Ibiza low cost
Sono partita da Malpensa alle 6.30 di mercoledì 7 giugno, arrivando in una Ibiza nuvolosa alle prime ore del mattino. Avevo scelto di alloggiare a San Antonio, nella parte occidentale dell’isola. Avevo letto molti commenti su questa città e mi sento di confermarli: da una parte il pro è che è ben collegata via bus con molte parti dell’isola, ed è stata perfetta per noi che volevamo esplorarla in bus, oltre ad essere una zona economica. Dall’altra parte è una città popolata principalmente da inglesi che iniziano a ubriacarsi già nel pomeriggio di alcol economico, piena di pub inglesi, scozzesi e irlandesi, qualche ristorante per turisti e pochi negozietti. Non c’è molto altro e questa sua parte non mi è piaciuta molto, la zona più “viva” consiste in stradine in cui la gente ti urla nell’orecchio per farti entrare a bere nel loro bar. C’è di meglio insomma!
Il trasporto pubblico di Ibiza è molto efficiente, e dall’aeroporto in 45 minuti il bus L9 ci porta alla autostazione di San Antonio. Tre cose da tenere a mente riguardo i bus: primo, i biglietti si fanno a bordo, dall’autista, (cambio massimo 20€), tranne nel caso in cui sali in un’autostazione con biglietteria, nel qual caso si fanno lì. Secondo, i conducenti fanno salire solo fino al riempimento dei posti a sedere, o poco di più, per cui conviene non essere gli ultimi in coda. Terzo, è sempre bene controllare gli orari, perché per alcune zone i bus possono essere anche ogni ora/ora e mezza, mentre altre volte partono ogni quarto d’ora: meglio controllare prima per evitare troppe attese.
Nei 4 giorni ho preso parecchi bus e la maggior parte delle volte sono stati efficienti e puntuali. Consiglio: la funzione di google maps di ricerca del percorso con i mezzi pubblici funziona molto bene in Spagna! Meglio del sito ibizabus.com, che è quello ufficiale. Per cui inserendo la partenza e la destinazione sull’app di google maps e selezionando che vuoi arrivarci con i mezzi, ti darà delle strade ragionevoli.
Il primo giorno ci siamo subito mossi per Cala Conta, che è una baietta sabbiosa a sud di San Antonio, con un mare stupendo. Il problema sorge per mangiare: ci sono infatti solo uno/due locali, che non sono propriamente economici (ma c’è da dire che la posizione sul mare è incredibilmente bella), ma purtroppo non ci sono alternative. Per quanto riguarda l’ashram sunset, un club sandwich o un hot dog ti costerà 12€, una bottiglia da 0,75 di acqua 4€, mentre per un’insalata si è intorno ai 20€. NON ci sono vù cumprà che vendono cibo, ma solo bicchieri di frutta che costano intorno ai 5€, e tutto il cibo e il bere deve essere comprato in quegli unici locali. La sera siamo andate invece a vedere il tramonto in zona Cafè del mar, che si trova proprio al centro di San Antonio. Tramonto spettacolare, peccato per la folla di gente in piedi a fare le foto che non permetteva di vederlo, o degli addii al celibato che urlavano agitando birre, come detto prima, queste cose rovinano un po’ l’atmosfera del tramonto. Ma bellissimo in ogni caso.
Il giorno dopo vogliamo andare alle Saline, di cui ne parlano come una delle più belle spiagge di Ibiza. Da San Antonio andiamo a prendere il bus L3 che ci porta alla città di Eivissa (molto carina), e che in questa stagione parte ogni quarto d’ora. In mezz’oretta siamo arrivati, e proseguiamo a piedi per circa 200 metri, per prendere il bus verso le Saline, che è programmato invece ogni mezz’ora. Anche alle Saline il mare è molto bello, con acqua abbastanza bassa. Se non ho capito male, qui due lettini e un ombrellone costano 50€, ma in tarda mattinata sono spesso tutti finiti. Il solo noleggio di un ombrellone senza lettini costa 10€. Qui i vù cumprà si sprecano: ce ne sono moltissimi che vendono panini a 5€, altri con le macedonie, altri con il bere, per cui si può tranquillamente prendere qui il pranzo senza essere salassati dai ristoranti. Verso il tardo pomeriggio approfittiamo della vicinanza per un salto al Bora Bora in playa d’En Bossa. Che dire, è ancora un mondo totalmente diverso, pieno di locali, discoteche, negozi, posti dove mangiare e soprattutto moltissimi italiani. Il mare a vedere così non sembra un granché, ma la zona è decisamente vivace. Facciamo un giro per negozietti e entriamo al Bora Bora, che è gratis. La birra qui è sugli 8€ e il cocktail sui 14, ma vista la fama del posto ci sta. Mangiamo a San Antonio in uno dei ristoranti turistici davanti alla fontana, ce ne sono diversi molto simili. Ci fermiamo a uno di quelli, che si chiama “La cantina di Portmany”, che ha vasta scelta di piatti e propendiamo per ottimo cibo thai.
