In viaggio con la Mati: MAIORCA e MINORCA
Durata: dal 15 agosto al 2 settembre 2019 (in particolare dal 15 al 25 maiorca, dal 25 all’1 a minorca, dal 1 al 2 soggiorno a Palma di Maiorca per il rientro in italia)
Voli: Compagnia Ryanair Bologna – Maiorca a/r al prezzo di 450 € per due adulti + 1 bambino inf. a 2 anni; 2 bagagli da stiva da 20 kg, priority boarding. Volo interno Maiorca / Minorca a/r al prezzo di 150 € con bagagli da 23 kg e posti prenotati. In aeroporto a Bologna abbiamo prenotato un posto al P4 al prezzo di 82 euro per 17 gg (ci siamo mossi in ritardissimo, probabilmente si poteva risparmiare qualcosa).
Alloggi: A Maiorca soggiorniamo a Canyamel nella parte est dell’isola al residence Simphony; al prezzo di 866 € per 10 notti abbiamo un monolocale con cucina, bagno, camera da letto (letto matrimoniale + 1 singolo) e balconcino attrezzato per stendere e per mangiare. Piscina in comune non grandissima ma bisogna dire che non ci sono mai state moltissime persone e anche noi l’abbiamo utilizzata solo nei momenti morti per portarci la piccola, magari mentre si preparavano le valigie o la cena. Intorno ci sono tantissimi bar e ristoranti e a 100 m la playa de Canyamel, non tra le più famose o le più belle ma un paio di volte quando Matilde si svegliava tardi al pomeriggio ci siamo andati. Nota dolente: non c’è l’ascensore. Quindi valigie e passeggino portati sempre a mano!!! Per l’ultimo giorno che abbiamo passato a Palma abbiamo prenotato una camera a 118 € al…, a 10 minuti a piedi dal centro storico di Palma, confortevole, silenzioso molto pulito. Sul tetto c’è una micro piscina e un’area con lettini e tavolini dove prendere un aperitivo o rilassarsi.
L’alloggio a Minorca invece si chiama Menorca Sea Club, si trova a Cala En Blanes, nella zona ovest ed è ubicato a ridosso di una scogliera a picco sul mare dove ogni sera il tramonto dà spettacolo. Al prezzo di 780 € abbiamo prenotato per 6 notti un piccolo appartamento con zona giorno (divano, tv, cucina con stoviglie a pagamento), bagno e camera da letto con lettino di campeggio (ovviamente mai utilizzato da mia figlia che lo odia). Colazione e cena servite nella struttura principale in modalità buffet e devo dire molta varietà e tutto molto buono per trovarsi comunque in una struttura turistica e all’estero. Nelle aree comuni troviamo, oltre al ristorante, 3 piscine di cui una per i bimi piccolissimi, 1 parco giochi con fontane, diversi campi sportivi, bici, tandem e risciò a disposizione, la saletta animazione per bimbi, la piazzetta per l’animazione serale e la baby dance, bar aperto fino alle 23 più o meno. Tutto ciò premesso, devo dire di essermi trovata molto bene, forse il mobilio della camera è un po’ datato ma comunque nessun problema. L’unica nota negativa è un po’ la posizione dell’hotel in quanto è veramente decentrato e per raggiungere le spiagge più conosciute o i paesini più interessanti occorre sempre prendere l’auto e farsi un po’ di strada.
Noleggio auto: abbiamo noleggiato un auto da casa in entrambe le isole tramite Hipercar, una compagnia locale e ci siamo trovati sempre molto bene. A Maiorca ci hanno consegnato una Nissan Micra nuova di pacca, prezzo per 10 gg con seggiolino auto e assicurazione senza franchigia € 346. A Minorca, una Clio SW enorme, prezzo per 7 gg stesse condizioni dell’altro noleggio € 290. All’inizio del noleggio vengono trattenuti 70 € di cauzione per il rifornimento carburante ma ovviamente se porti lo scontrino con il pieno fatto entro 5 km ti restituiscono i soldi sulla carta.
L’ultimo gg a Palma ci siamo spostati con i taxi (che però non hanno seggiolino auto); per il tragitto dall’aeroporto al centro il prezzo oscilla tra i 15 e i 20 euro a tratta a seconda se sia domenica/festivo e a seconda del traffico. Nel centro storico ci si muove comodamente a piedi.
Durante il nostro soggiorno abbiamo consultato per il vento l’app Windy (credetemi, il vento fa tutta la differenza del mondo per vedere una spiaggia e soprattutto i colori dell’acqua!) e per il meteo AAEMET che ci ha più o meno sempre azzeccato. In questi 17 gg il meteo è stato molto variabile, noi siamo stati fortunati abbiamo preso solo 1 gg e mezzo di brutto (poca pioggia ma comunque nuvoloso) a Minorca. Per esempio nella settimana che noi eravamo a minorca, so che a Maiorca è piovuto molto e ci sono state tante mareggiate che hanno portato a riva tanta posidonia purtroppo.
