Fine estate in Umbria
Puntiamo verso la nostra meta: Assisi, di cui vediamo la basilica sin da lontano essendo situata sulla collina. Il navigatore ci porta all’hotel San Rufino, carino e semplice dove scarichiamo il trolley, quindi portiamo l’auto in un garage convenzionato. I proprietari possiedono a 100 metri anche l’hotel La rocca nel cui ristorante possiamo cenare con un notevole sconto, tagliatelle al ragout, bistecche di vitello, grandi insalate ed abbondanti porzioni di frutta! Altri pasti leggeri presso bar o pizzeria al taglio; assaggiata anche la pizza San Francesco, con speck e funghi. L’hotel è a 2 passi dalla scalinata che in 15 minuti ci porta alla Rocca Maggiore (1400), situata in grande spiazzo e di ampie dimensioni; ha forma trapezoidale con torrioni ed al centro il mastio: guardando all’interno si vedono i camminamenti che conducevano alle varie attività. Ci si può riposare sull’erba prima di scendere godendo del panorama sulla valle fino a giungere a piazza Matteotti, passando per l’anfiteatro romano, non lontano dal quale ammiriamo ripetutamente, anche perché nei pressi dell’albergo, il duomo di San Rufino (1200), praticamente eretto su una grande terrazza e con facciata che è una delle opere più significative dello stile Romanico-Umbro: 3 portali fiancheggiati da grifi e leoni scolpiti. Nel suo bel piazzale in una mattinata di sole si svolge il “Palio di San Rufino”, festeggiata dai balestrieri di Assisi in Agosto, con una bella gara che ha sapore di antico. Entusiasmante il corteo in costume che prima della gara si snoda per le vie della città ed Assisi sembra essere ritornata al medioevo, davvero molto suggestivo. Assisi è una delle città più “religiose “ d’Italia e non solo, avendo dato i natali a San Francesco e Santa Chiara, quindi innumerevoli sono le chiese da visitare, tra le quali quella vecchissima di San Pietro con 3 portali e tre rosoni, Santa Maria Maggiore con facciata molto semplice, Chiesa Nuova del 1400, barocca e con bella cupola, San Damiano, importante centro di culto un pò fuori dal centro storico e la basilica di Santa Chiara (stile gotico), frontale a strisce rosa e bianche, dal piazzale della quale la vista si apre sulla valle e sù di una parte di Assisi: sembra di essere nel 1300. La chiesa custodisce le spoglie della santa e molta gente chiede di poter entrare ma occorre rispettare gli orari. Una sola navata, begli affreschi e all’esterno tre archi rampanti appoggiati al fianco sinistro: da non perdere!
Scendiamo nella bellissima piazza del comune che nel 1200 diventò fulcro di Assisi con un lato imperniato sul Tempio di Minerva con 6 snelle colonne corinzie e all’interno la chiesa di S.Maria sopra Minerva, a ridosso il Palazzo del Capitano del Popolo (1200) con tanto di torre con orologio e il palazzo dei priori che rappresenta il potere cittadino, di fronte la bella fontana del 1300. Che bella questa piazza! Ma è totalmente appagante passeggiare in questo straordinario centro storico che speriamo rimanga tale nei secoli e cercare sempre angoli nascosti. Continuando imbocchiamo via San Francesco, che in pochi minuti ci porta all’attrazione maggiore della città: la famosa Basilica di San Francesco con convento annesso. La si vede leggermente in basso in tutta la sua maestosità. All’esterno un grande piazzale ed un lungo colonnato, vicino un prato curato e la statua del cavaliere Francesco che sembra essere pensieroso. Davvero un bel colpo d’occhio. Andiamo verso la basilica minore dove c’è il corpo di San Francesco, alle magnifiche decorazioni hanno collaborato Giotto e Cimabue, quindi all’esterno saliamo la scalinata e siamo di fronte all’entrata della Basilica superiore. All’interno della basilica non è possibile scattare foto. Nella navata centrale vi sono affreschi di Giotto: unici! Di Giotto anche il famosissimo e prestigioso ciclo in 28 scene della vita di San Francesco. Restiamo ammirati tutto il tempo della visita, anche quando entriamo nello scenografico chiostro a 2 piani del sacro convento di stupenda architettura. Ci rimarranno lungamente negli occhi le opere di Giotto e Cimabue, insuperabili artisti della cultura mondiale. Adiacente anche un grande negozio d’arte sacra ove acquistare piccole e grandi cose a ricordo. Continuiamo gironzolando per questi borghi antichi, vicoli con pavimentazioni originali, angoli fuori dal tempo.
