Da Strasburgo a Salisburgo passando per Svizzera e Germania

Viaggio in auto tra arte, natura ed enogastromia
Scritto da: Lunanera76
da strasburgo a salisburgo passando per svizzera e germania
Partenza il: 02/07/2012
Ritorno il: 08/07/2012
Viaggiatori: 3
Spesa: 1000 €
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Partecipanti: io-figlia guida-narratrice, papà-driver-co-organizzatore, mamma-turista per caso

Premessa: Io ne approfitto sempre per viaggiare, da sola, in gruppo, in famiglia, auto-organizzata oppure all-inclusive, in tutte le stagioni, purchè si parta!

Complici i miei genitori, giovani e curiosi come me, quest’anno abbiamo pianificato un bel viaggio di famiglia in auto di 7 giorni (6 notti) tra Alsazia e Austria passando per la Germania e la Svizzera.

Certo il periodo prescelto, la prima settimana di luglio, è particolarmente favorevole per clima, prezzi e ambiente, lussureggiante e pieno dei colori dell’estate, ma questo itinerario è fattibile tutto l’anno (consigliato in primavera e in autunno e, magari con qualche piccola modifica, anche durante il periodo freddo).

2 luglio 2012: Padova-Colmar. Partiamo di buon mattino e dopo aver attraversato il tunnel del san Gottardo (quasi 17km!) <=”” b=””>, siamo in Svizzera… un’occhiata veloce alla bellissima Lucerna con il suo famoso Kapellbrücke dipinto, uno spuntino, e poi via direzione Colmar in Alsazia dove arriviamo verso le 14.30. Ci dirigiamo subito al nostro hotel, nella prima periferia della città. Ottima scelta: l’hotel di design è molto bello, confortevole, pulito, con wi-fi nelle stanze e parcheggio gratuito.

In pratica: ho prenotato tutti gli hotel su booking.com, in base alla mia personale esperienza lo trovo affidabile e obiettivo. Chi vuole maggiore libertà nella gestione della prenotazione può optare per la tariffa con cancellazione gratuita, solitamente non è la più bassa ma ti permette di annullare senza alcuna penalità fino a qualche giorno prima del tuo arrivo o addirittura il giorno stesso.

Hotel utilizzati durante questo viaggio (1 doppia + 1 singola, costo medio per camera per notte, Euro 75,00 colazione inclusa):

Colmar, Hotel Le Roi Soleil Prestige, 4*, 1 Rue des Frères Lumière ma per chi volesse risparmiare un pochino può prenotare Le Roi Solei Colmar, nome simile e stessa catena ma quest’ultimo in versione low cost 2*.

Bodman-Ludwigshafen, Hotel Bodenseehotel Immengarten, 4*, Überlingerstr. 26 – 28, 78351 Bodman-Ludwigshafen; ottima scelta, stanze ampie, pulite e silenziose nonostante fossero fronte-strada (che sono comunque quelle che io consiglio dal momento che le altre non sono solo vista-lago ma anche vista-ferrovia).

Salisburgo, Motel One Salzburg Süd, Alpenstraße 92-94, hotel moderno e informale, molto tranquillo con parcheggio coperto, a circa 20 minuti a piedi dal centro, fermata bus proprio di fronte all’ hotel.

Lasciate le valige abbiamo tutto il pomeriggio per scoprire la città di Colmar, un incanto fiorito. Decidiamo di fare un giretto orientativo a bordo di un trenino turistico che prendiamo di fronte al Museo Unterlinden (biglietto Euro 9,00 per persona con audio guida in italiano, durata circa 40 minuti) e poi a piedi seguiamo il percorso proposto nella brochure che abbiamo scaricato dal sito dell’ufficio turistico locale (www.ot-colmar.fr). Da Piazza dei Domenicani, dove, oltre al museo Unterlinden (oggi museo della storia cittadina) ammiriamo la Maison des Têtes, che deve il suo nome alla particolarissima decorazione composta da 105 mascheroni, ci dirigiamo verso la piazza della Cattedrale dove si erge, imponente, la Collegiata di san Martino, edificata in grès rosso, secondo i canoni gotici e poi, oltre, verso l’antica dogana, il Koifhus, e il quartiere dei Conciatori restaurato tra gli anni 60’ e ’70. Interessanti soprattutto la Rue des Tanneurs e la Petite Rue des Tanneurs. Attraversando il ponte sulla Lauch si arriva nel Quartiere della Krutenau dove vivevano i pescatori che si spostavano sul fiume utilizzando barche a fondo piatto simili a gondole. Seguendo il Quai della Poissonnerie attraversando il successivo ponte si può vedere la Fontana del Vignaiolo, opera di Bartholdi, probabilmente il cittadino più illustre di Colmar, costruttore della Statua della Libertà di New York. Ma soprattutto ci perdiamo nelle strette vie cittadine ammirando a testa in su bellissimi scorci pittoreschi nella Petite Venise e straordinarie maison a colombages, antiche case con le travi a vista abbellite da balconi di fiori colorati, come la Casa Pfister del 16° secolo, la più famosa, interamente affrescata all’esterno, nonché i grandi nidi di cicogna che spesso sovrastano le case del centro città. Visto l’orario, ci fermiamo per la cena da Pfeffel (1 Rue du Rempart) grazioso ristorante in stile alsaziano dove non ci facciamo mancare il piatto tipico locale, la choucroute, composta da diversi tagli di carne di maiale, patate lesse e crauti (spesa totale circa Euro 60,00) ma non ne rimaniamo particolarmente colpiti. Infine, stanchi per la tirata, tutti a nanna in albergo.