Passiamo al viaggio vero e proprio.
15 agosto
Ci imbarchiamo alle 18.30 circa sul volo Ryanair che in poco più di un’ora e mezza ci porterà a Palma di Maiorca; ceniamo sull’aereo con panini comprati in aeroporto e il viaggio fila liscio e veloce.
Atterrati, ci vengono subito recapitati i nostri bagagli e raggiungiamo la fermata delle navette che portano al noleggio auto; nel giro di circa 30/40 minuti siamo in macchina e attraversiamo interamente l’isola raggiungendo in circa 50 minuti il nostro alloggio a Canyamel. Matilde è crollata in macchina, quindi la mettiamo direttamente a letto, noi ci facciamo una doccia e andiamo a dormire anche noi molto stanchi.
16 agosto
Giorno 1. nell’isola abbiamo deciso di non stressare troppo Matilde con viaggi troppo lunghi e inoltre abbiamo bisogno di un posto dove poter acquistare un ombrellone, dei giochi per il mare e magari qualcosa da mangiare.
Decidiamo quindi di andare a Cala Millor sulla costa sud est, molto edificata e molto turistica, ma è quello che ci serve oggi. Facciamo colazione nell’unico baretto aperto, muffin confezionati e caffè più un succo di frutta (mannaggia gli spagnoli che mangiano tardi!). I negozi sono già aperti quindi compriamo un ombrellone e giochi per Matilde, secchiello, paletta e formine. UN CONSIGLIO: prima di comprare alcunché chiedete sia al noleggio auto, sia in hotel se hanno queste cose perché la gente che non riesce a metterli in valigia, suole lasciar lì tutto, di fatti poi siamo riusciti ad avere un sacco di cose, a Minorca lo abbiamo fatto e ci hanno rimediato quasi tutto l’occorrente. Il lungomare è pieno di negozi, ristoranti, bar nonché hotel e villaggi megagalattici. Insomma, sembra di stare in Romagna, ma col mare azzurro. A me non ha fatto impazzire però non siamo stati male. La spiaggia è sia libera che attrezzata, passiamo qui tutta la mattina poi quando a Matilde viene sonno, facciamo una passeggiata e ci prendiamo un aperitivo. Oggi il mare è un po’ mosso, Matilde ha un po’ paura, ma poi si lascia andare. A pranzo stiamo in un ristorante italiano del centro , quello che ci sembra meno turistico e mangiamo bene; poi torniamo verso casa e mentre la mati dorme, Alessio va a fare un po’ di spesa. Ci sono diversi supermercati che vendono qualsiasi cosa vicino Canyamel quindi nessun problema. Il pomeriggio essendo un po’ tardi decidiamo di andare in spiaggia a Canyamel; bagno, raccogliamo sassi e conchiglie poi andiamo a casa per la cena poi a nanna.
17 agosto
Giorno 2, Cala Mesquida. Si parcheggia l’auto (noi arrivando sempre verso le 9.30 troviamo sempre posto molto facilmente) e poi c’è un bel pezzettino di strada da fare a piedi ma comodo perchè asfaltato, si passa in mezzo a fantastici quanto deturpanti mega hotel che chissà quanto costano. Infine si arriva ad una scaletta che porta ad una spiaggia bellissima! L’acqua è molto calma e di un azzurro intenso. Anche qui c’è sia spiaggia libera che attrezzata e anche quando è piena non è un grosso problema perchè c’è moltissimo spazio. Dietro si snoda tutto un percorso su passerella che passa tra le dune di sabbia e dove cominciano anche dei sentieri che portano ad altre spiagge. Io l’ho percorso da sola uno dei pomeriggi seguenti ed è stato molto bello! Somiglia come paesaggio a Porto Pino in Sardegna. Passiamo qui tutta la mattina tra bagni e giochi con la sabbia poi pranzo a casa e nanna. Il pomeriggio andiamo a Porto Cristo a vedere com’è questa località così famosa; in realtà a noi non è piaciuta un granchè… spiaggia non entusiasmante, paesino molto turistico, ristoranti molto cari… avevamo intenzione di rimanere a cena invece ce ne andiamo. Ceniamo in un ristorante sulla spiaggia di Canyamel con polpo alla gallega e una fantastica parillada di pesce misto, tutto molto molto buono!
