Cosa vedere in 15 giorni in Egitto: itinerario tra le meraviglie del paese delle piramidi

Vacanze di Natale nei luoghi egiziani classici con un paio di mete insolite
Scritto da: puremorning1999
cosa vedere in 15 giorni in egitto: itinerario tra le meraviglie del paese delle piramidi

Trascorrere una vacanza in Egitto significa fare i conti con una dimensione spesso diametralmente opposta da quella di partenza. Ecco perché è importante viaggiare con attenzione e consapevolezza, la stessa che troverete nei consigli e nel racconto di viaggio nel paese delle piramidi. Un viaggio di 15 giorni in Egitto, questo, che consente di ammirare i monumenti di una civiltà incredibile, che in genere si conosce principalmente tramite lettura e film e che lascia senza parole perché consente di verificarne da vicino l’incredibile livello di sviluppo raggiunto.

15 giorni in Egitto. Consigli di viaggio

Sicurezza

Riguardo alla sicurezza, i siti italiano ed inglese del Ministero degli Affari Esteri specificano che una serie di aree del paese è off-limits per varie ragioni. Fortunatamente queste non includono le parti maggiormente turistiche, che dunque possono essere visitate senza problemi. Peraltro, la presenza di polizia e di checkpoints – in realtà non tutti operativi – è massiccia e costante ovunque. L’unica zona che abbiamo comunque deciso di visitare, nonostante sia sconsigliata dalla Farnesina, è il Black & White Desert, che il sito degli Affari Esteri UK non giudica a rischio.

Periodo

Il periodo da noi scelto, dal 26 dicembre all’8 gennaio (dunque 15 giorni in Egitto) è stato tutto sommato buono. Il tempo è stato sempre ottimo: caldo ma non troppo durante il giorno e fresco la sera. L’unico inconveniente è stato correlato alla circostanza che questo è un periodo di punta per il turismo, anche se quest’anno la presenza dei turisti, probabilmente a causa della guerra tra Israele e Palestina, è inferiore al solito, per quanto ci è stato detto.

Viaggio fai da te o con agenzia

Noi abbiamo pianificato un itinerario di viaggio abbastanza classico in piena autonomia ed abbiamo prenotato treni, voli e hotel da soli. Considerato che guidare in Egitto non è un’opzione percorribile a causa della totale mancanza di rispetto delle regole del codice della strada, abbiamo proposto il nostro itinerario a numerose agenzie che avevano delle ottime recensioni su TripAdvisor, selezionando poi quelle che fornivano il miglior rapporto qualità-prezzo. La nostra scelta è quindi caduta su Deluxe Tours (USD 890 in totale per 2 persone per le seguenti sei escursioni: Piramidi di Giza e Saqqara; Garbage City, Chiese copte di S. Simone e S. Marco e City of Dead; Tempio di Luxor, di Karnak e Museo di Luxor; pallone aerostatico a Luxor e Valle dei Re; tour ad Abydos e Dendera; gita di 2 giorni e 1 notte al Black & White Desert. Il prezzo esclude gli ingressi), assolutamente da consigliare perché ci ha ci ha fornito un servizio impeccabile e Nice Tours (€ 77,10 in totale per 2 persone per l’escursione a Philae; € 59,32 in totale per 2 persone per l’escursione ad Abu Simbel; € 625,61 in totale per 2 persone per 2 giorni e 2 notti in crociera. I prezzi escludono gli ingressi, ma sono comprese le due escursioni a Edfu e Kom Ombo nel corso della crociera), accettabile, ma molto meno organizzata e con una comunicazione più complessa rispetto a Deluxe Tours. Tornando indietro, con tutta probabilità avremmo organizzato tramite agenzia anche la visita del Cairo, magari indicando minuziosamente cosa si intendeva visitare. In tal modo, avremmo ottimizzato i tempi e magari evitato di attraversare delle aree squallide della città; cosa, questa, che, se ci ha consentito di avere una visione più realistica del Cairo, non era onestamente così necessaria. Inoltre, consigliamo di lasciare la visita di Luxor alla fine, essendo questa la città che ospita i monumenti più spettacolari.

