Viaggio in Europa centrale, in fuga dalla pandemia
Alcune INDICAZIONI GENERALI prima di passare al racconto delle singole giornate:
Indice dei contenuti
- Il viaggio si è svolto nell’estate 2020. A causa dell’epidemia di Covid-19, lo scenario in Europa era peculiare, con il turismo ridotto ai minimi termini. Considerata l’imprevedibilità della situazione sanitaria, abbiamo deciso di stabilire le tappe man mano e di non procedere ad alcuna prenotazione dall’Italia. È stato quindi un vero e proprio viaggio on the road con un itinerario stabilito di giorno in giorno.
- In termini di sicurezza, in estrema sintesi le quattro nazioni da noi visitate ci sono sembrate sicure.
- Il periodo da noi scelto, agosto, è stato ottimo: caldo, ma non troppo e quest’anno con pochi turisti, soprattutto locali.
- Prezzi: medi. Le quattro nazioni non sono costose, ma neppure economiche. A Vienna, in Polonia ed in Slovacchia un hotel o una casa decorosa su Airbnb costavano circa 40/50€ a notte, mentre stranamente Praga aveva dei prezzi incredibilmente competitivi. In genere, tranne che a Vienna, si riesce a cenare al massimo con 15€ a testa. La benzina costa un po’ meno che in Italia e la carta di credito viene accettata ovunque. Nessun problema neppure a ritirare contanti dai numerosi bancomat, ma in Polonia, se non si sceglie l’opzione di contabilizzare in Euro il ritiro degli zloty – con un cambio peraltro sfavorevole – viene applicata sempre una commissione di circa PLN 16, indipendentemente dalla banca. Noi abbiamo sempre optato per l’applicazione della commissione. Cambio medio: 1 € = PLN 4,31; CZK 25,50.
- Ci siamo mossi in macchina dall’Italia. In Austria, Rep. Ceca e Slovacchia bisogna acquistare una “vignette” per l’uso delle autostrade, mentre in Polonia è in uso il sistema di pedaggio per la limitata rete autostradale. Lo stato delle strade è molto buono ovunque, ma in Polonia, a causa dei numerosi lavori in corso e dei semafori collocati inspiegabilmente ovunque, si formano code che spesso e volentieri rallentano la tabella di marcia a volte in modo notevole. Lo stile di guida di austriaci, slovacchi, polacchi è molto buono, mentre i cechi lasciano un po’ più a desiderare, soprattutto a Praga, dove gli automobilisti guidano in maniera nervosa ed abusano del clacson. Per orientarci in strada, abbiamo scaricato l’app Maps.me, che è sempre una garanzia, anche se con tutti i suoi limiti. Abbiamo guidato per 5.403 km.
- Comunicazioni: il wi-fi è presente quasi ovunque ed in alcune città c’è anche una rete pubblica gratuita.
- Alberghi: buoni in genere e sempre molto puliti, prenotati uno o due giorni prima utilizzando prevalentemente Booking – che sembra avere un numero di strutture molto maggiore della concorrenza – Agoda, Expedia ed Airbnb.
- Cibo. Davvero molto buono, con abbondanza di carne. I pirogi sono uno degli highlights culinari del viaggio, così come anche il Tatratea, uno dei migliori liquori dell’Europa Centrale e la vodka.
- Lingua. L’inglese è parlato un po’ ovunque; conoscere il tedesco aiuta a volte in qualche centro più piccolo.
- Gente. Tutti molto simpatici ed ospitali.
- Guide. Punto dolente. Le guide che abbiamo utilizzato sono la DK Eyewitness per Rep. Ceca e Slovacchia (mediocre), la Lonely Planet 2020 per la Polonia (sufficiente) e la DK Eyewitness – Mini Map and Guide del 2020 per Praga (decente). Per integrare la mancanza di informazioni offerte dalle guide di scarso livello, abbiamo spesso seguito dei free tours nelle principali città.
- 1Assicurazione: anche se il viaggio è in paesi all’interno dell’UE, abbiamo comunque stipulato una polizza con EuropAssistance, l’unica compagnia che garantiva la copertura delle spese per i giorni trascorsi all’estero in un’eventuale quarantena.
Giorno 1 – Vienna
Partiamo da Milano verso le 8 del mattino e, passando dal Tarvisio, arriviamo a Vienna poco prima delle 18.30. C’è davvero poco traffico, com’è prevedibile in questo 2020 così insolito, anche se oggi è sabato 1° agosto. Arriveremmo anche prima se non fosse per qualche rallentamento nella zona di Brescia e per alcuni lavori poco prima del paesino di Tarvisio. Lasciamo i bagagli in hotel (Best Western Plus Amedia, Landstraßer Hauptstraße 155; 53,70€ la doppia con bagno e colazione) e a piedi raggiungiamo il ristorante (Plachuttas Gasthaus zur Oper, Walfischgasse 5-7; 73 € circa in totale, molto buono) per una cena a base di Wiener Schnitzel e insalata di patate. Facciamo poi un giro in centro e, dopo qualche foto, torniamo in hotel.
