Alaska, 49th State

Alaska sud orientale, Ketchikan, Wrangell, Juneau, Denali National Park, Wrangell St Elia National Park, Vancouver e Seattle
Scritto da: pikky2008
alaska, 49th state
Partenza il: 25/07/2019
Ritorno il: 16/08/2019
Viaggiatori: 2
Spesa: 4000 €
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Da qualche anno avevo in mente di organizzare un viaggio in Alaska, ma l’elevato costo dei voli aerei mi aveva sempre fatto desistere. Decido comunque che l’estate 2019 sarà dedicata all’Alaska e ipotizzo leggendo un po’ di commenti un tour un po’ particolare che prevede la visita del Panhandle (cd. manico della padella dell’Alaska) senza il ricorso alla nave da crociera, ma utilizzando i traghetti dell’Alaska Marine Highway. Con largo anticipo, già da novembre, inizio a verificare i voli. Accertato che l’unica compagnia che collega direttamente l’Europa all’Alaska è la Condor Airlines con partenza da Francoforte e visti i costi che, per me con partenza da Napoli, erano davvero alti, cioè 3.100 euro per due andata e ritorno verifico che i voli più competitivi sono quelli di Air France. Verso fine novembre ricevo una pubblicità di Air France che prevede ottimi sconti sui voli dall’Europa verso il Canada. Decido di approfittare del volo A/R su Vancouver con l’intenzione di visitare sicuramente Vancouver e eventualmente Vancouver Island. Compro il biglietto per 1.490,00 a/r per due persone da Napoli a Vancouver, con l’idea di decidere in un secondo momento come arrivare in Alaska.

INFO GENERALI: Voli e spostamenti

Come ho detto ho acquistato i biglietti a novembre sul sito della Air France con le seguenti tratte: Napoli/Parigi/Minneapolis/Vancouver e ritorno Vancouver/Toronto/Parigi/Napoli. Tutti i voli saranno puntuali e le valigie, nonostante i due scali, verranno consegnate sia all’andata che al ritorno. Il volo è un po’ faticoso soprattutto all’andata in quanto lo scalo è negli USA a Minneapolis e quindi un po’ più lungo visto che bisogna fare le verifiche della immigrazione e riprendere il bagaglio. Qualunque cosa riguardi l’Alaska costa tanto anche i voli interni da altre città degli Usa e in particolare da Seattle, non ne parliamo poi da altri Stati e, quindi anche da Vancouver. Alla fine decido di muovermi da Vancouver a Seattle con un comodo pullman Quick bus (parte dal centro delle città) i cui biglietti si possono acquistare on line e da Seattle prendere i voli per l‘Alaska. Ho ottimizzato così gli spostamenti e ho visitato Vancouver all’andata e Seattle al ritorno. Complessivamente abbiamo preso dodici aerei in tutta la vacanza, in quanto ai sei voli di andata e ritorno dall’Italia, bisogna aggiungere gli spostamenti interni.

