Copenhagen e dintorni 2

Una breve vacanza a Copenhagen, Helsingor, Hillerod e Roskilde, alla scoperta di navi vichinghe e castelli da fiaba
Scritto da: gp.elena
copenhagen e dintorni 2
Partenza il: 30/06/2011
Ritorno il: 04/07/2011
Viaggiatori: 3
Spesa: 500 €
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30 giugno

E’ l’alba delle 4 di mattina quando ci svegliamo e dirigiamo verso Malpensa, diretti a Copenhagen. Alle ore 6,30 siamo al Planet Parking di Lonate Pozzolo, ove lasciamo l’auto in custodia, e dopo 5 minuti arriviamo al terminal 2 di Malpensa. Check-in Easy Jet senza problemi, ed in perfetto orario decolliamo ed arriviamo a Kastrup, l’aeroporto di Copenhagen. Seguendo i consigli della Rete cambiamo un po’ di euro direttamente in aeroporto e poi siamo pronti per raggiungere Copenhagen. L’aeroporto è collegato alla città dal metrò e dalla ferrovia; i biglietti si possono fare a sportelli automatici che accettano senza problemi le principali carte di credito. In meno di venti minuti siamo alla stazione principale di Copenhagen. Il nostro albergo, il Saga Hotel, è ad un isolato di distanza e la stanza è già disponibile… bene. Così possiamo posare i bagagli e uscire per pranzo. Pranzo che si risolve in un panino mangiato al volo, tanta è la voglia di girare. In stazione comperiamo un pacchetto di 10 biglietti per i mezzi di trasporto (bus, metro e S-Tog, una specie di treni leggeri urbani), valido sulle due zone nelle quali è divisa la città. Per oggi – vista la sveglia antelucana e lo sballottamento del viaggio – ci basterà andare a vedere la Sirenetta. Corsa in S-Tog fino a Norrebro, passeggiata alla Langelinie – la nuova zona di tendenza della capitale, tra giardini e localini – e siamo davanti alla Sirenetta. Costei se ne sta accoccolata sul suo scoglio, un po’ imbronciata, a scrutare i giapponesi che la fotografano a raffica. Ritorniamo indietro per una serie di vialetti alberati ed aiuole fino alla stazione del trenino e di qui in albergo per un meritato riposo. Per la cena andiamo in centro, scendendo alla stazione di Osterrbro. Gironzoliamo un po’ finché non troviamo un locale che ci ispira, evitando fast food ed i vari ristoaranti cinesi, giapponesi e vietnamiti. Due grandiose insalatone per Elena e me, un menù bimbi per Caterina e possiamo andare a dormire. La prima giornata è stata decisamente intensa, ma siamo solo all’inizio.

01 luglio 2011

Abbondante colazione in albergo e dirigiamo verso il centro. Ci fermiamo all’ufficio turistico di fronte al Tivoli per acquistare la Copenhagen Card, una tessera valida da uno a tre giorni che consente libero accesso a tutti i mezzi di trasporto e a decine di musei ed attrazioni. Nei prossimi tre giorni la sfrutteremo a dovere (Caterina, che ha meno di 12 anni, non pagherà praticamente nulla). Dalla piazza del municipio ci incamminiamo per lo Stroget, la lunghissima via pedonale che taglia tutto il centro della città. La prima deviazione è per visitare la Vor Frue Kirche, la cattedrale di Copenhagen, dalle linee molto semplici ed essenziali. Interessanti all’interno le statue degli apostoli e di Gesù Cristo in marmo bianco, fatte da Thorvaldsen all’inizio dell’800. La seconda deviazione la facciamo per salire sulla Torre Rotonda (Rundetarn), una torre-osservatorio, costruita dal re Cristiano IV nel 1637, dalla quale si gode una bella vista sulla città. É particolare il fatto che si sale per una rampa ad elica senza scalini, se non per gli ultimi metri. Con la nostra carta l’ingresso è gratuito. Lo Stroget termina a Kongens Nytorv, una grande piazza circondata da edifici di rappresentanza con guglie, padiglioni e torri ornate di cupole in rame. Oltre la piazza c’è il Nyhavn, il canale che congiungeva il mare alla zona commerciale della città. Ora è un posto pieno di locali, coloratissimo e molto vivace. Da qui parte il nostro giro in barca per i canali, compreso nella card. A nostro avviso è una ottima soluzione per farsi una panoramica dei quartieri della città affacciati sul mare. Si passa attraverso gli edifici governativi di Slotsholmen e le zone ristrutturate di Christianshavn per finire dalle parti della Sirenetta. Molto bello l’accostamento tra edifici classici come il palazzo reale di Amalienborg e gli edifici moderni del teatro dell’Opera e della Biblioteca Nazionale. Terminato il giro in barca pranziamo in un bar con due panini e, con l’immancabile trenino, ci dirigiamo a qualche chilometro da Copenhagen, più precisamente a Sorgenfry , per visitare il Frilandmuseet, un particolare Museo all’Aria Aperta dove sono state radunate e restaurate un centinaio di abitazioni rurali raccolte in tutta la Danimarca. Tra mulini a vento, fattorie, botteghe di fabbri e vasai passiamo un paio di ore molto rilassanti. Il consiglio è di scendere alla stazione di Lyngby e prendere il bus n. 184 che ferma davanti al museo. Il trenino ci riporta alla stazione di Copenhagen. Doccia in albergo e usciamo per cena. La scelta cade sul Caffè Hollywood, a pochi passi dallo Stroget: cena a buffet a base di verdure, pasta, carne e pesce. Infine ci trasciniamo in albergo per una sana dormita.