18 agosto
Giorno 3: cala Agulla. Sempre consultando la direzione del vento, decidiamo di restare su questa costa. Parcheggiamo talmente presto (sono comunque le 8.30/9 …) che il parcheggiatore non è ancora arrivato per riscuotere i soldi… Anche qui attraversiamo una bella pineta, qui il cammino è un poco più disagevole perché sulla sabbia col passeggino fatichiamo un po’. C’è sia spiaggia libera che attrezzata, bagni, chioschi e ristoranti sul mare. C’è qualche pezzetto di mare dove si accumula un po’ di posidonia a riva, ma per lo più è un paradiso. Dove ci fermiamo noi l’acqua è leggermente mossa, se si va verso destra al limitare della cala, dove per altro c’è un altro parcheggio su strada e le docce, ci sono anche degli scogli vicino alla riva che creano delle micro piscinette di acqua praticamente ferma, bassa e calda che sono ideali per i bimbi piccoli. Solo che noi abbiamo già piantato tutto quindi non ci spostiamo! Poi dobbiamo provare il nostro nuovo gonfiabile tartaruga!! Dopo un pisolino, un bagno e una merenda pranziamo nel paese lì vicino con tapas miste e paella (non la migliore che abbia mangiato), scattiamo qualche foto dalla scogliera a Cala Agulla e torniamo a casa per un po’ di riposo! Il pomeriggio torniamo a Cala Mesquida dove c’è un maneggio, facciamo fare a Matilde un giro sul pony e poi andiamo un po’ in spiaggia. Cena a Canyamel con pizza, su cui non mi esprimo… e nanna.
19 agosto
Giorno 4. Oggi ci spostiamo a nord est, verso Cap de Formentor. In realtà per arrivare fino al capo vero e proprio ci sono degli orari e, aprendo alle 10, noi siamo molto in anticipo! Lungo la strada troviamo un mirador molto affascinante che si sviluppa tramite una passerella su una falesia a strapiombo sul mare. Scattiamo tantissime foto al panorama e alle caprette che mangiano in cima alle scogliere e decidiamo che come punto panoramico ci faremo bastare questo (secondo il parere di alcune persone del posto, abbiamo fatto bene). La strada che porta da Canyamel a Platja de Formentor, nostro punto di arrivo, si sviluppa circondando le alture della Sierra de Tramuntana; è superfluo dire quanto sia bello il paesaggio. Arrivati alla Platja lasciamo l’auto nel parcheggio a pagamento e con una brevissima camminata raggiungiamo la spiaggia. Questa è un po’ diversa dalle precedenti che abbiamo visto, è lunga, ma molto stretta ed essendo a ridosso di una pineta, la sabbia è piena di aghi di pino; onestamente non mi ha fatto impazzire! L’acqua invece è sicuramente spettacolare, di un azzurro accecante, calma e pulitissima. Stiamo qui fino all’ora di pranzo quando, un po’ per la stanchezza di Matilde, un po’ perchè ormai la spiaggia è piena di gente, decidiamo di andare a Port de Pollenca a pranzo. Ci fermiamo in un ristorante italiano di pugliesi, dove mangiamo ottimi spaghetti con le polpette, pasta ripiena pere e gorgonzola e melanzana alla parmigiana. Tutto buonissimo. Passeggiata sul lungomare, molto (troppo) turistico e a casa. Dopo il riposino, andiamo a visitare il vicino paesino Capdepera, sovrastato da un castello molto scenografico e ben conservato. La visita (solo esterna) del castello costa pochi euro e si sviluppa sulle mura fino alla sommità dove si trova una chiesetta e dove si ammira il panorama circostante tra cui Cala Mesquida e Cala Agulla visitate nei giorni precedenti. Poi scendiamo a fare un aperitivo in paese e godiamo della vista del castello dietro di noi.
20 agosto
Giorno 5: oggi le previsione mettono un po’ nuvoloso, addirittura qualche goccia di pioggia in alcune parti dell’isola. Ci dedichiamo quindi a mete non di mare. Partiamo per la zona nord ovest di Maiorca e raggiungiamo attraversando tutta l’isola e impiegando circa un’ora e mezza il paese di Soller. Il centro storico è graziosissimo, con una bellissima chiesa (anche se le devo ammettere che le chiese maiorchine sono più belle fuori che dentro), bei negozi di artigianato locale, souvenir e pasticcerie dove facciamo una pausa merenda. Soller è anche famosa per il tram storico, ve ne sono due: uno parte da Palma e arriva qui, è un treno vero e proprio e il percorso si snoda lungo la Sierra de Tramuntana; essendo però un tragitto lunghetto e il costo un po’ elevato, noi abbiamo deciso di fare solo l’ultimo pezzettino che, a bordo di un tram storico originale e tuttora funzionante, porta dal centro al porto di Soller (7€ pp a tratta, gratis per Matilde). Dopo mezzora di viaggio arriviamo quindi al porto, Matilde ha molto apprezzato anche se, ad ogni fermata, ci restava malissimo e voleva che ricominciasse ad andare! Al porto ci fermiamo in un ristorantino a mangiare pesce e gazpacho, pranzo senza lode né infamia. Dopo una passeggiata per negozi, riprendiamo il tram e stavolta Matilde non ce la fa… si addormenta! Riprendiamo l’auto e raggiungiamo il famoso paese di Valdemossa, veramente molto grazioso, talmente bello da essere paragonato ad uno dei nostri borghi toscani. Approfittiamo del sonnellino pomeridiano per una lunga passeggiata e per fare un po’ di foto, quando comincia a gocciolare… decidiamo di rifugiarci in una pasticceria per gustarci la celeberrima ENSEIMADA. Per ultimo visitiamo il pesino DEIA’, molto d’impatto quando si arriva perché costruito in cima ad un’altura, però è quello che mi è piaciuto meno, forse perché molto trafficato e poi una fatica assurda per arrivare in cima col passeggino e trovare solo una chiesetta abbastanza anonima… Da qui torniamo direttamente a casa, la giornata di oggi è stata bella impegnativa!
