I Megaliti di Monte Caprione
Il 21 giugno, al tramonto del solstizio d’estate, tra le 19:15 e le 19:35 ora solare, è visibile un’interessante espressione di Paleo Astronomia, ossia:
La luce del Sole dopo aver attraversato la Boscaglia, s’infila nella sagoma descritta dal Megalito di Monte Caprione, riproducendone la forma dorata e luminosa di una “farfalla”, su una grande pietra piramidale opposta ad esso.
Questo fenomeno luminoso, permane anche in un arco temporale di circa 20 giorni precedenti e antecedenti alla data, come frammenti in movimento della figura creata.
Una delle più antiche testimonianze mondiali in pietra di questo Antico Sapere.
Il sito archeologico si trova in Italia sul promontorio di Monte Caprione, all’estremo settore orientale della Liguria, il quale insieme al Parco Fluviale della Magra, rappresenta la parte costiera del Parco Naturale Regionale di Montemarcello – Magra – Vara, unione avvenuta nel 1995 come Ente unico, attraverso la Legge Regionale di Riordino delle Aree Protette.
Il Simbolismo della Farfalla è sempre stato estremamente importante in tutte le preistoriche culture Mondiali, si ipotizza che essa assumesse il valore universale dell’anima, insito nel mistero della sua metamorfosi, e avesse colpito l’immaginario ancestrale del pensiero dell’uomo, assumendo così il valore di un messaggio arcaico da decifrare.
Secondo Marija Gimbutas, la quale è stata un’archeologa e linguista lituana, che studiò le culture del neolitico e dell’età del bronzo della Europa Antica, la simbologia della “farfalla” rappresenta la trasmigrazione dell’anima verso una meta astrale.
Questo luogo rappresenterebbe un punto geomagnetico terrestre che si va ad allineare ai solstizi con la costellazione di Cassiopea, da cui si generano e si alimentano le energie vitali.
Parlando di datazione, questo sito megalitico Italiano è stato valutato e scoperto negli anni 90′, dal Professor Enrico Calzolari, studioso di archeoastronomia e semiologo dell’ambiente, e tra i fondatori dell’Associazione Ligure di Archeoastronomia (ALSSA – http://www.alssa.it/) nel 1997, facendolo risalire tra il Paleolitico e il Neolitico, teoria ormai diffusa presso la comunità astronomica internazionale. (www.enricocalzolari.it/)
L’archeoastronomia è forse una delle scienze più complesse che esistano, è un punto d’incontro tra le materie umanistiche (l’archeologia) e le materie scientifico-matematiche (l’astronomia), dando così un importantissimo contributo alla nuova datazione della scoperta dei calendari solstiziali da parte dell’uomo.
Infatti in ambiti congressuali si è ritenuto più esatto denominare questa materia Paleoastronomia.
Per raggiungere il Sito partendo da Sarzana prendere la SS n°1 in direzione La Spezia, per Bocca di Magra – Lerici,Monti di San Lorenzo, poi si sale per la lunga strada asfaltata fino a raggiungere una carrozzabile che conduce ad un piccolo parcheggio a ridosso dei resti di una piccola chiesa lunense medioevale del 1470.
Si passa vicino a delle proprietà private, meglio chiedere prima di passare o di parcheggiare, il mio consiglio e di fare del Trekking, la strada è poco agibile e con grovigli.
Un ultimo commento personale, Il simbolo primordiale della farfalla e da sempre insita in un cerchio in movimento spiraliforme, una coincidenza interessante per interpretare l’immagine archetipica di questo Simbolo, discorsi lunghi e da trattarsi più approfonditamente in futuro, seguiamoci.
Foto e testi by Adele Arati artiStà