Dai colori del Keukenhof all’eccentricità di Amsterdam
In circa 30-40 minuti di viaggio con l’autobus potrete godere di quelle meravigliose opere d’arte che la natura, aiutata dal paziente lavoro dell’uomo, ogni anno regala in questo splendido parco. Nel Keukenhof, tre padiglioni coperti e riscaldati (il Beatrix, il Willem-Alexander e l’Oranje Nassau) vi stupiranno con le loro esposizioni interne dove le coltivazioni di tulipani dalle mille sfumature si alternano ai fiori tropicali di rara bellezza.
Un labirinto di siepi sempreverdi, il giardino giapponese, un lungo canale sul quale scivolare silenziosi a bordo di una barca elettrica e l’imponente mulino in legno con le sue tre lunghe pale sospinte dalla forza onnipresente del vento, completano questo eden per gli occhi, la mente ed il cuore.
Consiglio. Acquistate il biglietto combinato (ingresso parco+trasporto a/r) in una delle tante biglietterie autorizzate di Amsterdam o di Schipool Airport, oppure su internet al sito www.keukenhof.nl .E’ la soluzione migliore e più conveniente per visitare il parco.
Consiglio. Il Keukenhof ogni anno apre per circa due mesi in primavera. Noi l’abbiamo visitato ad inizio aprile abbinando un indimenticabile tre giorni ad Amsterdam, certamente la capitale più multietnica e liberale d’Europa. Sfortunatamente buona parte delle aiuole esterne non avevano ancora raggiunto la massima fioritura che invece si può ammirare più avanti. Se potete quindi, pianificate la vostra gita verso la fine di aprile quando il mosaico di colori della fioritura, sotto gli alberi di latifoglie ed intorno ai tanti specchi d’acqua, sarà completato.
Dopo una giornata trascorsa tra le tinte pastello del Keukenhof, in serata approdiamo finalmente nella capitale olandese e quando sentite nominare Amsterdam a cosa pensate? Sicuramente ai tulipani, al dedalo di canali che le hanno valso il nome di Venezia del nord, alle biciclette che qui sono il mezzo più diffuso, ai mulini a vento, al quartiere a luci rosse e ai coffeeshop dov’è possibile fumare liberamente cannabis e hascisc. Tutto qui? Certo che no, perché la capitale olandese è nota anche per i suoi musei, le numerose chiese, pittori famosi del calibro di Rembrandt e Van Gogh, parchi enormi come il Vondelpark, le auto elettriche, la birra Heineken apprezzata in quasi tutti i Paesi del mondo e i gustosi formaggi di cui è il maggiore paese esportatore in Europa. Di Amsterdam vi innamorerete subito della sua atmosfera liberale; qui tutto è concesso e il divertimento e la trasgressione sono d’obbligo.
Consiglio. Il modo migliore per visitare Amsterdam è senza dubbio la bicicletta; le piste ciclabili si estendono per chilometri e chilometri e gli olandesi non sembrano temere neppure le condizioni meteo più avverse. Buona parte degli hotel offrono un servizio di noleggio ma se il vostro non è fra questi non vi preoccupate, ci sono negozi dedicati alle due ruote sparsi per tutta la città. Se invece come noi non avete alcuna fretta ed al trasporto pubblico, se pur efficiente e capillare, preferite l’aria aperta, allora dovete camminare. In questo modo potrete addentrarvi facilmente anche nelle vie più nascoste e lontane dal centro. Ogni tanto girate la testa all’insù per ammirare i numerosi campanili dai grandi orologi rotondi che sbucano qua e là sopra le case dalle pareti inclinate che sembrano cascare da un momento all’altro nei canali. A differenza di altre metropoli dove i monumenti dominano ampi spazi, qui i palazzi storici si mescolano con le altre abitazioni costituendone una naturale continuazione; solo piazza Dam (la più importante della capitale che nel XIII secolo era occupata da una diga) fa eccezione. Qui potrete ammirare il Koninklijk paleis, palazzo reale, costruito nel XVII secolo con la sua splendida facciata barocca nato originariamente come municipio e poi convertito nella residenza dei reali olandesi, la Nieuwe Kerk, chiesa nuova, del 1650 che ora ospita concerti e mostre e il famoso museo delle cere di Madame Tussaud’s con numerose statue in cera di personaggi famosi. Sull’altro lato della piazza domina la scena l’obelisco di pietra bianca eretto in onore delle vittime della seconda guerra mondiale. Famosi centri commerciali come il Magna Plaza, in un edificio a dir poco fiabesco, affiancano questi monumenti e sembrano controllare i tantissimi turisti che si accalcano nelle strette vie laterali fra negozi di souvenir, coffeeshop ed ogni genere di ristoranti (argentino, indiano, cinese, italiano, francese, fast food, messicano, vegetariano).
