Egitto ad aprile e Pasqua sul Nilo: la magia delle Piramidi a primavera

Crociera sul Nilo alla scoperta dell'antica civiltà
Scritto da: ielenia77
egitto ad aprile e pasqua sul nilo: la magia delle piramidi a primavera
Partenza il: 18/04/2019
Ritorno il: 25/04/2019
Viaggiatori: 2

18 aprile 2019 – Giorno 1

Volo Milano Malpensa – Luxor

Motonave Jaz Crown Jubilee con pensione completa a bordo (pasti a buffet). Una volta atterrati e completate le formalità burocratiche, troviamo ad attenderci la guida che ci accompagnerà per tutto il viaggio, Heshan. Arriviamo al molo ed ci imbarchiamo sulla motonave. Pranzo.

Subito dopo pranzo partiamo alla scoperta della sua storia millenaria del paese che ci ospita. Visitiamo il tempio di Luxor. La costruzione originaria fu dedicata alla triade tebana (Amon–Ra, Mut e Khonsu) dal faraone Amenophis III. Davanti l’ingresso (primo pilone = costruzione rettangolari con funzione di facciata), caratterizzato da sei enormi statue di Ramses II, si trova il viale delle sfingi che un tempo univa il tempio a Karnak. Varcato l’ingresso scopriamo il cortile di Ramses II circondato da colonne con capitelli a fiore di loto; superato il cortile camminiamo in una sorta di corridoio creato da colonne e giungiamo al cortile di Amenophis III dove, in fondo, si trova l’area sacra composta dalla sala per le offerte, la camera per la barca cerimoniale e per la statua del dio Amon-Ra.

I vari cortile sono separati da piloni. I muri sono decorati con immagini del faraone che rende omaggio alle divinità. Al termine della visita sostiamo presso il Winter Palace Hotel, uno storico hotel di epoca coloniale inglese, per assaporare the e biscotti comodamente seduti sulla terrazza. Curiosità: l’hotel ospitò Lord Carnarvorn, Agatha Christie che qui scrisse “Assassinio sul Nilo”. Torniamo alla nave per la cena.

19 aprile 2019 – Giorno 2

Sveglia ore 05:00 e partenza ore 06:00.

Visitiamo il tempio di Karnak. Si tratta, in realtà, di un insieme di costruzioni erette in un arco di circa 2000 anni nell’arco dei quali si sono susseguiti ampliamenti, restauri e decori. Il tempio era dedicato al dio Amon, il dio creatore.

Arriviamo al primo pilone passando per un tratto del viale delle sfingi e scorgiamo sulle pareti delle incisioni, risalenti all’epoca napoleonica, lasciate da archeologi per indicare la posizione geografica del sito. Varcato l’ingresso troviamo il cortile maggiore da dove si scorgono i resti del tempio di Sethi II dedicato anch’esso alla triade tebana. In prossimità del secondo pilone, girando lo sguardo verso destra, scorgiamo il tempio di Ramses II. Oltrepassato anche il secondo pilone ci ritroviamo in una “foresta” di 134 colonne, la grande sala ipostila, dove scopriamo ed ammiriamo i dipinti ancora intatti sui capitelli e sull’architrave.

Proseguendo il nostro cammino nella storia, davanti ai nostri occhi si svela un obelisco fatto erigere da Thutmosi I. Il quarto pilone ci introduce nella parte più antica del complesso. Su alcune colonne in granito rosa sono incisi i simboli dell’Alto Egitto, il fiore di loto, e del Basso Egitto, il papiro. L’area più sacra, rappresentata dal santuario, è decorata con bassorilievi raffiguranti il faraone nell’atto di compiere sacrifici e cerimonie religiose di fronte a diverse divinità. Giungiamo al lago sacro nel quale i sacerdoti si purificavano prima di ogni cerimonia. Nei pressi del lago si trova la statua dei uno scarabeo dedicata al dio Sole da Amenophis III. Curiosità: la tradizione vuole che porti fortuna se si compiono tre giri in senso antiorario intorno alla statua.