Auto

L’abbiamo noleggiata solo ad Anchorage ricorrendo a Go-North, l’unica dopo ampie ricerche, che forniva l’assicurazione per strade come la Denali Highway e la McCarthy road. Strade sterrate ma comodissime, a detta dei locali, scivolose quando piove. Non sono riuscita trovare altre compagnie in quanto qualcuna con sede ad Anchorage (tipo Midnight Sun) consentiva di percorrere le strade sterrate, ma non forniva l’assicurazione. Ho mandato anche una mail, ma non mi hanno mai risposto. Non essendo cittadini americani non sapevo come fare per stipulare un’assicurazione per l’auto, dunque bere o affogare, Go-North. Al costo di 1121 $ per sette giorni e 800 miglia iniziali, ci hanno dato una Jeep Cherokee nuovissima e in ottime condizioni ma davvero troppo rigidi. Innanzitutto sono aperti solo dalle 10,00 am alle 3,00 pm e per arrivarci dall’aeroporto bisogna prendere un taxi. I giorni di noleggio si contano dall’orario di ritiro, dunque avendo preso la macchina alle 11,00 del mattino, l’abbiamo dovuta riconsegnare alle 11,00 dell’ultimo giorno. Poi ci sono penali per tutto: se non riporti la macchina pulita (quindi devi organizzarti per il lavaggio andando al car wash che ti segnalano), se ci sono macchie di trucco, se non hai fatto il pieno, se la consegni in ritardo, se puzza di pesce, se hai scheggiato il vetro, nonostante la copertura VIP che ha comunque una franchigia di 500 dollari, praticamente uno stress!!!!. Chiaramente la sfiga ci tocca e, quindi, mentre percorriamo la strada che porta al Denali Park da Anchorage, quindi non una sterrata, ma una normalissima strada asfaltata, ecco che una pietra scheggia il parabrezza, 95 dollari da pagare al rientro. Ma non è finita qua. Al ritorno mentre percorriamo una strada asfaltata, all’improvviso sentiamo un forte rumore provenire da una delle ruote posteriori. Un rumore incredibile. Fortunatamente siamo vicino al Matanuska Glacier una zona molto turistica e chiedendo alla proprietaria della guesthouse dove dormiamo ci fornisce l’indirizzo di un meccanico che si trova a dieci miglia e provvede anche a chiamarlo annunciando il nostro arrivo. Alla fine si trattava, come pensavamo, di una piccola pietra che si era incastrata nel disco della ruota. Quindi smontata la ruota la pietra esce e al costo di venti dollari risolviamo il problema. Quando alla restituzione dell’auto chiediamo il rimborso, la responsabile della Go North, fa storie, ma in tutte le istruzioni e raccomandazioni che ci avevano dato all’andata, c’è anche un bel foglio dove stava scritto che fino a 50 dollari in caso di guasto potevamo/dovevamo provvedere in autonomia senza essere autorizzati alla spesa, purchè comprovandola con ricevuta. Quindi, un po’ arrabbiata, mostro le loro istruzioni, la ricevuta e la foto dell’indirizzo del meccanico fatta nella guesthouse e così ci scalano i venti dollari. Alla fine era una questione di principio!

Cibo

In Alaska abbiamo mangiato bene, non i soliti hamburger o bistecca o pizza di Pizza Hut, ma spesso salmone e halibut e una sera ad Anchorage anche la zuppa di pesce, a volte anche una ottima pizza. A Wrangell al Lodge of the Hungry Beaver, suggerito dalla nostra host, era veramente ottima. Nei ristoranti la spesa si aggirava sui 70/80 dollari per due persone, nei posti un po’ più alla buona, tipo pub, sui 50 dollari sempre per un piatto principale e da bere. In Alaska ci sono un sacco di birre buonissime in quanto sono presenti parecchi birrifici locali e, in particolare a Juneau, anche il caffè era molto buono. Presso il the Rookery Cafè il double expresso era ottimo.

Alloggi

Come sempre, ho fatto riferimento sia al sito di Booking, che ad Airbnb, in particolare per gli alloggi sulle isole della zona sud orientale e per Mccarthy. Ho trovato qualcosa anche on line cercando su trip advisor e su google maps e contattando direttamente i proprietari delle case e le guesthouse. Mediamente ho speso 150 dollari al giorno, tranne a Seattle dove ho speso più di 200 dollari per una notte. Ma in quel caso mi serviva un hotel con reception 24/24 e deposito bagagli. Anche a Vancouver ho speso un po’ di più in una guesthouse con colazione inclusa. Purtroppo queste città sono davvero costose.

Soldi

Abbiamo utilizzato la carta di credito e poi abbiamo prelevato utilizzando il bancomat, abilitato per i prelievi mondo.

Assicurazione sanitaria

Ho fatto la Globy Rosso Plus di Allianz, in quanto è l’unica che eventualmente provvede direttamente al pagamento delle spese mediche e che copre anche le malattie pregresse. L’ho pagata € 292,40 per due persone.