Costi

in linea di massima, l’Egitto è una nazione economica. Ad esempio, una doppia in un hotel di livello medio costa circa 40€; per cenare non abbiamo mai speso più di EGY 500 a testa. Al contrario, gli ingressi ai monumenti sono abbastanza costosi, ma è comprensibile, considerando che il turismo è una delle risorse economiche principali dell’Egitto… e comunque vedere dei monumenti così straordinari non ha prezzo! Per approfondire, visitate il sito https://egymonuments.com/locations, che consente di conoscere il prezzo dei biglietti ed anche di acquistarli.

Trasporti

Abbiamo utilizzato una serie molto nutrita di trasporti. Oltre al volo per raggiungere Il Cairo (Aegean Airlines, Milano Malpensa-Il Cairo Intl per l’andata e Air Arabia, Il Cairo Intl-Milano Bergamo per il ritorno; trovato su MyTrip tramite trabber.it; €766,36 per 2 voli A/R), abbiamo preso un volo dal Cairo per Aswan (Nesma Airlines, trovato tramite Trip.it; €164,66 per 2 voli) ed abbiamo utilizzato veicoli con autista, metropolitana, barca, traghetto di linea, tuk tuk, treno. Al Cairo abbiamo spesso usato Uber, che però in diverse zone della città non è stato per niente utile ed alcuni taxi trovati in giro. In quest’ultimo caso utilizzavamo prima Uber per avere un’idea della tariffa effettiva. Abbiamo prenotato il treno tramite il sito Abela (€182,89 per due biglietti in cuccetta doppia). Quanto alle crociere, il nostro suggerimento è di chiedere le tempistiche della navigazione all’agenzia con la quale si prenota. Infatti, la navigazione effettiva tra Aswan e Luxor dura meno di ventiquattr’ore, inclusiva delle soste a Kom Ombo e Edfu, per cui l’impressione che abbiamo è che si trascorra tanto tempo attraccati al molo piuttosto che in crociera vera e propria.

App e come muoversi

Abbiamo utilizzato, durante questi 15 giorni in Egitto, l’App maps.me, che in genere è stata utile, anche se a volte mantiene ancora il difetto di indicare come punto d’arrivo il retro dei monumenti che si intende visitare, per cui, se l’isolato è molto grande, come nel caso della Cittadella del Cairo, i tempi di percorrenza possono essere più lunghi del previsto. Inoltre, l’app indica la via più breve, ma non la più bella o la più sicura, per cui a noi è capitato di attraversare delle zone decisamente squallide nel centro storico del Cairo. Gli Uffici del Turismo sono del tutto inesistenti.

Comunicazioni

Il wi-fi è presente quasi ovunque negli hotel ed a volte anche nei ristoranti, per quanto il suo funzionamento non sia sempre ottimale. In città non abbiamo mai trovato reti pubbliche gratuite. Non abbiamo acquistato una SIM locale, ma abbiamo utilizzato occasionalmente il roaming, che ci ha consentito di essere reperibili anche nel deserto. Su un altro piano, la comunicazione con gli hotel e le agenzie selezionate dall’Italia è stata generalmente efficace. Pare che gli egiziani preferiscano nettamente comunicare con Whatsapp che tramite e-mail.

Alberghi

Abbiamo prenotato gli hotel dall’Italia tramite Booking.com o Agoda. I nostri hotel sono stati buoni in genere e sempre molto puliti e con del personale estremamente disponibile e gentile. Inoltre, abbiamo notato che Tripadvisor non ha molte recensioni sugli hotel, per cui per le relative valutazioni non fornisce lo stesso livello di supporto rispetto ad altre nazioni.

Moneta e cambio

Quanto alla moneta, la sterlina egiziana è soggetta a continua svalutazione. Noi abbiamo ritirato dai numerosi bancomat senza il minimo problema e senza pagare commissioni aggiuntive. Il cambio medio è stato di 32,80 EGY per 1€. La carta di credito è in genere accettata ed è l’unico mezzo possibile per pagare gli ingressi della quasi totalità dei monumenti.

Cibo

Buono; simile a quello delle altre zone arabe del Mediterraneo, con qualche peculiarità locale, soprattutto nei dolci (es.: i dolcetti nubiani). Ci sono un paio di marche di birra locali, ma nei ristoranti, soprattutto fuori dal Cairo, non è sempre facile trovare disponibilità di alcolici.

Pulizia

Sulla pulizia possiamo dire che hotel e ristoranti sono stati sempre estremamente puliti; la situazione invece è tragica nelle città, soprattutto in alcune aree del Cairo.