3 luglio 2012: Strasburgo e la Strada dei Vini.

Il giorno successivo il programma prevede la visita della capitale dell’Alsazia, Strasburgo (circa 80km da Colmar) e il rientro percorrendo la famosa strada dei vini. Strasburgo, l’antica Strate Burgum, si presenta come una città dal cuore antico ma tutta proiettata al futuro. Iniziamo la nostra visita dai bastioni di Vauban (in restauro) per proseguire verso il quartiere più pittoresco, la Petite France, attraversato da numerosi canali sui quali si affacciano stupende case a colombages e famoso anche per i ponti coperti che hanno conservato il loro nome nonostante abbiano perso le coperture nel XVIII secolo. Questo quartiere, dove in passato abitavano e lavoravano pescatori, mugnai e conciatori, non è molto grande, l’atmosfera è rilassata e c’è la possibilità di scoprirlo anche dall’acqua attraverso un breve giro in battello o in canoa con l’accompagnamento di guide professioniste. Una foto di rito di fronte alla Maison des Tanneurs, la Casa dei Conciatori, certamente la più famosa tra le bellissime case in legno a vista che risalgono al XVI e XVII secolo. I tetti spioventi proteggono i granai dove un tempo venivano fatte seccare le pelli. Naturalmente, dopo una sosta alla Kammerzell, un vero e proprio ricamo in legno, ammiriamo la Cattedrale gotica e l’alta guglia esterna “prodigio di grandezza e leggiadria“, secondo le parole di Victor Hugo e all’interno il famoso orologio astronomico (da segnalare nelle sere d’ estate gli spettacoli di musica e luci proiettate proprio sulla facciata della cattedrale (informazioni presso l’ufficio del Turismo sulla piazza dietro la Cattedrale). Purtroppo non abbiamo molto tempo e quindi facciamo uno spuntino in una pasticceria-gastronomia del centro e assaggiamo una tarte flambée, altro prodotto locale (una sorta di pizza a pasta leggerissima e sottile ricoperta di cipolle, pancetta e una crema a base di panna acida e erbe, niente male, conto totale Euro 25,00). Ritorniamo verso il garage dove abbiamo parcheggiato la nostra auto (attenzione: il parcheggio a Strasburgo non è molto economico consigliamo la zona stazione dove si possono trovare numerosi garage con svariate formule tariffarie) costeggiando il fiume Ill e ammirando il bellissimo Palazzo di Rohan, oggi sede museale e l’antica dogana. Usciamo dal centro città per dirigerci verso il Quartiere dell’Orangerie che ospita alcune tra le più importanti istituzioni europee quali il Parlamento Europeo, il Consiglio d’Europa e la Corte Europea dei Diritti Umani. Facciamo un giro in auto ad ammirare dall’esterno questi grandiosi complessi di vetro e acciaio e poi proseguiamo nuovamente in direzione Colmar ma lasciamo presto la strada principale seguendo le indicazioni che segnalano la Routes des vins d’Alsace per addentrarci in un ambiente da favola. Percorriamo senza fretta questa strada che attraverso un leggero saliscendi ci permette di allungare lo sguardo su interminabili vigneti di Riesling, Muscat, Pinot Grigio e Gewurztraminer, perfettamente tenuti e poi, come da programma, ci fermiamo in alcuni tra i più famosi villaggi del posto. Sono piccoli e quieti borghi medievali caratterizzati dalla presenza di numerose case a graticcio traboccanti dagli immancabili fiori multicolori, un piccolo centro storico solitamente chiuso al traffico, qualche fontana in ferro battuto, grandi cicogne che fanno capolino dai loro enormi nidi ben piantati sui tetti più alti delle case e sempre la presenza della vite, vero leitmotiv della regione, che qui diventa anche elemento decorativo delle case descrivendo verdeggianti intrecci sulle facciate o rinfrescanti pergole tra una casa e l’altra. Ogni paesino è un incanto, li percorriamo lentamente e ci fermiamo per una sosta più lunga a Obernai, Ribeauvillé dove per cena assaggiamo un altro delizioso piatto tipico, la baeckeoffe (uno stufato di carni tenerissime e verdure) in un localino sulla Grand Rue sorseggiando il buon vino locale e concludiamo la serata con un gelato a Riquewihr prima di rientrare in hotel.

