L’ultima frontiera: tour automobilistico in Alaska

Quest’anno abbiamo deciso di abbandonare momentaneamente la moto per questo viaggio in Alaska, la ragione principale è che siamo in tre, mio marito, io ed una nostra amica che si è unita a noi per questo tour.
Non è stata certo una vacanza economica: fra alberghi, ristoranti, voli e noleggio auto (un SUV Cherokee) abbiamo superato i 3000 euro a testa, ma sinceramente ne è valsa la pena.
12/06/16
Lunghissima giornata di trasferimento aereo prima da Bologna ad Amsterdam (con KLM, ore 6 del mattino), poi con Delta Airlines da Amsterdam a Seattle e da qui ad Anchorage, dove siamo arrivati verso le 17,30. Le ore di fuso orario dall’Italia all’Alaska sono 10. Era da parecchio tempo che non tornavamo negli Stati Uniti (per la nostra amica era la prima volta) quindi a parte il visto ESTA abbiamo anche sperimentato, prima di imbarcarci sul volo della Delta, “l’interrogatorio” da parte di un addetto, che ha voluto sapere di noi vita morte e miracoli.
Dopo lo scalo a Seattle, con relativo passaggio al minuzioso controllo passaporti (e relativo secondo interrogatorio, fortunatamente un po’ più breve) siamo infine arrivati alla meta. Ad Anchorage abbiamo ritirato il SUV prenotato e ci siamo recati subito al nostro primo albergo, Inlet Tower Hotel (niente di eccezionale, c’è sicuramente di meglio in città). Per quanto riguarda il noleggio auto, ci eravamo informati in Italia e sapevamo che in Alaska non occorre la patente internazionale, mentre in tanti altri Stati USA viene richiesta.
Anchorage non ha niente di speciale, è una città americana come tante altre, con una planimetria molto semplice, per cui ci si muove con facilità, molto difficili da trovare parcheggi non a pagamento. La sera eravamo parecchio stanchi, ma comunque ci siamo recati in centro per la cena. Nella 5th avenue (niente a che vedere con NY) abbiamo provato il ristorante Orso, che si autodefinisce locale di cucina mediterranea; i piatti che abbiamo scelto, di pesce (halibut) e carne non avevano nulla di mediterraneo, però c’è da dire che sui tavoli facevano bella mostra di sé ampolline d’olio d’oliva e nel menu figuravano vini piemontesi. Per un piatto e bevande, abbiamo speso circa € 73 (prezzi sempre per 3 persone).
13/6/16
Al mattino abbiamo fatto colazione nel pub a piano terra dell’albergo, dove abbiamo speso circa € 15 a testa per un piatto di carne ricoperto di una salsetta bianca (era la proposta più leggera): abbiamo quindi deciso per i giorni successivi, per risparmiare tempo e soldi al mattino, di rimediare la colazione acquistando biscotti e succhi di frutta al supermercato, approfittando anche dei bollitori sempre presenti nelle camere degli alberghi per prepararci qualcosa di caldo.
Dopo colazione, prima di lasciare Anchorage siamo andati a visitare l’Alaska Native Heritage Center, centro culturale e museo che illustra i modi di vita tradizionali dei nativi dell’Alaska. Dopo aver esaminato gli oggetti, vestiti, armi, ecc.. contenuti nelle teche del museo, siamo usciti all’aperto, dove attorno ad un piccolo lago erano ricostruite abitazioni lignee tradizionali. Volendo, erano presenti anche giovani nativi a cui chiedere informazioni su vari aspetti della loro tradizione.