Giorno 2 – Vienna e Bratislava
Al mattino ci mettiamo in marcia per visitare la Hundertwasserhuas, che merita davvero (un po’ meno invece il limitrofo ed omonimo villaggio). Proseguiamo con un breve tour Art Nouveau che ci porta al metrò di Karlsplatz, al Palazzo della Secessione ed infine ad un paio di case di Otto Wagner. È dunque la volta di una conferma: il Kunsthistorisches Museum, splendido anche a distanza di alcuni decenni dalla prima visita. Dopo una sosta allo storico caffè Landtman per una buona Esterhazy ed una pessima Sacher, torniamo alla palazzina della Secessione, che visitiamo per ammirare lo splendido fregio di Beethoven ad opera di Klimt.
Andati in hotel prendiamo l’auto e abbandoniamo Vienna diretti alla volta di Bratislava, che raggiungiamo in meno di un’ora. Lasciamo bagagli ed auto in hotel (Bastion Apartments, Smrecianska 6; circa 56€ un appartamentino soppalcato con colazione) e facciamo un breve giro serale al castello e nel bel centro storico. Cena molto buona al Koliba Kamzik (Zelena 5; circa 33€ in totale).
Giorno 3 – Bratislava
Iniziamo la giornata, che si preannuncia un po’ piovosa e decisamente plumbea, con una visita al curioso edificio della Radio Slovacca. Alle 10 siamo nella piazza centrale della città per partecipare a un tour gratuito. Milli, la nostra guida, è molto estroversa e simpatica e ci conduce a vedere i principali monumenti della città. Dopo una pausa caffè in un bel locale del centro (Franchise n. 1 – Mondieu, Mileticova 1), integriamo il tour guidato visitando alcuni monumenti per conto nostro (il Palazzo della Filarmonica, l’interessante Sinagoga, che purtroppo oggi è chiusa, e la splendida Chiesa Blu). Raggiungiamo in autobus il monumento di Slavic, purtroppo in restauro, da dove possiamo godere di un bel panorama sulla città. Cena in un locale centrale consigliatoci da Milli (Slovak Pub; Obchodná 62; meno di 18€ in totale per tre piatti tipici; molto buono ed ottimo rapporto qualità-prezzo) e ritorno in hotel in prima serata dopo un breve giro in centro.
Bratislava è una città davvero carina e piacevole che, pur non avendo attrazioni turistiche incredibili, si lascia visitare volentieri e lascia un bel ricordo nella mente del visitatore.
Giorno 4 – castello di Devín, Cerveny Kamen e Trnava
La prima tappa della giornata è a pochi chilometri a sud di Bratislava: si tratta del complesso museale Danubiana. L’esibizione tutto sommato è gradevole, ma la cosa davvero straordinaria è l’edificio, molto bello e soprattutto situato in posizione spettacolare, per cui una visita è consigliata.
Torniamo quindi verso nord alla volta del castello di Devín, del quale restano solo poche rovine. Anche in questo caso però quello che conta è la posizione, alla confluenza tra i fiumi Danubio e Moravia. Proprio sulla confluenza inoltre è interessante vedere il sito dedicato alla Cortina di Ferro: un pezzo molto piccolo del muro che un tempo divideva la Cecoslovacchia dall’Austria. Cercare di superare quel confine lasciandosi alle spalle la dittatura, è costato la vita a più di 400 persone…
È quindi la volta di una visita a Cerveny Kamen, un castello appartenuto a diverse famiglie importanti ungheresi. Se la visita all’edificio può essere interessante, ma non memorabile, ciò che davvero resta impresso sono le splendide cantine, visitabili solo con il giro più lungo. Per questo motivo, qualora doveste decidere di visitare il castello, optate sicuramente per questo itinerario.
Nel tardo pomeriggio arriviamo quindi nella cittadina di Trnava. Il nostro hotel è U Mami (Jeruzalemska 3; 40€ per la doppia con bagno e colazione; ottimo), nel quale lasciamo le valigie per poi proseguire verso il centro. Trnava è una cittadina piccola, molto gradevole e tenuta davvero bene. Si visita in un paio d’ore, ma vale la pena farci un salto. L’unico elemento negativo è che non riusciamo a trovare un ristorante nel quale poter mangiare specialità locali, per cui abbiamo ripiegato per il Wetzerlov Dom, che comunque si è rivelata una scelta molto buona (Hlavna 2; 28€ in totale per due piatti).
Giorno 5 – Banska Stiavnica e Banska Bystrica
Iniziamo la giornata con la visita della città di Nitra: carina, ma nulla più.
Molto più interessante è la tappa successiva, Banska Stiavnica, che oltre ad essere un paesino davvero bello visivamente, ha anche una storia mineraria interessante. Non a caso è infatti stato dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità. Un paio d’ore è il minimo indispensabile per farsi un’idea del posto, ma con del tempo a disposizione potete vedere molto più dello stretto necessario. Altrettanto interessante è la prima chiesa di legno che visitiamo, quella di Hronsek.
