La capitale sospesa tra Oriente e Mediterraneo è il posto da scoprire in punta di piedi per un weekend di primavera, templi e… confusione

ritorno ad Atene
Scritto da: carladav
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la capitale sospesa tra oriente e mediterraneo è il posto da scoprire in punta di piedi per un weekend di primavera, templi e... confusione

Atene è una città unica che a molte persone non piace, anima antica, ma cosmopolita, caotica, ribelle dove antico e nuovo si fondono e confondono. Ci tornerei mille volte e ci vivrei, per l’emozione che scatena in me questa città piena di oriente e Mediterraneo che si riversa nel cibo, nei profumi, nella gente cordiale e disponibile, nella bellezza del Partenone che domina la città. Questo è il mio racconto di quattro giorno tra Atene e Hydra, due luoghi da non perdere.

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Viaggio ad Atene e Hydra

1° giorno – Arrivo ad Atene, Monastiraki

Eccoci così in partenza da Torino con scalo a Roma con un volo ITA (tariffa di 182 euro) che ci permette di arrivare alle 12,30 ed avere tutto il pomeriggio disponibile.  Volo spesso per la Grecia e, quando mi avvicino con l’aereo e vedo le coste frastagliate e le innumerevoli isole annegate nel blu dell’Egeo, mi commuovo, come per un ritorno a casa: mi accoglie la bellezza ed una cultura dove il passato non è morto ma rivela sempre cose da scoprire. All’aeroporto facciamo il biglietto 3 giorni a 20 euro che comprende AR da aeroporto e tragitti illimitati su tutti i mezzi. L’hotel scelto AD Athens si trova davanti alla fermata metro Acropolis: ci accoglie una gentile signora con un simpatico cagnetto in un cestino, un po’ vecchiotto ma ristrutturato, stanza grande e confortevole, colazione al 6^ piano con vista Acropoli.

Una rinfrescata e via verso Monastiraki: appena scese dalla metro ci appare la piazza con la Moschea di Tzistarakis, venditori ambulanti di frutta di stagione, affollate vie pedonali con artigianato e rabadan vari, vie lastricate di marmo. Sulla destra si trova l’Agorà romana, che è visibile dall’esterno. Più avanti, seguendo il percorso la Torre dei Venti, di forma ottagonale,  in marmo pentelico con funzioni di meridiana e stazione meteorologica.

Proseguendo la Cattedrale di Atene, ricca di icone e manufatti bizantini, ma ancora più interessante la piccola chiesa di Agios Eleftherios che risale al 1200 e che era la vecchia Cattedrale di Atene. È una piccola struttura, con pareti costruite esclusivamente con marmo di spoglio, da muratura non decorata fino all’altezza delle finestre, e poi arricchita da rilievi di vario genere, questa caratteristica rende la chiesa unica nell’architettura sacra bizantina. Infine la Biblioteca di Adriano. I resti sono imponenti ma solo con l’immaginazione si può risalire allo splendido edificio originario; invece incantevole la vista con l’Acropoli in lontananza, soprattutto al tramonto con riflessi rosati mentre si cena sulla via Adrianou, sulla quale si trovano innumerevoli ristorantini spennaturisti, con menu tutti uguali.

Atene è una città vivace, impregnata di storia ma immersa in un grande e caotico traffico: è importante camminare e fermarsi ad osservare, odorare e gustare e così arriviamo a Piazza Syntagma. La piazza principale della città, ospita il parlamento ed è il cuore pulsante di Atene, sempre in movimento con autoctoni e turisti, questi ultimi attirati dalla piazza ma soprattutto dal cambio della guardia che avviene ogni ora davanti al parlamento. Gli Euzoni devono avere particolari caratteristiche fisiche ed un faticoso allenamento militare. Prima del cambio vengono ispezionati e duramente redarguiti se qualcosa non va. 

2° giorno – Acropoli e Partenone

Ci sono 4 gradi ed un po’ di pioggerella, mai stato così freddo ad aprile in Atene. Nella hall ci aspetta Georgios la nostra guida per la visita all’Acropoli: una persona gentilissima ed attenta, archeologo e storico dell’arte e in più gattofilo, conosce per nome i gatti dell’Acropoli, autentici padroni ed abitanti rispettosi del luogo, (questo ha un grande valore per una come me che viaggia sempre con crocchette nella borsa per i gatti di strada; per fortuna i gatti incontrati ad Atene, a differenza di quanto avveniva anni fa, sono curati, sterilizzati e nutriti).

Georgios ci conduce spiegando e condividendo un grande amore per questa terra e per i resti archeologici, non abbastanza rispettati, capiti, assaltati da frotte di turisti desiderosi solo di foto, per questo incuranti di calpestare ricchezze inestimabili che devono essere tramandate e non deturpate per fare selfie.