In lontananza scorgiamo i resti del tempio di Khonsu, figlio di Amon, ed il tempio di Opet, la dea madre di Osiride. Terminata la visita il nostro pullman ci attende per condurci alla Valle dei Re. Superati i controlli e la biglietteria, ci sono dei trenini gratuiti che conducono fino all’ingresso vero e proprio del sito. Consiglio di utilizzarlo: siamo in pieno deserto e la temperatura è elevata. La Valle dei Re raccoglie una enorme quantità di tombe reali scavate nella roccia. A causa dei numerosi saccheggi avvenuti nelle piramidi, i faraoni tebani scelsero un luogo più nascosto per la loro sepoltura. Le tombe sono costituite da lunghi corridoi all’ingresso che si aprono su varie camere fino ad arrivare alla cripta che conteneva il sarcofago del defunto. Con il nostro biglietto (già compreso nel tour) possiamo visitare solo tre tombe, esclusa quella di Tutankamon che prevede l’acquisto di un ulteriore biglietto. Noi scegliamo di visitare le tomba n° 2 di Ramses IV, la n° 6 di Ramses IX e la n° 17 di Sethi I. Tutte le tombe sono riccamente decorate con pitture e bassorilievi.

NB. Per fare foto all’interno delle tombe è necessario acquistare il permesso altrimenti sequestrano la macchina fotografico e/o fanno cancellare le foto.

Torniamo all’uscita utilizzando sempre il trenino. Prossima tappa: il tempio di Hatshepsut. Il primo impatto è impressionante. Il tempio della regina è stato costruito a ridosso della montagna ed è costituito da tre livelli porticati con due grandi terrazze al primo e al secondo piano ed una parte, la cappella di Hathor, scavata nella roccia. Lungo le pareti dell’edificio si possono ammirare decorazioni che ripercorrono la vita della regina Hatshepsut. Proseguiamo la visita sostando qualche minuto presso i resti del tempio funerario di Amenophis III dove si trovano due enormi statue, i Colossi di Memnon. Le statue, poco più di 16 m, raffigurano il faraone seduto. Successivamente i greci identificarono i due colossi con la divinità Memnon. Torniamo alla nave per il pranzo. Inizia la navigazione sull’acque del Nilo. Durante il pomeriggio la navigazione prosegue verso Edfu. Ore 16:00, sul Ponte Sole, è tempo del Tea Time (the e biscotti). Ore 19:30, nella sala bar, è offerto un cocktail di benvenuto e cui segue la cena.

20 aprile 2019 – Giorno 3

Sveglia ore 06:00

Partenza ore 07:00

Siamo ad Edfu. Sul molo, pronte alla partenza, ci attendono le carrozzelle. Il tratto da percorrere è, fortunatamente, breve poiché la condizione di tutte le carrozzelle è pessima. Arriviamo al tempio di Horus. L’intera costruzione risale all’Antico Regno, fu restaurato da Thutmosi III e, successivamente, ricostruito sotto la dinastia tolemaica. Il pilone d’ingresso è decorato con bassorilievi raffiguranti il faraone Tolomeo XIII che sacrifica prigionieri al dio Horus e alla dea Hathor. Superato l’ingresso ci ritroviamo in un cortile porticato dove si trovano le statue colossali di falchi con la doppia corona dell’Alto e del Basso Egitto. Qui, una volta l’anno, veniva celebrata la festa di Behedet, cioè il viaggio che la dea Hathor doveva compiere per incontrare il dio Horus. Torniamo alla nave (sempre con le carrozzelle) per il pranzo e proseguiamo la navigazione.

Ore 15:30 Tea Time. Arriviamo a Kom Ombo alle 16:00. Questo pomeriggio non sono previste visite così la nostra guida ci suggerisce di scendere con lui per andare in un tipico locale egiziano. Il locale è composto da ombrelloni e sedie di paglia con cuscini; le nostre chiacchiere sono accompagnate da musica egiziana suonata proprio con strumenti musicali tipici. Il tempo scorre piacevole. Ci concediamo una breve passeggiata alle bancarelle ma torniamo presto alla nave perché siamo letteralmente assaliti dai venditori che vogliono venderci qualsiasi cosa. Cena a base di piatti locali e serata egiziana nella sala bar.

21 aprile 2019 – Giorno 4

Siamo ad Aswan.

Subito dopo colazione, raggiungiamo l’imbarcadero di Shellal da dove partono le barche dirette a Philae. Ci imbarchiamo su tipiche barche nubiane (siamo nel territorio della Nubia, regione che comprende l’Egitto meridionale e il Sudan settentrionale) e, dopo pochi minuti, approdiamo alla piccola isola di Agilkia dove si trova il tempio Philae.