Varie

Come guida per il viaggio ho usato quella della National Geografic, fatta abbastanza bene e in parte la Lonely, ma in inglese, in quanto in italiano non la fanno più. Poi ho utilizzato molto il forum di Tripadvisor. La spesa più rilevante è quella delle escursioni, in media 200 dollari a persona. Purtroppo in Alaska sono indispensabili. In quanto per mare bisogna andare con le barche e via terra non è consigliabile avventurarsi nei sentieri da soli, data la presenza rilevante di orsi. Tra l’altro per accedere ad alcune riserve è necessaria la presenza dei ranger. Ad esempio a Mccarthy il proprietario di casa ci ha portati in giro intorno al paese percorrendo alcune stradine secondarie. Ci ha raccontato che in quella zona non era inusuale incontrare orsi. Quando sono andata nel Denali ho avuto modo di vedere che alcune persone, probabilmente stavano nel campeggio e andavano in giro a piedi, erano muniti di spray al peperoncino e campanellini legati agli zaini per fare rumore. Per chi fa campeggio nei parchi al Visitor Center forniscono i contenitori ermetici per il cibo per evitare che gli orsi possano essere attirati dagli odori. Le escursioni più belle sono state quelle fatte a Wrangell presso Anan Creek Observatory dove si vedono tantissimi orsi che cacciano i salmoni e LeConte Glacier. Anan Creek è uno dei luoghi dove si osservano gli orsi, raggiungibile con la barca e non con gli idrovolanti, come ad esempio il Katmai. L’escursione è costata circa 600 dollari in due, ma comunque accettabile rispetto ai costi di una gita in idrovolante, tra l’altro sulla barca eravamo solo in cinque.

Ovunque erano disponibili reti wi-fi, in particolare in tutti gli aeroporti e anche sul pullman da Vancouver a Seattle. Anche a McCarthy pur non essendoci una rete in casa c’era la wi-fi pubblica nel centro del paese.

Diario di viaggio

25-27 luglio: Vancouver – Douglas. Guesthouse prenotata su Booking 446 dollari canadesi, circa 300 euro con colazione

Arriviamo la sera all’aeroporto e su consiglio dei gestori della guesthouse, prendiamo la pulitissima e tranquilla metro che ci porta alla fermata Broadway City Hall a 10 minuti a piedi dalla nostra guesthouse. Dopo una bella dormita, viste le 24 ore di viaggio, la mattina dopo siamo pronti per il giro della città Prendiamo la metro e scendiamo in alla fermata di Vancouver City centre da lì percorriamo la Robson Street una bella strada piena di negozi tutti molto eleganti e locali e alla fine della strada, vicino al mare, troviamo uno dei noleggi bici per poter fare il giro dello Stanley park. Un parco bellissimo con diverse spiagge dove è possibile prendere il sole con tanto di bagnino, pur se il bagno non lo fa nessuno. Dedichiamo tutta la mattinata al parco e ci fermiamo a mangiare, fuori dal parco, presso il Cardero’s Restaurant & Live Bait Marine Pub, caro ma carino perché posizionato sul porto turistico. Mangiamo comunque a base di pesce (salmone e tonno). Dopo aver restituito le bici proseguiamo a piedi verso Gastown, quartiere storico di Vancouver vediamo l’orologio che butta il vapore ogni quarto d’ora e distrutti riprendiamo la metro per tornare alla nostra guesthouse. Mangiamo qualcosa nel supermercato vicino Whole Food e andiamo a letto, visto che l’indomani, dopo colazione, dobbiamo raggiungere con la metro lo stazionamento degli autobus per Seattle. Lo stazionamento si trova proprio fuori dal River Rock casino dove arriva anche la metro. Alle 11,00 prendiamo il pullman della Quick Bus prenotato on line dall’Italia al costo di 118 $ e alle 15,15 dopo aver varcato la frontiera USA con relativi controlli, con largo anticipo, arriviamo all’aeroporto di Seattle dove alle 19 prenderemo il volo per Ketchikan. Arrivati a Ketchikan la proprietaria dell’appartamento ci viene a prendere al traghetto che in dieci minuti trasporta i passeggeri dall’isoletta dove si trova l’aeroporto all’isola dove si trova la città di Ketchikan. Vancouver mi ha fatto un’ottima impressione: città vivibile, con molto verde, pulita, ordinata, moderna, ma davvero cara.