Gente

Tutti estremamente simpatici ed ospitali. Nonostante ci aspettassimo di trovare molti più seccatori, fortunatamente questi ultimi sono stati davvero pochi, per cui torniamo a casa con un ottimo ricordo di questa popolazione.

Guide

Abbiamo utilizzato la guida in italiano pubblicata dal National Geographic. Forse dal punto di vista pratico ha qualche carenza, ma è molto buona per la descrizione dei monumenti e della storia egiziana.

Overtourism 

In pochi altri viaggi come durante questi 15 giorni in Egitto abbiamo toccato con mano i problemi che comporta così tanto turismo, per cui non possiamo fare a meno di chiederci quanto sia ancora sostenibile per i monumenti egiziani accettare una quantità così notevole di folla prima di riportare danni (e quest’anno non c’era poi neppure così tanta gente!). A questo si aggiunga anche la maleducazione di alcuni turisti, che toccano i muri dei monumenti e scattano foto con il flash. Stesso discorso e quindi stesso impatto anche sull’ambiente. In questo caso la situazione è ancora più delicata, considerando la quantità di spazzatura e di inquinamento presenti un po’ ovunque e dovuti non solo ad una limitata sensibilità per le problematiche ecologiche, ma anche alla sovrappopolazione presente in determinate aree.

Assicurazione

Non partite senza assicurazione: noi abbiamo stipulato un’assicurazione annuale con Globelink.

15 giorni in Egitto. Diario di viaggio

1°/2° giorno

Partiamo in orario da Malpensa e in orario arriviamo all’aeroporto del Cairo, dopo una sosta ad Atene. Sbrigate rapidamente le formalità di richiesta del visto (costa 25 USD, si può richiedere all’arrivo e pagare con carta di credito), troviamo ad attenderci il taxi che abbiamo prenotato dall’Italia con booking.com e che ci porta in hotel (Al Madiafa Hotel, 4 Champollion Rd., 137,49€ per una doppia senza colazione per 4 notti; molto buono). Nonostante le poche ore di sonno, al mattino non vediamo l’ora di esplorare la città. La nostra guida del National Geographic suggerisce un itinerario nella zona vicina a Piazza Tahrir; per noi è molto comodo, considerato che il nostro hotel si trova proprio lì e quindi ci mettiamo in marcia.

Tuttavia questo primo contatto con la città ci lascia un po’ perplessi: non vediamo niente che ci colpisca positivamente (in realtà, dal tardo pomeriggio in poi questa zona è molto più vivace e quindi molto più piacevole). Per fortuna arriviamo in meno di un paio d’ore nella zona cosiddetta “islamica” o “storica” e qui la situazione migliora in maniera netta – non a caso l’area è Patrimonio UNESCO. Visitiamo subito la moschea Al-Hakim e poi con un po’ di fatica capiamo che i biglietti per i monumenti di Sharia al Muizz, così come per la bella casa Beit es Suhaymi, sono acquistabili solo nell’ufficio che si trova di fronte al mausoleo del Sultano Qalaun e pagabili esclusivamente con carta di credito. La fatica però viene ampiamente ripagata dalle moschee, dalle madrasse e dall’hammam che visitiamo, perché valgono davvero la pena.

Dopo una rapida visita del bazar, chiudiamo con la splendida Moschea El Azhar. A questo punto abbiamo la malaugurata idea di raggiungere a piedi la Cittadella: apparentemente si tratta di una mezz’oretta di cammino. Tuttavia, i quartieri che attraversiamo sono in genere fatiscenti, al limite della discarica a cielo aperto e inoltre riusciamo a raggiungere l’entrata solo dopo molti sforzi. Un po’ stanchi, ci godiamo però il panorama, il cui highlight sono le piramidi in lontananza, e la Moschea di Mohammed Alì, che non è il pugile, ma un sultano del XIX secolo. Nel tardo pomeriggio decidiamo quindi di ritornare nella zona dell’hotel, che raggiungiamo dopo un’esperienza al cardiopalma con uno squilibrato guidatore di tuk tuk, il quale viene costantemente insultato dagli altri automobilisti e pedoni. Buona cena presso l’Estoril (544 EGY per tre piatti).