L’highlight della giornata arriva però nel tardo pomeriggio, con la visita di Banska Bystrica, una cittadina incredibilmente bella che vi dispiacerà lasciare. La piazza principale, Námestie SNP, è davvero magnifica, così come anche la zona del vecchio castello. Se riuscite, salite sulla Torre dell’Orologio per ammirare il panorama. Ceniamo proprio in un ristorante sulla piazza (Pilsner Restaurant, €26 per due piatti; molto buono) e poi andiamo a dormire nella centralissima stanza faticosamente trovata il giorno prima con Airbnb (41€) e che fatichiamo non poco a localizzare fisicamente per un problema con il navigatore.
Giorno 6 – castello di Bojnice, Vlkolínec e Poprad
Oggi ci aspetta una giornata molto impegnativa. Ci alziamo presto per visitare il castello di Bojnice. I tour disponibili sono 2, uno del castello vero e proprio e l’altro della galleria. Noi prendiamo un biglietto combinato che ci consente di vederli entrambi, ma la parte della galleria non è onestamente niente di che. Il castello invece vale davvero la visita.
La tappa successiva è il villaggio di Cicmany. Piccolissimo, e dunque visitabile davvero in poco tempo, ma altrettanto interessante. Le case con i fregi geometrici non possono lasciare indifferenti.
È quindi la volta di un altro villaggio, Vlkolínec, dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. Anche questo villaggio vale una visita, perché consente di avere un’idea delle costruzioni tradizionali della zona.
L’ultima tappa della giornata, la grandissima Chiesa di legno di Svety Kriz, è quella più complessa: un traffico incredibileci fa arrivare quando ormai è chiusa. Dobbiamo accontentarci di vederla dall’esterno.
Arriviamo quindi a Poprad, dove ceniamo (Caffè Restaurant Zvonica, Nameste Egida; circa 18€ in totale; molto buono) e ci fermiamo per la notte (Garni Hotel Tatramonti; 57€ per la doppia con bagno e colazione; buono).
Giorno 7 – Levoca, Spišský Hrad e Kosice
La chiesa di legno di Kezmarok, che è la prima tappa della giornata, ha un interno affrescato spettacolare, per cui consigliamo di vederla quando è aperta. Il biglietto include anche la limitrofa chiesa nuova – carina, ma niente più.
È quindi la volta della vicina Levoca, con la splendida chiesa di St. Jacob, la sede del Municipio e la torre campanaria (attenzione a quest’ultima perché, se da un lato il panorama che si gode dalla sua cima è bello, dall’altro una griglia impedisce di scattare delle foto decorose), collocate al centro di una bellissima piazza.
Dopo una sosta, ci tocca una piccola delusione: la Spisska Kapitula, sulla quale nutrivamo grandi aspettative, si è rivelata un’attrazione mediocre; non ha aiutato la chiusura della Cattedrale, probabilmente. Al contrario, lo Spišský Hrad ci ha davvero affascinato, per cui non perdetelo!
Arriviamo nel tardo pomeriggio a Kosice: lasciamo auto e bagagli in hotel (Skoliace Stredisko IVeS; Sturova 12; 53€ la doppia con bagno e colazione; ottima posizione; sufficiente la stanza e mediocre la colazione) e visitiamo il bellissimo centro storico. Cena presso lo Haluskaren (Hlavna 47; molto buono).
Giorno 8 – Bardejov e Vysne Ruzbachy
Ieri abbiamo letto che è possibile visitare la cattedrale con un tour alle 9:30. Purtroppo però c’è un funerale, per cui la guardiamo rapidamente e decidiamo di provare a salire sulla torre. Anche se teoricamente dovrebbe aprire alle 9:30, l’Ufficio del Turismo ci comunica che in realtà apre alle 10.30 o alle 11. Dopo un giro in centro quindi, rinunciamo alla visita della torre e raggiungiamo le nostre tappe successive, vale a dire le belle chiese in legno di Bodruzal, con un interno in parte ancora affrescato, e di Ladomirova.
Arriviamo quindi a Bardejov, che è una delle cittadine più affascinanti della nostra visita in Slovacchia: visitiamo la splendida piazza, la Chiesa di S. Egidio e saliamo sulla cima della torre per vedere il panorama. Non c’è tanto oltre la piazza, ma solo quella vale la visita.
Arriviamo quindi nel tardo pomeriggio nel villaggio di Vysne Ruzbachy, il luogo più vicino al canyon di Dunajec nel quale abbiamo trovato una stanza libera (U Bazanta, Ubitovanye V sukromi; 29€ per una doppia con bagno condiviso; stanza piccola ma accogliente; spazi comuni risicatissimi ed un bagno per 4 stanze del tutto insufficiente). Buona cena nel principale ristorante locale aperto (Kameny Dvor, 23€ per una grigliata per due; buono).