Consiglio pratico: la strada dei vini d’Alsazia vale da sola un viaggio e potrebbe essere lo spunto anche solo per un week end, magari in camper oppure in B&B (ce ne sono moltissimi lungo la strada stessa) o con bici al seguito. Questo percorso può anche essere arricchito con la visita ai numerosi castelli e manieri (come fortezza di Koenigsburg) che si vedono dalla strada oppure con la visita al Parco delle Cicogne di Hunawihr.

4 luglio 2012

Lasciamo l’Alsazia per dirigerci verso il Lago di Costanza attraverso la Foresta Nera. Abbiamo già visitato Friburgo in passato quindi tiriamo oltre e passiamo un paio di ore interessantissime presso il museo all’aperto della civiltà contadina fondato nel 1963 presso la fattoria “Vogtsbauerhof” a Gutach (Adulti Euro 8,00 per persona, chiuso in inverno, www.vogtsbauernhof.org) dove ci mescoliamo alle scolaresche in gita. Si tratta di fattorie arredate internamente, mulini, segherie e fienili che illustrano la vita e i lavori dei contadini della Foresta Nera a partire dal Seicento. Proseguiamo per Furtwangen dove ci facciamo una foto ricordo davanti all’orologio a cucù più grande del mondo e poi in direzione Donaueschingen dove, presso i giardini del palazzo Fürstenberg, andiamo a vedere la sorgente del Danubio (ingresso libero) che dà anche il nome al paese stesso e infine ci fermiamo un paio d’ore nel tardo pomeriggio a Sciaffusa per ammirare lo spettacolo delle Cascate del Reno, le più grandi d’Europa (www.rheinfall.ch). Arriviamo nella zona prescelta per il pernottamento, Bodman-Ludwigshafen verso sera, lasciamo la nostra auto nel garage (gratuito) dell’hotel e facciamo un giretto in centro dove ceniamo all’XXL Restaurant Seeteufele (Hauptstraße 5 Bodman-Ludwigshafen), consigliatissimo non solo per le maxi porzioni, come suggerisce il nome, ma soprattutto per l’ottima carne alla griglia che, unita alla deliziosa birra locale e alla simpatia del personale ci hanno permesso di trascorrere proprio una bella serata (conto: Euro 50,00 circa totale per 2 enormi vassoi di carne con verdure e un piatto di arrosto di cipolle, bibite incluse).

5 luglio 2012

Verso le 9.00 partiamo alla volta della splendida Isola di Mainau, dove passiamo quasi tutta la giornata passeggiando tranquillamente tra sculture di fiori, cascate di rose multicolori, tigli secolari, scoiattoli e uccellini colorati che, per nulla intimoriti dalla nostra presenza, si lasciano avvicinare e fotografare (Ingesso Euro 17,00ca per persona, parcheggio gratuito per chi visita l’isola, www.mainau.de) e poi in auto facciamo un giretto anche sulla vicina Isola di Reichenau, famosa per le sue antiche chiese di epoca carolingia. La sera ceniamo nuovamente presso l’XXL Restaurant Seeteufele.

6 luglio 2012

L’ultima parte del nostro viaggio ha come meta il salisburghese, una terra che ben conosciamo e amiamo. Partiamo dal Lago di Costanza di prima mattina e verso l’ora di pranzo arriviamo a Salisburgo, proseguiamo quindi verso il castello delle delizie di Hellbrunn, voluto dal principe-vescovo Markus Sittikus nel ‘600 per divertire i suoi ospiti e sorprenderli con divertenti giochi d’acqua. Si può accedere all’area dei giochi d’acqua solo in gruppo e la guida spiega in tedesco e in inglese; dopo pochi minuti entriamo e per circa 30 minuti, tale è il tempo della visita guidata, veniamo tutti annaffiati d’acqua tra le risate di grandi e piccini, ma vista la stagione, nessun problema, in pochi minuti siamo già asciutti (Ingesso Euro 9,50 per persona include parco, castello e museo del folklore) poi terminiamo la giornata passeggiando per le vie del centro storico di Salisburgo, tra il Duomo barocco progettato da Santino Solari, dove la sera ascoltiamo un bel concerto all’aperto, naturalmente su musiche di Mozart, la chiesa dei Francescani e la sempre affollatissima Getreidegasse passando per la casa natale di Mozart e il pittoresco cimitero di St. Peter, proprio a ridosso della imponente fortezza di Hohensalzburg. Mangiamo uno spuntino di pesce da Nordsee in Getreidegasse, una catena piuttosto conosciuta ed economica ma per gli amanti della birra consiglio il Biergarten di Sternbrau in Griesgasse.

