Attraverso la Serbia verso Belgrado
La mattina al risveglio a Srebrenica ho una brutta sorpresa, la mia bicicletta, la mia Fernanda, ha dei problemi al cambio. Fortunatamente sono un buon meccanico e la riparo. Mi dirigerò verso Belgrado facendo tappa a Valjevo, dove ho trovato ospitalità grazie alle app presso un giovane serbo di nome Milos, sono impaziente di incontrarlo. Il tempo non è dei migliori… minaccia pioggia. I paesaggi sono molto belli, natura selvaggia e intatta, la tappa è molto dura, lungo la strada incontro paesi dai nomi impronunciabili e il fiume Drina. Il fiume Drina è lungo 346 km, e nasce dalla confluenza dei fiumi Tara e Piva nei pressi di Šćepan Polje in Montenegro. Scorre in Montenegro, nella Repubblica Serba e in Serbia, Sulla Drina sono state costruite tre centrali idroelettriche: Višegrad, Bajina Bašta e Zvornik. Attraverso Bajina Basta nel mio percorso ammiro le chiese ortodosse, in particolare quella di Ub e dopo aver prestato attenzione agli innumerevoli cani che anche oggi ho incontrato (e allontanato, grazie all’uso del sottile bastone di legno di cui mi sono munito, alla fine ho seguito il consiglio dei ciclisti locali…).
Giungo a Valjevo appena in tempo per evitare la pioggia che inizia a scendere copiosa e incontro Milos, che con mia grande sorpresa è un barista quindi apprezza moltissimo il dono che gli porto in cambio della sua ospitalità! Nel suo bar, frequentato da ciclisti, un muro accoglie tutti i commenti dei viaggiatori su pedali come me… Bellissimo, cortesia, ospitalità e bella gente. La voglia di rinascita e di vita traspare da questa gente e mi incanta. Valjevo è una delle poche città che ha la caratteristica di avere due centri urbani, uno posto di fronte all’altro e divisi dal fiume Kolubara. Sulla riva destra troviamo Tešnjar, il centro storico costruito con un richiamo allo stile orientale. Al lato opposto la città assume invece la connotazione più tipica allo stile europeo. Questo la rende una meta insolita, una piacevole scoperta, di qui mancano circa 90 km a Belgrado. La notte passa tranquilla, al mattino saluto il mio amico e rimetto in moto i pedali, i cani sono un ricordo, arrivo alla confluenza del fiume Sava con il Danubio e ammiro lo spettacolo delle acque dei fiumi che si incontrano. Il Danubio e le sue famose acque blu, che hanno ispirato artisti in ogni epoca, e che con il suo percorso attraversa ben 8 capitali europee. Famoso per chi ama la bicicletta, perché lungo il suo percorso si snoda la pista ciclabile del Danubio, la più bella e più frequentata pista d’Europa. Nata nei primi anni ’80, la Ciclabile del Danubio è in assoluto la più conosciuta e amata al mondo.
Uno dopo l’altro si sommano una varietà incredibile non solo di paesaggi, ma anche di storie e di tradizioni, tenute insieme non sempre facilmente dall’Impero austroungarico. Per capire la portata di questo fiume, basti pensare che il Danubio nasce in Germania, nella Foresta Nera, attraversa l’Austria, la Slovacchia, prosegue in Ungheria, Croazia, Serbia, Bulgaria, Moldavia e fra Romania e Ucraina forma un delta che si unisce al Mar Nero, dopo la bellezza di 2.850 km. Dopo aver ammirato il confluire dei due fiumi riparto ,più mi avvicino a Belgrado città, più il traffico aumenta e diventa più impegnativo condividere la strada con gli altri veicoli, molti camion, mancano ancora 30 km alla città di cui vi racconterò domani, ora dopo un attimo di pausa per raccontarvi questa tratta io e Fernanda ripartiamo… Vi lascio con i versi di Franz Von Gernerth dedicati a questo celebre fiume: Danubio così blu, così bello e blu, attraverso la valle e il campo là tu scorri quieto, la nostra Vienna ti dà il benvenuto, il tuo nastro d’argento… lega tutte le terre e rallegri il cuore toccato sulla tua riva leggiadra