Dopo aver visto il cuore della città ci spostiamo in Rembrandt Plein, una piccola piazza al centro della quale si trova la statua del celebre pittore Rembrandt. I tanti caffè con le loro terrazze esterne vivacizzano le lunghe giornate estive e le discoteche ed i night club animano le infinite notti del divertimento cittadino. Rembrandt, nato nel 1606 visse una vita travagliata alternando periodi di fasto e ricchezza ad altri di profonda solitudine, tristezza e povertà. Ha regalato al mondo dei dipinti di immensa espressività e movimento; personalmente quello che più preferisco è la ‘Ronda di notte’ dipinto nel 1642 in un momento di successo lavorativo ma di intenso dolore a causa della morte dell’amata moglie Saskia. Interessante ma non entusiasmante, la visita alla casa di Rembrandt acquistata dal pittore nel 1639, al culmine della sua fama, arredata e restaurata con gli oggetti del tempo se pur non con gli originali. Infatti il pittore, per far fronte ai debiti successivamente contratti, dovette vendere tutto ciò che conteneva incluse le collezioni di opere d’arte ed oggetti rari.
Se volete conoscere il posto in cui la bambina ebrea Anne Frank si nascose e scrisse in clandestinità il suo diario durante l’invasione nazista, dovete recarvi nella casa sul canale Prinsengracht, vicino alla Wester Kerk. In otto vissero stipati in locali piccolissimi con il terrore di essere scoperti e purtroppo, il 4 agosto 1944 qualcuno li tradì e la famiglia, insieme ad altri quattro ebrei, fu deportata. Solo Otto Frank, padre di Anne, sopravvisse alla follia dei campi di concentramento e nel 1947 pubblicò il diario della figlia realizzando così il sogno della giovane. Osservando quelle strette finestre e pensando a ciò che Anna Frank e moltissimi altri ebrei avevano sofferto, ho sentito una stretta al cuore e guardando gli occhi lucidi di altri turisti accanto a me, ho capito che quella era una sensazione condivisa.
Consigliatissimo. Non potete assolutamente perdervi l’Heineken experience; un viaggio elettrizzante nell’antica fabbrica della birra Heineken. Qui conoscerete la storia del famoso birrificio, gli elementi che costituiscono la gustosa bevanda color oro, proverete grazie ad un’esperienza 4D cosa significa essere messi in bottiglia, ammirerete i tank di stoccaggio della birra, visiterete le scuderie, proverete a spillare correttamente la birra e naturalmente la gusterete dato che sono offerte due consumazioni. Dopo una serie di divertenti giochi interattivi raggiungerete il fornitissimo negozio di souvenirs dove noi abbiamo acquistato i bicchieroni firmati Heineken. Non dimenticatevi di usufruire del giro in battello che parte proprio davanti all’ex birrificio nel canale Singelgracht ed attracca sull’Amstel a pochi passi dal punto vendita ufficiale Heineken, nel quale troverete in omaggio dei simpatici apri bottiglia a forma di ‘e’. Se siete in coppia non scordate di scambiarvi un bacio quando transitate sotto lo Skinny Bridge e in tal modo il vostro amore durerà in eterno! (o almeno così dicono). Vi suggerisco di acquistare il biglietto d’ingresso per l’Heineken experience sul sito internet della Heineken, risparmierete ed eviterete inutili code.