27-30 luglio: Ketchikan. Thomas vacation rental prenotata mediante mail e trovata su Tripadvisor $ 374,00 per tre notti compresi prodotti disponibili per la colazione

L’appartamento è semplice, ma molto funzionale e in posizione fantastica, in pratica si trova all’inizio di un piccolo molo nel centro di Ketchikan. La posizione è stata fondamentale, in quanto non avendo l’auto è indispensabile soggiornare in centro. La cittadina è carina, in particolare l’Inn At Street Creek e la zona intorno è animata dai turisti che scendono dalle navi da crociera. La sera non c’è più nessuno e anche i locali chiudono. Noi siamo andati due sere a cena al New York Cafè, spendendo una media di 45 dollari in due e una sera abbiamo cenato a casa. Siamo anche andati in un bar, frequentato da gente del posto, molto carino vicino casa su Thomas Street a bere una birra. Come escursioni abbiamo fatto solo i Misty Fjiords. Belli, ma non imperdibili considerato quello che avremmo visto dopo. L’unica compagnia che fa l’escursione è la Allen Marine Tour collocata al primo piano del centro commerciale situato nel porto di Ketchikan abbiamo pagato ben 400 dollari. L’escursione è ben organizzata, è incluso anche il pranzo, ma la nave è molto grande anche se nel nostro caso era semivuota. Tornati dall’escursione i proprietari della guesthouse ci chiamano perché hanno avvistato mamma orsa con i piccoli fuori città. Quindi usciamo con la loro auto e facciamo un po’ di foto. Durante il nostro soggiorno abbiamo visitato anche Saxman Village con le riproduzioni dei totem dei nativi, niente di che. In realtà avevo incluso Ketchikan nell’itinerario solo per poter prendere il traghetto dell’Alaska Marine Highway e fare un tratto di navigazione per vedere il paesaggio ed eventualmente gli animali, ma causa sciopero per arrivare a Wrangell prenderemo l’aereo.

30 luglio – 3 agosto: Wrangell. Little Bitty Getaway appartamento prenotato mediante Airbnb € 448,00 per quattro notti comprese alcune cose base disponibili in cucina e bagno (olio, sale, caffè, zucchero, detersivi per la lavatrice e prodotti da bagno)