7 luglio 2012

Dopo colazione partiamo alla volta del Königsee, prendiamo il battellino elettrico (Euro 13,00 ca. per persona, percorso breve) e dopo 45 minuti di navigazione silenziosa interrotta solo dalle spiegazioni della simpatica guida tedesca di bordo che ci racconta la storia di questi posti, arriviamo sulla bellissima penisola di St. Bartholomä, con l’omonima cappella dalle cupole rosse, dove sostiamo per un caffè presso l’unica locanda per poi ritornare con il primo battellino di rientro, ma non manchiamo di notare che sono numerose le opportunità di praticare trekking nella zona attorno al lago (ideale anche per ammortizzare meglio il costo del biglietto). Successivamente, dal momento che siamo tutti molto appassionati di storia, ritorniamo per l’ennesima volta a visitare l’Obersalzberg, una terra bellissima, rinomata area turistica che divenne tristemente nota durante il periodo nazista quando Adolf Hitler vi fece costruire la sua dimora estiva, il Berghof, e divenne luogo di villeggiatura prediletto dai gerarchi del partito. Durante la Seconda Guerra Mondiale fu per questo massicciamente bombardato ma oggi è ritornato ad essere luogo animato, molto frequentato dai locali e dai turisti. Il Berghof, così come le dimore del capi del regime, non esiste più, ma per chi fosse interessato a questo genere, è possibile ancora visitare l’hotel Die Türken, sopravvissuto alla guerra, ed entrare nel bunker sotterraneo che lo collegava al Berghof di Hitler, poco lontano, le cui rovine si possono ancora oggi vedere seminascoste dalla fitta vegetazione della boscaglia circostante.

La giornata è fredda e piovosa così, prima di acquistare il biglietto del bus che ci porterà alla Kehlsteinhaus, il Nido dell’Aquila, uno chalet-fortezza voluto dai vertici del partito come dono al Führer per il suo 50° compleanno nel 1939, decidiamo di visitare il Centro di Documentazione che si trova adiacente al parcheggio dove si racconta e si illustra la storia del luogo prima, durante e dopo la guerra e dove si può percorrere una parte del vecchio bunker sotterraneo, uno dei tanti lunghissimi tunnel costruiti dai Nazisti per proteggersi in caso di attacco da parte degli Alleati (parcheggio intera giornata Euro 4,00; Ingresso centro documentazione Euro 2,00 per persona, a/r in bus al Nido dell’Aquila, Euro 18,00 per persona ma si può optare, risparmiando un pochino sulla tariffa, per la sola salita in bus e la discesa a piedi attraverso i numerosi sentieri che riconducono al parcheggio, www.kehlsteinhaus.com). Poi, nonostante il tempo ancora incerto, optiamo per salire, come da programma, ma una volta in cima constatiamo che anche questa volta ci dobbiamo accontentare di vedere la Haus completamente avvolta dalle nuvole. E’ proprio un peccato perché, nelle giornate terse, il panorama deve essere mozzafiato! Quindi, un po’ delusi, ripariamo a Berchtesgaden, un piccolo borgo dalle case dipinte, dove ceniamo a base di stinco e birra e ci rinfranchiamo non poco. E’ la nostra ultima serata prima di rientrare in Italia quindi facciamo un’ultima passeggiatina nel centro storico di Salisburgo prima di tornare in hotel.

8 luglio 2012

Inizialmente avevamo deciso di prenderci l’intera giornata per un rientro tranquillo, magari fermandoci per qualche sosta lungo il percorso ma, come spesso ci succede, cediamo ad un cambio di programma improvviso e, vista la splendida giornata, il sole caldo, il cielo di un azzurro abbacinante, ci concediamo l’ultima pazzia del viaggio e torniamo (pagando nuovamente l’ingresso) sulla Kehlsteinhaus! Una volta in alto, si apre uno spettacolare panorama che spazia da Salisburgo alle acque verdi del Königsee, alle montagne più belle, al Watzmann che si erge di fronte a noi in tutta la sua imponenza, proprio come nell’omonimo quadro del pittore Caspar Friedrich!

Ecco, ora la nostra vacanza è davvero finita e rientriamo a Padova appagati come sempre.

E’ vero, abbiamo lasciato dietro di noi molte cose da vedere e luoghi da scoprire ma, come sempre, il nostro augurio e la nostra speranza è di poter ripartire presto su nuove destinazioni.

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