Il viaggio continua attraverso Montenegro e Kosovo
Mi dirigo verso il Kosovo, per la precisione verso Peje che si trova nella parte occidentale. La prima sorpresa è che al confine il messaggio di benvenuto lo ricevo dalla compagnia telefonica del luogo e non dallo Stato. Il Kosovo si trova tra Serbia, Montenegro, Albania e Macedonia ed è grande un po’ più dell’Abruzzo. È il paese più giovane d’Europa (11 anni), ottenne l’indipendenza dalla Serbia il 17 febbraio 2008, 11 anni fa, in seguito all’ultimo dei conflitti avvenuti nei paesi della ex Jugoslavia a cui partecipò anche l’Italia come membro della NATO, cosa mai riconosciuta dalla Serbia e con lei molti altri paesi, tra cui la Russia, la Cina e cinque membri dell’Unione Europea: la Spagna, la Slovacchia, la Romania, la Grecia e Cipro. Giungo a Peje, ora il percorso è più agevole, sono infatti nella piana kosovara. Pejë sorge nell’estremità nord-occidentale della piana di Metochia, ai piedi del monte Zhleb. La città è attraversata da ovest verso est dal torrente Bistrica, affluente di destra del Drin Bianco. Qui a Camp “Villaggio Italia” è presente anche l’Italia che con le sue truppe partecipa alla Missione Kosovo. La città è ricca di storia antica e recente.
Mi avvio alla scoperta del meraviglioso monastero ortodosso di Pec, all’interno mi accoglie un’aurea di serenità, ammiro giovani artiste che dipingono questi luoghi. All’ingresso della Gola di Rugovo, non lontano da Peje, è posto il patriarcato di Peje. Il monastero comprende quattro chiese, costruite una accanto all’altra, che oggi formano un complesso unico. La più antica è la Chiesa dei SS. Apostoli, innalzata nel terzo decennio del XIII secolo e fondata dal secondo arcivescovo serbo Arsenije I, è iscritto nella Lista del Patrimonio Culturale Mondiale dell’UNESCO tra i “Monumenti Medievali in Kosovo (Serbia)”. Dal 2006 fa parte anche della Lista del Patrimonio Mondiale in Pericolo a causa delle condizioni instabili nell’AP Kosovo e Metohija. È un luogo di contemplazione e da sempre la sede spirituale della Serbia in quella che la Serbia considera una provincia autonoma (un territorio grande come l’Abruzzo) a maggioranza albanese e di religione islamica. Io e Fernanda siamo stupiti e ammirati dallo loro bellezza, sono valsi tutti i km per arrivare fino a qui.