Consigliato. Sicuramente non bisogna saltare la visita al rinnovato Rijks museum in Museum plein. Noi purtroppo ci siamo accontentati di ammirare i famosi quadri di Rembrandt nelle sale appositamente allestite al piano seminterrato del shopping centre Magna Plaza appena dietro il Koninklijk paleis di piazza Dam (purtroppo il Rijks museum non era ancora stato riaperto). I nuovi ambienti del museo ospitano quadri, statue, preziosi oggetti di artigianato, ceramiche dal medioevo ai giorni nostri. Ho curiosato sul sito internet ufficiale del Rijks museum e le opere di restauro sembrano aver compiuto un miracolo, perciò mi sento di consigliarne la visita nonostante noi l’abbiamo potuto ammirare solo dall’esterno. C’erano lavori in corso anche al museo dedicato al genio Van Gogh situato in una moderna struttura sull’altro lato dell’esteso spazio erboso di Museum plein. In questo caso i dipinti erano stati trasferiti nella splendida cornice dell’Hermitage, sulle rive del fiume Amstel. Se non siete ancora stanchi di questa indigestione di cultura e i concerti sono la vostra passione, non potete rinunciare ad una delle numerose esibizioni nell’elegante Concert Hall, sempre in Museum plein.
Consigliatissimo. Non dovete perdervi il coloratissimo e suggestivo mercato dei fiori galleggiante sul canale Singel dove un’infinità di botteghe espongono piccoli oggetti di artigianato, bulbi, tipici zoccoli olandesi bianchi, rossi, gialli o arancioni e tantissimi tulipani. Di fronte alle bancarelle si aprono i negozietti per turisti tra i quali due offrono gustosi assaggi di formaggio olandese nelle sue diverse varietà che poi ovviamente, potrete acquistare.
Ovviamente non si può andare ad Amsterdam senza girare per il quartiere a luci rosse, De Wallen, sicuramente uno dei più famosi al mondo. Di giorno sembra un sobborgo normale ma di notte la miriade di neon e di tende rosse, di insegne luccicanti e le luci soffuse dei locali lo trasformano in una vera e propria attrazione del sesso. Il rione si trova nella parte antica della città e comprende una moltitudine di vicoli su cui si affacciano le note vetrine nelle quali le ragazze espongono il proprio corpo seminude invitando i clienti ad entrare. Il De Wallen esiste sin dal XIV secolo e rappresenta tutt’ora una cospicua fonte di guadagno per la nazione, infatti in Olanda la prostituzione è legale (ma non può essere praticata per strada) e le prostitute pagano le tasse come un qualsiasi altro lavoratore. Nel quartiere si trova anche un museo del sesso ed uno della cannabis, diversi coffeeshop e sexy shop, nonché teatri dove assistere a spettacoli erotici. Se anche in Italia la prostituzione fosse legalizzata le casse dello stato sarebbero sanate molto velocemente…L’unico aspetto che mi ha sorpreso è che ai piani superiori delle vetrine ci sono le abitazioni di famiglie normali e sinceramente vedere una mamma che esce tenendo per mano il proprio bambino mentre un cliente entra nella vetrina mi è sembrato un tantino squallido.
Consigliato. Se non siete stanchi spingetevi fin nella zona ad est della stazione centrale dove troverete il Scheepvaartmuseum, museo navale, con la copia perfettamente ricostruita di una nave della Compagnia delle indie, il Nemo, museo della scienza e della tecnica progettato da Renzo Piano, sul cui tetto potrete trovare un attimo di relax distesi al sole e l’imponente mulino a vento De Gooyer, che è ora una casa privata.
Anche l’eccentrica Amsterdam e il favoloso Keukenhof park non ci hanno delusi e torniamo a casa entusiasti, con la voglia di fantasticare subito sulla prossima meta! Spero di avervi aiutato a conoscere e apprezzare queste bellezze olandesi: ora tocca a voi partire!