Giorno 9 – rafting sul fiume Dunajec e Cracovia
Abbiamo prenotato un rafting sul fiume Dunajec con Rafting Dunajec. A dire il vero, non si tratta di un rafting vero e proprio ma di un giro sul fiume su un gommone con un accompagnatore, che chiunque può affrontare. L’esperienza è piacevole e le viste sul Parco Nazionale di Pieniny sono gradevoli. Torniamo alla base dopo un’ora e un quarto in bicicletta.
A questo punto siamo pronti per superare il confine ed iniziare la nostra visita in Polonia. Vorremmo cominciare da Auschwitz, ma per alcuni problemi connessi alla rete internet, non riusciamo a prenotare, per cui ci dirigiamo a Cracovia, dove arriviamo in circa tre ore, a causa di un traffico davvero intenso e di alcuni lavori in corso. Cracovia è una città il cui centro storico è chiuso al traffico, per cui quando prenotate l’hotel verificate la disponibilità di un parcheggio. Il nostro hotel (Aparthotel Camea, Grodzka 31; PLN 437,40 per una doppia con bagno per 3 notti; ottimo) ci consiglia un parcheggio limitrofo dietro l’Hotel Best Western, il cui costo è di PLN 50 al giorno, più basso rispetto agli altri). Lasciati i bagagli, ci precipitiamo al Florian Gate per partecipare al free tour, che ci fa scoprire la splendida città vecchia. Cena, davvero ottima, presso il Marchewka Z Groszkiem (PLN 93).
Giorno 10 – rafting sul fiume Dunajec e Cracovia
Ripetiamo l’esperienza di ieri con il tour a piedi gratuito. La destinazione stavolta è il quartiere di Kazmierz ed una piccola parte di Podgorze, ed il tour ha per oggetto i luoghi della comunità ebraica. Davvero interessante scoprire la storia di quella che a Cracovia era tutt’altro che una minoranza, comprendendo circa il 25% degli abitanti della città. Per restare in tema visitiamo il Galicia Jewish Museum, dal quale ci aspettavamo più di una semplice installazione fotografica sulla storia degli ebrei nella regione austroungarica della Galizia, della cui parte occidentale Cracovia era la città principale. Continuiamo quindi a visitare il quartiere, estendendo il nostro itinerario anche ad alcune interessanti chiese, e visitando quella che dovrebbe essere la sinagoga più bella, la Tempel Synagogue, che non delude le aspettative. Dopo una sosta gelato memorabile al Good Lood ed alcune visite intermedie, ceniamo al Restauracja Starla (Josefa 14; http://www.starka-restauracja.pl/; 115 PLN; molto buono) e facciamo un giro serale a Kazmierz.
Giorno 11 – Cracovia
Iniziamo la giornata con la visita della Cattedrale del Wawel, moderatamente interessante, con due belle cappelle gotiche. Una sorpresa piacevole sono le State Rooms, delle quali all’inizio non eravamo convinti, ma che si rivelano molto belle. Ancora meglio è la Basilica Francescana, con un interno art nouveau incredibile da non perdere. Cerchiamo di visitare il Rynek, ma l’orario oggi è ridotto e non si può più entrare perché i posti disponibili sono già finiti (l’ultimo ingresso è 90 minuti prima della chiusura). Ripieghiamo quindi per una pausa nel Bar Mini vicino al nostro hotel e poco dopo visitiamo la Chiesa Dominicana, carina ma niente di che. Torniamo nella piazza centrale e nelle vie limitrofe, alternando monumenti a negozi.
L’highlight è senza dubbio la Basilica di Santa Maria, imperdibile. Saliamo anche sulla Torre della Townhall, ma il panorama si vede solo parzialmente in quanto non è consentito affacciarsi alle balconate per ragioni di sicurezza. Cena georgiana molto buona nel quartiere di Kazmierz (Tbilisuri Restauracja Gruzinska; ulica Meiselsa 6; PLN 120 per tre piatti).
Giorno 12 – Auschwitz-Birkenau e Lodz
Lasciamo con tristezza Cracovia centro per visitare il sobborgo di Nowa Huta, costruito secondo i dettami del realismo socialista. Bello non si può certamente definire, ma interessante sì. Molto bella anche la Chiesa Dell’Arca degli anni ‘70. Purtroppo il museo del quartiere apre solo alle 11, per cui non riusciamo a vederlo.
Tappa successiva Auschwitz-Birkenau, prenotato il giorno prima. Il tour guidato è obbligatorio e in tutta onestà non aggiunge granché a quello che già sapevamo; inoltre la presenza di numerosi gruppi intruppati l’uno dietro l’altro, non aiuta tanto. Alla fine siamo divisi sulla validità dell’esperienza, che, svolta da soli o con un tour più approfondito, forse poteva essere più significativa.
Ci mettiamo quindi in marcia per Lodz, dove arriviamo in oltre 3 ore e mezzo di viaggio pur dovendo percorrere solo 250 km, a causa di infiniti lavori sulle strade (City Center Rooms; ul. Piotrkowska 91; PLN 195 per una doppia con bagno, colazione e parcheggio; molto buono). Cena in salsa ebraico-polacca presso il ristorante Anatewka (PLN 170; buono).