Wrangell è stata l’isola più bella perché arrivano poche navi da crociera, comunque le poche che arrivano sono piccole e le escursioni nei dintorni sono fantastiche. Arriviamo con l’aereo dell’Alaska Airlines all’aeroporto viene a prenderci Joy la proprietaria dell’appartamento. Ci porta un po’ in giro per mostraci la cittadina e i locali dove mangiare e i market dove fare la spesa, quindi in attesa che l’appartamento venga pulito ci lascia un po’ in giro. Ci incamminiamo per andare a vedere i petroglifi sulla spiaggia e vaghiamo un po’. A pranzo ci fermiamo a mangiare nell’unico fast food di Wrangell J&W’s Fast Food carino, buono ed economico. La sera mangiamo allo Stikine River, un po’ caro circa 90 dollari in due ma è l’unico vero ristorante/hotel di Wrangell. Il giorno dopo ci aspetta l’escursione ad Anan Creek Observatory dove è possibile vedere gli orsi a caccia di salmoni. L’escursione l’avevo prenotata dall’Italia con Breakway Adventure al costo di 678,00 $ per due persone e devo dire che è stata perfetta. Eravamo solo in cinque e con una piccola barca. Prima di arrivare all’osservatorio il ranger che ci accompagnava ci ha portato in giro per i fiordi: fantastici, solo natura foresta e cascate. Attracchiamo sull’isola dove c’è la riserva e in fila con a capo il ranger, armato di fucile e di spray al peperoncino, camminiamo sulle passerelle. Intorno a noi orsi in quantità, in particolare si tratta di black bears. In teoria dovrebbero esserci anche i grizzly, ma non ne vediamo. Al termine della camminata nella foresta pluviale, arriviamo al punto di osservazione dove si entra un certo numero alla volta e protetti da una costruzione in legno osserviamo gli orsi che scendono sul fiume a cacciare i salmoni. Usciamo ed entriamo più volte e vediamo anche parecchie aquile. Torniamo a Wrangell alla sette di sera e andiamo a mangiare alla pizzeria che Joy ci ha consigliato il Lodge of the Hungry Beaver, pizza molto buona. Spendiamo circa 30 dollari. Il giorno dopo altra escursione sempre con Breakway Adventure al Le Conte Glacier con sosta a Petersburg. L’escursione l’ho prenotata dall’Italia per 565 dollari stavolta siamo in 15 sulla barca, insieme a noi ci sono due famiglie di americani. La sosta a Petersburg, centro importante per la lavorazione del pesce, e si sente dall’odore, è l’occasione per assaggiare il crab (è il granchio enorme che si pesca in zona) al Coastal Cold Storage una sorta di fast food dove ci consiglia di andare il ragazzo che guida la barca. Con venti dollari circa mangiamo un ottimo piatto accompagnato anche da verdure. Il locale si trova lungo il corso principale e il crab, ma credo anche le altre cose che cucina, sono davvero buone. Proseguiamo il nostro giro e arriviamo al ghiacciaio navigando nel fiordo pieno di piccoli iceberg. Davvero bello, ci fermiamo una mezz’ora, siamo l’unica barca, a osservare il ghiaccio blu e i pezzi che con un potente rombo ogni tanto si staccano e precipitano in mare. Al rientro torniamo a casa e decidiamo di mangiare un bel piatto di spaghetti. L’ultimo giorno affittiamo le bici, sempre da Breakway Adventure, percorriamo una bella pista ciclabile che corre lunga la costa e andiamo a fare il trekking per visitare le Rainbow falls; le cascate non sono niente di che, ma il sentiero è bello anche se con tantissime scale. Purtroppo al rientro sarà per me molto faticoso perché scopro di avere una ruota della bici a terra. Arrivo in città distrutta e ci fiondiamo al nostro fast food. La sera torniamo a mangiare la pizza all’Hungry Beaver. La mattina dopo Joy ci riaccompagna all’aeroporto dove abbiamo il volo per Juneau.

3-7 agosto: Juneau. Hotel una notte all’hotel Driftwood € 140,00 ca senza colazione prenotato sul loro sito e tre notti in appartamento prenotato con Airbnb – Downtown Studio Apartment – € 392,61 senza colazione

A causa della mancata partenza del traghetto sono costretta a prenotare l’aereo e anche una notte in più a Juneau. Ma non tutti i mali vengono per nuocere, perché organizziamo, su suggerimento di un’americana incontrata durante l’escursione ad Anan Creek, il whale watching. Arriviamo la mattina a Juneau e facciamo un giro della cittadina, davvero carina con tanti locali. L’hotel Driftwood è in realtà un motel abbastanza triste, ma è pulito ed è in centro, pazienza. Juneau è carina e ha tanti locali la prima sera mangiamo da Twisted Fish Company Alaskan Grill dell’ottimo salmone e dei gamberi.

Il giorno dopo siamo pronti per il whale watching. Ho scelto una compagnia Harv &Marv’s che ho letto sulla Lonely ha delle barche piccole. In effetti siamo solo in quindici e i ragazzi che ci fanno da guida sono bravi. Durante l’uscita vediamo innanzitutto delle orche e poi le balene. Ma solo il dorso e la coda che si alza e lentamente riaffonda nell’acqua. Bello, foto da National Geografic. La sera cena da Deckhand Dave’s, pub all’aperto molto carino che prepara ottimi tacos di pesce.

