Cina: tour classico “risparmioso”

Inizialmente provo a cercare un tour organizzato, per me, mio marito e mia figlia maggiorenne: alcuni sembrano anche convenienti, ad un primo sguardo, ma ogni volta che faccio i conti con tutti gli “extra” che la quota non include, mi accorgo che la spesa è molto superiore al mio budget.
Allora decido di bypassare i tour operator e organizzare tutto per conto mio. Ho 10 giorni da riempire e 1300 euro a persona come tetto massimo.. ma non voglio certo prendere un volo rischioso oppure dormire in qualche bettola, e soprattutto non voglio rinunciare a niente nelle cose da vedere.
Mission impossible? No, ci sono riuscita: sono stata nel budget includendo tutto, ma proprio tutto, a partire dalla porta di casa fino a ritornarci. I viaggi (ovviamente anche quello intercontinentale), i visti, gli alloggi, tutti i trasferimenti, le tessere metro, il cibo, gli ingressi, le escursioni, le guide, e pure l’assicurazione. E sono tornata, compreso nel prezzo, con una coppia di valigie nuove molto carine, acquistate (in super sconto) con i risarcimenti delle compagnie aeree: un risarcimento me lo hanno dato perché la valigia è arrivata in ritardo, l’altro perché una delle mie, piuttosto vecchiotta a dir il vero, si è danneggiata!
Comincio dall’inizio il mio resoconto, sperando di poter essere utile a qualcuno che ha le mie stesse esigenze: comfort e prezzo, ma senza lusso, e quel pizzico di coraggio per buttarsi a far da sè.
Dico coraggio perché quando ho cominciato a dire in giro che stavo organizzando in autonomia un tour in Cina, la domanda più ricorrente era: ”Da soli? Ma non avete paura?”.
Beh qualche timore sì, non tanto perché siamo culturalmente molto distanti, ma soprattutto per le difficoltà linguistiche: io e mia figlia mastichiamo un po’ di inglese, ma là solo in pochi lo parlano, e poi c’è la questione della scrittura ideogrammatica… Se ci succedesse qualcosa come potremmo cavarcela?
Mi tutelo così, in tre modi
– Faccio un’assicurazione medico-bagaglio con COVERWISE (a parità di garanzie è quella che risulta più conveniente)
– Mi premuro di cercare sul web, qualcuno che ci possa fare da interprete e ci possa dare aiuto in caso di difficoltà: trovo un ragazzo di Pechino che ha studiato in Italia e che nel tempo libero lavora come guida turistica, e lo “prenoto” per una giornata, con l’accordo che ci teniamo in contatto con whatsapp, che in Cina, fortunatamente funziona.
– Effettuo la registrazione del mio tour su “Dove siamo nel mondo” , servizio del Ministero degli Affari Esteri e che consente di segnalare i dati del viaggio, per essere rintracciabili in caso di interventi di soccorso, con i tempi che corrono, non si sa mai..
Molte sono le operazioni preliminari, per avere meno problemi possibile in loco
– Fondamentale è ottenere il visto turistico. Per avere il visto occorre avere il biglietto aereo andata e ritorno e anche le prenotazioni degli alloggi, meglio se per tutto il soggiorno, nelle quali devono risultare i nominativi. Io allego quelle di booking.com, le accettano anche se la cancellazione è gratuita, e non serve nessuna “lettera di invito” dell’hotel (la lettera serve se vai in casa privata). Ci si può recare direttamente presso gli uffici preposti (Milano, Roma o Firenze) ma poiché io abito a notevole distanza da tutte queste città devo affidarmi ad un’agenzia. Chiedo diversi preventivi on line e alla fine scelgo “ufficiovisti” (http://www.ufficiovisti.it/visto-turistico-cina) perché è la meno cara. Mi danno tutta l’assistenza necessaria per compilare correttamente i complicati moduli richiesti e ci vuole circa una settimana dal momento in cui il corriere passa a ritirare i documenti a quello in cui il plico mi ritorna, con i visti regolarmente apposti. Il tutto alla ”modica” cifra di 150 euro a testa (117€ sono spese vive, da pagare anche facendo tutto di persona, il resto sono commissioni e spedizione).