3° giorno

Con Deluxe Tours abbiamo prenotato dall’Italia una serie di tours per varie parti del nostro viaggio. Oggi iniziamo con la più classica delle gite dal Cairo, vale a dire il tour di Saqqara e delle piramidi di Giza. Poco dopo le 7.30 viene a prenderci Morsiel con il driver e la prima tappa è Saqqara. Oltre alla Piramide di Djoser, visitiamo la Piramide di Unas, la Tomba di Iynefert, quella di Seshseshet Idut, quella di Ptahhotep II (tutte con degli splendidi bassorilievi all’interno) e il Serapeo, monumento, quest’ultimo, davvero unico: si tratta di una necropoli destinata alle mummie dei tori sacri.

Ci spostiamo quindi a Giza: qui ci limitiamo a visitare l’esterno delle piramidi di Cheope, Chefren e Micerino, concludendo con la Sfinge. Non c’è tanto da aggiungere a quello che di questi siti si conosce già: la magnificenza è tale che una visita è assolutamente obbligatoria. Tra l’altro, nonostante siano le vacanze di Natale, non c’è la folla terribile che ci aspettavamo e che abbiamo sperimentato in altri siti turistici nel mondo. Torniamo al Cairo e ci facciamo lasciare nel quartiere copto. I monumenti che ci colpiscono maggiormente di questa deliziosa area della città sono la Chiesa di San Giorgio, la Torre Romana, la Chiesa della Vergine Maria e la Sinagoga di Ben Ezra.

Oltre a questo, il quartiere è comunque molto piacevole per una passeggiata. Decidiamo poi di spingerci fino al Nilometro, che è una vera rivelazione: un monumento insolito situato sull’isoletta di Roda e distante circa un quarto d’ora a piedi dal quartiere copto. Successivamente con un taxi arriviamo rocambolescamente (il tassista litiga con una bambina che chiede l’elemosina, la quale lo sputa e provoca la sua reazione nervosa) alla moschea del Sultano Hassan, affiancata dalla Moschea El Rifai.

Dall’esterno sono entrambe spettacolari, ma dall’interno la prima è sicuramente più interessante, anche se la moschea El Rifai custodisce le spoglie dell’ultimo shah dell’Iran, Reza Pahlavi. Con una breve passeggiata raggiungiamo la moschea di Ibn Tulun, attraversando un quartiere non solo decrepito, ma probabilmente anche malfamato… il tutto per scoprire che la moschea è chiusa! Riprendiamo quindi il taxi e raggiungiamo Bab Zuweila, la porta meridionale della zona islamica del Cairo.

Di sera questo quartiere è molto più vivace rispetto al giorno e inoltre i monumenti patrimonio UNESCO sono illuminati in maniera meravigliosa, per cui ci fa piacere fare un giro. Cena assolutamente insolita, ma buona, sebbene molto semplice, presso il Koshary Abou Tarek (EGY 210 in tutto) in zona Piazza Tahrir: c’è solo una pietanza, il koshari, che è un mix di pasta, lenticchie, ceci, salsa, aceto, limone, cipolle fritte e farro. Così sembra disgustoso, ma in realtà è buono… provate per credere!

4° giorno

Dopo colazione visitiamo il Museo Egizio del Cairo. La biglietteria apre alle 8.30 e noi ci facciamo trovare a quell’ora in fila. Consigliamo di visitare il museo presto, perché quando andiamo via, il numero dei visitatori è molto maggiore. Quello che leggete del museo è vero: polveroso, un po’ vecchio, dall’illuminazione spesso pessima, con alcune didascalie mancanti e con alcune parti in ristrutturazione. Tuttavia, molti dei pezzi esposti sono davvero straordinari e per questo il museo è da non perdere. Tra l’altro, abbiamo una bella sorpresa: contrariamente a quello che è scritto nella nostra guida, il tesoro di Tutankhamon si trova ancora qui, per cui abbiamo il piacere di ammirare quello che è probabilmente uno dei principali reperti archeologici dell’umanità. Torniamo in hotel dopo quasi 3 ore di visita e verso mezzogiorno viene a prenderci Latif, uno dei titolari della Deluxe Tours, che ci accompagna nel tour che abbiamo ideato per oggi e che ci porterà in alcune zone poco turistiche del Cairo.