02 luglio 2011

Stamattina piove. Senza demoralizzarci prendiamo il S-Tog per Hillerod. Da qui con una passeggiata di venti minuti sotto la pioggia…) arriviamo al castello di Frederiksborg Slot, costruito secondo i canoni del ‘600 dal re Cristiano IV e circondato da un enorme parco. Visita interessante per la quantità di stanze arredate con mobili di diverse epoche e la vastità della cappella e delle sale di ricevimento.. Pranzo ad un chiosco in Hillerod e poi nuova corsa in treno fino a Helsingor per visitare il castello di Kronborg Slot, imponente fortezza a guardia dello stretto sull’Oresund. dove Shakespeare ambientò “Amleto”. Qui, sul mare, splende il sole. Entriamo nelle diverse cerchie di mura, fino al cortile principale, e facciamo il giro dell’esterno della fortezza, in vista delle coste svedesi. Una passeggiata per le strade medievali di Helsingor e poi con un treno rientriamo direttamente a Copenhagen. All’ora di cena si scatena un nubifragio impressionante, che allaga la città. Riusciamo a malapena a raggiungere un negozio di alimentari di fronte all’hotel per rimediare qualche genere di conforto, e andiamo a letto un po’ affamati… confidando nella ricca colazione dell’indomani.

03 luglio 2011

Particolare onore alla colazione, oggi, per rimediare alla mancata cena! Alla stazione di Copenhagen il numero di treni cancellati testimonia l’impatto del nubifragio della sera prima. Chiedendo all’efficiente ufficio informazioni troviamo il treno per Roskilde. Questa tranquilla cittadina a ovest di Copenaghen, è famosa per tre motivi: l’imponente cattedrale dove sono sepolti gran parte dei re Danesi, il Vikingeskibshallen, museo dove si trovano i resti di cinque navi vichinghe e il Festival di musica Rock che si tiene proprio in questi giorni (il secondo per importanza in Europa, dopo Glastonbury). La nostra meta principale sono le navi. Splendido l’allestimento del museo, in riva al mare con grandi vetrate sul porto. Oltre ai reperti archeologici sono interessanti il film che illustra la ricostruzione della nave più grande – ormeggiata nel porticciolo – e la sua navigazione ai giorni nostri nel Mare del Nord, fino alla natia Irlanda in cui venne costruita, intorno all’anno Mille. Belli anche i laboratori di lavorazione del ferro, del legno e delle corde, compresi nel biglietto del museo. Di ritorno alla stazione vorremo fermarci a visitare la cattedrale, ma è chiusa per la pausa pranzo. Pazienza. In stazione c’è una moltitudine di ragazzi con sacchi a pelo e stivaloni di ritorno dal concerto rock e diretti anch’essi a Copenhagen. Attimi di smarrimento di fronte alla folla, poi intervengono con efficienza gli addetti delle ferrovie e, con calma e civiltà, ci imbarchiamo tutti sul treno giusto e presto siamo a Copenhagen. Da qui andiamo alla Ny Carlsberg Glyptotek, raccolta di arte donata dal magnate Carlsberg alla città. Saranno il caldo e l’ora, ma la visita non ci entusiasma particolarmente. Usciamo e le prime avvisaglie di un temporale ci fanno rientrare di corsa in albergo. All’ora di cena il diluvio è finito e allora andiamo in centro da RizRaz. Super buffet di verdure, pasta, felafel, lasagne e ogni ben di Dio per salutare l’ultima sera di vacanza.. domani si torna a casa.