Giorno 13 – Varsavia
Visitiamo Lodz, che si rivela una cittadina con un paio di attrattive interessanti: i palazzi su via Piotrkowska, lo splendido complesso della Manufaktura, la vecchia centrale elettrica EC-1 ed il Ksiezy Myln valgono la visita.
In tarda mattinata ci mettiamo in marcia per Varsavia. Anche stavolta dei lavori in corso per via ci rallentano un po’. La nostra sistemazione, trovata con Airbnb, (€ 127,31 per 3 notti) è a pochi metri dalla Piazza del Mercato ed è ampia, carina e funzionale. Ci precipitiamo nella Piazza del Castello per prendere parte ad un tour a piedi della Città Vecchia, ma scopriamo che oggi non è previsto. Scopriamo anche che le indicazioni sia della Lonely Planet che di maps.me per l’Ufficio del Turismo sono errate, per cui decidiamo di allontanarci dalla città vecchia per seguire il percorso a piedi proposto dalla Lonely e dedicato all’eredità ebraica, che ci consente di vedere anche parte del centro cittadino. Ci allunghiamo poi fino alla Biblioteca dell’Università, che però non ci convince assolutamente e torniamo nella piazza del castello per cena (Przy Zamku; PLN 170 per tre piatti; molto buono).
Giorno 14 – Varsavia
Dopo una colazione con una collega di uno di noi, visitiamo il Polin, museo sulla storia della comunità ebraica polacca, molto interessante, e successivamente facciamo un tour guidato del Palazzo della Scienza e della Cultura (i tour in inglese sono alle 13 ed alle 15 tutti i giorni) ma né gli interni, né il panorama sono entusiasmanti.
Tornati in centro, ci aggreghiamo al solito free walking tour della Città Vecchia: anche se la nostra guida è un po’ teatrale, il giro è piacevole. Dopo un’ottima cena presso il Gosciniec (Podwale 19; PLN 100 per tre piatti), andiamo a vedere il vicino Monumento alla Rivolta di Varsavia del 1944 e poi torniamo a casa.
Giorno 15 – Varsavia
Dopo un giretto panoramico nella città vecchia, andiamo nel quartiere Praga, di fronte alla Cattedrale di S. Florian e ne approfittiamo per fare un’esperienza in uno dei pochi bar mleczny sopravvissuti, il Rusalka. Si tratta di bar molto semplici ed economici rimasti al periodo sovietico, che in genere sono frequentati da pensionati. Iniziamo quindi il nostro solito tour gratuito del quartiere Praga, un tempo fatiscente e pericoloso, adesso sulla netta via della ripresa. Il tour è gradevole, anche se privo di viste spettacolari ed è più un modo per capire quello che sta accadendo in una delle zone storiche più dinamiche della città.
Proseguiamo a piedi verso il Neon Museum, una installazione da non perdere se avete un po’ di tempo a disposizione, dedicata alle insegne al neon polacche e di alcuni paesi limitrofi. Torniamo dall’altra parte del fiume in tram ed in metrò e, arrivati in Plac Konstytuji, visitiamo l’insolito museo dedicato alla vita in Polonia sotto il regime comunista, che consigliamo vivamente in quanto è un ottimo metodo per capire la storia di questi ultimi decenni in maniera light. Ci spingiamo dunque a piedi fino al Parco Lazienki, molto gradevole, ed al ristorante, l’ottimo Stary Dom (Pulawska 104; PLN 225), che si rivela sempre una carta vincente.
Giorno 16 – Castello di Molbruk e Gdańsk
Ci svegliamo presto e lasciamo Varsavia diretti al paesino di Torun. Non male, soprattutto il panorama dalla torre del vecchio municipio. Forse è il primo posto in Polonia nel quale la presenza di turisti si fa davvero sentire.
Segue poi uno dei posti più spettacolari visitati fino ad ora: il Castello di Molbruk, che non dovreste perdere per nessuna ragione. La visita è facilitata da un sistema automatico di audioguida, che rende estremamente interessanti le oltre due ore necessarie per visitare le parti aperte al pubblico.
Arriviamo quindi a Gdańsk. Dopo qualche difficoltà di parcheggio, considerato che l’hotel è nel centro storico e quindi dobbiamo chiedere la stampa della prenotazione per ottenere il pass per la sosta, lasciamo i bagagli in hotel (Stay Inn Hotel; Piwna 28-31; PLN 456 per due notti per una doppia con bagno; molto buono) e ceniamo ottimamente presso il Familia Bistro (Garbary Street 2/4; PLN 90 per due piatti enormi)
Giorno 17 – Gdańsk
Iniziamo a fare un giro nella Main Town e nella Old Town di Gdańsk. A metà mattina procediamo con il solito tour gratuito della Walkative, che ci porta nelle stesse aree, ma con una profondità di dettagli del tutto differente. Questo tour, tra l’altro, è davvero uno dei migliori che facciamo.