Iniziamo con una visita a Garbage City, un quartiere dedicato interamente al riciclo della spazzatura. In breve, la gente vive e lavora nello stesso posto. Sebbene non sia propriamente una zona poetica, il contributo che gli abitanti del quartiere forniscono alla città non è da sottovalutare, perché grazie a loro si limitano i danni già ingenti di una gestione poco oculata dei rifiuti. Passiamo poi alla limitrofa zona delle chiese copte: vediamo tre chiese edificate negli anni ‘90, vale a dire San Simone, San Marco e San Paolo. Tutte e tre sono state costruite all’interno della roccia e sono interessanti. Latif ci porta poi a visitare anche una moschea molto bella (Al-Sultan Farg Bin Barquq), nella quale non saremmo mai entrati se non ce l’avesse suggerita lui.

È quindi la volta della Città dei Morti. Una parte della popolazione meno abbiente della città lavora come custode delle tombe ed in cambio può vivere all’interno dei mausolei o in costruzioni edificate proprio dentro il cimitero. Nonostante questa descrizione sembri macabra, se non si è consapevoli di trovarsi in un cimitero, è molto difficile rendersene conto: le tombe sembrano degli edifici ad uso abitativo (qualcuno anche di fattura gradevole), le strade sono ampie e pulite, le macchine passano senza il minimo problema e non c’è traffico. È come se non ci fosse una separazione tra il mondo dei vivi e quello dei defunti. Latif ci conduce poi a Zamalek, una delle zone più esclusive della città e ci offre un ottimo falafel da Zooba.

Salutiamo Latif ed iniziamo il tour a piedi suggerito dalla nostra guida del National Geographic, che ci porta in giro per questa isoletta: visitiamo bei quartieri residenziali, l’edificio storico che oggi ospita l’hotel Marriott, l’esterno di alcune ambasciate ed il lungofiume. Dopo i due falafel non abbiamo tanta fame, per cui ci fermiamo per uno shetir presso il Tayer Ya Fatayer in El-Brazil Street (EGY 252 in totale; buono). Torniamo in hotel sperimentando il metrò, pulito e rapido.

5° giorno

Ci svegliamo molto presto per arrivare in aeroporto: alle 7.30 del mattino ci aspetta il volo per Aswan, che alla fine parte con circa mezz’ora di ritardo. Anche se è mattina presto, c’è un grandissimo caos, per cui è consigliabile arrivarci il prima possibile. Ad Aswan ci aspetta il taxi che abbiamo prenotato tramite l’hotel (Bayt Zaina, Elephantine Island; 52,98€ per 2 notti per una doppia con bagno e colazione; semplice ma molto buono e con una bella terrazza) e che ci lascia al porto, dove una barca ci preleva per portarci all’hotel su Elephantine Island. Una nota su quest’isola. Il paesino di Aswan non è granché ed è relativamente poco vivace fino al tramonto. Per questo motivo è molto meglio soggiornare su Elephantine Island, che è gradevole, tranquilla ed ha anche uno splendido panorama sul Nilo. C’è un traghetto pubblico molto frequente e con compartimenti separati per uomini e donne, che per 10 EGY a persona effettua il trasporto da e per l’isola dalle 6.00 alle 00.00; fuori da quest’orario è comunque possibile traghettare per 50 EGY contattando Sayed Basher (+2 01154434072) o Karem Fawzy (+2 01111126987). Attendiamo un po’ in hotel a causa di un disguido, la nostra guida (oggi è la volta di Nice Tours), con la quale alla fine riusciamo a vederci e che ci conduce al Tempio di Philae.

Questo tempio è davvero incredibile e neppure la quantità di gente, quasi al limite del sopportabile, riesce a scalfire lo spettacolo. L’unica cosa che non ci piace molto è l’atteggiamento della guida, che cerca in tutti modi di venderci suoi servizi aggiuntivi, ci propone un cambio con i dollari necessari per pagare il taxi assolutamente sconveniente e chiede mance per l’autista ed il conducente della barca. Ritornati ad Aswan, ci riposiamo presso il bel Ferial Garden e poi visitiamo il Museo della Nubia, abbastanza interessante, anche se ci sono troppe informazioni, a volte non del tutto chiare. Facciamo quindi un giro per il paesino: il lungofiume è gradevole, ma il resto non offre granché.

Tornati al nostro hotel con il traghetto di linea, sbrighiamo un po’ di formalità burocratiche per la gita del giorno dopo, ancora con Nice Tours, e ceniamo bene presso il vicino Nile View (EGY 600 per due piatti ed un ottimo dessert).