04 luglio 2011

Ultima mattina di vacanza. Prendiamo l’autobus per andare a visitare Christiania, la comunità hyppie che negli anni ’70 ha colonizzato una enorme area militare nel cuore della città. Murales, qualche bancarella, cartelli di “No photo”, casette sperse nel verde. Dopo una breve passeggiata usciamo – un po’ perplessi – e, sempre in bus, arriviamo al modernissimo teatro dell’Opera, affacciato su un canale. Da qui aspettiamo il vaporetto che ci porterà all’edificio altrettanto moderno della Biblioteca nazionale (il”Diamante Nero”) e poi, ancora una volta, al Nyhavn. Da qui a piedi ci portiamo davanti al palazzo reale di Amalienborg, in tempo per il cambio della guardia di mezzogiorno. Puntualissimi arrivano i soldati in colbacco e, per la gioia dei turisti, mettono in scena la cerimonia quotidiana. Vista alla vicina Marmorkirhce (imponente da fuori, molto cupa ed austera all’interno); panino a Nyhavn e camminata fino ai giardini di Rosenborgslot, altro castello reale al centro della città. Di qui corsa in trenino a ritirare i bagagli in hotel e poi ultimo viaggio per l’aeroporto. In perfetto orario Easy Jet ci riporta a Malpensa: la vacanza è davvero finita.

Considerazioni e consigli.

Rispetto ad altre capitali europee Copenaghen è relativamente piccola e in un paio di giornate si possono vedere le principali attrazioni. A noi sono molto piaciuti il giro dei canali (imperdibile per i bambini!), la zona centrale dello Stroget, Nyhavn e l’area della Sirenetta. Abbiamo trascurato il parco di divertimenti “Tivoli” e la visita al castello di Rosenborg, accontentandoci dei giardini esterni. La rete capillare dei mezzi pubblici consente di spaziare anche nei dintorni: Lyngby, Roskilde, Helsingor e Hillerod sono raggiungibili con comodi treni in non più di 30-40 minuti.

Il nostro consiglio – se si hanno bambini al seguito – è di visitare il museo all’aperto di Lyngby, l’interno del Frederiksborg Slot a Hillerod ed il museo delle navi vichinghe a Roskilde. Per il castello di Helsingor secondo noi ci si può “limitare” al cortile interno ed al giro esterno dei bastioni: il vento, il mare impetuoso, lo spettacolo delle coste della Svezia ed il via via di navi, di fronte al tiro minaccioso dei cannoni della fortezza, formano un quadro davvero impressionante.

In estate occorre muoversi per tempo per organizzare il viaggio, perché a Copenaghen all’inizio di luglio si tiene un rinomato festival internazionale di musica jazz, mentre a Roskilde impera la musica rock. I posti negli hotel vengono esauriti in fretta, così come i passaggi aerei.

Noi abbiamo prenotato a marzo il volo con Easy Jet, spendendo circa 450 euro per tre persone. Nello stesso periodo abbiamo trovato posto in albergo, al Saga Hotel, a circa 450 euro per quattro notti. Ottima sistemazione a due passi dalla stazione, nell’ex quartiere “a luci rosse”, in zona comunque molto tranquilla.

Per muoversi con i mezzi pubblici è bene sapere che l’area di Copenaghen è divisa in sette zone tariffarie e il costo del singolo biglietto dipende dalle zone attraversate: dall’aeroporto al centro ci sono tre zone, mentre per rimanere in Copenaghen le zone di interesse sono comunque due. I singoli biglietti si possono acquistare da comode macchine automatiche che accettano monete e carte di credito, ma conviene comperare un biglietto cumulativo da dieci corse per due zone (sempre dalle stesse macchine), oppure – andando all’ufficio turistico o nelle stazioni principali – la Copenhagen Card che permette di muoversi liberamente su tutte e sette le zone, comprese quindi le tratte fino a Roskilde ed Helsingor.

Con la stessa Card si ha l’ingresso gratuito a moltissimi musei e attrazioni; l’unico museo escluso da questa promozione – e da noi visitato – è quello di Roskilde, che tuttavia merita la spesa delle 100 corone a testa per l’ingresso (circa 13 euro, under 12 esclusi come dappertutto).

Lingua: lasciato perdere il danese, si scopre che tutti parlano un inglese molto semplice e comprensibile.

Cibo: in Copenhagen ci sono ristoranti, birrerie, paninoteche, fast food per tutte le tasche ed i gusti. Noi abbiamo cercato – per la sera – i locali che fornivano un buffet a prezzo fisso.

I due posti che consigliamo sono il Caffè Hollywood e RizRaz, entrambi nella zona centrale a due passi dallo Stroget. A titolo indicativo, così facendo, in tre pagavamo tra i 40 ed i 50 euro per cena (non più di una normale serata in pizzeria dalle nostre parti) con il piacere di potersi abbuffare senza pietà…

Infine, due parole di elogio sull’efficienza e il senso di civiltà della popolazione tutta. Di fronte ad un nubifragio che ha mandato in tilt per due giorni la rete ferroviaria, abbiamo potuto effettuare in tranquillità i nostri spostamenti senza praticamente risentire di alcun disagio. Merito sia dell’efficienza del sistema e sia della compostezza di viaggiatori ed utenti, che si spostavano in condizioni precarie senza una sola parola di nervosismo o insofferenza.



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