21 agosto
Giorno 6. Oggi il sole splende in cielo e il vento ci dice che è la giornata giusta per ES TRENC, la spiaggia forse più conosciuta di tutta l’isola almeno da noi italiani. Arriviamo come al solito quasi per primi al parcheggio nonostante siano le 9.30/9.45 e arrivati sulla spiaggia, lunghissima di sabbia fine, una famiglia di connazionali ci dice che se vogliamo stare nella parte migliore dobbiamo spostarci molto più avanti… ovviamente seguiamo il consiglio. Ci accorgiamo che effettivamente ci sono dei punti con gli scogli, altri punti dove la posidonia si ammassa con un odore anche poco gradevole. Arrivati nel punto giusto devo dire che se non siamo in paradiso poco ci manca: acqua azzurra cristallina completamente piatta, sabbia chiara finissima. Colazione in spiaggia guardando questo spettacolo naturale. Tra bagni, castelli di sabbia e dopo aver conosciuto qualche italiano, ci incamminiamo verso il parcheggio per il pranzo: c’è un caldo impressionante. Questa spiaggia è tra le imperdibili dell’isola, anche che chi ci è stato la settimana seguente purtroppo mi ha detto di averla trovata strapiena di posidonia a causa delle mareggiate.
Ormai siamo abituati agli orari spagnoli per il cibo! A pranzo, mentre >Matilde stanchissima si concede un pisolino, raggiungiamo la vicina Colonia ST Jordi, e decidiamo di provare la vera paella a S’ARROSSERIA, specializzato proprio in questo piatto. Ordiniamo un antipasto a base di polipetti fritti e una paella nera con la seppia. Essendo cotta al momento ci vuole circa 40 minuti e quando è pronta svegliamo la Mati per il pranzo. Il conto è altino, circa 70euro con anche il dolce e una birra, ma ogni tanto ci sta! Per il pomeriggio, decidiamo di cercare un po’ in spiaggia nelle vicinanze del paesino di Portocolom, per poi visitarlo e valutare se cenare lì… purtroppo non avendo consultato Windy scegliamo “male”, andando a Marcal, nell’omonima cala e trovando vento forza mille, mare pulito, ma mossissimo! Non riuscendo con la bimba a fare il bagno, giochiamo solo un po’ con la abbia e poi ci spostiamo nella vicina cittadina di Portocolom. Si tratta di un piccolo borgo marinaro a ridosso di un porticciolo, molto caratteristico, quasi ricorda il Portogallo. C’è anche un bellissimo parco giochi e quindi è una tappa obbligata. Vedendo Matilde stanca decidiamo però per la cena di tornare verso casa, in ogni caso è un paesetto che merita una visita.
22 agosto
Giorno 7. Volendo visitare una playa non troppo distante da Canyamel e simile a quella di Marcal che ieri abbiamo trovato impraticabile, la scelta ricade su Cala Santanyi. La cala, sia libera che attrezzata è “accerchiata” da bar, ristoranti e alberghi quindi compriamo brioche, caffè e succhi di frutta e facciamo colazione direttamente sulla sabbia vista mare! La cala si rivela molto bella, incastonata fra le falesie bianche ricoperte di vegetazione che danno all’acqua un colore smeraldo. Il bagno è d’obbligo, l’acqua è calda e perfetta per i bimbi, ci divertiamo un sacco. Per il pranzo approfittiamo, come ormai di consuetudine, della stanchezza di Matilde per spostarci e decidere dove mangiare; oggi torniamo a Colonia ST Jordi per provare il ristorante MAS O MENOS, consigliato da un’amica e gestito da italiani. Mangiamo una carbonara e una pasta con melanzane e un ottimo dolce. Su loro consiglio, passiamo il pomeriggio nella vicina Platja Dulc, nonostante tantissimo vento, soffiando da nord, l’acqua risulta piatta come una tavola e calda per fare diversi bagni e passeggiate vicino agli scogli.