Passiamo davanti al Teatro di Dioniso Bacco, utilizzato dai più significativi autori greci, ed ascoltiamo il nostro cicerone mentre una grande gattona mangia i miei croccantini, poi  il teatro di Erode Attico, dove si sono svolti concerti di importanti cantanti, vediamo davanti la collina adiacente di Filoppapo, e poi i Propilei  ingresso monumentale  dell’ Acropoli dall’ antichità fino ad oggi; il tempio di Atena Nike, l’ agorà greca con il tempio di Efesto Vulcano conosciuto come Theseion, la scalinata di marmo bianco che conduce al cospetto del Partenone, simbolo di Atene e capolavoro architettonico.

La passione di Georgios per l’arte e la storia anche attuale di Atene, che ci descrive con uno sguardo dall’alto, ci ha contagiato ed invogliato all’escursione pomeridiana alla spiaggia di Faloro e a quella del giorno successivo anche con il tempo inclemente.

Nel pomeriggio, dopo aver scalato tante pietre, prendiamo il tram 6 e con un tragitto di 20 minuti raggiungiamo un bel lungomare, dove possiamo passeggiare e fermarci a bere una spremuta sulla spiaggia.

Ma, sulla via del ritorno ci accorgiamo che le fermate del tram sono vuote; siamo incappate in uno sciopero dei mezzi, cosi ci dobbiamo industriare a fermare un taxi, in una via molto trafficata. Ci aiuta uno studente iraniano che, con la sua applicazione riesce a chiamarne uno (12 euro) per ritornare a Monastiraki dove ceneremo alla taverna Diodos (più che una taverna un pollaio), dove i turisti sono nutriti con buon cibo e …tanta confusione.

3° giorno – Isola di Hydra

Con la metro ci dirigiamo al Pireo e facciamo il biglietto per l’aliscafo Flying Cat3 (70 euro) per l’Isola di Hydra, unica, senza macchine, senza strade, con mare cristallino, piena di bei negozi e tanti gattoni socievoli e ben tenuti. L’isola si raggiunge in 1 ora e 30. Seguiamo un sentiero sulla sinistra e raggiungiamo una spiaggetta dove ci fermiamo a pranzare e godere il mare ed una vista spettacolare.

Ma, nel carnet della giornata abbiamo inserito la visita al museo Benaki, che offre ingresso gratuito il giovedì pomeriggio dopo le 18 ed è aperto sino a mezzanotte. Quindi, dopo un piccolo giro all’interno dell’isola e tante carezze e foto ai gatti eccoci di nuovo sull’aliscafo.

Il Museo Benaki, si trova vicino a piazza Sintagma e, pur potendo girare tutto a piedi, abbiamo sfruttato alla grande il biglietto metro 3 giorni per accorciare i tempi. Vale assolutamente la visita, sia per lo splendido palazzo, per l’accoglienza, sia per la sistemazione delle collezioni su tre piani che partono dalle antiche civiltà neolitiche al piano terra e si estendono alle icone, agli addobbi ecclesiastici, ai ricami e tessuti, cassapanche, ceramiche, smalti, per terminare alla costituzione della Repubblica. Mi sono piaciute particolarmente le 2 sale dell’epoca ottomana.

Ad Atene si mangia a qualsiasi ora e, seppure tardi ci dirigiamo verso quello che sarà il ristorante che ci ha maggiormente soddisfatte, la taverna Elaea: piccola taverna davanti all’Acropoli, con tovaglie bianche: prendiamo agnello Kleftiko (cosciotto cotto al forno in terracotta con verdure e formaggio) ed una birra Alfa ristoratrice dopo una giornata intensa.

4° giorno – Rientro in Italia

Pur avendo il volo alle 13,30 decidiamo di avviarci, dopo una abbondante colazione, alla metro: decisione saggia, davanti alla metro rossa una folla di persone è ferma, la metro non va. Mentre cerchiamo di decidere cosa fare, ecco che le corse riprendono, ma riusciamo a salire solo dopo un po’ di tempo. A Sintagma cambiamo linea e saliamo sulla blu che ha come destinazione aeroporto. Ma, in una delle ultime stazioni, Dlen dlen, un suono avvisa che qualcosa cambia, si scende e, per l’aeroporto si attende un’altra linea.

Sono stata ad Atene più volte nel corso degli anni ed è notevolmente migliorata ultimamente: è una città di grande fascino, ricca di tesori archeologici, assolutamente imperfetta, dove è bello passeggiare vedendo da ogni punto della città il Partenone che ha colori sempre splendenti. Dove le persone sono gentili ed amichevoli, si fanno in quattro per aiutarti e ti fanno sentire benvenuto; condividono con noi italiani una storia antica importante ed una gestione politica irta di problemi e difficoltà, colpita dalla profonda crisi economica negli ultimi anni. Anche nelle vie più caratteristiche e centrali, dove palazzi ristrutturati si trovano accanto a case fatiscenti.

Tornerò in Grecia ed anche ad Atene: è un richiamo alla bellezza, alla ricerca della verità, della perfezione ed un po’ di me stessa.

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