Originariamente il tempio si trovava su un’altra isola, distante solo pochi metri da quella attuale; fu spostato nel 1977 dopo la costruzione della diga poiché il tempio veniva a trovarsi, spesso, sommerso dall’acqua. L’isola era considerata sacra dagli egiziani poiché credevano che fosse il luogo di sepoltura di Osiride. Il tempio era dedicato ad Iside, Horus e Hathor; fu costruito in epoca tolemaica. Ci accoglie il primo pilone decorato con bassorilievi raffiguranti il faraone Tolomeo III che sconfigge i nemici davanti alla dea Iside. Il secondo pilone, decorato con scene raffiguranti il faraone Tolomeo XII nell’atto di fare offerte a Osiride ed Iside e ad Horus e Hathor, introduce al vestibolo, zona interna del tempio. Questa edificio fu, successivamente, trasformato in chiesa dai primi cristiani. Nelle vicinanze del tempio si trovano i resti del piccolo tempio dedicato ad Hathor e i resti del Portico di Traiano, un piccolo edificio utilizzato per la sosta della barca sacra. Fu completato durante l’impero romano da Traiano. Prima di lasciare l’isola acquistiamo le spezie ad una banchetto. I prezzi sono buoni. Tornati ad Aswan ci fermiamo presso la fabbrica di essenze e profumi Kyphi. Ci illustrano le varie tipologie di essenze e le loro funzioni. Vorremmo acquistare l’essenza “fiore di loto” ma i prezzi sono eccessivi. Torniamo alla nave per il pranzo.

Nel pomeriggio è previsto un tour panoramico in barca sul Nilo per ammirare l’Isola Elefantina situata di fronte Aswan. L’isola fu il luogo di origine della città. Il nome deriva dalla sua forma. Durante la navigazione scorgiamo l’Isola di Geziret El-Nabatat che ospita il giardino botanico e, poco più avanti, il mausoleo dell’Agha Khan. Scorgiamo il deserto. Sostiamo qualche minuto per passeggiare sulle dune e scattare foto con i cammelli. Continuiamo la navigazione fino a raggiungere un villaggio nubiano. Le piccole case colorate appaiono in lontananza. Entrati nel villaggio ci accolgono colori e profumi più vari, dalle spezie agli incensi, dalla frutta ai fiori. Ci fermiamo all’interno di una tipica casa nubiana dalle pareti azzurre e dalle stanze non molto grandi. Nella corte interna troviamo delle vasche, ben chiuse con grate, che “ospitano” coccodrilli. La famiglia ci offre karkadé caldo e/o the alla menta. Torniamo ad Aswan ma, prima di tornare alla nave, passeggiamo tra i negozi del Bazar dove si trovano spezie, pietre dure, ceste, sciarpe in cotone, ecc. È ora di cena. Subito dopo, la sala bar ospita un piccolo gruppo di nubiani che ci intrattiene con musica e balli tipici.

22 aprile 2019 – Giorno 5

Partenza ore 04:15

Questa mattina raggiungiamo il sito più spettacolare: Abu Simbel. Per arrivare impieghiamo 3 h e 30 min (280 Km). La strada che percorriamo passa in mezzo al deserto. Non appena arrivati scorgiamo il Lago Nasser e soffia un forte vento. Il sito è costituito da due templi scavati nella roccia, il tempio di Ramses II ed il tempio di Hathor. Entrambi furono fatti costruire dal faraone Ramses II nel XIII sec. A.C. Originariamente i due templi si trovava circa 60 m più sotto, proprio sulle rive del Lago Nasser. Con la costruzione della Grande Diga vennero spostati per non essere sommersi dall’acqua. Il tempio di Ramses ci accoglie con le sue quattro enormi statue raffiguranti lo stesso faraone seduto. Varcato l’ingresso ci ritroviamo nella grande sala ipostila dove, sul soffitto, è raffigurata la dea Mut, dea del cielo, nell’atto di proteggere il tempio. Le pareti sono decorate con colori vivaci e rappresentano il faraone che sconfigge gli Ittiti nella battaglia di Qadesh. All’interno della piccola stanza in fondo alla grande sala, il Sancta Sanctorum, sono poste quattro statue sedute (Ptah, Amon Ra, Ramses II e Ra). Una curiosità: la statua di Ptha, dio delle tenebre, non veniva mai illuminata dal sole. Il tempio di Hathor, più piccolo rispetto a quello di Ramses, presenta sei statue raffiguranti Ramses e la regina Nefertari. La sala interna ha colonne hathoriche, cioè il capitello raffigura la testa del dio Hathor e, sulle pareti, sono rappresentate scene che raccontano la vita del faraone e della regina. Come per la Valle dei Re, anche qui è necessario acquistare il permesso per le foto all’interno dei templi.

