in discesa inizialmente, poi pianeggiante e dopo quasi sempre in salita. Lungo il percorso vediamo un piccolo lago e un rifugio, nel quale non ci fermiamo per paura di non arrivare in tempo al Rifugio Auronzo. Dopo due ore ci arriviamo, quindi in circa 4 ore si può fare il giro completo intorno alle Tre Cime di Lavaredo, che quest’ anno festeggiano i 10 anni dal loro inserimento come luogo Patrimonio dell’Unesco. A tutti consiglio questo giro completo, la fatica sarà ripagata dalla vista, dai paesaggi, dal silenzio che l’ambiente crea intorno alle persone. Forse fatto in un altro periodo si potrà giovare anche di meno gente in giro… ma, se si vuole, si può cogliere l’essenza delle Tre Cime anche in un caldo ed affollato pomeriggio di fine agosto. Il costo dell’ autobus da Rifugio Auronzo al parcheggio è di 4 €. Una volta recuperata l’auto, torniamo in hotel, dove ceniamo e ci ritiriamo nella nostra stanza… siamo stanche anche se molto contente dalla giornata appena trascorsa.
Dal Lago di Sorapis al Passo Tre Croci – MERCOLEDÌ 27/08
Il cielo è sereno ma si nota un sole meno deciso del giorno prima…sottopongo a Kati le due opzioni di planning giornaliero e sceglie di andare al Lago di Sorapis piuttosto che percorrere la ciclabile che collega Auronzo di Cadore al Lago Misurina. La ciclabile, terminata di recente, è lunga 60 km (30 all’andata e 30 al ritorno) di cui gli ultimi 10 con una pendenza del 20%. Le bici si possono noleggiare anche durante il percorso e ce ne sono per tutti i gusti. Detto ciò, per arrivare al Lago Sorapis, giungiamo al Passo Tre Croci (1805 metri s.l.m.), circa 40 minuti di auto da Sesto. Parcheggiamo lungo la strada (non c’è un parcheggio vero e proprio..) e prendiamo il percorso CAI 105 con indicazione Rifugio Vandelli. Il percorso è bello impegnativo, dopo un primo tratto pianeggiante, la strada si restringe, ci sono dei guadi da attraversare e una piccola cascata. Ad un certo punto, all’altezza del dirupo, sono state poste delle corde d’acciaio per potersi aggrappare… Dopo circa due ore arriviamo ad una specie di bivio: a sinistra c’è il Rifugio e a destra il Lago Sorapis. Facciamo una breve sosta al Rifugio prima di ammirare la vista del Lago. Giunte al lago…beh che dire… una chicca. L’ acqua è di un turchese quasi surreale, è una fortuna che non si possa fare il bagno (fino al 31/7 era permesso…) così si può ammirare molto di più questo panorama con alle spalle questo monte chiamato “Dito di Dio”. Kati chiede ad un gruppo di ragazzi se è possibile fare il giro del lago. Loro acconsentono e ci addentriamo lungo il perimetro. Lungo la strada troviamo uno spiazzo dove di rilassiamo prima di riprendere l’altra metà del lago. Tutto scorre regolare ma l’ultimo pezzo vediamo che non ha un percorso segnalato ma sembra ci si debba arrampicare sulla roccia (un po’ pericoloso). Rammaricate, torniamo indietro quando ritroviamo i ragazzi a cui Kati aveva chiesto se si potesse girare il Lago e loro si offrono come “guide” e ci fanno terminare il giro salendo più in alto della roccia da scalare…vista panoramica assicurata!! Riprendiamo il percorso per tornare al parcheggio e questa volta siamo in compagnia dei ragazzi appena conosciuti…sempre belle queste conoscenze durante i viaggi…!! Dopo il percorso ci meritiamo un bell’ aperitivo e ci fermiamo lungo uno dei bar in prossimità del Lago Misurina con i nuovi amici vicentini appena conosciuti. Dopo aperitivo torniamo in hotel e termina così il nostro penultimo giorno montanaro.
Valdora di Mezzo e Plan de Corones – GIOVEDì 29/08
Il tempo non è dei migliori e considerando che nel pomeriggio rientreremo, optiamo per fare qualcosa di tranquillo. Dopo colazione partiamo per Valdaora di Mezzo, dove prendiamo la funivia per Plan de Corones (Kronplatz). Il biglietto costa 38€ A/R e la durata è di circa 15/20 minuti. Plan de Corones è da sempre nota per avere uno dei migliori impianti sciistici del Nord Italia e d’estate ospita diverse attrazioni, giochi, ecc..oltre al museo dedicato a Messner (l’altro museo del famoso scalatore si trova a Brunico).
Tra le varie attrazioni personalmente è da tempo che voglio fare il Kronplatz Skyscraper, l’altalena gigante che ti lancia, grazie a cavi d’acciaio, sulla vallata e ti fa dondolare come fossi in mezzo ai monti. Il tutto al modico costo di 12€ per una durata di 5 minuti circa. Per chi ama l’adrenalina come me consiglio vivamente quest’ esperienza, non ve ne pentirete, anzi…chiederete di essere dondolati tutto il giorno! Dopo un breve giro intorno a tutto il Plan, torniamo a Valdaora e ci dirigiamo per una breve sosta a Brunico…molto carina e più grande rispetto a Dobbiaco. Chiediamo ai locali qualche consiglio su una trattoria dove si mangi qualcosa di tipico e ci consigliano “L’Agnello Bianco”, in centro. Andateci, si mangia benissimo e in pieno stile altoatesino. Terminato questo pranzetto, riprendiamo la strada verso casa e nel mentre inizia a piovere.
Sono stati 4 giorni impegnativi, molto dinamici…ma si torna a casa con gli occhi pieni di paesaggi meravigliosi, contornati da un silenzio che è in grado di attutire tutti i pensieri che la mente umana è in grado di sopportare giornalmente…e perché no…anche da qualche vescica nei piedi 😉