Nel primo pomeriggio ci spingiamo al museo di Solidarnosc, che consigliamo assolutamente di visitare: le due ore e mezzo che trascorriamo al suo interno passano via davvero velocemente. Torniamo quindi in centro per visitare i pochi monumenti che ancora ci mancano – inclusa la terrazza della Chiesa di S. Maria, che raggiungiamo dopo aver percorso 450 scalini – e ceniamo benissimo presso Mandu (ul. Elzbietanska 4/8; POL 90 per due piatti). Il tempo di un tour fotografico serale e poi a letto.
Giorno 18 – Slowinski National Park
La giornata sarà impegnativa, ma al risveglio ancora non lo sappiamo. La prima tappa è al Museo della Seconda Guerra Mondiale. Oggi è martedì ed è gratis, per cui siamo lì alle 8.30 (la cassa apre alle 9.30 e l’ingresso è a partire dalle 10) e l’idea è azzeccata, considerata la lunga fila che presto si crea. Il museo, molto decantato dalle guide, in realtà è meno interessante di quanto non si pensi, a meno che non si arrivi totalmente digiuni dell’argomento, anche se bisogna riconoscere che l’allestimento è realizzato bene.
Dopo un paio d’ore prendiamo l’auto in direzione Slowinski National Park. Purtroppo ancora una volta ci scontriamo con la triste realtà delle strade polacche: a causa del traffico intenso, arriviamo al Parco Nazionale dopo tre ore, con un’ora e mezzo più del dovuto. Iniziamo il percorso a piedi per arrivare al punto panoramico sulle dune su una stradina asfaltata all’interno della pineta e ci arriviamo in circa 1h10’. Pertanto, consigliamo di noleggiare delle bici per tagliare un po’ i tempi morti. Inoltre, arrivati al punto panoramico, è possibile seguire il sentiero verso destra e raggiungere il mare, dove si può fare il bagno, anche se la spiaggia non è attrezzata. Bisogna dire che la spesa vale davvero l’impresa perché il panorama delle dune circondate dal lago e dal mare è davvero bellissimo e lontano dall’idea che si ha della Polonia.
Tornati nel paesino di Leba, facciamo una cena al volo con una zapiekanka in una pizzeria locale e poi ci mettiamo in auto per raggiungere Ustka, dove abbiamo prenotato una stanza (Jacek i Agatka; ul. Wytowno 8; PLN 208 per un appartamentino con bagno; sufficiente).
Giorno 19 – spiaggia di Ustka e Poznan
Arriviamo in un quarto d’ora alla spiaggia di Ustka, dove riusciamo a fare il bagno dopo qualche esitazione. È vero che le dune si interpongono tra la spiaggia ed il paese, per cui quest’ultimo sembra molto lontano.
Inizia poi la solita odissea sulle strade polacche, tra semafori in posti poco plausibili e lavori in corso, che termina a metà pomeriggio quando, dopo quasi sei ore, raggiungiamo Poznan. Lasciamo i bagagli nella casa che abbiamo trovato in mattinata (Apartmenty przy Starym Rynku, 2A Strzalowa; PLN 149 oltre a PLN 25 per il parcheggio; molto difficile la comunicazione; inoltre hanno richiesto presumibilmente un bonifico bancario di 50€ a garanzia della restituzione delle chiavi e del telecomando del cancello. Dico presumibilmente perché dalla pessima comunicazione non era così chiaro) ed iniziamo a visitare il bel centro storico. Degna di nota anche la zona centrale vicina al Palazzo Reale. Cena pantagruelica presso Wiejskie Jadlo (180 PLN).
Giorno 20 – Poznan e Wroclaw
Oggi visitiamo l’Isola della Cattedrale: oltre alla Cattedrale vediamo il bel murales che riproduce la vecchia Poznan. Decidiamo di non visitare il museo Porta Posnania perché non ci convince a sufficienza.
Partiamo quindi a metà mattinata per Wroclaw, dove arriviamo in un paio d’ore senza traffico. Lasciati i bagagli in hotel (Apartment24Premium; Krawiecka 1; PLN 405 per due notti per un miniappartamento; molto buono), iniziamo ad esplorare prima il centro della città, con la sua splendida piazza, poi le zone relativamente più lontane, partendo dalle isolette (su tutte l’Isola della Cattedrale), proseguendo per il lungofiume e terminando con la scultura dedicata ai Passanti Anonimi. Chiudiamo la giornata con una scalata sulla torre della Chiesa di S. Elisabetta, dalla quale si gode di una splendida vista sulla città, e con una buona cena (Gastropub Wroclawska; PLN 120 per tre piatti).
Giorno 21 – Wroclaw
Abbiamo prenotato un tour della Città Vecchia con Walkative. Il giro è simpatico, anche se non aggiunge tanto a quello che abbiamo già visto ieri. Arriviamo a piedi lungo il fiume alla Centennial Hall, che visitiamo dopo aver assistito ad uno spettacolo di giochi d’acqua della fontana. L’edificio è interessante e nel 1913 deve essere apparso indubbiamente impressionante. Torniamo in centro e seguiamo il giro del ‘Four Religion District’: più degli edifici religiosi quello che colpisce sono le vivaci stradine del quartiere.