23 agosto
Giorno 8: onestamente oggi non ci va di andare in spiaggia, per cui ci dedichiamo alla visita del paese di ARTA’. Si tratta di un borgo storico bellissimo, con magnifiche statue, che poi adornano un po’ tutta l’isola, un convento molto grazioso posto in cima ad un’affascinante scalinata (per fortuna la mati è in fase di adorazione per le scale) e una stradina che attraversa il centro storico piena zeppe di artigianato locale di alto livello, negozietti di abbigliamento, decorazioni, pasticcerie… una scoperta piacevolissima. Ci fermiamo a prendere un caffè in un localino in stile parigino, entrando nel patio interno, che hanno quasi tutti i locali, sembra di entrare in un’altra dimensione… tavolini rustici sotto a dei vitigni e un silenzio … un’oasi di quiete. Ma solo perché Matilde fa un pisolino…. Pranzo a casa e dopo il riposino andiamo nella vicina spiaggia di SA COMA, piena e strapiena di gente, accerchiata da hotel mega… però devo dire che mi è piaciuta moltissimo! L’acqua calmissima e trasparente è davvero l’ideale per i bambini; a sinistra si apre una pineta e una zona scogliosa con terra rossa e nera che pare di essere più a Lanzarote che a Maiorca. A saperlo prima, sarei venuta la mattina con tutta la tranquillità e il silenzio… pazienza. Per cena, stanchi morti, usciamo e torniamo ad Artà da Ca’ Nostra per una “comida mallorquina”… buona eh… ma niente a vedere con la cucina italiana.
24 agosto
Giorno 9. È l’ultimo giorno pieno nell’isola e decidiamo di andare a platja del muro sul litorale di can picafort. Strafamosa, strapiena soprattutto di inglesi e tedeschi, playa del Muro è lunghissima e accerchiata di resort allucinanti… per fortuna che dalla spiaggia non si vedono! Ovviamente c’è anche la parte attrezzata, i bagni e bar/ristoranti. Da qui partono anche le gite in barca che raccattano i turisti da una passerella in legno che si allunga dalla spiaggia per un centinaio di metri. La percorriamo anche noi e dall’alto notiamo diversi banchi di pesci e anche delle anatre a caccia! L’acqua, nonostante le tante persone è molto pulita, leggermente mossa, ma un vero paradiso! Ai primi segni di sonnolenza di matilde, prendiamo l’auto e andiamo ad Alcudia. Meno male che siamo riusciti a venire, Alcudia è stupenda! Visitiamo il centro storico mentre Matilde dorme in passeggino… noi crepiamo di caldo ma almeno riusciamo a vederlo in pace!!! Pranziamo in un localino che nostro malgrado ha una vasca con 3 enormi tartarughe d’acqua (dico così perché il nostro pranzo è stato imboccare Matilde che le guardava con gli occhi sbarrati e a forma di cuoricino) e facciamo un altro giretto per le vie lastricate. Per ultimo, facciamo una passeggiata salendo sulle mura che fortificano il paese, scattando una marea di foto! Direi che se venite nella zona est di maiorca, una pausa dai bagni di sole e di mare per visitare Alcudia sia veramente obbligatoria! Torniamo a Canyamel e mentre Ale e MAtilde vanno in spiaggia sotto da noi, io preparo le valigie =(
Sono molto soddisfatta dei posti visti qui, ora ci attende Minorca che mi attira moltissimo!
Spero non ci deluda….
25 agosto.
Giorno 10. Oggi è un giorno di spostamento, prendiamo l’aereo che da Palma ci porterà a Mahon, a Minorca. Il volo è perfetto, dura neanche 40 minuti, Matilde dorme e tutto fila liscio. Recuperiamo l’auto e andiamo a Mahon per mangiare al mercato del pesce, ma cercando su internet ci rendiamo conto che la domenica è chiuso! Arrivati a Mahon ci rendiamo conto che la domenica, con questo sole, devono essere tutti in spiaggia, la città è un mortorio! Ci ficchiamo nel primo bar che troviamo perchè stiamo morendo di fame e inaspettatamente mangiamo molto bene spendendo anche una cifra modesta! Prima lezione: a Minorca si mangia molto ma molto meglio, essendoci meno inglesi e tedeschi =)
Dopo pranzo, ci rechiamo al nostro hotel, ci sistemiamo in stanza, tiriamo fuori due costumi e andiamo a Cala ‘n Bosc. Sono le 17 e la spiaggia è veramente piena di gente, tanto che l’acqua a riva risulta un po’ torbida, problema frequente nelle cale “chiuse” di Minorca, si sporcano in fretta per la troppa gente. Basta però andare un po’ più al largo e l’acqua torna splendida. Mi faccio anche una passeggiata sugli scogli per fare qualche foto e verso le 19 riusciamo a schiodare Matilde dalla spiaggia! Per fortuna qui abbiamo la cena già pronta!!
26 agosto.
