Sofia, capitale dai mille volti
La periferia è cupa, grigia, e desolante
Appena ci arrivi, vorresti già scappare. Il tragitto dall’aeroporto al centro città non è tanto lungo, ma quanto basta a farti venire qualche dubbio sulla tua scelta. La periferia è cupa, grigia e desolante come in tante altre città, solo che a Sofia lo noti un po’ di più. Tra una casa diroccata e un “blocco” popolare di epoca filo-sovietica, si annidano sguardi spenti e rassegnati. Vagano privi d’identità in quell’aria che inneggia all’antiestetica; dove tutto è uguale, scolorito, cadente. Cercano cibo, una maglia, un pantalone; trovano gli avanzi degli avanzi, da consumare nell’intimità della loro baracca. Ma se la tua autostima è alta e hai il coraggio di resistere alla tentazione di tornare indietro, sei salvo. Oltrepassato il ponte dei leoni, un’altra città prende forma, per gradi.
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Il loro volto più vero
Attraverso il “mercato delle donne” puoi conoscere il loro volto più vero. La lingua, i volti, le usanze, le stesse merci, parlano di loro e per loro. Sono stanchi e arrabbiati; estenuati da decenni di dirigismo; frustrati da una nuova politica che si sta rivelando peggio della precedente; che alimenta le mafie e crea diseguaglianze, favorendo pochi a danno di molti.
Ricca di storia e di cultura
Proseguendo oltre, ti rendi conto che Sofia è così ricca di storia, di cultura, di comunità religiose diverse che convivono in pace una accanto all’altra, che comunque vale la pena arrivarci. Nel giro di un solo giorno potrebbe capitarti di pregare accanto agli ebrei, sotto la luce della Stella di David; indossare l’Hijab e rivolgerti verso la Mecca attorniato da una folla di musulmani; farti coinvolgere dai riti cristiani, stringendo le mani giunte e spalancando gli occhi allo splendore delle chiese ortodosse; senza che mai ti venga il dubbio di essere figlio di un Dio diverso.
Una miriade di civiltà si sono mescolate nel tempo
In questa città incantata,una miriade di civiltà si sono mescolate nel tempo e ognuna ha lasciato la sua impronta. Dai primi Traci (la fondarono come Serdica nel VII secolo A.C.), si è passati ai Romani; poi agli Unni, ai popoli zingarici, ai Turchi Ottomani; fino ad arrivare ai Russi. I Bulgari di oggi ne sono una sintesi meravigliosa, campioni di accoglienza e pacifica convivenza. E se è vero com’è vero che in ogni posto abbiamo qualcosa da imparare, posso dire che Sofia mi ha spiegato con i fatti che l’integrazione fra popoli, culture, e religioni diverse, non solo è possibile, ma produce cose meravigliose.
Ciao, ciao