Ci resta una giornata: la dedichiamo all’Eremo delle Carceri che si trova a pochi minuti d’auto dal centro di Assisi nei pressi di grotte naturali dove dormivano i frati ad 800 metri di altitudine e dove San Francesco si ritirava per pregare e per le sue meditazioni. Leggera pioggerella, location suggestiva tra le colline. Si dice che qui si ascolta il silenzio e si incontra la vera natura del Santo. In seguito è stata costruita una chiesetta che ha inglobato una cappella preesistente. Passando sotto una volta ed oltrepassato il chiostro dei frati dove si nota il sigillo di frate Bernardino si entra a fatica nel refettorio, si scende poi una stretta e ripida scalinata per giungere alla grotta di San Francesco: nel tragitto antichi affreschi e la grotta di San Bernardo; all’esterno la statua di San Francesco. Occorre entrare nella parte, il luogo è intensamente mistico e raccontarlo non è certo come viverlo. Davvero un luogo magico!
Abbiamo un paio d’ore prima che faccia buio e decidiamo di guidare per 3 chilometri e visitare la Basilica di Santa Maria degli Angeli, frazione omonima. La chiesa della seconda metà del 500 è circondata da chioschi che vendono souvenir, in cima una Madonna rivestita d’oro. All’interno una fantastica sorpresa: la “Porziuncola” una magnifica cappella inglobata che sembra presa da un presepe ed essere protetta dalla chiesa maggiore che la racchiude. Nella Porziuncola si fermava spesso San Francesco a pregare e pare che proprio qui egli morì nel 1226.
L’indomani andiamo a Spello piccolo gioiello in direzione Foligno. Ci ricorda Assisi, è più contenuta, ma deliziosa. Camminiamo tranquilli in questo romantico centro, un borgo ricoperto da ulivi. Abbiamo poco tempo, e ci dirigiamo verso la chiesa di Santa Maria Maggiore del 1025, unica navata con 7 altari, affreschi di Pinturicchio. Delle mura romane ammiriamo le antiche porte giungendo fino alla piazza del Mercato, mentre camminando fotografiamo il Palazzo comunale che ospita vari archivi, sale decorate e la biblioteca. Alla “Cantina di Spello” mangiamo gnocchi di patate rosse e piccione alla griglia; la specialità sarebbe il tartufo, ma noi non ne andiamo ghiotti. Il pomeriggio rientriamo ad Assisi che lasciamo il giorno successivo e sulla via del ritorno visitiamo Perugia, alla quale giungiamo salendo per tornanti trovandosi a 500 metri sul livello del mare. La città è in collina e offre bei panorami sulla pianura. Dopo aver parcheggiato in un garage pubblico, ci troviamo immediatamente in posizione privilegiata per godere di ottimo panorama, uno dei più belli della città e apprezziamo il giardino Carducci dietro al palazzo della provincia. Dopo pochi metri siamo in Piazza Italia dove svetta la statua di Vittorio Emanuele II e su cui si affacciano gli storici palazzi Antinori, Cesaroni e Donini. Dalla piazza si accede alla Rocca Paolina (1500) ex fortezza di cui rimane ben poco a parte i sotterranei del palazzo papale. Da piazza Italia si accede a Corso Vannucci, sicuramente la via più frequentata del capoluogo, una sorta di salotto dove oltre a bei negozi si incontrano palazzi storici il più famoso dei quali è il Palazzo dei Priori (1300), stile gotico, in cui si può assistere a manifestazioni o mostre ed è sede del municipio. Al termine di Corso Vannucci si apre piazza IV Novembre, dove troneggia l’imponente Fontana Maggiore del 1300 scolpita dai fratelli Pisano e che fin da allora riceveva l’acqua dal monte Pacciano; le decorazioni sono costituite da 50 bassorilievi e 24 statue: imponente! In questa piazza anche la cattedrale di San Lorenzo, luogo di ritrovo degli studenti che spesso siedono sui suoi gradini. Il Duomo (1400) la cui decorazione esterna non fu mai completata, è caratterizzata su di un lato da una loggia del Fioravanti da Bologna e procedendo ci si imbatte nella statua di papa Giulio III. La piazza è molto animata, ed il caldo si fa sentire, quindi aggiriamo la chiesa e cerchiamo stradine strette ed ombreggiate che percorriamo in discesa arrivando ad altri punti panoramici. Senza saperlo abbiamo passeggiato lungo le mura etrusche ed abbiamo intravisto Porta Sole. Improvvisamente ci troviamo di fronte all’Arco etrusco che è una delle 7 porte della città; costruzione imponente del III secolo a.C. L’arco è costituito da un’arcata e due torrioni e di fronte sorge il Palazzo Gallenga Stuart, famosa sede dell’Università per stranieri. Passiamo sotto l’arco e ritornando sui nostri passi rivediamo la bella piazza col Duomo affollata di gente e ripercorrendo Corso Vannucci raggiungiamo l’auto per rientrare a Bologna, certi di aver fatto un salto nella storia. Periodo migliore per andarci? A nostro avviso settembre-ottobre o tarda primavera, anche se la storia non ha tempo.