Giorno 11. Arriviamo verso le 9.45 a SON BOU, una delle spiagge più conosciute e frequentate di minorca ma ancora praticamente deserta. Essendo enorme e lunghissima, immagino che dia meno l’idea di ressa rispetto alle cale minuscole. Raggiungiamo dal parcheggio la spiaggia libera dopo la torre di salvataggio n.2, lontana quindi da quei 2 ecomostri di alberghi situati all’inizio. Mi faccio anche una bella passeggiata fino ad arrivare ad una specie di laguna con diversi tipi di uccelli e la sabbia tendente fortemente al rosa. Son Bou è bellissima, l’acqua è cristallina, il tempo magnifico. Una bellissima mattinata. Per pranzo raggiungiamo Es Mercadal, mentre Matilde dorme in passeggino visitiamo il piccolo ma graziosissimo centro storico e poi pranziamo nel ristorante del mulino a vento, mangiando molto bene e spendendo il giusto. Il pomeriggio decidiamo di andare a playa Cavalleria, per vedere una delle 3 spiagge con la sabbia rossa, quanto meno la più semplice da raggiungere con una bimba piccola. Al parcheggio c’è un chiosco, consiglio di comprare qui tutto perché giù in spiaggia non c’è nulla. Cavalleria è stupenda, già dall’alto delle falesie color ocra e terra bruciata, con il mare blu in contrasto ti è chiaro di quanto sia magico questo posto! La sabbia dorata è fantastica e approfittiamo del caldo per farci un lunghissimo bagno. Il ritorno alla macchina lo immaginavo peggio del previsto, ma bisogna dire che Matilde ha fatto un bel pezzo a piedi!
27 agosto.
Giorno 12. oggi il meteo prevede brutto tempo, nuvoloso forse pioggia. La zona di Mahon sembra la migliore, quindi ci dedichiamo alla visita della città. Mahon merita senz’altro una visita approfondita, ricca di negozi, chiese, scorci, il protagonista è il mercato del pesce con sfiziosissime (e un po’ care) tapas. Pranziamo molto bene in un locale del centro e portiamo Matilde in un parco giochi, quando improvvisamente si mette a diluviare!!!! Mettiamo l’impermeabile, copriamo il passeggino con la cerata e tristemente torniamo in albergo. Quando arriviamo è uscito il sole, matilde e il papà vanno in piscina, io mi rilasso leggendo un libro in divano!
28 agosto.
Giorno 13. Ancora tempo incerto, oggi andiamo a visitare Ciutadella. Con la sua imponente cattedrale e il caratteristico porto, è un altro posto sicuramente da visitare! La giriamo in lungo e in largo e colgo l’occasione di acquistare le famosissime AVARCAS, i tipici sandali di minorca venduti un po’ ovunque. Io però scelgo un negozio MIBO, e in particolare scelgo un modello nuova collezione con paillettes dorate. Non sono neanche care: 26.90 €! Sosta merenda ed essendo uscito il sole, decidiamo di spostarci a CALA GALDANA per un pomeriggio di mare. Pranziamo con paella in un ristorante sulla spiaggia e poi piantiamo l’ombrellone. Purtroppo Cala Galdana ci ha delusi: spiaggia piena, hotel mostruoso sulla falesia, acqua torbida e seppur trasparente tendente al verdino, barche ovunque. No. Veramente troppo turistica e troppo deturpata. A Matilde però non interessa anzi, essendo l’acqua bassa e piatta sta in acqua a saltare un’ora, forse di più. Almeno….
29 agosto
Giorno 14 oggi andiamo alla spiaggia di SANT TOMAS, precisamente parcheggiamo all’estremità della spiaggia dove comincia il sentiero per BINGAUS e ancora più lontana ESCORXADA. Quindi quanto più possibile lontano dagli hotel mega sulla costa. Come sempre siamo tra i primi ad arrivare, l’acqua è splendida, la sabbia tende al rosa intenso in più punti è davvero un posto magico. Scatto diverse foto, facendo anche un pezzo di sentiero color rosso scuro verso Binigaus, la vedo in lontananza; dall’alto l’acqua è cristallina… invoglia proprio a buttarsi. Solo che dopo le piogge di questi giorni si è rinfrescata un po’ l’aria e anche l’acqua!!! Per Matilde questo è un problema sorvolabile e in poco tempo siamo già in acqua. Quando muore di sonno ci spostiamo in auto a BINIBECA, forse il paesino più carino e caratteristico dell’isola. Minuscolo e a picco su un mare trasparente, è un piccolo borghetto interamente dipinto di bianco dove perdersi nel dedalo di viuzze lastricate che passano sotto le volte imbiancate per finire tra le casupole adornate di fiori colorati e i caratteristici cancelli di legno che si vedono un po’ in tutta Minorca. Pranziamo qui in un ristorante dalla tipica architettura del paese e con Matilde giochiamo un po’ a perderci e rincorrerci tra i sentieri. Dopo pranzo avremmo voluto portarla lì vicino in un “santuario” per asini salvati da maltrattamenti, ma gli orari su internet non erano aggiornati e lo troviamo chiuso. “Ripieghiamo” sul faro di Cavalleria, famoso punto panoramico dell’isola anche se devo dire non mi ha entusiasmata. Ma dopo aver visto i cabos portoghesi è ovvio rimanere un pochino delusi. Dopo cena, ci rechiamo a ES MERCADAL per il consueto mercato settimanale, zeppo di gente e che onestamente non ho trovato così caratteristico come pensavo. Ad ogni modo compro qualche ricordino e compro le AVARCAS come le mie a Matilde… le piacciono moltissimo e non le vuole più togliere!