Il giorno dopo siamo pronti per il Mendhenall Glacier. Andremo con la canoa nel lago fino al ghiacciaio. La Liquid Alaska che lo organizza (670 $ per due, un po’ caro) è veramente molto professionale ci fornisce tutto l’abbigliamento per non bagnarci sulla canoa. La canoa è grande e remiamo tutti siamo circa 10. Devo dire bello, ma un po’ faticoso. Finita la lunga pagaiata scendiamo a terra e facciamo una breve passeggiata sul ghiacciaio, vediamo anche una grotta di ghiaccio. La sera spaghetti aglio e olio a casa.

La mattina ci aspetta il tour al Tracy Arm Fjord con Adventure Abound Alaska. L’ho acquistato on line dall’Italia al costo di 340,00 $ per tutti e due la barca porta circa 60 persone. I panorami che vedremo sono spettacolari. Durante la traversata vediamo le orche, una capra di montagna e un orso. Il ghiacciaio è bellissimo, ci fermiamo circa mezz’ora in attesa dei blocchi che si staccano e precipitano in mare. E’ una giornata piena di sole, ma c’è molta foschia e fa caldo. La gita è bellissima, ma il tragitto in barca è abbastanza lungo. La sera torniamo di nuovo da Deckhand Dave’s.

7-9 agosto: km 398 Anchorage/Healy. Due notti al motel Denali Park Hotel prenotato con Booking $ 363,00 senza colazione

Prendiamo l’aereo dell’Alaska airlines la mattina presto alle 10,00 siamo già ad Anchorage. Andiamo con il taxi da North per ritirare la macchina. Sbrigate le pratiche un po’ lunghe Partiamo per il Denali park. Sulla strada ci fermiamo per pranzo in una sorta di autogrill locale e nel pomeriggio arriviamo a Healy dove ho prenotato il motel Denali Park Hotel tramite booking, molto carino, confortevole e proprietari gentilissimi. Ci rechiamo all’ingresso del parco per verificare se era possibile fare una breve passeggiata nei sentieri più esterni e scopriamo che il giorno dopo gran parte del parco sarà chiusa ai pullman e navette. Purtroppo a causa della pioggia dei giorni precedenti devono fare degli interventi di manutenzione stradale. Cambiamo la nostra prenotazione ci rimborsano parte dei soldi e a questo punto dobbiamo solo andare a cena. Ovviamente andiamo al 49th State Brewing Co. pub molto carino e frequentato, dove all’esterno è collocata la copia del magic bus, quello usato per il film Into the wild.

La mattina dopo inizia il nostro tour con la navetta. In realtà l’ho trovato un po’ deludente si sta seduti molto tempo e anche se si avvistano gli animali chiaramente si possono fare foto solo dal finestrino. Visto che la navetta finisce presto il suo giro scendiamo e su consiglio del ranger percorriamo un po’ di strada a piedi. Nel Denali non ci sono sentieri tracciati, dunque rimaniamo sulla carrabile dove di solito passano i mezzi del parco. Nonostante questo mi prende un attacco di pura: c’è un totale silenzio, in giro nessuno e se, compare un orso? Decidiamo di tornare verso lo stazionamento della navetta e ci fermiamo a mangiare il ns panino sulla riva di un fiume. Il Denali ha dei paesaggi meravigliosi, ma è immenso e davvero selvaggio. Bisognerebbe dormire all’interno per poterlo apprezzare almeno in minima parte, ma i costi del lodge sono proibitivi, l’unica alternativa è il campeggio. Il giro in giornata in pullman o in navetta che fa l’80% dei visitatori è riduttivo, ma dobbiamo accontentarci. Solo il Denali richiederebbe una settimana di campeggio.

9-10 agosto: km 377 circa Healy/Copperville. Una notte nella guesthouse Alaska Copper River prenotata su booking $ 179,00 con colazione

Giornata fantastica, la Denali Highway attraversa paesaggi mozzafiato. Lungo la strada non c’è nulla solo due lodge dove è possibile mangiare anche qualcosa. Per trovarli vi consiglio di usare google maps e ingrandire la zona, sono segnalati. Ci fermiamo nel primo per mangiare e nel secondo per il caffè. Il pomeriggio arriviamo a Copperville. La proprietaria ci accoglie e gentilmente ci prenota anche un tavolo per la cena nel vicino resort (5 miglia) il Copper River Princess Wilderness Lodge gestito da una compagnia proprietaria delle navi da crociera. Un po’ troppo turistico per i miei gusti, ma intorno non vedo nulla in quanto con c’è un vero centro abitato, ma case sparse. Comunque la guesthouse è fantastica, si può anche cucinare e infatti la colazione è inclusa nel senso che ci sono i prodotti ma la devi preparare in autonomia. La proprietaria nel suo salone ha una serie di animali impagliati e pelli varie, trofei di caccia del marito che utilizza solo arco e frecce. Un posto incredibile!