Nel tardo pomeriggio ceniamo, un po’ in anticipo rispetto al solito, da Chopper (ul. Kotlarska 42; PLN 130 per due piatti; molto buono) perché alle 19 ci aspetta il tour gratuito di Walkative dedicato alla Wroclaw dei ponti e delle isole. Questo tour è molto interessante perché ci consente di scoprire un aspetto più ordinario della città, che diversamente non avremmo potuto conoscere, nonché di ammirare dei bellissimi panorami serali di alcuni dei monumenti che abbiamo già visto di giorno.
Giorno 22 – Swidnica, Kutna Hora e Praga
Partenza presto per visitare la Chiesa della Pace di Swidnica, splendida sia fuori che all’interno. Lasciamo quindi la Polonia e facciamo rotta verso la Repubblica Ceca.
Ci fermiamo a Hradec Kralove, ma in tutta onestà non ci sembra niente di che. Infinitamente più affascinante Kutna Hora, della quale non abbiamo mai sentito parlare e che si rivela assolutamente degna di una visita per la bellezza della posizione e dei monumenti, tra i quali resta impresso un sinistro ossario. Arriviamo quindi a Praga in prima serata. Lasciamo l’auto nel Park & Ride della stazione del metrò Skaska e raggiungiamo l’hotel in metropolitana (Hotel Liberty; € 239,40 per una doppia con bagno e colazione per 5 notti; eccellente). Andiamo a cena al Restaurant Tiskarna (CZK 1068 per tre piatti e due dolci; molto buono).
Giorno 23 – Praga
Iniziamo la giornata con un giro nella città vecchia. Molto utili risultano i depliant che troviamo presso l’Ufficio del Turismo e che consigliamo di prendere. Highlight della visita è il panorama della città dalla torre della vecchia townhall. In realtà con un unico biglietto si visitano sia la torre che tutto il complesso. Allo stesso prezzo si può seguire un tour guidato, che consente di vedere anche le cantine, le quali non sono aperte alle visite individuali. Se non avete tanto tempo, andate direttamente sulla cima della torre, altrimenti seguite il tour guidato. Sconsigliamo di vistare il complesso individualmente perché le sale principali in tutta onestà non sono un granché. Veniamo anche intervistati dalla TV ceca, che ci chiede il motivo della visita a Praga.
Dopo una sosta nel bellissimo bar della Casa Municipale, facciamo un tour guidato di quest’ultima: non perdetela perché ne vale davvero la pena. Continuiamo quindi con la visita della Città Vecchia e nel tardo pomeriggio oltrepassiamo il Ponte Carlo per raggiungere Mala Strana, dove ceniamo (Tlustá Myś; CZK 600 per tre piatti; molto buono). Torniamo in centro per alcune foto serali e poi in hotel.
Giorno 24 – Praga
Stamattina visitiamo il Quartiere Ebraico, iniziando dagli edifici inclusi nel Museo Ebraico e girando per le vie. Il quartiere è estremamente interessante e vale la pena passarci qualche ora.
Nel pomeriggio ci spostiamo a Nove Mesto, la città nuova, della quale visitiamo i monumenti principali, senza però entrare nei musei. Anche se meno spettacolare della Città Vecchia, questo quartiere è degno di nota soprattutto per coloro che sono appassionati all’Art Deco. Cena discreta presso il Restaurace U Matejicku (Náplavni 5; www.umatejicku.cz; CZK 650).
Giorno 25 – Praga
La mattinata è dedicata alla visita del quartiere del Castello. Iniziamo con il complesso di Loreto (niente di che), seguito dal Monastero di Strahov, con le sue imperdibili biblioteche della Filosofia e della Teologia, ed infine dal Castello Reale. Prendiamo i biglietti per il tour B, che ci consente di vedere la splendida Cattedrale di San Vito, il Castello, che purtroppo è in parte in ristrutturazione, la bella Basilica di San Giorgio ed infine il Vicolo d’Oro, molto bello ma altrettanto turistico. Ci lascia perplessi il fatto che, nonostante si paghi un biglietto d’ingresso per entrare nel complesso, i bagni ed anche la piantina del Castello siano a pagamento!
Passando dai Giardini Sud, entriamo nel quartiere di Mala Strana, del quale visitiamo sia i monumenti e palazzi principali che le stradine secondarie. Anche Mala Strana è molto interessante, per cui non perdetevela. Dopo una pausa in un bar, torniamo nella Città Vecchia, dove finalmente riusciamo ad assaggiare un ottimo prosciutto in un banchetto e ceniamo un po’ presto in un ottimo ristorante georgiano nel quartiere ebraico (Gruzie Restaurant; CKZ 750 per due piatti).