30 agosto
Giorno 15. Ci eravamo ripromessi di evitare in questo momento di affollamento le tre spiagge “irraggiungibili” di Minorca. Irraggiungibili perché bisogna essere lì talmente presto per trovare parcheggio, che rischiava di diventare uno stress … mi riferisco a SON SAURA, TURQUETA E MACARELLA/MACARELLETA. Ma non ci siamo riusciti. Oggi ci alziamo alle 6.30 ficchiamo Matilde in macchina e andiamo a SON SAURA. Abbiamo scelto questa, una sola, ci sembrava la migliore. Siamo lì alle 7.10 e siamo i primi. Forse le altre due sono più incasinate, qui si può venire tranquillamente fino alle 8.30. Certo è che fare colazione da soli, sulla spiaggia, con il mare piatto e con il sole che albeggia… merita la levataccia a mio avviso. In attesa di temperature più calde, non so perchè abbiamo pensato fosse una buona idea, raggiungere con bimba di un anno e mezzo la spiaggia di ES TALAIER percorrendo prima un pezzo sugli scogli e poi un tratto di CAMì DE CAVALLS. Però che emozione dopo mezzora di cammino con Matilde in braccio, scorgere questo piccolo lembo di sabbia bianca sul mare azzurro. Persino lei è talmente contenta che corre felice sul bagnasciuga… finché inciampa e si fa il bagno!! Aiuto e ora come ci torniamo indietro che il cambio è di là!! In qualche modo ci torniamo e, anzi, si addormenta in braccio. Quando arriviamo all’ombrellone la spiaggia si è un po’ riempita, ma devo ammettere, che seppur non grandissima almeno fino alle 11 è vivibilissima. Il problema viene quando alle 11 arrivano i barconi dei turisti che ti si mettono in braccio perché scaricano centinaia di persone!! E infatti è stato il momento in cui ce ne siamo andati. Son Saura è, a ragion veduta, una delle spiagge più belle, l’acqua è bassa bassa per diversi metri e assolutamente cristallina. Di un azzurro accecante, con chiazze di blu e una sabbia bianca finissima. Ma anche altre cale, possono tranquillamente competere… se non riuscite a vederla, come noi non abbiamo visto turqueta e macarelleta penso che troviate comunque bene nell’isola. A pranzo andiamo ad Alaior, che purtroppo troviamo un po’ morto… sicuramente un giorno così bello dopo alcuni nuvolosi ha contribuito a svuotare i paesi in favore delle spiagge. Pranziamo molto bene con piatti particolari e rivisitati e ammiriamo l’esterno della cattedrale, enorme, la più grande delle Baleari. Il pomeriggio andiamo nella vicina Cala En Porter, che però come al solito per le spiagge con questa conformazione, ci lascia un po’ delusi per il colore dell’acqua. L’acqua è molto calda, ci concediamo un lungo bagno e poi giochiamo a riva.
31 agosto
Giorno 16. L’ultimo giorno in terra minorchina. Sono un po’ triste perché a causa del brutto tempo non sono riuscita a vedere tutto ciò che volevo quindi oggi mi tocca per forza fare delle scelte. Decido per la zona nord est, spiaggia di Son Parc o Arenal de son saura, anche chiamata son saura del nord. La scelta è ottima, nonostante qualche albergo a ridosso della spiaggia, è veramente bella, non pienissima e l’acqua è stupenda. Dopo poco Matilde è stanca quindi approfittiamo di un suo pisolino per spiluccare qualcosina e bere una bevanda fresca oltre a guardare dove andare per i prossimi viaggi 2020… è così… con l’avvicinarsi della fine di un viaggio si pensa già ai prossimi per non incappare nella nostalgia. Quando finalmente si sveglia, decidiamo di noleggiare un pedalò e provare questa nuova esperienza con lei: la apprezza moltissimo e fa lo scivolo tipo 10 volte di seguito. L’acqua ha un colore azzurro intenso e anche senza fare snorkeling si vedono benissimo ricci e incrociamo anche una medusa bellissima e tutta colorata che sappiamo non essere urticante. Però purtroppo dietro di noi vediamo dei nuvoloni avvicinarsi e per paura di prendere un temporale torniamo indietro e facciamo su tutta la nostra roba… anche perchè ormai sono le 14! Oggi davvero pranziamo con ritmi spagnoli… infatti, dopo essere arrivati a Fornells per il pranzo facciamo davvero fatica a trovare un tavolo!! Finalmente alle 15 riusciamo a mangiare, e mangiamo anche molto bene!! Dopo pranzo facciamo una passeggiata per il paese, il cui porticciolo bianco con palme è una delle cartoline più conosciute di Minorca, scoprendo che Fornells ha anche delle bellissime (e forse costosissime) casette ed è affacciata su un mare bellissimo anche se molto scoglioso. Arrivati il mirador con Matilde che ronfa in passeggino, il caldo e lo stomaco un po’ troppo pieno ci fa desistere dall’intraprendere la salita fino alla sommità e ci accontentiamo del panorama da giù. Avevamo in programma di andare nel pomeriggio alla famosa e vicina spiaggia ARENAL D’EN CASTELL, ma è venuto tardi, purtroppo stamattina ci siamo fermati un po’ troppo a son parc… ci sono da preparare le valigie e l’indomani la sveglia è all’alba per l’aereo che ci porta a Palma… a malincuore rinunciamo ad ARENAL e torniamo in hotel. Mentre Matilde e papà stanno in piscina io preparo le valigie… versando qualche lacrima. Stasera salutiamo tutti i ragazzi della baby dance e qualche persona conosciuta in hotel, siamo davvero molto tristi.