10-12 agosto: Km 190 Copperville/McCarthy (St Elia Wrangell National Park). Due notti a McCarthy nella cabin prenotata con Airbnb € 306,77 compresi i prodotti per la colazione.

Finalmente ci incamminiamo verso questa famosa McCarthy road, ma prima ci fermiamo sul delta del fiume Copper. Davvero molto bello. Avvistiamo un po’ di gabbiani e qualche aquila. Prima di imboccare la McCarthy ci fermiamo a Chitina nell’unico hotel/ristorante presente, il Gilpatrick’s Hotel, dove si mangia bene, sia carne che salmone. Ci incamminiamo verso la McCarthy e devo dire che nel primo tratto il passaggio sul vecchio ponte della ferrovia è davvero notevole c’è uno strapiombo sul fiume incredibile. Proseguiamo e, nella migliore tradizione americana, troviamo segnaletica, bagni con disinfettante e carta igienica e un caffè per ristorarci. La strada è in ottime condizioni, ci fermiamo in vari punti ed è molto bella la sosta sotto il vecchio ponte in legno usato dai treni che trasportavano il rame dalla miniera di Kennicott nella prima metà del ‘900. Arriviamo a McCarthy dove bisogna lasciare la macchina nel parcheggio e attraversare a piedi il ponte sul fiume. Dall’altra parte incontriamo Daniel il proprietario della cabin che ci viene a prendere con la sua 4×4 e che dopo una visita del paese di McCarthy e di Kennicott dove c’era la vecchia miniera e dove c’è l’unico hotel/lodge della zona ci accompagna alla nostra cabin nel bosco. L’unico problema di questa sistemazione è che senza di lui non possiamo muoverci, in quanto per il centro di McCarthy a piedi sono quasi 2 miglia con il pericolo sempre costante di orsi in giro. Dunque Daniel ci viene a prendere per accompagnarci a cena in un locale il Roadside Potatohead, troppo bello, dove vecchi hippy suonano dal vivo mangiano bevono e ballano. Mangiamo bene sui tavoli all’aperto condivisi.

La mattina dopo organizziamo l’escursione a piedi sul ghiacciaio Kennicott con St Elias Alpine Guides. L’escursione parte da Kennicott dove si trova la vecchia miniera di rame e una bella e antica centrale elettrica restaurata che serviva alla miniera nel periodo in cui era in funzione. Ci accompagna sempre il buon Daniel. Facciamo un bel po’ di km per arrivare sul ghiaccio e anche un bel po’ di camminata sopra il ghiaccio, davvero faticosa perché il ghiaccio è tutto spuntoni, dunque camminarci sopra anche se con i ramponi non è agevole. Però la passeggiata è fantastica. Torniamo per pranzo e mangiamo all’aperto, da The Meatza Wagon una sorta di camper che prepara pasti veloci. Durante il pranzo ci godiamo la vista sull’enorme spazio lasciato vuoto dal ghiacciaio che si è ritirato, sembra un paesaggio lunare.

Tornati a casa ci riposiamo e la sera andiamo a cena nuovamente da Roadside Potatohead.