6° giorno

Anche oggi ci attende la sveglia all’alba: abbiamo appuntamento alle 4 del mattino per il tour che ci porterà ad Abu Simbel. Prendiamo quindi la colazione al sacco e con una barca organizzata ieri grazie all’hotel raggiungiamo il luogo dell’appuntamento, dove ci attende l’autista. Fortunatamente il sonno ci coglie subito, per cui non ci rendiamo quasi conto di essere arrivati ad Abu Simbel. Il tempio è davvero meraviglioso, non solo all’esterno, ma anche all’interno, nonostante sia estremamente affollato. Interessante, se pure meno spettacolare, è anche l’attiguo tempio di Hathor. Anche questo sito è quindi l’ennesima conferma di qualcosa che già si presagiva.

Dopo un’ora e mezzo di visita (la visita ideale richiederebbe almeno 2 ore perché vanno tenute in considerazione possibili file per acquistare il biglietto), riprendiamo il pulmino ed arriviamo ad Aswan alle 13.30. Cerchiamo disperatamente un bar sul Nilo per passare qualche ora, ma sono tutti chiusi, per cui ripieghiamo per un triste McDonald’s, che però è in posizione ottima, proprio sul fiume! Ne approfittiamo per riposarci un po’, passando le ore pomeridiane in contemplazione del Nilo. Dopo il tramonto prendiamo un taxi ed andiamo nuovamente al Tempio di Philae, dove ci attende il Sound & Light Show delle 19.00, prenotato online il giorno prima.

Arriviamo un po’ in anticipo, ma in realtà si può arrivare tranquillamente verso le 18.30, in quanto prima non consentono l’accesso al sito. Di per sé non si tratta di uno spettacolo nel vero senso della parola, perché i giochi di luce sembrano un po’ casuali e non sono spettacolari; tuttavia, complice anche la circostanza che siamo davvero in pochi, entrare nel tempio illuminato in modo molto suggestivo e riuscire a goderselo in tutta tranquillità, è una sensazione davvero fantastica. Tornati su Elephantine Island, festeggiamo la notte di San Silvestro al ristorante Kafana (EGY 600 per 2 piatti; buono) e brindiamo all’arrivo del 2024 in camera con una lattina di birra locale Stella.

7° giorno

Sempre tramite Nice Tours abbiamo prenotato una crociera di due giorni e due notti da Aswan a Luxor con due soste a Kom Ombo e Edfu (la barca è la M/S Semiramis II della Sunrise Tours). Il programma specifica l’imbarco alle 11 del mattino ed il sito della Nice Tours riporta come arrivo a Luxor la sera del secondo giorno. Non ci sono altre indicazioni temporali, se non le soste opzionali presso i due templi. Trovare delle crociere da Aswan a Luxor di soli 2 giorni e 2 notti è stato quasi impossibile (in genere sono di almeno 3 notti), per cui dall’Italia avevamo deciso di scegliere questa opzione, che era la più economica tra le pochissime disponibili.

Una volta a bordo scopriamo che in realtà la nave partirà la mattina dopo alle 3.00, per cui ci troviamo a trascorrere un’intera giornata ormeggiati sul Nilo ad Aswan! Sicuramente se avessimo saputo che la navigazione si sarebbe ridotta ad un solo giorno, e che una parte della stessa sarebbe avvenuta di notte, non avremmo mai scelto l’opzione della crociera. Purtroppo questo era impossibile da capire, complice anche il sito poco chiaro della Nice Tours e la non semplice comunicazione con l’agenzia. Anche altre persone che abbiamo conosciuto in questa crociera si sono lamentate della poca chiarezza degli operatori turistici, in quanto neppure loro si aspettavano un’organizzazione temporale di questo tipo. Per questo, probabilmente la colpa non è neanche da attribuirsi totalmente alla Nice Tours.

Inoltre, scopriamo che sia il Wi-Fi che l’acqua e tutte le altre bevande sono a pagamento; d’altra parte, va riconosciuto che c’è il vantaggio di poter andare in giro tutto il giorno ad Aswan, qualora si fosse interessati, e che la barca è molto carina, così come buono è il cibo. Passiamo tutto il giorno sul pontile della barca ad oziare ed a goderci un meraviglioso tramonto, il primo del 2024. Ceniamo con alcune simpatiche coppie di irlandesi, ungheresi e franco-brasiliani ed andiamo a dormire.