1 settembre
Giorno 17. All’alba partiamo verso Mahon, restituiamo l’auto e pendiamo l’aereo che ci porta a Palma dove trascorriamo quest’ultima giornata spagnola. Arriviamo in hotel col taxi verso le 11 ma la camera sarà pronta dalle 14.30 quindi a piedi ci dirigiamo verso il centro storico che riusciamo a visitare praticamente tutto. Arrivati alla bellissima e famosissima cattedrale sul mare, entriamo ed essendoci la funzione, non possiamo scattare foto. Gli interni sono maestosi e molto colorati grazie alle vetrate inondate di luce. Il pranzo lo facciamo a base di tapas, ma molto più care rispetto alle isole. Almeno però sono molto buone! Torniamo in hotel dove possiamo finalmente sdraiarci un po’ a letto! Alle 15.30 esco a fare una passeggiata in tranquillità e qualche foto mentre gli altri dormono ma sostanzialmente mi rendo conto che alla mattina avevamo visto più o meno tutte le cose principali. Dopo aver passato un paio di ore in piscina con Matilde, usciamo a mangiare una pizza (voto: così così) e fare una passeggiata fino a Placa Espana che troviamo purtroppo trasandata e sporca: peccato sarebbe davvero bellissima. In definitiva, una giornata è l’ideale per scoprire la capitale maiorchina e penso che sia una valida alternativa alle città europee più conosciute per passare un bel week end. Vicinissimo poi ha delle spiagge chilometriche, che noi però abbiamo visto solo di sfuggita in taxi.
2 settembre.
Giorno 18. Oggi è davvero l’ultimo giorno. E diluvia. Appena alzata penso che il tempo si è adeguato al nostro umore. Purtroppo la pioggia è talmente fitta che non riusciamo nemmeno a fare colazione fuori quindi paghiamo ben 10 euro a testa e la facciamo in hotel… se non altro è buona, varia e ci facciamo anche dei panini che saranno il nostro pranzo. Il viaggio di ritorno sarebbe filato tutto liscio… se non avessi scordato lo zaino con cellulare, soldi ma soprattutto documenti di identità di tutti e 3 sul taxi che ci ha portato in aeroporto!!!! aiutooooooo!! Dopo mille telefonate, altri 35 euro di taxi, diversi anni di vita persi per la paura di perdere il volo… sono tornata vittoriosa con Alessio già in fila al check in e di corsa siamo andati ad imbarcarci al gate… Ah meno male!
Sicuramente questo sarà solo un arrivederci.
Maiorca è stata una piacevolissima scoperta: è vero, è molto turistica. Molto costruita. Però se si esce dalle spiagge più famose, si può ancora trovare qualche angolo autentico, soprattutto nei borghi storici.
Minorca è selvaggia: nonostante si stia costruendo a tutto spiano, spero riescano a conservare questa atmosfera di natura che si riesce a trovare nelle cale più difficilmente raggiungibili… e noi ne abbiamo anche viste poche perché quelle più lontane erano per noi troppo faticose.
Torneremo sicuramente, fuori dall’alta stagione, per riuscire a vedere le spiagge più famose che in agosto perdono tutto il loro fascino. Per i bimbi sono isole fantastiche, ci sono tantissime spiagge attrezzate, l’acqua degrada dolcemente in molte cale e l’acqua è a una temperatura ottimale. Non so se siamo stati fortunati noi, ma abbiamo trovato pochissime alghe e pochissime meduse nonostante sui vari forum mi fossi abbastanza “allarmata” nel vedere certe foto dei giorni precedenti. Mi rimarranno nel cuore i tramonti, le nostre colazioni in riva al mare e Matilde che sguazza veramente felice e spensierata.
Hasta luego Baleares!