Giorno 26 – Praga
Decidiamo di fermarci ancora un giorno ed una notte a Praga, in modo da poter esplorare anche delle zone della città un po’ meno turistiche. Approfittando degli ottimi tour autoguidati descritti nelle brochure distribuite dall’Ufficio del Turismo, selezioniamo alcuni di quelli che ci sembrano più interessanti.
Iniziamo quindi da Holesovice, ex quartiere industriale e portuale che da qualche anno è rinato. Nel corso del tour abbiamo la possibilità di visitare l’area del porto, una serie di edifici industriali riconvertiti in uffici e la Galleria del Palazzo delle Fiere, della quale consigliamo l’esposizione di quadri di pittori cechi ed internazionali situata all’ultimo piano. Dopo una meravigliosa pausa caffè e dolce presso il vicino Cukarna U Veletrhu, proseguiamo con l’esplorazione del Parco di Letna e poi con il quartiere di Karlin, anch’esso ancora in fase di recupero e con un’interessante eredità industriale da riconvertire. Terminiamo quindi con la visita di Zizkov, vivace quartiere proletario, e di Vinohrady, quartiere delle élite praghesi. Ed è qui che ci fermiamo per cena nell’eccellente U Bulinu (CKZ 800 per tre piatti). Un ultimo giro serale in Piazza San Venceslao e nell’isola di Kampa e poi a dormire.
Giorno 27 – Plzen
Dopo tanti giorni a Praga, oggi è arrivato il momento di lasciarla. Andiamo a recuperare la macchina al parcheggio (attenzione, perché non si accetta la carta di credito: l’unico modo di pagare è in contanti, oppure scaricando un’app. Io ci ho provato, ma non sono riuscito a finalizzare l’acquisto) e poi visitiamo rapidamente la Riserva Faunistica di Letohradec Hvedza, con l’edificio a forma di stella.
Proseguiamo quindi per Plzen, dove arriviamo in tarda mattinata (Hotel Astory; CKZ 1352 per una doppia con bagno e colazione; buono). Avremmo voluto fare un tour guidato nelle case progettate da Adolf Loos, ma purtroppo oggi non è possibile. Pertanto, ripieghiamo su un tour guidato del birrificio Pilsner Urquell, che ha qui la sua sede. Il giro si rivela la cosa di gran lunga più interessante da fare in questa città, che visitiamo successivamente, ma che, pur essendo carina, si riesce a vedere in pochissimo tempo in quanto priva di attrazioni particolari. Ceniamo presso lo Svejk Restaurant U Petatricatniku (CKZ 500 per due piatti ed un contorno; buono) e torniamo in hotel presto, non avendo assolutamente niente da fare.
Giorno 28 – Jindrichuv Hradec, Ceske Budejovice e Holasovice
Oggi ci svegliamo presto perché ci aspetta una giornata molto intensa. In due ore e mezzo di auto raggiungiamo Jindrichuv Hradec. Recuperiamo dall’Ufficio del Turismo un ottimo dépliant che ci consente di vedere le principali attrazioni del paesino. In testa c’è il Castello, che visitiamo anche all’interno. Passare qualche ora in questo posto è estremamente piacevole.
Proseguiamo quindi per Ceske Budejovice. Anche in questo caso il dépliant fornitoci dall’Ufficio del Turismo ci consente di ottimizzare i tempi e poter visitare al meglio il paesino, che si rivela molto piacevole.
Bello, anche se non c’è tanto da vedere, è Holasovice, un villaggio patrimonio UNESCO, caratterizzato da case di metà ottocento dagli esterni elaborati, conservatesi benissimo.
Nel tardo pomeriggio arriviamo a Cesky Krumlov (Pension Gerta; CKZ 800 per una doppia con bagno e colazione; semplice ma ottimo rapporto qualità-prezzo). Dopo una buona cena presso il Restaurant Konvice (CKZ 680 per due piatti), andiamo in centro per scattare qualche foto, anche se torniamo presto in hotel a causa dell’improvvisa pioggerellina.
Giorno 29/30 – Cesky Krumlov
Partiamo alla scoperta di Cesky Krumlov, iniziando dal Castello e dal meraviglioso Teatro Barocco, che vi consigliamo assolutamente di visitare. Continuiamo con i monasteri (ma solo dall’esterno), la Chiesa di San Vito e la Sinagoga. Cesky Krumlov è un paese davvero bello: è ovvio che sia tra le principali attrazioni turistiche della Repubblica Ceca.
La nostra vacanza sta purtroppo per terminare, per cui nel primo pomeriggio ci mettiamo in marcia per l’Italia sotto una pioggia che diventa sempre più intensa. Ci fermiamo a Trento prima a cena (Officina Gambrinus; 30€ per una pizza ed una tartare; buono il cibo, ma giudizio negativo sul locale) e poi a dormire (Fly Bike Hotel; quasi 68€ per una doppia con bagno e colazione; buono, ma un po’ caro). Il giorno dopo ripartiamo sotto una pioggia battente e raggiungiamo Milano in tarda mattinata.
In sintesi, è stato un viaggio davvero interessante, che ci ha permesso di conoscere una parte dell’Europa per noi inedita.