Terminata la visita lasciamo a malincuore il sito per riprendere la strada del ritorno. A circa metà strada ci fermiamo per una breve sosta e per ammirare uno dei miracoli della natura, il miraggio nel deserto (Fata Morgana): un lago appare ai nostri occhi e alcune grandi rocce in lontananza sembrano galleggiare sull’acqua. È l’illusione del miraggio che il deserto ci ha regalato. Riprendiamo il cammino e alle 14:00 siamo di ritorno ad Aswan. Riprendiamo la navigazione, direzione Nord. Ore 16:00 Tea Time sulla nave. Alle ore 17:00 siamo a Kom Ombo e visitiamo il tempio di Sodek. Il tempio è dedicato a due divinità, il dio coccodrillo Sobek e il dio Haroeris, manifestazione solare di Horus. Questo è ben visibile nell’architettura dell’edificio poiché presenta due parti simmetriche che conducono a due camere sacre. Le pareti sono decorate immagini del faraone Tolomeo XII. Passiamo alla visita del piccolo museo del coccodrillo, il primo dedicato esclusivamente a questo animale in terra egiziana. Conserva coccodrilli mummificati e piccole statue. Ritorniamo alla nave per la cena.

23 aprile 2019 – Giorno 6

La buona parte della giornata scorre lenta e ci rilassiamo sul ponte poiché siamo in navigazione. Intorno alle 17:00 siamo di ritorno a Luxor. Scendiamo dalla nave e visitiamo il centro della città con le carrozzelle (escursione facoltativa): passiamo in vicoli e strade principali dove il traffico regna sovrano; attraversiamo il mercato dove sono esposte le merci più svariate ed incrociamo le donne egiziane impegnate in acquisti quotidiani. Il giro dura circa 1 h.

Torniamo alla nave per la cena e, subito dopo, assistiamo ad un breve spettacolo di danza del ventre nella sala bar.

24 aprile 2019 – Giorno 7

Questa mattina visitiamo il Museo Archeologico di Luxor che conserva i reperti recuperati negli scavi dei templi di Luxor, Karnak e dei territori circostanti. Si possono ammirare statue, gioielli, utensili. Molto bello il “muro di Akhenaton”, un insieme di molti blocchi di pietra raffiguranti il faraone con la moglie Nefertiti. Proseguiamo con la visita della Casa del papiro dove ci viene spiegata la tecnica di lavorazione della pianta per arrivare ad ottenere fogli. Sono esposti molti papiri con varie raffigurazioni. È possibile acquistarli ma i prezzi non sono molto contenuti.

Pranzo sulla nave. Il pomeriggio viene trascorso leggendo, chiacchierando e riposando. Alle 18:15 usciamo per assistere allo spettacolo “Suoni e luci” a Karnak. È uno spettacolo imperdibile che ci catapulta indietro nel tempo attraverso i suoni, le luci e il racconto. Il tempio viene illuminato da fasci di luci colorate e da proiezioni di immagini di faraoni; la musica accompagna il visitatore nel suo percorso mentre una voce narrante racconta la storia dell’antica Tebe e della costruzione del tempio. Fantastico!

Siamo arrivati alla nostra ultima cena che concludiamo con una torta dedicata al nostro gruppo West Coast.

25 aprile 2019 – Giorno 8

Siamo arrivati al termine del nostro viaggio. Subito dopo colazione lasciamo la nave per dirigerci all’aeroporto. Partiamo puntuali. Facciamo scalo a Marsa Alam per imbarcare chi era in vacanza al mare. Arrivati a Malpensa, troviamo ad aspettarci il bus che ci ricondurrà a Viareggio.



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