8° giorno

Questa mattina la guida viene a prenderci alle 7.30 per visitare il Tempio di Kom Ombo. Anche in questo caso si tratta di un’autentica meraviglia da non perdere. Tornati sulla barca, passiamo alcune ore in navigazione. Nonostante le perplessità del giorno prima, dobbiamo riconoscere che la crociera ci consente di ammirare dei panorami davvero belli e che si tratta di un’esperienza rilassante e piacevole. Dopo pranzo sbarchiamo a Edfu. La guida ci preleva e raggiungiamo in pochi minuti di calesse l’omonimo tempio. Si tratta del tempio meglio conservato di tutto l’Egitto ed anche in questo caso le parole non bastano per descrivere lo spettacolo incredibile. L’ideale sarebbe dedicare al sito almeno 1 ora e mezzo per poterlo visitare con calma. Torniamo in barca e continuiamo la nostra crociera verso Luxor, che trascorre piacevolmente sia con i nostri compagni di cena che con una coppia di italiani che ha visitato con noi i templi.

9° giorno

Dopo colazione facciamo il check out e lasciamo la nave. Siamo a Luxor, dove abbiamo in programma una serie di escursioni per i prossimi giorni con Deluxe Tours. Waleed, la nostra guida, viene a prenderci e ci porta subito a Karnak, dove trascorriamo un’ora e mezzo ad ammirare il sito, che è davvero indescrivibile. Segue una visita all’interessante museo di Luxor, dove sono esibite diverse statue ritrovate nella zona. Chiudiamo quindi la mattinata con una visita al Tempio di Luxor, anche questo al di là di qualunque descrizione e lasciamo i nostri bagagli in hotel (Nefertiti Hotel, €81,20 in totale per 2 notti per una stanza doppia con bagno e colazione; buono e con ottima colazione sul terrazzo con vista tempio). Dopo una pausa sul terrazzo del ristorante Al-Sahaby Lane, che si trova proprio all’ultimo piano dell’edificio nel quale è situato l’hotel e che ha una bella vista sul tempio, facciamo un giro per la cittadina, finendo al Winter Palace. Decidiamo quindi di tornare al Tempio di Luxor, che vogliamo ammirare alla luce del tramonto. Lo spettacolo è davvero meraviglioso e ci fermiamo circa un paio d’ore. Andiamo quindi a cena presso il ristorante Al- Sahaby (circa 500 EGY per due antipasti due portate principali; molto buono).

10° giorno

Ci svegliamo molto presto perché, come ogni turista che si rispetti, abbiamo prenotato il tour in mongolfiera. Ci sono due turni: uno che parte circa alle 6.00 del mattino (con pick-up dall’hotel verso le 4.40) e l’altro, che abbiamo scelto noi, che parte un po’ dopo, verso le 7.30 (con pick-up dall’hotel verso le 6.10). Il vantaggio del primo è quello di poter vedere l’alba, ma i monumenti non sono distinguibili bene; con il secondo, invece, i monumenti sono ben visibili e ci informano anche che, a causa delle correnti più calde, la brezza favorisce la percorrenza della mongolfiera verso i monumenti piuttosto che verso i campi. A noi è piaciuto davvero tanto ed il panorama è magnifico… attenti solo all’atterraggio perché potrebbe non essere dei più soft!

Verso le 8.20 arrivano Waleed e l’autista e visitiamo il Tempio di Hatshepsut, che vale davvero una visita. Proseguiamo quindi con la visita di alcune tombe della Valle dei Re. Noi ne selezioniamo tre (Rameses IV, Rameses III e Rameses I), tutte davvero incredibili e decidiamo di acquistare due biglietti aggiuntivi per la tomba di Rameses V/VI, che forse è la più bella tra quelle che abbiamo visitato e quella di Tutankhamon, che non è all’altezza delle altre, per quanto conservi la mummia del famoso faraone. Tra l’altro, nelle tombe c’è anche un’affluenza relativamente bassa di turisti, cosa che ci consente di godere ancora di più del loro fascino. All’ora di pranzo facciamo una breve sosta presso un laboratorio dove ci illustrano le modalità di lavorazione dell’alabastro, ma non acquistiamo niente.