12-13 agosto: Rientro verso Anchorage Km 230 McCarthy/zona Matanuska Glacier Notte Tundra Rose $ 162,75 prenotato sul loro sito

La mattina dopo è una giornata di sole bellissima, abbastanza rara da quelle parti e dunque dalla nostra cabin si vedono benissimo le montagne e il ghiacciaio partiamo e dopo aver ripercorso velocemente la McCarthy ci fermiamo vicino Chitina e scendiamo sulla spiaggia del fiume Copper nella zona di O’Brien Creek a vedere i pescatori. Facciamo un po’ di foto ai gabbiani che aspettano i resti dei salmoni che i pescatori puliscono al momento e dopo un breve pranzo a Chitina ci avviamo verso Anchorage. La sera ci fermiamo a metà strada nella zona del Matanuska Glacier Purtroppo all’arrivo abbiamo il problema alla ruota di cui ho parlato all’inizio, dunque un po’ preoccupati non ci godiamo il posto che è davvero molto carino, sono dei cottage sparsi e c’è il bar ristorante dove mangiare. Dunque la sera mangiamo una pizza e la mattina dopo facciamo colazione al Tundra Rose.

13-14 agosto: Km 160 ca Matanuska Glacier/Anchorage. Golden View B&B prenotato su booking $ 138,10 con colazione

La mattina ci tocca passare dal meccanico per il rumore alla ruota e fortunatamente in mezz’ora risolviamo. Proseguiamo verso Anchorage, fermandoci ogni tanto e decidiamo anche di visitare la fattoria Musk Ox Farm, (allevano i buoi muschiati) niente di che. Saltiamo il Matanuska Glacier anche perché di ghiacciai ne abbiamo visti davvero tanti. Nel pomeriggio siamo ad Anchorage andiamo a lavare la macchina in modo da non avere il problema il giorno dopo e andiamo anche a Potter Marsh una zona dove si vedono parecchi uccelli. La sera su consiglio di un’ospite del B&B andiamo a cena in un ristorante all’interno di un centro commerciale il South Restaurant davvero fantastico. Mangiamo benissimo zuppa di pesce e halibut.

14-15 agosto: Seattle. Hotel prenotato su booking $ 308,47 senza colazione

La mattina facciamo un giro ad Anchorage, giusto per comprare qualche magnete, ma davvero se ne può fare a meno. Alle 12,00 dobbiamo riconsegnare l’auto e dunque non abbiamo tempo di fare alcun giro. Purtroppo il nostro aereo parte alle 18,40 quindi dobbiamo tornare con il taxi che ci costa ben 70 $ a riprendere i bagagli al B&B che è fuori città e lontano dall’aeroporto, un grave errore perché a differenza di quello che ci avevano detto all’aeroporto c’è il deposito bagagli, come io pensavo. Il nostro volo parte in orario e la sera siamo a Seattle.

15-16 agosto: Notte a Vancouver al Days Inn by Wyndham prenotato con Booking $ 288,00 canadesi

E’ una bellissima giornata di sole, rara a Seattle, facciamo un bel giro in città visitiamo il museo del Pop e vediamo il the Space Needle simbolo di Seattle, prendiamo anche la famosa monorail e andiamo a mangiare al Pike Place caratteristico mercato di Seattle. La città è davvero bella facciamo una lunga camminata per tornare all’hotel e passiamo anche dalla libreria pubblica edificio architettonicamente molto particolare e futuristico. In hotel ritiriamo il bagaglio e prendiamo un taxi per andare alla fermata del pullman che ci porterà a Vancouver. Scesi dal pullman dopo circa tre ore di viaggio è tardi e dobbiamo solo andare a dormire in previsione del volo che la mattina dopo parte alle 8,00. Il motel, pulito e confortevole, gestito da cinesi molto gentili, ha inclusa nel prezzo la colazione la navetta gratuita per l’aeroporto. Il 16 mattina inizia il nostro lungo viaggio di ritorno.

Spero di aver fornito qualche utile informazione, visto che io ho avuto un po’ di difficoltà a reperire le informazioni su cosa vedere e sugli itinerari. Nella programmazione mi ha aiutata molto il relativo forum di tripadvisor.

L’Alaska è un viaggio molto costoso, per le ragioni che ho spiegato all’inizio, ma è un luogo davvero unico per bellezze naturali, da godersi con i servizi e l’organizzazione americana.

Per qualunque altra informazione potete contattarmi.



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