Ci hanno parlato talmente bene di Formentera che non potevamo non fare un salto, soprattutto dopo che alcuni ci hanno detto che il biglietto per andare costava 13€, altri 19, quindi tutto sommato economico. Invece NON è vero! Pianificate bene gli spostamenti perché noi ci siamo un po’ incasinate e abbiamo perso parecchio tempo in questo modo. In hotel ci consigliano di andare a prendere il traghetto al Porto di Eivissa, per cui col solito bus L3 e un 500 metri a piedi arriviamo al porto. Qui partono traghetti ogni mezz’ora, ma il prezzo non è come ci avevano detto ma di ben 46,50€ a testa. Unica altra alternativa è una compagnia low cost che offriva andata e ritorno a 20€, ma ad orari scomodi (potevamo prendere quello con partenza alle 12 e ritorno alle 18). Non so se alloggiando a San Antonio forse sarebbe stato più saggio partire da lì, anche a livello di risparmio di tempo. Quindi ci imbarchiamo con una delle compagnie (Transmapi) che in mezz’ora ci porta a Formentera. Una volta arrivati, noleggiamo delle bici (ci sono diverse agenzie che le noleggiano, a 8/9€, o volendo anche motorini e auto) per percorrere quei 4 km che ci separano dalla spiaggia più bella di Formentera, Playa de Illetas. La spiaggia è molto selvaggia ma frequentata, c’è parecchia gente, e non ci sono edifici. L’unico che c’è è un ristorante, che credo sia un’altra scelta obbligata per mangiare, visto che non ci sono vu cumprà di sorta, per cui consiglio il pranzo al sacco. Anche lì noleggiamo un mini ombrellone a 10€. Andrò contro corrente ma personalmente Formentera non è così più bella di Ibiza da meritare 60€ per andarci in giornata. Altre spiaggettine di Ibiza sono belle e con un mare ugualmente trasparente. Riportiamo tranquillamente la bici e ci reimbarchiamo sul traghetto delle 18.30. La sera andiamo in un localino alla buona frequentato perlopiù da spagnoli, Benitez, e aspettiamo un bel po’ per poterci sedere. Dopo tanta attesa riusciamo a mangiare una buona paella a prezzi non turistici.
L’ultimo giorno lo dedichiamo a Cala Bassa, sempre tramite bus, che per quella meta parte circa ogni ora e mezza, e si trova a 11 km da San Antonio (mezz’oretta in bus). A me Cala Bassa è piaciuta tantissimo, ha un’acqua trasparente e bellissima e non è bassa per molti metri come alle Saline. Affrontiamo il solito problema di trovare un ombrellone e ci viene detto che due lettini e un ombrellone costano 30€ (mi pare), ma sono tutti pieni e in ogni caso non affittano ombrelloni singoli, quindi ci rassegniamo a morire cotte dal sole. Anche qui conviene portarsi il cibo da casa, il beach club dietro la spiaggia sembrava parecchio elegante, ma non so di preciso. Al ritorno aspettiamo il bus 45 minuti, dove sorge il dubbio che ci fosse un orario diverso da quello indicato, e ritorniamo in città. Ultimo thai in a boxe (buono!), saluto alla città e via verso l’aeroporto, dove l’aereo ci riporterà a casa dopo 4 splendidi giorni.
Ibiza è un’isola strana, spostandoti di pochi chilometri cambia totalmente volto, ma è questa la sua bellezza, si possono vivere vacanze totalmente diverse in base a dove ti muovi. Tornerò presto!