Torniamo in hotel, dove ci fermiamo un paio d’ore e successivamente andiamo verso il Tempio di Karnak per assistere al Sound & Light Show: se le luci sono meno spettacolari rispetto a quelle dello show di Philae, al contrario la storia è più interessante, perché spiega alcuni dettagli del tempio che c’erano sfuggiti. Cena, sempre buona, all’Al-Sahaby Lane (EGY 550 per due piatti principali e due antipasti).

11° giorno

Di primo mattino viene a prenderci Waleed con un nuovo autista. In poco più di 3 ore raggiungiamo Abydos, una località nella quale secondo la leggenda sarebbe nato Osiride e dove sarebbe sorta la prima dinastia dei faraoni. Il tempio di Sethi I è davvero meraviglioso – dedicate almeno un’ora e mezzo alla visita. Ci rimettiamo poi in auto e ci fermiamo a Dendera, dove visitiamo il tempio di Hathor, una delle ultime costruzioni monumentali della civiltà egizia. Anche questo edificio è davvero straordinario; sua peculiarità è il soffitto, riccamente decorato con temi astronomici. Peraltro, entrambi i monumenti sono quasi del tutto privi di turisti, per cui è davvero un piacere poterli visitare senza folle che schiamazzano. Dopo un’ora e mezzo di visita, ci rimettiamo in auto per Luxor, dove arriviamo in prima serata. Qui, nel giro di mezz’ora, riusciamo a fare shopping nella fornitissima libreria Aboudi, a ritirare qualche soldo e soprattutto ad entrare nella Moschea Abu el-Haggag, costruita sopra il tempio, che ammiriamo ancora una volta da un’angolazione differente. Inoltre, scopriamo che i capitelli delle colonne e la trabeazione del tempio sottostante funzionano da struttura della moschea. Salutiamo Waleed, che è stata la migliore guida che abbiamo avuto in viaggio, torniamo in hotel, recuperiamo i bagagli e andiamo in stazione per prendere il treno notturno per Il Cairo. Il treno tutto sommato non è male; ci offrono anche cena e colazione, ma forse il prezzo è un po’ troppo alto.

12° giorno

Abbiamo letto di ritardi clamorosi del treno Luxor-Cairo e siamo preparati al peggio, per cui restiamo piacevolmente sorpresi dal leggero anticipo con il quale arriviamo alla stazione ferroviaria di Cairo-Giza. Sul binario c’è Ahmed, il nostro nuovo autista: con Deluxe Tours abbiamo in programma la visita del Black Desert e del White Desert. Prendiamo quindi la strada 221 e, dopo oltre 3 ore e mezzo di viaggio, arriviamo al B&W Sahara Sky Camp, dove pranziamo così così. Dopo un’oretta e mezzo arrivano le guide ed iniziamo il nostro tour.

Attraversando in autostrada il Black Desert, bello, raggiungiamo la Crystal Mountain, composta da cristalli di quarzo. Entriamo quindi nel White Desert e la prima sosta è ad Agabat, un posto davvero meraviglioso, tra dune di sabbia e rilievi modellati dal vento. Dopo l’esperienza della sandboard giù da una duna, arriviamo alle formazioni rocciose dalle forme insolite per le quali questo deserto è famoso. Poco prima del tramonto raggiungiamo una radura nel pieno del deserto, dove ci fermiamo per campeggiare. Niente da dire: il posto è davvero superlativo, così come il tramonto! Dopo una cena semplice ma molto buona, passiamo del tempo accanto al fuoco e poi andiamo a dormire nella tenda che ci è stata preparata.

13°/14° giorno

Ci svegliamo in tempo per guardare l’alba – altro spettacolo bellissimo – e, dopo colazione, facciamo quattro passi nel deserto, prima nel White Desert e poi nel Black Desert. Tornati al B&W Sahara Sky Camp, ritroviamo Ahmed, il quale ci riporta in hotel dopo circa 5 ore (Al Madiafa Hotel come all’andata, per una doppia con bagno senza colazione; € 40,68; molto buono e stanza migliore della precedente). Andiamo a cena molto presto presso il Felfela (EGY 1000 per due piatti, due antipasti e due dolci; molto buono) e poi torniamo in hotel. La mattina dopo ci svegliamo ancora una volta all’alba, prendiamo il taxi prenotato con Booking.com ed arriviamo in aeroporto con largo anticipo – scelta saggia considerate le file ed i controlli necessari. Atterriamo quindi a Bergamo in perfetto orario.

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